La storia anarchica delLA MATEMATICA - "Niente di matematico deve essere insegnato - Unibas
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
la storia anarchica delLA MATEMATICA "Niente di matematico deve essere insegnato per costrizione all'uomo libero" (Platone, Respublica, 536 e 1-2). Luigi Borzacchini (Dipartimento di Matematica, Università di Bari)
Che ha a che fare la matematica con la libertà? • La disciplina meno amata, pesante e superficiale, arida, non formativa, una divinità ostile, un moloch • il suo studio è autoritario, mnemonico, formale, ridotto a un duro addestramento su formule, dimostrazioni e regole. • E’ una insufficienza didattica? E’ il limite di una generazione di studenti incapaci? E’ colpa della TV, dei telefonini e di facebook?
• No, credo sia una questione più profonda. • Nel XX secolo la concezione dominante - anche nella opinione pubblica - è stata che la scienza sia sostanzialmente empirica, e che la matematica e la logica siano solo un indispensabile strumento linguistico, un metodo di compressione dati, lo sfondo comune di scienze e tecnologie. • La matematica non è cultura, ma un insieme di tecniche e competenze ‘utili’ nelle applicazioni e per trovare lavoro. • Una materia di ‘servizio’. •
La non-storia della non-cultura una non-cultura possiede solo una non-storia, gli strumenti (il martello, il coltello) hanno solo la ‘cronaca’ lineare del loro perfezionamento, e quindi la storia della matematica non ha niente a che fare con la storia della cultura. è solo la storia (noiosa) dalle tenebre della semplice evidenza intuitiva alla luce del crescente rigore logico formale, che appare come una potenza estranea e ostile, anche se potente e indispensabile: il paradosso fatale di una civiltà fondata sulla matematica!
No. La storia della matematica è invece tutta dentro la storia della cultura, legata all’arte, alla musica, alla religione, al linguaggio. Il rapporto con la filosofia: storie autonome ma intrecciate, l’Accademia Platonica, la Rivoluzione Scientifica. E un continuo interscambio: la filosofia naturale e la logica. La musica. • La matematica è la scienza unica e unitaria della struttura del mondo reale e di tutti i mondi possibili, la cornice intuitiva e teorica (e non solo la forma logico-linguistica con cui scriverla) in cui tutta la conoscenza empirica si iscrive.
è la matematica la vera 'cultura generale'. • Cultura è sapere la data della nascita di Napoleone o che cosa è la ‘funzione’? Non solo la definizione, ma anche il suo rapporto con le idee di macchina, di intelligenza algoritmica, di calcolo, di proposizione logica, di legge naturale, di causalità. • La più antica e universale delle discipline. • Eterna e universale perché banale? • Benedetto Croce: le “ricette di cucina” (meccanica relativistica e quantistica, la metamatematica e i teoremi di Gödel, il computer, il DNA e la genetica, etc.), e gli “ingegni minuti” (Einstein, Bohr, Hilbert, Turing, etc.) Catarella
• Ma quando è apparso questo isolamento culturale della matematica? Fino all’Illuminismo la matematica era stata vista come portatrice di verità e libertà (dal bisogno, dalle malattie, dall’ignoranza) • dalla seconda metà del Settecento, con Rousseau, e poi Goethe e il Romanticismo, nasce l’idea delle due culture e l’anti-scienza. • E la nuova matematica appare sempre più formale e astratta, specialistica, con un linguaggio algebrico simbolico, culla della grande matematica moderna, • Ma incombe uno spettro il rigore!
• Esiste un ‘principio’ originario del pensiero matematico, assoluto, fuori della storia e del linguaggio? Un’archè? • Il mondo delle idee? (Platone) • La categoria della quantità? Il metodo deduttivo? (Aristotele ed Euclide) • L’intuizione e i giudizi sintetici a-priori (Kant) • Il rigore formale e la logica matematica? (da Frege e Hilbert ad oggi) • Oppure la storia della matematica è anarchica?
1. La Logica e il Mondo • Ma tra il rigore logico e il mondo c’è un abisso, abbiamo bisogno di un ponte per collegarle: una grammatica/sintassi e un metodo.
La vulgata su matematica e rigore • 1. La matematica è fondata sul rigore, altrimenti non sarebbe vera scienza, ma solo tecnica pratica. • 2. La storia della scienza matematica è una storia dalle tenebre alla luce, dove le tenebre sono l’evidenza intuitiva e la luce è il crescente rigore logico. • 3. Il metodo logico rigoroso è già di per sé il ‘motore immobile’ di tutta la matematica possibile.
• Il rigore e il pensiero formale: la deduzione, il ‘ragionare senza comprendere’, la regola deduttiva, la manipolazione sintattica. • , , quindi . • , quindi Nel primo la deduzione si appoggia anche su un contenuto, nel secondo è solo sintattica: , , quindi , La regola è qualcosa di estraneo che ci costringe
Il rigore algoritmico • L’altro rigore. 64 = 24. • Fino all’Ottocento la logica e il calcolo erano due cose opposte: la prima filosofica e geometrica, la seconda aritmetica e pratica (roba da mercanti!) • All’inizio del Novecento si fondono: ogni dimostrazione è un calcolo, ogni calcolo è una dimostrazione. Di qui la teoria degli algoritmi e la scienza del computer. • Il rigore algoritmico rientra nel rigore logico. Tutto il rigore formale si traduce nella deduzione logica e algoritmica, di cui il computer è il totem.
I Principia Mathematica di Russell e Whitehead. «Se ci vogliono 27 equazioni per provare che 1 è un numero, quante ce ne vorranno per dimostrare un vero teorema?» (Poincarè). I teoremi matematici come ‘compressione’ di teoremi logici.
2. La Logica e la Matematica • La dimostrazione viene intesa come fatto sintattico formale. • Ma cosa garantisce il suo rapporto con la verità?
Le stagioni della logica • La logica nasce dal fatto che la nostra descrizione e conoscenza del mondo è fatta in forma linguistica. • Ci sono state tre età auree della logica: • La logica antica della physis, da Pitagorici ed Eleati ad Archimede, il rigore logico di Aristotele e quello geometrico di Euclide • La logica tardo medievale (aristotelica e terminista) del testo – la Bibbia – nella Scolastica. • La logica moderna della matematica, legata al formalismo e alla teoria degli insiemi. I due interludi: i secoli bui e … la scienza moderna!
Cosa c’era prima della dimostrazione euclidea? E’ meno rigorosa? NC3. se da uguali sono sottratti uguali, i resti sono uguali la costruzione, che assume in Euclide la ‘forma’ linguistica: da costruzione evidente di soluzioni particolari, a metodo generale di dimostrazione logica: - una procedura sintattica e deduttiva generale, - più capace di evitare costruzioni ingannevoli (pseudaria) - con un maggiore potere espressivo (sequenze infinite, dimostrazione per assurdo). Euclide crea un nuovo linguaggio matematico.
Il mondo logico della scienza greca • Proposizioni: , , • Oggetto: filosofia naturale, come scienza qualitativa delle cause e degli universali. • Deduzione: il sillogismo + i principi formali: non contraddizione, terzo escluso • Limiti e paradossi: senza individui, senza negativi (infinito) e senza relazioni: da non si deduce , • I paradossi dei Sofisti. Il mentitore: «io sto mentendo»
La logica relazionale e infinitaria di Frege • Proposizioni: Predicato(t1, t2, ….. tn), per trattare gli individui e le relazioni: regala(Anna, Michele, libro). • Esistenza e universalità diventano quantificatori su variabili individuali. • Dimostrazione: una sequenza di formule ciascuna delle quali o è già nota (assioma o teorema già dimostrato) o si ricava dalle formule precedenti mediante regole di inferenza sintattiche, ad esempio da A e A B puoi inferire B. • Distinzione e autonomia di sintassi (dimostrazione) e semantica (verità): “in ogni triangolo …” • Oggetto: la matematica. Il formalismo matematico sostituirà l’idea di ‘verità’ con l’idea di ‘dimostrazione’, che appare ormai come un ‘calcolo’ meccanico, si oppone e si sostituisce alla verità come intelligenza
la deduzione formale • Il sillogismo: due proposizioni con un termine comune e una conclusione. «tutti gli umani sono mortali» + «tutti i greci sono umani» «tutti i greci sono mortali». Oppure «alcuni ateniesi sono biondi» + «tutti i biondi sono robusti» «alcuni ateniesi sono robusti». • Ma da «alcuni ateniesi sono alti» + «alcuni ateniesi sono robusti» non si può Aristotele dedurre niente di rilevante su ‘alti’ e ‘robusti’. I Libri Analitici di Aristotele sono la costruzione di un nuovo frammento del linguaggio greco, creato artificialmente con una sua sintassi. E come si realizza oggi la stessa deduzione?
• «tutti gli umani sono mortali», «tutti i greci sono umani» e quindi «tutti i greci sono mortali». Oppure «alcuni ateniesi sono biondi» e «tutti i biondi sono robusti» e quindi «alcuni ateniesi sono robusti». • • mortali G U UM robusti BR AB ≠ Ø • umani GM ateniesi biondi AR ≠ Ø • greci • • «nessun umano è immortale», «tutti gli dei sono immortali», e quindi «nessun umano è un dio», • umani • dei UI=Ø DI • immortali UD=Ø • …. ed anche qui ….
• «alcuni ateniesi sono robusti», «alcuni ateniesi sono alti», …..? • ateniesi AtR ≠ Ø AtAlti ≠ Ø ateniesi • ? • • robusti • alti robusti alti • «nessun umano è immortale», «qualche immortale è biondo», …..? • immortali UI=Ø IB ≠ Ø immortali umani ? biondi umani biondi
3. La Matematica dei Greci e la fine del Medioevo • L’infinito, e l’opposizione tra discreto e continuo segnano il confine insuperabile della matematica antica. E poi?
L’infinito e la teoria degli insiemi • Nella costruzione evidente non c’era spazio per l’infinito. Per i Greci in matematica era lecito solo l’infinito potenziale (puoi sempre aggiungere qualcosa: ogni intervallo è prolungabile a piacere) e non quello attuale (non puoi aggiungere più nulla: esiste la retta infinita non ulteriormente prolungabile, o il piano infinito). • La matematica moderna è costruita invece sull’infinito. • Il finito si può descrivere elencandone gli elementi, l’infinito può solo essere rappresentato da un simbolo, e così gli insiemi nascono per trattare moltitudini infinite. Emerge un linguaggio simbolico, che tratti l’infinito anche attuale, legato alla teoria degli insiemi.
Il continuo e l’infinito l’infinito e il continuo in Euclide. Zenone, l’infinito e il moto (la rota Aristotelis), il confronto fra infiniti (il principio di Hume in aritmetica e l’assioma euclideo in geometria). Il cerchio blu e quello rosso appaiono uguali 1 - 2 - 3 - 4 - 5… 1 – 4 – 9 – 16 – 25 - … A A B B l’opposizione tra quantità continue e discrete, tra geometria e aritmetica: l’incommensurabilità continuo e discreto si fondono nel numero reale e nella geometria analitica (Stevin, Descartes)
La quantità e le relazioni • La matematica non è più la ‘scienza della quantità’. «I matematici non studiano gli oggetti, ma le relazioni tra oggetti» (Poincarè): per i greci gli interi e le figure erano aggettivi, mentre i numeri reali sono rapporti tra grandezze, le curve/equazioni sono relazioni tra variabili, la misura è una relazione rispetto all’unità campione: la scienza e la matematica moderne sono basate sulle relazioni. • Opposizione tra quantità continue e discrete, grandezze e numeri, tra geometria e aritmetica (con il numero reale, 3 +10/71< p < 3+1/7: un numero compreso fra due numeri e non un rapporto in una relazione tra grandezze).
I NUMERI REALI E I NUMERI INTERI 3.14159……. il numero reale è una grandissima invenzione (Stevin, Galileo, Descartes) ma è del tutto eterogeneo rispetto ai numeri interi! 2 non è ‘uguale’ a 2.00000000000000….! Che hanno in comune il numero intero e il numero reale? e qui? Praticamente serve il metro- campione. E teoricamente? Due stelle e un Alla fine dell’Ottocento Dedekind ventricolo? assiomatizza entrambi, ma in modo totalmente diverso.
Il labirinto del continuo (Leibniz) • Il continuo era per Leibniz un ‘labirinto’, in cui la mente si perde. Per costruirlo occorre una divisione infinita attuale, e per questo i Greci non credevano nella esistenza reale dei punti. Se la retta è composta di infiniti punti (di dimensione 0) come può una somma di infiniti 0 essere diversa da 0? Sarà il calcolo integrale la risposta. E qual è il punto subito a destra di un punto dato? (il minimo numero reale Positivo?). L’infinitesimo è la via di uscita dal labirinto: x + dx è il punto immediatamente a destra di x: il linguaggio dissolve il paradosso
… e anche per i numeri interi. • Perché le cifre indo-arabe sono una rivoluzione aritmetica? • Per il carattere posizionale? Per lo zero? • Il concetto di algoritmo, nel quale i segni numerici sono un ingrediente essenziale della operazione, sono ‘vivi’, mentre nella matematica dell’abaco i segni servivano solo per registrare, erano ‘morti’. • Le cifre indo-arabe non sono più ‘rigorose’, sono un nuovo linguaggio
4. La cultura matematica e la Storia della Matematica • La formazione matematica non è un sistema di competenze ma è cultura che si legge nella sua storia e la cui familiarità nasce con la creatività dei suoi linguaggi
Breve storia dell’Algebra algebra aritmetica e simbolica FORMULE E ALGORITMI matematica moderna NEWTON DESCARTES gli algebristi italiani del Cinquecento Fibonacci e Jordanus, i maestri d'abbaco, al-Khwarizmi, Diofanto, matematica greca algebra geometrica INTUIZIONE GEOMETRICA
La figura e la formula • L’algebra geometrica (II libro degli Elementi) • a b Non solo è evidente e a a2 a·b generalizzabile, ma ci porta anche a scoprire i limiti dell’approccio a·b geometrico e la b b2 necessità dell’approccio simbolico. Ancora una creazione linguistica, estendere • Le capacità della • (a+b)2 = a2 + b2 + 2 a·b Intelligenza matematica
Estrazione della radice quadrata a A Q è il quadrato, A la sua radice approssimata. Q = (A + a)2 = A2 + a2 + 2 a·A ≈ A2 + 2 a·A se l’approssimazione è buona. Da cui a ≈ (Q- A2)/ 2A. E allora A+a = A’ è la nuova radice approssimata. Si può facilmente generalizzare alla estrazione della radice cubica. Ma per la radice quarta occorre usare (A+a)4 = A4 + 4 A3a + 6 A2a2 + 4 Aa3 +a4 ≈ A4 + 4 A3a .
… in conclusione … • dove sta il rigore? • dove sta la cultura?
Il rigore matematico • Per noi molte dimostrazioni euclidee non sono del tutto rigorose (l’uno non è un numero, mancano lo zero, l’idea matematica di continuità e il trattamento di enti infinitari come il piano o lo spazio, etc.) • Per i Greci il rigore era solo un effetto collaterale della verità, e sarebbero apparse loro non rigorose molte idee della matematica moderna (l’infinito attuale, la retta composta dai suoi punti, il numero reale, etc.). • Il nostro ‘rigore’ matematico è più ‘rigoroso’?
• Trattare l’infinito oltre che il finito oggi è necessario, ma, sapendo che nel mondo non esiste niente di infinito, è anche più rigoroso? • Considerare gli enti matematici come enti astratti (relazioni) è oggi indispensabile, ma è anche più rigoroso che considerarli come attributi reali (aggettivi: molteplicità e figure)? • Immergere il discreto nel continuo, pur essendo molto dubbio, è molto utile per molte applicazioni scientifiche, ma è anche più rigoroso? • Ridurre la verità a dimostrazione formale è necessario - ad esempio per trattare l’infinito - ma è pure rigoroso, dopo i teoremi di Gödel?
formule, calcolo, algoritmi, Il computer dimostrazioni formali intuizione, evidenza, L’uomo familiarità cultura La matematica ha sempre avuto fondamenta intuitive evidenti ed è sempre stata rigorosa, ma intuizione e rigore sono cambiate nei secoli. E oggi il computer ha automatizzato solo la punta dell’iceberg della intelligenza matematica
• Il ‘rigore formale’ è una esigenza dei linguaggi formali, e non l’essenza della intelligenza matematica, che è invece basata soprattutto sulla ‘familiarità’ con quei linguaggi. • Il matematico è un creatore, trasformatore e padrone di quei linguaggi. • E la storia della matematica non è la marcia trionfale del Rigore che emerge dalle tenebre della evidenza ingenua, è piuttosto la storia anarchica della inaudita potenza e libertà del pensiero umano nel creare e trattare linguaggi formali sempre nuovi più espressivi e più potenti …
… la matematica è la più antica, universale e profonda cultura dell’Uomo … GRAZIE
Puoi anche leggere