La croce di Lampedusa a Mandello accolta dagli alunni del "Villone"

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La croce di Lampedusa a Mandello accolta dagli alunni del "Villone"
La croce di Lampedusa a Mandello accolta dagli alunni del
“Villone”
di Claudio Bottagisi

 La croce di Lampedusa questa mattina nel cortile dell’Istituto Santa Giovanna
Antida di Mandello.
MANDELLO ­ In aprile era stata benedetta da Papa Francesco in piazza San Pietro e in
seguito, proprio su esortazione del pontefice, era iniziato il suo “tour” attraverso l’Italia che
l’aveva vista “viaggiare” da Roma a Napoli, poi da Milano a Padova, fino ad arrivare a inizio
settembre ai quasi 3.000 metri del Monte Rosa.
Ieri, lunedì 20 ottobre, la croce dei migranti di Lampedusa aveva raggiunto il Lecchese e fatto tappa
a Ballabio per essere poi portata in serata a Mandello, dove è arrivata intorno a mezzanotte accolta
al “Sacro Cuore” dal parroco, don Pietro Mitta.
La croce di Lampedusa a Mandello accolta dagli alunni del "Villone"
Oggi la croce realizzata con il legno dei barconi giunti a
Lampedusa appunto con il loro carico di migranti è rimasta per buona parte della mattinata
nel cortile dell’Istituto Santa Giovanna Antida.
I bambini della materna e gli alunni delle elementari e dell’ultimo anno di scuola media hanno
pregato e cantato davanti alla croce, accompagnati dalle suore del “Villone” e guidati nella loro
riflessione da don Andrea Del Giorgio, vicario del “Sacro Cuore”.
“Era il legno di una barca”, ha detto semplicemente il sacerdote agli alunni prima di dare inizio al
momento di preghiera, preceduto da un canto gioioso e seguito dalla lettura del brano del Vangelo di
Matteo significativamente riferito alla fuga in Egitto.
Un ragazzo ha poi letto un brano dal libro dell’Esodo, seguito da un altro tratto dagli Atti degli
apostoli, prima della preghiera recitata da tutti i presenti (tra loro anche un buon numero di adulti),
invitati a ripetere l’invocazione “Ascolta, Signore, il grido del povero”.
La croce di Lampedusa a Mandello accolta dagli alunni del "Villone"
Quindi il canto finale e le foto davanti alla croce, che da oggi
pomeriggio è esposta nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore per le preghiere e le riflessioni
personali. Questa sera alle 20.45, poi, l’appuntamento con la veglia missionaria.
La croce di Lampedusa rimarrà a Mandello fino a domani mattina e intorno a mezzogiorno partirà
per un altro viaggio, destinazione Nuova Olonio, in provincia di Sondrio.
DI SEGUITO, LA GALLERIA FOTOGRAFICA DELLA CROCE DI LAMPEDUSA ACCOLTA
OGGI ALL’ISTITUTO SANTA GIOVANNA ANTIDA DI MANDELLO E IN QUESTE ORE
ALL’INTERNO DELLA CHIESA DEL SACRO CUORE
La croce di Lampedusa a Mandello accolta dagli alunni del "Villone"
La croce di Lampedusa a Mandello accolta dagli alunni del "Villone"
Mandello e la croce di Lampedusa: veglia tra preghiere e
  riflessioni
di Claudio Bottagisi

 Un momento della veglia di martedì 21 ottobre nella chiesa
parrocchiale del Sacro Cuore a Mandello.
MANDELLO – Davanti all’altare lo striscione con l’esortazione di Papa Francesco: “Portatela
ovunque”. Accanto, la grande croce dei migranti.
Sul foglio destinato a guidare i fedeli nella veglia missionaria un’introduzione eloquente: “A
Lampedusa arrivano non solo donne e uomini spinti da guerre, fondamentalismi e assenza di futuro,
ma si incrociano destini umani e percorsi di fede che testimoniano il sofferto cammino dell’uomo e
le sue irrinunciabili ragioni del vivere insieme. Il Mediterraneo non è solo luogo di smembramento
e dispersione, ma anche richiesta di affratellamento e aggregazione di nuova umanità”.
La croce di Lampedusa a Mandello accolta dagli alunni del "Villone"
Un canto ben eseguito con l’accompagnamento delle chitarre ed ecco le prime considerazioni di don
Andrea Del Giorgio, vicario del “Sacro Cuore”, per fare chiarezza sul fenomeno migratorio, “che
non è una questione recente contrariamente a quanto taluni vanno sostenendo”.
Poi l’elencazione di quelle che il sacerdote non ha esitato a definire falsità. “E’ falso dire che gli
immigrati irregolari ci portano l’ebola – ha detto don Andrea – così come non è certo colpa dei
migranti se l’Italia è in crisi. Le cause sono ben altre, a partire dagli sprechi”.

                                                  “E’ anche falso sostenere che la Caritas aiuta soltanto gli stranieri – ha
specificato il vicario – perché i numeri dicono che il 30­40% delle persone aiutate sono di
nazionalità italiana. E inoltre non dobbiamo dimenticare che tra gli stranieri residenti in Italia i
cristiani sono la maggioranza assoluta, mentre i musulmani sono un terzo di tutti gli immigrati”.
Davanti alla croce di Lampedusa giunta a Mandello nella tarda serata di lunedì 20 ottobre per
ripartire oggi intorno a mezzogiorno, destinazione la Valtellina, ieri sera nella parrocchiale del
Sacro Cuore si è pregato. E si è riflettuto sul fenomeno migratorio partendo dal filmato “Un
viaggio, una speranza, una vita” proiettato prima dell’inizio della veglia.
Poi spazio alle letture: dalla liturgia di San Giovanni Crisostomo a quella di San Basilio, dal Libro
delle lamentazioni ai salmi 5 e 120, passando per un brano del Vangelo di Matteo fino a una
toccante testimonianza: la lettera di un biologo marino che davanti alla costa di Lampedusa ha visto
morire in mare suo fratello.
La croce di Lampedusa nella chiesa del Sacro Cuore.
Quindi un’altra pagina di Vangelo con il racconto della fuga in Egitto, prima di una breve riflessione
di don Andrea. “Siamo abituati a chiamare i migranti “poverini” senza tener conto di ciò che
proprio loro possono o potrebbero darci”, ha detto il sacerdote, che ha aggiunto: “In questi ultimi
anni è emerso come le società occidentali siano decisamente in declino, così come è in atto una
pericolosa secolarizzazione. Stiamo cioè imparando a vivere senza Dio e le stesse Chiese in
Occidente mostrano segni di una crisi profonda”.
Poi un altro pensiero ai migranti: “Troppo spesso ci dimentichiamo che loro sono nostri fratelli nella
fede”.
Significativa anche la frase di monsignor Bruno Maggioni riportata sul foglio della veglia. “Mi pare
di vedere nel mondo cristiano – scrive l’insigne biblista – molta generosità nell’aiutare, ma
pochissimo coraggio nel cambiare le relazioni”.
E pure l’ultima provocazione di don Andrea è arrivata diritta al cuore del problema: “Anche la
Chiesa cattolica sta facendo fatica a leggere i segni dei tempi. Occorre allora cambiare il punto di
vista, aprirsi e uscire con la preghiera. E con l’azione”.
Poi il canto finale “E sono solo un uomo” e il congedo. Non prima di avere rivolto un ultimo
sguardo a quella croce a fianco dell’altare, la croce dei migranti di Lampedusa.
DI SEGUITO, VARI MOMENTI DELLA VEGLIA DI MARTEDI’ 21 OTTOBRE AL “SACRO
CUORE”
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