La mostra Vienna 1900. Grafica e design diventa un tour virtuale
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La mostra Vienna 1900. Grafica e design diventa un tour virtuale Da oggi la mostra “Vienna 1900. Grafica e design”, allestita a Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia, potrà essere visitata gratuitamente e a qualsiasi ora del giorno, grazie a un tour virtuale accessibile da pc, smartphone o tablet. Inaugurata nell’ottobre 2020, la mostra chiuderà ufficialmente il 28 aprile, anche se, a causa dell’emergenza Covid19, la sua apertura al pubblico è stata fortemente limitata. Ecco allora che Erpac FVG, ente che gestisce la sede espositiva e che ha organizzato la mostra, ha pensato a un tour virtuale per renderla sempre disponibile. La visita virtuale consente di entrare nelle sale della mostra e di ammirare le opere dei protagonisti più significativi della Secessione Viennese, da Klimt a Moser, da Auchentaller a Olbrich, da Hoffmann a Roller. Muoversi all’interno delle sale è semplicissimo. Se si accede da pc è sufficiente utilizzare il mouse, se invece si utilizza uno smartphone o un tablet basta usare la funzione “zoom” o il doppio tocco sullo schermo. Una volta entrati nel tour virtuale, si devono seguire le frecce per spostarsi da una sala all’altra, mentre per avvicinarsi alle opere ci si deve posizione, cliccandoci sopra, sui pulsanti fissi che appaiono sul pavimento. Per leggere le didascalie delle opere è sufficiente puntare il mouse sull’icona che appare al centro dell’opera oppure basta un semplice click sulla stessa icona, che ingrandirà l’immagine.
Il percorso espositivo è stato ricostruito con immagini reali, grazie al lavoro svolto da Fluido.it, in collaborazione con Erpac FVG. Di seguito il link per accedere alla mostra: www.fluido360.com/virtualtour/attems/ CAPAREZZA – Nuovo album per la star del rap e nuovo tour nei palasport in partenza da Jesolo Zenit srl, in collaborazione con il Comune di Jesolo e Jesolo Turismo presenta CAPAREZZA NUOVO SINGOLO, DISCO IN USCITA E UN NUOVO TOUR NEI PALASPORT PER LA STAR DEL RAP ITALIANO IL VIAGGIO LIVE DELL’ARTISTA PARTIRÀ IL PROSSIMO 19 FEBBRAIO 2022 DAL PALAINVENT DI JESOLO (VE) DA OGGI IN RADIO IL SINGOLO “LA SCELTA”, CHE ANTICIPA IL NUOVO ALBUM “EXUVIA”, IN USCITA IL 7 MAGGIO
CAPAREZZA “Exuvia Palasport 2022” Sabato 19 febbraio 2022, ore 21.00 – JESOLO (VE), PalaInvent I biglietti in vendita in presale dalle 11.00 del 7 maggio, fino al 13 maggio. General sale dalle 11.00 del 14 maggio online sui circuiti Vivaticket e TicketOne e nei punti vendita autorizzati. Info su www.azalea.it Caparezza, rapper e cantautore fuori dal comune, artista fra i più amati dal pubblico italiano per l’acutezza dei testi e per le formidabili performance live, ha annunciato il nuovo tour nei Palasport di tutta Italia. Questa nuova tappa del viaggio del “Capa”, al secolo Michele Salvemini, partirà ufficialmente dal PalaInvent di Jesolo (Ve), con il concerto in programma il prossimo sabato 19 febbraio 2022, per poi toccare i palazzetti
delle principali città italiane. I biglietti per lo spettacolo saranno disponibili in presale dalle 11.00 del 7 maggio, fino alle 23.59 del 13 maggio. Il via alla vendita generale sarà dalle 11.00 del 14 maggio online sui circuiti Vivaticket e TicketOne e nei punti vendita autorizzati. Info su www.azalea.it Sul palco del nuovo “Exuvia Palasport 2022” Caparezza porterà le canzoni del nuovo omonimo album “Exuvia”, in uscita il prossimo 7 maggio in digitale e in formato CD e LP su etichetta Polydor/Universal Music, oltre a tutti i suoi grandi successi. Di oggi, venerdì 16 aprile, è invece la pubblicazione del primo singolo estratto dal nuovo lavoro in studio dal titolo “La scelta”. “Uno degli elementi ricorrenti del nuovo album è la stasi, il limbo, il “non luogo” senza via d’uscita. Come si viene fuori da questa impasse? Esiste un solo modo: fare una scelta, prendere una decisione”, ha commentato l’artista. Michele Salvemini, in arte Caparezza, si approccia alla musica fin da piccolo studiando il pianoforte. Nel 1998 il percorso dell’artista prende la svolta giusta con la pubblicazione dei demo “Ricomincio da capa”, “Zappa” e “Con Caparezza… nella monnezza”. Nel 2000 esce l’album d’esordio, “?!”, che include 12 dei 14 brani originariamente pubblicati nei suoi tre demo. Dall’album vengono estratti i primi singoli di grande successo, come ad esempio “Tutto ciò che c’è”. Nel 2003 per Caparezza arriva il secondo lavoro in studio, intitolato “Verità supposte”, che ottiene un buon successo, soprattutto grazie ai singoli “Il secondo secondo me”, “Vengo dalla Luna” e “Fuori dal tunnel”, quest’ultimo diventato in breve tempo un vero e proprio tormentone. Del 2006 è invece l’album “Habemus Capa”, disco che si discosta dalla prima parte della carriera dell’artista, pur senza rinnegarla, in quanto poco coerente rispetto al suo attuale pensiero di musicista lontano dal mainstream e dalle logiche di mercato. Dopo “Le dimensioni del mio caos” del 2008, nel 2011 arriva “Il sogno eretico”, album
anticipato dal singolo “Goodbye Malinconia”, realizzato insieme a Tony Hadley degli Spandau Ballet. Alla pubblicazione dell’album segue un lungo tour esaurito in tutta Italia. Caparezza è a questo punto un artista maturo e completo, punto di riferimento della scena hip hop nazionale, quando nel 2014 pubblica il suo sesto album in studio “Museica”, anticipato dal singolo “Non me lo posso permettere”. L’album debutta al numero uno dei dischi più venduti dove staziona per due settimane, il tempo necessario per essere certificato Disco d’Oro per le 25 mila copie vendute. L’ultimo album pubblicato è “Prisoner”, nel settembre 2017, trainato dal singolo “Ti fa stare bene”. Da oggi in libreria “In fil di trama”, la nuova raccolta di poesie di Stefania Rabuffetti 100 parole – una per poesia – concatenate una con l’altra a intessere una trama. Un libro agile, denso di parole che aiutano a ritrovare un senso nel labirinto della vita. In fil di trama nuova raccolta di poesie di Stefania Rabuffetti
Castelvecchi Editore In fil di trama è la nuova raccolta di poesie di Stefania Rabuffetti, in libreria dal 15 aprile per Castelvecchi Editore con una prefazione di Massimo Arcangeli (pp. 112 – euro 14,50). 100 parole – una per poesia – concatenate una con l’altra a intessere una trama, come fa un ragno con la sua ragnatela. Non a caso, sono proprio questi i due vocaboli che aprono e chiudono l’antologia. I versi qui raccolti, esito di un’intensa indagine su di sé resa possibile da una lunga pratica poetica, abbracciano molteplici contrasti: vita/morte, nulla/tutto, prigione/libertà, pace/guerra, notte/giorno, sorriso/pianto, per citarne alcuni. Queste dicotomie sono fondanti della vita stessa e necessarie per una visione universale, che abbraccia il mondo, l’infinito e il tempo nella sua interezza, «ciò che non ha dimensione», e – spingendosi ancora più in alto – lo Spirito. La raccolta è frutto di un richiamo irresistibile della poesia. Come
spiega l’italianista Massimo Arcangeli nella prefazione: «Se la poesia ti detta dentro non puoi farci niente. La cerchi, e non sempre la trovi (e, se anche la trovi, non sempre ti ascolta), ma quando è lei a trovarti, stanandoti da infingimenti e paure, non puoi resisterle, sei costretto a riportarne le parole. Stefania Rabuffetti vive l’esperienza poetica in questa misura». L’atto di scrivere diventa quindi atto necessario, l’autrice ha bisogno in modo insaziabile della poesia per dar voce a se stessa e ritrovarsi. Nei suoi versi si incontra una fame sazia di parole, e ancora un’infinita voglia di lasciare traccia della vena creativa. La ruota gira la mente si muove il pensiero respira germogliano parole la penna scivola sul foglio l’inchiostro scrive la poesia rivive. La scrittura è, dunque, per la poetessa lo specchio dell’anima: riflette la sua irrequietudine e le sue debolezze, ma è anche testimone di una costante ricerca di senso e della volontà di seguire il filo che si intreccia con al vortice/labirinto della vita, in «un abbraccio mortale che – come scrive Arcangeli – in realtà, è una promessa di rinascita.» Stefania Rabuffetti è nata a Roma, dove vive. Per dieci anni ha lavorato nella redazione di programmi televisivi della Rai. Le sue poesie hanno dato vita a diverse raccolte, pubblicate da Manni: Il perimetro dell’anima (2009, Premio Minturnae 2010), Libertà vigilata (2011), Vietati gli specchi (2016), Cartoline dall’universo (2017,
finalista al 44° Premio internazionale Città di Marineo), Parole affamate di parole (2019). Ufficio stampa Delos IL CRAF ACQUISISCE LO STORICO FONDO FOTOGRAFICO DELLA FAMIGLIA BORGHESAN L’attività iniziata da Angelo negli anni Trenta del 900 con un piccolo laboratorio è poi proseguita con Gianni e Giuliano, riconosciuti protagonisti del neorealismo friulano nella fotografia Spilimbergo (PN), 16 aprile 2021 – Nuove importanti conquiste per l’archivio del CRAF. Il Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo ha siglato infatti l’acquisto dello storico fondo fotografico di Angelo, Gianni e Giuliano Borghesan che porta al deposito climatizzato 13mila esemplari tra negativi, positivi e diapositive databili fra il 1935 e il 2019. “Per noi si realizza un sogno – afferma il presidente Enrico Sarcinelli – il Centro ha colto l’opportunità di conservare materiale davvero prezioso che peraltro rappresenta la città di Spilimbergo, patria e culla della fotografia”. Gianni Cesare e Barbara, i figli di Giuliano mancato nel 2019 , hanno manifestato il desiderio di non disperdere il patrimonio di famiglia in altri istituti italiani ma lasciarlo alle amorevoli cure del CRAF: “Gianni e Giuliano sono stati protagonisti del neorealismo friulano nella fotografia, riconosciuti in questo ruolo culturale anche da Martin
Scorsese – sottolinea il direttore Alvise Rampini– non possiamo dimenticare il loro supporto e la disponibilità dimostrati al nostro Centro durante gli esordi della rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia, in cui peraltro sono stati premiati rispettivamente nel 1990 e nel 1998”. Giuliano Borghesan inoltre è stato presidente onorario del CRAF per alcuni anni: “Una scelta ispirata alla gratitudine per la sua costante collaborazione ai nostri progetti espositivi – afferma Sarcinelli – mi auguro che l’immenso archivio acquisito possa essere valorizzato e studiato, anche attraverso borse di studio e master universitari con gli atenei regionali”. Nato nel 1924 e morto nel 2004 a Spilimbergo, Gianni imparò il mestiere dal padre Angelo, che aveva rilevato negli anni Trenta del Novecento lo studio di Olga e Pietro Zamperiolo. Dopo la guerra ereditò lo studio del padre e iniziò ad esercitare il mestiere, eseguendo principalmente ritratti con risultati encomiabili. Iniziò a collaborare con importanti riviste specializzate, tra cui «Ferrania», «Fotografia», «Rivista Fotografica Italiana» e, nel 1955, insieme al fratello Giuliano (classe 1934), Aldo Beltrame, Carlo Bevilacqua, Toni Del Tin, Fulvio Roiter e Italo Zannier, diede vita, a Spilimbergo al “Gruppo friulano per una nuova fotografia”. All’attività di routine (ritratti in studio, cerimonie, eccetera) unì un interesse artistico da cui nacquero immagini “impegnate” che espose in mostre personali e collettive, anche a New York. Altra vicenda per Giuliano che emigrò nel 1958 in Marocco, dove rilevò il Royal Studio di Casablanca e si affermò, attraverso numerose mostre personali.
La rivista Maroc Tourisme, pubblicò dal 1958 al 1975 numerose fotografie di Giuliano eleggendolo protagonista della cultura fotografica fra Sahara e Atlas. Esportò in Marocco non soltanto il mestiere, ma anche l’arte, ovvero il modo di vedere e ritrarre l’umanità: i bambini, la femminilità, la maternità, il lavoro manuale, la povertà, le feste popolari e i paesaggi: “Erano questi i temi che lo attraevano – spiega Rampini – rinunciò sempre alle chimere e alle seduzioni del folclore per inclinare la sua lente verso la verità”. Dal suo rientro al 2014 ha collaborato con La Maison di moda “Pierre Balmain”. Alcune fotografie di Giuliano si sono trasformate in icone del neorealismo italiano (“L’accordo-truffa”, “Pioggia a Spilimbergo”, “Ada”, “Madre e figlio”) e sono state esposte a San Pietroburgo, Madrid, Parigi, New York. “A noi il compito di conservare questa miniera di arte e storia – conclude Sarcinelli – lo faremo con i professionisti del nostro staff, con l’attenzione e la competenza che caratterizza il nostro impegno per la fotografia”. Il Piccolo Opera Festival entra a pieno titolo
nell’importante rete di Italiafestival Il Piccolo Opera Festival entra a pieno titolo nell’importante ensemble Italiafestival, nata nel 1987 in seno all’Agis, l’Associazione Generale dello Spettacolo, che oggi rappresenta ben 33 dei più importanti eventi italiani e 4 reti di festival che operano nell’ambito musicale, teatrale, delle arti performative e della danza, della letteratura e di altre manifestazioni artistiche. Un riconoscimento alla qualità di una realtà musicale portata avanti da 14 anni con entusiasmo e professionalità dal direttore artistico Gabriele Ribis. Un festival conosciuto ed apprezzato in Italia ed all’estero (principalmente nell’area mitteleuropea), che ha portato l’Opera e l’Operetta in tutte le loro modulazioni a un uditorio sempre più vasto, creando eventi di grande suggestione in luoghi carichi di storia ed arte del Friuli Venezia Giulia, contribuendo quindi a farli conoscere anche dal punto di vista turistico. Quest’anno il Piccolo Opera Festival si terrà dal 19 giugno al 18 luglio e diventerà transfrontaliero con una serie di spettacoli ed eventi anche in Slovenia: un progetto originale in grado di offrire – come recita il suo claim – un’autentica “Esperienza Opera senza confini”. Confermato il format di successo degli scorsi anni, che condurrà gli spettatori in castelli, antiche dimore, giardini storici (alcuni dei quali aperti eccezionalmente per l’occasione), che faranno da splendido palcoscenico agli spettacoli ed avranno come corollario visite guidate, aperitivi, introduzioni all’ascolto, degustazioni, cene prima e dopo gli appuntamenti musicali. Per un’esperienza che permetterà di conoscere non solo architetture, storia, paesaggi di queste straordinarie terre di confine, ma anche sapori e vini.
Con l’entrata del Piccolo Opera Festival nella rete di Italiafestival, si arricchisce la rappresentanza regionale all’interno di questa rete di spettacoli assolutamente prestigiosa, dove sono già presenti il Mittelfest e il Festival di Musica Sacra di Pordenone. “L’accoglimento della nostra richiesta di adesione ad Italiafestival rappresenta un motivo di grande soddisfazione – dice Gabriele Ribis – Ritrovarsi assieme ad alcune delle più importanti manifestazioni festivaliere nazionali (fra cui importantissimi festival operistici come il Festival Puccini di Torre del Lago, il Rossini Opera Festival, il Festival Verdi di Parma ed il Festival della Valle d’Itria) significa sicuramente un importante passo avanti nel riconoscimento del nostro progetto. Credo che fare fronte comune ora sia indispensabile più che mai per dare un futuro allo spettacolo dal vivo. Per questo auspico che dall’ingresso in questo sodalizio nascano collaborazioni in grado di arricchire l’offerta di musica lirica fra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, rendendo ancora più attrattivo questo territorio sulla mappa del turismo musicale europeo.” TRIESTE Il Giulia a casa tua _ Il Centro commerciale triestino avvia le consegne gratuite a domicilio Con “Il Giulia a casa tua”, il Centro commerciale triestino avvia le consegne gratuite a domicilio direttamente dai negozi
che aderiscono liberamente all’iniziativa. Il nuovo servizio di aggregazione e di consegna nell’ambito del comune di Trieste è offerto dal Consorzio degli Operatori. “Pensato da Il Giulia per mettere a disposizione dei suoi operatori commerciali un servizio centralizzato e tracciato di consegna della spesa, che consenta di abbattere i costi di spedizione” – afferma la direzione – “Il Giulia a casa tua” si rivolge ai clienti del Centro commerciale cittadino che possono così ricevere la merce, acquistata anche in più negozi, direttamente a casa propria, all’orario concordato con il personale dedicato”. Il servizio offre ogni giorno dieci consegne gratuite direttamente a casa del consumatore ed è attivo dal lunedì al sabato, dalle ore 9.00 alle ore 17.00. Il servizio viene effettuato solo per articoli o gruppi di articoli non superiori a cinque colli, dal peso massimo di 40 kg. “Il Giulia a casa tua” è organizzato anche per favorire l’accesso al Centro commerciale in comodità, senza l’uso della macchina, usufruendo del trasporto pubblico. Utile per tutte le fasce di pubblico, “Il Giulia a casa tua” è un servizio aggiuntivo di valore in un periodo in cui la consegna a domicilio sta diventando sempre più una necessità a causa dell’emergenza sanitaria. ARTEFICI. Residenze creative FVG 2021 Al Teatro Comunale
di Cormons Dante Antonelli e il suo ‘Atto di desiderio Domenica 18 aprile, alle 21 lo sharing su Zoom per condividere lo studio con gli artisti ArtistiAssociati apre il teatro alle residenze. Dopo la prolungata chiusura imposta dalle normative è il progetto ARTEFICI.ResidenzeCreativeFVG, avviato dall’azienda goriziana nel 2018 grazie al sostegno di Regione FVG e Ministero della Cultura, a far riaccendere i proiettori del Comunale di Cormons. Mentre per il pubblico l’accesso in sala è ancora interdetto, il palcoscenico sarà a disposizione degli artisti per un periodo di residenza creativa. Un tempo sospeso e prezioso per approfondire la propria ricerca artistica, sperimentare nuove soluzioni sceniche e tecniche, dialogare col territorio ospitante in un’ottica di reciproco arricchimento. Il giovane regista romano Dante Antonelli (vincitore nel 2015 del Roma Fringe Festival con lo spettacolo FAK FEK FIK – le tre giovani) è ospite al Teatro Comunale di Cormons per lavorare al suo progetto Atto di desiderio assieme ai protagonisti Valentina Beotti e Claudio Larena, al musicista Mario Russo e al light designer Francesco Tasselli. Secondo capitolo di una quadrilogia dedicata a Yukio Mishima dopo Atto di adorazione (che ha debuttato a Roma Europa Festival nel 2019), Atto di desiderio è il racconto dello stravolgimento delle esistenze di due persone che, per arrivare ad amarsi, devono mettere in discussione le proprie certezze. Cosa si vive quando ci si riscopre come altro da sé,
altro dal sé che si è sempre creduto di essere. Il mare che li circonda è la barriera naturale che fornisce l’esilio e il rifugio necessari al compiersi intimo e privato del loro percorso. Dopo un primo momento di studio avvenuto lo scorso anno, Atto di desiderio entra ora in una nuova fase di scrittura per lo sviluppo della drammaturgia e della performance in scena. Ripartire dal desiderio e cambiare la propria vita in nome di esso: quanti rischi corrono i due protagonisti nel rimanere dove sono, su una spiaggia in riva al mare lontani da tutto e da tutti, solo loro due? A quale fine giungerà il groviglio della loro relazione segreta? Dal piano drammaturgico e attoriale la ricerca si estende ora al piano musicale e visivo, attraverso la creazione di un tappeto sonoro originale e la sperimentazione di diverse soluzioni illuminotecniche. La condivisione del processo creativo col pubblico avverrà per la prima volta “in remoto”: uno sharing a distanza permetterà agli spettatori interessati di assistere ad alcune fasi della ricerca e della messa in scena, di ascoltare il racconto dei protagonisti e di dialogare con la compagnia. Lo sharing sarà trasmesso sulla piattaforma Zoom, domenica 18 aprile, alle 21. Per partecipare sarà sufficiente iscriversi cliccando sul link https://artistiassociatigorizia.it/residenze-2021/ o inquadrando il QR-Code
L’Orso d’Argento Wheel of Fortune and Fantasy in concorso al FEFF 23 di Udine! UDINE – Non sono tre episodi quelli che compongono Wheel of Fortune and Fantasy (La ruota della fortuna e della fantasia): sono tre movimenti, come se la sceneggiatura fosse musica. Tre splendide partiture cinematografiche dedicate alle conseguenze dell’amore e del destino. Quanto può influire sulla nostra vita un semplice imprevisto? Premiato con l’Orso d’Argento alla recentissima Berlinale online, il nuovo capolavoro di Hamaguchi Ryusuke (Passion, Happy Hour, Asako I & II) sarà ufficialmente in concorso al Far East Film Festival di Udine! Se il FEFF 23, ricordiamo, si svolgerà dall’11 al 19 giugno sia in forma fisica che in forma digitale, Wheel of Fortune and Fantasy non farà soltanto parte della line-up udinese: la Tucker Film, che ne ha acquisito i diritti per la distribuzione italiana, lo circuiterà infatti nei principali cinema di qualità durante le giornate del Festival. Tanto minimale nella forma quanto vivido nella carica emozionale, Wheel of Fortune and Fantasy indaga sulla rotta di collisione tra cuore e sorte. Un tema per cui Hamaguchi, lo abbiamo detto all’inizio, elabora tre variazioni narrative, dettando il ritmo attraverso i dialoghi (Hamaguchi firma anche lo script) e disegnando tre intensi personaggi femminili alle prese con i propri sentimenti, con la propria immaginazione e con l’imprevedibile geometria delle coincidenze e delle casualità.
Questo il filo rosso che mette in connessione i tre capitoli (Magic, Door Wide Open, Once Again) e le anime delle tre donne (Meiko, Nao, Natsuko), questo il motore di un grande film dove Tokyo, pur mantenendo la propria essenza giapponese, diventa teatro di emozioni universali. Elsa Martin protagonista di Polinote Music Room di lunedì 19 aprile on line dal Caffe Letterario Polinote Music Room Lunedì 19 aprile ore 21, on line su Fb Francesca Ziroldo intervista Elsa Martin al Caffè Letterario di Pordenone Prosegue la programmazione di Polinote Music Room, che raccoglie sempre più consensi e apprezzamenti da personalità del mondo musicale, appassionati e curiosi, per la qualità e l’originalità della proposta, che costituisce un unicum nel panorama regionale. Per l’appuntamento di lunedì 19 aprile, come di consueto on line alle 21 sull’omonima pagina Facebook, Polinote Music Room inaugura una nuova
preziosa collaborazione, per non dimenticare i valori della socialità e dell’incontro accompagnati da cibi che scaldano il cuore e l’anima, tra un caffè e un calice di vino. “Grazie alla collaborazione della titolare Claudia Casula – annuncia la presidente di Polinote Giulia Romanin – l’intervista a Elsa Martin, giovane talentuosa artista friulana, cantante, compositrice e performer, si svolgerà negli accoglienti locali del Caffè Letterario in piazza della Motta: un luogo polifunzionale, di incontro e di scambio, dove i piaceri del palato si sposano con tutte le note della cultura. Ristorazione e cultura sono tra i settori che più hanno sofferto per le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, per questo abbiamo voluto unire le forze per creare un evento assieme, nell’unico modo in cui ci è consentito ora. Un sodalizio di rinascita e resilienza, per reagire alla situazione mantenendo un contatto con il territorio grazie alla cultura, alla musica e all’incontro con tanti artisti straordinari del nostro territorio”. A presentare e intervistare Elsa Martin sarà la cantante e insegnante Francesca Ziroldo. Elsa Martin, cantante, compositrice e performer friulana, è stata protagonista di numerose esibizioni in Italia e all’estero. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo album intitolato “vERsO”, finalista alle Targhe Tenco nella sezione “Opera Prima”. Vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti, attualmente collabora col pianista e improvvisatore Stefano Battaglia, con cui approfondisce la ricerca intorno alla poesia friulana del ‘900 (Pier Paolo Pasolini, Amedeo Giacomini, Federico Tavan, Luciano Morandini, Novella Cantarutti, Pierluigi Cappello, Maria di Gleria). In duo con Stefano Battaglia nel 2019 esce
l’album Sfueâi (Artesuono), finalista alle Targhe Tenco 2019 nella categoria “miglior disco in dialetto”, e ad agosto 2020 esce l’ultimo lavoro discografico “Al centro delle cose” (Artesuono) dedicato al poeta Pierluigi Cappello. In ambito teatrale è attrice e cantante nello spettacolo “La casa. Lagrimis di ajar e sore ̂ li”, prodotto dal Teatro stabil furlan. Polinote Music Room è un progetto realizzato dalla scuola di musica Polinote di Pordenone, la cui direzione artistica è affidata ai batteristi Luca Colussi e Giovanni Truant. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Comune di Pordenone, l’Associazione Sviluppo Territorio C’entro Anch’io di Pordenone, lo studio grafico Interno99 di Cordenons e con supporto tecnico di Davide Pettarini della cooperativa Claps. PORDENONE : Genitori connessi; i proiettori interattivi L’illustrazione delle potenzialità didattiche dei proiettori interattivi è il tema dell’ennesimo appuntamento del ciclo “Genitori connessi” in programma per venerdì 16 aprile dalle 18 alle 19.30 che genitori e insegnati in particolare, potranno seguire linkando su https://youtu.be/k6Dfm6234iU. I relatori Gregorio Ceccone, Matteo Maria Giordano e un insegnante spiegheranno come questi dispositivi possono essere utilizzati per ridisegnare in modo
efficace e costruttivo la scena della didattica e l’esperienza dell’apprendimento. Giunto alla quinta edizione il progetto Genitori Connessi quest’anno in linea con le contingenze imposte dell’ emergenza sanitaria, ha proposto temi e attività focalizzate sulla didattica digitale, allo scopo di promuovere l’utilità e il valore che le tecnologie digitali possono avere per supportare i processi educativi e il percorso formativo dei soggetti, enti e istituzioni coinvolti. Nei precedenti incontri condotti e coordinati in modalità telematica dai relatori Paolo Ferri, Stefano Moriggi Gregorio Ceccone, Matteo Maria Giordano Giusi Grasselli, sono stati trattati argomenti sulle metodologie e sulle strategie didattiche di insegnamento cooperativo, su come condurre interazioni e relazioni di qualità, didattiche e non mediante gli schermi interattivi e sul ruolo attivo dei bambini e dei genitori in casa. Genitori connessi, che si concluderà il prossimo 6 maggio, è un evento promosso ed organizzato dal Rotary Club Pordenone Alto Livenza, in partnership ormai consolidata con le Scuole e l’Amministrazione Comunale di Pordenone che – commenta il consigliere comunale e regionale Alessandro Basso – ha sostenuto questa serie di webinar a partecipazione gratuita, in cui nell’esperienza formativa e partecipata sono stati coinvolti insegnanti, genitori e studenti”. Ulteriori informazioni su www.genitoriconnessi.pn.it
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