LA MEMORIA "VIAGGIANTE" FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE - Universidad de Málaga

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LA MEMORIA "VIAGGIANTE" FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE - Universidad de Málaga
Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 — ISSN: 1989-5097

                         LA MEMORIA “VIAGGIANTE”
                        FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE

          The “Travelling” Memory between Identity and Translation

                                                      S. Cristian Troisi
                                                   Universidad de Málaga

                                                  Recibido: 13 de octubre de 2020
                                                   Aceptado: 13 de enero de 2021
                                                  Publicado: 27 de febrero de 2021

                       ABSTRACT                                                            RIASSUNTO
One of the main characteristics of memory is its being in            Una delle caratteristiche principali della memoria è il
motion, which crosses in a transversal way: nations, eras            suo essere in movimento, il quale, attraversa in manie-
and technologies. It is also one of the most important as-           ra trasversale: nazioni, epoche e tecnologie. Rappresenta,
pects in the identity construction; defines and punctuates           inoltre, uno degli aspetti più rilevanti nella costruzione
the life of an individual or social group, indelibly charac-         dell’identità; definisce e scandice la vita di un individuo o
terizes them over time, is re-mediated within the media              un gruppo sociale, li caratterizza indelebilmente nel tempo,
and the different groups of our society. His transnational           viene ri-mediata all’interno dei media e dei diversi gruppi
“journey” that travels through space, time and technolo-             della nostra società. Questo suo “viaggio” transnazionale
gies in continuous mediation and redefinition is assimi-             che percorre lo spazio, il tempo e le tecnologie in una con-
lated to the translation. It is undeniable how memory,               tinua mediazione e ridefinizione lo si assimila al medesi-
identity and translation are intimately connected with               mo cammino che in una certa forma compie la traduzione.
each other and with what is enclosed in the human essen-             È innegabile come memoria, identità e traduzione siano
ce, which must be understood in a dialectic of implication           intimamente connesse fra di loro e a ciò che è racchiuso
and ipseity/Alterity.                                                nell’essenza umana, che deve intendersi in una dialettica
                                                                     dell’implicazione e dell’ipseità/alterità.
KEYWORDS: cultural memory, translation, identity, ip-
seity, alterity.                                                     PAROLE CHIAVE: memoria culturale, traduzione, identi-
                                                                     tà culturale, ipseità, alterità.
LA MEMORIA "VIAGGIANTE" FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE - Universidad de Málaga
LA MEMORIA “VIAGGIANTE” FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE
                                                  Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68

                                                                        corso del tempo, ridefinendoli. È in quest’aspetto di conti-
1. Introduzione
                                                                        nua mediazione e ri-mediazione che memoria, identità e
Al momento attuale è innegabile la rilevanza del legame tra             tradizione sembrano seguire un percorso comune.
traduzione e memoria. Addentrandoci più nel particolare,
ci si rende conto che il legame è molto più articolato visto
                                                                        2. Identità Culturale
che esso comprende anche altri elementi interconnessi fra
loro quali: la letteratura, la lingua e soprattutto l’identità.         Il concetto di identità culturale è molto legato a quello di
    La memoria attraverso i suoi plurimi aspetti e le sue               cultura e implica il senso di appartenenza a un gruppo so-
policrome sfumature è indubbiamente un punto di ri-                     ciale, avendo in comune con esso caratteristiche culturali
ferimento culturale ed identitario, nel suo divenire tra-               quali costumi, valori e credenze, ecc. L’identità, come la
mite privilegiato del concetto di alterità, che deve es-                cultura da cui deriva la nozione, non è un concetto crista-
sere recepito non in contrapposizione a quest’ultimo,                   llizzato, ma viene ricreata individualmente, collettivamen-
e quindi in un’ottica di rottura e di prevaricazione, ma                te e costantemente attraverso influenze esterne. (Molano
ad esso complementare e consequenziale, al quale le-                    2007: 73; Bakúla 2000: 169)
garsi in modo da completarlo, ridefinendolo. Come evi-                      Come accennato nel paragrafo precedente, in termi-
denzia Ciaramelli, «rispetto all’identità del Medesimo                  ni socio-antropologici, sarebbe impossibile concepire
o “medesimezza”, che si colloca necessariamente al di                   una cultura isolata dalle altre, dato che l’identità nasce
qua o al di fuori dell’alterità, l’identità del “sé” o “ipsei-          dall’interazione, dallo scambio, dal contatto con una iden-
tà” è caratterizzata da un originario e intrinseco rap-                 tità “altra”, senza questa relazione di vicinanza non sus-
porto o riferimento all’alterità. La dialettica ipseità/al-             sisterebbe quella ripetizione reciproca fra le identità, che
terità, costitutiva della trama stessa della soggettività, è            viene generata dalla differenziazione che è naturalmente
una dialettica dell’implicazione, e non dell’esclusione o               una riaffermazione della propria identità nei confronti di
dell’integrazione» (Ciaramelli 1991: 59).                               un’altra identità.
    Di conseguenza, bisogna tenere presente che l’identità                  Sebbene il concetto di identità trascenda i confini na-
è soprattutto costituita da una relazione dialettica tra un             zionali essendo legato quasi costantemente ai movimen-
individuo e gli altri individui della società. Senza l’Altro,           ti migratori: “la diversidad cultural es casi siempre fruto
non ci sarebbe identità.                                                de los movimientos migratorios, las migraciones han sido
    Dunque, quando si parla dell’identità di una persona,               una constante a lo largo de toda la historia de la humani-
deve essere tenuta in considerazione anche l’identità degli             dad y se han sucedido prácticamente en todos los lugares.
altri, l’alterità. Dall’interazione culturale prendono forma e          Y los motivos han sido tradicionalmente de dos tipos: so-
si costituiscono ognuna delle culture, dalla loro differenza            cioeconómicos y políticos.” (Vallespir 1999: 45) la genesi
nasce il concetto di identità culturale (Vallespir 1999: 45).           del concetto vede come culla abituale un elemento statico
    Il nostro scopo sarà quindi, quello di rendere, in una certa        come il territorio.
misura, evidente la complessa trama di relazioni che legano                 Storicamente, i costituenti base della identità culturale
la memoria e l’identità alla traduzione. Definendo e analiz-            di una nazione, di una regione, di una terra, ecc. sono ele-
zando le caratteristiche principali di questi elementi, osser-          menti che contraddistinguono fortemente la cultura di un
veremo come la loro comune particolarità sia, il carattere              luogo, nel modo in cui lo sono: la lingua, le relazioni fra i
attivo, dinamico, quel incessante movimento che li porta ad             membri della comunità, la religione, le relazioni sociali che
essere itineranti e ad evolversi costantemente adattandosi              rappresentano un patrimonio immateriale, perché intangi-
ai continui cambi e influenze esterne che si avvicendano nel            bili e anonimi per cui, trascendono il piano individuale in

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S. Cristian Troisi
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quanto prodotti dalla colletività: “La identidad sólo es po-              3. Memoria Collettiva, Sociale,
sible y puede manifestarse a partir del patrimonio cultural,
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que existe de antemano y su existencia es independiente de
                                                                          Traduzione
su reconocimiento o valoración.” (Bákula 2000: 169)
     Il territorio rappresenta l’humus mentre la società rap-             Non possiamo parlare di memoria, e nello specifico di me-
presenta l’agente attivo, delineando il proprio patrimonio                moria collettiva e memoria culturale senza considerare ed
culturale, istituendo e identificando elementi da “canoniz-               esaminare il lavoro del sociologo Maurice Halbwachs, le
zare” e da acquisire spontaneamente come propri i quali                   teorie contenute nelle sue opere rappresentano il punto
diventano il punto di riferimento per l’identità per la quale             di partenza essenziale per una analisi epistemologica del
è essenziale essere riconosciuta nel proprio ambiente fisi-               fenomeno memonico nella sua declinazione sociologica, o
co e sociale. È quel costante riconoscimento che conferisce               più accuratamente, nelle sue ramificazioni socio-antropo-
all’identità culturale il suo carattere attivo.                           logiche. Senza termini medi, il corpus delle sue opere ci aiu-
     L’identità è indissolubilmente collegata alla storia e al            ta, individuando, ordinando, e costruendo o ricostruendo il
patrimonio culturale. Non possiamo parlare d’identità sen-                vissuto personale in termini di relazioni, che, senza ombra
za l’esistenza della memoria, senza la capacità di riconosce-             di dubbio, si stabiliscono nei gruppi a cui l’individuo si re-
re e riconoscersi in un passato comune, privati di elementi               laziona interpretando il proprio ruolo nella società come
simbolici, di quel bagaglio culturale che inconsciamente                  componente attivo e/o passivo, essendo non solo individuo
possediamo sin dalla nascita in quanto membri di una co-                  ma parte di un macro gruppo o di diversi gruppi nel corso
munità e che ci permette di non ripartire da zero e costrui-              della propria esistenza.
re progressivamente, passo dopo passo il nostro futuro.                        Il sociologo francese asserisce che ogni singola memo-
     Tutto questo lo si evince inequivocabilmente, anche in               ria è iscritta e partecipa alla costituzione di una più grande,
chiave europea, da un documento prodotto dal Committee                    la memoria collettiva, che ne determina i ricordi come pure
on Culture, Youth, Education, Media and Sport nel quale                   la sua strutturazione. I ricordi personali, quindi, la propria
si riconosce l’importanza della costituzione di un’identità               memoria viene condizionata dal gruppo a cui si appartiene,
comune strettamente legata alla memoria storica allo sco-                 primo fra tutti la famiglia, pertanto può essere postulato
po di costruire una comune visione europea ed un camino                   più radicalmente, che ricordiamo in quanto membri di un
comunitario verso il futuro:                                              gruppo. Sinotticamente questo si concretizza in una distin-
                                                                          zione fra:
      European cultural identity is closely linked to the
      historical memory of European citizens, their social                     ȁȁ memoria storica, che è la ricostruzione dei dati
      consciousness and political attitudes. The political                        presenti proiettati in un passato reiventato;
      entity and efficiency of the European Union pre-                         ȁȁ memoria collettiva che meravigliosamente ricom-
      supposes a European cultural identity and expres-                           pone il passato attenendosi all’esperienza ed ai ri-
      sion. A value like ‘unity in diversity’ can emerge only                     cordi di una comunità, o un gruppo di individui o
      through the participation of European citizens in                           diversi gruppi eterogenei o omogenei fra di loro;
      European civil society, where culture plays a central
                                                                               ȁȁ memoria individuale che non è in grado di farlo
      role. It is obvious, then, that such a cultural identity
                                                                                  autonomamente ma che permette ai diversi com-
      must be closely linked to the democratic participa-
                                                                                  ponenti di una comunità o di un gruppo di riedi-
      tion of European citizens in the vision of a common
                                                                                  ficare il passato ricostruendo i propri ricordi. (Be-
      European destiny. (Committee on Culture, Youth,
                                                                                  tancourt Echeverry 2004: 126)
      Education, Media and Sport 2003: 2)

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LA MEMORIA “VIAGGIANTE” FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE
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    Traspare in maniera evidente la rilevanza dei gruppi,               contenuti memonici e mitici che appartengono a un passa-
della “collettività” in Halbwachs, che segue le dinamiche               to vivo, presente, molto più di qualsiasi forma di memoria,
dell’associazione e dissociazione. Quindi, i gruppi si costi-           fissata tramite la scrittura in un testo.
tuiscono, vivono e si estinguono; ciò nonostante, la memo-                  Questo patrimonio vivo, che è parte di una comunità o
ria ad essi legata, in una certa forma, gli sopravvive.                 un gruppo, riveste un ruolo fondamentale dato che in se-
    Nella formazione dei gruppi, una componente essenzia-               guito formerà una solida base d’appoggio sulla quale cos-
le è costituita dall’affettività. Halbwachs (2001) evidenzia il         truire e alimentare i futuri ricordi e pertanto la costruzione
valore fondamentale delle “communautés affectives”, ovve-               della memoria. Dal concetto di memoria collettiva prende
ro le relazioni affettive che legano i membri di un gruppo              forma e si sviluppa quello di memoria culturale che a sua
conferendo ai ricordi accenti unici e scandendo, di fatto, la           volta si avvale del basilare apporto della memoria sociale.
vita stessa del gruppo. Oltre al rapporto tra i membri dello                Agli albori del secolo scorso Aby Moritiz Warburg sto-
stesso gruppo, è essenziale che la costruzione della memo-              rico dell’arte di origini ebraiche, seguendo una intuizione
ria e il suo rafforzamento passino attraverso l’interazione             che si basava nella sperimentazione su base euristica della
tra i diversi gruppi. Quei gruppi in cui si transita durante            memoria e le sue connessioni con le immagini, si rese con-
la vita, devono essere legati ai fatti costitutivi del passato          to di come elementi arcaici persistessero nelle opere d’arte
personale di un individuo, che sono inversamente propor-                senza che necessariamente rispondessero al principio di
zionali alla sua grandezza, di fatto più grande è il luogo in           causa ed effetto, grazie a queste intuizioni elaborò, succes-
cui il gruppo registra gli eventi e meno incisiva sarà quella           sivamente, il proprio metodo che consiste nel catalogare ed
registrazione cosi come il suo contributo allo sviluppo della           esporre le immagini seguendo delle associazioni mentali
vita e del pensiero di ogni singolo membro.                             non canoniche e non evidenti.
    Di centrale importanza, rileva Halbwachs, è nella teoria                Il frutto di tali illuminazioni si esplicita nell’atlante
della memoria l’opposizione fra memoria storica e memo-                 mnemonico il Bilderatlas Mnemosyne.
ria collettiva.                                                             In seguito, grazie a queste sue osservazioni verrà for-
    L’attenzione del sociologo francese si focalizza nel sotto-         mulato il concetto di “memoria sociale” la cui idea cardine
lineare l’incapacità di localizzare e conservare il ricordo per-        si basa nel considerare le immagini come parte attiva del
sonale e tantomeno di coadiuvalo nella propria costruzione.             processo mnemonico essendo queste ultime portatrici di
Al contrario della storia, che si vede costretta a frazionare il        memoria.
tempo a dividerlo in periodi o epoche, la memoria collet-                   Formulando il concetto di travelling memory, nel quale
tiva non ha la necessità di delimitare e sezionare il tempo,            l’incessante peregrinazione di media, contenuti, forme e
ciò che conta veramente sono i legami affettivi che ne rap-             pratiche della memoria, i loro continui cammini e le conti-
presentano il vero motore, la linfa vitale che mai troveremo            nue variazioni nel tempo e nello spazio, attraverso confini
nella memoria storica. In un romanzo, poco importa sapere               sociali, linguistici e politici sono alla base del concetto di
in che periodo storico si snoda la sua trama, ciò che conta è           memoria “viaggiante”.
il contenuto psicologico, la componente emozionale, i suoi                  Erll sottolinea una importante caratteristica di Warburg:
legami affettivi ossia, quelli che intercorrono fra i compo-
nenti di una famiglia o tuttalpiù di un gruppo, che di fatto                  What Warburg focuses on is the movement, the mi-
potrebbero appartenere a qualsiasi periodo storico senza                      gration or travel, of symbols across time and space.
che l’interesse da parte del lettore sfiorisca.                               And this is in fact how I would like to conceive of
    Fin da bambino, inconsapevolmente, l’essere umano è                       transcultural memory: as the incessant wandering
immerso nel passato. Attraverso la lingua, l’oralità, i rac-                  of carriers, media, contents, forms, and practices of
conti, le fiabe, i proverbi, ecc. vengono trasmessi tutti quei                memory, their continual ‘travels’ and ongoing trans-

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      formations through time and space, across social, lin-              ciali semplici ed arcaiche, sia nelle dimensioni più avanzate
      guistic and political borders. Such an understanding                e complesse. Si ottiene attraverso il contributo delle varie
      of memory as fundamentally ‘travelling memory’ can                  istituzioni culturali e il passato è rappresentato in simboli
      certainly be backed by the sheer evidence of mnemo-                 da miti orali o scritti. È composto e si articola in manifes-
      history. The current age of accelerated globalization               tazioni e strumenti culturali come feste, commemorazioni,
      has brought forth global media cultures, in which                   libri, giornali, strade, teatri, film e monumenti, attraverso i
      historical novels are quickly translated, movies dea-               quali riesce a trasferire e fissare il contenuto culturale che
      ling with the past are screened simultaneously in                   viene ricordato giunge al ricordo. Nella memoria culturale
      different corners of the globe, and worldwide TV-                   mito e storia si fondono in una cosa sola, ciò che è rilevante
      audiences can have mass-mediated experience in real                 non è il passato di storici o archeologi, ma il passato come
      time (as, for example, in the case of ‘9/11’ or the in-             viene ricordato. La memoria riveste una funzione sociale e
      auguration of the American president Obama). But                    comunicativa. Il passato deve essere vicino in senso emoti-
      as Warburg’s work reminds us, it is actually since                  vo, deve essere il nostro passato, quindi strettamente lega-
      ancient times that memory lives in and through its                  to al concetto di identità.
      movements, and that mnemonic forms and contents
      are filled with new life and new meaning in changing                4. Mediare, Ri-mediare l’Identità e la
      social, temporal and local contexts (Erll 2011: 11).
                                                                          Traduzione
    La storia quindi come forma di memoria simbolica ca-                  L’identità è un concetto di fondamentale rilevanza politica
ratterizzata per il movimento attraverso il tempo e lo spa-               e culturale del nostro tempo, gli studi di traduzione non
zio che a sua volta incontra altre forme simboliche. L’idea               possono quindi prescindere dall’esaminare questo essen-
di memoria sociale warburgheriano, completa il concetto                   ziale aspetto culturale.
di memoria collettiva, e dà forma a quello di memoria cul-                    La traduzione, si rivela uno strumento indispensabile,
turale, che a noi interessa più da vicino.                                per cercare di comprendere accuratamente la natura iden-
    I concetti di memoria sociale e memoria colletiva                     titaria di un gruppo, una comunità o del singolo, e della
convergono nella memoria culturale, nascono da una in-                    maniera in cui questi si interfacciano con la storia umana,
tuizione dell’egittologo Jan Assman, il quale introduce il                fornisce una visione innovativa e positiva su come risolve-
concetto di “comunicative memory” per differenziarlo dal                  re uno dei problemi più importanti in un mondo sempre
halbawhasiano “collective memory” che successivamente                     più senza confini. La rilevanza della lingua e del linguaggio
verrà poi sviluppato principalmente da Aleida Assman di-                  è chiara in tal senso, visto che il linguaggio ha il potere di
venendo “cultural memory”.                                                unire e di dividere ed è ciò che interiormente ci differenzia
    La memoria comunicativa ha come radice teorica le                     come esseri umani che ci rende diversi gli uni dagli altri. Il
ricerche dell’antropologo Jan Vansina (1985) che analizza                 traduttore, quindi, non può trascurare questo aspetto ed è
la concezione di storia nelle popolazioni africane notando                colui che si deve fare carico di questa mediazione culturale.
come ci sia una scollatura fra il passato recente quello che              In tal senso Michael Cronin afferma:
circola quotidianamente nella comunicazione fra persone e
quello remoto delle origini affidato ad una narrazione spe-                     The ‘traces of difference’ cannot be ignored, then, in

cializzata da parte di griot, bardi, contastorie che si occupa                  a desire to float free of attachment or through some

di preservarlo e di tramandarlo.                                                residual guilt about the pull of a culture or an identi-

    Mentre la memoria culturale ha parametri fissi, e la par-                   ty (or a plurality of these) in a world where the fluid

tecipazione è molto differenziata sia nelle dimensioni so-                      and the borderless and the emancipated are held up

                                                                     57
LA MEMORIA “VIAGGIANTE” FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE
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      as virtual synonyms. The difficulty, however, has                   tandosi in un elemento desolante e dai forti tratti solipsis-
      been to make cosmopolitanism attentive to those                    tici atti a conservare staticamente la propria condizione
      differences, to the particular claims of singular lo-              sociale, dimenandosi agonizzante fra un’economia globale
      cations, without which translation as a meaningful                 e un materiale umano estremamente condizionabile.
      activity would cease to exist. If there are no singular                In questo scenario la traduzione offre un apporto in-
      locations, then there is nothing left to mediate and               dispensabile nel descrivere la trasformazione, il condizio-
      by extension nothing to translate (Cronin 2006: 12).               namento subordinato a determinate forme di concepire
                                                                         l’identità. Non meno rilevante è il percorso che la teoria e
    Pertanto, i luoghi e le storia della cultura di apparte-             la pratica della traduzione possono indicare, un percorso
nenza influiscono, in misura più o meno ampia, nella cos-                costruttivo verso forme di mutuo scambio, coesistenza e
truzione mentale di una prospettiva di identità intesa in                abilitanti piuttosto che infestanti e distruttive:
senso ampio, ovviamente, nella pratica traduttiva si segue
l’intuizione che fu dell’umanesimo rinascimentale vale a                       The danger is that as a sense of uncertainty or risk
dire che bisogna, secondo la necessità, sapersi svincolare                     becomes more and more prevalent, the temptation
dallo stato di cose che appartengono alle nostre origini. La                   is to reach for a notion of identity which is wholly
forma mediante la quale i membri della società si rappresen-                   concerned with economic entitlement and detaches
tano e rappresentano sé stessi agli altri, non è condizionata                  identity from any idea of collective, social transfor-
solo dalla propria storia, ma è anche legato al modo in cui                    mation which goes beyond the needs of the market.
nel mondo contemporaneo si è chiamati, animati o costretti                     Once we have individuals as consumers rather than
esseri attori dell’economia e nella società (Cronin 2006: 2).                  as citizens, who are defined by what they have and
    Cronin ci dice che con la crescita esponenziale del sen-                   will have rather than by what they are and, more
so di incertezza o di percezione del rischio, in larga parte                   importantly, might be, then we run the paradoxical
si alimenta la paura di una possibile minaccia, e cresce la                    risk of increasingly virulent forms of nationalism
tentazione di cercare una nozione di identità che sia inqua-                   in a globalized world with its much vaunted decli-
drata integralmente nel diritto economico e la allontani                       ne of the nation-state. Identity in this scenario is
da qualsiasi idea di trasformazione collettiva e sociale che                   the bleak, defensive interface between a global eco-
vada oltre le mere esigenze di una economia di mercato.                        nomy and infinitely malleable human material. It is
In una società come quella in cui viviamo, in prevalenza                       in this context that the contribution of translation
composta da soggetti che consumano e/o considerati solo                        is paramount in describing both how certain forms
per tale caratteristica piuttosto che come soggetti attivi e                   of identity have come into being and how they are
partecipanti, che prendono parte alla vita sociale e politica,                 being shaped. Equally important is the manner in
e non solo economica di quella che può essere una piccola                      which translation theory and practice can point the
o grande comunità urbana.                                                      way to forms of coexistence that are progressive
    Il ruolo sociale, pertanto, viene definito più da ciò che si               and enabling rather than disabling and destructive.
possiede in termini di ricchezza materiale e non da quello                     (Cronin 2006: 3)
che realmente si è; tutto questo, in una società cosmopolita
e globale può condurre al rischio di una reale regressione                    Ricoeur riferendosi al concetto di identità, sostiene la
sociale in termini politici e di conseguenza a forme sem-                necessità di comprendere l’esistenza di due modi di inten-
pre più virulente di nazionalismo, nonostante l’apparente                derla ovvero come medesimo, o come ipse da cui derivano
declino dello stato nazione. In uno sfondo del genere,                   il senso di “medesimezza” e di “ipseità”. Secondo questa dis-
l’identità perde il suo valore endemico di risorsa, tramu-               tinzione l’identità intesa come medesimo riguarda il carat-

                                                                    58
S. Cristian Troisi
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tere di una persona, quell’aspetto immutabile e permanete                      nel riportare alla luce ciò che è lontano nel tempo,
nel tempo mentre il senso di ipseità è l’aspetto dato dalla                    quanto in un desiderio di rappresentare un passa-
narrazione di Sé, fenomeno che, sebbene mutevole, contie-                      to in movimento perché continuamente riadattato
ne anche esso delle costanti nel tempo. La prospettiva cosi                    per rispondere alle conoscenze, necessità e interessi
come il legame temporale fra queste due modalità diverge:                      del presente. In modo molto simile, la traduzione
la medesimezza è ancorata al passato, mentre al contrario,                     ricostruisce il messaggio del testo fonte, adattando-
l’ipseità tende al futuro. Il concetto viene così espresso dal                 lo a esigenze e valori contingenti, cioè riferiti ad un
filosofo francese:                                                             preciso contesto storico e culturale che corrisponde
                                                                               al tempo della ricezione, necessariamente presente
      […] una distinzione, che non mi sembrava sempli-                         (Agorni 2012: 28).
      cemente di linguaggio ma di strutturazione pro-
      fonda, fra due figure dell’identità: quella che chia-                  Convenendo con Argoni (2012), nel caso della tra-
      mo la identità idem, la “medesimezza” (mêmeté) o                   duzione crediamo sia meglio sostituire il termine filosofico
      sameness, e l’identità ipse, la “ipseità”, selfhood. Ne            “presentificare” con mediare o ri-mediare di più recente
      fornisco immediatamente un esempio concreto: la                    concezione, più aderenti all’interpretazione dei fenomeni
      medesimezza è la permanenza delle impronte digi-                   interculturali e transnazionali propri della traduzione e che
      tali di un uomo, o della sua formula genetica; ciò che             sono la base degli studi sulla memoria culturale.
      si manifesta al livello psicologico sotto forma del                    Mediazione, rappresenta la maniera in cui un messag-
      carattere: il termine “carattere” è d’altronde interes-            gio si adatta nel suo passaggio da una realtà, un sistema, o
      sante, è quello che si utilizza nella stampa per de-               un codice ad un altro.
      signare una forma invariabile. Mentre il paradigma                     Ri-mediare, è un concetto connesso allo studio dei new
      dell’identità ipse, per me, è la promessa. Manterrò,               media e allo studio della memoria culturale che implica un
      anche se sono cambiato; è un’identità voluta, man-                 processo di elaborazione e successiva rielaborazione delle
      tenuta, che si prolunga ad onta del cambiamento.»                  fonti una “metamediazione” o ipermedialità, che attraversa
      (Ricoeur 1997: 133).                                               diversi media:

    La nozione di memoria culturale in sé racchiude, nei sui                   It would seem, then, that all mediation is remedia-
aspetti essenziali, diverse affinità con alcuni basilari aspet-                tion. We are not claiming this as an a priori truth,
ti che caratterizzano la traduzione. Ad esempio, il passato                    but rather arguing that at this extended historical
può in qualche modo essere visto come il testo originale                       moment, all current media function as remediators
che è la fonte del successivo lavoro di traduzione in ques-                    and that remediation offers us a means of interpre-
to modo sia le ricerche di scienza de la traduzione che gli                    ting the work of earlier media as well. Our culture
studi sulla memoria culturale sembrano coincidere nella                        conceives of each medium or constellation of me-
possibilità di, ricostruire o usando termini husserliani “pre-                 dia as it responds to, redeploys, competes with, and
sentificare” ovvero rendere presente, cercando di ricrearla,                   reforms other media. In the first instance, we may
una percezione assente che nel caso della traduzione viene                     think of something like a historical progression, of
rappresentato appunto dalla fonte (Agorni 2012: 28). Ne                        newer media remediating older ones and in particu-
consegue, che:                                                                 lar of digital media remediating their predecessors.
                                                                               (Bolter e Grusin 1999: 55)
      Il passato è l’oggetto principale degli Studi sulla
      Memoria Culturale, che tuttavia non sembra ca-                        Sappiamo che la scelta delle strategie traduttive e gli
      ratterizzarsi tanto per un rigore di natura filologico             sforzi del traduttore si canalizzano concretamente nel fa-

                                                                    59
LA MEMORIA “VIAGGIANTE” FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE
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ticoso tentativo da parte di quest’ultimo di utilizzare le              il focus esplicito, l’elemento primario; tutti gli sforzi di
stesse scelte comunicative nella lingua meta di un madre-               tale ricerca devono sicuramente muoversi verso l’artefice e
lingua. Ovviamente, per raggiungere questo risultato e per              non solo l’artefatto, implicare, in modo che siano effettiva-
la buona riuscita di un processo traduttivo, la figura del tra-         mente rivolti a ciò che c’è dietro le traduzioni e i testi, vale
duttore ha dovuto cambiare e trasformarsi.                              a dire, gli esseri umani, le persone, uomini e donne, quel
     Bisogna dire che nelle ultime tre decadi i Translation             groviglio di vissuti, emozioni inestricabili, culture, costu-
Studies (TS) si sono progressivamente andati affermando.                mi, quotidianità ecc. che si celano dietro a una “semplice”
In questo relativamente breve lasso di tempo si è assistito             traduzione:
a un aumento vorticoso delle pubblicazioni aventi come
tema centrale la traduzione nei suoi due aspetti descrittivi                  As a simple preliminary definition, let us say Trans-
principali di prodotto e di processo. Tuttavia, sebbene la                    lator Studies is the study of translators (and of cour-
letteratura abbondi di tali pubblicazioni, i traduttori stes-                 se interpreters). Of course, all research on (human)
si, le persone atte a produrre i testi tradotti e coinvolte in                translations must surely at least imply that there are
prima persona nei processi di traduzione, hanno attirato                      indeed translators behind the translations, people
stranamente poca attenzione finora (Dam e Zethsen 2009:                       behind the texts. But not all translation research
7). Ed ancora: “Under descriptive studies Holmes lists tho-                   takes these people as the primary and explicit fo-
se oriented towards product, process or function. Since the                   cus, the starting point, the central concept of the
products of translation are texts (including the oral varie-                  research question (Chesterman 2009: 13-14)
ty), this branch on the map does not primarily relate to our
new subfield.” (Chesterman 2009: 15).                                       Di conseguenza, ciò che propone Chesterman nei sui
     In questo panorama solo alcune pionieristiche ricer-               Studi sul traduttore, è di relegare il testo a un ruolo secon-
che come segnalano Dam e Zethsen (2009) hanno posto                     dario dando maggiore importanza al traduttore. Questa
il traduttore come concetto centrale, diventando oggetto                nuova priorità implica questioni di ricerca differenti, non
di studio privilegiato. Riconoscendogli, come già segnala-              escludendo, naturalmente, che anche le ricerche orientate
va Simeoni (1998), una importanza rilevante come agente                 al prodotto possano rivelare informazioni interessanti su-
sociale ed artefice della traduzione:                                   lle persone dietro i testi.
                                                                            Alla luce della recente “svolta sociologica” negli Studi
      Translating being an expertise whose enactment                    di Traduzione profetizzata da Holmes nella sua proposta
      always occurs for particular reasons in a particular              di una “sociologia della traduzione” come futuro settore di
      context, it is worth inquiring into the acquisition of            ricerca, Chesterman (2006) suggerisce 3 filoni dei quali è
      a translator’s style and skills in terms of their com-            interessante porre in evidenza quello in cui il traduttore
      plex cognitive development. This raises of course                 riveste il ruolo centrale per comprenderne l’essenza del ra-
      the issue of the angle from which to study this cog-              gionamento:
      nitive emergence (Simeoni 1998: 2)
                                                                              The sociology of translators covers such issues as the
    Chesterman (2009) nel suo articolo dal titolo esplicito                   status of (different kinds of ) translators in different
ed evocativo «The Name and Nature of Translator Stu-                          cultures, rates of pay, working conditions, role mo-
dies», che ricalca il noto articolo di Holmes (1988), a cui                   dels and the translator’s habitus, professional orga-
fa chiaro riferimento, e che costituisce la base del suo ra-                  nizations, accreditation systems, translators’ net-
gionamento teorico. In tale articolo Chesterman sostiene,                     works, copyright, and soon. Questions of a different
appunto, che la figura del traduttore deve essere il punto                    kind under this heading are those relating to gender
di partenza imprescindibile della ricerca sulla traduzione,

                                                                   60
S. Cristian Troisi
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      and sexual orientation, and to power relations, and                      as inspired as your versions of texts on other sub-
      how these factors affect a translator’s work and at-                     jects. Over years, as you gain experience, you will be
      titudes. The sociology of translators also covers the                    able to control your performance more and more
      public discourse of translation, i.e. evidence of the                    efficiently, although your individuality will never
      public image of the translator’s profession, as seen                     disappear. In reality, the individual and the social
      e.g. in the press, or in literary works in which one of                  are two extremes of one continuum. Every transla-
      the central characters is a translator or interpreter                    tional decision is an interface between the transla-
      (Chesterman 2009: 16)                                                    tor’s own individuality and the society of which s/
                                                                               he is a part. (Tyulenev 2014:11)
    Concetto che viene ribadito da Tyulenev, dove il tra-
duttore è osservato come un individuo, immerso nel tessu-                    A questo gruppo possiamo ascrivere anche Pym (2009),
to sociale e culturale della propria citta, regione o nazione            anch’egli sottolinea, infatti, la carenza di considerazione nei
di origine e per questo, l’aspetto sociale del suo comporta-             TS nei confronti degli agenti sociali che sono coinvolti nel
mento è solo una parte di un insieme più complesso, nel                  processo produttivo. Evidenziando l’importanza del tra-
quale entrano in gioco inevitabilmente: i suoi sentimen-                 duttore in quanto mediatore fra culture. Nella sua propos-
ti personali, le emozioni, i tratti del carattere, la volontà,           ta di “umanizzare” gli studi traduttologici suggerisce come
l’abilità e anche lo stato fisico dell’organismo che può sen-            elemento propedeutico, ancor prima del testo, per la buona
za dubbio influenzare le prestazioni professionali del tra-              comprensione di una traduzione, lo studio del traduttore.
duttore. Pertanto, non è solo la società a influenzare gli in-               Dicevamo che negli ultimi anni, è stata superata l’ob-
dividui ma anche quest’ultimi influenzano inevitabilmente                soleta logica mimetica che vedeva la traduzione sempli-
la società in una relazione di influenza reciproca:                      cemente come il meccanico raggiungimento di una equi-
                                                                         valenza linguistica ma che non comprendeva tutte quelle
      If the translator is inevitably an individual, although            dinamiche di mediazione e di ri-mediazione insite nel pro-
      a socialised one (that is, one who has internalised                cesso traduttivo. Si è iniziato a pensare alla traduzione più
      the culture of the society into which s/he was born),              come a un processo dinamico che prendeva in considera-
      then obviously the social aspect of his/her behav-                 zione le diverse reti semantiche caratterizzanti le varie cul-
      iour is only a part of a more complex whole. There                 ture, mettendo in risalto i tratti di mediazione transcultu-
      still are his/her personal feelings, moods, character              rale insiti nella scienza della traduzione. Ciò ha comportato
      traits, will, abilities and even physical states of the            un cambio, una evoluzione trasversale delle competenze
      organism, which can affect the translator’s profes-                traduttive che si sono allargate, diversificandosi e specializ-
      sional performance. The individual inescapably in-                 zandosi, a cui necessariamente si sono aggiunte competen-
      fluences the social. You may be a very good profes-                ze di natura extralinguistica, storico-antropologica, socio-
      sional interpreter but this morning you may have a                 culturale, etnologica, professionale e tecnica oltre alle già
      headache; this may make your performance in the                    necessarie competenze linguistiche specialistico-settoriali
      business conference in which you are interpret-                    di vario genere. A questo proposito Pym:
      ing somewhat below your usual standard; you may
      have to concentrate harder and still make a few slips                    As an interpersonal activity working on texts (of
      here and there with phrases that otherwise would                         whatever length or fragmentary status), the training
      be plain sailing for you. Or you may dislike a par-                      of translators involves the creation of the following
      ticular topic, but being an in-house translator you                      two-fold functional competence (cf. Pym 1991):
      will be asked to translate texts on that particular                      • The ability to generate a series of more than one
      topic and feel that your translations come out not                       viable target text (TTI, TT2 … TTn) for a pertinent
                                                                               source text (ST);

                                                                    61
LA MEMORIA “VIAGGIANTE” FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE
                                                       Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68

      • The ability to select only one viable TT from this                 lavoro di memorizzazione e di richiamo alla memoria di dati
      series, quickly and with justified confidence.                       linguistici e di associazioni tra elementi in lingua straniera
                                                                           ed elementi nella propria lingua madre» (Peverati 2014: 42)
      We propose that, together, these two skills form a
                                                                               Di conseguenza, la capacità di recuperare nuove infor-
      specifically translational competence; their union
                                                                           mazioni linguistiche ed extralinguistiche e di determinar-
      concerns translation and nothing but translation.
                                                                           ne la qualità attraverso una vasta serie di strumenti come i
      There can be no doubt that translators need to
                                                                           dizionari, enciclopedie, motori di ricerca, i quali si aggiun-
      know a fair amount of grammar, rhetoric, terminol-
                                                                           gono ad un vasto archivio di informazioni plurilingue già
      ogy, computer skills, Internet savvy, world knowl-
                                                                           incontrate come glossari, banche dati terminologiche e
      edge, teamwork cooperation, strategies for getting
                                                                           memorie di traduzione, realizzate grazie ad appositi soft-
      paid correctly, and the rest, but the specifically
                                                                           ware a partire da lavori di traduzione precedentemente e
      translational part of their practice is strictly neither
                                                                           che formano parte di una “memoria” che sarà funzionale a
      linguistic nor solely commercial. It is a process of
                                                                           un futuro utilizzo.
      generation and selection, a problem-solving process
                                                                               Peverati citando Christensen (2011) dice che, in un cer-
      that often occurs with apparent automatism. (Pym
                                                                           to senso, questi artefatti forniscono alla figura del traduttore
      2003: 489)
                                                                           una “supplementary long-term memory from which past in-
    Di fatto la traduzione di frequente si può trasformare in              formation can be retrieved in the future” e quindi possono
una pratica estremamente articolata, un atto le cui capacità               essere di fatto definiti come strumenti del “fare memoria”
traduttive, e non solo, dipendono dall’interazione tra noi e               nel caso particolare della traduzione. (Peverati 2014: 42)
il mondo circostante, essendo la conoscenza distribuita nel                    Concetto che in altri termini viene ribadito in questi
mondo in cui viviamo, dimora nel nostro cervello poiché                    termini da Pym:
parte da dentro e diventa compiuta nei vincoli operativi
che il mondo ci impone:                                                          […] what happens in the actual process of trans-
                                                                                 lating, to the cognitive movements between lan-
      Le   informazioni      sono    nel    mondo.     Molta                     guages and between texts, what extension of our
      dell’informazione che ci serve per eseguire un com-                        perception is most radically affected? The answer,
      pito può risiedere nel mondo esterno. Il compor-                           I suggest, must be memory. What has most been ex-
      tamento si determina combinando l’informazione                             tended, and keeps being extended, is the capacity to
      in memoria (nella nostra testa) con quella presente                        store and retrieve knowledge, and to do so externa-
      nel mondo. […]. Sono presenti vincoli culturali. Ol-                       lly to the mind. Memory is the process dimension
      tre ai limiti fisici, naturali, la società ha sviluppato                   most affected by technology, and never more so
      numerose convenzioni culturali che devono essere                           than in an age of electronic communication (Pym
      apprese, ma una volta apprese si applicano a un am-                        2011: 1).
      pio ventaglio di circostanze (Norman 1997: 66-67).
                                                                               L’incremento dell’uso di mezzi offerti dall’avanzare
    Quindi, d’importanza fondamentale è il rapporto fra le                 delle nuove tecnologie, offre sicuramente un ausilio im-
memorie e la mente e la sua interazione con il mondo ester-                portante alla professione del traduttore. La maggior parte
no, che si costituisce di supporti e strumenti di vario genere.            degli strumenti elettronici, asserisce Pym, sono semplice-
    Pertanto, possiamo affermate che: «Il tradurre, in quan-               mente tecniche che accelerano e ampliano la produzione di
to processo cognitivo ampiamente basato sulla conoscenza                   testi tradotti rendendo così disponibili, diversi testi alter-
di due sistemi linguistici nelle loro varie componenti se-                 nativi, questo può designare la maniera di utilizzare il web
mantico-strutturali, si regge per larga parte su un continuo               da parte dei traduttori; altri apprezzabili strumenti sono

                                                                      62
S. Cristian Troisi
                                                  Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68

le estensioni, come: memorie di traduzione e glossari che             zia i limiti sottolineando che il contenuto delle memorie
consentono di filtrare e scartare di forma autorevole le al-          con il passare del tempo si rivela obsoleto soprattutto sotto
ternative che si presentano.                                          l’aspetto contenutistico e terminologico.
    I traduttori producono e selezionano tra le varie alter-              Dietro al termine memoria come abbiamo osserva-
native, dunque, le molteplici nuove tecnologie non altera-            to si celano significati ed interpretazioni e articolazioni
no questi compiti, ma semplicemente li rendono più “wi-               caleidoscopiche. A sua volta, osserviamo come essa sia
der-ranging”, precisamente, prendendo in esame più cose               strettamente correlata alla scienza della traduzione e alla
pertinenti al mondo che ci circonda in meno tempo. In tal             traduzione.
senso, una visione minimalista della competenza dovrebbe                  Lasciamo da parte il significato dell’uso della memoria
aiutarci a tenerci consapevoli dei fini dei propri compiti,           nel campo della tecnologia della traduzione per esaminare
senza perderci nei mezzi (Pym 2003: 493).                             più da vicino la memoria, la memoria culturale, l’identità e
    Di sicuro l’uso della memoria di traduzione TM che è              la traduzione.
alla base dei CAT tools che operano proponendo segmenti                   Lo studio della memoria culturale è di natura diacro-
di traduzione ma che non sempre si rileva un mezzo idoneo             nica e considera l’evoluzione delle storie “reali”, che spesso
per eseguire delle traduzioni di qualità. A volte i segmenti          vengono selezionate e comunicate a quei campi “normati-
usati si rilevano poco precisi compromettendo così la qua-            vi” che forniscono supporto alle generazioni future (Rigney
lità del prodotto finale. Questa situazione è dovuta al fatto         2005: 16).
che i compensi sono ridotti, di conseguenza il traduttore                 La componente base della memoria è la trasmissione,
valuta in maniera superficiale segmenti proposti dalla me-            che ne costituisce la logica di base, la cui matrice ed esisten-
moria e li accetta, nonostante questo contenga delle lievi            za si esprime attraverso un’incessante mobilità spaziale e
inesattezze.                                                          temporale, e che si sviluppa grazie allo scambio incessante
                                                                      di informazioni tra individui, gruppi e culture, oltre che tra
      The possibility of re-using previous translations               i diversi social media.
      means that clients ask translators to work with TM                  Movimento che fornisce l’amnios metaforico di cui il
      systems and then reduce the translator’s fees. The              testo si nutre per venire alla luce. E, riferendoci alla me-
      more exact and fuzzy matches (equal and similar                 moria, va menzionato inoltre il ruolo della traduzione che è
      segments already translated and included in the                 quello di fare da ponte temporale creando altresì, la possi-
      database), the less they pay. This encourages trans-            bilità stessa che tale testo possa essere tramandato, diven-
      lators to work fast and uncritically with the previ-            tando memoria. Tale concetto viene espresso da Bollettieri
      ously translated segments, with a corresponding                 Bosinelli e Torresi:
      decline in quality. When higher quality work is re-
      quired, special emphasis must be put on revising                      Il primo elemento di tale metafora genitoriale è che
      the outputs of translation-memory tools. (Biau Gil                    è solitamente grazie alla traduzione se un testo può
      e Pym 2006: 10)                                                       entrare in un nuovo mondo, o come direbbe Even-
                                                                            Zohar (1990), un nuovo polisistema letterario. In
    Ribas López (2007) evidenzia come accettando ques-                      questo polisistema di arrivo lo stesso testo, se non
ti segmenti imprecisi non si faccia altro che reiterare                     fosse tradotto, sarebbe del tutto assente o avrebbe
l’imprecisione dato che inseriti in memoria continueranno                   una rilevanza solo marginale, perché sarebbe co-
a generare una futura catena di imprecisioni.                               nosciuto solo da persone che conoscono la lingua in
    Bowker (2002) nel suo Computer-Aided Translation                        cui è scritto e che possono quindi entrarvi in con-
Technology: A Practical Introduction parlando dell’uso di                   tatto senza la mediazione di agenti istituzionali.
queste tecnologie a supporto della traduzione ne eviden-                    Poi, una volta che il testo tradotto inizia a condurre

                                                                 63
LA MEMORIA “VIAGGIANTE” FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE
                                                     Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68

      un’esistenza separata in ciascuno dei rispettivi poli-              opinione diffusa che esistano generi letterari più o meno
      sistemi di arrivo, può accadere che una o più versio-               difficili da tradurre e che la produzione lirica, per l’uso di
      ni tradotte si guadagnino un posto più centrale, nel                figure retoriche, i continui rimandi metaforici e non, alla
      proprio polisistema di riferimento rispetto a quello                cultura di appartenenza, figuri come oggetto di più difficile
      occupato dall’originale nel polisistema di partenza.                traduzione rispetto ad altri anche se in molti casi la poesia
      In questi casi, la traduzione può assicurare la so-                 rappresenta un ipertesto transculturale visto che sovente
      pravvivenza del testo anche quando il polisistema                   vi sono rimandi ad altre culture anche se filtrate da que-
      di partenza è un ambiente ostile all’opera, come ac-                llo che è il punto di vista dominante che è costantemente
      cadde per esempio all’Ulisse di James Joyce (1922),                 quello della cultura di partenza. Se solo considerassimo la
      le cui prime traduzioni tedesca e francese (rispet-                 lingua standard come lingua di partenza ci troveremmo già
      tivamente Joyce 1927, tradotto da Goyert, e 1929                    difronte ad innumerevoli difficoltà di traduzione che vedo-
      tradotto da Morel et al.) incontrarono un enorme                    no il suo apice nei giochi di parole, i calembour, proverbi
      successo, e furono usate. Seguendo ancora la termi-                 e realia una vera e propria sfida per i traduttori. Non vi è
      nologia di Even-Zohar (1990), diventa un repertorio                 ombra di dubbio che il problema non sia solo linguistico
      attivo nel polisistema di arrivo, generando nuove                   ma più vasto e complesso, tutti i tipi di riferimenti alle pe-
      interconnessioni che non sono disponibili per il                    culiarità della cultura di origine a cui appartiene il testo
      testo originale, ma diventano possibili solo dopo la                originale causeranno seri problemi di traduzione, e se non
      traduzione (Bollettieri Bosinelli e Torresi, 2012: 18).             possiamo arrivare a una totale intraducibilità dell’opera, si
                                                                          determinerà la perdita di molti dei suoi riferimenti cultura-
     Si può dire che la traduzione assicurando la presenza di             li o la loro seria compromissione.
un testo in diversi polisistemi getta le basi per la sua conser-               L’intraducibilità spesso si tramuta in perdita
vazione e che di esso si tenga memoria in polisistemi lette-              dell’informazione culturale e conseguentemente del conte-
rari e culturali corrispondenti a tutte le aree linguistiche in           nuto identitario della cultura del testo originario. Semplice-
cui è o è stato in circolazione. In questa prospettiva, la dis-           mente considerando un livello linguistico molto elementa-
tinzione tra l’“originale” e le sue “traduzioni” percepite come           re, chi si occupa di traduzione è cosciente della mancanza di
derivate perde la sua rilevanza perché tutte le versioni del              equivalenza tra le lingue già a livello lessicale. Prendendo in
testo, compreso l’originale rivitalizzato sotto il proprio po-            esame il livello denotativo vale a dire quello primario, lette-
lisistema di riferimento, sono figli dello stesso processo tra-           rale ed oggettivo e quello connotativo, allusivo e soggettivo
duttivo da cui traggono vita e vitalità. In questa prospettiva            delle singole parole si scopre subito la divergenza linguistica
l’originale, o meglio il testo scritto nella lingua d’origine, pur        fra due lingue. Basti pensare alla parola guardia civil in spag-
essendo innegabilmente il punto di partenza del processo di               nolo che a livello denotativo si potrebbe tradurre in polizio-
traduzione, non occupa un posto centrale o gerarchicamente                tto o tuttalpiù in alcuni casi in finanziere ma che non avrebbe
dominante. (Bollettieri Bosinelli e Torresi 2012: 20)                     lo stesso livello connotativo che possiede in spagnolo o sem-
     Ora, in questa “traduzione viaggiante” polisistemica,                pre la parola riferita alle forze dell’ordine, recentemente alla
dobbiamo tener conto dell’intraducibilità, in particolare                 ribalta mozos de escuadra, in catalano mossos d’esquadra che
di come si possa tradurre la memoria culturale e l’identità               tradurrebbe anch’essa poliziotto ma di diversa connotazione
culturale.                                                                sia culturale che politica. La parola littorina che indica una
     Comunemente quando parliamo d’intraducibilità,                       automotrice a trazione termica connota sia geograficamente
spesso ci si limita a considerare oggetto della questione                 (visto che in alcune regioni del sud Italia è ancora in uso) che
l’aspetto letterario ed in senso stretto quello linguistico. È            storicamente il lemma, da cui deriva il diminutivo littorine-

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S. Cristian Troisi
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lla1 (termine probabilmente ancora in uso in Eritrea) con                    […] il livello del significato evocato non si limita in
il quale venivano soprannominate le piccole automotrici                      questo caso ad aggiungere un’informazione in più,
FIAT a due assi, costruite nel 1935 e impiegate ad Asma-                     ma influenza anche il livello del significato denota-
ra e che comprensibilmente una traduzione con il semplice                    tivo e connotativo. Infatti, per capire tutte le impli-
termine automotrice non renderebbe a pieno. Ovviamente                       cazioni del termine azzeccagarbugli non basta sapere
ogni lingua possiede dei riferimenti fortemente storico-cul-                 che esso significa più o meno leguleio da strapazzo,
turali, una serie di parole e frasi legate indissolubilmente al              ma bisogna tener presente il personaggio descritto
territorio da cui ha avuto inizio la propria genesi.                         vivacemente da Manzoni nei Promessi sposi. […] Allo
    Infine, c’è il significato che ci viene da informazioni ag-              stesso modo il concetto di Paese dei Balocchi si tinge
giuntive che non sono obbligatoriamente connesse in for-                     di una sfumatura diversa, se uno si rende conto in
ma esclusiva e trasparente all’oggetto del discorso. Come                    che modo era finita l’avventura di Pinocchio in quel
abbiamo già avuto modo di notare, si tratta della memoria                    posto. Ci sono poi delle parole e delle espressioni ra-
nelle sue declinazioni collettive, comunicative, culturali,                  dicate così profondamente nella mentalità della CP
sociali, linguistiche, geografiche, e storiche che in manie-                 che al di fuori di essa sembrano di perdere ogni ra-
ra spesso inconscia e codificata è trasmessa dall’emittente                  gion di esistere. Citiamo la parola burla, burlarsi che
nella propria lingua d’origine. Vi sono poi concetti e es-                   rimanda direttamente alla tradizione teatrale della
pressioni gergali, realia, modismi o proverbi che sono for-                  commedia d’arte, oppure un’espressione come in
temente vincolati alla cultura emittente e che tradotti di-                  zona Cesarini che combina il ricordo di un calciatore
ventano avulsi alla cultura ricevente.                                       degli anni Trenta del secolo scorso, con l’indicazione
    Questo avviene con «espressioni come parlare ostrogo-                    della smisurata passione degli italiani per il calcio. A
to; fare alla romana; piove, governo ladro; fare i portoghesi;               quali soluzioni può ricorrere in tali casi il tradutto-
mangiare a ufo, espressioni indissolubilmente legate ad un                   re? Realisticamente parlando, le possibilità di mano-
passato storico altresì mitico di un popolo che riverberano                  vra sono piuttosto limitate. Per quanto riguarda le
nella propria lingua che sono di semplice traduzione a live-                 espressioni di provenienza letteraria, “trapiantare”
llo denotativo e connotativo, si potrebbe, appunto, rendere                  il loro bagaglio culturale nella LA risulta pressoché
maciste con uomo molto forte o invece fare i portoghesi con                  impossibile, anche nei casi in cui esse alludono a
entrare senza pagare, con la evidente conseguenza di esclu-                  un’opera precedentemente tradotta in LA. È poco
derne ogni riferimento culturale» (Wozniak 2009: 172).                       probabile, infatti, che il testo in questione abbia ne-
    La cosa si complica ancor di più quando il lessico o la                  lla LA lo stesso status di cui gode nella LP. (Wožniak
fraseologia in questione fanno parte del corpus letterario di                2009: 173)
una nazione e percepite come parte integrante dell’identità
nazionale, come il giardino di Armida; il paese dei Balocchi;              Il compito si fa più gravoso nel momento in cui si deve
un girone infernale; essere un carneade; un azzeccagarbugli;           affrontare la traduzione di: dialetti, regionalismi e cultu-
la Fata Turchina; fare il grillo parlante; fare il Gradasso che        remi che sono parte integrante della cultura di un popolo.
fanno riferimento a dei classici canonici della cultura della          Basti pensare a quell’impasto fra italiano e dialetti, il plu-
lingua di partenza (nello specifico italiana) e nella fattispe-        rilinguismo che troviamo nei romanzi di Andrea Camilleri,
cie la Divina Commedia, Orlando Furioso, I promessi sposi e            Carlo Emilio Gadda, Vincenzo Consolo, Dario Fo, ecc.
Pinocchio (Wozniak:2009:172). Nel caso citato:                             Mair (1992) asserisce che il dialetto ha un potere ed un
                                                                       valore caratterizzante, definendo quelle che sono le peculia-
                                                                       rità di un personaggio o le caratteristiche dell’autore di un
                                                                       testo letterario. Mair classifica le funzioni del dialetto nella
1 Cfr. https://www.laputa.it/lexicon/littorina/

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