LA MEMORIA "VIAGGIANTE" FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE - Universidad de Málaga
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Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 — ISSN: 1989-5097 LA MEMORIA “VIAGGIANTE” FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE The “Travelling” Memory between Identity and Translation S. Cristian Troisi Universidad de Málaga Recibido: 13 de octubre de 2020 Aceptado: 13 de enero de 2021 Publicado: 27 de febrero de 2021 ABSTRACT RIASSUNTO One of the main characteristics of memory is its being in Una delle caratteristiche principali della memoria è il motion, which crosses in a transversal way: nations, eras suo essere in movimento, il quale, attraversa in manie- and technologies. It is also one of the most important as- ra trasversale: nazioni, epoche e tecnologie. Rappresenta, pects in the identity construction; defines and punctuates inoltre, uno degli aspetti più rilevanti nella costruzione the life of an individual or social group, indelibly charac- dell’identità; definisce e scandice la vita di un individuo o terizes them over time, is re-mediated within the media un gruppo sociale, li caratterizza indelebilmente nel tempo, and the different groups of our society. His transnational viene ri-mediata all’interno dei media e dei diversi gruppi “journey” that travels through space, time and technolo- della nostra società. Questo suo “viaggio” transnazionale gies in continuous mediation and redefinition is assimi- che percorre lo spazio, il tempo e le tecnologie in una con- lated to the translation. It is undeniable how memory, tinua mediazione e ridefinizione lo si assimila al medesi- identity and translation are intimately connected with mo cammino che in una certa forma compie la traduzione. each other and with what is enclosed in the human essen- È innegabile come memoria, identità e traduzione siano ce, which must be understood in a dialectic of implication intimamente connesse fra di loro e a ciò che è racchiuso and ipseity/Alterity. nell’essenza umana, che deve intendersi in una dialettica dell’implicazione e dell’ipseità/alterità. KEYWORDS: cultural memory, translation, identity, ip- seity, alterity. PAROLE CHIAVE: memoria culturale, traduzione, identi- tà culturale, ipseità, alterità.
LA MEMORIA “VIAGGIANTE” FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 corso del tempo, ridefinendoli. È in quest’aspetto di conti- 1. Introduzione nua mediazione e ri-mediazione che memoria, identità e Al momento attuale è innegabile la rilevanza del legame tra tradizione sembrano seguire un percorso comune. traduzione e memoria. Addentrandoci più nel particolare, ci si rende conto che il legame è molto più articolato visto 2. Identità Culturale che esso comprende anche altri elementi interconnessi fra loro quali: la letteratura, la lingua e soprattutto l’identità. Il concetto di identità culturale è molto legato a quello di La memoria attraverso i suoi plurimi aspetti e le sue cultura e implica il senso di appartenenza a un gruppo so- policrome sfumature è indubbiamente un punto di ri- ciale, avendo in comune con esso caratteristiche culturali ferimento culturale ed identitario, nel suo divenire tra- quali costumi, valori e credenze, ecc. L’identità, come la mite privilegiato del concetto di alterità, che deve es- cultura da cui deriva la nozione, non è un concetto crista- sere recepito non in contrapposizione a quest’ultimo, llizzato, ma viene ricreata individualmente, collettivamen- e quindi in un’ottica di rottura e di prevaricazione, ma te e costantemente attraverso influenze esterne. (Molano ad esso complementare e consequenziale, al quale le- 2007: 73; Bakúla 2000: 169) garsi in modo da completarlo, ridefinendolo. Come evi- Come accennato nel paragrafo precedente, in termi- denzia Ciaramelli, «rispetto all’identità del Medesimo ni socio-antropologici, sarebbe impossibile concepire o “medesimezza”, che si colloca necessariamente al di una cultura isolata dalle altre, dato che l’identità nasce qua o al di fuori dell’alterità, l’identità del “sé” o “ipsei- dall’interazione, dallo scambio, dal contatto con una iden- tà” è caratterizzata da un originario e intrinseco rap- tità “altra”, senza questa relazione di vicinanza non sus- porto o riferimento all’alterità. La dialettica ipseità/al- sisterebbe quella ripetizione reciproca fra le identità, che terità, costitutiva della trama stessa della soggettività, è viene generata dalla differenziazione che è naturalmente una dialettica dell’implicazione, e non dell’esclusione o una riaffermazione della propria identità nei confronti di dell’integrazione» (Ciaramelli 1991: 59). un’altra identità. Di conseguenza, bisogna tenere presente che l’identità Sebbene il concetto di identità trascenda i confini na- è soprattutto costituita da una relazione dialettica tra un zionali essendo legato quasi costantemente ai movimen- individuo e gli altri individui della società. Senza l’Altro, ti migratori: “la diversidad cultural es casi siempre fruto non ci sarebbe identità. de los movimientos migratorios, las migraciones han sido Dunque, quando si parla dell’identità di una persona, una constante a lo largo de toda la historia de la humani- deve essere tenuta in considerazione anche l’identità degli dad y se han sucedido prácticamente en todos los lugares. altri, l’alterità. Dall’interazione culturale prendono forma e Y los motivos han sido tradicionalmente de dos tipos: so- si costituiscono ognuna delle culture, dalla loro differenza cioeconómicos y políticos.” (Vallespir 1999: 45) la genesi nasce il concetto di identità culturale (Vallespir 1999: 45). del concetto vede come culla abituale un elemento statico Il nostro scopo sarà quindi, quello di rendere, in una certa come il territorio. misura, evidente la complessa trama di relazioni che legano Storicamente, i costituenti base della identità culturale la memoria e l’identità alla traduzione. Definendo e analiz- di una nazione, di una regione, di una terra, ecc. sono ele- zando le caratteristiche principali di questi elementi, osser- menti che contraddistinguono fortemente la cultura di un veremo come la loro comune particolarità sia, il carattere luogo, nel modo in cui lo sono: la lingua, le relazioni fra i attivo, dinamico, quel incessante movimento che li porta ad membri della comunità, la religione, le relazioni sociali che essere itineranti e ad evolversi costantemente adattandosi rappresentano un patrimonio immateriale, perché intangi- ai continui cambi e influenze esterne che si avvicendano nel bili e anonimi per cui, trascendono il piano individuale in 54
S. Cristian Troisi Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 quanto prodotti dalla colletività: “La identidad sólo es po- 3. Memoria Collettiva, Sociale, sible y puede manifestarse a partir del patrimonio cultural, Culturale e le Scienze della que existe de antemano y su existencia es independiente de Traduzione su reconocimiento o valoración.” (Bákula 2000: 169) Il territorio rappresenta l’humus mentre la società rap- Non possiamo parlare di memoria, e nello specifico di me- presenta l’agente attivo, delineando il proprio patrimonio moria collettiva e memoria culturale senza considerare ed culturale, istituendo e identificando elementi da “canoniz- esaminare il lavoro del sociologo Maurice Halbwachs, le zare” e da acquisire spontaneamente come propri i quali teorie contenute nelle sue opere rappresentano il punto diventano il punto di riferimento per l’identità per la quale di partenza essenziale per una analisi epistemologica del è essenziale essere riconosciuta nel proprio ambiente fisi- fenomeno memonico nella sua declinazione sociologica, o co e sociale. È quel costante riconoscimento che conferisce più accuratamente, nelle sue ramificazioni socio-antropo- all’identità culturale il suo carattere attivo. logiche. Senza termini medi, il corpus delle sue opere ci aiu- L’identità è indissolubilmente collegata alla storia e al ta, individuando, ordinando, e costruendo o ricostruendo il patrimonio culturale. Non possiamo parlare d’identità sen- vissuto personale in termini di relazioni, che, senza ombra za l’esistenza della memoria, senza la capacità di riconosce- di dubbio, si stabiliscono nei gruppi a cui l’individuo si re- re e riconoscersi in un passato comune, privati di elementi laziona interpretando il proprio ruolo nella società come simbolici, di quel bagaglio culturale che inconsciamente componente attivo e/o passivo, essendo non solo individuo possediamo sin dalla nascita in quanto membri di una co- ma parte di un macro gruppo o di diversi gruppi nel corso munità e che ci permette di non ripartire da zero e costrui- della propria esistenza. re progressivamente, passo dopo passo il nostro futuro. Il sociologo francese asserisce che ogni singola memo- Tutto questo lo si evince inequivocabilmente, anche in ria è iscritta e partecipa alla costituzione di una più grande, chiave europea, da un documento prodotto dal Committee la memoria collettiva, che ne determina i ricordi come pure on Culture, Youth, Education, Media and Sport nel quale la sua strutturazione. I ricordi personali, quindi, la propria si riconosce l’importanza della costituzione di un’identità memoria viene condizionata dal gruppo a cui si appartiene, comune strettamente legata alla memoria storica allo sco- primo fra tutti la famiglia, pertanto può essere postulato po di costruire una comune visione europea ed un camino più radicalmente, che ricordiamo in quanto membri di un comunitario verso il futuro: gruppo. Sinotticamente questo si concretizza in una distin- zione fra: European cultural identity is closely linked to the historical memory of European citizens, their social ȁȁ memoria storica, che è la ricostruzione dei dati consciousness and political attitudes. The political presenti proiettati in un passato reiventato; entity and efficiency of the European Union pre- ȁȁ memoria collettiva che meravigliosamente ricom- supposes a European cultural identity and expres- pone il passato attenendosi all’esperienza ed ai ri- sion. A value like ‘unity in diversity’ can emerge only cordi di una comunità, o un gruppo di individui o through the participation of European citizens in diversi gruppi eterogenei o omogenei fra di loro; European civil society, where culture plays a central ȁȁ memoria individuale che non è in grado di farlo role. It is obvious, then, that such a cultural identity autonomamente ma che permette ai diversi com- must be closely linked to the democratic participa- ponenti di una comunità o di un gruppo di riedi- tion of European citizens in the vision of a common ficare il passato ricostruendo i propri ricordi. (Be- European destiny. (Committee on Culture, Youth, tancourt Echeverry 2004: 126) Education, Media and Sport 2003: 2) 55
LA MEMORIA “VIAGGIANTE” FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 Traspare in maniera evidente la rilevanza dei gruppi, contenuti memonici e mitici che appartengono a un passa- della “collettività” in Halbwachs, che segue le dinamiche to vivo, presente, molto più di qualsiasi forma di memoria, dell’associazione e dissociazione. Quindi, i gruppi si costi- fissata tramite la scrittura in un testo. tuiscono, vivono e si estinguono; ciò nonostante, la memo- Questo patrimonio vivo, che è parte di una comunità o ria ad essi legata, in una certa forma, gli sopravvive. un gruppo, riveste un ruolo fondamentale dato che in se- Nella formazione dei gruppi, una componente essenzia- guito formerà una solida base d’appoggio sulla quale cos- le è costituita dall’affettività. Halbwachs (2001) evidenzia il truire e alimentare i futuri ricordi e pertanto la costruzione valore fondamentale delle “communautés affectives”, ovve- della memoria. Dal concetto di memoria collettiva prende ro le relazioni affettive che legano i membri di un gruppo forma e si sviluppa quello di memoria culturale che a sua conferendo ai ricordi accenti unici e scandendo, di fatto, la volta si avvale del basilare apporto della memoria sociale. vita stessa del gruppo. Oltre al rapporto tra i membri dello Agli albori del secolo scorso Aby Moritiz Warburg sto- stesso gruppo, è essenziale che la costruzione della memo- rico dell’arte di origini ebraiche, seguendo una intuizione ria e il suo rafforzamento passino attraverso l’interazione che si basava nella sperimentazione su base euristica della tra i diversi gruppi. Quei gruppi in cui si transita durante memoria e le sue connessioni con le immagini, si rese con- la vita, devono essere legati ai fatti costitutivi del passato to di come elementi arcaici persistessero nelle opere d’arte personale di un individuo, che sono inversamente propor- senza che necessariamente rispondessero al principio di zionali alla sua grandezza, di fatto più grande è il luogo in causa ed effetto, grazie a queste intuizioni elaborò, succes- cui il gruppo registra gli eventi e meno incisiva sarà quella sivamente, il proprio metodo che consiste nel catalogare ed registrazione cosi come il suo contributo allo sviluppo della esporre le immagini seguendo delle associazioni mentali vita e del pensiero di ogni singolo membro. non canoniche e non evidenti. Di centrale importanza, rileva Halbwachs, è nella teoria Il frutto di tali illuminazioni si esplicita nell’atlante della memoria l’opposizione fra memoria storica e memo- mnemonico il Bilderatlas Mnemosyne. ria collettiva. In seguito, grazie a queste sue osservazioni verrà for- L’attenzione del sociologo francese si focalizza nel sotto- mulato il concetto di “memoria sociale” la cui idea cardine lineare l’incapacità di localizzare e conservare il ricordo per- si basa nel considerare le immagini come parte attiva del sonale e tantomeno di coadiuvalo nella propria costruzione. processo mnemonico essendo queste ultime portatrici di Al contrario della storia, che si vede costretta a frazionare il memoria. tempo a dividerlo in periodi o epoche, la memoria collet- Formulando il concetto di travelling memory, nel quale tiva non ha la necessità di delimitare e sezionare il tempo, l’incessante peregrinazione di media, contenuti, forme e ciò che conta veramente sono i legami affettivi che ne rap- pratiche della memoria, i loro continui cammini e le conti- presentano il vero motore, la linfa vitale che mai troveremo nue variazioni nel tempo e nello spazio, attraverso confini nella memoria storica. In un romanzo, poco importa sapere sociali, linguistici e politici sono alla base del concetto di in che periodo storico si snoda la sua trama, ciò che conta è memoria “viaggiante”. il contenuto psicologico, la componente emozionale, i suoi Erll sottolinea una importante caratteristica di Warburg: legami affettivi ossia, quelli che intercorrono fra i compo- nenti di una famiglia o tuttalpiù di un gruppo, che di fatto What Warburg focuses on is the movement, the mi- potrebbero appartenere a qualsiasi periodo storico senza gration or travel, of symbols across time and space. che l’interesse da parte del lettore sfiorisca. And this is in fact how I would like to conceive of Fin da bambino, inconsapevolmente, l’essere umano è transcultural memory: as the incessant wandering immerso nel passato. Attraverso la lingua, l’oralità, i rac- of carriers, media, contents, forms, and practices of conti, le fiabe, i proverbi, ecc. vengono trasmessi tutti quei memory, their continual ‘travels’ and ongoing trans- 56
S. Cristian Troisi Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 formations through time and space, across social, lin- ciali semplici ed arcaiche, sia nelle dimensioni più avanzate guistic and political borders. Such an understanding e complesse. Si ottiene attraverso il contributo delle varie of memory as fundamentally ‘travelling memory’ can istituzioni culturali e il passato è rappresentato in simboli certainly be backed by the sheer evidence of mnemo- da miti orali o scritti. È composto e si articola in manifes- history. The current age of accelerated globalization tazioni e strumenti culturali come feste, commemorazioni, has brought forth global media cultures, in which libri, giornali, strade, teatri, film e monumenti, attraverso i historical novels are quickly translated, movies dea- quali riesce a trasferire e fissare il contenuto culturale che ling with the past are screened simultaneously in viene ricordato giunge al ricordo. Nella memoria culturale different corners of the globe, and worldwide TV- mito e storia si fondono in una cosa sola, ciò che è rilevante audiences can have mass-mediated experience in real non è il passato di storici o archeologi, ma il passato come time (as, for example, in the case of ‘9/11’ or the in- viene ricordato. La memoria riveste una funzione sociale e auguration of the American president Obama). But comunicativa. Il passato deve essere vicino in senso emoti- as Warburg’s work reminds us, it is actually since vo, deve essere il nostro passato, quindi strettamente lega- ancient times that memory lives in and through its to al concetto di identità. movements, and that mnemonic forms and contents are filled with new life and new meaning in changing 4. Mediare, Ri-mediare l’Identità e la social, temporal and local contexts (Erll 2011: 11). Traduzione La storia quindi come forma di memoria simbolica ca- L’identità è un concetto di fondamentale rilevanza politica ratterizzata per il movimento attraverso il tempo e lo spa- e culturale del nostro tempo, gli studi di traduzione non zio che a sua volta incontra altre forme simboliche. L’idea possono quindi prescindere dall’esaminare questo essen- di memoria sociale warburgheriano, completa il concetto ziale aspetto culturale. di memoria collettiva, e dà forma a quello di memoria cul- La traduzione, si rivela uno strumento indispensabile, turale, che a noi interessa più da vicino. per cercare di comprendere accuratamente la natura iden- I concetti di memoria sociale e memoria colletiva titaria di un gruppo, una comunità o del singolo, e della convergono nella memoria culturale, nascono da una in- maniera in cui questi si interfacciano con la storia umana, tuizione dell’egittologo Jan Assman, il quale introduce il fornisce una visione innovativa e positiva su come risolve- concetto di “comunicative memory” per differenziarlo dal re uno dei problemi più importanti in un mondo sempre halbawhasiano “collective memory” che successivamente più senza confini. La rilevanza della lingua e del linguaggio verrà poi sviluppato principalmente da Aleida Assman di- è chiara in tal senso, visto che il linguaggio ha il potere di venendo “cultural memory”. unire e di dividere ed è ciò che interiormente ci differenzia La memoria comunicativa ha come radice teorica le come esseri umani che ci rende diversi gli uni dagli altri. Il ricerche dell’antropologo Jan Vansina (1985) che analizza traduttore, quindi, non può trascurare questo aspetto ed è la concezione di storia nelle popolazioni africane notando colui che si deve fare carico di questa mediazione culturale. come ci sia una scollatura fra il passato recente quello che In tal senso Michael Cronin afferma: circola quotidianamente nella comunicazione fra persone e quello remoto delle origini affidato ad una narrazione spe- The ‘traces of difference’ cannot be ignored, then, in cializzata da parte di griot, bardi, contastorie che si occupa a desire to float free of attachment or through some di preservarlo e di tramandarlo. residual guilt about the pull of a culture or an identi- Mentre la memoria culturale ha parametri fissi, e la par- ty (or a plurality of these) in a world where the fluid tecipazione è molto differenziata sia nelle dimensioni so- and the borderless and the emancipated are held up 57
LA MEMORIA “VIAGGIANTE” FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 as virtual synonyms. The difficulty, however, has tandosi in un elemento desolante e dai forti tratti solipsis- been to make cosmopolitanism attentive to those tici atti a conservare staticamente la propria condizione differences, to the particular claims of singular lo- sociale, dimenandosi agonizzante fra un’economia globale cations, without which translation as a meaningful e un materiale umano estremamente condizionabile. activity would cease to exist. If there are no singular In questo scenario la traduzione offre un apporto in- locations, then there is nothing left to mediate and dispensabile nel descrivere la trasformazione, il condizio- by extension nothing to translate (Cronin 2006: 12). namento subordinato a determinate forme di concepire l’identità. Non meno rilevante è il percorso che la teoria e Pertanto, i luoghi e le storia della cultura di apparte- la pratica della traduzione possono indicare, un percorso nenza influiscono, in misura più o meno ampia, nella cos- costruttivo verso forme di mutuo scambio, coesistenza e truzione mentale di una prospettiva di identità intesa in abilitanti piuttosto che infestanti e distruttive: senso ampio, ovviamente, nella pratica traduttiva si segue l’intuizione che fu dell’umanesimo rinascimentale vale a The danger is that as a sense of uncertainty or risk dire che bisogna, secondo la necessità, sapersi svincolare becomes more and more prevalent, the temptation dallo stato di cose che appartengono alle nostre origini. La is to reach for a notion of identity which is wholly forma mediante la quale i membri della società si rappresen- concerned with economic entitlement and detaches tano e rappresentano sé stessi agli altri, non è condizionata identity from any idea of collective, social transfor- solo dalla propria storia, ma è anche legato al modo in cui mation which goes beyond the needs of the market. nel mondo contemporaneo si è chiamati, animati o costretti Once we have individuals as consumers rather than esseri attori dell’economia e nella società (Cronin 2006: 2). as citizens, who are defined by what they have and Cronin ci dice che con la crescita esponenziale del sen- will have rather than by what they are and, more so di incertezza o di percezione del rischio, in larga parte importantly, might be, then we run the paradoxical si alimenta la paura di una possibile minaccia, e cresce la risk of increasingly virulent forms of nationalism tentazione di cercare una nozione di identità che sia inqua- in a globalized world with its much vaunted decli- drata integralmente nel diritto economico e la allontani ne of the nation-state. Identity in this scenario is da qualsiasi idea di trasformazione collettiva e sociale che the bleak, defensive interface between a global eco- vada oltre le mere esigenze di una economia di mercato. nomy and infinitely malleable human material. It is In una società come quella in cui viviamo, in prevalenza in this context that the contribution of translation composta da soggetti che consumano e/o considerati solo is paramount in describing both how certain forms per tale caratteristica piuttosto che come soggetti attivi e of identity have come into being and how they are partecipanti, che prendono parte alla vita sociale e politica, being shaped. Equally important is the manner in e non solo economica di quella che può essere una piccola which translation theory and practice can point the o grande comunità urbana. way to forms of coexistence that are progressive Il ruolo sociale, pertanto, viene definito più da ciò che si and enabling rather than disabling and destructive. possiede in termini di ricchezza materiale e non da quello (Cronin 2006: 3) che realmente si è; tutto questo, in una società cosmopolita e globale può condurre al rischio di una reale regressione Ricoeur riferendosi al concetto di identità, sostiene la sociale in termini politici e di conseguenza a forme sem- necessità di comprendere l’esistenza di due modi di inten- pre più virulente di nazionalismo, nonostante l’apparente derla ovvero come medesimo, o come ipse da cui derivano declino dello stato nazione. In uno sfondo del genere, il senso di “medesimezza” e di “ipseità”. Secondo questa dis- l’identità perde il suo valore endemico di risorsa, tramu- tinzione l’identità intesa come medesimo riguarda il carat- 58
S. Cristian Troisi Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 tere di una persona, quell’aspetto immutabile e permanete nel riportare alla luce ciò che è lontano nel tempo, nel tempo mentre il senso di ipseità è l’aspetto dato dalla quanto in un desiderio di rappresentare un passa- narrazione di Sé, fenomeno che, sebbene mutevole, contie- to in movimento perché continuamente riadattato ne anche esso delle costanti nel tempo. La prospettiva cosi per rispondere alle conoscenze, necessità e interessi come il legame temporale fra queste due modalità diverge: del presente. In modo molto simile, la traduzione la medesimezza è ancorata al passato, mentre al contrario, ricostruisce il messaggio del testo fonte, adattando- l’ipseità tende al futuro. Il concetto viene così espresso dal lo a esigenze e valori contingenti, cioè riferiti ad un filosofo francese: preciso contesto storico e culturale che corrisponde al tempo della ricezione, necessariamente presente […] una distinzione, che non mi sembrava sempli- (Agorni 2012: 28). cemente di linguaggio ma di strutturazione pro- fonda, fra due figure dell’identità: quella che chia- Convenendo con Argoni (2012), nel caso della tra- mo la identità idem, la “medesimezza” (mêmeté) o duzione crediamo sia meglio sostituire il termine filosofico sameness, e l’identità ipse, la “ipseità”, selfhood. Ne “presentificare” con mediare o ri-mediare di più recente fornisco immediatamente un esempio concreto: la concezione, più aderenti all’interpretazione dei fenomeni medesimezza è la permanenza delle impronte digi- interculturali e transnazionali propri della traduzione e che tali di un uomo, o della sua formula genetica; ciò che sono la base degli studi sulla memoria culturale. si manifesta al livello psicologico sotto forma del Mediazione, rappresenta la maniera in cui un messag- carattere: il termine “carattere” è d’altronde interes- gio si adatta nel suo passaggio da una realtà, un sistema, o sante, è quello che si utilizza nella stampa per de- un codice ad un altro. signare una forma invariabile. Mentre il paradigma Ri-mediare, è un concetto connesso allo studio dei new dell’identità ipse, per me, è la promessa. Manterrò, media e allo studio della memoria culturale che implica un anche se sono cambiato; è un’identità voluta, man- processo di elaborazione e successiva rielaborazione delle tenuta, che si prolunga ad onta del cambiamento.» fonti una “metamediazione” o ipermedialità, che attraversa (Ricoeur 1997: 133). diversi media: La nozione di memoria culturale in sé racchiude, nei sui It would seem, then, that all mediation is remedia- aspetti essenziali, diverse affinità con alcuni basilari aspet- tion. We are not claiming this as an a priori truth, ti che caratterizzano la traduzione. Ad esempio, il passato but rather arguing that at this extended historical può in qualche modo essere visto come il testo originale moment, all current media function as remediators che è la fonte del successivo lavoro di traduzione in ques- and that remediation offers us a means of interpre- to modo sia le ricerche di scienza de la traduzione che gli ting the work of earlier media as well. Our culture studi sulla memoria culturale sembrano coincidere nella conceives of each medium or constellation of me- possibilità di, ricostruire o usando termini husserliani “pre- dia as it responds to, redeploys, competes with, and sentificare” ovvero rendere presente, cercando di ricrearla, reforms other media. In the first instance, we may una percezione assente che nel caso della traduzione viene think of something like a historical progression, of rappresentato appunto dalla fonte (Agorni 2012: 28). Ne newer media remediating older ones and in particu- consegue, che: lar of digital media remediating their predecessors. (Bolter e Grusin 1999: 55) Il passato è l’oggetto principale degli Studi sulla Memoria Culturale, che tuttavia non sembra ca- Sappiamo che la scelta delle strategie traduttive e gli ratterizzarsi tanto per un rigore di natura filologico sforzi del traduttore si canalizzano concretamente nel fa- 59
LA MEMORIA “VIAGGIANTE” FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 ticoso tentativo da parte di quest’ultimo di utilizzare le il focus esplicito, l’elemento primario; tutti gli sforzi di stesse scelte comunicative nella lingua meta di un madre- tale ricerca devono sicuramente muoversi verso l’artefice e lingua. Ovviamente, per raggiungere questo risultato e per non solo l’artefatto, implicare, in modo che siano effettiva- la buona riuscita di un processo traduttivo, la figura del tra- mente rivolti a ciò che c’è dietro le traduzioni e i testi, vale duttore ha dovuto cambiare e trasformarsi. a dire, gli esseri umani, le persone, uomini e donne, quel Bisogna dire che nelle ultime tre decadi i Translation groviglio di vissuti, emozioni inestricabili, culture, costu- Studies (TS) si sono progressivamente andati affermando. mi, quotidianità ecc. che si celano dietro a una “semplice” In questo relativamente breve lasso di tempo si è assistito traduzione: a un aumento vorticoso delle pubblicazioni aventi come tema centrale la traduzione nei suoi due aspetti descrittivi As a simple preliminary definition, let us say Trans- principali di prodotto e di processo. Tuttavia, sebbene la lator Studies is the study of translators (and of cour- letteratura abbondi di tali pubblicazioni, i traduttori stes- se interpreters). Of course, all research on (human) si, le persone atte a produrre i testi tradotti e coinvolte in translations must surely at least imply that there are prima persona nei processi di traduzione, hanno attirato indeed translators behind the translations, people stranamente poca attenzione finora (Dam e Zethsen 2009: behind the texts. But not all translation research 7). Ed ancora: “Under descriptive studies Holmes lists tho- takes these people as the primary and explicit fo- se oriented towards product, process or function. Since the cus, the starting point, the central concept of the products of translation are texts (including the oral varie- research question (Chesterman 2009: 13-14) ty), this branch on the map does not primarily relate to our new subfield.” (Chesterman 2009: 15). Di conseguenza, ciò che propone Chesterman nei sui In questo panorama solo alcune pionieristiche ricer- Studi sul traduttore, è di relegare il testo a un ruolo secon- che come segnalano Dam e Zethsen (2009) hanno posto dario dando maggiore importanza al traduttore. Questa il traduttore come concetto centrale, diventando oggetto nuova priorità implica questioni di ricerca differenti, non di studio privilegiato. Riconoscendogli, come già segnala- escludendo, naturalmente, che anche le ricerche orientate va Simeoni (1998), una importanza rilevante come agente al prodotto possano rivelare informazioni interessanti su- sociale ed artefice della traduzione: lle persone dietro i testi. Alla luce della recente “svolta sociologica” negli Studi Translating being an expertise whose enactment di Traduzione profetizzata da Holmes nella sua proposta always occurs for particular reasons in a particular di una “sociologia della traduzione” come futuro settore di context, it is worth inquiring into the acquisition of ricerca, Chesterman (2006) suggerisce 3 filoni dei quali è a translator’s style and skills in terms of their com- interessante porre in evidenza quello in cui il traduttore plex cognitive development. This raises of course riveste il ruolo centrale per comprenderne l’essenza del ra- the issue of the angle from which to study this cog- gionamento: nitive emergence (Simeoni 1998: 2) The sociology of translators covers such issues as the Chesterman (2009) nel suo articolo dal titolo esplicito status of (different kinds of ) translators in different ed evocativo «The Name and Nature of Translator Stu- cultures, rates of pay, working conditions, role mo- dies», che ricalca il noto articolo di Holmes (1988), a cui dels and the translator’s habitus, professional orga- fa chiaro riferimento, e che costituisce la base del suo ra- nizations, accreditation systems, translators’ net- gionamento teorico. In tale articolo Chesterman sostiene, works, copyright, and soon. Questions of a different appunto, che la figura del traduttore deve essere il punto kind under this heading are those relating to gender di partenza imprescindibile della ricerca sulla traduzione, 60
S. Cristian Troisi Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 and sexual orientation, and to power relations, and as inspired as your versions of texts on other sub- how these factors affect a translator’s work and at- jects. Over years, as you gain experience, you will be titudes. The sociology of translators also covers the able to control your performance more and more public discourse of translation, i.e. evidence of the efficiently, although your individuality will never public image of the translator’s profession, as seen disappear. In reality, the individual and the social e.g. in the press, or in literary works in which one of are two extremes of one continuum. Every transla- the central characters is a translator or interpreter tional decision is an interface between the transla- (Chesterman 2009: 16) tor’s own individuality and the society of which s/ he is a part. (Tyulenev 2014:11) Concetto che viene ribadito da Tyulenev, dove il tra- duttore è osservato come un individuo, immerso nel tessu- A questo gruppo possiamo ascrivere anche Pym (2009), to sociale e culturale della propria citta, regione o nazione anch’egli sottolinea, infatti, la carenza di considerazione nei di origine e per questo, l’aspetto sociale del suo comporta- TS nei confronti degli agenti sociali che sono coinvolti nel mento è solo una parte di un insieme più complesso, nel processo produttivo. Evidenziando l’importanza del tra- quale entrano in gioco inevitabilmente: i suoi sentimen- duttore in quanto mediatore fra culture. Nella sua propos- ti personali, le emozioni, i tratti del carattere, la volontà, ta di “umanizzare” gli studi traduttologici suggerisce come l’abilità e anche lo stato fisico dell’organismo che può sen- elemento propedeutico, ancor prima del testo, per la buona za dubbio influenzare le prestazioni professionali del tra- comprensione di una traduzione, lo studio del traduttore. duttore. Pertanto, non è solo la società a influenzare gli in- Dicevamo che negli ultimi anni, è stata superata l’ob- dividui ma anche quest’ultimi influenzano inevitabilmente soleta logica mimetica che vedeva la traduzione sempli- la società in una relazione di influenza reciproca: cemente come il meccanico raggiungimento di una equi- valenza linguistica ma che non comprendeva tutte quelle If the translator is inevitably an individual, although dinamiche di mediazione e di ri-mediazione insite nel pro- a socialised one (that is, one who has internalised cesso traduttivo. Si è iniziato a pensare alla traduzione più the culture of the society into which s/he was born), come a un processo dinamico che prendeva in considera- then obviously the social aspect of his/her behav- zione le diverse reti semantiche caratterizzanti le varie cul- iour is only a part of a more complex whole. There ture, mettendo in risalto i tratti di mediazione transcultu- still are his/her personal feelings, moods, character rale insiti nella scienza della traduzione. Ciò ha comportato traits, will, abilities and even physical states of the un cambio, una evoluzione trasversale delle competenze organism, which can affect the translator’s profes- traduttive che si sono allargate, diversificandosi e specializ- sional performance. The individual inescapably in- zandosi, a cui necessariamente si sono aggiunte competen- fluences the social. You may be a very good profes- ze di natura extralinguistica, storico-antropologica, socio- sional interpreter but this morning you may have a culturale, etnologica, professionale e tecnica oltre alle già headache; this may make your performance in the necessarie competenze linguistiche specialistico-settoriali business conference in which you are interpret- di vario genere. A questo proposito Pym: ing somewhat below your usual standard; you may have to concentrate harder and still make a few slips As an interpersonal activity working on texts (of here and there with phrases that otherwise would whatever length or fragmentary status), the training be plain sailing for you. Or you may dislike a par- of translators involves the creation of the following ticular topic, but being an in-house translator you two-fold functional competence (cf. Pym 1991): will be asked to translate texts on that particular • The ability to generate a series of more than one topic and feel that your translations come out not viable target text (TTI, TT2 … TTn) for a pertinent source text (ST); 61
LA MEMORIA “VIAGGIANTE” FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 • The ability to select only one viable TT from this lavoro di memorizzazione e di richiamo alla memoria di dati series, quickly and with justified confidence. linguistici e di associazioni tra elementi in lingua straniera ed elementi nella propria lingua madre» (Peverati 2014: 42) We propose that, together, these two skills form a Di conseguenza, la capacità di recuperare nuove infor- specifically translational competence; their union mazioni linguistiche ed extralinguistiche e di determinar- concerns translation and nothing but translation. ne la qualità attraverso una vasta serie di strumenti come i There can be no doubt that translators need to dizionari, enciclopedie, motori di ricerca, i quali si aggiun- know a fair amount of grammar, rhetoric, terminol- gono ad un vasto archivio di informazioni plurilingue già ogy, computer skills, Internet savvy, world knowl- incontrate come glossari, banche dati terminologiche e edge, teamwork cooperation, strategies for getting memorie di traduzione, realizzate grazie ad appositi soft- paid correctly, and the rest, but the specifically ware a partire da lavori di traduzione precedentemente e translational part of their practice is strictly neither che formano parte di una “memoria” che sarà funzionale a linguistic nor solely commercial. It is a process of un futuro utilizzo. generation and selection, a problem-solving process Peverati citando Christensen (2011) dice che, in un cer- that often occurs with apparent automatism. (Pym to senso, questi artefatti forniscono alla figura del traduttore 2003: 489) una “supplementary long-term memory from which past in- Di fatto la traduzione di frequente si può trasformare in formation can be retrieved in the future” e quindi possono una pratica estremamente articolata, un atto le cui capacità essere di fatto definiti come strumenti del “fare memoria” traduttive, e non solo, dipendono dall’interazione tra noi e nel caso particolare della traduzione. (Peverati 2014: 42) il mondo circostante, essendo la conoscenza distribuita nel Concetto che in altri termini viene ribadito in questi mondo in cui viviamo, dimora nel nostro cervello poiché termini da Pym: parte da dentro e diventa compiuta nei vincoli operativi che il mondo ci impone: […] what happens in the actual process of trans- lating, to the cognitive movements between lan- Le informazioni sono nel mondo. Molta guages and between texts, what extension of our dell’informazione che ci serve per eseguire un com- perception is most radically affected? The answer, pito può risiedere nel mondo esterno. Il compor- I suggest, must be memory. What has most been ex- tamento si determina combinando l’informazione tended, and keeps being extended, is the capacity to in memoria (nella nostra testa) con quella presente store and retrieve knowledge, and to do so externa- nel mondo. […]. Sono presenti vincoli culturali. Ol- lly to the mind. Memory is the process dimension tre ai limiti fisici, naturali, la società ha sviluppato most affected by technology, and never more so numerose convenzioni culturali che devono essere than in an age of electronic communication (Pym apprese, ma una volta apprese si applicano a un am- 2011: 1). pio ventaglio di circostanze (Norman 1997: 66-67). L’incremento dell’uso di mezzi offerti dall’avanzare Quindi, d’importanza fondamentale è il rapporto fra le delle nuove tecnologie, offre sicuramente un ausilio im- memorie e la mente e la sua interazione con il mondo ester- portante alla professione del traduttore. La maggior parte no, che si costituisce di supporti e strumenti di vario genere. degli strumenti elettronici, asserisce Pym, sono semplice- Pertanto, possiamo affermate che: «Il tradurre, in quan- mente tecniche che accelerano e ampliano la produzione di to processo cognitivo ampiamente basato sulla conoscenza testi tradotti rendendo così disponibili, diversi testi alter- di due sistemi linguistici nelle loro varie componenti se- nativi, questo può designare la maniera di utilizzare il web mantico-strutturali, si regge per larga parte su un continuo da parte dei traduttori; altri apprezzabili strumenti sono 62
S. Cristian Troisi Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 le estensioni, come: memorie di traduzione e glossari che zia i limiti sottolineando che il contenuto delle memorie consentono di filtrare e scartare di forma autorevole le al- con il passare del tempo si rivela obsoleto soprattutto sotto ternative che si presentano. l’aspetto contenutistico e terminologico. I traduttori producono e selezionano tra le varie alter- Dietro al termine memoria come abbiamo osserva- native, dunque, le molteplici nuove tecnologie non altera- to si celano significati ed interpretazioni e articolazioni no questi compiti, ma semplicemente li rendono più “wi- caleidoscopiche. A sua volta, osserviamo come essa sia der-ranging”, precisamente, prendendo in esame più cose strettamente correlata alla scienza della traduzione e alla pertinenti al mondo che ci circonda in meno tempo. In tal traduzione. senso, una visione minimalista della competenza dovrebbe Lasciamo da parte il significato dell’uso della memoria aiutarci a tenerci consapevoli dei fini dei propri compiti, nel campo della tecnologia della traduzione per esaminare senza perderci nei mezzi (Pym 2003: 493). più da vicino la memoria, la memoria culturale, l’identità e Di sicuro l’uso della memoria di traduzione TM che è la traduzione. alla base dei CAT tools che operano proponendo segmenti Lo studio della memoria culturale è di natura diacro- di traduzione ma che non sempre si rileva un mezzo idoneo nica e considera l’evoluzione delle storie “reali”, che spesso per eseguire delle traduzioni di qualità. A volte i segmenti vengono selezionate e comunicate a quei campi “normati- usati si rilevano poco precisi compromettendo così la qua- vi” che forniscono supporto alle generazioni future (Rigney lità del prodotto finale. Questa situazione è dovuta al fatto 2005: 16). che i compensi sono ridotti, di conseguenza il traduttore La componente base della memoria è la trasmissione, valuta in maniera superficiale segmenti proposti dalla me- che ne costituisce la logica di base, la cui matrice ed esisten- moria e li accetta, nonostante questo contenga delle lievi za si esprime attraverso un’incessante mobilità spaziale e inesattezze. temporale, e che si sviluppa grazie allo scambio incessante di informazioni tra individui, gruppi e culture, oltre che tra The possibility of re-using previous translations i diversi social media. means that clients ask translators to work with TM Movimento che fornisce l’amnios metaforico di cui il systems and then reduce the translator’s fees. The testo si nutre per venire alla luce. E, riferendoci alla me- more exact and fuzzy matches (equal and similar moria, va menzionato inoltre il ruolo della traduzione che è segments already translated and included in the quello di fare da ponte temporale creando altresì, la possi- database), the less they pay. This encourages trans- bilità stessa che tale testo possa essere tramandato, diven- lators to work fast and uncritically with the previ- tando memoria. Tale concetto viene espresso da Bollettieri ously translated segments, with a corresponding Bosinelli e Torresi: decline in quality. When higher quality work is re- quired, special emphasis must be put on revising Il primo elemento di tale metafora genitoriale è che the outputs of translation-memory tools. (Biau Gil è solitamente grazie alla traduzione se un testo può e Pym 2006: 10) entrare in un nuovo mondo, o come direbbe Even- Zohar (1990), un nuovo polisistema letterario. In Ribas López (2007) evidenzia come accettando ques- questo polisistema di arrivo lo stesso testo, se non ti segmenti imprecisi non si faccia altro che reiterare fosse tradotto, sarebbe del tutto assente o avrebbe l’imprecisione dato che inseriti in memoria continueranno una rilevanza solo marginale, perché sarebbe co- a generare una futura catena di imprecisioni. nosciuto solo da persone che conoscono la lingua in Bowker (2002) nel suo Computer-Aided Translation cui è scritto e che possono quindi entrarvi in con- Technology: A Practical Introduction parlando dell’uso di tatto senza la mediazione di agenti istituzionali. queste tecnologie a supporto della traduzione ne eviden- Poi, una volta che il testo tradotto inizia a condurre 63
LA MEMORIA “VIAGGIANTE” FRA IDENTITÀ E TRADUZIONE Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 un’esistenza separata in ciascuno dei rispettivi poli- opinione diffusa che esistano generi letterari più o meno sistemi di arrivo, può accadere che una o più versio- difficili da tradurre e che la produzione lirica, per l’uso di ni tradotte si guadagnino un posto più centrale, nel figure retoriche, i continui rimandi metaforici e non, alla proprio polisistema di riferimento rispetto a quello cultura di appartenenza, figuri come oggetto di più difficile occupato dall’originale nel polisistema di partenza. traduzione rispetto ad altri anche se in molti casi la poesia In questi casi, la traduzione può assicurare la so- rappresenta un ipertesto transculturale visto che sovente pravvivenza del testo anche quando il polisistema vi sono rimandi ad altre culture anche se filtrate da que- di partenza è un ambiente ostile all’opera, come ac- llo che è il punto di vista dominante che è costantemente cadde per esempio all’Ulisse di James Joyce (1922), quello della cultura di partenza. Se solo considerassimo la le cui prime traduzioni tedesca e francese (rispet- lingua standard come lingua di partenza ci troveremmo già tivamente Joyce 1927, tradotto da Goyert, e 1929 difronte ad innumerevoli difficoltà di traduzione che vedo- tradotto da Morel et al.) incontrarono un enorme no il suo apice nei giochi di parole, i calembour, proverbi successo, e furono usate. Seguendo ancora la termi- e realia una vera e propria sfida per i traduttori. Non vi è nologia di Even-Zohar (1990), diventa un repertorio ombra di dubbio che il problema non sia solo linguistico attivo nel polisistema di arrivo, generando nuove ma più vasto e complesso, tutti i tipi di riferimenti alle pe- interconnessioni che non sono disponibili per il culiarità della cultura di origine a cui appartiene il testo testo originale, ma diventano possibili solo dopo la originale causeranno seri problemi di traduzione, e se non traduzione (Bollettieri Bosinelli e Torresi, 2012: 18). possiamo arrivare a una totale intraducibilità dell’opera, si determinerà la perdita di molti dei suoi riferimenti cultura- Si può dire che la traduzione assicurando la presenza di li o la loro seria compromissione. un testo in diversi polisistemi getta le basi per la sua conser- L’intraducibilità spesso si tramuta in perdita vazione e che di esso si tenga memoria in polisistemi lette- dell’informazione culturale e conseguentemente del conte- rari e culturali corrispondenti a tutte le aree linguistiche in nuto identitario della cultura del testo originario. Semplice- cui è o è stato in circolazione. In questa prospettiva, la dis- mente considerando un livello linguistico molto elementa- tinzione tra l’“originale” e le sue “traduzioni” percepite come re, chi si occupa di traduzione è cosciente della mancanza di derivate perde la sua rilevanza perché tutte le versioni del equivalenza tra le lingue già a livello lessicale. Prendendo in testo, compreso l’originale rivitalizzato sotto il proprio po- esame il livello denotativo vale a dire quello primario, lette- lisistema di riferimento, sono figli dello stesso processo tra- rale ed oggettivo e quello connotativo, allusivo e soggettivo duttivo da cui traggono vita e vitalità. In questa prospettiva delle singole parole si scopre subito la divergenza linguistica l’originale, o meglio il testo scritto nella lingua d’origine, pur fra due lingue. Basti pensare alla parola guardia civil in spag- essendo innegabilmente il punto di partenza del processo di nolo che a livello denotativo si potrebbe tradurre in polizio- traduzione, non occupa un posto centrale o gerarchicamente tto o tuttalpiù in alcuni casi in finanziere ma che non avrebbe dominante. (Bollettieri Bosinelli e Torresi 2012: 20) lo stesso livello connotativo che possiede in spagnolo o sem- Ora, in questa “traduzione viaggiante” polisistemica, pre la parola riferita alle forze dell’ordine, recentemente alla dobbiamo tener conto dell’intraducibilità, in particolare ribalta mozos de escuadra, in catalano mossos d’esquadra che di come si possa tradurre la memoria culturale e l’identità tradurrebbe anch’essa poliziotto ma di diversa connotazione culturale. sia culturale che politica. La parola littorina che indica una Comunemente quando parliamo d’intraducibilità, automotrice a trazione termica connota sia geograficamente spesso ci si limita a considerare oggetto della questione (visto che in alcune regioni del sud Italia è ancora in uso) che l’aspetto letterario ed in senso stretto quello linguistico. È storicamente il lemma, da cui deriva il diminutivo littorine- 64
S. Cristian Troisi Entreculturas 11 (2021) pp. 53-68 lla1 (termine probabilmente ancora in uso in Eritrea) con […] il livello del significato evocato non si limita in il quale venivano soprannominate le piccole automotrici questo caso ad aggiungere un’informazione in più, FIAT a due assi, costruite nel 1935 e impiegate ad Asma- ma influenza anche il livello del significato denota- ra e che comprensibilmente una traduzione con il semplice tivo e connotativo. Infatti, per capire tutte le impli- termine automotrice non renderebbe a pieno. Ovviamente cazioni del termine azzeccagarbugli non basta sapere ogni lingua possiede dei riferimenti fortemente storico-cul- che esso significa più o meno leguleio da strapazzo, turali, una serie di parole e frasi legate indissolubilmente al ma bisogna tener presente il personaggio descritto territorio da cui ha avuto inizio la propria genesi. vivacemente da Manzoni nei Promessi sposi. […] Allo Infine, c’è il significato che ci viene da informazioni ag- stesso modo il concetto di Paese dei Balocchi si tinge giuntive che non sono obbligatoriamente connesse in for- di una sfumatura diversa, se uno si rende conto in ma esclusiva e trasparente all’oggetto del discorso. Come che modo era finita l’avventura di Pinocchio in quel abbiamo già avuto modo di notare, si tratta della memoria posto. Ci sono poi delle parole e delle espressioni ra- nelle sue declinazioni collettive, comunicative, culturali, dicate così profondamente nella mentalità della CP sociali, linguistiche, geografiche, e storiche che in manie- che al di fuori di essa sembrano di perdere ogni ra- ra spesso inconscia e codificata è trasmessa dall’emittente gion di esistere. Citiamo la parola burla, burlarsi che nella propria lingua d’origine. Vi sono poi concetti e es- rimanda direttamente alla tradizione teatrale della pressioni gergali, realia, modismi o proverbi che sono for- commedia d’arte, oppure un’espressione come in temente vincolati alla cultura emittente e che tradotti di- zona Cesarini che combina il ricordo di un calciatore ventano avulsi alla cultura ricevente. degli anni Trenta del secolo scorso, con l’indicazione Questo avviene con «espressioni come parlare ostrogo- della smisurata passione degli italiani per il calcio. A to; fare alla romana; piove, governo ladro; fare i portoghesi; quali soluzioni può ricorrere in tali casi il tradutto- mangiare a ufo, espressioni indissolubilmente legate ad un re? Realisticamente parlando, le possibilità di mano- passato storico altresì mitico di un popolo che riverberano vra sono piuttosto limitate. Per quanto riguarda le nella propria lingua che sono di semplice traduzione a live- espressioni di provenienza letteraria, “trapiantare” llo denotativo e connotativo, si potrebbe, appunto, rendere il loro bagaglio culturale nella LA risulta pressoché maciste con uomo molto forte o invece fare i portoghesi con impossibile, anche nei casi in cui esse alludono a entrare senza pagare, con la evidente conseguenza di esclu- un’opera precedentemente tradotta in LA. È poco derne ogni riferimento culturale» (Wozniak 2009: 172). probabile, infatti, che il testo in questione abbia ne- La cosa si complica ancor di più quando il lessico o la lla LA lo stesso status di cui gode nella LP. (Wožniak fraseologia in questione fanno parte del corpus letterario di 2009: 173) una nazione e percepite come parte integrante dell’identità nazionale, come il giardino di Armida; il paese dei Balocchi; Il compito si fa più gravoso nel momento in cui si deve un girone infernale; essere un carneade; un azzeccagarbugli; affrontare la traduzione di: dialetti, regionalismi e cultu- la Fata Turchina; fare il grillo parlante; fare il Gradasso che remi che sono parte integrante della cultura di un popolo. fanno riferimento a dei classici canonici della cultura della Basti pensare a quell’impasto fra italiano e dialetti, il plu- lingua di partenza (nello specifico italiana) e nella fattispe- rilinguismo che troviamo nei romanzi di Andrea Camilleri, cie la Divina Commedia, Orlando Furioso, I promessi sposi e Carlo Emilio Gadda, Vincenzo Consolo, Dario Fo, ecc. Pinocchio (Wozniak:2009:172). Nel caso citato: Mair (1992) asserisce che il dialetto ha un potere ed un valore caratterizzante, definendo quelle che sono le peculia- rità di un personaggio o le caratteristiche dell’autore di un testo letterario. Mair classifica le funzioni del dialetto nella 1 Cfr. https://www.laputa.it/lexicon/littorina/ 65
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