LA GESTIONE DEI RIFIUTI - ISERVIZI SUPPLEMENTO - ACEGASAPSAMGA

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> Gruppo AcegasAps <

              LA GESTIONE
               DEI RIFIUTI

                      Area
                      Padova

iServizi
Supplemento

                                        Iniziative
                                        per lo Sviluppo
                                        Sostenibile

NUOVA
EDIZIONE
2013

                   iQuaderni
LA GESTIONE DEI RIFIUTI - ISERVIZI SUPPLEMENTO - ACEGASAPSAMGA
CONTENUTI
  3   Ogni italiano produce 540 chili di rifiuti l'anno
  4   Smaltimento dei rifiuti un problema fin dall'antichità
  6   Meno rifiuti per ridurre l'effetto serra
  8   Differenziamo e ricicliamo bene i rifiuti
 12   La gestione sostenibile dei rifiuti comincia nelle nostre case
 14   Le buone abitudini
 16   Come funziona un termovalorizzatore
 17   Ogni giorno 600 tonnellate di rifiuti diventano energia
 18   Servizi ambientali certificati

      Nelle pagine centrali l'illustrazione "Termovalorizzatore San Lazzaro"
LA GESTIONE DEI RIFIUTI - ISERVIZI SUPPLEMENTO - ACEGASAPSAMGA
OGNI ITALIANO PRODUCE
540 CHILI DI RIFIUTI L'ANNO
“Rifiuto”: con questo termine si         Il “modello umano”, al contrario,        al processo di produzione.
identifica qualsiasi sostanza, pro-      presuppone che qualsiasi prodot-         Lo sfruttamento di queste risorse
dotto od oggetto giunto al ter-          to sia destinato, prima o poi, a di-     ha consentito all’umanità di rag-
mine del suo uso, del quale, chi         ventare rifiuto.                         giungere uno sviluppo straordi-
lo possiede, abbia deciso o abbia        Nella società contemporanea              nario. Negli ultimi decenni, però,
l’obbligo di disfarsene.                 l’evoluzione degli stili di vita e dei   è maturata la consapevolezza che
In base alla loro origine, i rifiuti     modelli di consumo, dominati dal-        questo modello non è sosteni-
sono classificati come rifiuti urba-     la filosofia dell’“usa e getta”, hanno   bile. Oggi è chiaro che questo
ni o rifiuti speciali. Secondo il loro   portato a produrre una quantità di       comportamento è pericoloso per
grado di pericolosità per l’uomo e       rifiuti enorme.                          la sopravvivenza della Terra e dei
l’ambiente naturale, i rifiuti sono a    Si pensi che in Italia la stima com-     suoi abitanti.
loro volta suddivisi in due catego-      plessiva della produzione di rifiuti     Se un tempo si pensava che lo svi-
rie: pericolosi e non pericolosi.        urbani è superiore a 32 milioni di       luppo dipendesse solo dalla cre-
Il termine “rifiuto” è esclusivo dei     tonnellate l’anno. Nel 2011 soltan-      scita economica (in pratica dalla
processi produttivi realizzati dagli     to nell’area padovana AcegasAps          ricchezza che si era in grado di
uomini.                                  ha raccolto circa 166 mila tonnel-       produrre), dagli anni ‘80 l’attenzio-
La natura smaltisce da sola i rifiuti    late di rifiuti.                         ne è stata rivolta anche all’aspetto
organici prodotti da piante e ani-       Ogni italiano produce mediamen-          della sostenibilità sia dal punto
mali, recuperandoli.                     te circa 540 chili di rifiuti urbani     di vista ambientale, sia da quello
Ciò che è scartato da alcuni orga-       l’anno.                                  sociale.
nismi, rappresenta una risorsa per       Una delle conseguenze più preoc-         Oggi siamo sempre più consa-
altri (i batteri decompositori) che      cupanti è il consumo crescente di        pevoli della necessità di attuare
trasformano gli scarti in humus,         materie prime, presenti in natura        una forma di sviluppo sostenibile,
materia prima che serve da nutri-        in quantità limitate, necessarie per     ovvero “uno sviluppo che rispon-
mento a molti organismi viventi.         produrre qualsiasi oggetto. Sono         da ai bisogni del presente senza
Grazie a questo ciclo naturale del       impiegate direttamente nei pro-          compromettere la capacità delle
recupero l’ecosistema mantiene il        cessi produttivi e, indirettamente       generazioni future di soddisfare i
proprio equilibrio.                      per generare l’energia necessaria        propri”.

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LA GESTIONE DEI RIFIUTI - ISERVIZI SUPPLEMENTO - ACEGASAPSAMGA
Smaltimento dei rifiuti
un problema fin dall’antichità
Gli antenati dei moderni operatori ecologici sgomberavano le vie dall’immondizia
e dalla sporcizia lasciata dal transito dei cavalli

                            Fin dai tempi più antichi gli abi-            provengono proprio da studi com-
                            tanti delle città devono affrontare           piuti all’interno di queste antiche
                            il problema dello smaltimento dei             discariche, dove si trovano molti
                            rifiuti. Gli antichi Romani sono i            oggetti d’uso comune.
                            primi a cercare una soluzione a tale          Solo verso la fine del Medioevo si
                            questione, costruendo nei grandi              comincia a pensare alla relazione
                            centri abitati le cloache, fognature          tra igiene ed epidemie e inizia a
                            formate da canali sotterranei dove            farsi strada l’idea di provvedere alla
                            confluiscono i liquami provenienti            pulizia urbana.
                            dalle case. Inoltre, già nel 47 a.C.,         Fino alla seconda metà del ‘700,
                            Giulio Cesare emana una legge                 il volume dei rifiuti non desta ec-
                            che proibisce di gettare i rifiuti nel-       cessiva preoccupazione. Dalle
                            le strade, un’usanza molto diffusa            popolazioni primitive all’epoca
                            all’epoca. Gli antenati dei moderni           preindustriale, infatti, i rifiuti erano
                            operatori ecologici sgomberano le             rappresentati principalmente da
                            vie dall’immondizia e dalla sporci-           materiali biodegradabili: rifiuti or-
                            zia lasciata dal transito dei caval-          ganici di facile smaltimento.
                            li, mentre alla periferia delle città         Per molti secoli, inoltre, l’umanità
                            si costruiscono grandi discariche             ha intrapreso il proprio sviluppo,
                            pubbliche, nelle quali si ammassa-            basandosi sulla percezione della
                            no rifiuti di ogni genere. In alcuni          scarsità, della limitazione delle ri-
                            casi, l’accumulo dei cocci di anfora          sorse rispetto alle proprie necessità.
                            genera vere e proprie colline artifi-         I limiti delle tecnologie disponibili
                            ciali tuttora visibili.                       rendevano difficoltosi i prelievi in
                            Il Monte Testaccio, a Roma, ad                natura delle materie prime e il siste-
                            esempio, si chiama così perchè è              ma produttivo era basato sul lavoro
                            il risultato dell'accumularsi di circa        manuale, perciò si produceva un
                            35 metri di testae (in latino, cocci) e       numero limitato di beni.
                            detriti vari, residui dei traffici fluviali   Il riutilizzo e il riciclaggio di ogni
                            di merci provenienti dal porto di             tipo di materiale erano una pratica
                            Ostia dirette alla capitale.                  necessaria.
                            Molte delle informazioni che posse-           Soltanto con la rivoluzione indu-
                            diamo sullo stile di vita dei Romani          striale, gli oggetti diventano più

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LA GESTIONE DEI RIFIUTI - ISERVIZI SUPPLEMENTO - ACEGASAPSAMGA
economici: la qualità della vita mi-
gliora, ma iniziano a crescere gli
scarti. Nei primi decenni del XX se-
colo, il rifiuto più diffuso è ancora la
cenere, anche se vetro e metalli oc-
cupano una percentuale crescente.
Dopo la Seconda guerra mondiale
nasce la cosiddetta “civiltà dei con-
sumi di massa”.                            Quando le immondizie erano gettate dalla finestra
Da questo momento la quantità di
rifiuti aumenta vertiginosamente,
                                           Per quanto riguarda Padova,        del secolo scorso; al loro po-
in particolare i materiali organici
                                           ancora nel 1824, i documen-        sto
                                                                              Per ci  sono riguarda
                                                                                   quanto     autocompressori
                                                                                                         Padova,
come il vetro e la carta, ai quali si
aggiungono una serie di prodotti           ti dell’epoca ci dicono che        (camion    attrezzati)   e
                                                                              ancora nel 1824, i documen-carrelli-
nuovi (soprattutto plastiche e scarti      persisteva l’uso di “scagliare     ni
                                                                              ti portabidoni.
                                                                                  dell’epoca ci dicono che
provenienti da industrie chimiche          dalle porte e dalle finestre in    Fino  a questo
                                                                              persisteva    l’usopunto   ci si era
                                                                                                   di “scagliare
e siderurgiche).                           sulla pubblica strada chec-        dalle porte edelle
                                                                              preoccupati       dallefasi
                                                                                                      finestre
                                                                                                          di rac-in
Per far fronte al loro smaltimento         ché di più sudicio si ha tra le    sulla epubblica
                                                                              colta    trasportostrada      chec-
                                                                                                    dei rifiuti:   il
sono scavate nuove discariche, alle        mani”. L’approccio al proble-      ché  di  più sudicio   si ha
                                                                              risultato fu che giornalmente tra   le
quali si iniziano ad affiancare alcuni     ma della gestione dei rifiuti      mani”.
                                                                              si       L’approccio
                                                                                 accumularono         al proble-
                                                                                                    quantità    in-
impianti che bruciano i rifiuti. Il pri-   urbani, da allora si è evoluto     ma   della   gestione    dei  rifiuti
                                                                              genti di rifiuti, che non trova-
mo inceneritore si chiama “destruc-                                           urbani, da allora si è evoluto
                                           nel tempo sia dal punto di         vano alcuna via di elimina-
tor” ed è realizzato attorno al 1800 a                                        nel tempo sia dal punto di
                                           vista tecnico sia per l’approc-    zione. è a partire dagli anni
Manchester, in Inghilterra. Nel 1893,                                         vista tecnico sia per l’approc-
                                           cio concettuale.                   ’60 che il problema dello
una struttura analoga, caratterizza-                                          cio concettuale.
                                           Abbiamo notizia che dal            smaltimento dei rifiuti diven-
ta dal recupero di energia sotto for-                                         Abbiamo notizia che dal gen-
                                           gennaio 1846 al dicembre           ta
                                                                              naiouna   priorità.
                                                                                     1846          A fine 1959
                                                                                             al dicembre     1848
ma di vapore, prototipo dei termo-
                                           1848 per il servizio di pulizia    l’Amministrazione       comunale
                                                                              per il servizio di pulizia stra-
valorizzatori, entra in funzione nella
                                           stradale erano impiegativ 12       delibera
                                                                              dale erano la costruzione
                                                                                               impiegati di di un12
città tedesca di Amburgo. Nel 1905,
                                           addetti, 6 carretti e 6 cavalli.   forno   di incenerimento
                                                                              addetti, 6 carretti, 6 cavalli.nella
negli Stati Uniti, funzionano due
inceneritori che, oltre a effettuare il    I carri a trazione animale         zona
                                                                              I carridi aSan   Gregorio,
                                                                                            trazione       lungo
                                                                                                        animale
recupero energetico dai rifiuti, pro-      scompaiono negli anni ‘50          l’argine
                                                                              scompaionodel Piovego.
                                                                                                negli anni ‘50;
ducono calore.

                                                                                                                        5
LA GESTIONE DEI RIFIUTI - ISERVIZI SUPPLEMENTO - ACEGASAPSAMGA
Meno rifiuti per ridurre
l’effetto serra
    Dal 2011                               Il clima sta cambiando e non è una buona notizia. Per circa
                                           duecento anni abbiamo bruciato ingenti quantità di com-
    sacchetti di                           bustibili fossili causando l’aumento incontrollato dell’ef-
                                           fetto serra e il surriscaldamento del pianeta.
    plastica addio                         A dire questo sono, con frequenza ormai quotidiana, i più
    La legge Finanziaria 2007 ha           autorevoli studiosi e i centri di ricerca governativi e indi-
    stabilito il divieto di commercia-     pendenti. I dati scientifici dimostrano anche che le con-
    lizzazione dei vecchi sacchetti in     seguenze sul clima del nostro modello di sviluppo sono e
    plastica (polietilene) a partire da    saranno sempre più disastrose.
    gennaio 2011. Prima dell’entra-        I paesi ricchi e industrializzati rappresentano meno del
    ta in vigore delle nuove norme         20% della popolazione mondiale e consumano oltre il
    l’Italia copriva il 25% dei consu-     60% dell’energia prodotta; le ricadute ambientali più cata-
    mi di tutti i 27 Paesi dell’area UE.   strofiche di questo squilibrio si fanno sentire nei paesi più
    Le alternative ecosostenibili:         poveri del Sud del mondo. Infatti, è il consumo di energia
    Borsa riutilizzabile                   derivante dai combustibili fossili (petrolio, carbone, gas) a
    La migliore alternativa è usare la     emettere quei gas, come la CO2, che provocano l’effetto
    “vecchia” borsa per la spesa (in       serra e i mutamenti climatici.
    cotone, juta, carta di riso, poli-     Non produrre o riciclare rifiuti significa risparmiare moltis-
    propilene, plastica riciclata, ecc.)   sima energia e materie prime e di conseguenza diminuire
    riutilizzabile centinaia di volte.     l’emissione dei gas.
    Shopper compostabili
    Sono fatti di biopolimeri (pro-
    dotti da base vegetale), amido
    di mais o patate. Sono com-
    pletamente biodegradabili ma
    soprattutto compostabili, cioè         Disimballiamoci
    utilizzabili anche per la raccolta     Per una spesa leggera e sostenibile riduciamo gli imbal-
    dell’umido organico, perché non        laggi inutili. Gli imballaggi, che paghiamo con la nostra
    inquinano il terriccio del com-        spesa, costituiscono il 60% del volume e il 40% del peso
    post.                                  dei rifiuti urbani. Il modello produttivo e lo stile di vita
    Sacchetti di carta                     adottati nei paesi industrializzati generano montagne di
    Costano di più, ma sono sia bio-       rifiuti per le quali è sempre più complicato trovare una
    degradabili, sia riciclabili.          sistemazione. La riduzione della produzione dei rifiuti a
    Shopper biodegradabili                 monte resta la prima e fondamentale questione da affron-
    Fatti di polietilene più additivi:     tare. Tutti noi possiamo concorrere a invertire la tendenza.
    sono biodegradabili (ma con            Basta una riflessione: quando portiamo a casa la spesa
    tempi lunghi, sui 10 anni, e con       quanti sono le cose che dalla busta del supermercato van-
    frammenti residui pericolosi per       no direttamente nella pattumiera?
    animali e ambiente) ma non
    compostabili.

6
LA GESTIONE DEI RIFIUTI - ISERVIZI SUPPLEMENTO - ACEGASAPSAMGA
L’Italia è uno dei maggiori consumatori di acqua in bottiglia nel
                 mondo, con 202 litri pro capite l’anno.

STOP
                 L’impatto ambientale derivante dalla filiera delle acque minerali è eviden-
                 te. Basti considerare l’uso di bottiglie di plastica monouso e il consumo
                 di petrolio per fabbricarle, i camion per trasportarle e le relative emissioni
                 atmosferiche, gli imballaggi plastici destinati alle discariche, quando non
ALLE BOTTIGLIE   raccolti in maniera differenziata. Alcuni esempi:
 DI PLASTICA
                 •   la fase del trasporto dell’acqua minerale influisce negativamente sulla
                     qualità dell’aria, visto che le bottiglie percorrono molti chilometri su
                     strada prima di arrivare sulle nostre tavole, viaggiando solo per il 18%
                     del totale su ferrovia;
                 •   solo un terzo circa delle bottiglie di plastica utilizzate sono raccolte in
                     maniera differenziata e destinate al riciclaggio;
                 •   per produrre le bottiglie di plastica necessarie a imbottigliare i circa
                     12 miliardi di litri d’acque minerali che si consumano nel nostro Paese,
                     si utilizzano 350 mila tonnellate di plastica (PET), con un consumo di
                     665 mila tonnellate di petrolio e un’emissione di gas serra pari a circa
                     910mila tonnellate di anidride carbonica.

                 Un’ isola di plastica
                 Inquietante come un mostro marino, non si vede finché non ci si arriva
                 sopra perché sta appena sotto il livello dell’acqua, con uno spessore di
                 circa 10 metri, risulta evanescente perfino agli occhi dei satelliti e nuota
                 lentamente afferrando tutto quello che incontra sul suo cammino
                 come un blob.
                 Questa creatura mostruosa non è dotata di vita propria ma toglie la
                 vita a volatili e pesci, oltre che minacciare la salute del nostro pianeta:
                 si tratta di una gigantesca isola di spazzatura, o come la chiamano i
                 biologi marini, una «zuppa di plastica», che si estende attraverso l’ inte-
                 ro oceano Pacifico settentrionale, da 500 miglia nautiche al largo della
                 California fino alle Hawaii, e da queste fin quasi al Giappone. Scoperta
                 per caso dal navigatore americano Charles Moore, che vi si imbattè
                 involontariamente nel 1997, la Grande Chiazza di Rifiuti del Pacifico
                 (Great Pacific Garbage Patch) è un’ isola di rifiuti di plastica, formatasi
                 per effetto della North Pacific Subtropical Gyre, una lenta corrente oce-
                 anica che si muove in senso orario a spirale, prodotta da un sistema di 4
                 correnti ad alta pressione. L’area è una specie di deserto oceanico, dove
                 la vita è ridotta solo a pochi grandi mammiferi o pesci.
                 Spinti da queste correnti circolari, circa 4 milioni di tonnellate di rifiuti
                 di plastica difficilmente biodegradabili (una bottiglia di plastica impie-
                 ga quasi 1000 anni per biodegradarsi) si sono accumulati proprio lì.
                 L’isola, la cui dimensione viene stimata da 700.000 a 15.000.000 km2,
                 continua a crescere, ingrandendosi di anno in anno, continuamente
                 alimentata dagli scarti che provengono per il 20% dalle navi e dalle
                 piattaforme petrolifere e per l’80% direttamente dalla terraferma.

                                                                                                 7
LA GESTIONE DEI RIFIUTI - ISERVIZI SUPPLEMENTO - ACEGASAPSAMGA
DIFFERENZIAMO
                             E RICICLIAMO BENE I RIFIUTI
                                          A Padova, il sistema di raccolta dei rifiuti è particolarmente
                                          evoluto. Da anni la città e gli altri comuni serviti da AcegasAps
                                          si distinguono per le elevate percentuali di raccolta
                                          differenziata che sono ai vertici dello scenario nazionale.
                                          Stiamo percorrendo la strada giusta ma migliorare si può, anzi
                                          si deve, sia in termini quantitativi, sia qualitativi. Differenziare
                                          male i rifiuti non aiuta l’ambiente: il riciclo di vetro, plastica,
                                          carta, alluminio, umido organico, se conferiti con impurità,
                                          diventa difficoltoso e costoso. Qui sotto potete scoprire quali
                                          benefici ambientali comporta il riciclaggio.

    Carta e cartone
    Le tonnellate di carta e cartone che sono state riciclate attraverso la
    raccolta differenziata negli ultimi otto anni eguagliano le dimensioni di
    120 discariche.
    Per produrre una tonnellata di carta, usando materia prima, occorrono
    15 alberi, 440.000 litri d’acqua e 7.600 kW/h di energia elettrica. Usando
    carta riciclata invece bastano 0 alberi, 1.800 litri d’acqua e 2.700 kW/h
    di energia elettrica.

                               Recuperare e riciclare il vetro evita il consumo delle materie prime
                               necessarie. Infatti, da 100 Kg di rottame di vetro si ricavano 100 Kg di
                               prodotto nuovo. Mentre occorrono 120 Kg di materie prime vergini per
                                                                                                             Vetro
                               avere 100 Kg di prodotto nuovo.
                               Riciclando il vetro si risparmia il 20% di energia (petrolio) e si riducono
                               anche le emissioni in atmosfera connesse all’attività produttiva.

               Gli scarti di cucina, il cosidetto umido organico, possono diventare
    Organico

               terriccio buono per la floricoltura o l’agricoltura e contribuire alla
               produzione di metano.
               Per migliorare la qualità dell’umido usa sacchetti biodegradabili in
               mater-bi: sono fatti con il mais, e li puoi trovare facilmente nei negozi
               che vendono prodotti per la casa o nei supermercati.
               Se hai un giardino conferisci all’apposito servizio di raccolta anche gli
               sfalci e le potature che saranno ugualmente trasformati in terriccio.

8
LA GESTIONE DEI RIFIUTI - ISERVIZI SUPPLEMENTO - ACEGASAPSAMGA
Riciclando la plastica si ottiene nuova plastica utile. Nel tessile: con

                                                                                                                  Plastica
                               20 bottiglie di PET (un tipo di plastica) si fa una coperta in pile.
                               Nell’edilizia: il PVC (un altro tipo di plastica) riciclato viene utilizzato per
                               la produzione di tubi, scarichi per l’acqua piovana. Negli imballaggi:
                       9       dal PET riciclato si ottengono contenitori per detergenti, tappi, film per
                               sacchi della spazzatura, pellicole. Nell’arredo urbano: con 45 vaschette
                               di plastica e qualche metro di pellicola in LDPE si fa una panchina.

             I metalli sono facilmente riciclabili. Riciclare l’alluminio (lattine, per
             esempio) permette di risparmiare il 95% dell’energia necessaria per
             produrlo dal minerale. In Italia il 48% dell’alluminio circolante proviene
Metalli

             dal riciclo e permette il risparmio di 2,5 milioni di tonnellate di petrolio
             all’anno. Inoltre la bauxite, materia prima dalla quale si ricava l'allumi-
             nio, non si trova in Italia e deve essere importata dall’estero. Ecco alcuni
             esempi di recupero:
             • con 800 lattine si produce il telaio per una bicicletta;
             • con 70 lattine si produce una padella;
             • con 37 lattine si produce una caffettiera.

                             Tessuti e pellami
                             I vestiti raccolti possono essere utilizzati per progetti umanitari,
                             oppure possono diventare pannelli di materiale isolante per l’edilizia.
                             Una felpa recuperata, invece di diventare un rifiuto e un costo per
                             il suo smaltimento, raddoppia il suo valore diventando capo di
                             abbigliamento a prezzo accessibile per persone che ne hanno bisogno
                             e risorsa economica per progetti di solidarietà.

Ingombranti e pericolosi
Vecchi mobili, elettrodomestici che non funzionano più, sono rifiuti che, per le loro
dimensioni, devono essere portati ai centri di raccolta riservati ai cittadini, dove
vengono disassemblati per poter recuperare molti materiali, come legno, metalli,
plastica, ecc.
Anche i cosiddetti “rifiuti pericolosi” vanno consegnati ai centri di raccolta, perché,
data la pericolosità e tossicità delle sostanze che li costituiscono, devono essere sot-
toposti a trattamenti particolari in grado di renderli innocui per l’ambiente.

                                                                                                                         9
LA GESTIONE DEI RIFIUTI - ISERVIZI SUPPLEMENTO - ACEGASAPSAMGA
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11
LA GESTIONE SOSTENIBILE DEI RIFIUTI
COMINCIA NELLE NOSTRE CASE

                      La gestione sostenibile dei ri-
                      fiuti comincia nelle nostre case,
                      cioè nel momento in cui i rifiuti
                      diventano tali.
                      Quello dei rifiuti è un proble-
                      ma reale da affrontare e risol-
                      vere. Ogni italiano produce 1
                      kg e mezzo al giorno di rifiuti
                      urbani. Sono tanti, disgustosi,
                      puzzano e deturpano. Ma da
                      qualche parte bisogna metter-
                      li, cercando soluzioni che non
                      inquinino, abbiano costi conte-
                      nuti, arrechino il minor distur-
                      bo alla collettività.
                      Ora sappiamo che il nostro
                      comportamento di consuma-
                      tori e il nostro stile di vita oltre
                      a determinare quanti e quali ri-
                      fiuti produciamo, condizionano
                      anche ciò che se ne può fare
                      dopo.
                      Abbiamo visto che è fonda-
                      mentale prendere la buona
                      abitudine di separare i rifiuti
                      per poi conferirli correttamen-
                      te nei contenitori dedicati alla
                      raccolta differenziata.
                      Questo perché, affinché le no-
                      stre attività quotidiane non ab-
                      biano un impatto devastante
                      sui delicati equilibri naturali,
                      dobbiamo porci un obiettivo
                      comune: preservare le risorse
                      naturali dagli sprechi.
                      In generale la strategia per af-
                      frontare il problema dei rifiu-
                      ti, prevede le cosiddette 4R:
                      Riduzione - Riutilizzo dei mate-
                      riali - Riciclo - Recupero ener-
                      getico.

12
ammendanti per l’agricoltura

                                                                                                 materie prime e beni durevoli
Selezione domestica                                                                              energia elettrica
dei rifiuti

Mentre fino a qualche anno                in primo luogo l’inquinamento                 che equivale a 0,65 kg di CO2 .
fa tutti i rifiuti urbani finivano        di una risorsa non rinnovabile,               La normativa italiana (d.lgs
in discarica, negli ultimi anni           il suolo, (e il rischio che questo            22/97) ha stabilito che in disca-
è maturata la consapevolezza              contamini la falda idrica sot-                rica si possano conferire solo i
che per attuare una gestio-               terranea) e el emissioni di gas               rifiuti “ultimi”, ossia i rifiuti che
ne sostenibile dei rifiuti è ne-          generati dalla decomposizione                 non è possibile sottoporre ad
cessario limitare al massimo              di materiali organici.                        altre forme di valorizzazione, e
il ricorso a questa tipologia di          La gran parte dei rifiuti soli-               in ogni caso materiali stabiliz-
impianti.                                 di urbani sono di origine or-                 zati e inerti.
Nonostante le discariche con-             ganica (circa il 35%) e in un                 In pratica i rifiuti possono es-
trollate oggi siano veri e propri         ambiente particolare come la                  sere conferiti in discarica solo
impianti industriali attrezzati           discarica - in assenza di ossige-             se i materiali di cui sono com-
per ridurre al minimo l’impat-            no - si trasformano sotto l’azio-             posti non si prestano né a
to ambientale e il disagio per            ne dei batteri anaerobi, produ-               essere sottoposti a operazioni
il territorio, restano impianti           cendo biogas, composto per                    di riciclo, che consentano il re-
problematici in funzione dei              circa il 60% da metano, un gas                cupero delle materie prime da
lunghi tempi di biodegradabi-             serra più pericoloso della stes-              reintrodurre nel ciclo produtti-
lità dei materiali.                       sa CO2 che costituisce il 30%                 vo, né a essere impiegati come
La discarica è il sistema di              Per ogni kg di rifiuto viene                  combustibile nei termovalo-
smaltimento che comporta i                emessa in atmosfera una quan-                 rizzatori per produrre energia
maggiori problemi ambientali,             tità pari a 0,031 kg di metano,               termica ed elettrica.

                                      Europa                                                      AcegasAps
 Rifiuti/anno                                                       Italia
                                      (UE a 27 Stati membri)                                      (dati 2011)

 prodotti                             252,5 milioni di tonnellate   32,5 milioni di tonnellate    165.914 tonnellate

 prodotti a persona                   503 Kg/abitante               536 Kg/abitante               618 Kg/abitante

                                                                    14,95 milioni di
 smaltiti nelle discariche            96 milioni di tonnellate                                    0 tonnellate
                                                                    tonnellate

 recupero energetico                                                5,2 milioni di                172.662 tonnellate
                                      55,5 milioni di tonnellate
 (termovalorizzazione)                                              tonnellate                    114,9 GWh energia prodotta

 recupero di materiali                                              10,4 milioni di
                                      101 milioni di tonnellate                                   80.103 tonnellate
 (riciclaggio)                                                      tonnellate

 percentuale raccolta differenziata   40%                           32%                           48,3%

                                                                                                                                 13
Portare i rifiuti
ingombranti, pericolosi
(ad es. batterie auto,
vernici, oli usati) e tutti
quelli previsti al centro
di raccolta più vicino
a casa o chiamare
il numero telefonico
preposto al ritiro gratuito
di questi.
Come funziona
un termovalorizzatore

Elemento qualificante di un impianto di termo-
valorizzazione è la minimizzazione degli impatti             rifiuti
sull’ambiente che esso genera: le più recenti tec-
nologie hanno reso le emissioni compatibili con
aree a elevata densità di popolazione (si pensi              forno
all’impianto di Vienna, che si trova in città).
Tutto il rifiuto che non può essere recuperato sotto
forma di materia è però ancora caratterizzato da             calore
una caratteristica fisica fondamentale: la capacità
di bruciare, generando quindi per autocombustio-
ne, energia sotto forma di calore.                          caldaia
I termovalorizzatori sono dunque impianti che
nascono con l’obiettivo di recuperare l’energia resi-
dua presente nei rifiuti.                                   vapor e         ACQUA

                                                            turbina

                                                          generatore

                                                        energia elettrica

                                                        L'autocombustione
                                                        dei rifiuti porta
                                                        alla produzione
                                                        di una quantità
                                                        ragguardevole
                                                        di energia

16
OGNI GIORNO 600 TONNELLATE
DI RIFIUTI DIVENTANO ENERGIA

Padova ha un’esperienza consolidata nel campo           delle emissioni inquinanti.
dello smaltimento dei rifiuti, storicamente la città    Dal 2001, a conferma dell’ottimo lavoro svol-
si è distinta nel panorama nazionale per essere         to, l’impianto è stato il primo di questo tipo in
una realtà all’avanguardia nella gestione sosteni-      Italia a ottenere la certificazione Emas (Eco-
bile dei rifiuti.                                       Management and Audit Scheme), che ne attesta
Sul fronte del riciclo di materie prime, già alla       il contenuto impatto ambientale.
fine degli anni ‘70 è stata una delle prime in Italia   Con la terza linea di termo utilizzazione, termina-
a sperimentare la raccolta differenziata dei rifiuti    ta nel 2010, l’impianto ha raggiunto una capacità
mediante specifici contenitori stradali. Per quan-      tale da soddisfare le esigenze di smaltimento dei
to riguarda il recupero energetico da smaltimen-        20 Comuni del bacino Padova 2 e la produzione
to di rifiuti solidi urbani l’esperienza di Padova è    di 106 GWh di energia elettrica all’anno, pari al
stata pionieristica.                                    consumo di energia elettrica di 80 mila abitanti.
Progettato e realizzato negli anni ’50 nel quartie-     La terza linea è stata progettata con un sistema
re San Lazzaro, l’impianto di termovalorizzazione       di trattamento fumi a tre stadi che garantisce la
di Padova entrò in funzione nel 1962. In Italia fu      massima efficienza in termini di riduzione delle
il primo impianto in grado di utilizzare il calore      emissioni in atmosfera.
prodotto dalla combustione dei rifiuti come fon-        L’integrazione del medesimo sistema di tratta-
te per la produzione di energia elettrica.              mento dei fumi è stato realizzato anche per le
Sul finire degli anni ‘60 fu completata la costru-      linee 1 e 2.
zione della seconda linea di combustione.               L’ottimizzazione del recupero energetico, l’affida-
L’impianto nel corso degli anni ha subito costan-       bilità e continuità di esercizio e la semplicità di
ti lavori di miglioramento, per l’adeguamento a         gestione sono gli obiettivi che AcegasAps inten-
normative sempre più restrittive per la riduzione       de raggiungere.

                                                                                                         17
SERVIZI AMBIENTALI
               CERTIFICATI

                                    Dagli scarti possono nascere
                                    nuove opportunità per attuare lo
                                    sviluppo sostenibile.
                                    L’impegno di AcegasAps è quello
                                    di gestire in modo attento e
                                    responsabile le proprie attività,
                                    al fine di ridurre al minimo
                                    l’impatto ambientale.
                                    Un obiettivo realizzabile grazie
                                    all’impiego delle più moderne
                                    tecnologie e al costante
                                    monitoraggio attraverso un
                                    efficiente laboratorio ambientale.
                                    Nel corso degli anni, AcegasAps
                                    ha maturato un proprio sistema
                                    di gestione ambientale che
                                    consente:

                                    • il rispetto delle
                                                      norme
                                      ambientali in vigore;
                                    • il controllo e la riduzione
                                      del carico inquinante delle
                                      emissioni in atmosfera, degli
                                      scarichi idrici e dei rifiuti
                                      prodotti;
                                    • la protezione del suolo e
                                      sottosuolo;
           A testimonianza
      dell’ottimo lavoro svolto,    • la riduzione e il consumo di
                                      energia a parità di servizio
       AcegasAps ha ottenuto
                                      erogato;
     le certificazioni di qualità
             per le proprie         • l’attività di recupero energetico,
                                      il riutilizzo e il riciclaggio dei
         attività ambientali:
                                      rifiuti;
        Iso 14001 e Iso 9001
       e la registrazione Emas      • la destinazione in discarica
      per il termovalorizzatore       dei rifiuti non recuperabili,
                                      rendendo innocuo ogni
            di San Lazzaro
                                      componente pericoloso.

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iQuaderni                                               iServizi
Speciale de iServizi                                    Registrazione al Tribunale di Padova n. 1738 del 18.4.2001
Testi di Marco Gerometta e Chiara Crestani              Direttore responsabile Maurizio Stefani
Fotografie e grafica di Damiano Rotondi                 Editore AcegasAps SpA Trieste
Vignette di Marco Frison                                Ristampa dicembre 2012
Illustrazione delle pagine centrali di Lucio Delconte   Stampa Grafiche Gemma - Camposampiero PD
AcegasAps

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