La Garanzia può fare la differenza? Risultati del programma Garanzia Giovani in Lombardia

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La Garanzia può fare la differenza? Risultati del programma Garanzia Giovani in Lombardia
La Garanzia può fare la differenza?
Risultati del programma Garanzia Giovani in Lombardia

                        Missione valutativa promossa dal
                  Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione
   e dalla Commissione Attività produttive, istruzione formazione e occupazione

                             EXECUTIVE SUMMARY

                          Missione Valutativa n. 27/2021
La Garanzia può fare la differenza? Risultati del programma Garanzia Giovani in Lombardia
La Garanzia può fare la differenza? Risultati del programma Garanzia Giovani in Lombardia
Missione valutativa
         La Garanzia può fare la differenza?
Risultati del programma Garanzia Giovani in Lombardia
                 Executive Summary
                     (Aprile 2022)
La Garanzia può fare la differenza? Risultati del programma Garanzia Giovani in Lombardia
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Una delle conseguenze della crisi economica del 2008 è stato l’aumento del tasso di disoccupazione giovanile
e, più in generale, della percentuale di giovani non coinvolti in istruzione, formazione, o lavoro, chiamati NEET
(Not Employed, in Education, or Training). La reazione a livello comunitario è stata l’ideazione di una politica,
Youth Guarantee, o Garanzia Giovani (GG), implementata a partire dal 2014. Da allora, questo programma si
è rivelato uno strumento di policy utile per limitare gli effetti negativi dei periodi di recessione, dalla crisi
finanziaria e del debito sovrano, alla più recente pandemia da COVID-19.
A distanza di otto anni dalla sua prima implementazione in Italia, cominciano ad apparire alcuni limiti di tale
intervento. Precedenti studi hanno infatti evidenziato la scarsa capacità di colpire il target di riferimento,
l’uso eccessivo dei tirocini tra le misure offerte ai giovani e le poche opportunità di impiego a confronto con
altri paesi. Inoltre, non è ancora chiaro se i posti di lavoro creati attraverso GG si siano stabilizzati nel tempo.
L’obiettivo di questa missione valutativa è quello di valutare gli effetti delle misure di GG implementate in
regione sui partecipanti al programma e sulle imprese coinvolte, in quanto beneficiarie indirette delle
politiche attive del lavoro.

                    Fig. 1 - Partecipazioni a Garanzia Giovani (dati annuali e cumulata per l’intero periodo)

GG rappresenta una vera novità nel panorama delle politiche attive del lavoro. Essa si propone infatti di
assicurare che tutti i giovani ricevano una proposta di lavoro, di apprendistato o di tirocinio o proseguano la
loro formazione scolastica entro quattro mesi da quando si iscrivono al programma. Per raggiungere il suo
obiettivo, GG si avvale dell’uso integrato di diversi servizi, che spaziano dai corsi di istruzione e formazione o
di reintegro delle competenze, ai servizi di intermediazione al lavoro, fino ai sussidi all’assunzione e agli
incentivi all’imprenditorialità.
In Lombardia, la politica è attiva dal 2014 ed ha avuto due fasi di attuazione. Con GG sono stati assistiti circa
158.000 giovani NEET. La maggior parte dei partecipanti al programma aveva un’età compresa tra i 20-24
anni, era in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore, ed era nato in Italia. Dall’analisi dei
dati non emergono differenze di genere significative.
Relativamente alla seconda fase (2019-2021), le province con il più elevato numero di giovani partecipanti al
programma sono Milano, Brescia e Bergamo. Tuttavia, occorre osservare che queste non sono le province
con il più elevato livello di NEET. Infatti, si è riscontrata la presenza di una correlazione inversa tra copertura
del programma (iscritti a GG/NEET) e presenza di NEET in provincia (calcolata in termini percentuali sul totale
dei giovani in età 15-29). La capacità di cattura è più elevata dove c’è un minor numero di giovani NEET.

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Fig. 2 - Incidenza dei NEET e tasso di copertura di GG (2019)

Tra gli altri aspetti più rilevanti, è opportuno sottolineare la progressiva riduzione dei tempi di attesa – ovvero
il numero medio di giorni trascorsi tra l’iscrizione al programma e la presa in carico – passati da circa 114 nel
2014 a 5 nel 2019.

                          Fig. 3 - Tempo tra adesione a GG e presa in carico (giorni, media annua)

L’analisi controfattuale condotta sui giovani che hanno aderito a Garanzia Giovani nei primi mesi del 2019
mostra un sostanziale effetto positivo sugli esiti occupazionali. L’occupazione nelle 44 settimane successive
all’adesione è molto elevata, supera l’86% nei primi sei mesi. Ancora più importante è che l’aver partecipato
a Garanzia Giovane offre un vantaggio occupazionale, pari a circa 10 punti per, che perdura nel tempo.

                                      Fig. 4 - L’effetto di Garanzia Giovani sull’occupazione

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L’efficacia di Garanzia Giovani è maggiore per i giovani nati in Italia, i diplomati, quelli che hanno una età
superiore a 25 anni e che non hanno svolto un tirocinio, ma sono stati collocati nel mercato del lavoro con
contratti a tempo determinato, indeterminato o di apprendistato. Appare invece essere uno strumento meno
efficace nell’aumentare la probabilità di avere un’occupazione per i nati all’estero, i giovani meno istruiti o
molto istruiti e per quelli che hanno una età inferiore a 25 anni.
Garanzia Giovani inoltre è particolarmente efficace nell’aumentare per tutti i partecipanti la probabilità di
avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato. La quota di giovani con un tale contratto è crescente e
raggiunge per i giovani NEET di Garanzia Giovani il 60% a 10 mesi dall’adesione, pari a 15 punti in più rispetto
ai NEET non di Garanzia Giovani.

                   Fig. 5 - Effetto di Garanzia Giovani sulla probabilità di avere un contratto a tempo indeterminato

I risultati della missione valutativa evidenziano come assumere giovani attraverso GG consenta alle imprese
di migliorare l’efficienza complessiva e di crescere in termini di fatturato, oltre che di addetti. A beneficiarne
maggiormente, sono le piccole imprese, poiché GG consente una migliore selezione del personale, ed offre
un matching migliore tra competenze del giovane e bisogni delle imprese. Per le imprese più grandi, invece,
il lavoro sussidiato non porta particolari benefici poiché presumibilmente incide negativamente sul turnover
dei giovani lavoratori.
Per la programmazione futura degli interventi occorrerebbe tenere conto che politiche come GG non
sembrano fare la differenza per i giovani più istruiti e occorrerebbe attivare interventi mirati più intensivi e
programmi volti a ridurre la dispersione scolastica per i giovani più distanti dal mercato del lavoro e a rischio
di esclusione sociale.

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