LA DIVINA COMMEDIA INFERNO - Liceo Plauto DANTE ALIGHIERI

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LA DIVINA COMMEDIA INFERNO - Liceo Plauto DANTE ALIGHIERI
Liceo
  Plauto
  2016/2017

  Classe 3 B Scienze umane

                             DANTE ALIGHIERI

LA DIVINA COMMEDIA
INFERNO
Prof.ssa ANGELA CAGNAZZO
LA DIVINA COMMEDIA INFERNO - Liceo Plauto DANTE ALIGHIERI
INDICE          2

BREVE INTRODUZIONE ALLA COMMEDIA    3
LASTRUTTURA DELL’INFERNO DANTESCO   6
I CANTO                             9
L’INCONTRO CON LE TRE FIERE         10
CANTO III: GLI I GNAVI              13
CARONTE                             14
CANTO V: MINOSSE                    16
I LUSSURIOSI                        18
SPIEGAZIONE CANTO V                 23
bibliografia                        24
LA DIVINA COMMEDIA INFERNO - Liceo Plauto DANTE ALIGHIERI
BREVE INTRODUZIONE ALLA COMMEDIA               3

LA COMMEDIA: È UN’OPERA CHE PRESENTA UN INIZIO DIFFICILE,
TALVOLTA TRAGICO, MA CHE SI CONCLUDE CON UNO SVOLGIMENTO
FELICE.

DIVINA È UN AGGETTIVO DATO DA BOCCACCIO

IL SIMBOLISMO DEL NUMERO TRE:

LA DIVINA COMMEDIA SI DIVIDE IN 3 CANTICHE

         INFERNO              PURGATORIO        PARADISO
CANTI    33    CANTI  +     1 33 CANTI          33 CANTI
         (INTRODUZIONE)

         VIRGILIO             VIRGILIO          BEATRICE
GIUDE

                                                      +
                                                SAN
                                                BERNARDO

DURATA 6 GIORNI
VIAGGIO
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VIRGILIO RAPPRESENTA LA
RAGIONE TERRENA E GUIDA
DANTE NELL’INFERNO E NEL
PURGATORIO

                                  BEATRICE GUIDA   DANTE NEL
                                  PARADISO

GIUNTO NEL CIELO PIÙ ALTO,
TRA VOLI DI ANGELI E CANTI
SUBLIMI,       GRAZIE      ALLE
PREGHIERE DI SAN BERNARDO E
ALLA       BENEVOLENZA   DELLA
VERGINE        MARIA,    DANTE
RIUSCIRÀ E INTRAVEDERE DIO
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È UN’OPERA ALLEGORICO-DIDASCALICA, CIOÈ USA DELLE IMMAGINI    5
SIMBOLICHE CON LA FINALITÀ DI MOSTRARE AGLI UOMINI GLI
EFFETTI NEGATIVI DEL PECCATO E INDICARE LA VERA VIA DELLA
REDENZIONE SPIRITUALE.

DANTE , COME TUTTI GLI UOMINI DEL SUO TEMPO, PENSAVA CHE AL

CENTRO DELL’ UNIVERSO SI TROVASSE LA TERRA IMMOBILE, E CHE

TUTTI I PIANETI LE GIRASSERO INTORNO, SECONDO LA TEORIA DI

TOLOMEO
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LA STRUTTURA DELL’INFERNO DANTESCO               6

CON LA SUA DISCESA NELL’INFERNO, DANTE VEDE QUALE SIA IL

DESTINO DEI PECCATORI, CHE SONO SUDDIVISI IN NOVE GIRONI

CONCENTRICI, SEMPRE PIÙ PICCOLI: L’INFERNO SI PRESENTA,

INFATTI, COME UN CONO ROVESCIATO.
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 NEL PUNTO PIÙ PROFONDO           SI
 TROVA LUCIFERO CHE UN TEMPO
 ERA IL PIÙ CARO DEGLI ANGELI DI
 DIO, MA   CHE POI, MACCHIATOSI
 DEL   PECCATO   DI   SUPERBIA,   È
 STATO     SCARAVENTATO       NEL
 CENTRO DELLA TERRA, DOVE È
 RIMASTO              CONFICCATO
 ALL’ALTEZZA DELLA VITA.

NEI VARI GIRONI LE ANIME DEI PECCATORI SCONTANO UNA PENA
DATA SULLA BASE DELLA LEGGE DEL CONTRAPPASSO.

SECONDO LA LEGGE DEL CONTRAPPASSO, LE ANIME DANNATE
SUBISCONO UN TORMENTO CHE – PER ANTITESI O PER ANALOGIA –
È IDEATO IN BASE AL PECCATO COMPIUTO.
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                             AD ESEMPIO NELL’VIII (OTTAVO)
                             CERCHIO CI SONO GLI INDOVINI
                             CHE AVEVAVO AVUTO IN VITA LA
                             PRESUNZIONE     DI    VEDERE   IL
                             FUTURO.
                             NELL’INFERNO    LA     PUNIZIONE
                             PREVEDE   CHE        ABBIANO   LA
                             TESTA GIRATA ALL’INDIETRO

LA GRAVITÀ DEI PECCATI AUMENTA MAN MANO CHE CI SI AVVICINA

LA CENTRO DELLA TERRA, ALLONTANANDOSI, QUINDI, DAL CIELO
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I CANTO                             9

IL PERCORSO DI DANTE AVVIENE NEL SUO TRENTACINQUESIMO
ANNO DI ETÀ, E SI SVOLGE NELLA SETTIMANA SANTA DELL’ANNO
GIUBILARE 1300.

  IL VIAGGIO DI DANTE COMINCIA IN UN LUOGO INDEFINITO DELLA
                   CITTÀ DI GERUSALEMME

 PREVEDE UNA DISCESA, IN SENSO LETTERALE, AD INFEROS, NEL
                   REGNO DEI DANNATI

« NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA
MI RITROVAI PER UNA SELVA OSCURA,
CHÉ LA DIRITTA VIA ERA SMARRITA. »

LA SELVA RAPPRESENTA IL PECCATO E DANTE L’ATTRAVERSA
PERCHÈ HA PERSO LA RETTA VIA
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L’INCONTRO CON LE 3 FIERE                     10

                         (ANIMALI SELVAGGI)

DANTE GIUNTO AI PIEDI DI UN COLLE ILLUMINATO DAL SOLE TENTA
DI RAGGIUNGERLO, MA LA STRADA GLI VIENE SBARRATA DA 3 FIERE
SIMBOLO DI 3 PECCATI:

LA LUPA CHE SIMBOLEGGIA
L’AVARIZIA

                                    IL LEONE CHE SIMBOLEGGIA LA
                                    SUPERBIA

LA LONZA CHE SIMBOLEGGIA LA
LUSSURIA     CIOÈ   LE   PASSIONI
SFRENATE
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                                       INTERVIENE VIRGILIO A

                                      SALVARE DANTE, D’ORA

                                        IN POI SARÀ LA SUA

                                              GUIDA

 DANTE E VIRGILIO GIUNGONO DAVANTI LA PORTA DELL’INFERNO
 CHE SI APRE CON QUESTA DESCIZIONE:

PER ME SI VA NELLA CITTÀ DOLENTE ,

PER ME SI VA NELL’ETERNO DOLORE,

PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE.

 CON LE PAROLE

 DINANZI A ME NON FUOR COSE CREATE

 SE NON ETTERNE ,E IO ETTERNA DURO
DANTE VUOLE DIRCI CHE L’INFERNO È ETERNO E CHI CI ENTRA PER   12

SEMPRE CI RESTERÀ

                              INFATTI L’ISCRIZIONE SULLA
                              PORTA DELL’INFERNO RIPORTA
                              QUESTE PAROLE:
                              LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI
                              CH’ENTRATE
CANTO III                            13

                        GLI IGNAVI

APPENA VARCATA LA PORTA DELL’INFERNO DANTE E VIRGILIO
INCONTRANO GLI IGNAVI CHE SI TROVANO NELL’ANTINFERNO:

COLORO CHE NON FURONO ABBASTANZA BUONI DA MERITARE UNA
SORTE MIGLIORE, IL PARADISO, NÉ COSÌ CATTIVI DA FINIRE
ALL’INFERNO PERCHÉ NON FECERO MAI UNA SCELTA IN VITA

SONO COSTRETTI A GIRARE NUDI PER L'ETERNITÀ INSEGUENDO UNA

INSEGNA (FARE UNA SCELTA) – CHE CORRE VELOCISSIMA E GIRA SU

SE STESSA – PUNTI E FERITI DA VESPE E MOSCONI. IL LORO

SANGUE, MESCOLATO ALLE LORO LACRIME, VIENE SUCCHIATO DA

FASTIDIOSI VERMI.
CARONTE                             14

DANTE E VIRGILIO PROSEGUONO IL CAMMINO E GIUNGONO AL
PRIMO   FIUME   INFERNALE    CHIAMATO   ACHERONTE   DOVE   SI
ACCALCANO LE ANIME DEI DANNATI PER ESSERE TRAGHETTATI
VERSO L’INFERNO

CARONTE È IL PRIMO DEMONE CUSTODE DEGLI INFERI PRESENTATO
                        DA DANTE

CARONTE È DESCRITTO COME UN VECCHIO DALLA BARBA BIANCA E

INCOLTA, CON OCCHI ROSSI DI FUOCO CHE URLA CONTRO I DANNATI
APPENA VEDE DANTE CHIEDE PERCHÉ UN UOMO VIVO SI TROVI IN     15
QUEL LUOGO RISERVATO SOLO ALLE PERSONE MORTE

INTERVIENE VIRGILIO SPIEGANDO A CARONTE CHE DANTE SI TROVA
NELL’INFERNO PER VOLERE DI DIO. COSÌ CARONTE PROSEGUE IL
SUO COMPITO MINACCIANDO I DANNATI.

PER DESCRIVERE I DANNATI URLANTI DI TERRORE DANTE USA UNA
SIMILITUDINE: CADONO SULLA BARCA DI CARONTE COME FOGLIE
CADENTI IN AUTUNNO LASCIANDO I RAMI SPOGLI.
CANTO V                           16

                     SECONDO CERCHIO

DANTE E VIRGILIO CONTINUANO A SCENDERE GIÙ E ARRIVANO AL

SECONDO CERCHIO. AD ASPETTARLI C’È UN ALTRO CUSTODE

ENORME E MINACCIOSO: MINOSSE, IL GIUDICE DELL'INFERNO

DAVANTI A LUI SI PRESENTANO LE ANIME DEI DANNATI CHE

TREMANO ED EGLI, RINGHIANDO, LE GUARDA E LE GIUDICA.

MINOSSE DECIDE PER LORO LE PUNIZIONI. IN CHE MODO?
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DOPO AVER GUARDATO OGNI DANNATO, MINOSSE, CON LA SUA
LUNGA CODA, LO AVVOLGE ATTORNO AL SUO CORPO E, A SECONDA
DEI GIRI CHE GLI FA COMPIERE, LO GETTA NEI VARI CERCHI
DELL’INFERNO (SE, AD ESEMPIO, GLI FACEVA COMPIERE TRE GIRI, IL
DANNATO ANDAVA A FINIRE NEL TERZO CERCHIO).

APPENA VEDE DANTE, MINOSSE DICE: “ATTENTO! ENTRARE QUI È
FACILE, MA…”

VIRGILIO ALLORA RISPONDE: “BASTA COSI, MINOSSE! SIAMO QUI PER
ORDINE DI DIO, QUINDI TACI.”, E CONTINUANO A CAMMINARE.
I LUSSURIOSI                        18

DANTE E VIRGILIO ARRIVANO IN UN POSTO MOLTO BUIO DOVE C’È

UN FORTE VENTO CHE TRASCINA CON SÉ LE ANIME DEI DANNATI

COME SE FOSSERO FOGLIE.

DANTE È SPAVENTATISSIMO E VEDE LE ANIME DAVANTI A LUI CHE

URLANO PER LA PAURA. ALLORA DANTE CHIEDE A VIRGILIO:

“MAESTRO, CHI SONO?”. VIRGILIO RISPONDE:

“SONO COLORO CHE IN VITA FURONO TRASCINATI DALLA PASSIONE

 D’AMORE E ADESSO SONO TRASCINATI DALLA BUFERA DI VENTO”.
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                                         AD UN TRATTO DANTE
                                         VEDE     DUE     ANIME
                                         ABBRACCIATE      E   LE
                                         CHIAMA. I DUE DANNATI,
                                         UNA    DONNA     E   UN
                                         UOMO, SI AVVICINANO E
                                         SI PRESENTANO.

INIZIA A PARLARE LA DONNA:

“OH TU CHE CI HAI CHIAMATI E CHE HAI AVUTO PIETÀ DI NOI, SAPPI
CHE IO SONO FRANCESCA DA POLENTA E LUI È PAOLO MALATESTA.
LA PASSIONE D’AMORE CI HA TRAVOLTO IN VITA E CI FECE MORIRE
INSIEME E ADESSO SIAMO QUI PER PAGARE IL NOSTRO PECCATO”.

DANTE, CHE CONOSCE LA LORO
TRISTE    STORIA    E    DICE:
“FRANCESCA, TU ERI SPOSATA
CON TUO MARITO, COME HAI
POTUTO   INNAMORARTI    DI   UN
ALTRO UOMO?”.
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                                   FRANCESCA RISPONDE:

                                   “UN   GIORNO,   IO    E   PAOLO,
                                   LEGGEVAMO UN LIBRO IN CUI SI
                                   RACCONTAVA       LA       STORIA
                                   D’AMORE TRA LANCILLOTTO E
                                   GINEVRA.

MENTRE LEGGEVAMO CI SIAMO
INNAMORATI E DA LÌ È INIZIATA LA
NOSTRA STORIA”.
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              DANTE   CONOSCE   LA
              TRISTE STORIA:

              IL      MARITO    DI
              FRANCESCA, FRATELLO
              DI   PAOLO SCOPRÌ IL
              TRADIMENTO

E LI UCCISE

               MENTRE FRANCESCA
               PARLA, PAOLO PIANGE
               DISPERATO.
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POI IL VENTO LI TRASCINA VIA E DANTE, COMMOSSO, CADE A TERRA
SVENUTO PER IL DISPIACERE
SPIEGAZIONE                                                           23

QUESTO È IL CANTO PIÙ COMMOVENTE. NEL SECONDO CERCHIO SI
TROVANO LE ANIME DI QUELLE PERSONE CHE IN VITA HANNO
AMATO TANTISSIMO, SPINTE DALLA FORZA DELLA PASSIONE (UN PO’
COME QUANDO C’È VENTO E VENIAMO SPINTI E FACCIAMO FATICA A
RIMANERE FERMI).

QUESTE SONO LE ANIME DEI LUSSURIOSI (LA LUSSURIA SIGNIFICA
PASSIONE).

                               PAOLO RICORDA LA FIGURA DEL
                               CAVALIERE CHE AMA LA SUA
                               DONNA CON GENTILEZZA. MA IL
                               LORO   AMORE       NON     POTEVA
                               CONTINUARE        PERCHÉ    PAOLO
                               NON    ERA        SPOSATO       CON
                               FRANCESCA E FRANCESCA ERA
                               SPOSATA      INVECE      CON      IL
                               FRATELLO     DI   PAOLO.    I   DUE
                               QUINDI AVEVANO COMMESSO UN
                               PECCATO: ERANO AMANTI

DANTE È UN UOMO MOLTO RELIGIOSO, QUINDI DA UN LATO LI
CONDANNA     PERCHÉ   HANNO   COMMESSO      UN    PECCATO      (NEL
MEDIOEVO INFATTI AMARE LA DONNA CHE ERA SPOSATA CON UN
ALTRO UOMO ERA UN PECCATO GRAVE), MA DALL’ALTRA PARTE HA
PIETÀ DI LORO E SI COMMUOVE QUANDO VEDE PIANGERE PAOLO,
PERCHÉ CAPISCE CHE LORO DUE SI AMAVANO VERAMENTE ANCHE
SE NON ERANO SPOSATI FRA LORO.
BIBLIOGRAFIA                               24

Dante Alighieri, La divina Commedia. Nuova edizione integrale, a
cura di Alessandro Marchi, Paravia.
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