La Copertina d'Artista - Simply the best 2020 - Smart Marketing

Pagina creata da Valentina Masi
 
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La Copertina d'Artista - Simply the best 2020 - Smart Marketing
La Copertina d’Artista – Simply the best
2020
Una splendida fanciulla ci osserva dalla Copertina di questo numero di fine d’anno del nostro
magazine. Ha un fascino magnetico ed etereo allo stesso tempo, il suo sguardo fiero, quasi
sprezzante, ci trafigge come le spine della rosa che tiene nella mano e che le copre metà del viso.
L’opera di questo mese, lo capiamo subito, è una questione di sguardi.

A prima vista, sembrerebbe che l’artista Francesca Vivacqua abbia voluto fare un omaggio alla sua
prima Copertina d’Artista realizzata per il nostro mensile, nel marzo 2015, dal titolo “Angeli
sotto un cielo di ruggine”. Allora la sua bambina, una vera e propria Greta Thunberg ante
litteram, denunciava la situazione ambientale a Taranto, città d’origine dell’artista. Oggi, con questo
nuovo intervento, quella bambina è cresciuta, è diventata una giovane donna, ed il suo impegno
politico ed ambientale si è fatto maturo, risoluto e molto più radicale.
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g, realizzata da Francesca Vivacqua.
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Eppure c’è dell’altro, la paletta dei colori usati dall’artista sono tenui pastelli e la tecnica è un
ispirato e lieve acquerello, ma il risultato nel suo insieme ricorda la grande pittura italiana del
Botticelli. La scelta del soggetto innanzitutto sembra la rivisitazione in chiave contemporanea della
Primavera del grande maestro fiorentino, soprattutto per i personaggi di Flora e Venere, che
sembrano i modelli ideali cui si è ispirata la Vivacqua.

La ragazza che ci osserva con in mano una rosa ha in sé la grazia e la bellezza di Venere, ma pure la
compostezza e la severità di Flora, il tutto amalgamato nella figura di una ragazza forte, coraggiosa
ed emancipata dei nostri giorni. Ma ci sono altri elementi che concorrono ad aggiungere un’aura
mistica e sacrale all’immagine: la fanciulla sembra emergere da uno sfondo dominato da un arco, un
arco che richiama le volte di una basilica ma dipinge, o meglio incornicia, quasi un’aureola intorno
alla ragazza. Insomma, a guardare quest’opera, si coglie un profondo senso di spiritualità, tanto che
intuiamo che il messaggio che la ragazza ci vuole comunicare è universale, importante e forse
urgente.

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Forse ci aiuterà il titolo, come spesso accade, a dipanare il significato di quest’opera. “Hope is to
see over”, ossia “La speranza è vedere oltre”, è quello scelto dall’artista, ed allora tutto diventa
più chiaro. Questa donna che ci osserva ci dice che dobbiamo andare oltre le nostre consuetudini,
oltre i nostri preconcetti e soprattutto oltre le nostre convinzioni, un messaggio quanto mai urgente
e puntuale in un anno in cui abbiamo scoperto che la natura, vilipesa e umiliata, si è, attraverso un
virus, rivoltata contro di noi e ci ha lanciato un monito che non possiamo più ignorare.
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Scopri il nuovo numero: Simply the best
    È indubbio che quest’anno passerà alla storia come l’anno della pandemia. Così come indubbio
                che quest’anno ha portato malessere sociale, psichico ed economico.
          Ma dobbiamo sforzarci di cogliere un bagliore di luce anche in un anno così buio.

Ed allora il guardare oltre diventa non solo un esercizio necessario, ma una vera pratica di
sopravvivenza, perché, se questa volta non impariamo la lezione che la pandemia, e la storia, ci sta
impartendo, allora è altamente probabile che per la prossima lezione ci saranno molti meno studenti,
almeno fra noi umani.
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Allora, come mi sentite dire spesso, l’arte diventa la maestra più importante delle nostre vite,
perché, quando è al meglio, come nell’opera della Vivacqua, allora ci offre non solo un giudizio
severo sul nostro operato, ma “va oltre” e ci dice che la “speranza” è guardare oltre il problema,
oltre la paura, oltre l’attimo presente, un messaggio che piacerebbe a Marcel Proust, che alla fine
della sua Recherche scrisse:

                 “La vera scoperta non consiste nel trovare nuovi mondi,

                                 ma nel vederli con nuovi occhi”

  Francesca Vivacqua (Classe 1971), figlia d’arte, ha sempre
  avuto la predisposizione per il disegno e le discipline
  pittoriche. Ha conseguito la maturità al Liceo artistico
  Lisippo (Taranto) ed in seguito ha frequentato l’Accademia di
  Belle Arti (Bari). Nel corso degli anni ha sperimentato varie
  tecniche: pastello su carta, acquerello, acrilico ed olio su tela,
  senza porre limiti alla sua ricerca artistica. Opera nell’ambito
  del “figurativo”, ponendo particolare attenzione al “ritratto”,
  che per lei è l’ideale specchio dell’anima, in cui gli occhi
  svelano tutte le emozioni interiori.

  Attualmente insegna “tecniche pittoriche” tradizionali alla scuola di fumetto Grafite di Bari.
  Lavora per privati e gallerie d’arte ed esegue anche decorazioni d’interni (trompe l’oeil). Ha preso
  parte a numerose esposizioni d’arte. Attualmente, alcune sue opere sono in permanenza alla
  Galleria “La Cornice” di Taranto.

  Per informazioni e per contattare l’artista:

  Pagina Facebook – “Francesca Vivacqua”, e-mail – f.2vivacqua@gmail.com

Ultime mostre:

2016

Collettiva “News – Cover. Notizie, Immagini e Visioni ai tempi dell’Infotainment” 1°
Edizione, Smart Marketing – Mensile di Comunicazione, Marketing e Social Media, Momart Gallery
– Matera, Chiesa Sant’Andrea degli Armeni – Taranto, Laboratorio Urbano Mediterraneo – San
Giorgio Jonico (TA), Laboratorio Urbano San Marzano di San Giuseppe (TA).

2017

Collettiva d’arte sull’Auto/Ritratto: “Amo Eva?”, Donna a Sud, Università degli studi “Aldo Moro”
Taranto;

Collettiva d’arte “Storie di sguardi”, Laboratorio Urbano Mediterraneo, San Giorgio Jonico (TA);

Collettiva d’arte “ArtAva”, Castello D’Ajala, Carosino (TA);

Manuscripta Festival: “Ilvarum Yaga” – 100 matite contro la strega rossa, Palazzo Ducale,
Martina Franca (TA).

2019

Personale “Lo spirito della natura”, Cucchevesce – Festival della civetta, Palagianello (TA).

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