L'ITINERARIO DEL SERIO - Comune di Crema
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MUSICA NEL VENTO L’itinerario del Serio SOMMARIO Premessa 6 Musica nel Vento in pratica 8 L’itinerario del Serio 9 Da Seriate a Romano di Lombardia 10 Da Romano di Lombardia a Crema 34 Da Crema a Montodine 51 La Bergamo di Gaetano Donizetti 12-13 La tradizione organaria 16 Malpaga 20-21 Il paesaggio dell’alta pianura 24 Un fiume ‘diverso’ 25 Natura in musica 28 Il Tenore di Romano 33 Il fiume ‘serpente’ 38 La Riserva della Palata Menasciutto 40-41 La musica a Crema 48-49 Il fiume ‘canyon’ 53 Un fiume ‘serio’ 56 Natura in musica 57 Buon appetito! 59 Mappa 1 - Da Seriate a Malpaga 15 Mappa 2 - Da Malpaga al Guado di Bergamo 27 Mappa 3 - Dal Guado di Bergamo a Mozzanica 39 Mappa 4 - Da Mozzanica a Pianengo 43 Mappa 5 - Da Pianengo al santuario del Marziale 45 Mappa 6 - Dal santuario del Marziale a Bocca Serio 55 2 3
MUSICA NEL VENTO - L’itinerario del Serio Testi, foto, mappe e acquerelli di Albano Marcarini. Questa guida, la prima di una serie di tre, è stata redatta nell’ambito del progetto ‘Brezza 2’ di Fondazione Cariplo mirante alla realizzazione di connessioni con la Ciclovia VenTo attraverso la pianura lombarda. Musica nel Vento è il primo itinerario ciclo-musicale d’Italia. A questa guida sono associate un’applica- zione con files audio, scaricabile dal web, e una carta a scala 1:50.000 reperibile presso gli uffici turistici del territorio. Prima edizione, 2019. Distribuzione gratuita. Vietata la vendita. È vietata la riproduzione, anche parziale, senza il consenso dell’autore. Ha collaborato ai testi (La musica della natura) Cesare Della Pietà. Si ringrazia per la collaborazione il Comitato Tecnico di Musica nel Vento. Cartografia (1:50.000): Ingenia, Seriate. Il logo ‘Musica nel vento’ è di Marisa Carimati. Fonti iconografiche non dell’autore: Cover Parco del Serio e pag. 17 (G.Centurelli); pag. 10-11 Parco del Serio (G. Ubiali); 12b www.ecodibergamo.it; 13a, 13b VisitBergamo; 14a, 14b Comune di Seriate; 16 Bergamasca.net; 20 fondazionezeri. unibo.it; 23 Parco del Serio (23a F.Rubini, 23b M.Marchetti); 30b, 32, 33c 48 Pianura da Scoprire; 29 Parco del Serio (G.Centurelli); 33a www.amazon.it; 33b http://gallica.bnf.fr; 41 www.actaplantarum.org (E.Romani); 49a www.adespa. it; 49b G. Bielli; 59a Cam.Comm.Bg; 59b Osteria del Chiurlo. L’itinerario del Serio si sviluppa su piste ciclabili e su strade a traffico promiscuo. Pur avendo posto la massima cura nella descrizione e raffigurazione del percorso, non si esclude che nel tempo esso possa subire modifiche o interruzioni. L’autore declina ogni responsabilità per danni e incidenti di qualsivoglia natura che potrebbero derivare, o in cui potrebbero incorrere, persone mezzi e cose durante l’utilizzo di questa guida. 4 5
La musica accompagna ogni giorno la nostra vita, consapevolmente o e del paesaggio, ma anche una dimensione culturale che la musica meno. La si ascolta per evadere o isolarsi quando si affrontano i me- consente, con la sua immediata forma espressiva. Da una parte dun- nages quotidiani. La si subisce, a volte, nei ristoranti e nei bar come que la riscoperta del patrimonio musicale che, a partire da Cremona se fosse un optional compreso nel prezzo. La si scarica e la si compra e da Bergamo, si è diffuso e ha permeato di sé il territorio attraverso come un qualsiasi oggetto di consumo. Vi si partecipa ‘live’ nei grandi autori classici, interpreti, strumentisti, artigiani liutai ecc. E dall’altra eventi, in una sorta di ordalia collettiva. la natura stessa come interprete musicale, ovvero come fonte inesau- La musica, in tutte le sue declinazioni, è arte, linguaggio, cultura. La ribile di suoni e richiami che, nel convulso ambiente cittadino, abbia- musica, chiariscono i vocabolari, è l’arte e la scienza dell’organizza- mo da tempo dimenticato. zione dei suoni, dei rumori e dei silenzi nel corso del tempo e nello Per raggiungere questo obiettivo attraverseremo tutta la pianura spazio. Insomma qualcosa di più di un semplice passatempo. lombarda, da nord a sud, seguendo il solco del fiume Serio, del fiume Questa guida fa parte del progetto ‘Musica nel Vento’, un progetto Adda e dei navigli cremonesi, unendo così non solo idealmente la che eleva la musica a testo guida di un itinerario ciclo-turistico nel Bergamo di Gaetano Donizetti con la Cremona di Antonio Stradivari. territorio fra l’Adda e il Serio, fra la Bergamasca, il Cremasco e il Cre- Seguiteci allora! monese, nel cuore della pianura lombarda. Si vuole che la mobilità quieta della bicicletta aiuti a recuperare non solo il senso dei luoghi 6 7
Musica nel Vento in pratica L’itinerario del Serio si può coprire in una sola percorso, sapere dei punti d’interesse, trovare volta, magari pernottando in un agriturismo un ristorante o un alloggio, ascoltare brani Musica nel Vento è un itinerario ciclo-mu- o in un B&B, oppure si può spezzare in tappe musicali secondo una compilation preparata sicale che attraversa la pianura fra l’Adda e brevi da consumare in una giornata seguendo apposta per questo itinerario. Infine, una l’Oglio nelle province di Bergamo e di Cremo- le proposte di questa guida. Ognuna di esse raccomandazione che potrebbe sembrare na. Anzi, due. No, addirittura tre: l’itinerario parte e arriva a una stazione ferroviaria (salvo superflua ma che occorre sottolineare. Per del Serio, di 57.9 km, da Seriate a Montodine, le tappe che fanno capo a Montodine che quanto molto antropizzato, l’ambiente in cui lungo il fiume Serio; l’itinerario dei canali e richiedono un tratto di ritorno a Crema) di ci troviamo è protetto e richiede al ciclista dei navigli, di 60 km, da Crema a Cremona; modo che anche dalle grandi città (Milano, di adottare un codice di comportamento nei l’itinerario dell’Adda, di 105 km, da Cassa- Bergamo, Brescia, Cremona) si possa, con confronti degli animali e delle piante, fatto di no d’Adda a Cremona seguendo la sponda qualche acrobazia, constatato il livello del poche, semplici regole. sinistra dell’Adda. servizio Treno+Bici, fare ritorno a casa. • Non attraversare campi coltivati o prati, nei In prevalenza si percorrono piste o percorsi Si pedala in prevalenza su fondo naturale o boschi non uscire dalle strade o dalle piste ciclabili protetti poiché siamo quasi sempre stabilizzato, quindi sono consigliabili biciclet- battute. • Non disperdere rifiuti e non produr- all’interno di aree naturali protette: il Parco te robuste o mountain-bike. Le e-bike, visto re rumori molesti. • Pedalare in tranquillità, Quando: sempre, salvo i giorni di gelo e in del Serio o il Parco Adda Sud. Le diramazioni l’andamento pianeggiante, possono essere non spaventare o recare pericolo agli animali. estate le ore calde della giornata. consigliate verso i centri d’interesse sono un lusso evitabile, almeno da chi si sente Se avete informazioni, consigli o critiche Noleggio bici: i servizi di noleggio bici sono talvolta su strade aperte al traffico, sebbene giovane. Non mancano alcuni tratti ‘critici’, potete rivolgervi a info@pianuradascoprire.it inesistenti e la linearità del percorso, che non secondarie. Lungo il percorso, che sta per vale a dire sconnessi, fangosi o polverosi, ma prevede ritorno allo stesso punto di partenza, essere segnalato da frecce di colore marrone, sono una piccola percentuale sulle distanze L’itinerario del Serio consiglia di utilizzare la propria bici. si toccheranno luoghi (case natale, teatri, complessive. Circa il 25% di Musica nel Dove mangiare. A poca distanza dalla ciclo- chiese, musei ecc.) legati alla tradizione mu- Vento si copre su asfalto. Lombardia, provincie di Bergamo e di Cre- via, lungo le strade più trafficate e nei paesi si sicale del territorio. Questa guida identifica Sul tracciato, nei parchi si trovano aree di mona. Itinerario ciclabile su piste ciclabili trovano ristoranti e trattorie. e descrive i luoghi fornendo informazioni e sosta attrezzate con panchine, tavoli per protette (85%); qualche tratto su strada Meccanici e assistenza: ben distribuiti negli digressioni anche su altri aspetti interessanti: pic-nic. Ma non si deve trascurare la tentazio- secondaria a uso promiscuo. Percorre la valle abitati in prossimità dell’itinerario, sono dalla natura alle vicende storiche, dalle forme ne di un buon pranzo in trattoria. Siamo nel di pianura del fiume Serio, ora sull’una ora segnalati nelle pagine a seguire. del paesaggio ai monumenti. cuore, o meglio, nello stomaco della buona e sull’altra sponda. Lunghezza: 57.9 km. Indirizzi utili. Per gli orari dei treni in servizio Musica nel Vento si collega al progetto VenTo sostanziosa gastronomia lombarda fra tortelli Punto di partenza: stazione Fs di Seriate (Bg). vedi http://www.trenord.it - FIAB. (Fede- del Politecnico di Milano, la ciclovia che colle- cremaschi, casoncelli, polente, carni e salumi Si raggiunge da Bergamo seguendo la Ciclo- razione Italiana Amici della Bicicletta) del ga Venezia a Torino lungo l’asta del fiume Po prelibati, tutto carburante per i muscoli. Nella via dei Laghi nord in direzione Sarnico. Cremasco, www.fiabcremasco.it - AriBi e ne diverrà col tempo una delle sue più signi- guida sono indicati gli indirizzi dove mangiare Punto di arrivo: Cremona. Da cui si fa ritorno (Associazione per il Rilancio della Biciclet- ficative diramazioni o vie d’accesso. Il senso e dormire lungo o nei pressi dell’itinerario. a Bergamo con la ferrovia per Treviglio ta), Via Monte Gleno 2L Bergamo - FIAB di marcia va da nord a sud e da ovest verso Questa guida è fatta per essere letta in modo Centrale e corrispondenza per Bergamo dalla Biciclettando Cremona, Via Cesare Speciano est seguendo la corrente del Serio e dell’Adda pratico. Sulle colonne, sul lato esterno delle stazione Treviglio Ovest. 2, 0372.30066, fiabcremona.it con una quasi inavvertibile discesa. pagine, troverete la descrizione del percorso Segnaletica: pannelli ‘Musica nel Vento’. Uffici turistici: Infopoint Bergamo, piazza secondo le progressive chilometriche. Nelle Sicurezza: itinerario in gran parte separato Marconi (stazione FS), 035.210204, www. più larghe colonne, verso l’interno delle dalla viabilità ordinaria; qualche tratto dis- visitbergamo.net - Infopoint Martinengo, pagine, troverete gli approfondimenti sulle sestato; attenzione agli incroci con le strade Via Allegreni 29, 0363.988336, www. attrattive di interesse. La numerazione di veicolari. bassabergamascaorientale.it - Pianura da queste appare sulle colonne e sulle cartine Pavimentazione: fondo sterrato; su asfalto Scoprire, piazzale Mazzini 2 c/o Bicistazione che accompagnano la guida, in modo da negli abitati e da Casalbuttano a Cremona. (stazione Treviglio Ovest), 0363.301452, avere delle ricorrenze immediate. Altimetria: pianeggiante. www.pianuradascoprire.it - Ufficio turistico Musica nel Vento possiede un sito web e Mezzo: bicicletta da turismo con battistrada Crema, p.za Duomo 22, 0373.810020, www. un’app dedicata dove è possibile seguire il rinforzato, mountain-bike, gravel. prolococrema.it 8 9
Da Seriate a Romano Da Seriate a Romano di Lombardia rente deviata per alimentare gli opifici della zona. Via Balilla 72, Romano di di Lombardia. Tornando alla Parrocchiale vi si possono ammirare ope- Lombardia, 0363.901952, pianetabici.com Distanza: 24.5 km. 1. Seriate re dei migliori pittori lombardi del XVI-XVII sec, fra cui Info: Consorzio Parco na- Dislivello (in discesa): 128 m. Prima di discendere la valle di pianura del Serio, ci si può G. Battista Moroni, Carlo Francesco Nuvolone e G. Pa- turale del Serio, p.za della Punto di partenza: ex-stazione attardare in questa vivace cittadina, da tempo tutt’uno olo Cavagna. Si segnala l’organo che, con le sue 4000 Rocca 1, Romano di Lombardia, FS di Seriate. con Bergamo sulla strada per il Tonale, raggiungendo canne, è uno dei più grandi della bergamasca. Curiosa- 0363.901455. Punto di arrivo: stazione FS di lo storico ponte sul fiume, al cospetto della Parrocchia- mente la chiesa non è dedicata ai santi protettori locali, Romano di Lombardia. La progressione Condizioni del percorso: pista le, ritenuta una delle più belle e ricche del territorio. La bensì al Santissimo Redentore; probabilmente la fama chilometrica indicata non ciclabile su fondo stabilizzato o posizione di Seriate ricorda un passaggio fluviale sulla di Canzio, Canziano e Canzianilla, tre fratelli morti comprende le deviazioni nei sterrato; piste ciclabili urbane o via, di epoca romana, fra Bergomum (Bergamo) e Brixia all’inizio del IV sec., testimoni della tradizione cristiana centri abitati. viabilità promiscua negli abitati. (Brescia). Il villaggio, descritto come ‘castrum’ fortifi- del nord-est italiano, non era tale da conferir loro tale La buona tavola: Trattoria Le cato nel 968, sorgeva sulla sponda destra del Serio. La merito. Le loro reliquie sono comunque ben conservate ‘Musica nel Vento’ prende il via Ghiaie del Serio, Via Lazzaretto dalla stazione FS di Seriate, in 25, Seriate, 035.4520345, notizia di un ponte si ha nel 1062 anche se si deve re- in un riposto angolo della chiesa. procinto di essere dismessa – www.trattoriaghiaie.it; Osteria trodatare la sua primitiva struttura al periodo romano. Altro monumento illustre di Seriate, giudicata sul fi- la nuova sorgerà più arretrata del Castello, piazza Castel- Un ponte che ebbe vita sofferta: fu sei volte abbattuto nire dell’800 «bellissima borgata con vie ben tenute verso Bergamo - ed essere lo di Malpaga 5, Malpaga, dalle piene e sei volte ricostruito, talvolta in posizioni e fiancheggiate da edifizi d’aspetto signorile», è Villa trasformata in bike-point. 035.840002; Pasticceria ge- diverse (quello primitivo era più a valle dell’attuale, ap- Ambiveri sia per il gusto delle sue linee settecentesche lateria Bellicini, Via Provinciale VISITA DI SERIATE. Per effet- 30, Ghisalba. 0363.928008; Ri- poggiandosi a Piazza Bolognini). Il ponte attuale risale (fu abitata in origine dai conti Vertova, oggi è sede tuare una visita della cittadina storante Aurelio, Via Allegreni al 1878. Il Serio fece danni in più occasioni all’abitato del Centro Studi Russia cristiana), sia per la vastità e o rifocillarsi in una pasticce- 34, Martinengo, 0363.904094, fino a quando fu posto a regime e gran parte della cor- la ricchezza statuaria del parco, con copie dei Musei ria, avendo la stazione alle ristoranteaurelio.com; spalle, si tiene a sinistra (pista Ristorante Baroni, Via G. Ru- sIl Serio, all’uscita dalla sua valle prealpina, presso Seriate. ciclabile) fino a confluire sulla bini 11, Romano di Lombardia, traversa Via Decò e Canetta, 0363.910388; Golosa Alchimia, parallela al Serio. Dinanzi si Via G. Rubini, 0363.910410, apre uno spazio con un obeli- golosaalchimia.it; Caffé Rubini, sco e ci si affaccia al fiume. Via Comelli Rubini 1, Romano di Per il centro si volge a destra e Lombardia, 0363.901222. si entra nel caseggiato di im- Il buon riposo: Locanda dei pronta paesana con la cortina Nobili viaggiatori, p.za Ca- delle facciate, aperte da por- stello di Malpaga 6, Malpaga, toni arcuati. Superata piazza 035.4498341, www.locan- Bolognini, cuore del borgo, dadeinobiliviaggiatori.it; B&B si arriva all’incrocio con Via Il Gelsomino, Via Petrarca 1, Dante: a destra si trova l’aulica Ghisalba, 327.7599251; Hotel fronte della Parrocchiale e, a La Conchiglia, Via del Commer- sinistra, lo storico ponte sul cio 2, Romano di Lombardia, Serio. Superata la Parrocchiale 0363.903344, hotelristorante- si piega a destra su Via Tasca conchiglia.com. per ammirare Villa Ambiveri e Assistenza bici: L’Officina della quindi per riportarsi in piazza bicicletta, corso Roma 50, Se- Bolognini. Ripercorrendo a riate, 346.8165504; Duemme ritroso Via Decò (attenzione! bike, Via dell’Industria 1, Roma- un tratto è in contromano) si no di Lombardia, 0363.913212, torna nei pressi della stazione duemmebike.it; Pianeta Bici, FS. 10 11
La Bergamo di Gaetano Donizetti un percorso multimediale, dal titolo ‘Impron- te sonore’, rievoca la vita di una famiglia del XVIII sec. nella bergamasca. L’itinerario di Musica discreto e moderato romanticismo di Gioac- nel Vento inizia alla chino Rossini e quello, invece, più dichiarato Museo Donizettiano (Via Arena 9, Bergamo, stazione FS di Seria- e potente del grande compositore parmense. 035.247116, da martedì a venerdì dalle 10 alle te, cittadina vicina Inesausto lavoratore dello spartito, il giova- 13, sabato e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 a Bergamo. Questa ne bergamasco, una volta fattosi conoscere, alle 18). prossimità al capo- compose in soli otto anni, dal 1822 al 1830, Occorre salire in Città Alta e trovare, alle luogo provinciale ci ben 26 opere. La sua fama varcò presto i spalle della Basilica di Santa Maria Maggiore, permette una sorta confini e i suoi melodrammi di maggior suc- nell’appartata Via Arena, la Domus Magna, di preludio, per re- cesso, come L’elisir d’amore (1832), Lucia di dove, al primo piano ha sede il Museo Do- stare in termini mu- Lammermoor (1835), Anna Bolena (1830), nizettiano. Fu aperto nel 1906 per accogliere sicali, ovvero uno Lucrezia Borgia (1833) furono rappresentati i cimeli posseduti dalla baronessa Giovanna positore vi trascorse i suoi ultimi giorni di sguardo alla tradizione di Bergamo, in parti- e replicati decine di volte nei maggiori teatri Ginevra Rota Basoni Scotti e del Comune di vita sotto le amorevoli cure della contessa colare sulla figura di Gaetano Donizetti. di Vienna, Parigi, Berlino. Il destino volle poi Bergamo inerenti la vita e l’attività artistica Ginevra. Le stanze sono affrescate con opere che la sua vita venisse colta da gravi sventure, del maestro. Di recente rinnovato, il museo in stile neoclassico. Le ultime testimonianze Gaetano Donizetti, compositore fra cui la morte della moglie e l’approssimarsi espone partiture autografe, ritratti, lettere, della sua vita sono state donate al Museo (Bergamo, 1797 – 1848) dei sintomi della malattia. Nonostante fosse oggetti della vita privata presentate mediante Donizettiano fra cui il pianoforte che lo stesso «Nacqui sotterra in Borgo Canale. Scendeva- indebolito nel morale e nella vena artistica, un itinerario multimediale. compositore aveva acquistato per i Basoni a si per una scala di cantina ov’ombra di luce Donizetti ricevette il favore dell’Imperatore Vienna nel 1844. A ricordare la sua presenza non mai penetrò. E siccome gufo presi il mio d’Austria e nominato maestro di cappella a Teatro Donizetti (Piazza Cavour 15, Bergamo, un dipinto di Giuseppe Rilossi dove Donizet- volo...». Quasi mortificato delle umili origini Vienna, prestigioso incarico già a suo tempo 035.4160 601/602/603). ti è ritratto in fin di vita, e una lapide, fuori come svela questo suo scritto, Gaetano rive- ricoperto da Mozart. Rimase in Austria fino al Assieme al Sociale compone i teatri storici dall’edificio, con la scritta “Gaetano Donizetti lò fin da giovanissimo le sue doti. Divenne a 1845 per recarsi poi a Parigi dove l’aggravarsi della città. Realizzato nel 1791 con il nome del - moriva in questa casa- l’otto aprile 1848”. nove anni l’allievo prediletto di Johan Simon delle sue condizioni di salute lo costrinse ad suo progettista, Riccardi, fu ricostruito, dopo Mayr, maestro di cappella della Basilica di S. essere internato, contro la sua volontà, in un un incendio nel 1800. Nel 1897, in occasione Basilica di Santa Maria Maggiore. Maria Maggiore a Bergamo e compose a 18 ospizio per alienati mentali. Ricondotto nella del centenario della nascita di Donizetti, as- Dopo essere stato sepolto nel cimitero di anni il Pigmalione, la prima delle sue 70 opere sua città natale, ma incapace di intendere e sume il nome del celebre compositore e vide Valtesse, la salma di Donizetti fu deposta nel liriche, opere che nel complesso presentano volere, Donizetti spirò l’8 aprile del 1848. la rappresentazione di tutte le sue opere. A 1875, a maggior gloria, nella basilica di Città alcune delle pagine più belle del repertorio quei tempi fu anche, con la Scala di Milano, Alta. Il monumento funebre è un’opera mar- musicale di ogni tempo. Precursore di Giu- Itinerario donizettiano a Bergamo il primo teatro in muratura a fronte di tutti i morea realizzata dallo scultore ticinese Vin- seppe Verdi, Donizetti fu il trait d’union fra il precedenti, costruiti in legno. La sua magnifi- cenzo Vela fra il 1852 e il 1855. Casa natale (Via Borgo Canale 14, Ber- cenza si compendia con la vastità dell’edificio gamo, 035.5296711 sabato e domenica, (3200 mq); la sala è capace di 532 posti, i 035.244483 da lunedì a venerdì, www.do- palchi di 1154. Memorabile, nel 1847, l’esecu- nizetti.org/casa-natale). zione dell’opera ‘I lombardi alla prima Crocia- Dichiarata nel 1926 monumento nazionale, ta’, di Verdi, con una lunghissima ovazione al restaurata nel 2009 e restituita al pubblico, famoso coro ‘O Signore dal tetto natio’, quale la casa natale di Donizetti ha una parte più forma di ribellione all’oppressione del gover- antica databile al XIV – XV sec. La famiglia no austriaco. Oggi è sede dei festival annuali del compositore alloggiava nel seminterra- e dei concerti dedicati a Donizetti. to, un ambiente semplice e spoglio, con due stanze che fungevano da cucina e camera da Palazzo dei conti Scotti. letto, il pozzo e la ghiacciaia. Durante la visita, Sorge nella via intitolata a Donizetti. Il com- 12 13
vaticani, omaggi simbolici ai fiumi, sfingi e personaggi nella fascia ripariale del Serio mitologici. Altre residenze nobili di Seriate sono: Villa lasciando a destra l’avveniristi- co ponte ciclabile che si collega Piccinelli, sede del museo civico con i suoi cimeli risor- a Grassobbio. L’itinerario si gimentali; Villa Tassis, della seconda metà del ‘700, mantiene in sponda sinistra del con un bel porticato; e Villa Guerinoni, oggi adibita a Serio lungo Via Lazzaretto. Biblioteca Civica. Molto intensa l’attività musicale di La pedalata in un paesaggio di Seriate che si concentra in estate con i ‘Concerti in vil- arbusteti, ortaglie, lotti coltivi è cadenzata dai sottopassi la’, allestiti all’aperto nelle ville e nella stagione lirica alle strade che servono l’area e di balletto della Città di Seriate. Attive sul territorio metropolitana bergamasca. In la Banda musicale e l’Associazione Seriate Musica che successione: la ex-statale 671 annovera tra i suoi maestri Livio Gianola, uno dei mag- ‘della Val Seriana’, utilizzata giori musicisti di flamenco italiani. come Asse interurbano di Bergamo; l’autostrada A4; la Tangenziale Sud di Bergamo. 2. I borghi e le cascine dell’alta pianura Intanto grossi velivoli ci infor- Solo con una lettura attenta, che escluda le recenti ur- mano di essere in asse con la banizzazioni lungo le strade, si riconosce l’antica orga- rotta di atterraggio dell’aero- nizzazione territoriale incentrata sul borgo di matrice porto di Orio al Serio, la cui pista inizia al di là del fiume. medievale, colonizzatore della campagna, un tempo Sono fratture e barriere che sSeriate. In alto, Villa Ambive- difeso da mura di cinta e fossato. Di forma circolare non depongono per una ri. Qui sopra una veduta aerea e con un’articolazione viaria interna priva di regolari- ricomposizione del paesaggio: del borgo storico con la Parroc- tà ma sempre centrata su una o più piazze, spiccano i cascinali mantengono del loro chiale e il ponte sul Serio. carattere solo la denomina- l’edificio di culto e il suo alto campanile, mentre il ca- zione, circondati da strade ed stello o la rocca sono di solito eccentrici e inglobanti un espansioni edilizie. La ciclabile INIZIO DELL’ITINERARIO. tratto delle mura. Gli isolati, di forma vaga e irregolare, segue da vicino l’alveo e ap- Km 0, alt. 247. Dalla stazione sono di basse case, alcune patrizie, con i portici schie- profitta di questo margine per FS si raggiunge il sottopasso rati lungo le vie. Nel nostro itinerario, che segue il Serio, conservare una certa integrità. alla ferrovia e, su ciclabile questi insediamenti sono un po’ defilati e necessitano (lato sinistro) si punta verso Km 4.4, alt. 215. Circa 400 la periferia. Appena superato di brevi deviazioni: Martinengo e Romano di Lombardia metri dopo il sottopasso alla il centro sportivo (Via Decò e in sponda sinistra, ma ancor più Cologno al Serio e Ur- Tangenziale Sud, di fronte alla Canetta) si tiene a destra su gnano, in quella destra, sono gli esempi più significativi. recinzione di una cava, si in- Via Restelli. Ci si avvicina al La dimora contadina della Bassa Bergamasca, affaccia- contra un bivio: occorre tenere Serio con un tratto di ciclabile ta al largo loggiato coperto a due o più livello, dove si a destra e mantenere il lungo- quindi si spunta per pochi metri fiume. Il percorso, su una trac- di nuovo su via Decò e Canetta esponevano i prodotti agricoli per la seccagione, non cia sterrata, segue la demarca- e infine, a destra, si entra, risponde ai moderni stili di vita. Le ristrutturazioni al- zione fra l’alveo e i coltivi dove sempre su ciclabile, nell’area terano con tamponamenti e ampliamenti la forma es- si scorgono alcuni cascinali. pubblica Oasi Verde 1 (chiosco senziale e funzionale della vecchia cascina a corte. La Non mancano aree di sosta con bar), da cui ha inizio l’itinerario corte non è più utilizzata per i lavori agricoli mentre tavoli e panchine. Se si volge del Parco del Serio che d’ora in un attimo lo sguardo alle spalle avanti ci farà da segnavia. le stalle e i fienili o giacciono nell’abbandono o sono si vedranno delinearsi le Prealpi usati come depositi di ferraglie. Il paesaggio agrario ha 2km Orobiche identificando qualche Km 1.4, alt. 229. Oasi Verde conservato in piccola misura i connotati di un tempo. Il 0 cima come l’Alben, l’Arera o 1. Salutata Seriate si entra rinnovamento dell’agricoltura, a parte la proliferazione l’Albenza. 14 15
La tradizione organaria delle coltivazioni in serra, non vi è stato anche a cau- sa della sua subordinazione all’industria, che impone Nel XVIII sec. Bergamo è la città dell’or- ovunque il suo elemento caratteristico: il capannone. ganaria, il centro di una qualificata attività in La conduzione dei campi è fatta part-time da lavoratori espansione. Tutte le chiese cittadine e quelle dell’industria che hanno rinunciato alla proprietà. Del del contado si dotano di un organo fisso. La resto l’agricoltura nella pianura asciutta ha minore red- ricerca si associa a discipline quali la mecca- nica, la fisica, l’architettura, la decorazione per ditività e ciò ha costituito un fattore non estraneo alle sCologno al Serio: un tipico elevare le qualità musicali dello strumento, e sollecitazioni industriali di cui è stata scenario. esempio di borgo medievale di la forma, l’estetica e la collocazione negli spazi Quello della pianura bergamasca è dunque un paesag- forma anulare circondato da sacri. Nel corso del ‘700 si realizzano a Ber- gio impoverito nelle dominanti naturali, dove lo sfol- fossato. gamo da un massimo di 600 a un minimo di timento delle alberature, delimitanti i terreni, mette 450 organi. Il merito va ricondotto all’arrivo in ancor più a nudo la povertà dei suoi caratteri. Signifi- città dei maestri comaschi, i Bossi e i Serassi. cativa, ad esempio, la scomparsa dei ‘murun’, i filari di Km 6.9, alt 200. Un ponticel- Le loro officine verranno portate avanti per gelso lungo i fossi e le capezzagne, spesso radicati su lo scavalca la Roggia Zerra, due secoli dai discendenti in maniera sempre cumuli di spietramento dei campi. scaricatore del fiume Cherio, più prospera. I Serassi si dedicarono all’ar- armonico-compositivo e “l’orchestrazione”. discendente dalla Val Caval- Singolare la presenza di specie esotiche sospinte qui lina. Accresce l’interesse na- te organaria per sei generazioni, dal 1720 al Le musiche si rifanno ai grandi musicisti con- dall’azione dell’uomo. Si tratta di semi e radici dispersi turalistico poiché aumentano 1895; il loro nome fu un simbolo, la loro arte temporanei, Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi». inimitabile. Realizzarono un migliaio di orga- dai convogli ferroviari o dagli autotreni o anche attra- le fasce boschive anche se di Sebbene avversata dalle gerarchie ecclesia- verso scarichi fognari. Un caso esemplare è il senecio- limitate dimensioni. A sinistra ni. Conobbero il plauso di regnanti e papi, le stiche questa tendenza si diffonde e l’organo alcune diramazioni mandano positive impressioni di celebri maestri, rico- si trasforma in veicolo di sentimenti patriot- ne africano, pianticella alta circa un metro con nume- a Cavernago, dove si trova noscimenti che fecero assurgere la famiglia a tico-risorgimentali che il melodramma esalta rosi fiori gialli simili a margherite, individuata nel 1985 un notevole castello, uno dei grande ricchezza e celebrità. Non meno illustri di contro allo sterile classicismo del secolo e oggi diffusa lungo i margini delle strade. Così come la tanti posseduti da Bartolomeo le officine Bossi, con Adeodato (1806-1891), e precedente. pericolosa ambrosia, invasiva e tossica, specie del Nord Colleoni, celebre condottiero. Locatelli. Da queste scuole di mestiere usci- D’altra parte era nota la sensibilità dei Ber- rono apprendisti che applicarono, soprattutto gamaschi per il melodramma con Gaetano sIl greto ciottoloso del Serio nei pressi di Malpaga. nel restauro, le loro abilità. A Ponteranica, non Donizetti, per il bel canto con Giovan Battista distante dal nostro itinerario, si trova oggi il la- Rubini, per la musica strumentale (i più noti boratorio di Emilio Piccinelli, dal nome dell’ul- organisti dell’epoca sono padre Davide da timo maestro organario che aveva ereditato Bergamo, al secolo Felice Moretti di Zanica, nel secolo scorso la tradizione dei Bossi. Con- 1791-1863, e Vincenzo Petrali, 1832-1889; tra dotto dai discendenti, il laboratorio Piccinelli i maggiori violoncellisti del tempo è Alfredo conta più di 400 lavori di restauro condotti in Piatti,1822-1901). «Questi eminenti esempi di tutta Italia secondo un rigoroso metodo stori- musicisti – conclude Berbenni - indicano non co-filologico. Info: www.anticadittaorganara.it solo l’alto livello artistico di questo secolo, Un aspetto poco conosciuto riguarda la fun- ma anche il fertile clima esistente attorno ai zione melodica e non solo sacra di questo costruttori d’organo». In diverse chiese, collo- strumento. Nell’800 – scrive lo storico G. Ber- cate lungo il nostro itinerario avremo modo di benni - «l’organo è concepito come una gran- apprezzare la bellezza e il carattere di questi de orchestra; interpreta la sensibilità del me- strumenti. lodramma, le cui eccelse opere entusiasmano, Fonte: G. Berbenni, Lineamenti dell’organa- formano il gusto popolare e si diffondono nel ria bergamasca dal secolo XV al secolo XX, mondo. L’organo si arricchisce di timbri che http://www.provincia.bergamo.it/OrganiSto- valorizzano la melodia, il bel canto, lo stile rici/ 16 17
America qui radicata da una dozzina d’anni. L’azione filo. Esse provengono da orizzonti botanici sCodirosso. del Parco del Serio si esprime nel rimboschimento per lontani e si adattano a fatica al mutevo- ottenere assetti vegetazionali autoctoni e controllati. le stato dei luoghi: l’erba medica dall’Est Un albero tipico di questa parte della pianura è l’olmo europeo e dall’Asia; la saponaria rossa, il campestre che qua e là sopravvive delimitando i coltivi camedrio montano, la borracina montana in lunghi filari. che scendono dalle Prealpi. Curioso il com- portamento della biscutella montanina 3. La Riserva naturale Malpaga – Basella (Biscutella laevigata), i cui semi, contenuti Molto importanti, ai fini della biodiversità, sono i prati all’interno di due involucri discoidali sono aridi che si alternano alle boscaglie nell’alveo e ai suoi portati dalla corrente del fiume e riescono margini. È un paesaggio simile a una steppa, ricompre- a vegetare in pianura. Non mancano pian- so in modo significativo nella Riserva naturale Malpa- ticelle mediterranee come il ginestrino ma- ga – Basella. Col divagare del fiume nei periodi di piena, rittimo e il forasacco eretto. Ci sono poi rare questi prati sono in parte erosi e ricoperti da nuovi strati orchidee e, in primavera, le fioriture del ge- di terriccio alluvionale. All’apparenza poco invitanti, in nere Sedum con i loro vistosi fiori gialli. Non realtà sono un vero atlante di specie di carattere xero- mancano anfratti umidi dove si riconosco- no l’iris giallo, la tifa, il crescione palustre sCapinera. sLa mappa qui sotto, tolta dalla Carta d’Italia a scala 1:25.000 e dove vivono il rospo smeraldino e alcune sIn alto, la tipica cascina a dell’Istituto Geografico Militare (edizione 1913) mostra come varietà di rane. Sui prati cespugliati si vedo- loggiato della campagna ber- all’inizio del XX sec. il paesaggio agrario intorno a Malpaga fosse no fuggire i conigli selvatici e si scorgono gamasca. Qui sopra un gregge ricchissimo e variato: i filari alberati (pallini) erano alternati alle i mucchietti di terra dell’infaticabile talpa. pascola sulla sponda del Serio. vigne o ai gelsi ; vi erano prati umidi (a sud-est di Cavernago e Ci si aspetterebbe una presenza faunistica intorno al castello di Malpaga); non mancano boschi e boscaglie rarefatta. In realtà questi ambienti sono ap- Km 7.7, alt 187. D’obbligo (presso la C.na Forzata e la Speranzina). prezzati anche da diverse specie di uccelli la diramazione che man- da, sempre verso sinistra, a come il succiacapre, la bigia padovana, il Malpaga transitando accanto gufo, la capinera, il pettirosso, il luì piccolo, alla Cascina Ursina (dal nome lo scricciolo, l’usignolo e la rondine; e alcu- di una delle figlie del Colleoni) ne rare come l’averla piccola, il canapino, per poi accedere, verso destra, sConiglio la cannaiola verdognola, il codirosso e l’oc- selvatico al celebre castello. Terminata la diversione per chiocotto. Fagiani e starne sono il risultato Malpaga si hanno due pos- di ripopolamenti a scopo venatorio. Nella sibilità di tornare sul fiume: o stazione scientifica di Capannelle, sulla utilizzare all’inverso il percorso sponda destra del Serio, sono state censite fatta in precedenza, oppure 100 specie di uccelli. utilizzare un altro percorso sterrato, antica strada di Su questi prati sostano le greggi, rispettose ‘guado’, che si stacca dalla pro- di un mai decaduto cammino dalle Prealpi vinciale circa 150 metri dopo alla pianura, regolato da patti: i proprieta- Malpaga piegando a destra. ri dei fondi concedevano il libero pascolo e fieno e paglia per l’inverno ricevendo in Km 8.7, alt. 187. Ripresa la ciclabile lungo la sponda cambio carne e latticini oltre alla naturale sinistra del Serio si procede concimazione del suolo. 18 19
Malpaga bene la sua nuova condizione di nobile bene- stante: «L’ombra canuta del guerriero sovra- no a Malpaga erra per la ricca loggia, mutato l’elmo nel cappuccio a foggia, tra i rimadori e i saggi in atto umano». Senza modificazioni e in buon stato di conservazione il castello è giunto ai nostri giorni così da essere quasi un modello canonico con le mura in mattoni, le torri merlate, le logge, il ponte levatoio. Ac- canto e intorno è attiva un’azienda agricola, mentre parte degli edifici di servizio sono stati destinati a residenza, relais e ristorante. Momenti della vita di Bartolomeo Colleoni 1395 - Nasce a Solza (Bg). 1413 - Fa parte degli armigeri di Braccio da Montone. 1420 - Si pone al servizio della corte napoleta- na di Giovanna II. 1431 - Entra nell’esercito veneziano del Car- Bartolomeo Colleoni acquistò il castello di magnola e combatte in Valtellina e Valcamo- Malpaga nel 1456 per soli 100 ducati - da cui nica. Riceve il feudo di Bottanuco. il termine Malpaga, ‘malus pagus’ - dai retto- 1437 - Passa a Gianfranco Gonzaga con un ri veneti del Comune di Bergamo. L’origine è manipolo di 100 lance. antecedente, forse l’XI o il XII sec. Il maniero 1439 - Dopo aver liberato Brescia ottiene il co- celebra le imprese del condottiero che qui vis- mando di 400 lance. Nello stesso anno sposa se in ricchezza gli ultimi anni della sua vita. A Tisbe Martinengo, nobile bresciana. imitazione di tanti altri piccoli signorotti del 1441 - Venezia gli concede i feudi di Romano, periodo intese accostare alla rude roccafor- Covo e Antegnate. te una sontuosa dimora. L’operazione riuscì 1443 - In disaccordo con Venezia passa al sol- felice integrando bene il mastio centrale con do di Filippo Maria Visconti che gli dona due i portici del cortile, le logge e gli altri edifici castelli ma non la considerazione sperata. impostati sugli spalti. Vi fu probabilmente la 1449 - Torna con Venezia. mano di qualche noto architetto, forse il cre- 1455 - È Capitano Generale. Si ritira a Malpa- monese Bartolomeo Gadio che già aveva lavo- ga da gran signore, ospita illustri personaggi, rato a Milano al servizio degli Sforza. Malpaga si dedica alla beneficenza e al patrocinio per aga, Via Mar- divenne ben presto il ricetto preferito per ri- gli indigenti. Torna una volta ancora sui campi Info: Castello di Malp rn ag o; visite dal 1° cevimenti, cacce, tornei i cui momenti più di battaglia nella guerra di Romagna. coni 20, Cave re, tutti i sabati esaltanti furono in seguito immortalati sulle 1475 - Conclude la sua esistenza terrena. Le marzo al 30 novemb meniche e festivi pareti dagli affreschi del Romanino. Gabriele spoglie sono deposte nel mausoleo funebre in dalle 14 alle 18, do 40003, d’Annunzio, citando il condottiero, ritrasse Bergamo Alta. dalle 10 alle 18, 035.8 ma lpa ga .it. www.castello 20 21
4. I guadi del Serio Un fiume dal greto largo e tormentato dalle piene non fu sempre adatto ad essere traversato da ponti stabili. Per questa ragione, nel tratto superiore della pianura bergamasca, si conoscono diversi passaggi ‘a guado’, o a ‘sguazzo’ come si diceva in passato, oggi non più esistenti ma ben riconoscibili da un’attenta lettura del territorio. Innumerevoli strade tagliavano la pianura in senso longitudinale. «A Malpaga si attraversava all’al- tezza della chiesuola della Basella dove Colleoni inumò per un certo periodo la prediletta figlia Medea», ricor- da lo storico Franco Rho; a Martinengo in direzione di Cologno lungo l’originaria Via Francesca; a Cologno in direzione trasversale per Romano. Altri guadi da Roma- no per Morengo e così via, a distanza regolare, fino a Crema. Era regola che i pedoni attraversassero la cor- rente su barchini, mentre carri e carrozze scendevano in acqua fino ad un livello che consentisse il passaggio. 5. Ghisalba La deviazione ci consente di ammirare la Parrocchia- le di S.Lorenzo levita, che segue la consuetudine dei sL’ampio alveo ghiaioso del Serio nel suo corso mediano. centri della pianura – oltre a Ghisalba, Urgnano, Calcio, Cologno al Serio - di erigere chiese di enormi dimen- sioni che sovrastano con le loro cupole la schiera dei sTramonto estivo sul greto del fiume. bassi cascinali. L’edificio, detto popolarmente ‘la Ro- tonda’ fu concluso nel 1834 e si dovette all’ingegno di Luigi Cagnola, massimo fra gli architetti della Lombar- dia neoclassica. A suggello di uno stile largamente in voga, l’autore imitò nel disegno la Rotonda di Possagno del Canova. La facciata si presenta con un pronao di 14 colonne, quasi a somiglianza di un tempio pagano. All’interno, lo spazio circolare è scandito da 12 finte co- sLa mappa qui sopra, lonne addossate alle pareti, mentre un fascio di luce, risalente all’inizio del XX sec. attraverso un oculo, piove dalla sommità della cupola. (IGM, Carta d’Italia a scala 1:100.000) riporta i principali Anche l’altare maggiore è disegno del Cagnola. guadi lungo il fiume Serio fra Sono curiosi gli antefatti che portarono a erigere una Basella e Sola. In un tratto di simile chiesa in un paese rurale che contava all’inizio circa 12 km si poteva disporre dell’Ottocento poco più di un migliaio di abitanti. Così di ben otto passaggi fra le due li ricostruisce una cronaca dell’epoca: «Essendo l’an- sponde. tica chiesa cadente per vetustà e insufficiente per la 22 23
Il paesaggio dell’alta pianura Un fiume ‘diverso’ La pianura bergamasca include lembi di ter- forniva l’alimentazione del baco da seta, dif- Il Serio è un fiume anomalo rispetto agli piene del fiume. In primavera e in autunno ritorio come l’Isola, la Gera d’Adda, la Cal- fusa ovunque nei campi aperti, disposta a altri fiumi lombardi con aspetti paesaggi- la portata d’acqua è pari a 40 volte quella ciana ecc., i cui limiti sono definiti a est e lunghi festoni associati alle vigne. stici interessanti. Da Seriate fino a Roma- di magra con piene devastanti per l’assetto ad ovest dal corso dei principali fiumi: Adda, Quel paesaggio avrebbe stupito un osser- no di Lombardia ha un alveo ampio, quasi idrogeologico del territorio. Brembo, Serio, Oglio. L’assetto del paesag- vatore d’oggi, per la fittissima alberatura sia al livello della campagna e percorso da una Altro fenomeno insolito l’inabissamento gio discende dalle bonifiche operate in epo- con boschi naturali o semi-naturali sia per sequenza di rami paralleli e intersecantesi. delle acque che fra Seriate e Ghisalba scor- ca storica e con la scomparsa dei boschi a le colture arboree, in siepi e filari, destinate La scarpata non supera i 4 o 5 metri ed è im- rono in estate nel sottosuolo lasciando il favore delle coltivazioni di cereali. anche alla produzione di legna per usi do- proprio definire questo tratto ‘valle’, alme- greto asciutto e desolato. Lo strato ciotto- Documenti antichi dicono che il castagno mestici di riscaldamento. no nel modo con cui da profani intendiamo loso è permeabile sicché è frequente il forte da frutto giungeva fino in pianura formando Oggi gli assetti sono sempre meno caratte- questo termine rispetto all’Adda e all’Oglio, assorbimento delle acque, specie nei mo- boschi registrati ancora nei catasti di epo- rizzati dalle alberature e dai fossi che han- il cui solco è molto più scavato in profondità. menti di magra. ca napoleonica, quindi fino all’inizio del XIX no costruito la tradizione della campagna Uno dei motivi di questa differente morfo- Avendo tempo e voglia sarebbe curioso os- sec. Diffusi anche i vigneti, soprattutto nella bergamasca, ben descritta nell’Albero degli logia dipende, per il Serio, dalla mancanza servare le colorazioni dei sassi trasportati a fascia superiore della pianura, e ubiquitari i zoccoli, il celebre film di Ermanno Olmi, e di un lago prealpino in grado di trattenere valle e intuire le loro provenienze. Vi scorge- gelsi, da cui l’allevamento del baco da seta. sono invece sempre più rivolti a un’organiz- i materiali alluvionali. Questi si depositano remmo i grossi ciottoli rossastri arrotondati Sporadici elementi del paesaggio boschivo zazione dove la coltivazione del mais diven- nella pianura alzando il livello dell’alveo. Per del Verrucano lombardo, unità geologica originario sussistono soltanto in coinciden- ta prevalente su enormi estensioni. i geologi il terrazzo fluviale segue un allinea- risalente a circa 250 milioni di anni fa, ma za dei solchi fluviali. Del resto l’alta pianura bergamasca, dal mento che va dal Cassinone (frazione di Se- anche le bianchissime, opalescenti, pietre di Ma anche il paesaggio agrario presenta una suolo ciottoloso, ha sempre sofferto di rela- riate) a Malpaga. quarzo o le selci dagli spigoli appuntiti. In- radicale evoluzione rispetto alla metà del tiva aridità e necessita di forti apporti idrici In alcuni casi le divagazioni del fiume, nei genti gli accumuli di pietre calcaree, infram- secolo scorso. Nei campi diverse sono le artificiali, garantiti dal XVII-XVIII sec. in poi momenti di piena, erodono la scarpata fino mezzate da rocce metamorfiche grigie, sol- colture scomparse, che davano un aspetto dalle varie ‘seriole’, ovvero i canali irrigui al margine del percorso ciclabile e intacca- cate da bande biancastre. Non mancano in variato al paesaggio. Si parla di lino, canapa, che prelevano acqua dal Serio e dall’Oglio no i terreni agricoli. alcuni punti affioramenti di ‘ceppo’, formato guado, fibre impiegate per produrre colo- all’uscita dalle valli prealpine e oggi, per l’in- Fra un ramo e l’altro si allungano delle iso- dalla cementificazione delle ghiaie e spesso ranti per lane e tessuti. Il ‘7 e l’800, come tensificarsi della produzione per ettaro, da le, o ‘gere’, ciottolose popolate da vegeta- usato come pietra ornamentale. detto, furono i secoli del gelso, pianta che irrigazioni a getto. zione pioniera, sopraffatta dalle periodiche 24 25
crescente popolazione, quei di Ghisalba, nel 1822, si rivolsero all’architetto Luigi Cagnola per avere il dise- gno della parrocchiale ch’era nei loro desideri. Il Cagno- la, che in simili circostanze si prestava volontieri e pel solo amore dell’arte, pensando di emulare la famosa Rotonda del Canova, senza manifestare il suo intendi- mento a quei di Ghisalba si recò al paese, e com’era convenuto che i terrieri e manovali del luogo si pre- sterebbero quando le loro occupazioni lo consentiva- no e alla festa particolarmente ai lavori necessari, nel luogo scelto tracciò un grande circolo di 42 braccia di diametro, dando le disposizioni per gli scavi delle fon- sL’imponente chiesa parrocchiale di Ghisalba. damenta. Sulle prime si credette esser quello il recinto nel quale la nuova chiesa doveva sorgere; ma quando a lungo il ciglio della scarpata. Il fondamenta eseguite cominciò a trapelare il concetto letto del fiume divaga entro un dell’architetto, quei modesti paesani ristettero sgomi- alveo ampio, ricolmo di ciot- nati, pensando che mai coì poveri loro mezzi avreb- toli, ghiaie, sabbie. Materiali coltivati, nel recente passato, bero potuto condurre a termine opera sì grandiosa. Il nelle attigue cave ora in via di Cagnola però, che ormai s’era invasato dell’idea, tanto rinaturalizzazione. disse e fece che seppe persuaderli e l’opera grandiosa poté aver compimento». Km 11.7, alt. 166. Bike Park Ghisalba. Anche qui si con- siglia una diramazione verso 6. Martinengo Ghisalba (0.8 km). Il toponimo Con un perimetro vagamente rettangolare e affine ad pare derivi da ‘ecclesia alba’ altri centri della piana, il nucleo di Martinengo mantie- (chiesa bianca) per via di un ne il fossato, un tempo difeso da mura. L’impianto via- tempio battesimale posto sul rio ha un disegno a croce con gli assi maggiori che dalle luogo della successiva parrocchiale. porte convergono verso la centrale p.za Maggiore. Gli isolati sono solcati da sinuose vie minori, tipico delle Chiesa parrocchiale di Malpa- formazioni urbane tardo medievali. Lo sviluppo pren- ga. Visite: feriali, dalle 8 alle de vigore nel XIII sec. con la costruzione delle mura e 12; sabato e prefestivi anche si assesta dopo la dedizione a Venezia (1428) quando dalle 17 alle 19; domenica e festivi, dalle 8 alle 12 e dalle Martinengo divenne la capitale del feudo di Bartolo- 14.30 alle 16.30 - www.par- meo Colleoni. rocchiaghisalba.it Provenendo da occidente, l’ingresso nel centro storico avviene da Porta Garibaldi, già Porta Tombino, rinomi- Km 12.2, alt. 161. Tornando nata in onore dell’eroe dei Due Mondi che qui entrò nel verso il fiume si giunge al pon- te di Ghisalba, percorso dalla 1859 inseguendo le truppe austriache. Proseguendo Strada Francesca. Il percorso per Via Locatelli (a destra si scorge la Casa del Capi- 2km originario - ovvero il guado tano, del 1467), si giunge nella piazza Maggiore con il sul Serio - di questa direttrice 0 Palazzo del Comune. I maggiori monumenti si distribui- 26 27
Natura in musica In questa pedalata ispirata alla musica, la Ma la voce più autentica della primavera in voce della natura dovrebbe essere una pre- campagna, almeno dove la distruzione del senza costante e accompagnarci in sotto- territorio, gli eccessi della chimica e la caccia fondo lungo tutto il percorso. Ma spesso si fa non l’hanno ancora spenta, è l’allodola. Que- fatica a coglierla, sovrastata com’è dai suoni sto piccolo uccello dal dimesso abito color delle attività umane tutt’intorno: i rumori, marrone è un cantore appassionato, che si per quanto attutiti, del traffico sulle strade, può udire dalla fine dell’inverno fino al cuo- un trattore al lavoro nei campi, una sirena di re dell’estate, e dalle prime luci dell’alba fino ambulanza lontana, o anche solo il leggero ro- a sera. Il suo canto è come una cascata cri- tolare delle nostre gomme e dei pedali. Fermi- stallina, una sequenza di suoni acuti, arrotati, amoci un po’, allora; piede a terra e orecchio liquidi, che scendono a ondate dal cielo. Per- attento. ché l’allodola a volte canta da un paletto o dal Ecco, il vento accarezza le erbe e fa frusciare filo di una recinzione, ma più spesso spicca il i cespugli; se siamo accanto al fiume, la cor- volo e sale, cantando, fino a 50 o anche 100 rente gorgoglia dolcemente. E questo tintin- metri da terra; lassù si arresta per un attimo, nante, gioioso uìt sempre cantando, uìt, uìt uìt? Sono le fonte invisibile di rondini, che si ri- un’armonia che chiamano mentre sembra sgorgare intrecciano i loro dal cielo, e poi cala voli, sfreccian- ad ali aperte, sen- do basse sopra i za interrompere il campi o il fiume canto, fino a terra, per catturare al per ripetere presto volo zanzare e la sua ascensione moscerini. canora. Gli ornito- Se siamo fortu- logi ci dicono che nati, magari possiamo cogliere anche il can- gli uccelli cantano per motivazioni molto con- to della pavoncella. Questo limicolo, che è il crete: rivendicare il possesso di un territorio o simbolo del Parco del Serio, è presente con attirare un potenziale partner. Ma ascoltando poche coppie e non è facile vederlo; ma quan- questa melodia che si ripete con un entusia- do succede, non può passare inosservato. In smo sempre rinnovato, viene naturale cre- primavera, il maschio contrassegna il suo ter- dere che il piccolo cantore sia trascinato dal ritorio volandovi sopra, con un volo erratico, a puro piacere della musica, in se stessa. Non scatti, in cui mostra alternativamente la par- per niente l’allodola ha ispirato poeti come te superiore dell’ala, nera, e quella inferiore, Dante (che lo cita nel XX canto del Paradi- bianca, con un “effetto flash” che si nota da so) e Shakespeare, e musicisti; basti citare lontano. Non contenta di queste esibizioni il lieder per flauto e pianoforte di Johannes visuali, la pavoncella le accompagna con un Brahms, intitolato appunto “Lerchergesang”, ripetuto, acuto, penetrante puìi-ìii, che a volte Il canto dell’allodola. si può udire anche di notte. (Cesare Della Pietà) 28 29
medievale era poco più a mon- scono lungo le vie che si dipartono dalla piazza: lungo te dell’attuale, allineato fra la Via Castello, la casa-torre del Colleoni, avanzo dell’an- cascina Muratella (in sponda tico castello dei Martinengo, la casata nobiliare ante- destra) e Ghisalba. ‘Musica nel Vento’ resta in sponda sinistra cendente al dominio colleonesco; lungo Via Tadino, con del Serio. Il ponte di Ghisalba la pavimentazione a selciato e dai bei prospetti porti- può essere sottopassato per cati, con il portale del palazzo del Podesta (XVI sec.) risalire subito dopo a una rota- e la torre dell’Orologio, fino alla Parrocchiale di S.Aga- bile di servizio a vicine cave. ta, vero museo d’arte con tele dei bergamaschi Enea Km 14, alt. 152. Centro Sporti- Salmeggia e Gian Paolo Cavagna. Alla navata di sini- vo e Colonia Elioterapica pres- stra della chiesa è addossato l’oratorio di Santa Maria so la Cascina Gerra. Tenendo a Maddalena (1618) con affreschi dell’edificio preceden- destra su Via Trento si avvicina te, risalenti al XV sec. Resta da citare il convento di S. il cascinale (sulla sinistra, nelle Chiara, anch’esso di fondazione colleonesca (accesso pertinenze del centro sportivo si trova un fontanile) e quindi, da piazza Orisio), nel quale, oltre a chiostro, si ammi- appena superatolo, piegan- rano al primo piano del corpo principale altri affreschi do ancora a destra, su uno quattrocenteschi. stradello sterrato, ci si riporta La vita musicale di Martinengo ha come fulcro il Fi- sul lungofiume. Se invece si landone di Via Allegreni, luogo di incontri e concerti, volge a sinistra si raggiunge in breve il centro di Martinengo restaurato nel 2013. Si tratta di un imponente edificio (diramazione consigliata). utilizzato dal 1876 per la filatura della seta. Impressio- Si resta sul bordo della nano i finestroni archiacuti e i paramenti in mattoni che scarpata. Siepi e alberi fanno l’assimilano vagamente a una cattedrale gotica. Al pia- da diaframma con gli spazi no interrato era convogliata la Roggia Martinenga: l’ac- coltivati. sMartinengo: a sinistra il Filandone di Martinengo; a destra la Tor- re dell’Orologio. sLa Rocca di Romano di Lombardia qua, dopo essere decantata, era scaldata per trattare i Km 15.7, alt. 143. L’itinerario bachi. Al secondo piano avveniva la filatura. abbandona il fiume (qui il percorso risente dell’erosione delle sponde ed è stato deviato 7. Romano di Lombardia verso la campagna per via del- La Rocca, all’angolo nord-occidentale della cinta medie- le frane): volge a sinistra, av- vale riporta alla memoria le vicende di Romano. Il nucleo, vicina la cascina e il fontanile fondato nel 1171 sotto l’egida del libero comune di Berga- Marina, quindi segue a destra Via Milano che, dopo alcuni mo e fissato dal perimetro del fossato, era simile a quello rettifili, torna sulla bordura del di altri centri vicini - Martinengo, Cologno - ma con una Serio. Il fiume scorre dentro forma più allungata. Tre porte stabilivano gli accessi di un greto di 350/400 metri di una comunità favorita da franchigie e da privilegi. larghezza lasciando dietro di sé Soggetta ai Visconti dal 1335 e a Venezia dopo il 1428, isolotti ghiaiosi. Si entra in una boscaglia a prevalenza di olmo Romano crebbe d’importanza dal 1448 al 1475 sotto campestre; altrove si frena Bartolomeo Colleoni. I privilegi fiscali e la vicinanza con l’erosione piantando salici. Gli lo Stato di Milano furono da stimolo al commercio e, spazi aperti permettono, con 30 31
la dovuta pazienza, una buona osservazione dell’avifauna. La per certi versi, al contrabbando le cui merci erano libe- ramente esposte nei giorni di mercato. Cospicui furono Il Tenore di Romano pavoncella - simbolo faunisti- i ritorni economici, intenso lo sviluppo dell’artigianato co del Parco del Serio - trova e delle professioni liberali. Giovan Battista Rubini te da Franz Liszt. Vincenzo Bellini e Giacomo favorevoli luoghi di nidifica- zione così come non manca la Del borgo si riconosce il perimetro un tempo solcato A Romano di Lom- Donizetti scrissero apposta per lui fino alla presenza di aironi e garzette. da un doppio fossato d’acqua. La rocca è un modello bardia nacque nel conclusione dell’attività nel 1847. Ritiratosi quadrilatero con quattro torri angolari, di diversa età 1794 e visse fino al nella sua Romano si dedicò a opere di benefi- Km 21.1, alt. 124. Località 1854 Giovan Batti- cenza e alla composizione musicale. (dal XIII al XVII sec.) e fattura. Un basamento di ter- Pascolo/ex Villa Igea. Il sta Rubini, grande percorso abbandona l’alveo e ra - terraglio - lo eleva di qualche metro conferendogli figura di tenore, aggira una cava. Alla prima un aspetto agguerrito. La corte interna, acciottolata, è per alcuni una leg- biforcazione, dopo una sbarra, chiusa dai corpi di fabbrica che un ballatoio avvolge su genda dell’opera tenendo a destra lungo la re- tre lati. Suggestive le finestre trilobate, le memorie del- lirica, considerato cinzione si prosegue nell’itine- la Serenissima con l’affresco del Leone di S.Marco. Gli il primo esecu- rario. Diritto invece, si giunge all’Orto Botanico del Parco ambienti interni e le torri, oggi ospitanti la sede del Par- tore del periodo del Serio. Vuole far conoscere co del Serio e il Museo storico, erano i luoghi deputati romantico. Dal gli ambienti e la biodiversità per la vigilanza del territorio, con i depositi di munizio- 1824 si esibì nei principali teatri d’Europa. Si vegetale del parco attraverso ni, le cantine, gli alloggiamenti della truppa, le cucine e affermò sempre grazie alle sue eccezionali 8 settori tematici dedicati alle doti vocali, che gli consentivano di eseguire le le fosche prigioni da cui era impossibile evadere. associazioni vegetali e ai vari fioriture più complesse affrontando nelle esi- ambienti naturali. Associato Nella piazza centrale di Romano, già piazza Grande, si bizioni sia le parti di grazia sia quelle di forza. all’orto è il Giardino dei frutti radunano ben tre chiese oltre al Palazzo del Capitano. Raggiunse l’apice della carriera nel 1842 dopo Museo Rubini (via Comelli 2, Romano di dimenticati dove sono stati Con le sagrestie, le sale delle confraternite e i cinque concerti europei accompagnato al pianofor- Lombardia, 0636.910810, aperto la domeni- messe a dimora 100 essenze di campanili formano un complesso ecclesiale unico nel ca dalle 10 alle 12). frutti non più coltivati. suo genere. La chiesa di S. Maria Assunta è la maggiore All’interno della residenza di Giovan Battista per dimensioni e rilevanza. Ha una facciata del tardo Rubini, un edificio di linee neoclassiche del ‘700 ma la fabbrica è precedente di quasi un secolo, 1845, è stato allestito un museo con i suoi sRomano di Lombardia. Chiesa conclusa nel 1714 da Giovan Battista Caniana, architet- cimeli. Nella facciata a rientrare, per lasciare di S. Maria Assunta. to romanese di grande fama. spazio a un giardino all’italiana, spiccano le Un itinerario artistico si sviluppa all’interno dell’edifi- sei alte semicolonne ioniche e le tre statue cio sacro con opere che partono alla fine del Cinque- elevate sul timpano. Raffigurano il Dolore, il Genio e la Riconoscenza, opere del milanese cento per arrivare ai giorni nostri. Di grande rilievo, per Luigi Gerli (1850). Nelle sale interne, dove si citarne solo alcune, l’Ultima Cena di Giovan Battista nota lo stemma araldico della famiglia con Moroni (1565-1569), l’Immacolata con i Ss. Marco e tre tondi simboleggianti le pietre preziose del Francesco di Palma il Giovane (inizio del sec. XVII), gli cognome ‘Rubini’, sono esposte fotografie e altari e i paliotti intagliati realizzati dallo stesso Cania- litografie. Nella sala ‘del biliardo’, vi sono le na. Sul fondo del fianco sinistro di S. Maria Assunta si memorie legate alla vita di Rubini e dei fami- trova la basilica di S. Defendente, chiusa fra altri corpi liari con ritratti, arredi, vesti. Nella sala adia- di fabbrica, risalente al 1503 e contenente il Trittico del cente, detta ‘del pirata’, spiccano i ricordi di Crocifisso di Aurelio Gatti, esponente di spicco della Rubini cantante: è il salone dove si tenevano scuola artistica cremonese della metà del XVI sec. e feste e concerti. Le ultime due sale, oltre ad dimostrazione dell’intreccio di influenze culturali pre- arredi e oggetti di decoro, presentano quadri e moltissime stampe che Rubini acquistava senti a Romano. durante i suoi viaggi. 32 33
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