L'AGRICOLTURA GUARDA AVANTI - Arpae Emilia-Romagna
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Rivista di Arpae Agenzia regionale SOSTENIBILITÀ E CONTROLLO AMBIENTALE prevenzione, ambiente ed energia dell’Emilia-Romagna N° 5 novembre 2018, Anno IX In caso di mancato recapito restituire all’ufficio Bologna CMP L’AGRICOLTURA PESTICIDI NELLE ACQUE NUOVE CONOSCENZE GUARDA AVANTI E TECNICHE DI CONTROLLO ACCORDI PER LA TUTELA E MONITORAGGIO AMBIENTALE, SOSTEGNO A PRODUZIONE INTEGRATA CLIMA, NON POSSIAMO E BIOLOGICA, PROGETTI DI PIÙ ASPETTARE Spedizione Postatarget - RICERCA: COME IL MONDO L’ULTIMO RAPPORTO IPCC AGRICOLO SI MUOVE MOSTRA I GRANDI RISCHI VERSO LA SOSTENIBILITÀ A CUI ANDIAMO INCONTRO
ECOSCIENZA Numero 5 • Anno 2018 SVILUPPO SOSTENIBILE IN ITALIA, NON CI SIAMO Enrico Giovannini • Portavoce dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis) I l Rapporto 2018 dell’Alleanza italiana sostanzialmente invariata e necessita Per la valutazione e il confronto per lo sviluppo sostenibile (Asvis) pertanto di maggiori sforzi. dell’andamento delle regioni per il esamina in modo integrato e originale I ritardi della politica, inoltre, continuano a raggiungimento degli Sdg, nel Rapporto il percorso dell’Italia, e in particolare delle essere particolarmente pronunciati, pur in Asvis gli indicatori regionali sono stati sue regioni, nell’attuazione dell’Agenda presenza di una significativa mobilitazione calcolati rispetto al valore dell’Italia al 2030 dell’Onu, sottoscritta da 193 Paesi del mondo delle imprese, delle istituzioni 2010, rendendo possibile il confronto il 25 settembre 2015, e avanza proposte culturali ed educative, e della società civile. delle dinamiche temporali dei diversi concrete per migliorare le performance Ciò che continua a mancare è una visione goal all’interno della stessa regione. Non economiche, sociali e ambientali del integrata delle politiche per costruire, è stato possibile calcolare gli indicatori nostro paese e per ridurre le forti in modo esplicito, un futuro dell’Italia per i goal 13, 14 e 17 in quanto questi goal disuguaglianze che lo attraversano. equo e sostenibile. La rassegna delle descrivono fenomeni osservabili solo a EDITORIALE Quest’anno, per la prima volta, il politiche adottate negli ultimi dodici mesi livello nazionale. Rapporto analizza anche l’evoluzione delle descrive importanti avanzamenti, come regioni italiane rispetto al raggiungimento l’introduzione del reddito di inclusione Nel caso specifico dell’Emilia-Romagna, dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile per ridurre la povertà, ma anche ritardi il quadro che emerge è decisamene dell’Agenda 2030 (Sdg, Sustainable e occasioni sprecate, come nel caso della positivo: 11 indicatori sui 14 presi in Development Goals) attraverso indicatori mancata approvazione, da parte della considerazione mostrano una condizione compositi che sintetizzano, sulla base di scorsa legislatura, dei provvedimenti in migliore rispetto alla situazione dell’Italia quasi 80 indicatori statistici elementari, tema di riduzione del consumo del suolo, nel 2010. I goal che mostrano, al contrario, l’andamento di ciascuna regione rispetto diritto all’acqua, commercio equo o della una condizione peggiore rispetto alla all’Italia (gli indicatori analizzati sono mancata emanazione dei provvedimenti media italiana sono quelli che riguardano disponibili nel database Asvis all’indirizzo di attuazione di importanti norme, come la salute e benessere (goal 3), il consumo http://asvis.it/dati/). quelle riguardanti la riforma del Terzo e la produzione responsabile (goal 12) e la Guardando ai dati disponibili e alle settore e la finanza etica e sostenibile. biodiversità terrestre (goal 15). azioni concrete assunte negli ultimi L’approfondimento del Rapporto sui Entrando nel dettaglio, il goal 3 mostra tre anni, comincia a diventare evidente territori italiani rappresenta una novità un andamento molto simile a quello che difficilmente l’Italia rispetterà gli importante, anche ai fini del disegno delle nazionale, pur attestandosi su un livello impegni presi con la firma dell’Agenda politiche: coerentemente con la Strategia inferiore. Ciò è dovuto ai valori di alcuni 2030. Gli indicatori elaborati dall’Asvis nazionale per lo sviluppo sostenibile, indicatori che compongono l’indice confermano la condizione di non infatti, alle Regioni e ai Comuni spetta composito: il tasso standardizzato di sostenibilità del nostro paese da tutti un ruolo per conseguire diversi goal mortalità per suicidio, la proporzione i punti di vista: economico, sociale, dell’Agenda 2030. Se le dinamiche della standardizzata di persone di 15 anni e più ambientale e istituzionale. Anche laddove globalizzazione da un lato indeboliscono che presentano almeno un comportamento si riscontrano evidenti miglioramenti, il ruolo delle politiche nazionali, dall’altro a rischio nel consumo di alcol, il tasso di siamo molto lontani dagli Obiettivi, danno maggiore responsabilità e valore lesività per incidente stradale. mentre in altri casi le tendenze osservate alle politiche di sviluppo locale e a quelle Per il goal 12 si evidenzia un trend di vanno nella direzione sbagliata, senza urbane, che possono rappresentare uno crescita più debole rispetto a quello italiano, parlare delle fortissime disuguaglianze tra snodo importante nell’orientare la qualità principalmente a causa dell’alta produzione generi, gruppi sociali e territori. dello sviluppo economico, della coesione di rifiuti urbani, solo parzialmente In particolare, rispetto al 2010, l’Italia sociale, della qualità dell’ambiente. compensato da una percentuale di raccolta mostra una condizione fortemente Ovviamente, le diseguaglianze tra regioni differenziata (60,7%) nettamente superiore negativa in cinque aree: povertà, e territori (molto forti nel nostro paese) rispetto a quella media nazionale (52,5%), condizione economica e occupazionale, influenzano anche la diversa capacità mentre l’indicatore del goal 15 mostra disuguaglianze, condizioni delle città ed delle istituzioni locali di progettare una situazione fortemente negativa, ecosistema terrestre. Di contro, si rileva e realizzare uno sviluppo realmente assestandosi a un livello notevolmente un miglioramento generale in otto aree: sostenibile. Inoltre, è sul territorio che inferiore rispetto all’Italia, a causa alimentazione e agricoltura sostenibile, si osserva concretamente l’impatto di dell’elevato indice di frammentazione del salute, educazione, uguaglianza di molte politiche e la traduzione della territorio. Dai dati illustrati emergono le genere, innovazione, modelli sostenibili realizzazione degli obiettivi dell’Agenda aree che richiedono interventi più urgenti di produzione e di consumo, lotta al 2030 in un più elevato benessere dei da parte delle amministrazioni locali. La cambiamento climatico, cooperazione cittadini. Ed è nei territori che si possono diffusione degli indicatori per le regioni e internazionale. Per le restanti quattro realizzare più efficacemente quelle le città rappresenta infatti un contributo aree (acqua e strutture igienico-sanitarie, politiche di consultazione, inclusione importante per spingere le amministrazioni sistema energetico, condizione dei mari e partecipazione dei cittadini, della regionali e comunali ad assumere e qualità della governance, pace, giustizia comunità locale nella fase di monitoraggio strategie e azioni concrete per l’attuazione e istituzioni solide) la condizione appare e di valutazione delle politiche realizzate. dell’Agenda 2030. 3
ECOSCIENZA Numero 5 • Anno 2018 SOMMARIO ISSN 2039-0424 3 Editoriale 38 L’uso dei neonicotinoidi Sviluppo sostenibile In Italia, sarà vietato nella UE non ci siamo Fabio Sgolastra, Claudio Porrini, Stefano Maini Enrico Giovannini 40 La tutela delle api mediante le buone pratiche agricole Cambiamento climatico Alberto Contessi 42 Valorizzare la qualità 5 Clima, non possiamo più aspettare e la cultura del cibo Eleonora Cogo, Mauro Buonocore Napoleone Neri 8 Un grado e mezzo e poi basta 44 L’agrometeorologia Vittorio Marletto in un clima che cambia Rivista di Arpae Numero 5 • Anno IX Vittorio Marletto, Lucio Botarelli Agenzia regionale Novembre 2018 10 Clima, sviluppo sostenibile prevenzione, ambiente ed e capitale naturale 46 Diserbo, glifosate Aldo Ravazzi Douvan, Cecilia Camporeale, energia dell’Emilia-Romagna Mario Iannotti e pratiche alternative Giovanni Dinelli Agricoltura sostenibile Pesticidi 14 Il piano per l’uso sostenibile SEGRETERIA COMITATO EDITORIALE 50 Pesticidi nelle acque, Ecoscienza, redazione Coordinatore dei prodotti fitosanitari Valter Bellucci, Valerio Silli, il monitoraggio del Snpa Via Po, 5 40139 - Bologna Franco Zinoni Pietro Bianco, Lorenzo Ciccarese Marco Gani, Luca Marchesi Tel 051 6223887 Paola Angelini ecoscienza@arpae.it Raffaella Angelini 16 Agricoltura sempre più sostenibile 53 Monitoraggio fitofarmaci, Giuseppe Battarino in Emilia-Romagna le nuove linee guida Snpa DIRETTORE Marco Morelli, Filippo Rossi Giuseppe Bortone Vito Belladonna Simona Caselli Francesco Bertolini DIRETTORE RESPONSABILE 17 Il Servizio fitosanitario, 54 Un approccio integrato Gianfranco Bologna Stefano Folli Giuseppe Bortone tra biologico e integrato per un controllo migliore Giuseppe Bortone In redazione Mario Cirillo Stefano Boncompagni, Loredana Antoniacci, Alda Butturini Daniela Raffaelli Roberto Coizet 57 Monitoraggio delle acque (coordinatrice) Nicola Dall’Olio Rita Michelon 19 Gruppi operativi per l’innovazione interne in Emilia-Romagna Paolo Ferrecchi Luca Marchesi Progetto Bio2 e popolazioni Donatella Ferri, Gisella Ferroni Progetto grafico evolutive di frumento Miguel Sal & C. Matteo Mascia 60 Acqua e agricoltura, Silvia Folloni, Ilaria Mazzoli Giancarlo Naldi Impaginazione e grafica il progetto WaterProtect Giorgio Pineschi Mauro Cremonini 22 Grani antichi, il progetto “Save” Elisabetta Russo, Nicoleta Suciu, Ettore Capri Attilio Raimondi (Odoya srl) Karl Ludwig Schibel in Emilia-Romagna Lorenzo Negri, Sara Bosi, Ilaria Marotti, 62 Alimenti, acque potabili, Copertina Andrea Segré Giovanni Dinelli e formulati: i controlli 2017 Adele Ballarini Marco Talluri Marco Morelli, Filippo Rossi Stefano Tibaldi 24 Cerealicoltura, strategie Alessandra Vaccari contro il rischio micotossine 64 Attualità Registrazione Stampa Paola Battilani, Claudio Selmi L’analisi della citrinina Trib. di Bologna Premiato stabilimento in integratori alimentari n. 7988 del 27-08-2009 tipografico dei comuni 26 Gestione fitosanitaria Antonio Armentano, Nunzia Diaferia, Egidio Santa Sofia (FC) sostenibile nella viticoltura Leonetti, Francesco Lo Greco, Mariangela Palma, Simona Noviello, Francesca Ferrieri Maria Grazia Tommasini, Francesco Cavazza, Stampa su carta Michele Preti, Fabio Franceschelli, Matteo Landi, IGLOO Offset Marco Montanari, Riccardo Bugiani 66 Dal Club di Roma un nuovo appello al cambiamento 28 Ridurre gli antibiotici in Elisa Bonazzi suinicoltura, azioni ed effetti Paolo Ferrari, Andrea Bertolini, Enrica Gorlani 68 “Le tue scarpe al centro”, Tutti gli articoli, se non altrimenti specificato, obiettivi e risultati sono rilasciati con licenza Creative Commons 30 Genomica e metagenomica Fabio Campisi, Francesco Malucelli, http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0/ Paolo Tamburini per una nuova agricoltura Luca Fontanesi Chiuso in redazione: 28 novembre 2018 32 Con la cisgenesi tecnologie Rubriche 70 Legislazione news agrarie più sostenibili Silviero Sansavini 71 Osservatorio ecoreati 72 Libri 36 L’agroecologia per 74 Eventi la tutela dell’ecosistema Claudio Porrini
ECOSCIENZA Numero 5 • Anno 2018 CLIMA, NON POSSIAMO PIÙ ASPETTARE IL NUOVO RAPPORTO IPCC EVIDENZIA L’IMPORTANZA DI CONTENERE L’INCREMENTO DELLA TEMPERATURA DEL PIANETA A 1,5 °C, MOSTRANDO I FORTI RISCHI A CUI ANDREMMO INCONTRO SE L’AUMENTO FOSSE ANCHE SOLO DI MEZZO GRADO IN PIÙ. PER QUESTO SONO NECESSARIE SCELTE IMMEDIATE E CAMBIAMENTI MOLTO SIGNIFICATIVI A LIVELLO GLOBALE. I l Rapporto speciale sul riscaldamento globale a 1,5 °C, l’ultimo risultato dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), rappresenta un lavoro significativo che in due anni ha coinvolto non solo i 91 autori e revisori che hanno elaborato direttamente i contenuti, ma anche l’intera comunità scientifica che si è mobilitata per produrre nuova letteratura su un tema che non era ancora stato approfondito in maniera diffusa. Per la preparazione della prima versione del rapporto sono stati considerati oltre 3000 articoli scientifici, 2000 dei quali pubblicati in seguito all’uscita del precedente rapporto (AR5), per poi arrivare alla stesura della seconda versione del rapporto in cui le citazioni di articoli scientifici superano i 6000 articoli scientifici. Numeri, questi, che raccontano bene l’enorme lavoro condotto dalla comunità scientifica per colmare le lacune di conoscenza sul riscaldamento del pianeta tra 1,5 °C e 2 °C. È infatti dal recente Accordo di Parigi, firmato dalla pressoché totalità dei paesi del mondo nel dicembre 2015, che si è iniziato a guardare con concretezza al nuovo obiettivo poiché il trattato siglato nella capitale francese sanciva l’impegno a contenere l’aumento della temperatura media del pianeta ben al di sotto dei 2 °C e di compiere tutti gli 5
ECOSCIENZA Numero 5 • Anno 2018 sforzi necessari per limitare l’innalzamento Partito con l‘invito ricevuto direttamente andremmo incontro se non limitiamo a 1,5 °C. dalla Convenzione quadro per i cambiamenti l’innalzamento della temperatura? L’impegno della comunità scientifica, climatici (Unfccc), formulato nell’ambito In questo contesto l’Ipcc ha svolto la novità di un obiettivo ambizioso, il dell’Accordo di Parigi nel 2015, il Report un delicato lavoro di revisione della richiamo dell’Accordo di Parigi sono dell’Ipcc ha organizzato il lavoro e i letteratura scientifica, mettendo anche certamente tra i motivi che hanno contenuti intorno ad alcune domande: è in collegamento strategie di mitigazione sollevato intorno al rapporto dell’Ipcc ancora possibile limitare l’innalzamento e adattamento, in relazione anche molta attenzione anche al di fuori del delle temperature a 1,5 °C? Quali sono i agli obiettivi di sviluppo sostenibile circolo degli specialisti e delle persone livelli di emissioni futuri compatibili con (Sustainable development goals, Sdg). che ogni giorno si confrontano con i temi questo limite di riscaldamento? Quando Le risposte dell’Ipcc accendono i relativi ai cambiamenti climatici. Il testo dovrebbe avvenire il picco delle emissioni? riflettori su una sfida che esige impegni CAMBIAMENTO CLIMATICO ha aggregato l’interesse di professionalità Quali opzioni di mitigazione abbiamo per chiari, concreti e immediati: “Limitare e persone di varia provenienza, includendo rimanere entro al limite di 1,5 °C rispetto il riscaldamento globale a 1,5 °C richiede tra questi, oltre al mondo della ricerca e a 2 °C? Quali sono i potenziali e i rischi cambiamenti rapidi, lungimiranti e senza dei decisori pubblici, anche rappresentanti delle tecnologie di rimozione della CO2? precedenti in tutti gli aspetti della società”. del mondo delle aziende, del nonprofit Come cambiano i rischi e gli impatti sui Il primo grafico contenuto nel rapporto e cittadini semplicemente interessati a sistemi naturali e umani a +1,5 °C rispetto di sintesi per i decisori politici (Summary conoscere di più l’argomento. a +2 °C? A quali cambiamenti irreversibili for policymakers) è già molto utilizzato FIG. 1 SCENARI DI INCREMENTO DELLA TEMPERATURA Incremento della temperatura globale osservato e scenari modellistici di risposta ai diversi percorsi eventualmente messi in atto. Fonte: Ipcc, 2018b FIG. 2 SCENARI EMISSIVI Evoluzione delle emissioni nette antropogeniche di CO2 ed emissioni totali di metano, black carbon e biossido di azoto negli scenari che limitano il riscaldamento globale a +1,5 °C, senza o con limitato superamento (overshoot). Fonte: Ipcc, 2018b. 6
ECOSCIENZA Numero 5 • Anno 2018 per rispondere a chi si chiede come stiamo agendo, a oggi, per contenere l’innalzamento della temperatura (figura 1): le attività umane hanno già causato un riscaldamento globale di circa 1 °C rispetto al periodo pre-industriale; continuando a questo ritmo raggiungeremmo 1,5 °C intorno al 2040. Il rapporto dichiara in maniera inequivocabile che stiamo già assistendo agli effetti negativi dei cambiamenti climatici, confermando la vulnerabilità, gli impatti e i rischi di un ulteriore riscaldamento globale sulla società e i sistemi naturali, impatti che metterebbero a rischio anche il conseguimento degli Sdg. Il rapporto si sofferma a spiegare perché sia rilevante la differenza di mezzo grado di riscaldamento della temperatura media del pianeta. Le prove scientifiche disponibili indicano che i rischi a +1,5 °C e +2 °C sono più alti di quanto si pensasse in precedenza, per esempio, le barriere coralline diminuirebbero di un ulteriore 70-90% a +1,5 °C, ma ci sarebbe una distruzione quasi completa (perdite oltre 99%) a +2 °C. Rischi ancora più elevati si verificherebbero se la temperatura dovesse temporaneamente superare +1,5 °C (il cosiddetto overshoot) per poi ristabilirsi sotto +1,5 °C. L’implementazione degli attuali impegni da fonti rinnovabili, eliminando del tutto comporterebbe seri rischi sui sistemi di riduzione delle emissioni sottomessi dai l’utilizzo del carbone per la produzione di naturali e umani, rendendo molto più paesi in vista della conferenza di Parigi, elettricità. Le industrie dovrebbero ridurre difficile il raggiungimento degli obiettivi i cosiddetti Contributi su base nazionale le emissioni di CO2 del 65-90% rispetto di sviluppo sostenibile, soprattutto per le (Ndc), non sono ancora sufficientemente al 2010 e puntare fortemente sulle nuove popolazioni più vulnerabili del pianeta. ambiziosi per limitare il riscaldamento tecnologie. L’uso del suolo è chiamato della Terra a livelli considerati più sicuri, e a giocare un ruolo da protagonista del Eleonora Cogo, Mauro Buonocore porterebbero a un riscaldamento di circa cambiamento con stime fino a 6 milioni 3 °C rispetto al livello preindustriale entro km2 di terreno per colture energetiche in Fondazione Cmcc il 2100. più di quanto non ne sia dedicato oggi, fino Allo stesso tempo l’Ipcc mette in a 9,5 milioni km2 per nuove foreste, e diete PER SAPERNE DI PIÙ evidenza che se, da un punto di vista meno dispendiose in termini di risorse. Infine, il rapporto Ipcc rimette in Ipcc, 2018a, Global warming of 1.5 °C. An geofisico, è ancora possibile limitare il IPCC Special Report on the impacts of global riscaldamento a 1,5 °C, ciò richiederebbe discussione una visione che per anni ha warming of 1.5 °C above pre-industrial levels una trasformazione senza precedenti dei condizionato la dialettica politica relativa and related global greenhouse gas emission nostri sistemi energetici, di trasporto, ai cambiamenti climatici, ovvero che pathways, in the context of strengthening the urbani, terrestri e industriali e un’azione ridurre drasticamente le emissioni fosse global response to the threat of climate change, immediata e progressiva su tutti i settori incompatibile con il raggiungimento di sustainable development, and efforts to eradicate uno sviluppo sostenibile. Al contrario, poverty [V. Masson-Delmotte, P. Zhai, H.O. per raggiungere emissioni nette di CO2 Pörtner, D. Roberts, J. Skea, P.R. Shukla, a livello globale intorno alla metà del questo rapporto non solo mette in A. Pirani, W. Moufouma-Okia, C. Péan, R. secolo (figura 2). È possibile, dunque, guardia dai rischi, ma sottolinea che sia Pidcock, S. Connors, J.B.R. Matthews, Y. raggiungere un obiettivo che ad oggi le azioni di riduzione delle emissioni Chen, X. Zhou, M.I. Gomis, E. Lonnoy, T. appare così ambizioso? Sono necessarie che le azioni per ridurre gli impatti e le Maycock, M. Tignor, T. Waterfield (eds.)], in scelte immediate e cambiamenti molto vulnerabilità ai cambiamenti climatici stampa, http://ipcc.ch/report/sr15/ significativi rispetto a quanto fatto sino possono essere condotte di concerto con Ipcc, 2018b, “Summary for policymakers”, in a oggi, scrive l’Ipcc: “Le emissioni di CO2 il raggiungimento di questi obiettivi. Ipcc, 2018a. nette globali prodotte dall’attività umana Quindi, eliminare la povertà, garantire Il sito del Focal Point Ipcc per l’Italia: dovrebbero diminuire di circa il 40-50% salute, energia e sicurezza alimentare, www.cmcc.it/ipccitalia rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030, ridurre le ineguaglianze, proteggere gli Le pagine in italiano dedicate al Report SR 15: raggiungendo lo zero intorno al 2050”. ecosistemi, realizzare città ed economie www.cmcc.it/ipccitalia/ipcc-special-report- Stando alle valutazioni dell’Ipcc, negli sostenibili, sono tutti obiettivi che possono global-warming-of-1-5-c/ scenari con overshoot assente o molto andare di pari passo con strategie e azioni Il video della presentazione italiana del limitato, a metà secolo l’energia elettrica di mitigazione e adattamento. Al contrario, Summary for policymakers del Report: dovrebbe essere prodotta per il 70-85% un aumento incontrollato delle emissioni, https://youtu.be/0lQdU2zT_hs 7
ECOSCIENZA Numero 5 • Anno 2018 UN GRADO E MEZZO E POI BASTA A CAUSA DELLE EMISSIONI UMANE IL MONDO SI È GIÀ RISCALDATO DI 1 °C, NON DOBBIAMO ANDARE OLTRE 1,5 °C, SE NON VOGLIAMO INNESCARE CONSEGUENZE GLOBALI E LOCALI INGESTIBILI ED IRREVERSIBILI. È QUESTO IL MESSAGGIO DELL’ULTIMO RAPPORTO IPCC, CAMBIAMENTO CLIMATICO DESTINATO A INFLUENZARE LA CONFERENZA COP24 DI KATOWICE, POLONIA. P ianeta avvisato mezzo salvato. fusione di grandi porzioni di ghiacciai sui O no? Sono molti anni che i monti e ai poli, aumento del livello e della numerosi scienziati coinvolti temperatura dei mari, intensificazione volontariamente nel comitato Ipcc degli uragani, sempre più frequenti (Intergovernmental panel on climate nubifragi e alluvioni, periodi di estesa e change) ci avvisano, ma non sembra chiaro intensa siccità, ondate di calore record, a tutti cosa ci stiano dicendo. dagli esiti spesso mortali. In particolare, non sembra chiaro ai Questo riscaldamento artificiale del decisori politici, e anche al mondo pianeta va fermato quanto prima e già nel dell’industria energetica. Per dirla davvero 2015 a Parigi tutte le nazioni del mondo in breve, gli scienziati Ipcc ci dicono da avevano deciso di siglare un accordo anni che bisogna concludere in fretta l’era globale per farlo, decidendo di adoperarsi del fuoco e passare all’età del sole. per contenere l’aumento termico entro L’umanità, in effetti, alimenta da un i due gradi sopra il livello storico paio di secoli il proprio enorme sviluppo preindustriale, con uno sforzo per restare economico bruciando con intensità entro +1,5 °C. sempre crescente fonti energetiche fossili Oggi però (ottobre 2018) Ipcc fornisce come carbone, petrolio e gas metano, una nuova analisi contenuta in uno sostanze che hanno tutte un grave difetto: speciale rapporto tecnico intitolato Global durante la combustione sporcano l’aria warming of 1.5 °C (www.ipcc.ch/report/ con enormi quantità di invisibile biossido sr15/) che vuole dimostrare l’urgenza gradi non devono essere più considerati di carbonio, o anidride carbonica che di non andare assolutamente oltre il un obiettivo “sicuro”. dir si voglia, gas serra che si addiziona grado e mezzo, in quanto gli impatti Limitando il riscaldamento globale a a quello naturalmente presente in sulle società e sugli ecosistemi saranno +1,5 °C anziché +2 °C o più potranno atmosfera, e che sta alzando rapidamente significativamente più gravi a due gradi essere evitati alcuni gravi impatti dei la temperatura del pianeta. rispetto a uno e mezzo, e quindi i due cambiamenti climatici: per esempio entro Tanto per dare due numeri, fino a fine Settecento, ovvero fino agli albori dell’era industriale, l’aria conteneva 280 parti per milione di CO2; nel 1958, quando il chimico Charles Keeling diede inizio alle misure sistematiche alle Hawaii, il livello era salito già di 35 punti, a 315 ppm, un aumento del 13% in 150 anni. Il problema è che oggi il valore misurato supera le 410 ppm, con un aumento ulteriore del 30% in soli 60 anni! Aumenti simili si riscontrano anche per altri due gas serra, riconducibili in prevalenza alle attività agricole e zootecniche, ma anche alle discariche e all’industria del fracking. Sono il metano e il protossido di azoto, che messi insieme aggiungono l’equivalente di almeno altre 50 parti per milione al già eccessivo livello planetario di CO2 atmosferico. Di conseguenza, la temperatura globale è aumentata di circa un grado negli ultimi cent’anni, e gli effetti del riscaldamento FIG. 1 RISCHI DA RISCALDAMENTO GLOBALE sono già perfettamente visibili, con Elaborazione Wwf dei rischi comparati tra un riscaldamento di +1,5 e +2 gradi indicati nel Rapporto Speciale Ipcc “Global warming of 1.5 °C”. 8
ECOSCIENZA Numero 5 • Anno 2018 il 2100 l’aumento del livello del mare antartica e la perdita irreversibile della stoccaggio del carbonio assorbito nel su scala globale potrebbe essere ridotto calotta continentale della Groenlandia, in legname e nel terreno. Su questi temi si di 10 cm, il che vorrebbe dire che ben grado di provocare un aumento del livello esercita l’interessante progetto collettivo 10 milioni di persone non sarebbero medio dei mari di molti metri per secoli Drawdown (che è anche un libro e un sottoposte a rischi per le proprie risorse o millenni. sito web, drawdown.org), che raccoglie e idriche, infrastrutture ed ecosistemi. Nel rapporto, sul versante “mitigazione” valuta anche economicamente un ampio Altri esempi di impatti gravi che viene indicato cosa fare per “curare” il catalogo di “soluzioni” scientificamente potranno essere evitati o limitati con un clima malato e contenere i danni entro documentate per fermare la crescita del incremento di solo mezzo grado rispetto limiti gestibili. Si tratta “banalmente” di carbonio in atmosfera e anzi invertirne la a oggi, raggiungendo +1,5 °C rispetto ai “spegnere” le emissioni di gas serra entro tendenza. livelli pre-industriali: metà secolo al massimo, cominciando - la condizione di assenza di ghiaccio subito con un ritmo mozzafiato, diciamo dimezzandole ogni dieci anni, come Vittorio Marletto estivo nel Mar Glaciale Artico si verificherebbe in media una volta ogni suggerito da un recente articolo su Arpae, Osservatorio clima secolo, mentre con +2 °C tale condizione Science (Rockström J., Gaffney O., Rogelj in collaborazione con Climalteranti.it si verificherebbe in media una volta ogni J. et. al., 2017, “A roadmap for rapid decarbonization”, Science, Volume 355 Climalteranti è un sito web di formazione decennio e discussione sul tema dei cambiamenti - le barriere coralline potrebbero ridursi Issue 6331). climatici di cui Stefano Caserini (Politecnico del 70-90% con +1,5 °C, mentre con Vi è anche la documentata necessità di Milano) è coordinatore, ideato per dare +2 °C sparirebbero completamente (con di pervenire a “emissioni negative” continuità alla critica del negazionismo perdite superiori al 99%) ovvero ritirare dall’atmosfera il carbonio climatico, nonché per consentire una discussione sulle politiche climatiche decise - 420 milioni in meno di persone presente in eccesso, un “mestiere” che al (o non decise) in ambito italiano. Il sito inoltre sarebbero esposte alle ondate di calore momento possono fare in modo naturale costituisce un punto di riferimento per il - con +2 gradi sarebbero più alte le solo le piante terrestri e acquatiche reperimento di informazioni, documenti e probabilità di siccità e deficit idrici, attraverso la fotosintesi e il successivo notizie a proposito dei cambiamenti climatici. nonché di precipitazioni estreme, in alcune aree del pianeta. FIG. 2 Quindi, limitare il riscaldamento globale ANOMALIA DI a +1,5 °C rispetto ai livelli pre-industriali TEMPERATURA potrebbe permettere alle persone e agli ecosistemi maggiori possibilità di L’aumento delle temperature medie adattamento socio-economico efficace globali tra il 1900 e il rimanendo sotto la soglia di rischi 2017 è pari a circa 1 °C. rilevanti. Gli ultimi quattro anni Inoltre, ove la temperatura aumentasse tra sono anche i più caldi della serie, con un picco 1,5 °C e 2 °C, potrebbero essere innescate assoluto nel 2016. alcune perturbazioni “catastrofiche” Fonte e copyright: Climatic del sistema climatico globale, quali la Research Unit, University of destabilizzazione della calotta glaciale East Anglia. IPCC E LA PREPARAZIONE DEL RAPPORTO SPECIALE “GLOBAL WARMING OF 1.5 °C” L’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change) ha sede nel dicembre 2015 ha invitato i paesi membri dell’Ipcc a dare a Ginevra ed è stato creato nel 1988 da Unep (Programma mandato alla comunità scientifica internazionale di portare ambientale dell’Onu) e Wmo (Organizzazione mondiale della a termine per il 2018 un rapporto che mostrasse gli impatti meteorologia) con la missione di fornire una valutazione e i percorsi di mitigazione compatibili con un riscaldamento del progresso della conoscenza scientifica, tecnica e globale entro +1,5 °C rispetto ai livelli pre-industriali e socio-economica su vari aspetti dei cambiamenti climatici: confrontandoli con gli impatti e i percorsi di mitigazione per osservazioni, proiezioni climatiche, impatti, vulnerabilità, +2 °C. La preparazione di questo rapporto è stata coordinata adattamento e mitigazione. Non conduce nessun programma in maniera congiunta dai tre gruppi di lavoro Ipcc con l’Unità di ricerca o di monitoraggio climatico, ma produce rapporti di di supporto tecnico del gruppo di lavoro 1. Ha richiesto il valutazione basati sulla letteratura scientifica. lavoro su base volontaria di 224 autori (Coordinating lead L’Ipcc ha come membri effettivi i paesi membri dell’Onu che, authors, Lead authors, Review editors e Contributing authors) riuniti in sessioni plenarie, danno mandato alla comunità provenienti da tutto il mondo, i quali hanno considerato 6 scientifica di preparare rapporti scientifici sulle varie mila pubblicazioni e hanno ricevuto oltre 42 mila commenti tematiche riguardanti i cambiamenti climatici. Ogni rapporto è nell’arco delle tre fasi di revisione da parte di esperti e governi. sottoposto a due fasi di revisione (anche gli esperti governativi Alla fine, il rapporto è stato approvato alla prima sessione partecipano alla revisione). Alla fine della preparazione di congiunta dei gruppi di lavoro I, II e III dell’Ipcc e poi accettato ogni rapporto, la plenaria Ipcc approva per consenso generale dalla sessione plenaria alla 48a sessione a Incheon (Corea del il rapporto e discute e accetta riga per riga la Sintesi per i Sud) il 6 ottobre 2018. decisori politici (Summary for policymakers). Ne consegue, quindi, che ogni rapporto Ipcc rappresenta lo stato dell’arte Questo rapporto è il primo di una serie di Rapporti speciali che della conoscenza scientifica con riguardo a uno specifico tema saranno prodotti durante il ciclo che porterà al sesto rapporto dei cambiamenti climatici elaborato dalla comunità scientifica di valutazione (Assessment report 6, AR6). Il prossimo anno su richiesta dei governi e da essi approvato. Ipcc pubblicherà il Rapporto speciale su oceano e criosfera in La plenaria dei paesi membri dell’Unfccc (United Nations un clima che cambia e il Rapporto speciale sui cambiamenti framework convention on climate change) alla Cop21 a Parigi climatici e il suolo. 9
ECOSCIENZA Numero 5 • Anno 2018 CLIMA, SVILUPPO SOSTENIBILE E CAPITALE NATURALE L’ITALIA E L’ATTENZIONE AL CAPITALE NATURALE ALLA LUCE DELLE IMPLICAZIONI DEL RAPPORTO SPECIALE DELL’IPCC. IL “RAPPORTO SUL CAPITALE NATURALE” E LA “STRATEGIA NAZIONALE DI SVILUPPO SOSTENIBILE” SONO STRUMENTI A TUTELA DELL’ECOSISTEMA, PER CAMBIAMENTO CLIMATICO PERSEGUIRE L’ACCORDO DI PARIGI IN LINEA CON L’AGENDA 2030 DELL’ONU. L’ Accordo di Parigi ha avuto questo da non perseguire, pur nella il merito di portare i governi consapevolezza che occorreranno sforzi PERSONE Eliminare fame e povertà in mondiali a impegnarsi per decisamente più rapidi e profondi per tutte le forme e garantire dignità e uguaglianza “mantenere l’aumento della temperatura ridurre sostanzialmente entro il 2030 le media globale ben al di sotto dei 2 °C rispetto emissioni di CO2. PIANETA ai livelli preindustriali”, ma soprattutto di L’Italia è impegnata a fare la sua parte Proteggere le risorse naturali e il clima PROSPERITÀ “proseguire gli sforzi per limitare l’aumento in termini di riduzione delle emissioni del nostro pianeta per le generazioni Garantire vite prospere e piene in armonia della temperatura a 1,5 °C al di sopra dei e per garantire al meglio la vita sul future con la natura livelli preindustriali, riconoscendo che ciò nostro pianeta. L’Agenda 2030 delle ridurrebbe significativamente i rischi e gli Nazioni Unite, con i suoi 17 Obiettivi impatti dei cambiamenti climatici” (art. 2, di sviluppo sostenibile contribuisce a PARTNERSHIP PACE Implementare l’agenda Promuovere società pacifiche, co. 1, lett. a). tracciare la rotta, assieme agli obiettivi attraverso solide partnership giuste e inclusive L’assunzione esplicita dell’impegno a assunti quale stato membro dell’Ue. limitare l’aumento a 1,5 °C è un elemento Diversi sono gli strumenti di cui il nostro di forte novità e di presa di coscienza paese si è dotato, tra essi il Rapporto sul FIG. 1 AGENDA 2030 ONU del problema legato al cambiamento Le cinque dimensioni in cui è ripartita. capitale naturale e la Strategia nazionale di climatico, proprio perché riuscire in sviluppo sostenibile, entrambi in linea con Fonte: Mattm. tale intento significa ridurre in misura l’Agenda 2030 dell’Onu. significativa i rischi e gli impatti dei Le sinergie tra il Capitale naturale1 (Cn) monetarie del loro valore da affiancare cambiamenti climatici. Tuttavia, come e l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite si e/o integrare ai conti economici riportato efficacemente nel report sviluppano all’interno dell’area Pianeta2, nazionali. Come mostrato in figura 2 il speciale dell’Ipcc su Global Warming of una delle cinque dimensioni in cui è flusso di servizi forniti dagli asset del Cn 1.5 ºC (limitare il riscaldamento globale possibile ripartire l’Agenda (figura 1). In è capace di generare benefici individuali e a 1,5 °C) richiede un rapido e complesso particolare il Cn “dialoga” con la Strategia sociali. Tuttavia, l’interazione tra sistema cambiamento, senza precedenti in ciascun nazionale di sviluppo sostenibile, socio-economico e sistema ambientale aspetto della società. suddivisa in aree/scelte/obiettivi strategici non si esaurisce qui, ma ha anche la Come denunciano i 91 autori dell’Ipcc, a nazionali, all’interno dell’area Pianeta direzione opposta. Infatti, le attività partire dall’epoca preindustriale, le attività associata alla prima scelta “arrestare la antropiche creano pressioni sul sistema umane hanno causato un innalzamento perdita di biodiversità” e all’obiettivo ambientale che impattano sullo stato di del riscaldamento globale di circa 1,0 °C, strategico nazionale “integrare il valore del conservazione del Cn, ma gli impatti con conseguenze sulle persone, sulla Cn nei piani, nelle politiche e nei sistemi di negativi possono essere accentuati da natura e sui mezzi di sussistenza già contabilità” 3. politiche di sviluppo non orientate alla visibili, come l’innalzamento del livello La crescente attenzione riservata a livello sostenibilità o limitati da politiche a del mare, la diminuzione dei ghiacci artici internazionale agli ecosistemi in un’ottica favore del mantenimento, e possibilmente e una maggior frequenza degli eventi di sviluppo sostenibile, e la necessità di arricchimento, del Cn. estremi. considerare come la variazione nello stato Sulla base di tale evidenza è importante In effetti, limitare il riscaldamento globale degli ecosistemi influenzi il benessere dar seguito alle tre raccomandazioni, a 1,5 °C significa porsi dei tetti emissivi umano4, hanno dato luogo a tentativi inserite nel secondo rapporto sul capitale più stringenti: le emissioni di CO2 di misurazione sia su scala globale naturale: devono diminuire del 45% entro il 2030 che europea5. Tali iniziative mirano a 1) integrare il Cn nelle valutazioni e nel e raggiungere un “net zero emission” entro migliorare la mappatura degli ecosistemi monitoraggio il 2050. Si tratta di target decisamente e delle pressioni che subiscono, la 2) integrare il Cn nelle politiche più ambiziosi dello scenario a 2 °C (20% conoscenza delle interazioni funzionali economiche entro il 2030 e net zero intorno al 2075), tra gli asset del Cn e del modo in cui tali 3) integrare il Cn nella pianificazione di non facile raggiungimento: sono ben interazioni contribuiscono alla fornitura territoriale. lungi dalle traiettorie risultanti dalle potenziale dei servizi ecosistemici al In un’ottica più sistemica, al fine sommatorie degli impegni nazionali sistema economico, i metodi per la di centrare gli obiettivi individuati assunti da ciascun stato nell’ambito costruzione di indicatori relativi alla nell’Agenda 2030 e quelli climatici dei propri Indc (Intended Nationally dotazione di Cn e la misurazione dei dell’Accordo di Parigi, è necessario avere Determined Contributions); non per “prelievi” da parte dell’uomo, le stime una visione chiara e proattiva che metta 10
ECOSCIENZA Numero 5 • Anno 2018 al centro le problematiche ambientali7. In particolare la redazione di un ambizioso SISTEMA AMBIENTALE Piano nazionale energia e clima (Pnec) che CAPITALE NATURALE SERVIZI ECOSISTEMICI preveda una progressiva eliminazione dei sussidi alle fonti fossili e più in generale dei sussidi ambientalmente dannosi (Sad), l’attuazione di una riforma fiscale in chiave ecologica, la finanza per il clima e lo sviluppo e l’attuazione di una solida POLITICHE e definita Strategia nazionale sull’economia circolare sono tappe imprescindibili per decarbonizzare l’economia ed evitare PRESSIONI BENEFICI il verificarsi di catastrofi climatiche, FIG. 2 Cambiamenti nell’uso del suolo Nutrimento evidenziate nell’ultimo rapporto speciale Frammentazione del suolo Salute INTERAZIONI FUNZIONALI Ipcc 1,5 °C, con conseguenze irreversibili Cambiamento climatico (incendi, siccità…) Resilienza del territorio per l’intero ecosistema mondiale. Flusso di servizi fra il sistema Uso insostenibile delle risorse (pesca…) Svago ambientale e il sistema socio- … economico. SISTEMA SOCIO-ECONOMICO Aldo Ravazzi Douvan, Fonte: Mattm. Cecilia Camporeale, Mario Iannotti Sogesid, gruppo di economia ambientale e quindi identificabile con il valore fisico o sviluppo sostenibile” al link presso il ministero dell’Ambiente, Direzione monetario dell’insieme di elementi che lo www.minambiente.it/sites/default/files/ generale sviluppo sostenibile e relazioni compongono in un dato momento” (Ccn, archivio_immagini/Galletti/Comunicati/ internazionali Comitato capitale naturale, 2017. Primo snsvs_ottobre2017.pdf. In particolare alla Rapporto sullo stato del capitale naturale in pagina 9 c’è il riferimento specifico del Italia) www.minambiente.it/pagina/economia- “Quadro sintetico, di aree, scelte e obiettivi NOTE ambientale strategici nazionali”. 1 Diverse le definizioni disponibili: 2 Le cinque aree prioritarie dell’Agenda 2030 4 MA, 2005; TEEB, 2010; NCC, 2016. - “Riguarda le funzionalità degli ecosistemi da cui sono: Persone, Prosperità, Pianeta, Pace e la vita umana dipende e fornisce risorse naturali e Partenariato. www.un.org/ga/search/view_doc. 5 Si vedano la Strategia EU 2020 per la materie prime per l’economia e lo sviluppo umano” asp?symbol=A/RES/70/1&Lang=E. “Planet: biodiversità e il progetto KIP INCA38. (World Bank, 2006) We are determined to protect the planet from 6 Secondo Rapporto sullo Stato del Capitale - “Il capitale naturale include l’intero stock di beni degradation, including through sustainable consumption and production, sustainably naturale in Italia, in particolare pagina 17, naturali – organismi viventi, aria, acqua, suolo consultabile al link www.minambiente.it/ e risorse geologiche – che contribuiscono a fornire managing its natural resources and taking urgent action on climate change, so that it can support pagina/economia-ambientale beni e servizi di valore, diretto o indiretto, per l’uomo e che sono necessari per la sopravvivenza the needs of the present and future generations” 7 V. anche: Ministero Ambiente e WorldBank- dell’ambiente stesso da cui sono generati” (UK, (pag. 5). C4C (2018), Il Capitale naturale in Italia: aria, Natural Committe, 2013) 3 Per una maggiore chiarezza è possibile suolo, acqua, foreste. Un patrimonio da difendere - “Il capitale naturale è una grandezza stock consultare la “Strategia nazionale per lo e arricchire, Edizioni Ambiente. 11
ECOSCIENZA Numero 5 • Anno 2018 METEO E CLIMA A OGGI IL 2018 È L’ANNO PIÙ CALDO DI TUTTA LA SERIE STORICA. NEL 2017 NUOVO RECORD PER I LIVELLI DI GAS SERRA La stima provvisoria dell’anomalia della temperatura media in In Emilia-Romagna, per conoscere la situazione dell’ultimo Italia, stando ai dati aggiornati fino al mese di ottobre compreso, periodo è possibile consultare le relazioni tecniche degli eventi configura il 2018 come l’anno più caldo di tutta la serie storica di idrometeo del 21 ottobre 2018 e dal 27 al 30 ottobre. La notizia dati controllati ed elaborati dall’Ispra, almeno dal 1961 (+1,77 °C “Dieci giorni di pioggia” riassume le precipitazioni cumulate dal CAMBIAMENTO CLIMATICO rispetto al valore normale di riferimento 1961-1990). A fine 26 ottobre al 4 novembre 2018. ottobre eventi meteo estremi hanno flagellato l’Italia, con venti anche oltre i 200 km/h. In Emilia-Romagna nel periodo 26 Una sintesi di dati e informazioni meteo climatiche sugli ottobre-4 novembre sono caduti fino a 650 mm di pioggia sui ultimi eventi del clima in Italia è stata trasmessa dall’Ispra monti piacentini e parmensi, meno sul resto della regione. all’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), che sta curando la redazione del Wmo Annual Statement on the In base a studi che ricostruiscono il clima in un passato più Status of the Global Climate in 2018. remoto, si può affermare che in Italia l’anno in corso risulta Ispra svolge la funzione focal point nazionale per la essere l’anno più caldo da almeno 2 secoli circa. Finora, realizzazione e trasmissione regolare al Regional Climate la temperatura media in Italia nel 2018 è stata sempre Centre della Regione VI (Europa) della Wmo di dati e prodotti nettamente superiore al valore normale a eccezione dei mesi relativi allo stato e alle variazioni del clima in Italia. L’Istituto, di febbraio e marzo; i mesi relativamente più caldi sono stati con il contributo e la collaborazione dei principali organismi gennaio e aprile, con anomalie di oltre 2,5 °C. nazionali e regionali titolari di reti e dati meteo climatici (tra Nel quadro globale di mutamento climatico, nel mese di questi anche Arpae Emilia-Romagna), elabora, controlla e ottobre l’Italia è stata teatro di una serie di eventi meteorologici rende pubblicamente disponibili dati, indici e prodotti climatici attraverso il sito www.scia.isprambiente.it e collabora con il estremi che hanno investito tutto il territorio, determinando Dipartimento di protezione civile nazionale, fornendo dati e gravi conseguenze per la popolazione, l’ambiente e il territorio prodotti utili alle funzioni istituzionali dell’ente. del nostro paese. Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) In particolare, il 19 ottobre una serie di eventi temporaleschi – costituito da Ispra e Agenzie ambientali regionali e delle molto intensi ha colpito la Sicilia orientale, causando alluvioni Province autonome – pubblica, con cadenza annuale, il e gravi danni alle abitazioni, alle strutture e al territorio di una rapporto Gli indicatori del clima in Italia, giunto nel 2017 vasta area, soprattutto in provincia di Catania. alla XII edizione. Negli ultimi giorni del mese, un’ondata di maltempo più estesa Lo scorso 20 novembre l’Organizzazione meteorologica e violenta ha investito tutta l’Italia da nord a sud. mondiale (Wmo), ha reso noto che le concentrazioni medie L’elemento che ha creato maggiore impatto è stato dapprima globali di anidride carbonica (CO2 ) hanno raggiunto 405,5 il vento, che il 29 e 30 ottobre ha soffiato costantemente parti per milione (ppm) nel 2017, da 403,3 ppm nel 2016 a con forte intensità dai quadranti meridionali. Diverse stazioni 400,1 ppm nel 2015 (notizia sito Wmo “I livelli di gas serra meteorologiche della rete nazionale hanno registrato velocità nell’atmosfera raggiungono un nuovo record”). Non vi è del vento dell’ordine di 100 km/h con raffiche fino a circa dunque alcun segno di un’inversione in tendenza che indichi 180 km/h in montagna (Monte Cimone) e tra 140 e 150 km/h il contrasto agli effetti a lungo termine del cambiamento sul mare (Capo Carbonara e Capo Mele). Localmente, le reti climatico (ad esempio innalzamento del livello del mare, regionali hanno rilevato valori di velocità del vento anche acidificazione degli oceani, eventi sempre più estremi). Sono superiori, con raffiche fino a più di 200 km/h. aumentate anche le concentrazioni di metano e protossido di Le piogge sono cadute abbondantemente su quasi tutto il azoto, oltre a una recrudescenza dei livelli di un potente gas territorio nazionale, con tempi e intensità diverse nelle varie serra (triclorofluorometano, CFC-11), responsabile di attaccare regioni. Le precipitazioni cumulate giornaliere più elevate sono lo scudo di ozono che difende il pianeta dalle radiazioni UV. state registrate nelle zone prealpine, con valori di oltre 400 mm L’agenzia Onu per i cambiamenti climatici (Unfccc) avverte: in Friuli Venezia Giulia e di oltre 300 mm in Liguria, Veneto e senza un rapido taglio dei gas serra, i cambiamenti climatici Lombardia. avranno impatti sempre più distruttivi e irreversibili. FIG. 1 INDICATORI DEL CLIMA IN ITALIA Serie delle anomalie medie in Italia della temperatura media rispetto al valore normale 1961-1990. Fonte: Rapporto Ispra sullo stato dell’ambiente n. 80/2018 “Gli indicatori del clima in Italia nel 2017”. 12
L’AGRICOLTURA GUARDA AVANTI Progetti e azioni per una maggiore sostenibilità N egli ultimi anni è andata funzione ecologica. Dalla messa al crescendo la sensibilità bando dei neonicotinoidi a livello (degli agricoltori, dei europeo, agli accordi a vari livelli consumatori e delle istituzioni) per la tutela, cresce l’attenzione verso la necessità di rendere per limitare l’utilizzo di sostanze l’agricoltura più sostenibile, dopo un dannose per l’ambiente. lungo periodo di crescita, talvolta sconsiderata, di attività agricole con In Emilia-Romagna aumentano la un impatto significativo in termini superficie agricola e il numero di di inquinamento dei suoli e delle operatori che applicano i disciplinari acque e di effetti negativi sulla della produzione integrata e salute umana. di quella biologica. Particolare attenzione viene posta anche al La ricerca scientifica e l’innovazione miglioramento di vari aspetti della si affiancano alla rivalutazione pratica agricola, come il risparmio di tecniche agronomiche che si idrico, la riduzione delle emissioni pensavano superate, sviluppando clima-alteranti, il miglioramento applicazioni che possono andare della fertilità dei suoli, la tutela nella direzione di garantire buone della biodiversità agricola, la rese delle coltivazioni con un riduzione degli antibiotici negli minore impatto sulla qualità allevamenti: presentiamo alcune ambientale e sulla biodiversità. esperienze di progetti portati avanti Una particolare attenzione viene nell’ambito dei Gruppi operativi posta alla salvaguardia degli insetti del partenariato europeo per impollinatori, in particolare le api, l’innovazione. che svolgono una fondamentale (SF)
ECOSCIENZA Numero 5 • Anno 2018 IL PIANO PER L’USO SOSTENIBILE DEI PRODOTTI FITOSANITARI ISPRA, IN SINERGIA CON ALTRE ISTITUZIONI, OPERA PER UN UTILIZZO DEI PESTICIDI PIÙ AGRICOLTURA SOSTENIBILE COMPATIBILE E SOSTENIBILE DAL PUNTO DI VISTA SIA AMBIENTALE CHE SANITARIO. IL NUOVO PIANO D’AZIONE NAZIONALE PER L’USO SOSTENIBILE DEI PRODOTTI FITOSANITARI COMPRENDE ANCHE AZIONI SPECIFICHE PER EVITARE LA MORTALITÀ DELLE API. FOTO: M.N. CASELLI - REGIONE ER I l “Piano d’azione nazionale per l’uso giardini, le scuole, gli spazi ludici di Pf utilizzati nelle aree sulle quali le stesse sostenibile dei prodotti fitosanitari” pubblica frequentazione e tutte le loro effettuano i voli e bottinano (Porrini et (di seguito Piano) rappresenta un aree a servizio. al., 2003; Neumann et al., 2010; Rişcu aggiornamento del Piano adottato con un In linea con i contenuti della direttiva e Bura, 2013). L’Ispra da anni partecipa decreto interministeriale entrato in vigore 2009/128/CE e del dlgs n. 150/2012, il ad attività di ricerca mirate a stabilire i in data 12 febbraio 2014. La necessità di Piano si propone di raggiungere i seguenti possibili fattori di mortalità delle colonie dare continuità alle azioni finalizzate alla obiettivi generali, al fine di ridurre i rischi di api, anche a seguito delle diverse riduzione dei rischi associati all’uso dei associati all’impiego dei Pf: pratiche fitoiatriche implementate nelle prodotti fitosanitari (da ora Pf ) è legata al - ridurre i rischi e gli impatti dei Pf aree naturali e a vocazione agricola (Ispra, recepimento nell’ordinamento nazionale sulla salute umana, sull’ambiente e sulla 2011; Bellucci et al., 2010). della direttiva 2009/128/CE, con la quale biodiversità A tale riguardo Ispra ha collaborato con è stato istituito un quadro per l’azione - promuovere l’applicazione della difesa il ministero della Salute e gli Istituti comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile integrata, dell’agricoltura biologica e di zooprofilattici sperimentali (Izs) Lazio- dei pesticidi. altri approcci alternativi Toscana e delle Venezie, nella redazione Il Piano si caratterizza per obiettivi di - proteggere gli utilizzatori dei Pf e la delle “Linee guida per la gestione delle lungo periodo, in continuità con le azioni popolazione interessata segnalazioni di moria o spopolamento degli poste in essere con quello precedente - tutelare i consumatori alveari connesse all’utilizzo di agrofarmaci” (2014-2019). Il nuovo Piano si prefigge - salvaguardare l’ambiente acquatico e le indirizzate alla raccolta delle segnalazioni di di guidare, garantire e monitorare acque potabili moria di api avviate dagli apicoltori. un processo di cambiamento delle - conservare la biodiversità e tutelare L’indicatore “Mortalità delle api causata pratiche di utilizzo dei Pf verso forme gli ecosistemi terrestri inclusi gli dall’uso dei Pf ” (Ispra, Izs Lazio-Toscana caratterizzate da maggiore compatibilità impollinatori. e Veneto 2018) esprime quindi il numero e sostenibilità ambientale e sanitaria, Tra gli impollinatori le api (Apis di fenomeni di moria delle api presenti con particolare riferimento alle pratiche mellifera subsp.), il polline e le altri sul territorio nazionale attraverso il agronomiche per prevenire e/o contenere matrici apistiche, consentono di ottenere coinvolgimento in via ufficiale del gli organismi nocivi, di cui all’allegato III importanti informazioni sullo stato sistema sanitario nazionale (ministero del dlgs n. 150/2012. naturale e sulla contaminazione chimica della Salute, Aziende sanitarie locali, Il Piano prevede inoltre soluzioni da fitofarmaci presente nell’ambiente Izs) per le segnalazioni, che operano in migliorative per ridurre l’uso e l’impatto (Celli e Maccagnani, 2003; Girotti maniera integrata e sinergica con altre dei Pf anche in aree extra agricole et al., 2013). Le analisi di laboratorio istituzioni, attraverso l’applicazione di frequentate dalla popolazione, quali permettono inoltre di rinvenire sulle api e appositi protocolli e linee guida (Linee le aree urbane, le strade, le ferrovie, i sul polline le sostanze attive presenti nei guida ministero della Salute, 2014), oppure 14
ECOSCIENZA Numero 5 • Anno 2018 progetto “Rete nazionale di monitoraggio tramite progetti di ricerca mirati a degli alveari – BeeNet” con l’’obiettivo indagare i fenomeni di mortalità anomale di raccogliere informazioni sullo stato di api presenti sul territorio nazionale di salute delle famiglie di api tramite (Bollettini Apenet 2009-2010; Beenet rilievi apistico-ambientali e di effettuare 2011-2014; Ispra-2011 Indagine sulla prelievi di varie matrici (api morte, api moria delle api in aree naturali protette). vive, covata, miele, cera, polline, ecc.) da Lo scopo dell’indicatore è individuare sottoporre ad analisi di laboratorio. impiego/utilizzo di Pf responsabili a Altri indicatori correlati all’uso dei Pf e volte dei fenomeni di moria delle api alla salute delle api, presenti nel Piano domestiche (Apis mellifera subsp.). Tali uso sostenibile dei Pf, sono le quantità e dati forniscono informazioni aggiuntive le tipologie dei prodotti, l’intossicazione sulla diffusione della contaminazione da esposizione a Pf e le concentrazioni ambientale da fitofarmaci. di specifiche sostanze attive legate L’indicatore, istituito a partire dal 2014 all’utilizzo dei Pf presenti nelle acque dal ministero della Salute con il supporto profonde e superficiali. del Servizio sanitario nazionale (Ssn), mette in relazione i fenomeni di moria delle api registrate sul territorio nazionale Valter Bellucci, Valerio Silli, con il rinvenimento di principi attivi Pietro Bianco, Lorenzo Ciccarese di Pf in matrici apistiche, soprattutto Ispra api e polline, confermato dai laboratori di analisi preposti e riconosciuti dalla normativa (tra i quali Izs, Arpa, Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari Icqrf ). RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI In particolare, nei siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette, istituite in base Bellucci V., Lucci S., Campanelli F., Sannino R., Formato G., Giacomelli A., alla legge 6 dicembre 1991, n. 394 e alle Scaramozzino, Baggio A., 2010, “Risultati del primo semestre di attività dell’indagine sul fenomeno della moria delle api all’interno delle aree naturali relative leggi regionali, occorre prestare protette”, APOidea, Anno VII, 23-27. attenzione alle caratteristiche di pericolo Bollettini Apenet 2009-2010; Beenet 2011-2014: disponibili sul sito e di rischio delle sostanze attive e dei Pf, www.reterurale.it/api nonché delle attività agricole ivi presenti, Ispra, 2011, Indagine tecnico conoscitiva sul fenomeno della moria delle api in funzione degli habitat e delle specie di all’interno delle aree naturali protette. Relazione Finale, pp. 185, reperibile interesse comunitario da tutelare, legate all’indirizzo: www.isprambiente.gov.it/contentfiles/00010100/10175-rapporto- agli ecosistemi acquatici (allegato V), agli indagine-moria-api-anp.pdf ecosistemi terrestri. Ispra, 2018, Indicatore Pan Mortalità delle api causata dall’uso dei prodotti fitosanitari, Edizione 2017, reperibile all’indirizzo: In questi ultimi vi è la necessità di http://indicatori-pan-fitosanitari.isprambiente.it/entitypan/basic/15 tutelare le api e gli altri impollinatori, Ministero della Salute, 2014, Linee guida per la gestione delle segnalazioni di come ad esempio gli imenotteri selvatici moria o spopolamento degli alveari connesse all’utilizzo di agro-farmaci, reperibile e i lepidotteri. all’indirizzo: www.izslt.it/apicoltura/wp-content/uploads/sites/4/2017/03/Linee- guida-Ministero-Salute-Avvelenamenti-Api.pdf Il 24 ottobre 2017 è stata inoltre Neumann P., Carreck N., 2010, “Honey bee colony losses”, J. Apic. Res., 49 (1): 1-6, sottoscritta un’intesa nazionale per disponibile all’Url www.ask-force.org/web/Bees/Neumann-Honey-Bee-Colony- Losses-2010.pdf (ultimo accesso 20/02/2013). l’applicazione delle buone pratiche in Porrini C., Sabatini A., Girotti S., Ghini S., Medrzycki P., Grillenzoni F., Bortolotti, agricoltura tra associazioni apistiche, Celli G., 2003, “Honey bees and bee products as monitors of the environmental associazioni sementiere e associazioni contamination, APIACTA, 38, 63-70. ortofrutticole (v. articolo a pag. 40). Con Rişcu A., Bura M., 2013, “The impact of pesticides on honey bees and hence on tale accordo, promosso dall’Osservatorio humans”, Animal Science and Biotechnologies, 46 (2), 272. nazionale del miele, si è ribadito l’impegno Normativa essenziale di riferimento a non trattare le colture in fioritura con Decreto interministeriale 15 luglio 2015, Indicatori Pan uso sostenibile Pf (GU 27 insetticidi e altre sostanze tossiche nei luglio 2015, Serie Generale n. 172) confronti delle api e a predisporre un Direttiva 2009/128/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009 elenco di Pf raccomandati. Decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150 recante “Attuazione della direttiva A seguito della sottoscrizione dell’intesa, 2009/128/CE” è stato istituito un tavolo tecnico quale Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei Pf adottato ai sensi dell’articolo organismo operativo per l’implementazione 6 del citato dlgs 14 agosto 2012, n. 150; 22 gennaio 2014 Normativa quadro dell’apicoltura: L 24 dicembre 2004 n. 313, Disciplina delle attività previste dall’intesa stessa. Il dell’apicoltura tavolo tecnico si riunisce presso il ministero Dpr 320/1954 Regolamento di Polizia veterinaria delle Politiche agricole alimentari e Ministero salute (Servizi veterinari): secondo la L n. 833 del 23/12/1978 “Istituzione forestali con la partecipazione del Servizio del Servizio Sanitario Nazionale” (GU S.O. n. 360 28/12/1978), all’articolo 14 è fitosanitario nazionale. competenza dei Servizi veterinari provvedere alla sanità animale e alla ispezione e alla vigilanza veterinaria degli alimenti di origine animale (tra i quali è incluso il Il rispetto dell’accordo sottoscritto tra miele). L’attività di controllo per i prodotti alimentari di origine animale è ribadita le parti, oltre che ai Servizi veterinari dal Regolamento (CE) n. 852/2004. pubblici, dovrebbe essere affidato anche al 15
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