L'affascinante universo femminile - AreaArte

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L’affascinante universo femminile

      M      onica la conosco da sempre, ma negli ultimi anni il cambiamento prodotto in lei dall’attività artistica, ne ha fatto una persona
             nuova. Seduta accanto a lei, nell’accogliente stanza che dà sul giardino, cerco nei suoi occhi qualcosa che mi sia ancora
      familiare. La riconosco nei tratti gentili del volto, nella figura così esile e slanciata da sembrare stilizzata. Indubbiamente bella nel
      suo atteggiamento sempre composto, di cui solo le mani tradiscono una certa ansia, quella di esprimere tutta la ricchezza del suo
      mondo interiore. Mani che sembrano avere una loro vita autonoma, e che nella loro gestualità esprimono una vitalità prorompente,
      un’intensa creatività della mente che il corpo fatica a trattenere.
      Mani, che se un tempo impastavano la materia, cemento misto a schegge di ricordi, oggi tengono con la stessa abilità, oltre al pen-
      nello, la macchina fotografica e il mouse. Tutti strumenti che, secondo la sua convinzione, sono utili a integrare e arricchire l’espres-
      sione artistica, rendendo più completo l’artista stesso.
      La sua storia è un po’ la metafora della farfalla che esce dal bozzolo, immagine, peraltro, che si ritrova più volte nelle sue opere.
      La scelta non facile di abbandonare uno stile di vita che le garantiva successo e sicurezza economica ( ma nel quale non si ricono-
      sceva), per seguire la sua vocazione artistica, non è stata altro che il risultato dell’apertura della sua mente. Una spinta vitale, una
      necessità irrinunciabile che la porta a dedicarsi con impegno e studio alla pittura, e da questa lasciarsi assorbire completamente.
      Nel mondo dell’arte è riuscita ad emergere, conseguendo riconoscimenti e successi anche internazionali in un tempo relativamente
      breve rispetto ad altri artisti. (Basta ricordare le numerose mostre in Italia e quelle negli Stati Uniti; il conseguimento del 1° premio
      “Fiorino d’oro” di Firenze nel 2008; l’installazione “Ego”, evento collaterale alla 53a Biennale di Venezia...) Questo grazie al suo
      talento, ad un impegno assiduo, a volte estenuante, e ad una creatività esplosiva che la porta a cercare sempre nuovi modi per
      esprimersi. Questa ecletticità Monica la attribuisce non tanto al tempo in cui viviamo, dove tutto è accelerato, quanto al processo di
      crescita interiore, risultanza di un’evoluzione che è dentro di sé e che porta ad un continuo cambiamento.
      Resiste quindi alla tentazione che molti hanno di fermarsi ad uno stile personale, pensando che sia così riconoscibile nel tempo.
      All’inizio esprimeva la sua ribellione in quadri puramente materici, realizzati con cemento, polvere, gesso e metalli. Poi è andata
      sempre più affinando la sua tecnica fino ad arrivare a opere come quelle esposte di recente a Vicenza presso il Complesso monu-
      mentale San Silvestro: pulite, essenziali, dove la ricerca estetica muove verso la perfezione. Il messaggio è chiaro: rappresentano il
      passaggio da un’immagine di sé confusa e offuscata, ad una visione più chiara, semplice e leggibile. In questo senso le sue opere
      si possono leggere come pagine del suo diario dove scrive e si analizza come donna.
      Ed è proprio l’immagine femminile che oggi emerge, valorizzata al massimo livello nelle “Ninfe”, che lei sintetizza così: “La donna

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MONICA
                                  MARIONI

                                                                                 di Stella Ferrara

                                                             Riflesso 2010
                                                  Stampa lambda | Lambda print
                                                                cm. 277x115

nella sua completezza contiene davvero tutto. L’insieme di emozio-
ni, contraddizioni e contrapposizioni fanno di lei un essere com-
plesso ma assolutamente vivo. La donna “è” la vita e la sua capaci-
tà di procreare è il tema che le appartiene. Ecco perchè nei quattro
elementi che costituiscono l’universo, terra aria fuoco acqua, legati
alla femminilità, ho visto un cerchio che si chiudeva”.
Proprio osservando le Ninfe, sofisticate immagini ottenute con la
rielaborazione digitale, troviamo dei simboli e dei valori intrinseci
alla bellezza, tema tornato attuale come altri valori che danno il
senso della rinascita.
Monica Marioni ne parla così: “La bellezza è il modo migliore, più
efficace, artisticamente più valido per comunicare qualsiasi cosa,
qualsiasi concetto. La bellezza è presente ovunque, basta cercarla.
La ricerca della bellezza è una strada senza fine, uno stimolo, un
obiettivo che ti può tenere accesa la fiamma tutta la vita. La ricerca
del bello ha un risvolto interiore. Io cerco l’armonia, e l’arte è sicu-
ramente il mezzo più efficace per raggiungerla”.
Queste parole mi rimandano alla famosa frase di Dostoevskij ”La
bellezza ci salverà” e credo proprio che in questo senso Monica
Marioni stia dando un valido contributo.

                                                     Monica Marioni
                                    vive ed opera a Dueville (VI) e Milano
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Fight 2010
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                                         cm. 150x100
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The fascinating female universe of

      MONICA MARIONI
      by Stella Ferrara

      I have always known Monica, but in recent years the change that her artistic activities has triggered in her have made her into a new per-
        son. Sitting beside her, in the cosy room that overlooks the garden, I look for something in her eyes that is still not familiar to me.
      I recognize her in the gentle features of her feet, in her figure that is so slim and slender that it seems stylized. Indisputablly lovely in her
      attitude that it always composed, only her hands betray a certain anxiety, one that expresses all the wealth of her interior world.
      These hands seem to have an autonomous life, and in their gestural expressiveness they reveal an uncontainable vitality, an intense creati-
      vity of the mind that her body has difficulty in repressing.
      Hands which once mixed matter, cement combined with shards of memories, not only hold the brush today with the same skill, but also the
      camera and the mouse.
      These are all tools which, she is convinced, are useful for integrating and enriching artistic experience, for making the artist herself more
      complete. Her story has something of the metaphor of the butterfly coming out of the cocoon, an image, moreover, that can be found several
      times in her works.
      The difficult decision to abandon a lifestyle that guaranteed her success and economic security (but in which she did not recognise herself),
      to follow her artistic vocation, was nothing less than the result of opening her mind: a vital thrust, an indispensable necessity which led her
      to dedicate herself with commitment and study to painting, and to let herself be absorbed completely by it.
      She succeeded in emerging in the art world, and achieved recognition and success even internationally over a relatively brief time compa-
      red with other artists. (These include numerous exhibitions in Italy and in the United States; the award of the first “Fiorino d’oro” prize in
      Florence in 2008; and the “Ego” installation, a collateral event at the 53rd Venice Biennale ...) This is all thanks to her talent, to assiduous
      – sometimes extenuating – commitment and to her explosive creativity that continually drives her in the pursuit of new ways of expressing
      herself.
      Monica attributes this eclecticism not so much to the time we live in, where everything is accelerated, as to the process of interior growth,
      the result of an evolution that is inside herself and which leads to continuous change.
      She therefore resists the temptation that many give in to, to stop with a personal style, which they believe will make them recognizable over
      time. At the beginning, she expressed her rebellion in purely material pictures, created using cement, powder, chalk and metals. Then her

      Aria 2010                                        Terra 2010                                       Acqua 2010
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      cm. 150x280                                      cm. 150x280                                      cm. 150x280

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technique continued to refine itself towards works such as those exhibited recently in Vicenza at the San Silvestro monumental complex:
clean and essential, where aesthetic research moves towards perfection. The message is clear: they represent the passage from an image
which is confused and obfuscated per se, to a clearer, simple and legible vision.
In this sense her works can be read as a page in her diary where she writes and analyzes herself as a woman.
And it is specifically the female image that emerges today, developed to the maximum level of the “Ninfe” which she summarizes as follows:
“A woman in her completeness truly contains everything. Her emotions, contradictions and contrasts make her a complex but absolutely
live being. A woman “is” life and her ability to procreate is the theme that belongs to her. That is why I have seen a circle that closes in the
four elements linked with femininity that constitute the universe: earth, air, fire and water.”
It is specifically by observing the Nymphs, sophisticated images obtained by digital reprocessing, that we find the symbols and values that
are intrinsic to beauty, a subject that has become topical again just like other values that give sense to rebirth.
Says Monica Marioni:
“Beauty is the best, most effective and artistically valid way of communicating anything, any concept. Beauty is present everywhere if you
look for it. The search for beauty is an endless road, a stimulus, an objective that can keep the flame burning for you throughout your life.
The search for beauty has an interior implication. I seek harmony and art is unquestionably the most effective means for finding it.”
These words remind me of Dostoevskij’s famous declaration, “Beauty will save us” and I believe that Monica Marioni is making an effective
contribution in this sense.
                                                                                                                             Monica Marioni
                                                                                                       lives and works in Dueville (VI) and Milano

Ira 2010
Stampa lambda | Lambda print
cm. 160x160

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