IX. Potere e Cultura: la Ideologia - FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI, SAPIENZA-UNIVERSITA' DI ROMA, A.A. 2018-2019 - Coris

Pagina creata da Rachele Renzi
 
CONTINUA A LEGGERE
IX. Potere e Cultura: la Ideologia - FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI, SAPIENZA-UNIVERSITA' DI ROMA, A.A. 2018-2019 - Coris
IX. Potere e Cultura: la Ideologia

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI, SAPIENZA-
              UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
IX. Potere e Cultura: la Ideologia - FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI, SAPIENZA-UNIVERSITA' DI ROMA, A.A. 2018-2019 - Coris
Potere e cultura
Il linguaggio ha il potere di definire cosa esiste, di segnare il perimetro di ciò
che per noi ha senso

Le mediazioni simboliche attraverso le quali conosciamo la realtà dicono
qualcosa e necessariamente omettono altro = costruzione dei concetti che
rappresentano il campo entro il quale noi pensiamo

La differenziazione sociale consiste nella stratificazione in gruppi: la classe
dominante ha non solo il potere economico e politico, ma anche quello di
definire la realtà

Chi ha il potere di organizzare la società deve necessariamente legittimare
quella data organizzazione (costruzione) sociale che la favorisce
 FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI, SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI
                            ROMA, A.A. 2018-2019
IX. Potere e Cultura: la Ideologia - FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI, SAPIENZA-UNIVERSITA' DI ROMA, A.A. 2018-2019 - Coris
Pro-memoria: Berger e Luckmann, La costruzione sociale
della realtà
• Legittimazione come giustificazione e organizzazione di
  significati in sistemi teorici, fondati sull’argomentazione (ma
  per questo più fragili dell’istituzionalizzazione in sé, perché
  possono essere contraddetti).

• Terapia (cura del deviante), Annichilazione (incorporazione
  nella definizione della realtà maggioritaria/negazione
  dell’alterità), Razionalizzazioni (ipotesi ad hoc vs riscontri
  empirici che smentiscono cultura dominante) sono tutte
  forme di controllo sociale
• Queste riflessioni ci inducono a prendere in considerazione
  il tema della ideologia
FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
La ideologia
  • Antoine Destrutt De Tracy (1754-1836), filosofo francese, ha coniato il termine
    ideologia, intesa come scienza della produzione delle idee
  • Arnold Joseph Toynbee (1889-1975), storico inglese, ha definito nazionalismo,
    liberalismo, comunismo ideologie post-cristiane
  • Una prima definizione sociologica può essere questa: 1. sistema, con un buon
    grado di coerenza interna, formato da idee e valori secolari vs tradizionalismo
    religioso. Tale sistema è prodotto da gruppi intellettuali, ma è diffuso a più
    ampi strati della popolazione. Visione del mondo legittimante una data
    organizzazione sociale: ideologia connessa al potere = ideologia serve a
    legittimare il potere. La legittimazione si fonda sull’autorità scientifica.

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI, SAPIENZA-
              UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
Secolarizzazione e ideologia

• Ideologia come religione politica, religione secolarizzata: assolutizzazione della
  politica vs principio di trascendenza ultraterrena: es. comunismo del blocco sovietico
• Nazismo come ideologia fondata su simboli, riti, visione coerente (prestigio
  dell’origine ed escatologia del Reich del millennio)
• Il liberalismo giustificato come il più attinente alla natura umana (v. La favola delle api
  di de Mandeville, 1714)
• L’illuminismo e la fede nella ragione umana
• Razionalità, capacità di astrazione e visione coerente del mondo di intellettuali e
  gruppi più istruiti (Converse, 1964)

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
Perché si tratta di un concetto oggi così bistrattato?
• È ideologico sempre il nostro avversario: accezione
  negativa derivante da molteplicità delle definizioni

• Rispetto al punto precedente, una riflessione: negare
  l’ideologia non potrebbe essere ideologico? Pensiamo a
  chi ponendosi di volta in volta come nuovo attore
  (individuale o collettivo, poco importa) professa
  l’inesistenza delle categorie politiche (destra, sinistra,
  centro) sostenendo una posizione pragmatica che sia
  giusta, vera e obiettiva per tutti..in che termini ciò è
  possibile? A cosa ci si riferisce? (posizioni eclettiche,
  posizione pura e oggettiva? Cosa?)
FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
Ideologia, un concetto complesso

   • Ideologia può rischiare di essere confusa con Cultura, e in questo modo
     diviene un concetto inutile: per molti oggi è obsoleto
   • La fine delle ideologie della tarda modernità è, però, oggi a sua volta
     messa in discussione dalla crisi economica, politica, culturale (peraltro si
     parlava già di crisi delle ideologie a fine anni Sessanta, proprio quando
     stava per manifestarsi una piena effervescenza di movimenti politici
     ideologicamente orientati)
   • Possiamo individuare cinque diverse definizioni de la ideologia, ma ciò
     dipende anche dalla complessità sociale alla quale questo concetto si
     riferisce

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
L’ideologia come difetto della ragione

• Ne il Novum Organum (1620) Bacone parla di idola ossia di prenozioni che
  vanno eliminate per giungere alla conoscenza scientifica della realtà. Si tratta di
  quelli che gli illuministi successivamente chiameranno i pregiudizi: critica
  illuminista della manipolazione consapevole dei ceti subordinati da parte del
  clero che alimenta la superstizione per mantenere posizione sociale di privilegio

• Idea di fondo: con la ragione è possibile smascherare l’inganno perpetrato
  intenzionalmente da singoli e gruppi dominanti

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
Osservazioni

• Oggi visione tecnocratica: gli esperti come risolutori pragmatici dei problemi
  concreti vs intellettuali e ideologie considerate come inganno = ma anche
  questa è una visione del mondo (es. scientismo: scienza come bene assoluto,
  risolutore di ogni controversia)
• Ragione come prodotto storico-sociale: il pensiero è socialmente condizionato
  (sociologia della conoscenza: v. Izzo, 1966), i pre-giudizi sono il punto di
  partenza del nostro pensiero perché siamo inseriti in un orizzonte storico-
  linguistico (Gadamer, 1960)
• La critica della ragione può spingere al nichilismo, alla negazione di ogni verità
  (critica al post-modernismo degli ultimi decenni)

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
La duplice concezione marxiana: l’ideologia come capovolgimento
Ne l’ideologia tedesca (1845-1846, ed. postuma 1932) Marx ed
Engels parlano di ideologia come:

a) pensiero metafisico degli idealisti che erroneamente concepiscono
le idee come indipendenti dagli uomini, mentre queste sono per i
due autori diretta emanazione del comportamento materiale

b) dunque l’ideologia sarebbe una camera oscura che capovolge la
realtà, facendo apparire ai singoli che le idee governano la vita
materiale, nascondendo il fatto che è quest’ultima a produrre le
prime. Il capovolgimento è dovuto alla divisione del lavoro in
manuale e intellettuale

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
“Le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee
dominanti; cioè, la classe che è la potenza materiale dominante è in
pari tempo la sua potenza spirituale dominante. La classe che
dispone dei mezzi della produzione materiale dispone con ciò, in
pari tempo, dei mezzi della produzione intellettuale, cosicché ad
essa in complesso sono assoggettate le idee di coloro ai quali
mancano i mezzi della produzione intellettuale. Le idee dominanti
non sono altro che l’espressione ideale dei rapporti materiali
dominanti, sono i rapporti materiali dominanti presi come idee:
sono dunque l’espressione dei rapporti che appunto fanno di una
classe la classe dominante, e dunque sono le idee del suo dominio”
(Marx, Engels, 1845)

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
L’ideologia come reificazione e falsa coscienza
Ne Il Capitale (primo libro, 1867) Marx parla di ideologia come produttrice di
reificazione e feticismo delle merci.
I concreti rapporti tra gli uomini sono storico-sociali, vengono però
rappresentati come rapporti naturali tra cose: de-storicizzazione. Lukács e altri
autori neomarxiani dopo di lui hanno ripreso questa idea: gli interessi particolari
della classe dominante vengono veicolati come l’interesse generale dell’umanità

L’ideologia opera per universalizzazione ed ogni classe sociale è costretta a
questo tipo di rappresentazione del particolare in universale

Ideologia come inganno, falsa coscienza dovuta alla natura dei rapporti socio-
economici, e non inganno consapevole del singolo (v. prima accezione
illuminista)
FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
Ideologia come razionalizzazione

• Vilfredo Pareto e il Trattato di sociologia generale (1916): l’uomo animale
  ideologico che agisce sulla base di emozioni, istinti, impulsi. Questi sono residui
  da cui derivano idee e valori.
• Idee e valori sono dunque derivazioni attraverso le quali noi tutti proviamo a
  darci una ragione, razionalizziamo a posteriori i motivi delle nostre azioni
• Ideologia come pseudo ragionamento dovuto alla nostra psiche
• L’ideologia può essere esaminata considerando 3 aspetti tra loro indipendenti: il
  rapporto oggettivo che essa instaura tra i dati; i motivi soggettivi di adesione a
  una ideologia; l’utilità sociale che essa ha, sebbene essa possa non
  corrispondere al vero

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
La visione totale di ideologia
• Tanto la tradizione illuminista, compresa quella marxiana da essa influenzata, quanto
  quella paretiana hanno prodotto una visione negativa e parziale dell’ideologia

• Karl Mannheim, partendo da posizioni marxiane, imposta in maniera differente il
  problema: esistono idee individuali legate a manipolazioni consapevoli, inganni, errori,
  ma l’ideologia è per lo più un prodotto collettivo inconscio connesso alla posizione
  sociale

• In Ideologia e Utopia (1929) Mannheim evidenzia come il punto di vista sul mondo sia
  sempre storicamente e socialmente radicato: differenti gruppi e classi sociali hanno
  differenti concezioni della realtà. L’Ideologia non è una distorsione legata a forme
  particolari di interesse, ma rappresenta la concezione del mondo complessiva
  (Weltanschauung) di un dato gruppo o classe sociale

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
L’analisi dell’ideologia in Mannheim
• De l’ideologia va compreso: il significato obiettivo, che riguarda l’identificazione di
  un’azione; il significato espressivo ossia l’intenzione soggettiva; il significato
  documentario che connette i differenti significati al fine di ricostruire la visione del
  mondo soggiacente;

• Per Mannheim l’intellettuale non deve smascherare l’inganno, bensì comprendere
  le differenti ideologie, i differenti punti di vista, per poi giungere – grazie alla sua
  peculiare condizione sociale (distacco dalle attività concrete, posizione per certi
  versi marginali e non collegata a una specifica classe, razionalità, etc.) – a una
  visione sintetica

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
Osservazioni

• Critica alla prospettiva mannheimiana: l’elevata fiducia riservata nelle capacità
  analitiche degli intellettuali è poco convincente, e comunque sembra contrastare
  con l’approccio di fondo che è prospettico e “relazionista”

• La visione di insieme è frutto di un’interpretazione che è sempre socialmente e
  storicamente condizionata: questione del potere e ruolo della tradizione
  nell’influenzare le categorie interpretative

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
Ideologia e Utopia con e oltre Mannheim
Funzione conservatrice dell’ideologia che è
promossa dalle classi dominanti: L’ideologia è il
paradigma del pensiero così legato al potere
costituito da non riuscire a scorgere alternative
alla situazione del momento (Mannheim, 1929)

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
Utopia come contro-ideologia e orizzonte: l’utopia concreta

Mannheim riconosce la dimensione simbolico-
culturale dell’utopia che apre nuovi orizzonti. Dopo di
lui altri autori evidenziano questo ruolo

Utopia, messa in discussione che guarda al “non
ancora” (Bloch, 1957). Ricoeur (1994): l’utopia può
essere evasione e fuga dalla realtà, ma anche punto di
inizio di una nuova visione della realtà che scopre il
plusvalore politico tra la pretesa di legittimazione dei
dominanti e la credenza concessa dai dominati

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
Cultura e ideologia

• Ideologia-Utopia come circolo dal quale non si esce mai (Ricoeur, 1994).

• L’ideologia è una metafora che mobilita attori collettivi (Geertz, 1973).

• Approccio simbolico-testualista di Geertz ripreso e rielaborato anche da
  studiosi neomarxiani che si richiamano a Gramsci

• Gramsci evidenzia lo stretto rapporto tra senso comune e ideologia

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
Ideologia ed egemonia in Gramsci (1891-1937)

• Ideologia come concezione organica del mondo espressa dalla classe dominante
• Per essere classe dominante un gruppo non deve solo dominare, eventualmente
  anche con la forza, ma deve saper dirigere
• Egemonia come processo attraverso il quale la classe dominante trasforma la sua
  ideologia in comune sentire, ossia in senso comune
• L’egemonia porta alla formazione di un blocco storico: insieme di forze sociali e loro
  forme, ossia ideologie/visioni del mondo = capitalisti che hanno trovato il consenso
  tra le diverse frazioni della borghesia, ma anche tra le classi medie

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
• Esistono diversi tipi di intellettuali (a differenza di quanto pensa Mannheim):
   intellettuali organici e intellettuali tradizionali. L’ideologia parte da loro e si
   diffonde nella società

 • Gli individui nella loro vita ordinaria sono legati a folklore, tradizioni, visioni
   religiose, e ideologia dominante: diversi strati di significato che sedimentatesi
   nel tempo impediscono ai gruppi dominati di prendere coscienza della loro
   condizione di subalternità

 • Assunto di fondo: l’essere umano è a un tempo homo faber ed homo sapiens,
   la divisione capitalistica del lavoro svilisce questa natura e al tempo stesso il
   linguaggio che noi tutti usiamo comprende al suo interno già categorie
   cognitive attraverso le quali vediamo il mondo in un certo modo

FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
• La classe operaia, se vuole uscire dalla sua condizione sociale di subalternità, deve
  dar vita a un processo egemonico, e dunque a un blocco storico nuovo (contadini e
  operai e ideologia comunista) attraverso l’intellettuale organico che è il partito

• La filosofia della prassi analizza le condizioni sociali di formazione dell’egemonia e
  del dominio, identifica gli strumenti di cui questi si servono e si orienta alla
  trasformazione dell’esistente

• Una classe prende il potere, quando già sa dirigere la società (centralità delle
  istituzioni culturali)

 FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
 SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
Ideologia, una definizione più ampia e integrata:
giustificazione-inganno-integrazione
Visione del mondo che giustifica il sistema di potere, così facendo da un lato
inganna perché produce violenza simbolica (Bourdieu, 1998) = i dominati,
acquisiscono i criteri di classificazione e giustificazione della realtà dei dominanti,
dei gruppi o classi dominanti, accettando in questo modo la loro condizione di
subalternità

Ma ideologia produce anche identità collettive, integra la società, dà a questa una
memoria collettiva, fornisce dei principi di giustificazione che in linea di principio
rendono possibile paradossalmente la loro messa in discussione e la nascita di
contro-ideologie: l’utopia. Si pensi alla scuola che riproduce diseguaglianze, ma
promette anche l’universalismo, dando vita a una visione emancipatrice
FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI,
SAPIENZA-UNIVERSITA’ DI ROMA, A.A. 2018-2019
Educazione e Ideologia: l’emancipazione

  L’ideologia è come un testo che apre un mondo davanti al lettore (Ricoeur,
  1994),influenzando la sua identità (Thompson, 1995): quando si pone nella forma
  utopica può aprire anche nuove possibilità di azione sociale (non è più
  legittimazione dell’ordine sociale istituito, ma processo costituente)
Puoi anche leggere