Alimentazione e sostenibilità Quale relazione e quali sfide per i prossimi anni - Sipotra
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POSITION PAPER Alimentazione e sostenibilità Quale relazione e quali sfide per i prossimi anni Dialoghi Italo-Francesi per l’Europa, 20 giugno 2019, Sciences Po – Parigi La sostenibilità ha impatto a 360˚ sull'industria, le imprese e la vita di tutti i giorni ed è diventata una priorità strategica per le aziende. Nel settembre 2015, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha varato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, introducendo 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) che riguardano tutte le dimensioni della vita umana e del pianeta. Una sana e corretta alimentazione ha un impatto diretto su 7 dei 17 SDGs e può contribuire allo sviluppo sostenibile attraverso due leve fondamentali: salute e benessere individuale e collettivo e sostenibilità ambientale. Abitudini alimentari sane ed equilibrate contribuiscono a ridurre il rischio di contrarre alcune patologie (tra le quali diabete, tumori, malattie cardiovascolari), con impatti positivi anche sulla sostenibilità economica dei sistemi sanitari nazionali. In aggiunta, una dieta equilibrata è associata anche ad un minor impatto sull’ecosistema ambientale, con effetti positivi sulla sostenibilità del pianeta. In questo contesto, una solida partnership tra Italia e Francia può dare un contributo significativo allo sviluppo sostenibile. I due Paesi, caratterizzati da una tradizione alimentare consolidata, potrebbero farsi ambasciatori dei benefici della dieta mediterranea nel mondo e promuovere un dibattito sui benefici associati a stili alimentari sani e sostenibili anche nelle sedi europee di riferimento. Perché oggi è importante parlare di quella della sostenibilità. Ciò implica che sostenibilità i processi di cambiamento devono essere tali per cui lo sfruttamento delle risorse, la 1. Il Position Paper ha l’obiettivo di direzione degli investimenti, lo sviluppo sostanziare la crescente rilevanza tecnologico e i processi decisionali delle dell’alimentazione per lo sviluppo Istituzioni siano orientati a garantire i sostenibile. Verranno declinati gli impatti bisogni delle generazioni future, oltre che dell’adozione di abitudini alimentari sane e di quelle attuali. sostenibili sul benessere individuale e collettivo (salute e qualità della vita e 3. La sfida dello sviluppo sostenibile deve fare sostenibilità economica per i sistemi i conti con una popolazione mondiale in sanitari nazionali) e sull’ambiente. Il rapida crescita: secondo le Nazioni Unite, Position Paper rientra nell’ambito la popolazione globale raggiungerà i 9,8 dell’iniziativa “Dialoghi Italo-Francesi per miliardi entro il 2050 (+27% rispetto ad l’Europa”: la relazione tra alimentazione e oggi). In aggiunta, l’attuale regime di sostenibilità e i relativi impatti saranno sfruttamento delle risorse ambientali sta quindi contestualizzati per l’Italia e la compromettendo la capacità naturale di Francia, all’interno dello scenario europeo. rigenerazione necessaria dell’ecosistema: basti pensare che nel 2018 l’Earth 2. Il contesto socio-economico attuale è Overshoot Day, il giorno in cui la caratterizzato da grande velocità e popolazione mondiale ha consumato tutte accelerazione del cambiamento. Per poter le risorse terrestri disponibili per l’anno, è perseguire un continuo miglioramento in stato raggiunto il 1° agosto, oltre 150 giorni termini di competitività economica, prima di quanto accadeva 40 anni fa.1 innovazione e prestazioni ambientali, i sistemi-Paese devono affiancare ai propri percorsi di crescita una nuova dimensione, 1Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Global Footprint Network, 2019.
4. Il benchmark su cui governi, imprese e società civile devono fondarsi per costruire processi decisionali attuativi aperti e partecipati verso un sentiero di sostenibilità sono i Sustainable Development Goals. Il 25 settembre 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, introducendo 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs), declinati in 169 target che riguardano a 360° tutte le dimensioni della vita umana e del pianeta. 5. Riconoscendo l’importanza della titolarità nazionale degli SDGs, le Nazioni Unite incoraggiano i Paesi a sviluppare una propria strategia basata sui 17 indicatori di riferimento. 6. In Italia, il progresso verso lo sviluppo sostenibile viene monitorato attraverso gli indicatori BES (Indicatori di Benessere Equo e Sostenibile): l’Istat ha sviluppato un approccio multidimensionale per misurare le fondamentali dimensioni del benessere del Paese, corredando dati di attività economiche con misure relative a diseguaglianze, aspetti sociali, di innovazione e di sostenibilità. Sono stati individuati 130 indicatori, raggruppati in 12 domini del benessere considerati di maggior rilievo per il sistema-Paese. Dal 2016, il Governo italiano ha posto questi Figura 1. I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e quelli temi al centro della propria politica di direttamente influenzati da un’alimentazione sostenibile programmazione economica, includendo (riquadrati in rosso). Fonte: elaborazione The European un set di indicatori del BES nel Documento House – Ambrosetti su dati Nazioni Unite, 2019. di Economia e Finanza, in cui annualmente viene elaborata un’analisi sul loro 9. Ad oggi esistono ancora grandi paradossi andamento e una valutazione d’impatto che ostacolano il raggiungimento di delle politiche proposte sulle dimensioni modelli sostenibili e che legano cibo, salute chiave dello sviluppo sostenibile. e sostenibilità ambientale. Tra principali: 7. La Francia ha deciso di intraprendere un — la denutrizione colpisce 821 milioni percorso analogo, definendo una serie di di persone e allo stesso tempo quasi indicatori che consentono di monitorare le 2 miliardi di persone sono in politiche pubbliche nazionali che condizioni di sovrappeso o obesità; contribuiscono alla sostenibilità. Nell’ambito del Conseil National de — i decessi causati da obesità, 30 milioni l’Information Statistique (CNIS), sono ogni anno, stanno gradualmente stati istituiti 98 indicatori di sostenibilità al raggiungendo quelli causati da 2030 che entreranno a far parte della denutrizione (35 milioni);2 programmazione economica del Governo — denutrizione e obesità sono spesso entro giugno 2019, insieme alla definizione strettamente correlate, soprattutto nei di una “tabella di marcia verso la Paesi in via di sviluppo. Alcune sostenibilità”. ricerche in campo medico hanno 8. L’alimentazione può dare un contributo messo in evidenza come la significativo allo sviluppo sostenibile, in denutrizione infantile possa essere uno quanto trasversale ad una pluralità di dei fattori predittivi dell’obesità da dimensioni fondamentali per il benessere adulti e dei disturbi ad essa correlati;3 delle persone, degli ecosistemi ambientali e dei sistemi economici. 2Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti 3Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati FAO, OMS e Nazioni Unite, 2019. su dati The Lancet, 2019. 2
— nonostante la produzione mondiale di Il ruolo dell’alimentazione verso lo cibo sia in costante aumento, le sviluppo sostenibile persone denutrite hanno ripreso ad aumentare dal 2015, evidenziando 12. Come illustrato nel capitolo precedente, quanto sia rilevante il fenomeno dello sono diverse le dimensioni della spreco alimentare; sostenibilità correlate direttamente o indirettamente all’alimentazione. 14,5 13. Una corretta alimentazione contribuisce 13,8 13,4 allo sviluppo sostenibile (e alla resilienza 13,1 13,1 12,6 12,5 12,8 degli ambienti urbani ed ecosistemi 12,2 11,8 11,8 12,1 ambientali) attraverso due leve 11,2 11,5 11,3 fondamentali: 10,9 11,0 10,9 10,7 10,7 10,8 10,6 10,1 10,4 — salute e benessere individuale e 9,9 collettivo; 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 — sostenibilità ambientale. Persone affette da obesità Persone affette da malnutrizione Figura 2. Persone affette da obesità e malnutrizione nel Il contributo dell’alimentazione alla mondo (% sul totale della popolazione), 2005-2017. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati salute e al benessere individuale e OMS e FAO, 2019. collettivo — il 60% della popolazione vive in aree 14. Diversi studi medico-scientifici pubblicati con elevato stress idrico e 1 miliardo negli ultimi anni hanno dimostrato come di persone non ha ancora accesso ad esista una forte correlazione tra una dieta acqua potabile; sana ed equilibrata e il mantenimento di un buono stato di salute. Secondo i dati del — ogni anno, 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani. A Global Burden of Disease, la questo ritmo, la quantità di plastica in malnutrizione è stata la 1° causa di mare supererà quella dei pesci entro i morte a livello mondiale nel 2017 (161 prossimi 30 anni.4 morti ogni 100.000 abitanti). Allo stesso modo, la malnutrizione si posiziona come 10. Questi aspetti sono un importante fattore 2° fattore di rischio correlato al di rischio per la sostenibilità e la DALY6 (nel 1990 era il 5°). resilienza del settore agroalimentare. I cambiamenti climatici 15. Il modello alimentare indicato come determinano crescente insicurezza fondamento delle principali diete è la alimentare e rischio di denutrizione nelle piramide alimentare, intesa come fasce più vulnerabili della popolazione, l’insieme di regole nutrizionali volte a soprattutto nei Paesi a reddito medio- gestire l’alimentazione nel suo insieme. basso: si pensi alla perdita delle colture, ad BASSO eventi metereologici estremi che Dolci producono siccità o alluvioni, ad epidemie Carne bovina legate a patogeni nel cibo.5 Formaggio Uova Carne avicola 11. Diventa fondamentale garantire la Pesce Biscotti resilienza a 360° a livello di sistema economico, energetico, infrastrutturale, Latte tecnologico, ma anche di ecosistema Yogurt ecologico e di ambiente urbano. È proprio Olio Frutta secca in questi ultimi due ambiti che la resilienza Pane, Pasta può essere assicurata e rafforzata da Patate, Riso Legumi modelli di alimentazione sostenibili, in Frutta grado di contribuire positivamente alla Ortaggi capacità degli ambienti e degli ecosistemi ALTO di resistere a shock esogeni, di ridurre la dipendenza da altri territori e di rispondere Figura 3. La piramide alimentare. Fonte: elaborazione ai cambiamenti climatici e all’esaurimento The European House – Ambrosetti per Barilla Center for Food and Nutrition, 2019. delle risorse. 4 Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti 6 Disability-Adjusted Life Years: misura della gravità su dati OMS, IPCC, World Bank e ONU, 2019. globale di una patologia, espressa come il numero di anni 5 Basti pensare che, nel solo 2018, il settore agroalimentare persi a causa della malattia in virtù di un cattivo stato di italiano ha perso 1,5 miliardi di Euro a causa degli effetti salute, di disabilità o di morte prematura. del cambiamento climatico. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Coldiretti, 2019. 3
16. Il valore della piramide alimentare è e la sostenibilità economica dei sistemi duplice: oltre a rappresentare una sintesi sanitari. delle principali conoscenze acquisite dalla 20. Tra i grandi cambiamenti che stanno scienza nutrizionale, è uno strumento mutando gli scenari di riferimento per la efficace per l’educazione ai consumi business community e le Istituzioni non si alimentari. possono non considerare i trend 17. È importante sottolineare il concetto di demografici che stanno sostanzialmente dieta come assunto sottostante alle analisi modificando la struttura della popolazione del presente capitolo. Il dibattito odierno in dei Paesi sviluppati e, di conseguenza, le sedi tecniche quali organismi di controllo e esigenze da considerare prioritarie per lo regolatori internazionali è spesso sviluppo sostenibile. incentrato sul singolo alimento e 21. Analizzando il caso italiano, il Paese sta sull’analisi del suo contenuto per la salute assistendo ad un progressivo delle persone. Per quanto gli standard di invecchiamento della popolazione, un alcuni alimenti siano essenziali in termini trend destinato ad acuirsi nei prossimi di apporto di ingredienti più o meno anni a fronte dell’innalzamento della salutari, un’analisi focalizzata sul tipo di speranza di vita (82,7 anni nel 2017, vs. dieta da seguire risulta l’approccio più 69,1 nel 1960) e dei bassi tassi di natalità indicato per ottenere una visione d’insieme (1,35 figli per donna nel 2017, vs. 2,37 nel sulla sana e corretta alimentazione, anche 1960). Nel 2018, per la prima volta nella per evitare di demonizzare singole storia italiana, la popolazione over-60 categorie di alimenti.7 (28,7% vs. 21,2% nel 1990) ha superato 18. Il modello di dieta basato sui dettami della quella dei giovani under-30 (28,4% vs. piramide alimentare e considerato come il 39,6% nel 1990).8 benchmark di riferimento per la salute 9,9% 0-9 8,6% degli individui è quello mediterraneo. La 13,5% 10-19 9,5% dieta mediterranea si distingue per il 16,2% 20-29 10,3% suo equilibrio nutrizionale, sia in termini di 30-40 11,9% 14,0% quantità consumate sia di proporzioni 40-49 13,0% 15,5% degli alimenti assunti. La rigorosa 12,4% 50-59 15,2% aderenza alle raccomandazioni medico- 11,1% 60-69 12,1% scientifiche e l’elevata conformità con i 6,6% 70-79 9,7% requisiti nutrizionali del modello della 3,1% 80-89 5,7% piramide alimentare fa di questa dieta la 0,3% 90+ 1,2% più efficace in termini di prevenzione di alcune importanti malattie croniche Figura 4. Popolazione italiana per fascia d’età (% sul e di mantenimento di uno stato di totale), 1990 (a sinistra) e 2018 (a destra). Fonte: benessere. Il modello dietetico elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Istat, 2019. mediterraneo, attraverso un sano profilo di assunzione dei grassi, una bassa 22. La ragione per cui è importante guardare a percentuale di carboidrati, un basso indice questo tipo di trend demografici in uno glicemico, un elevato contenuto di fibre studio sull’alimentazione e la salute delle alimentari, di composti antiossidanti ed persone risiede nelle differenti esigenze effetti antinfiammatori, riduce il rischio di nutrizionali che gli individui detengono al contrarre alcune patologie, come verrà variare delle fasce d’età di appartenenza, analizzato nei paragrafi successivi. soprattutto guardando alle categorie più vulnerabili, a partire da bambini ed anziani. 19. Lungo il bacino mediterraneo europeo, L’invecchiamento della popolazione Italia e Francia rappresentano i Paesi in italiana è quindi un aspetto da tenere in cui le tradizioni alimentari nazionali hanno considerazione, in quanto le persone maggiore aderenza con la dieta anziane necessitano di un fabbisogno mediterranea, insieme a Spagna e Grecia. calorico – e di conseguenza di un modello Prima di entrare nel dettaglio dell’impatto dietetico – diverso e più limitato. generato dall’alimentazione sui sistemi sanitari nazionali, è essenziale sviluppare 23. In Francia si riscontrano trend demografici due ulteriori premesse, che riguardano simili, anche se meno marcati rispetto al l’evoluzione demografica della popolazione caso italiano. La piramide demografica di 7Il tipico esempio in questo senso è la carne. La filiera della consumo – se equilibrato – è presente e caldamente carne rischia troppo spesso di essere danneggiata da consigliato nella piramide alimentare. campagne che ne condannano l’assunzione, mentre il suo 8 Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Istat e World Bank, 2019. 4
Figura 5 mostra come la quota di under-30 150 146,8 sul totale della popolazione sia diminuita 140 dal 42,5% del 1990 al 35,4% del 2018; gli 130 129,6 over-60, invece, costituivano il 19,1% della 120 popolazione nel 1990, mentre ad oggi 117,3 pesano per il 26,2%. 110 106,4 105,5 100 13,3% 0-9 11,7% 90 13,9% 10-19 12,4% 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 15,3% 20-29 11,3% Regno Unito Germania Francia Italia Spagna 15,0% 30-40 12,4% Figura 6. Spesa sanitaria pubblica e privata nei Paesi “Big 12,8% 40-49 12,9% Five” dell’UE (2010 = 100), 2010-2017. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati 10,5% 50-59 13,2% OECD, 2019. 10,1% 60-69 12,0% 27. La cattiva alimentazione si posiziona tra i 5,3% 70-79 8,1% primi cinque fattori di rischio nella 3,2% 80-89 4,8% contrazione delle tre malattie croniche non 0,5% 90+ 1,3% trasmissibili più impattanti per i sistemi Figura 5. Popolazione francese per fascia d’età (% sul nazionali in quanto responsabili del 94% totale), 1990 (a sinistra) e 2018 (a destra). Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati dei decessi globali: Insee, 2019. — i tumori, per i quali la malnutrizione 24. Questa tendenza, comunemente è la 2° causa di morte a livello globale, conosciuta come Ageing Society, è la 4° in Italia e in Francia, e la 1° causa destinata a continuare nel prossimo futuro, di DALY nel mondo, 2° in Italia e in incrementando la pressione per la Francia; sostenibilità economica dei sistemi — le malattie cardiovascolari, per le sanitari nazionali. È indubbio che una quali è la 2° causa di morte a livello popolazione sempre più anziana globale, così come in Italia e in Francia, rappresenti già oggi una sfida molto e la 2° causa di DALY al mondo, la 4° significativa in ambito sanitario (oltre che in Italia e in Francia; in quello previdenziale), considerando che l’allungamento della vita media sta — il diabete, dove è la 5° causa di morte modificando la natura epidemiologica a livello mondiale, così come in Italia della popolazione. Nella maggior parte dei e in Francia, e la 4° causa di DALY Paesi OCSE, oltre il 50% degli over-65 è globalmente, terza in Italia e in affetto da una malattia cronica e l’età Francia.10 media dalla quale si manifestano le prime 28. Si tratta di malattie ad altissimo impatto patologie è in costante calo. Questo per il sistema sanitario, sia per il numero di influisce profondamente sulla qualità della persone che ne sono affette, sia per i costi vita media di una popolazione: in Italia, da sanitari e sociali associati.11 inizio secolo, sono stati persi 2,5 anni vissuti in buona salute, che ad oggi sono 29. Alla base di queste tre malattie croniche ci circa 62.9 sono due tipi di fattori di rischio: 25. L’insieme di questi fattori rappresenta un — non modificabili (età e predisposizione serio rischio per i sistemi sanitari nazionali, ereditaria); gravati negli ultimi anni da costi crescenti. — modificabili (tra i quali rientrano In Italia e in Francia la spesa sanitaria dieta scorretta e ipercalorica, (pubblica e privata) ha registrato un insufficiente attività fisica e consumo aumento rispettivamente del 6,4% e del di tabacco). 17,3% dal 2010 al 2017, un trend confermato anche negli altri “Big Five” 30. All’interno dei fattori modificabili, le dell’Unione Europea (Figura 6). abitudini che incorporano una dieta scorretta e ipercalorica – talvolta unite ad 26. L’alimentazione gioca un ruolo chiave in un’insufficiente attività fisica – aumentano questo contesto, poiché strettamente le probabilità dell’insorgere di condizioni correlata allo stato di salute delle persone e fisiche di sovrappeso o obesità. ai costi ad esso associati. 9Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti 10 Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati OECD e XIII Rapporto Meridiano Sanità di The su dati Global Burden on Disease, 2019. European House – Ambrosetti, 2019. 11 In Italia, ad esempio, le tre patologie rientrano tra le prime cinque voci di costo per il sistema sanitario nazionale. 5
15,3% della popolazione adulta (+4,6 Diabete 44% punti percentuali al di sopra della media UE). Tumori 7-41% 35. Oltre alle conseguenze negative sulla salute, le condizioni di obesità/sovrappeso Malattie conducono a numerose problematiche in 23% termini economici a diversi livelli, a partire cardiocircolatorie da quello del singolo individuo affetto dalla Figura 7. Malattie croniche attribuibili a condizioni di patologia (e del suo nucleo familiare), fino obesità/sovrappeso (% sul totale), 2015. Fonte: alle imprese e ai governi, che si ritrovano elaborazione The European House – Ambrosetti su dati OMS e XIII Rapporto Meridiano Sanità di The European ad affrontare ingenti spese sanitarie. È House - Ambrosetti, 2019. stato stimato infatti come una persona affetta da obesità con un BMI compreso tra 31. L’Organizzazione Mondiale della Sanità 35-40 kg/m2 costi annualmente in media il definisce l’obesità e il sovrappeso 50% in più al sistema sanitario rispetto a attraverso il Body Mass Index – BMI, un una persona normopesa, fino a dato biometrico che mette a confronto peso raggiungere il 100% in più per le persone e altezza: sono considerati affetti da obesità con un BMI maggiore di 40 kg/m2.12 i soggetti con un BMI maggiore di 30 kg/m2, mentre gli individui con un BMI compreso 36. I bambini e gli adolescenti sono le categorie tra 25 e 30 kg/m2 sono ritenuti in di popolazione maggiormente esposte ai condizioni di sovrappeso. rischi derivanti da un’alimentazione scorretta poiché facilmente influenzabili 32. L’eccesso di peso può portare effetti dalle cattive abitudini delle persone vicine negativi sulla salute e sull’aspettativa di a loro: i bambini con almeno uno dei due vita degli individui: l’OCSE ha stimato genitori affetti da obesità, infatti, come una persona gravemente obesa perda presentano probabilità 3-4 volte superiori in media dagli 8 ai 10 anni di vita e come di essere affetti da obesità rispetto ai per ogni 15 kg in eccesso, il rischio di bambini con genitori normopeso. Circa il decesso incrementi del 30%. 70% dei bambini obesi rimarrà in questa 33. L’Italia è uno dei Paesi dell’Unione condizione anche da adulto.13 Europea con la più bassa incidenza di 37. L’obesità infantile in Italia è un fenomeno persone sovrappeso/obese, anche se la di assoluta rilevanza: nel 2016, il 14% delle quota rimane elevata: il 31,7% della bambine e il 21% dei bambini tra i 6-9 anni popolazione italiana adulta (età uguale o risulta essere in sovrappeso o obeso, superiore a 15 anni) è in sovrappeso, contro rispettivamente 4 e 8 punti percentuali il 46,1% della media UE, mentre il 10,7% è sopra la media dell’Unione Europea. affetto da obesità. 21% 20% Italia 10,7% 19% 17% Svezia 12,3% 14% 14% Paesi Bassi 12,8% 13% Austria 14,7% 12% 12% 11% 11% 10% 10% Danimarca 14,9% 9% 9% 9% Francia 7% 15,3% 6% 6% 5% 5% UE-28 15,9% 5% Portogallo 16,6% Spagna 16,7% Grecia 17,0% UE-28 Portogallo Svezia Irlanda Italia Grecia Austria Danimarca Finlandia Francia Spagna Belgio 18,6% Irlanda 23,0% Germania 23,6% Femmine Maschi Finlandia 24,8% Regno Unito 26,9% Figura 9. Sovrappeso/obesità in età infantile nei principali Paesi UE e media UE (% sul totale dei bambini Figura 8. Tasso di obesità nella popolazione adulta in tra i 6-9 anni), 2016. Fonte: elaborazione The European alcuni Paesi selezionati UE e media UE (% sul totale della House – Ambrosetti su dati OMS, 2019. popolazione), 2017. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Eurostat e OECD, 2019. 38. In Francia, il fenomeno è presente in 34. In Francia l’incidenza delle persone misura minore, e colpisce il 6% delle sovrappeso sale al 48,9% (+2,8 punti bambine e il 9% dei bambini (4 punti percentuali rispetto alla media dell’Unione percentuali sotto la media UE). Europea), mentre l’obesità colpisce il 12 Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti 13Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Università Tor Vergata, 2019. su dati OMS, 2019. 6
39. La prevenzione, sottoforma di Spagna, Grecia, Portogallo. Oltre alla educazione alla sana alimentazione, posizione geografica lungo il bacino assume un ruolo fondamentale in questo mediterraneo, esiste un dato oggettivo che ambito. Da analisi di diversi studi in campo convalida le abitudini alimentari comuni medico è stato dimostrato come un tra i Paesi in oggetto: dal 2010 l’Unesco ha aumento dell’1% del ratio della spesa in riconosciuto la dieta mediterranea come prevenzione – in cui possono rientrare bene protetto e inserito nella lista dei investimenti per il miglioramento delle patrimoni orali e immateriali dell’umanità, abitudini nutrizionali delle persone – sul grazie alla sua unicità nel prevenire totale della spesa sanitaria pubblica si malattie croniche. correli ad una riduzione del 3% della spesa 44. Le raccomandazioni sull’apporto in servizi terapeutici e di riabilitazione. giornaliero di frutta e verdura 40. Una sana e corretta alimentazione ha un dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ruolo fondamentale anche come fattore e dei singoli Ministeri della Salute di prevenzione. Come illustrato ad nazionali sono di assumerne 5 porzioni al inizio capitolo, la piramide alimentare giorno, equivalenti a circa 400 grammi. La rappresenta il benchmark su cui basare quota di popolazione che raggiunge i una dieta salutare ed equilibrata: alla base consumi suggeriti è però risibile: in Italia della piramide – e di conseguenza alla base solo il 9,6% della popolazione consuma 5 e della dieta mediterranea – troviamo più porzioni di frutta e verdura, mentre in frutta e verdura, il cui consumo Francia la percentuale sale al 14,9%. quotidiano è il prerequisito fondamentale 45. I consumi di frutta e verdura sono correlati per uno stile di vita sano. alle caratteristiche sociodemografiche ed 41. Secondo l’Organizzazione Mondiale della economiche della popolazione. Il consumo Sanità, con un consumo di 600 grammi delle 5 porzioni raccomandate cresce di frutta e verdura al giorno – equivalente solitamente con l’avanzare dell’età, è a oltre 5 porzioni – si eviterebbero soltanto maggiore nelle donne e tra le persone con in Unione Europea 135.000 decessi, 1/3 un maggior livello di istruzione o maggiore delle malattie coronariche e l’11% degli disponibilità economica.14 ictus. 46. Anche per i Paesi più virtuosi nelle 42. Si registra una correlazione positiva abitudini alimentari, si sta gradualmente tra aspettativa di vita e consumo di assistendo ad una minor aderenza alla frutta/verdura nei Paesi dell’Unione dieta mediterranea (persino in Italia) a Europea. favore di cibi pronti, più veloci da cucinare 84 Spagna ma meno salutari e con un alto contenuto 83 Malta Francia di grassi. Svezia Cipro Italia 82 Paesi Bassi Portogallo Lussemburgo Irlanda Austria Finlandia Grecia Belgio 47. La concomitante presenza di questa 81 Slovenia Danimarca UE-28 Regno Unito molteplicità di elementi rappresenta una Speranza di vita alla nascita Germania 80 significativa fonte di stress per i sistemi Rep. Ceca 79 Estonia sanitari nazionali, sia a livello gestionale- 78 Polonia Croazia operativo sia economico. Slovacchia 77 76 Ungheria 48. Sebbene calcolare il peso economico totale Lituania 75 del fenomeno sia complesso, diversi studi Bulgaria Lettonia 74 hanno fornito delle stime sui costi associati 40,0 45,0 50,0 55,0 60,0 65,0 70,0 75,0 Quota di popolazione che consuma frutta e/o verdura quotidianamente 80,0 85,0 a condizioni di obesità/sovrappeso: Figura 10. Correlazione tra speranza di vita alla nascita e consumo di frutta e verdura nei Paesi UE (età (asse y) e quota % — in Unione Europea, il costo è stimato di popolazione che consuma almeno una volta al giorno una intorno ai 70 miliardi di Euro porzione di frutta e/o verdura (asse x)), 2018. Fonte: annui, tra spesa dei sistemi sanitari e elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Eurostat, 2019. costi indiretti; — la spesa totale dell’obesità/sovrappeso 43. Da questa elaborazione si evince come la per il sistema di sanità pubblica quasi totalità dei Paesi UE che adottano la italiano si attesta tra i 6 e i 16 dieta mediterranea come modello miliardi di Euro all’anno (4-10% nutrizionale di riferimento risieda nel della spesa sanitaria del Paese), di cui quadrante in alto a destra: Italia, Francia, la metà impiegati direttamente nella 14Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Sorveglianza Passi, Istituto Superiore di Sanità e Eurostat, 2019. 7
cura dei problemi di salute correlati a 52. In Italia, la prevalenza del diabete è in tali condizioni, cui si sommano continuo aumento: nel 2002 la patologia ulteriori 3-8 miliardi di Euro per i costi colpiva il 3,9% della popolazione, mentre indiretti non sanitari, quali perdita di nel 2017 il dato è salito al 5,7% (3,4 milioni produttività, assenteismo e mortalità di persone), che diventa 7,6% precoce;15 considerando la sola popolazione adulta. — in Francia, il dato di costo sociale 53. I casi di diabete in Francia nel 2017 sono (diretto + indiretto) è stato stimato dal invece 3,3 milioni, con una prevalenza del Tesoro intorno a 20 miliardi di 7,3% sul totale della popolazione. Euro. 54. La patologia rappresenta un problema 49. Nei prossimi paragrafi verranno invece sanitario molto diffuso in Europa anche analizzate le ricadute negative della considerati gli elevati costi di malnutrizione per la sostenibilità trattamento associati, solitamente economica dei sistemi sanitari nazionali sostenuti per ospedalizzazioni, farmaci, attraverso un focus sulle principali monitoraggio e prestazioni specialistiche. malattie croniche ad essa correlate. Il 55. Tali costi sono soggetti a grandi variazioni dettaglio riguarderà gli impatti di diabete, da Paese a Paese. Come illustrato in Figura malattie cardiovascolari e tumori per i 5 12, le spese medie per paziente in Unione principali Paesi UE (Italia, Francia, Europea sono di 2.834 Euro, in Italia il Germania, Spagna e Regno Unito) e a dato è leggermente superiore (2.934 Euro), livello comunitario. mentre in Francia le spese sostenute sono 50. Il diabete è una malattia cronica legata al estremamente al di sopra della media, metabolismo, quindi strettamente raggiugendo un importo di 5.342 Euro. correlata alle abitudini alimentari degli Valori €44,1 mld €17,5 mld €18,9 mld €9,6 mld €170 mld €8,5 mld cumulati individui. Obesità/sovrappeso e dieta 5.899 squilibrata, insieme a insufficiente attività 5.342 5.107 fisica e pressione alta, sono condizioni che aumentano esponenzialmente le probabilità di contrarre tale patologia. 2.934 2.834 2.362 Oltre ad essere una malattia ad alto impatto per la salute della persona, la presenza del diabete può favorire lo sviluppo di altre patologie non trasmissibili, Germania Francia Regno Italia UE-28 Spagna come le malattie cardiovascolari. Unito 51. Secondo l’International Diabetes Figura 12. Costi diretti del diabete per paziente e cumulati nei Paesi “Big Five” dell’UE e media UE (valori in €), 2016. Federation, ad oggi 425 milioni di Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su adulti (20-79 anni) ne sono affetti nel dati XIII Rapporto Meridiano Sanità di The European mondo, proporzione destinata ad House – Ambrosetti, International Diabetes Federation e London School of Economics, 2019. aumentare a quasi 650 milioni entro il 2050. In Unione Europea, sono circa 60 56. Al fine di quantificare in modo completo gli milioni le persone affette da diabete. impatti economici derivanti da tale 14,0% 7.476.800 8.000. 00 0 patologia, è necessario includere anche quei costi che non rientrano nel computo 7.000. 00 0 12,0% 12,2% 10,4% delle voci direttamente imputabili al 6.000. 00 0 10,0% 8,1% 7,6% 7,3% sistema sanitario, ma che producono 5.000. 00 0 8,0% 3.584.500 3.809.119 3.402.300 importanti ricadute sui sistemi nazionali 4.000. 00 0 6,0% 3.276.400 dovuti alla perdita di produzione 3.000. 00 0 4,0% 2.000. 00 0 2,0% 1.000. 00 0 causata dalla malattia. La dimensione 0,0% 0 indiretta, non facilmente identificabile a Germania Spagna Regno Unito Italia Francia livello quantitativo poiché include aspetti Numero malati Prevalenza nella popolazione adulta quali perdita di produttività o assenze Figura 11. Popolazione affetta da diabete e prevalenza lavorative, detiene un peso ugualmente nella popolazione adulta nei Paesi “Big Five” dell’UE significativo per la sostenibilità economica (numero persone e % sul totale della popolazione adulta), 2018. Fonte: The European House – Ambrosetti su dati di un Paese. International Diabetes Federation e Diabetes UK, 2019. 57. Prendendo in esame il caso italiano del diabete, il cui costo diretto cumulato ammonta a 9,6 miliardi di Euro, la 15Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti Economy, Fondazione Policlinico Tor Vergata e su dati European Center for International Political Sorveglianza Passi, 2019. 8
stima di costi indiretti associati alla e la successiva quotidianità del paziente. patologia raggiunge un valore di 10,7 Nella convalescenza post-infarto, ad miliardi di Euro, pesando per il 53% esempio, è stato dimostrato come una dell’intero impatto economico sul sistema- regolare e costante aderenza ai principi Paese (20,3 miliardi di Euro). della dieta mediterranea riduca del 18% il rischio di decesso correlato all’occorrenza Costi indiretti di tale evento patologico. 53% Costi diretti € 10,7 mld 61. Le malattie cardiovascolari sono una 47% € 20,3 mld Voce di costo problematica molto rilevante in termini € 9,6 mld ▪ Pensionamento anticipato = €9,1 mld epidemiologici e sociali, che si traduce Voce di costo ▪ Assenza dal lavoro = anche in costi economici per i sistemi ▪ Ospedalizzazioni = €5,1 mld €1,6 mld ▪ Farmaci = €2,1 mld sanitari e previdenziali. Le stime a livello ▪ Monitoraggio = €1,3 mld ▪ Prestazioni specialistiche = €1,1 mld europeo attestano l’ammontare di tali costi oltre i 200 miliardi di Euro, di cui circa Figura 13. Dettaglio dei costi diretti e indiretti del diabete 113 miliardi di Euro direttamente associati in Italia (valori in €), 2017. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati XIII Rapporto al trattamento patologico e la restante Meridiano Sanità di The European House – Ambrosetti, parte legata alla perdita di produttività e 2019. alle spese sostenute dal sistema 58. Come evidenziato, la presenza di diabete previdenziale responsabile di fornire può essere un campanello d’allarme per prestazioni assistenziali sottoforma di l’insorgere di altre malattie non pensioni di inabilità e assegni di invalidità. trasmissibili, ad esempio le malattie Quest’ultima voce di costo è estremamente cardiovascolari. A livello UE, le malattie onerosa per i sistemi previdenziali cardiovascolari rappresentano la 1° causa nazionali: a titolo di esempio, secondo di morte (37% sul totale dei decessi – un’analisi condotta dall’Università Tor oltre 1,8 milioni) e la 2° in Italia (37,1% dei Vergata di Roma in collaborazione con decessi) e in Francia (24,5% dei decessi). l’INPS, l’istituto previdenziale italiano ha 45,0% 40. 000 0 erogato il 19% delle proprie prestazioni dal 357.788 40,0% 37,1% 30. 000 5 2009 al 2015 per malattie del sistema 38,6% cardiocircolatorio (seconda voce di costo 35,0% 29,3% 30. 000 0 30,0% 238.460 26,3% 24,5% dopo i tumori), per un totale di 13,7 20. 000 5 25,0% 20. 000 0 20,0% 157.690 145.291 123.384 10. 000 5 miliardi di Euro ed una spesa annua di oltre 1,9 miliardi di Euro. 15,0% 10. 000 0 10,0% 5. 000 0 5,0% 0,0% - Valori Germania Italia Regno Unito Francia Spagna €34,2 mld €20,7 mld €14,2 mld €113,3 mld €13,9 mld €6,1 mld cumulati Numero decessi % sul totale dei decessi 413 Figura 14. Numero decessi causati da malattie cardiovascolari e quota sul totale dei decessi nei Paesi “Big 313 Five” dell’UE (numero e % sul totale), 2015. Fonte: 235 223 207 elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Eurostat, 2019. 130 59. Oltre al diabete, tra i principali fattori di rischio di queste malattie vi sono elevati Germania Regno Italia UE-28 Francia Spagna livelli di colesterolo, condizioni di Unito obesità/sovrappeso 16 e, più in generale, Figura 15. Costo pro-capite e cumulati delle malattie stili di vita inadeguati, come elevato cardiovascolari nei Paesi “Big Five” dell’UE e media UE consumo di alcool e tabacco, dieta (valori in €), 2016. Fonte: elaborazione The European squilibrata e ridotta attività fisica. Molti House – Ambrosetti su dati OMS, Center for Economic and Business Research e XIII Rapporto Meridiano Sanità fattori sono influenzati da un elemento di The European House – Ambrosetti, 2019. comune, cioè abitudini alimentari scorrette. Tra le più diffuse, elevati 62. Guardando alle spese dirette (Figura 15), consumi di sale e zucchero incrementano l’impatto economico delle malattie notevolmente le probabilità di contrarre cardiovascolari in Europa ha quindi un tali patologie. peso molto rilevante: in Italia, il costo medio pro-capite per il loro trattamento 60. Una corretta dieta funge sia da strumento ammonta a 235 Euro, valore che scende a di prevenzione per le malattie 207 Euro per il sistema sanitario francese. cardiovascolari sia da principale linea guida per la convalescenza post-operatoria 16L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima come il 23% delle malattie ischemiche del cuore siano provocate da eccesso ponderale. 9
63. La terza patologia cronica non 66. Nonostante la mortalità per tumore sia in trasmissibile in analisi sono i tumori. lenta ma graduale diminuzione grazie alla Nonostante il tasso di mortalità stia scoperta di cure sempre più adeguate gradualmente diminuendo, i tumori (-0,7% annuo in Italia e -0,3% in Francia), restano la seconda causa di morte in UE, il numero di malati è in costante con circa 1,3 milioni di decessi (26,4% sul aumento: totale), e la quarta in Italia e in Francia. — negli ultimi decenni si è registrato in Italia un trend in rialzo della 30,0% 50. 000 2 226.662 27,4% prevalenza di pazienti con una storia 28,0% 27,3% 00. 000 2 169.835 164.411 162.045 di cancro, da 2,2 milioni nel 2006 a 26,0% 26,4% 25,4% 50. 000 1 circa 3,4 milioni nel 2018. Ogni anno 24,4% 107.083 il numero di malati oncologici cresce di oltre 90.000 persone (+3%); 24,0% 00. 000 1 22,0% 0. 000 5 — nel periodo 2007-2016, in Francia, sono stati diagnosticati in media oltre 356.000 nuovi casi di tumore ogni 20,0% - Germania Italia Regno Unito Francia Spagna Numero decessi % sul totale dei decessi anno, ma nel 2016 le nuove diagnosi Figura 16. Numero decessi causati da tumori e quota sul sono state 385.000.17 totale dei decessi nei Paesi “Big Five” dell’UE (numero e % sul totale), 2015. Fonte: elaborazione The European House 67. I trend evidenziati sono da un lato dovuti – Ambrosetti su dati Eurostat, 2019. all’intensificazione di fattori quali invecchiamento demografico, peggiora- 64. Al contrario di altre patologie per le quali i mento negli stili di vita quotidiani e fattori di rischio sono più facilmente aggravarsi della situazione ambientale e, identificabili, non esistono quasi mai dall’altro, ai progressi ottenuti nelle terapie, singole cause che possono spiegare che migliorano la sopravvivenza nei l’insorgenza di un particolare tipo di pazienti e cronicizzano la malattia. Questi tumore, in quanto sono diversi i fattori – fattori incrementano lo stress economico talvolta sovrapposti – che concorrono al dei sistemi sanitari in termini di costi suo sviluppo, alcuni dei quali non diretti, soprattutto dovuti alla durata delle modificabili. Oltre ad età e predisposizione terapie e dei successivi controlli periodici. ereditaria (“familiarità”), elementi sui quali non è possibile intervenire, i fattori 68. I dati di spesa pro-capite diretta sostenuta modificabili sono maggiormente legati per il trattamento dei tumori in Figura 18 anche in questo caso agli stili di vita. restituiscono un valore di 114 Euro per l’Italia e di 110 Euro per la Francia, Fattore di rischio Valore leggermente al di sopra della media UE di Tabacco 33% 102 Euro, il cui costo cumulato diretto Dieta 5% ammonta a 51,8 miliardi di Euro. Sovrappeso e obesità 20% Valori €6,9 mld €7,4 mld €51,8 mld €4,2 mld €5,6 mld cumulati €15,0 mld Inattività fisica 5% 182 Abuso di bevande alcoliche 3% Fattori occupazionali 5% 114 110 Infezioni 8% 102 90 85 Radiazioni ionizzanti e esposizione a raggi UV 2% Inquinamento ambientale 2% Figura 17. Principali fattori di rischio per i tumori (% sul totale), 2017. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati American Associations for Cancer Germania Italia Francia UE-28 Spagna Regno Research, 2019. Unito 65. Come mostrato in Figura 17, nella lista dei Figura 18. Costi pro-capite e cumulati dei tumori nei Paesi “Big Five” dell’UE e media UE (valori in €), 2016. principali fattori di rischio per i tumori, Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su sono tre quelli strettamente correlati dati XIII Rapporto Meridiano Sanità di The European all’alimentazione, ancora una volta House – Ambrosetti, ministeri nazionali della salute e OMS, 2019. elemento fondamentale per il benessere personale. 17Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Associazione Italiana Registri Tumori, Ligue Contre le Cancer e Cancer Organisation Soutien, 2019. 10
69. I benefici di un’alimentazione frequenza è preferibile il consumo degli corretta in termini di costi evitati alimenti caratterizzanti le diete per uno sarebbero notevoli: ipotizzando che tutta la stile di vita sano. Sulla base delle scoperte popolazione europea segua i dettami della che correlano alimentazione e ambiente, la dieta mediterranea, e che quindi le quote stessa piramide può essere rovesciata percentuali correlate alla malnutrizione tra (Figura 19) per illustrare questo assunto: i fattori di rischio si annullino, l’ordine di l’impatto ambientale degli alimenti che grandezza ammonterebbe a decine di fanno bene alla salute (base della piramide miliardi di Euro risparmiati, anche a livello alimentare) è il più limitato e rappresenta di singolo sistema-Paese. Un caveat da la punta della piramide alimentare considerare nell’interpretazione di questi rovesciata, mentre l’impatto del consumo risultati è che la correlazione tra degli alimenti più dannosi per la salute l’abbattimento del fattore di rischio ed un (vertice della piramide alimentare) è il più eventuale costo non più sostenuto, però, elevato, dove troviamo la base della non è 1:1. piramide alimentare rovesciata. Il contributo dell’alimentazione alla 73. L’impatto ambientale dei singoli alimenti è sostenibilità ambientale quantificabile tramite l’analisi del ciclo di vita, utilizzando tre dimensioni: 70. La seconda leva attraverso la quale l’alimentazione ha un impatto — water footprint, che quantifica i considerevole sulla sostenibilità è quella consumi e le modalità di utilizzo delle ambientale: basti pensare che un risorse idriche, ed è misurato in volumi quarto dei gas serra generati ogni anno d’acqua (litri); dagli esseri umani proviene dal sistema — ecological footprint, che calcola la alimentare. La filiera agroalimentare quantità di terra (o mare) produce numerose esternalità sia a monte, biologicamente produttiva necessaria con le attività del settore dell’agricoltura, per fornire le risorse al sistema ed sia a valle, attraverso l’uso alimentare assorbire le emissioni associate a un domestico o di operatori del settore. sistema produttivo; 71. Diverse analisi sulla correlazione tra cibo e — carbon footprint, che misura le ambiente hanno fatto emergere come gli emissioni di gas serra responsabili dei alimenti per cui i nutrizionisti cambiamenti climatici in termini di suggeriscono un consumo maggiore in una massa di CO2 equivalente. dieta salutare siano anche quelli che Paesi industrializzati 95,7 generano il minor impatto sull’ecosistema America Latina 65,3 ambientale. In altre parole, “ciò che fa bene all’uomo fa bene anche al Sud-Est Asiatico 50 pianeta”. Mondo 41,3 Paesi in via di sviluppo 31,6 Nord Africa/Medio Oriente 28,6 Africa Sub-Sahariana 10,9 Figura 20. Consumi di carne annui pro-capite nel mondo per macro-area geografica (kg), 2015. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati FAO, 2019. 74. Gli ecosistemi sono sottoposti ad una forte pressione a causa del costante aumento della popolazione e del reddito pro-capite, soprattutto in quei Paesi dove la carne rappresenta l’elemento portante della dieta Figura 19. La piramide alimentare rovesciata. Fonte: delle popolazioni residenti. Secondo la elaborazione The European House – Ambrosetti per Barilla Center for Food and Nutrition, 2019. FAO, le proiezioni sul consumo di carne vedono un incremento del 70% entro il 72. Nel capitolo precedente è stato descritto 2050 rispetto ai livelli odierni 18 : gli come la rappresentazione triangolare su allevamenti intensivi – così dannosi per il più livelli della piramide alimentare abbia benessere degli animali oltre che per le la funzione di illustrare con quale esternalità negative provocate – nei Paesi 18Le proiezioni delle Nazioni Unite sono ulteriormente al rialzo, secondo cui il consumo di carne aumenterà del 76%. 11
in via di sviluppo risultano cruciali per alla base della piramide alimentare (o alla sfamare una popolazione in continua punta della piramide alimentare espansione. rovesciata) siano quelli che necessitano di ridotti volumi di risorse idriche. 75. Non solo le popolazioni in via di sviluppo stanno aumentando in numeri e 78. L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha potere d’acquisto, ma stanno anche stimato un range tra 20 e 50 litri d’acqua evolvendo la loro dieta verso abitudini quale fabbisogno minimo giornaliero pro- “occidentalizzate”. Ad oggi, però, il capite necessario ad assicurare i bisogni consumo pro-capite di carne dei Paesi primari legati all’alimentazione e all’igiene. industrializzati è estremamente superiore Dai dati sull’impronta idrica degli alimenti, a quello delle altre macro-regioni (Figura emerge come l’acqua necessaria per 20), e non sarebbe quindi da utilizzare produrre solamente un kg di carne di come benchmark per una dieta corretta. manzo sarebbe sufficiente a garantire il fabbisogno idrico medio di una persona per 76. I trend futuri accendono un forte 310 giorni. campanello d’allarme per i sistemi produttivi, in quanto per produrre proteine 79. Oltre ad ingenti volumi d’acqua, la animali è necessario un ammontare di produzione di un kg di carne bovina risorse notevolmente superiore se necessita anche di 7-8 kg di grano: in media, raffrontato alla produzione della stessa per ogni caloria di origine animale quantità di proteine vegetali: prodotta, ci vogliono ben 7 calorie di cereali. appezzamenti di terreno più grandi, più Di conseguenza, un aumento dei consumi energia e più acqua. di carne sta contemporaneamente 673,6 richiedendo un incremento del fabbisogno 650 550 di terreni agricoli destinati esclusivamente 450 agli allevamenti di bestiame. Il paradosso è 359,8 350 294,1 che se la quantità di cereali destinata 250 241,6 all’allevamento di bestiame venisse 100 187,2 150 162,8 135,4 impiegata nell’alimentazione umana, 50 1965 1975 1985 1995 2005 2015 2030 teoricamente si potrebbero nutrire 2,5 Sud-Est Asiatico Paesi in via di sviluppo Nord Africa/Medio Oriente miliardi di persone.19 America Latina Mondo Paesi industrializzati 80. Il settore dell’allevamento rappresenta il Africa Sub-Sahariana maggiore fattore di uso antropico Figura 21. Trend dei consumi di carne nel mondo per delle terre a livello mondiale. Secondo le macro-area geografica (1965 = 100), 1965-2030E. Fonte: ultime stime, il 71% dei terreni agricoli in elaborazione The European House – Ambrosetti su dati UE è utilizzato per gli allevamenti di FAO, 2019. bestiame, di cui solo l’8% destinato alle 77. Guardando alle risorse idriche necessarie aree di pascolo e agli stabilimenti; la alla produzione degli alimenti – il water restante parte diventa terra arabile footprint – in Figura 22 si evince come la destinata alla coltivazione di mangime per produzione di carne abbia un impatto di gli animali. 20 Allo stesso modo, la gran lunga maggiore rispetto ad ogni altro considerevole crescita dell’allevamento in tipo di alimento e come invece i prodotti atto dagli anni ’80 ha determinato un significativo fenomeno di deforestazione e 1kg di carne bovina 15.500 di perdita di ettari di aree incontaminate, 1kg di carne suina 6.000 soprattutto in America Latina. 1kg di pollo 3.900 1kg di zucchero di canna 1.800 81. Ne consegue che l’ecological footprint di queste attività in termini di consumi di 1kg di pane 1.300 suolo ed erosione degli habitat assume un 1l di latte 1.000 valore significativo in un contesto in cui la 1kg di mele 700 capacità di rigenerazione degli ecosistemi 1kg di arance 460 ambientali è sempre più messa a rischio. 1kg di pomodori 180 1kg di insalata 130 82. La tutela degli ecosistemi può essere garantita dalla tracciabilità in ogni fase del Figura 22. Water footprint per tipologia di alimento ciclo di vita dei prodotti. Oltre ad (valori in litri), 2019. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Water Footprint Network, assicurare maggiore food security, le 2019. certificazioni ambientali possono 19Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti 20Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati FAO, Barilla Center for Food and Nutrition e The su dati Eurostat e Commissione Europea, 2019. European House – Ambrosetti, 2019. 12
sostenere pratiche agricole e di persone affette da denutrizione. allevamento efficienti e sostenibili, in 86. Ogni anno, in Unione Europea, vengono grado di tutelare la salvaguardia e il gettate 88 milioni di tonnellate di cibo a benessere degli animali e degli ecosistemi livello domestico, 98 kg per nucleo ambientali in terra e in mare (si pensi non familiare. In Italia, il dato per nucleo solo all’allevamento di bestiame, ma anche familiare ammonta a 85kg, mentre in all’importanza delle acquacolture per la Francia a 99kg.22 tutela dell’ecosistema marino). 87. Lo spreco provoca inoltre specifiche 83. L’ultimo impatto rilevante del settore emissioni di gas inquinanti che agroalimentare sull’ambiente è quello incrementano ulteriormente il carbon relativo alle emissioni di gas inquinanti. footprint del settore: il gas metano Anche in questo caso, l’impronta più generato dal cibo che finisce in discarica è elevata è data dalla produzione di carne circa 21 volte più dannoso della CO2. rossa, come presentato in Figura 23. Il bestiame è infatti responsabile del 14,5% dei gas serra generati ogni anno a livello Il contributo dell’alimentazione ad una globale.21 terza dimensione di sviluppo sostenibile, la riduzione delle disuguaglianze 1kg di agnello 39,2 88. Le food inequalities rappresentano uno 1 kg di carne bovina 27,0 dei principali gap di accessibilità 1kg di carne suina 12,1 nell’odierna società. Un’alimentazione 1kg di pollo 6,9 sana è spesso associata a costi più elevati, 1kg di tonno 6,1 con il rischio di accentuare le 1kg di uova 4,8 diseguaglianze nell’accesso a cibi sani e con il corretto apporto nutrizionale. Abitudini 1kg di riso 2,7 alimentari sane e sostenibili (e accessibili) 1kg di verdura (media) 2,0 sono in grado di ridurre tali diseguaglianze, 1l di latte 1,9 spezzando quella che può essere definita la 1kg di frutta (media) 1,1 “spirale socio-ecologica” entro la quale rischiano di essere confinate le fasce di Figura 23. Carbon footprint per tipologia di alimento (kg popolazione a basso potere di spesa. di CO2 equivalenti), 2019. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati EPA e SITUAZIONE DI ABITUDINI ALIMENTARI EFFETTI NEGATIVI SU AGGRAVARSI Environmental Working Group, 2019. VULNERABILITÀ SCORRETTE SALUTE, AMBIENTE E DELLA SITUAZIONE SOCIO- SISTEMA SANITARIO DI VULNERABILITÀ 84. Anche con riferimento alla relazione tra ECONOMICA sana alimentazione e sostenibilità SITUAZIONE DI ABITUDINI ALIMENTARI EFFETTI POSITIVI SU ATTENUARSI ambientale, occorre considerare la VULNERABILITÀ SANE E SOSTENIBILI SALUTE, AMBIENTE E DELLA SITUAZIONE DI VULNERABILITÀ dieta nel suo insieme e non l’impatto SOCIO- ECONOMICA SISTEMA SANITARIO del singolo alimento. Come le proteine animali possiedono il loro apporto proteico Figura 24. La spirale socio-ecologica dell’alimentazione. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti, utile per un maggior equilibrio nutrizionale 2019. all’interno di una dieta, così dal punto di vista ambientale gli allevamenti di 89. Uno studio dell’Università di Cambridge bestiame sono in grado di fornire un ha dimostrato come 1.000 calorie derivanti contributo positivo, ad esempio da alimenti sani costino oggi intorno ai 9 eliminando gli sprechi di residui colturali e Euro, contro i 3 Euro necessari per producendo concime da usare come ottenere l’equivalente apporto calorico dal fertilizzante naturale. cosiddetto “cibo spazzatura”, influenzando automaticamente le scelte dei consumatori 85. Nella filiera agroalimentare a valle un più vulnerabili dal punto di vista paradosso legato alle ricadute ambientali è economico e sociale. legato allo spreco alimentare. La FAO stima che un terzo della produzione annuale mondiale di cibo, equivalente a 1,3 miliardi di tonnellate, finisca nella spazzatura, pari a quattro volte la quantità necessaria per nutrire gli 821 milioni di 21Per fornire un ordine di grandezza comparabile, la stessa 22Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti quota delle emissioni totali di auto, camion, aeroplani e su dati Coldiretti, FAO e altre fonti, 2019. navi. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati FAO, 2019. 13
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