Giacomo Cagnetti e Rovero Impiglia, "Noi siamo Natura" - Il Mascalzone

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Giacomo Cagnetti e Rovero
Impiglia, “Noi siamo Natura”
           WWF ITALIA LANCIA IL VIDEO AMBIENTALISTA

                    DI GIACOMO CAGNETTI E

                       ROVERO IMPIGLIA

SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2019-07-29 – È stato lanciato oggi
da WWF Italia, in occasione dell’Overshoot Day, il video “Noi
siamo    Natura”,    scritto    e   diretto    dai   registi
sambenedettesi Giacomo Cagnetti e Rovero Impiglia con la voce
del celebre doppiatore italiano Flavio Aquilone (Denver ne “La
casa di carta”, oltre che voce ufficiale di Zac Efron) e le
musiche di Cristiano Corradetti. Il video, realizzato qualche
mese fa, era stato selezionato da Wwf Gobal, per promuovere in
tutto il mondo Earth Hour, mobilitazione internazionale
finalizzata a vincere la sfida del cambiamento climatico.

I due registi marchigiani, attraverso il loro progetto, che ha
ricevuto il maggior numero di consensi sulla pagina di Earth
Hour, hanno evidenziato, con immagini e parole eloquenti,
quanto l’essere umano e la natura siano fortemente dipendenti
l’uno dall’altra, dalla luce del sole alle onde del mare, dal
caffè della mattina agli abiti che si indossano, veicolando un
messaggio di speranza incentrato su scelte etiche che l’uomo
può compiere quotidianamente per contribuire al benessere
della natura e dell’uomo stesso.

L’Overshoot Day ricorda quanto umanità e natura siano
interdipendenti e proprio per raccontare questa connessione,
il WWF Italia ha così deciso di lanciare ufficialmente, in
occasione della giornata di oggi, il video dei due registi di
San Benedetto per il suo contenuto emblematico e in linea con
il messaggio di sensibilizzazione che vuole essere trasmesso.
Il WWF sta infatti cercando di mobilitare governi, parlamenti,
imprese, organizzazioni e cittadini per un grande Global Deal
per la Natura e la Gente affinché tutti si impegnino
concretamente a ristabilire un equilibrio tra natura e
umanità.

. Il     video   è   visualizzabile   da   oggi   al
seguente link.

Secondo i calcoli del metodo dell’Impronta Ecologica promosso
dal Global Footprint Network, oggi l’umanità avrà utilizzato
il budget di risorse naturali che il nostro Pianeta ha messo a
disposizione per quest’anno. L’umanità sta attualmente
utilizzando le risorse del pianeta come se disponessimo di
1,75 pianeti, un sovrasfruttamento reso possibile perché
continuiamo, anno dopo anno, a consumare il nostro capitale
naturale, base del nostro benessere e del nostro sviluppo.
L’intervento umano ha inoltre trasformato significativamente
il 75% della superficie delle terre emerse, ha provocato
impatti cumulativi per il 66% delle aree oceaniche ed ha
distrutto l’85% delle zone umide. Questo sconcertante tasso di
cambiamento globale della struttura e delle dinamiche degli
ecosistemi della Terra, dovuto alla nostra azione non ha
precedenti nella storia dell’umanità. Le cause principali sono
la modificazione dei terreni e dei mari, l’utilizzo diretto
delle specie viventi, il cambiamento climatico, l’inquinamento
e la diffusione delle specie aliene.

Abbiamo esaurito il budget annuale di risorse del Pianeta

NOTIZIA PUBBLICATA SU www.wwf.it
29 July 2019
Secondo i calcoli del metodo dell’Impronta Ecologica promosso
dal Global Footprint Network, oggi, il 29 luglio l’umanità
avrà utilizzato il budget di risorse naturali che il nostro
Pianeta ci ha messo a disposizione per quest’anno. Secondo
questi calcoli l’umanità sta attualmente utilizzando le
risorse del pianeta come se disponessimo di 1,75 pianeti.
Si tratta di un sovrasfruttamento che è reso possibile perché
continuiamo, anno dopo anno, a consumare il nostro capitale
naturale. La ricchezza del nostro capitale naturale
costituisce anche la base del nostro benessere e del nostro
sviluppo. Non imboccare la strada dello sviluppo sostenibile
(come indicato dall’Agenda 2030 approvata nel 2015 da tutti i
paesi del mondo in sede Nazioni Unite e da tutte le grandi
convenzioni internazionali, come quelle sul cambiamento
climatico, sulla diversità biologica, sulla desertificazione,
costituisce un errore gravissimo per il nostro immediato
futuro.

Non possiamo avere uno sviluppo umano con un Pianeta
saccheggiato e che ha sempre più difficoltà a provvedere alle
capacità di rigenerazione dei sistemi naturali per le
generazioni future. I costi del nostro sovrasfruttamento li
constatiamo nella continua deforestazione, nell’erosione del
suolo, nella perdita di biodiversità, nell’accumulo di gas
climalteranti (in particolare l’anidride carbonica)
nell’atmosfera.

Secondo il calcolo dell’impronta ecologica nel 1970 il nostro
consumo di risorse naturali era pari alla produzione
sostenibile delle risorse sul pianeta: da allora si è andato
erodendo fino a raggiungere, anno dopo anno, l’attuale 29
luglio, la data più anticipata mai registrata.

In questi giorni le Nazioni Unite hanno inoltre presentato
l’ultimo World Population Prospects 2019, il 26° rapporto di
questo tipo che include gli avanzamenti sulle stime della
popolazione mondiale dal 1950 ad oggi, con le proiezioni circa
l’entità della possibile popolazione a partire da quest’anno
sino al 2100, anno per il quale il report 2019 prevede una
popolazione di circa 11 miliardi di abitanti (per l’esattezza
10 miliardi e 875 milioni).

La popolazione mondiale che oggi è di 7,7 miliardi di abitanti
crescerà di altri 2 miliardi nei prossimi 30 anni e diventerà
di 9,7 miliardi nel 2050. La popolazione mondiale attuale
risulta essere quasi 10 volte di più degli 800 milioni di
persone che si stima vivessero nel 1750, data indicata come
inizio della Rivoluzione Industriale, e continua a crescere a
un tasso di circa 83 milioni di individui l’anno.

Anche la popolazione urbana è cresciuta con grande rapidità. È
passata dai 746 milioni di abitanti del 1950 giungendo quasi
ai 4 miliardi del 2014. Si prevede che la popolazione urbana
incrementerà di 2,5 miliardi nel 2050, sorpassando quindi in
quel periodo i 6 miliardi. Alla metà di questo secolo avremo
una popolazione urbana equivalente alla popolazione globale
che era presente sul pianeta nel 2002.

Le nuove proiezioni del Prospects 2019 indicano che la
popolazione mondiale continua a crescere anche se i tassi di
crescita sono molto diversi a secondo dei paesi e delle aree
geografiche. Nove paesi faranno più della metà della
popolazione globale prevista da qui al 2050 e sono, in ordine
decrescente dell’incremento atteso, India, Nigeria, Pakistan,
Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, la Repubblica Unita
di Tanzania, Indonesia, Egitto e Stati Uniti d’America. Per
fare un esempio, l’Africa subsahariana passerà dagli attuali 1
miliardo e 66 milioni a 2 miliardi e 118 milioni nel 2050. Non
possiamo continuare con la crescita della popolazione, la
crescita dei consumi, la crescita della profonda ineguaglianza
sociale ed economica che sta soffocando il nostro mondo. È
fondamentale cambiare rotta e prima lo facciamo meglio è.

L’intervento umano, come ci ha ricordato il recentissimo
Global Assessment Report on Biodiversity and Ecosystem
Services dell’IPBES, l’organismo delle Nazioni Unite che
svolge per la biodiversità, il ruolo svolto dall’IPCC per il
clima) sta rendendo almeno un milione di specie viventi in via
di estinzione nei prossimi decenni, su di una stima delle
specie esistenti ritenuta intorno agli 8 milioni. Il tasso
totale di estinzione delle specie è già oggi a un livello che
supera dalle decine alle centinaia di volte la media del
livello di estinzione verificatasi negli ultimi 10 milioni di
anni. E’ già stato sin qui documentato persino il rapido
declino di diverse popolazioni di insetti in alcune aree e in
diversi paesi, in particolare di molte specie impollinatrici
fondamentali per il futuro della nostra alimentazione (gli
studiosi ritengono valida una stima del 10% complessivo di
specie di insetti minacciati globalmente di estinzione).

L’intervento       umano     ha     inoltre      trasformato
significativamente il 75% della superficie delle terre emerse,
ha provocato impatti cumulativi per il 66% delle aree
oceaniche ed ha distrutto l’85% delle zone umide.       Questo
sconcertante tasso di cambiamento globale della struttura e
delle dinamiche degli ecosistemi della Terra, dovuto alla
nostra azione, ha avuto luogo in particolare negli ultimi 50 e
non ha precedenti nella storia dell’umanità. Le cause
principali sono, nell’ordine, la modificazione dei terreni e
dei mari, l’utilizzo diretto delle specie viventi, il
cambiamento climatico, l’inquinamento e la diffusione delle
specie aliene.

Il WWF richiama l’attenzione sulla grande sfida per il 2020,
anno in cui scadranno alcuni importanti target dell’Agenda
2030 con i suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile,
approvata da tutti i paesi del mondo alle Nazioni Unite nel
2015, scadrà la strategia decennale (2010-2020) per la difesa
della biodiversità mondiale in ambito della Convenzione ONU
sulla Diversità Biologica e inoltre si rivedranno gli impegni
volontari presi da tutti i paesi per concretizzare l’Accordo
di Parigi del 2015 della Convenzione Quadro ONU sui
Cambiamenti Climatici. Già sappiamo, dalle attente analisi sin
qui svolte, che i contributi volontari dichiarati dai vari
paesi, anche se fossero tutti concretamente realizzati, non
basterebbero a mantenere la temperatura media della superficie
terrestre sotto i 2°C di crescita rispetto all’epoca
preindustriale.

Un’occasione unica per mettere a sistema un insieme di
proposte operative e concrete mirate soprattutto allo sforzo
senza precedenti necessario per la nuova strategia decennale
futura (2020-2030) destinata a fermare la perdita di
biodiversità nel mondo, che costituisce l’assicurazione
fondamentale per la vita di noi tutti. Dovremmo cercare di
proteggere almeno il 50% della superficie del nostro pianeta
entro il 2030 avviando per questo anche un’ampia operazione di
ripristino degli ecosistemi mondiali come annunciato dalle
stesse Nazioni Unite che hanno lanciato nel marzo scorso
l’avvio del decennio dell’Ecosystems Restoration.

Per questo il WWF sta cercando di mobilitare governi,
parlamenti, imprese, organizzazioni, cittadini per un
grande Global Deal per la Natura e la Gente(Global Deal for
Nature and People) affinchè tutti si impegnino concretamente a
ristabilire un equilibrio tra natura e umanità.

L’Overshoot Day ricorda a ciascuno quanto umanità e natura e
siano interdipendenti e tra di loro connesse e proprio per
raccontare questa connessione, il WWF lancia in occasione
della giornata di oggi un nuovo video “Noi siamo
Natura” scritto e diretto da Giacomo Cagnetti e Rovero
Impiglia (www.jackandrov.com) raccontato dalla voce di Flavio
Aquilone con musiche di Cristiano Corradetti.

Nel video, i due registi marchigiani ci ricordano quanto
l’essere umano e la natura siano interdipendenti e connessi:
dalla luce del sole, alle onde del mare, dal caffè della
mattina agli abiti che si indossano, “noi siamo la speranza,
noi siamo il coraggio delle nostre scelte, l’origine di tutte
le connessioni, noi siamo natura”.
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