Iperomocisteinemia e rischio cardiovascolare: stato dell'arte

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  Iperomocisteinemia e rischio cardiovascolare: stato dell’arte

  Paola Pezzati1, Fiamma Balboni2, Maria Stella Graziani3
  1Dipartimento Diagnostica di Laboratorio, Laboratorio Generale, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze
  2Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche, Istituto Fiorentino di Cura e Assistenza, Firenze

  3Laboratorio di Analisi Chimico-Cliniche ed Ematologiche, Ospedale Civile Maggiore, Azienda Ospedaliera-Universitaria

  Integrata di Verona

  ABSTRACT
  Hyperhomocysteinemia and cardiovascular risk: state of the art. Several decades ago it was suggested that
  individuals with elevated concentrations of plasma homocysteine, a sulphur-containing amino acid, have an increased risk
  of coronary heart disease. Observational studies confirmed the association, although its strength has recently been
  reconsidered. Whether this association is causal is still uncertain; however, it is highly relevant to answer the clinical
  question if treatments with B-type vitamins and folate, known to lower plasma homocysteine concentrations, may reduce
  vascular risk. The present paper reviews the evidence in a historical perspective, from observational studies to
  randomized controlled trials. Results from recent metanalyses are also presented and discussed. Laboratory
  professionals should be aware that, although “homocysteine lowering” trials showed no effects on vascular outcomes, the
  measurement of plasma homocysteine concentrations is still of some value as diagnostic (homocysteinuria, vitamin B
  deficiencies) and prognostic (cardiovascular disease) tool.

  INTRODUZIONE                                                         La forma circolante (Hcy totale) è la somma di tutti i
                                                                  tipi molecolari plasmatici (Hcy libera, Hcy legata alle
      L’omocisteina (Hcy) è un amminotiolo a quattro atomi        proteine, disolfuri misti e Hcy-tiolattone) (3) e riflette il
  di carbonio derivato dalla demetilazione della metionina,       bilancio fra produzione e utilizzo; tuttavia, molti fattori
  amminoacido solforato essenziale, abbondante nelle              sono in grado di provocare un’iperomocisteinemia:
  proteine animali; organi di sintesi sono il fegato e il         carenza di vitamine B (come accennato, le vitamine B6,
  muscolo striato, nei quali si forma durante la biosintesi       B12 e l’acido folico sono necessari per gli enzimi coinvolti
  della creatina (1). La sua funzione biologica si esplica        nelle vie metaboliche e le loro carenze nutrizionali
  attraverso due reazioni enzimatiche: la rimetilazione e la      provocano blocchi con conseguente aumento dei
  transulfurazione (2). Per la prima è richiesta la presenza      prodotti intermedi); carenze enzimatiche su base
  di due coenzimi, folato e metilcobalamina; per la               genetica (sono noti difetti dei geni che codificano per gli
  seconda della vitamina B6.                                      enzimi MTHF reduttasi e MS); insufficienza renale, con
      La rimetilazione è favorita da condizioni di carenza di     conseguente diminuzione della “clearance” della Hcy;
  metionina; in tal caso Hcy viene riciclata a metionina          farmaci (terapie con ciclosporina A o metotressato); età
  secondo due vie differenti. La prima richiede la presenza       (all’aumento dell’età corrisponde un aumento della Hcy
  dell’enzima metionina sintasi (MS), di vitamina B12 e N-        plasmatica); sesso (gli uomini hanno valori più alti delle
  metiltetraidrofolato (MTHF). La seconda invece, che è           donne); stile di vita (attività fisica, fumo, stress,
  presente soprattutto a livello epatico, è vitamina B12-         assunzione di caffè) e condizioni generali di salute (i
  indipendente e richiede la presenza di betaina-                 soggetti in buono stato di salute presentano
  omocisteina metiltransferasi, in quanto utilizza la betaina     concentrazioni di Hcy inferiori rispetto ai soggetti in
  come donatore di gruppi metile.                                 peggiore stato di salute) (4, 5). Da un punto di vista
      La transulfurazione invece avviene quando la via            epidemiologico, la carenza nutrizionale è la causa più
  della rimetilazione è satura o quando è necessario              frequente di alterazione del metabolismo della metionina
  produrre cisteina. In questa reazione Hcy si condensa           con conseguente iperomocisteinemia; per tale motivo le
  con la serina per formare cistationina in un processo           concentrazioni plasmatiche di Hcy sono considerate un
  irreversibile catalizzato dall’enzima cistationina β-           sensibile indicatore di deficit delle vitamine correlate
  sintetasi, che richiede vitamina B6 come coenzima. La           (folato, B12 e B6) (6).
  cistationina viene idrolizzata a γ-chetobutirrato e cisteina,
  il cui eccesso viene ossidato a taurina e solfati organici      METODI DI DETERMINAZIONE
  poi escreti nelle urine. Pertanto, questa via metabolica
  non solo porta alla produzione di cisteina, ma catabolizza          Il campione biologico di elezione per la
  effettivamente l’eccesso di Hcy non richiesto per il            determinazione della Hcy è quello raccolto con EDTA o
  trasferimento di metile e fornisce solfato utile in altre vie   eparina. Non è raccomandabile l’uso del citrato come
  metaboliche.                                                    anticoagulante in quanto esso implica risultati del 5-10%

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      più bassi (7). Tuttavia, il tipo di anticoagulante deve                     o elettrochimico), l’elettroforesi capillare con rilevazione
      essere scelto in base al metodo analitico adottato dal                      in fluorescenza, la gas cromatografia–spettrometria di
      laboratorio, poiché esistono interferenze metodo-                           massa (GC-MS) e la cromatografia liquida con
      dipendenti.                                                                 spettrometria di massa-tandem (LC-MS-MS) presentano
          Il campione deve essere refrigerato immediatamente                      il vantaggio di avere un ampio intervallo di misurazione,
      dopo il prelievo e centrifugato entro 30 min per evitare un                 di determinare simultaneamente anche altri composti
      aumento di Hcy dovuto alla cessione del tiolo da parte                      (amminoacidi solforati, acido metilmalonico) e spesso di
      dei globuli rossi, quantificabile in circa 1 μmol/L all’ora a               avere anche un costo/esame ridotto; tra gli svantaggi,
      temperatura ambiente. L’emolisi può interferire con                         deve essere ricordata la bassa cadenza analitica, il
      alcuni metodi di misurazione, ma di per sé non è                            discreto investimento di risorse in termini di tempo e
      responsabile di innalzamento della omocisteinemia.                          personale e la necessità di competenze specifiche.
      Dopo centrifugazione e separazione, il campione ha                               Esiste notevole variabilità interlaboratorio e tra
      ottima stabilità: può essere conservato 4 giorni a                          metodi, che rendono difficile confrontare i risultati
      temperatura ambiente, per settimane a +4 °C e svariati                      provenienti da laboratori diversi (9). Un gruppo interna-
      anni a –20 °C. L’uso di provette con gel separatore facilita                zionale di esperti ha raccomandato che il bias accettabile
      la gestione dei campioni, poiché la concentrazione della                    sia
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  colesterolemia totale e non dovrebbe costituire un               Queste prime osservazioni hanno indirizzato, a partire
  problema nell’ambito dei lunghi “follow-up”; tuttavia,           dalla fine degli anni ’80, la ricerca di base e la ricerca
  nelle situazioni di iperomocisteinemia si riscontrano            clinica verso la formulazione della “ipotesi omocisteina”
  variazioni intraindividuali maggiori: in soggetti con valori     nel contesto dei fenomeni di generazione
  di 40 μmol/L, la variabilità è di circa il 5% dopo 4-8 mesi      dell’aterosclerosi e quindi verso l’inquadramento della
  e di circa il 35% dopo due anni. Tale dato è di estrema          iperomocisteinemia come fattore di rischio della malattia
  importanza quando si debbano interpretare i risultati di         cardiovascolare e cerebrovascolare (15).
  “trials” condotti su soggetti con elevate concentrazioni              Il meccanismo esatto tramite il quale Hcy provoca
  basali di Hcy, poiché l’oscillazione dei valori deve essere      l’aterosclerosi non è stato ancora chiarito; tuttavia, la
  riconosciuta come un potenziale fattore confondente e            ricerca di base ha messo in luce una serie di eventi che
  come tale deve essere valutata.                                  possono, di per sé o in sinergia fra loro, contribuire alla
       Attualmente la determinazione della Hcy plasmatica          patogenesi della lesione (16). Studi sui meccanismi
  può avere tre indicazioni cliniche:                              biochimici relativi alla funzione dell’endotelio hanno
  1. diagnosi di omocistinuria;                                    evidenziato che Hcy è in grado di compromettere la
  2. identificazione dei soggetti con carenze nutrizionali di      normale funzione endoteliale riducendo, da un lato, la
       vitamina B6, B12 e folati;                                  sintesi di monossido di azoto, che è la piu’ potente
  3. valutazione della omocisteinemia come fattore di              molecola        ad     azione    vasodilatatoria    prodotta
       rischio cardiovascolare in soggetti con familiarità per     dall’endotelio e dall’altro aumentando lo stress
       aterosclerosi precoce, in presenza o assenza di fat-        ossidativo (17). Nell’iperomocisteinemia si verifica,
       tori di rischio convenzionali (obesità, sedentarietà,       infatti, un incremento nella produzione di specie reattive
       ipertensione, fumo, dislipidemia).                          dell’ossigeno, anche tramite il coinvolgimento
                                                                   dell’ossidonitrico sintasi endoteliale, ed un’inibizione
  OMOCISTEINEMIA E RISCHIO                                         degli enzimi antiossidanti cellulari, come la superossido
  CARDIOVASCOLARE                                                  dismutasi e l’isoforma cellulare della glutatione
                                                                   perossidasi (18). A carico dell’endotelio è stato inoltre
       La patologie cardiovascolari sono, sia nei paesi            segnalato un aumento della proliferazione delle cellule
  industrializzati che in quelli in via di sviluppo,               muscolari lisce indotto da alte concentrazioni circolanti di
  un’importante causa di mortalità e morbidità, con enormi         Hcy, parallelamente ad una interferenza con la normale
  costi per la società in termini di consumo di risorse            funzione piastrinica, fenomeni che possono contribuire
  materiali ed umane (13). La prevenzione primaria e               all’instaurarsi della placca aterosclerotica (19).
  secondaria di tali condizioni morbose, attuabile con il               Esiste quindi un coinvolgimento importante della Hcy
  riconoscimento e la modifica dei fattori di rischio, è           negli eventi fisiopatologici che determinano la malattia
  unanimemente considerata una strategia vantaggiosa               aterosclerotica. Coerentemente con le prime osserva-
  per il singolo individuo e per la comunità. Da molti anni,       zioni di Mc Cully, la ricerca clinica, basata su studi
  alla lista dei più noti fattori di rischio per patologie         epidemiologici illustrati più avanti, ha confermato che
  cardiovascolari e cerebrovascolari, quali fumo,                  elevate concentrazioni di Hcy sono associate alla pre-
  ipertensione, obesità, dislipidemie, si è aggiunta               senza o allo sviluppo di eventi ischemici cardiovascolari.
  l’iperomocisteinemia.                                                 Il fattore di rischio “iperomocisteinemia” può essere,
       I paragrafi seguenti ripercorrono le tappe che hanno        tuttavia, facilmente controllato (ovvero possono essere
  portato alla produzione, lettura critica e reinterpretazione     abbassate le concentrazioni plasmatiche di Hcy) con la
  delle evidenze relative alla verifica del ruolo della Hcy in     semplice supplementazione alimentare di acido folico e
  tale ambito e agli studi di intervento tendenti a ridurne le     vitamine B (20, 21). Come conseguenza del controllo sul
  concentrazioni circolanti. Gli studi indirizzati a chiarire il   fattore di rischio si dovrebbe assistere ad una riduzione
  ruolo dell’iperomocisteinemia come fattore di rischio            dei fenomeni aterosclerotici indotti dalla Hcy, cioè una
  cardiovascolare individuano, infatti, un percorso di             riduzione dell’incidenza delle patologie cardiovascolari e
  estremo interesse, sia dal punto di vista metodologico,          cerebrovascolari di tipo ischemico e trombotico. Questo
  poiché esemplificano alcuni delle criticità presenti nella       è il razionale che ha ispirato ed ispira gli studi di
  metodologia della ricerca scientifica, sia da un punto di        intervento in questo campo; tuttavia, la definitiva verifica
  vista più generale, poiché mettono in luce quanto possa          di quest’ultima ipotesi, che si è articolata ormai per alcuni
  essere produttivo far convergere gli sforzi di vari gruppi       decenni, si è dimostrata ardua ed ha visto la produzione
  di studio, interessati al medesimo quesito clinico, per          di evidenze, la cui qualità è stata via via sottoposta a
  ottenere evidenze solide e raccomandazioni forti.                riletture critiche che, se da un lato ne hanno chiarito le
       Il ruolo della Hcy nella patogenesi delle malattie          limitazioni metodologiche e hanno indirizzato gli studi
  cardiovascolari è stato ipotizzato fin dal 1969 quando           successivi, dall’altro hanno prodotto un vivace dibattito
  McCully osservò al tavolo autoptico la presenza di               nella comunità scientifica e un’alternanza di notizie
  aterosclerosi prematura diffusa in due bambini affetti da        contrastanti per i non addetti ai lavori.
  omocistinuria, patologia ereditaria congenita, e formulò              Sebbene alcuni grandi “trials” siano ancora in corso
  l’ipotesi di un rapporto diretto tra esposizione ad elevate      e quindi, a rigore, una risposta definitiva possa essere
  concentrazioni di Hcy e lesioni aterosclerotiche diffuse e       data solo alla loro conclusione, si può affermare che, ad
  fenomeni di tromboembolismo arterioso e venoso (14).             oggi, non ci sono evidenze che indichino una

                                                                                      biochimica clinica, 2010, vol. 34, n. 3      175
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      diminuzione        degli  eventi     cardiovascolari      e      aumento delle concentrazioni plasmatiche della Hcy pari
      cerebrovascolari secondariamente al trattamento con              a 5 µmol/L, un OR di 1,3 (IC 95%: 1,1-1,5). Tale
      acido folico e alla riduzione delle concentrazioni               associazione appare quindi più debole di quella
      circolanti di Hcy.                                               precedentemente rilevata, sebbene ancora di notevole
          Nei successivi paragrafi sono presentate le evidenze         interesse, rappresentando un aumento del rischio di
      prodotte dagli studi osservazionali, che hanno studiato il       patologia pari al 30%.
      ruolo della Hcy come fattore di rischio per le patologie             Nel 2002 un contributo al dibattito sul ruolo della Hcy
      vascolari, e le evidenze prodotte dagli studi di intervento,     è fornito da una revisione sistematica incentrata su 57
      che propongono il trattamento con folati come                    studi (3 studi di coorte, 12 caso-controllo “nested”, 42
      prevenzione delle stesse.                                        caso-controllo) per un totale di 5518 soggetti affetti da
                                                                       CHD e 1817 da patologia cerebrovascolare (27). La
      Gli studi osservazionali                                         forza dell’associazione è ulteriormente ridimensionata e
                                                                       per un aumento dell’omocisteinemia pari a 5 µmol/L è
          Negli anni ’90, grazie alla presenza in letteratura di       segnalato, relativamente alla patologia cardiovascolare,
      un discreto numero di studi caso-controllo di tipo               un OR di 1,06 (IC 95%: 0,99-1,13) negli studi coorte, un
      retrospettivo, pubblicati per chiarire la relazione tra          OR di 1,23 (IC 95%: 1,07-1,41) nei caso-controllo
      iperomocisteinemia e insorgenza di patologia                     “nested” ed infine un OR di 1,70 (IC 95%: 1,50-1,93)
      cardiovascolare di tipo ischemico, sono state condotte           negli studi di tipo caso-controllo. Interessanti anche i dati
      delle importanti revisioni sistematiche. La prima                relativi allo “stroke”, poiché ad un aumento
      metanalisi risale al 1995 ed analizza dati di 2297 soggetti      dell’omocisteinemia pari a 5 µmol/L corrisponde un OR
      derivanti da 27 studi osservazionali (22). Le                    di 1,10 (IC 95%: 0,94-1,28) negli studi di coorte, un OR
      concentrazioni di Hcy sono misurate in pazienti affetti da       di 1,58 (IC 95%: 1,35-1,85) negli studi caso-controllo
      patologia coronarica di tipo ischemico (CHD) e l’analisi         “nested” e infine un OR di 2,16 (IC 95%: 1,65-2,82) negli
      statistica suggerisce una forte associazione tra                 studi caso-controllo.
      concentrazioni di Hcy e sviluppo di patologia. Gli Autori            Il disegno di studio, quindi, condiziona pesantemente
      indicano un “odds ratio” (OR) di 1,6 [intervallo di              la forza dell’associazione, che risulta sovrastimata come
      confidenza (IC) 95%: 1,4-1,7] nei soggetti di sesso              conseguenza dei “bias”. Assumendo come evidenze di
      maschile e un OR di 1,8 (IC 95%: 1,3-1,9) nel sesso              maggiore solidità quelle derivanti dagli studi prospettici,
      femminile, quando esista un innalzamento del valore di           l’aumento di rischio di patologia, a fronte di innalzamento
      omocisteinemia pari a 5 µmol/L. Gli Autori indicano              del valore di base della Hcy, è stimato pari a circa il 10%.
      anche un OR di 1,5 (IC 95%: 1,3-1,9) per “stroke”,               Gli Autori della revisione concludono che, sebbene
      sempre per un aumento di Hcy pari a 5 µmol/L.                    l’importanza dell’iperomocisteinemia come fattore di
          I dati apparivano di estremo interesse, data la forza        rischio per CHD sia stata in passato sovrastimata, come
      dell’associazione, pari a più del 60% di aumento del             conseguenza delle limitazioni metodologiche degli studi,
      rischio di sviluppo di CHD. Tuttavia, tali dati sono stati, in   è tuttavia possibile arrivare ad una corretta
      tempi più recenti, sottoposti ad un’analisi critica, che ha      interpretazione dell’importanza e del ruolo rivestito dal
      evidenziato alcune limitazioni metodologiche (23). Prima         metabolita, ponendosi due fondamentali obiettivi. Il
      fra tutte, il mancato aggiustamento per fattori di               primo è la definizione di dati epidemiologici corretti,
      confondimento. Le concentrazioni plasmatiche di Hcy              raggiungibile con la stesura di una revisione sistematica
      sono, infatti, strettamente correlate ad una serie di            basata sui dati dei singoli partecipanti agli studi
      parametri (età, sesso maschile, obesità e valori di              osservazionali; il secondo obiettivo è la ricerca della
      pressione sanguigna), noti come fattori di rischio per           risposta al quesito clinico relativo agli effetti della
      patologia cardiovascolare. Il mancato aggiustamento per          somministrazione di acido folico sulle patologie
      questi fattori di confondimento porta ad una sovrastima          vascolari, tramite “trials” clinici.
      della forza dell’associazione (24). Un ulteriore problema            La prima sfida è raccolta nel 2002 grazie all’impegno
      metodologico presente in questi primi lavori è dato dal          della “Homocysteine Studies Collaboration”, un gruppo
      non aver tenuto presente la variazione intraindividuale          di studio responsabile della pubblicazione di una
      delle concentrazioni di Hcy nei lunghi periodi di tempo,         metanalisi (23) che, attingendo ai “database” dei singoli
      fenomeno che introduce un errore sistematico                     studi osservazionali e quindi ai dati dei singoli
      (“regression dilution bias”) (25).                               partecipanti, realizza una serie di analisi per sottogruppi
          Data la potenziale rilevanza in termini di salute            omogenei e propone correzioni per i fattori di
      pubblica, gli anni immediatamente successivi vedono la           confodimento e per il “regression dilution bias”. Gli Autori
      pubblicazione di numerosi altri studi osservazionali, tra        sono particolarmente interessati agli studi prospettici di
      cui alcuni prospettici, di maggior validità metodologica,        coorte, in cui la misurazione della Hcy sia stata eseguita
      analizzati da una revisione sistematica del 1998 (26). Il        prima dell’insorgenza della patologia cardiovascolare o
      lavoro esamina separatamente 17 studi retrospettivi e 5          cerebrale. Sono analizzati anche i lavori retrospettivi,
      studi prospettici tra i quali sono presenti anche due studi      suddivisi in base alla tipologia di controllo adottata
      caso-controllo tipo “nested”, in cui i controlli sono            (controlli di popolazione o controlli di altro tipo). Il lavoro
      perfettamente abbinati ai casi. La metanalisi condotta sui       analizza 30 studi per un totale di 5073 casi di CHD e
      5 studi prospettici (totale 1000 casi) evidenzia, per un         1113 casi di “stroke”. Negli studi prospettici, un

176         biochimica clinica, 2010, vol. 34, n. 3
REVIEWS                                                                                                                    RASSEGNE

  abbassamento del valore dell’omocisteina plasmatica               consapevolezza di tali problemi e del loro effetto sui dati
  pari al 25% rispetto del valore di base è associato ad            prodotti dai “trials”, tuttavia, sono stati necessari anni di
  una diminuzione del rischio di CHD del 11% (OR 0,89, IC           lavoro e sono state spese molte energie.
  95%: 0,83-0,96, aggiustato per sesso, età, fumo,                      Di seguito sono riportate le informazioni essenziali di
  pressione sanguigna sistolica e colesterolemia) e ad una          alcuni studi di intervento.
  diminuzione del rischio di “stroke” pari al 19% (OR 0,81,
  IC 95%: 0,69-0,95, aggiustato per sesso, età, fumo,               Gli studi conclusi
  pressione sanguigna sistolica e colesterolemia). Negli                 Fra il 1993 e il 2006 sono stati realizzati 9 grandi
  studi retrospettivi le associazioni sono più forti, ma gli        “trials” (Tabella 2).
  Autori attribuiscono ciò all’effetto di “bias” non                     HOST (“Homocysteinemia in kidney and end stage
  comprimibili.                                                     renal disease”) è uno studio condotto su reduci di guerra
       Questi dati osservazionali, ad oggi i più solidi e           affetti da insufficienza renale cronica e realizzato negli
  controllati dal punto di vista metodologico, ripropongono         Stati Uniti fra settembre 2001 e ottobre 2003 (29). Sono
  il concetto che l’associazione esiste anche per differenze        stati arruolati 2056 pazienti. Le concentrazioni di
  di concentrazioni di Hcy relativamente piccole e che tale         omocisteinemia sono state misurate dopo tre mesi di
  evidenza sia da considerarsi rilevante in termini di salute       terapia e hanno mostrato una riduzione del 25,8%. Il
  pubblica.                                                         trattamento con folati e vitamine non ha portato alcuna
                                                                    differenza di incidenza di mortalità [hazard ratio (HR)
  Gli studi di intervento
                                                                    1,04, IC 95%: 0,91-1,18] o di eventi vascolari maggiori
       Una volta definito questo concetto, la valenza della         (“stroke”: HR 0,90, IC 95%: 0,58-1,40; infarto miocardio
  “ipotesi omocisteina”, in termini di prevenzione primaria         acuto: HR 0,86, IC 95%: 0,67-1,08; amputazioni: HR
  e secondaria, deve emergere da studi clinici che                  1,14, IC 95%: 0,79-1,64) fra i gruppi trattamento e
  indaghino se una supplementazione con acido folico e              placebo. Le conclusioni a cui sono giunti gli Autori sono
  vitamine B possa indurre una diminuzione degli eventi             che “il trattamento con alte dosi di acido folico e vitamine
  ischemici cardiovascolari e cerebrali.                            del gruppo B non migliora la sopravvivenza, né riduce
       Prima di esaminare in dettaglio i lavori, conclusi o in      l’incidenza di malattie vascolari in pazienti con
  corso, è necessario premettere che i protocolli dei primi         insufficienza renale cronica in stadio avanzato o
  studi di intervento sono stati progettati, come naturale, in      terminale” (29).
  base alle evidenze disponibili al momento. Sappiamo                    NORVIT (“Norvegian vitamin”) è uno studio
  oggi che l’associazione tra innalzamento dell’                    realizzato in Norvegia dal dicembre 1998 al marzo 2004
  omocisteinemia e patologia ischemica e trombotica era             (30). Sono stati sottoposti al trattamento 3749 pazienti
  notevolmente sovrastimata. Ciò ha implicato nei primi             con pregresso infarto del miocardio. Il “follow-up”
  “trials” un errore nel calcolo della potenza degli stessi         mediano è stato di 40 mesi. L’ipotesi dello studio era che
  (28). Apparentemente, infatti, secondo le prime revisioni         la supplementazione vitaminica, riducendo le
  la forza dell’associazione stimata era molto grande               concentrazioni sieriche di omocisteina, potesse ridurre il
  (60%) ed in tali condizioni è sufficiente una popolazione         rischio di eventi cardiovascolari recidivanti in pazienti
  di bassa numerosità per evidenziare l’efficacia di un             con pregresso infarto del miocardio. La concentrazione
  trattamento, ma se la forza dell’associazione è minore            media di Hcy è stata ridotta dalla supplementazione
  (circa il 10%, secondo la revisione del 2002) il campione         vitaminica del 27%, ma non si è avuto nessun effetto
  deve essere di grandi dimensioni per rendere visibile             significativo sull’“end point” primario, anche se nel
  una differenza statisticamente significativa. L’errore nel        gruppo trattato con acido folico, vitamina B12 e B6 c’è
  calcolo delle dimensioni degli studi, ovvero del numero di        stata una tendenza verso un aumento del rischio [rischio
  soggetti da reclutare, insieme alla breve durata del              relativo (RR) 1,22, IC 95%: 1,00-1,50)]. Le conclusioni
  “follow-up” (inferiore ai 12 mesi), sono i “bias” che hanno       degli Autori sono state che “il trattamento con vitamine
  penalizzato i primi “trials” e che hanno portato alla             del gruppo B non ha abbassato il rischio di malattia
  produzione di deboli evidenze.                                    cardiovascolare ricorrente dopo un infarto acuto del
       Il dubbio che i lavori con risultati negativi                miocardio. Tuttavia, si evidenzia un effetto dannoso
  semplicemente non fossero in grado di rivelare una reale          derivante dall’uso di supplementazione combinata di
  associazione tra terapia e “outcome” ha reso necessaria           vitamine del gruppo B; pertanto questo trattamento non
  la conduzione di ulteriori “trials”. Ma anche i grandi            è raccomandato” (30).
  “trials” pianificati alla fine degli anni ’90 hanno sofferto di        Può essere qui interessante esaminare un po’ più in
  un problema metodologico, quando, nel 1998, negli Stati           dettaglio i dati dello studio NORVIT, poiché essi hanno
  Uniti e in Canada è stata introdotta per legge la                 suscitato un acceso dibattito. La conduzione dello studio
  fortificazione delle farine alimentari con folati. Ciò ha         è stata sottoposta ad una attenta lettura critica, che ha
  provocato nella popolazione generale, ed anche in                 evidenziato una serie di “bias” relativi a criteri di
  quella reclutata negli studi, un abbassamento dei valori          arruolamento (la valutazione delle concentrazioni basali
  di     omocisteinemia         indipendente      dall’eventuale    di Hcy non è stata inclusa nei criteri di arruolamento),
  trattamento e probabilmente non comprimibile con una              interpretazione scorretta di uno dei bracci di trattamento
  ulteriore somministrazione di vitamine. Per arrivare alla         (la sola somministrazione di vitamina B6 costituisce un

                                                                                       biochimica clinica, 2010, vol. 34, n. 3      177
178
                                          Tabella 2
                                          Caratteristiche principali degli studi di intervento con trattamento dell’omocisteinemia attualmente conclusi
                                          Studioa                  Disegnob       Popolazione      No. pazienti/ Somministrazioni (mg/giorno)         Controllo                     “End point” primari                           Associazione (IC 95%)
                                                                                                                                                                                                                                                                    RASSEGNE

                                                                                                    “follow-up”                                      (mg/giorno)
                                                                                                       (anni)    Folato   Vitamina Vitamina
                                                                                                                             B12        B6
                                          HOST                   Prevenzione       Insufficienza     2056/3,2      40         2        100            Placebo                    Mortalità per ogni causa                          HR 1,04 (0,91-1,18)
                                                                   primaria       renale cronica

                                          NORVIT                  Prevenzione           CHD         3749/3,3                                          Placebo                   Composito: IMA, “stroke”,
                                                                secondaria (PS)                                                                                                 morte improvvisa per CHD
                                                                                      gruppo A                    0,8         0,4         40                                                                                       RR 1,22 (1,00-1,50)
                                                                                      gruppo B                    0,8         0,4          -                                                                                       RR 1,08 (0,93-1,25)
                                                                                      gruppo C                     -           -          40                                                                                       RR 1,14 (0,98-1,32)

                                          WENBIT                      PS                CHD         3096/3,2                                          Placebo           Composito: mortalità per ogni causa, IMA,

biochimica clinica, 2010, vol. 34, n. 3
                                                                                                                                                                        angina instabile, “stroke” tromboembolico
                                                                                      gruppo A                    0,8         0,4         40                                                                                              NC
                                                                                      gruppo B                    0,8         0,4          -                                                                                       HR 1,09 (0,90-1,32)
                                                                                      gruppo C                     -           -          40                                                                                       HR 0,90 (0,74-1,09)

                                          VISP                        PS              “Stroke”      3680/2,0      2,5         0,4         25         Folato 0,02               Infarto cerebrale recidivante                        RR 1,0 (0,80-1,3)
                                                                                                                                                      B12 0,06
                                                                                                                                                       B6 0,2

                                          HOPE 2                      PS               CHD,         5522/5,0      2,5          1          50          Placebo        Composito: mortalità per cause cardiovascolari.               RR 0,95 (0,84-1,07)
                                                                                      diabete                                                                                        IMA, “stroke”                                 Rianalisi per stroke:
                                                                                                                                                                                                                              HR 0,75 (0,59-0,97) “stroke”
                                                                                                                                                                                                                          HR 0,72 (0,54-0,95) “stroke” non fatale
                                                                                                                                                                                                                          OR 0,95 (0,57-1,56) deficit neurologici

                                          WAFACS                      PS                CHD         5442/7,3      2,5          1          50          Placebo        Composito: mortalità per cause cardiovascolari.               RR 1,03 (0,90-1,19)
                                                                                                                                                                                     IMA, “stroke”

                                          CHAOS 2                     PS                CHD         1882/2,0      5,0          -           -          Placebo                         IMA non fatale                               RR 1,91 (0,96-3,82)

                                          Goes                        PS                CHD          593/2,0      0,5          -           -       “Standard care”    Composito: morte cardiovascolare, morte non                  RR 1,05 (0,63-1,75)
                                                                                                                                                                        cardiovascolare, IMA recidivante, procedure
                                                                                                                                                                        coronariche invasive, TIA, “stroke”, chirurgia
                                                                                                                                                                                          vascolare
                                          Goes                        PS                CHD          593/3,5      0,5          -           -       “Standard care”    Composito: eventi vascolari, sindrome corona-                RR 0,85 (0,56-1,31)
                                          (estensione                                                                                                                 ria acuta definita in base ai valori di troponina
                                          del “follow-up” e                                                                                                                                cardiaca
                                          rianalisi dei dati)
                                          FOLARDA                     PS                CHD          283/1,0      5,0          -           -       “Standard care”    Composito: morte cardiovascolare, morte non            RR 0,88 (0,30-2,54) mortalità
                                                                                                                                                                     cardiovascolare, IMA e ischemia recidivanti, pro-       RR 3,06 (0,13-74,58) “stroke”
                                                                                                                                                                         cedure di rivascolarizzazione in urgenza          RR 0,77 (0,27-2,15) angina instabile
                                                                                                                                                                                                                                RR 0,82 (0,33-2,01) IMA
                                          aPer il significato degli acronimi vedere   testo.
                                          aTutti gli studi sono randomizzati.
                                          IC, intervallo di confidenza; HR, “hazard ratio”; IMA, infarto acuto del miocardio; CHD, malattia coronarica ischemica; RR, rischio relativo; NC, non calcolato; OR, “odds ratio”; TIA, attacco ischemico transitorio.
                                                                                                                                                                                                                                                                    REVIEWS
REVIEWS                                                                                                                   RASSEGNE

  braccio placebo e non un braccio trattamento, non                supplementazione vitaminica ad alto dosaggio,
  essendo provato che tale monoterapia sia in grado di             riducendo le concentrazioni di omocisteinemia,
  ridurre le concentrazioni di omocisteinemia) e, infine,          riducesse anche il rischio di recidiva di “stroke” in un
  impostazione dei confronti tra bracci (mancano i dati di         periodo di osservazione di 2 anni in confronto con la
  confronto terapia vs. placebo). “Bias” di questa portata         supplementazione a basso dosaggio. La riduzione
  hanno prodotto un apparente tendenza verso l’aumento             media delle concentrazioni di omocisteinemia è stata di
  del rischio di “end point” primari e la segnalazione di          2 µmol/L, ma non c’è stato nessun effetto del trattamento
  possibile effetto dannoso della supplementazione                 sull’“end point”. Il RR, non aggiustato per “stroke”,
  vitaminica. Il riesame dei dati secondo standard                 malattia coronarica o morte, è stato 1,0 con probabilità di
  metodologici più corretti ha evidenziato una tendenza            eventi a 2 anni del 18,0% nel gruppo con
  verso la riduzione del rischio in tutti i gruppi in terapia.     somministrazione ad alta dose e del 18,6% nel gruppo a
  Tuttavia lo studio NORVIT presenta, anche al riesame,            bassa dose. Il rischio di “stroke” ischemico a 2 anni è
  dei dati di difficile interpretazione: ad esempio, i risultati   stato del 9,2% per il gruppo ad alta dose e del 8,8% per
  delle concentrazioni sieriche di folati nel gruppo placebo,      il gruppo a bassa dose (RR 1,0). I dati conclusivi
  aumentati nel corso dello studio, che rendono di fatto,          indicano        che      “una      riduzione      moderata
  poco corretto interpretare il gruppo come placebo. Come          dell’omocisteinemia totale “post-stroke” non ha avuto
  ultima osservazione è da notare che gli Autori indicano          effetto sull’“outcome” vascolare durante i due anni di
  come possibile effetto avverso della somministrazione            “follow-up”. Tuttavia, l’evidenza di una stretta
  vitaminica l’insorgenza di neoplasie. Tale dato ha avuto         associazione fra le concentrazioni di Hcy totale e rischio
  una grande risonanza nell’opinione pubblica; tuttavia,           vascolare suggeriscono di condurre ulteriori studi, e che
  anche in questo caso, i dati sono estremamente deboli:           sono necessari studi più lunghi su differenti popolazioni
  gli Autori dello studio non fanno menzione di avere              con iperomocisteinemia” (32). Una informazione
  registrato gli eventi cancerosi, le loro complicazioni o         rilevante sullo studio è l’alto tasso di “compliance” alla
  progressioni, ed è da supporre che i fenomeni                    terapia vitaminica dimostrato da dosaggi biochimici e
  manifestati nel primo anno dopo l’inizio del “trial” siano       dalla consistente riduzione dell’omocisteinemia
  dovuti a situazioni pregresse fino ad allora non                 proporzionale ai dosaggi nei bracci in terapia. I problemi
  evidenziabili.                                                   metodologici dello studio vertono prima di tutto sul
      Il “Western Norvay B vitamin intervention trial”             problema della fortificazione obbligatoria delle farine
  (WENBIT) è uno studio realizzato in Norvegia fra il 1999         iniziata durante il “trial” a causa della quale le
  e il 2006 (31). Sono stati randomizzati per ricevere il          concentrazioni di Hcy basali potevano essere troppo
  trattamento o placebo 3096 pazienti sottoposti ad                basse per mostrare un effetto del trattamento, ma anche
  angiografia per sospetta malattia coronarica e/o stenosi         sulla durata del “follow-up” e sulla potenza statistica
  della valvola aortica. La riduzione media delle                  dello studio: dato il basso numero di eventi e
  concentrazioni di omocisteinemia dopo 1 anno di                  presupponendo di voler evidenziare una riduzione del
  trattamento è stata del 30%. Durante i 38 mesi di “follow-       rischio di circa il 10%, lo studio avrebbe dovuto reclutare
  up” l’“end point” primario composito (mortalità, eventi          circa 20.000 partecipanti.
  cardiovascolari, “stroke”) ha avuto un incidenza                     Gli Autori hanno poi condotto una rianalisi dei dati,
  complessiva del 13,7%: 14,2% nei pazienti che erano in           esaminando il sottogruppo di soggetti con carenza di
  trattamento con acido folico e vitamina B12 contro il            B12 (l’unica carenza che si può verificare
  13,1% nei placebo e 13,0% nei pazienti riceventi                 spontaneamente nella popolazione fortificata e causare
  vitamina B6 contro il 14,3% nei placebo. Sebbene non             iperomocisteinemia), eliminando i soggetti con livelli di
  fosse dimostrabile una significativa differenza fra i            B12 estremi [molto alti (da supplementazione diversa da
  gruppi, lo studio è stato terminato in anticipo a causa          quella eventualmente fornita dal “trial”) e molto bassi
  della preoccupazione suscitata dai risultati ottenuti con lo     (per malassorbimento)] e confrontando l’ ”outcome” tra il
  studio NORVIT. Le conclusioni a cui sono giunti gli Autori       gruppo ad alto livello di B12 e a basso livello di B12 (33).
  sono che “lo studio non ha evidenziato effetti sulla             Da tale analisi emerge una riduzione del rischio (“end
  mortalità totale o sugli eventi cardiovascolari con il           point” composito: morte, eventi coronarici e attacchi
  trattamento con acido folico e vitamine del gruppo B. I          ischemici cardiaci) del 21%. Quindi la rianalisi del VISP
  risultati non supportano l’uso di supplementazione               ha prodotto dati favorevoli al trattamento, anche se è da
  vitaminica con vitamine del gruppo B come prevenzione            notare che i successivi “trial” non hanno confermato
  secondaria in pazienti con malattia coronarica” (31).            questo dato.
      “Vitamin intervention for stroke prevention” (VISP) è            “Heart outcomes prevention evaluation-2 study”
  uno studio realizzato negli Stati Uniti, Canada e Scozia         (HOPE 2) è uno studio realizzato in Canada dal 2000 al
  fra il settembre 1996 e il maggio 2003 (32). Sono stati          2005 (34). Sono stati sottoposti a trattamento o a
  randomizzati per il trattamento vitaminico a basso               placebo per 5 anni 5522 pazienti con diabete o malattia
  dosaggio e ad alto dosaggio 3680 pazienti con diagnosi           vascolare. La riduzione media della Hcy sierica è stata di
  di “stroke” ischemico non disabilitante e concentrazioni         2,4 µmol/L nel gruppo trattato, mentre nel gruppo
  di omocisteinemia maggiori del 25° percentile relativo           placebo si è avuto un aumento di 0,8 µmol/L.
  alla popolazione con “stroke” del Nord America.                  L’”outcome” primario, composito di morte per cause
  L’obiettivo dello studio è stato quello di determinare se la     cardiovascolari, infarto del miocardio e “stroke”, si è

                                                                                      biochimica clinica, 2010, vol. 34, n. 3     179
RASSEGNE                                                                                                                                              REVIEWS

      Tabella 3
      Caratteristiche principali dei studi in intervento con trattamento dell’omocisteina ancora in corso

      Studioa           Disegnob     Popolazione       No.           Somministrazioni          Controllo    “End point” primari     “End point” secondari
                                                     pazienti/         (mg/giorno)
                                                     “follow-
                                                     up” anni      Folato Vitamina Vitamina
                                                                             B12      B6
      FAVORIT         Prevenzione Insufficienza 4110/9,0           5,0      1,0      50        Vitamine CHD, incluso eventi Rigetto renale, mortalità
                        primaria  renale cronica                                                a basso cardiaci, cerebrali e   per ogni causa, stima
                                    in trapianto                                               dosaggio       periferici        della funzione renale
                                   renale stabile                                             senza acido                     basata sulla creatininemia
                                                                                                 folico
      VITATOPS        Prevenzione “Stroke”, TIA 8000/2,5           2,0      0,5      25        Placebo      “Stroke”, IMA non TIA, procedure di rivasco-
                       secondaria                                                                           fatale e morte per larizzazione, demenza,
                          (PS)                                                                               cause vascolari         depressione
      SU.FOL.OM3           PS         IMA, angina    2501/5,0       0,56    0,02     3,0       Placebo       Combinazione di        Eventi compositi presi
                                        instabile,               (5-MTHF)                                   IMA, “stroke”, morte separatamente, mortalità
                                         “stroke”                                                             cardiovascolare    totale e altri eventi cardio-
                                                                                                                                           vascolari
      SEARCH               PS         IMA, CHD       12064/7,0     2,0      1,0         -      Placebo        Eventi vascolari    Eventi vascolari maggiori
                                                                                                                 maggiori           presi separatamente,
                                                                                                                                  eventi vascolari maggiori
                                                                                                                                   in presenza/assenza di
                                                                                                                                 simvastatina, eventi coro-
                                                                                                                                   narici maggiori, “stroke”
      NORVIT e         Estensione        CHD         6839/16,0     0,8      0,4      40        Placebo          Neoplasia           Eventi cardiovascolari
      WENBIT           studio pro-                                                                                                  maggiori, mortalità per
                       spettico di                                                                                               tutte le cause e per cause
                         coorte                                                                                                           specifiche
      aPer il significato degli acronimi vedere testo.
      bTutti gli studi sono randomizzati.
      CHD, malattia coronarica ischemica; TIA, attacco ischemico transitorio; IMA, infarto acuto del miocardio; 5-MTHF, 5-metilentetrai-
      drofolato.

      verificato nel 18,8% del gruppo in terapia e nel 19,8% nel                   avuto lo stesso rischio per “end point” primario
      gruppo placebo (RR 0,95, IC 95%: 0,84-1,07). Dato                            composito, dato da infarto del miocardio, “stroke”,
      interessante, lo “stroke” sembra colpire meno i pazienti                     rivascolarizzazione             coronaria  e      mortalità
      in trattamento (RR 0,75, IC 95%: 0,59-0,97), sebbene in                      cardiovascolare (RR 1,03, 95% IC: 0,90-1,19), così
      questi pazienti si registrasse un maggior numero di                          come per gli “outcome” secondari (infarto del miocardio
      ospedalizzazioni per angina instabile. Anche HOPE è                          RR 0,87, IC 95%: 0,63-1,22; “stroke” RR 1,14, IC 95%:
      stato sottoposto ad una ulteriore analisi per sottogruppi                    0,82-1,57; mortalità per cause cardiovascolari RR 1,01,
      di pazienti, che ha evidenziato una significativa                            IC 95%: 0,76-1,35).
      diminuzione dei nuovi casi di “stroke” e del rischio di                           Goes (dal nome di una delle città olandesi dove si è
      “stroke” non fatale, sebbene non si sia realizzato un                        svolto lo studio) è uno studio realizzato fra novembre
      impatto sui deficit neurologici a 24 ore o sui deficit                       1998 e gennaio 2002 (37). I pazienti (593) con storia
      funzionali alla dimissione o dopo 7 giorni dall’evento                       precedente di malattia cardiovascolare sono stati
      (35). I benefici maggiori sono per i pazienti di età                         randomizzati nei bracci acido folico e placebo. Al
      inferiore a 69 anni, provenienti da zone dove non sono in                    momento dell’arruolamento tutti i pazienti erano in
      uso farine fortificate con acido folico, con concentrazioni                  terapia con statine, in media da 3,2 anni. Il “follow-up”
      basali elevate di colesterolo e omocisteina, che non                         mediano è stato di 24 mesi. I risultati mostrano nei
      ricevevano farmaci antiaggreganti piastrinici o                              pazienti del braccio trattato una diminuizione del 18%
      ipocolesterolemizzanti al momento dell’arruolamento. I                       delle concentrazioni sieriche di Hcy; tuttavia, mortalità ed
      dati positivi relativi allo “stroke” avevano, al momento                     eventi cardiovascolari non differiscono nei due bracci: il
      della diffusione dei risultati, rialzato le speranze sia della               RR è infatti pari a 1,05 (IC 95%: 0,63-1,75). La
      comunità scientifica che dei media su un possibile ruolo                     estensione del “follow-up” dello studio a 42 mesi e la
      delle terapie con folati nell’ambito della prevenzione.                      ridefinizione dell’infarto cardiaco in base ai valori di
           “Women’s antioxidant and folic acid cardiovascular                      troponina plasmatica non hanno modificato i risultati
      study” (WAFACS) è uno studio realizzato negli Stati Uniti                    precedentemente ottenuti (38). Gli Autori, pertanto,
      dal maggio 1993 al febbraio 2005 (36). Sono stati trattati,                  concludono che tale trattamento deve essere
      randomizzati per ricevere il trattamento o placebo, 5442                     somministrato con cautela fino a che saranno disponibili
      pazienti ad alto rischio di eventi vascolari con storia di                   altri più definitivi risultati.
      malattia cardiovascolare arteriosclerotica. A fronte di 7,3                       FOLARDA è uno studio realizzato in Olanda (39). I
      anni di trattamento e “follow-up” e sebbene le                               pazienti (283), con storia precedente di malattia
      concentrazioni di omocisteinemia siano diminuite del                         cardiovascolare, sono stati randomizzati per ricevere
      18,5% nel gruppo attivo vs. placebo, nei due gruppi si è                     acido folico o placebo. Tutti i pazienti erano in

180          biochimica clinica, 2010, vol. 34, n. 3
REVIEWS                                                                                                                     RASSEGNE

  trattamento anche con statine. La durata del trattamento              “Supplementation with folate, vitamin B6 and B12
  è stata di 1 anno. I risultati mostrano che la terapia con        and/or omega-3 fatty acid” (SU.FOL.OM3) è un “trial”
  acido folico non riduce il rischio di morte cardiovascolare       randomizzato in doppio cieco, multicentrico, di
  o morbilità nei pazienti con storia di malattia                   prevenzione secondaria in corso in Francia, iniziato nel
  cardiovascolare e ipercolesterolemia in trattamento con           2003 con termine previsto nel 2009 (43). I pazienti
  statine. Anche in questo caso gli Autori dichiarano che           reclutati (totale 2501) hanno una storia nei dodici mesi
  sono necessari dati provenienti da studi più grandi per           precedenti l’arruolamento di infarto del miocardio,
  poter stilare definitive conclusioni sugli effetti dell’acido     angina instabile o “stroke” e sono trattati giornalmente
  folico nella prevenzione secondaria.                              con 560 µg di 5 metilentetraidrofolato, 3 mg di vitamina
       CHAOS 2 è uno studio realizzato nel Regno Unito              B6 e 20 µg di vitamina B12 e/o omega-3 acidi grassi 600
  dal 1999 al 2002 (40). I pazienti (1882) con storia di            mg o placebo. Il “follow-up” medio è di 5 anni.
  malattia cardiovascolare sono stati randomizzati per              L’”outcome” primario è infarto del miocardio, “stroke”
  ricevere acido folico o placebo. La durata del trattamento        ischemico e morte cardiovascolare. Gli “outcome”
  è stata di 2 anni. Sebbene i dati non siano mai stati             secondari sono mortalità totale e altri eventi
  pubblicati, gli Autori hanno commentato i dati nell’ambito        cardiovascolari. L’ipotesi dello studio è determinare se la
  di congressi scientifici (40). Anche questo studio non            supplementazione con una forma naturale di folato e/o
  supporta la somministrazione di acido folico nei pazienti         acidi grassi omega-3 in una popolazione di soggetti con
  con      malattia      cardiovascolare      e     moderata        storia di eventi vascolari possa ridurre gli eventi vascolari
  iperomocisteinemia sierica.                                       fatali e non.
                                                                        Lo “Study of the effectiveness of additional
  Gli studi in corso                                                reductions in cholesterol and homocysteine” (SEARCH)
       Attualmente sono ancora in corso 4 studi di                  è uno studio multicentrico randomizzato, in doppio cieco,
  intervento e un “follow-up” a lungo termine sulla                 di prevenzione secondaria in corso in Inghilterra, iniziato
  popolazione sottoposta a trattamento di due grandi                nel 1998 con conclusione del “follow-up” nel 2008 (44).
  “trials” conclusi (Tabella 3). Di seguito sono riportati i dati   Lo studio ha reclutato 12064 pazienti con pregresso
  salienti di ognuno di essi.                                       infarto, randomizzati a ricevere terapia con statine ad
       “Folic acid for vascular outcome reduction in                alte dosi (80 mg) o basse dosi (20 mg) e
  transplantation” (FAVORIT) è uno studio multicentrico di          supplementazione vitaminica con 2 mg acido folico, 1
  prevenzione primaria randomizzato in doppio cieco                 mg vitamina B12 o placebo. Nel 2004 il comitato di
  attualmente in corso negli Stati Uniti, iniziato nel maggio       controllo ha ricalcolato la potenza statistica dello studio,
  2002 con termine previsto per la raccolta degli “outcome”         decidendo che il “trial” per rilevare una differenza di
  primari nell’ottobre 2011 (41). Lo studio prevede il              rischio tra i due bracci di circa il 10% richiedeva almeno
  reclutamento di 4110 pazienti in insufficienza renale             2800 eventi. Il “follow-up” sarà quindi portato a 7 anni.
  cronica sottoposti a trapianto renale e la                        Un’ulteriore modifica al protocollo è stata introdotta
  randomizzazione in due bracci. I soggetti del braccio             quando la verifica in itinere dell’incidenza dei casi di
  trattamento         sono      sottoposti    a      completa       eventi coronarici maggiori” è risultata del 2,6%, invece
  supplementazione vitaminica ad alto dosaggio,                     che di circa il 4%, come indicato da “trials” condotti su
  ulteriormente fortificata con acido folico, vitamina B6 e         popolazioni simili. In considerazione della bassa
  B12; nel braccio di controllo viene somministrato un              numerosità di eventi è stato ampliato l’”outcome”
  regime vitaminico completo a basso dosaggio con                   primario non più definito da “eventi coronarici maggiori”,
  esclusione dell’acido folico e con dosi giornaliere minime        ma come “eventi vascolari maggiori” (includendo anche
  raccomandate di vitamina B6 e B12. Gli eventi vascolari           “stroke”,      rivascolarizzazioni     non      coronariche,
  fatali e non, inclusi gli eventi coronarici, cerebrali e          amputazioni, oltre agli eventi coronarici maggiori). La
  periferici, costituiscono l’“outcome” primario composito. Il      pubblicazione dei dati è attesa a breve.
  rigetto renale e la mortalità per qualunque causa sono                Relativamente a NORVIT e WENBIT, gli Autori dei
  considerati “outcome” secondari.                                  due “trials” hanno programmato un periodo di “follow-up
       “Vitamins to prevent stroke” (VITATOPS) è uno studio         post-trial” a carico dei pazienti originariamente reclutati
  randomizzato in doppio cieco multicentrico di                     (45). L’obiettivo principale è quello di verificare i possibili
  prevenzione secondaria in corso in Australia (42).                effetti protettivi o promozionali del cancro su pazienti che
  L’arruolamento è iniziato nel novembre del 1998 e si è            hanno assunto per anni acido folico e vitamine del
  concluso a fine dicembre 2005, ma è previsto che possa            gruppo B. Tale osservazione risulta particolarmente
  essere continuato, così come il “follow-up”, se le analisi        interessante in quanto entrambi gli studi si sono svolti in
  in itinere lo richiedessero. I pazienti (totale 8000) con         paesi senza fortificazione delle farine alimentari e i dati
  storia di “stroke” o attacco ischemico transitorio (TIA) nei      non sono quindi influenzati da ciò. Gli Autori valuteranno
  sette mesi precedenti l’arruolamento sono trattati                il rischio di sviluppare una neoplasia sia
  giornalmente con 2 mg di acido folico, 25 mg di vitamina          retrospettivamente, durante il periodo degli studi
  B6 e 500 µg di vitamina B12 o placebo. Il “follow-up”             (completati fra il 2004 e il 2005), sia in senso prospettico
  previsto è di 2,5 anni. La pubblicazione dei risultati è          durante il “follow-up” post-trial” (1998-2014). Un ulteriore
  attesa a breve.                                                   obiettivo è quello di valutare l’effetto della pregressa
                                                                    supplementazione          vitaminica     sugli    “outcome”

                                                                                        biochimica clinica, 2010, vol. 34, n. 3       181
RASSEGNE                                                                                                                   REVIEWS

      cardiovascolari. Gli “outcome” secondari sono mortalità         la revisione non ha un pool di dati sufficientemente
      per ogni causa e morte per cause specifiche durante il          grande per evidenziare piccole differenze di “outcome”. Il
      “trial” e durante il “follow-up post-trial”. Il razionale per   problema è superabile solo attingendo ai dati dei grandi
      tale studio aggiuntivo deriva da una serie di dati              “trials” ancora in corso alla data della pubblicazione della
      contraddittori pubblicati in anni recenti che suggeriscono      metanalisi.
      che l’acido folico possa prevenire la trasformazione delle           Nel 2007 a breve distanza dal lavoro di Bazzano et
      cellule normali in cancerose, ma anche che, al contrario,       al., viene pubblicata da Wang et al. una metanalisi
      contribuisca alla crescita di una massa tumorale una            relativa all’efficacia della terapia con acido folico nella
      volta che questa si è formata (46). La domanda sui              prevenzione secondaria dello “stroke” (48). Gli Autori
      possibili effetti avversi della supplementazione con acido      esaminano i “trials” pubblicati dal 1996 al luglio 2006 e
      folico è di fondamentale importanza anche per gli               selezionano 8 lavori (16.841 pazienti in totale) che
      amministratori della salute pubblica che devono                 riportano lo “stroke” fra gli “end point”. I dati sono
      decidere se fortificare o meno gli alimenti. La speranza è      presentati stratificati per durata della terapia (≤36 mesi o
      che il “follow-up post-trial” di NORVIT e WENBIT possa          ≥36 mesi), percentuale di abbassamento della Hcy
      fornire la risposta definitiva.                                 plasmatica secondariamente alla terapia (≥20% o
                                                                      ≤20%), presenza o assenza di fortificazione obbligatoria
      Le metanalisi                                                   ed infine popolazione con o senza pregresso “stroke”. I
                                                                      dati cumulativi appaiono di estremo interesse e indicano
           L’importanza del quesito clinico e le informazioni         che la somministrazione di acido folico riduce il rischio di
      contraddittorie o parziali emerse dai lavori citati hanno       “stroke” (RR 0,82, IC 95%: 0,68-1,0), effetto che si fa più
      indotto la stesura di metanalisi, i cui dati di sintesi         consistente in una serie di specifiche situazioni: se il
      dovrebbero fornire le evidenze necessarie per                   “follow-up” è più lungo di 36 mesi (RR 0,71, IC 95%:
      supportare le scelte sanitarie.                                 0,57-0,87), se l’abbassamento dell’omocisteinemia
           Nel 2006 sono stati pubblicati due lavori: il primo di     rispetto ai valori basali è superiore al 20% (RR 0,77, IC
      Bazzano et al. (47) relativo all’effetto della                  95%: 0,63-0,94), se la popolazione non assume alimenti
      supplementazione con acido folico sul rischio                   fortificati (RR 0,75, IC 95%: 0,62-0,90) e infine se i
      cardiovascolare e cerebrovascolare ed il secondo di             soggetti non hanno una storia clinica di pregresso ictus
      Wang et al. (48) inerente la supplementazione con acido         (RR 0,75, IC 95%: 0,62-0,90). Quest’ultimo sottogruppo
      folico e il rischio di “stroke”.                                configura una condizione di prevenzione primaria di
           Bazzano et al. esaminano i “trials” pubblicati dal 1996    grande rilevanza.
      fino al luglio 2006, selezionando gli studi controllati con          E’ interessante notare che anche la revisione
      un “follow-up” minimo di sei mesi, in cui esista un braccio     sistematica di Bazzano et al. forniva indicazioni a
      sottoposto a terapia con acido folico ed un braccio con         sostegno dell’utilità dell’acido folico nella prevenzione
      placebo o con terapia standard. La numerosità                   dello “stroke”. Gli Autori, infatti, hanno condotto una
      campionaria dei lavori inclusi è molto variabile: da un         operazione, denominata “analisi di sensibilità”, che
      minimo di 81 a un massimo di 5522 soggetti. Gli Autori,         consiste nel verificare se la direzione dell’effetto
      includendo nella loro metanalisi studi condotti su pazienti     cumulativo trovato varia escludendo progressivamente i
      con pregressa CHD, “stroke” o insufficienza renale,             singoli “trials”. In altri termini, escludendo i dati di un
      ottengono una popolazione di 16.958 soggetti e                  singolo “trial” dal pool dei dati che entrano nella
      calcolano il RR di “outcome” per i pazienti trattati con        elaborazione statistica, il risultato della metanalisi
      acido folico rispetto ai controlli. La metanalisi indica un     dovrebbe essere sempre qualitativamente identico (ad
      RR per patologia cardiovascolare di 0,95 (IC 95%: 0,88-         esempio sempre “favorevole al trattamento” oppure
      1,03), per patologia coronarica un RR di 1,04 (IC 95%:          sempre “nessuna differenza tra trattamento e placebo”)
      0,92-1,17), per “stroke” di 0,86 (IC 95% 0,71-1,04) e,          e dovrebbe variare solo quantitativamente, mostrando
      infine, per mortalità da tutte le cause un RR di 0,96 (IC       variazione in quella che potremmo chiamare “intensità”
      95%: 0,88-1,04). Si tratta quindi di dati negativi o, per       dell’effetto. Questo tipo di operazione è un’ulteriore
      meglio dire, sulla base dei dati analizzati dalla metanalisi    modalità di verifica di coerenza e solidità dai dati.
      non esistono evidenze che indichino un effetto favo-            L’analisi di sensibilità condotta nella revisione di
      revole della terapia con acido folico nella prevenzione         Bazzano aveva messo in luce che l’esclusione
      secondaria della patologia ischemica cardiovascolare,           dall’elaborazione statistica del “trial” VISP, condotto su
      cerebrovascolare o della mortalità nelle popolazioni            soggetti con pregressa storia di ictus, portava ad un
      esaminate. Il risultato è deludente. La plausibilità            significativo effetto protettivo dell’acido folico nei
      biologica dell’“ipotesi omocisteina”, tuttavia, fa              confronti dello “stroke” espresso da un RR di 0,76 (IC
      sospettare che esistano possibili spiegazioni per la            95%: 0,63-0,93).
      negatività dei dati di sintesi. Gli Autori, infatti, nella           I dati sembrano quindi suggerire che “end point”
      interessante discussione dei risultati, sottolineano un         diversi possano rispondere in modo diverso alla
      problema metodologico: la revisione ha un potere                supplementazione con acido folico. Tuttavia, ancora una
      statistico del 84,2% per evidenziare una riduzione del          volta, le speranze sembra vadano deluse: durante la
      10% nel rischio di patologia cardiovascolare e del 64,1%        preparazione della presente rassegna, è stata pubblicata
      per una riduzione del 10% nella mortalità. In altre parole,     una revisione sistematica di grande interesse (40). Tale

182         biochimica clinica, 2010, vol. 34, n. 3
REVIEWS                                                                                                                      RASSEGNE

  lavoro analizza 8 “homocystein-lowering intervention               analisi di sottogruppi. Il protocollo pubblicato dagli Autori
  (HLI) trials” di prevenzione primaria o secondaria, per un         prevede il pool dei dati di circa 52.000 partecipanti, di cui
  totale di ben 24.210 partecipanti. Gli “outcome” studiati          32.000 costituiti da soggetti con dieta non fortificata e
  sono infarto miocardico, “stroke” e morte per qualsiasi            pregressa patologia cardiovascolare, 14.000 con dieta
  causa. La maggior parte dei “trials” inclusi nello studio          fortificata e pregressa patologia cardiovascolare e infine
  (CHAOS-2, FOLARDA, Goes, HOPE 2, NORVIT, VISP,                     6.000 con dieta fortificata e patologia renale (50).
  WAFACS, WENBIT) presenta risultati negativi e non                  Saranno valutati serie di “end point” di interesse, quali
  sorprende, quindi, che la misura di associazione                   eventi vascolari maggiori, “stroke”, eventi coronarici
  ottenuta dalla metanalisi sia da interpretare come un              maggiori, trombosi venosa, cancro e fratture. La
  dato non a favore del trattamento vitaminico per la                metanalisi si propone anche di valutare gli “end point” in
  diminuzione del rischio cardiovascolare. In particolare,           sottogruppi definiti in base al tipo di popolazione, fasce
  gli Autori indicano per infarto un valore di RR pari a 1,03        di età, sesso, patologie pregresse, bilancio vitaminico di
  (IC 95%: 0,94-1,13), per “stroke” un RR di 0,89 (IC 95%:           base, durata del “follow-up”. La pubblicazione del primo
  0,73-1,08) e per morte per ogni causa un RR di 1,00 (IC            ciclo di analisi prevista per la fine del 2008 è stata
  95%: 0,92-1,09). Neppure l’incidenza di “stroke”, quindi,          spostata alla fine del 2009, mentre un’ulteriore analisi è
  sembra trarre beneficio dall’abbassamento delle                    prevista nel 2011, quando saranno disponibili i dati di
  concentrazioni di omocisteinemia, contrariamente a                 tutti i lavori attualmente in corso.
  quanto indicato dai dati sopra riportati.
       La lettura critica dei lavori condotta dagli Autori           CONSIDERAZIONI FINALI
  include una dettagliata analisi della qualità dei lavori                Il peso delle patologie cardiovascolari e
  primari e lo studio della loro eterogeneità, due elementi          cerebrovascolari in termini di risorse umane ed
  di novità rispetto alle precedenti metanalisi. La qualità          economiche giustifica indubbiamente le energie che la
  degli studi, valutata in base a quattro elementi [cecità,          ricerca scientifica impiega in questo campo. La
  randomizzazione,          “allocation       concealement”          individuazione di fattori di rischio controllabili
  (occultamento della allocazione), registrazione delle              rappresenta una sfida anche metodologica per la ricerca
  perdite al “follow-up”] è giudicata accettabile; i calcoli         e la vicenda Hcy è, in questo senso, paradigmatica
  statistici condotti per identificare la eterogeneità tra i         offrendo, come precedentemente accennato, spunti di
  lavori evidenziano, relativamente agli “outcome”                   riflessione.
  maggiori (infarto miocardio e “stroke”), bassa                          Il problema del “bias” indotto dal modello di studio
  eterogeneità.       Tali  osservazioni      metodologiche          sulla forza dell’associazione è perfettamente
  supportano la robustezza delle evidenze.                           esemplificato: l’aumento del rischio collegato ad alte
       Gli Autori suggeriscono che i dati derivanti dai “trials”     concentrazioni di Hcy circolante è sceso da un iniziale
  ad alta numerosità ancora in corso (SEARCH,                        60% ad un 10%, quando i lavori sono stati attentamente
  SU.FOL.OM3, VITATOPS), una volta elaborati insieme                 valutati     relativamente al disegno, all’andamento
  ai dati presentati, non saranno con molta probabilità in           temporale (prospettico o retrospettivo), includendo
  grado di modificare le evidenze, ma faranno sentire il             aggiustamenti per i fattori di confondimento. Il riesame
  proprio peso solo in termini di diminuzione dell’ampiezza          degli studi osservazionali, tuttavia, è stato condotto sulla
  dell’IC.                                                           spinta dei risultati inaspettatamente negativi del primi
                                                                     “trials” HLI, i cui protocolli erano stati costruiti sulla base,
  Progetto per una metanalisi collaborativa
                                                                     si potrebbe dire sull’entusiasmo, delle prime stime di
       Deve tuttavia essere ricordato che è ancora in corso          associazione e che, di conseguenza, mancavano della
  una importante iniziativa, con lo scopo di chiarire, questa        potenza statistica adeguata a fornire evidenze.
  volta definitivamente, il quesito clinico. Il gruppo                    La precedente descrizione dei lavori conclusi e in
  costituente la “B-vitamin treatment trialists’ collaboration”      corso illustra gli sforzi fatti nel tentativo di rispondere ad
  ha proposto la realizzazione di una metanalisi                     un quesito clinico oggettivamente interessante, ma
  cumulativa di tutti gli studi di intervento che valutano           anche di “grande richiamo”. Gli studi progettati o
  l’effetto     della     riduzione      di     omocisteinemia,      riesaminati alla luce di dati epidemiologici più solidi
  secondariamente al trattamento con vitamine B sul                  hanno a loro volta fornito, inizialmente, dati contradditori
  rischio vascolare. Una metanalisi cumulativa consiste              e si sono poi orientati verso dati negativi.
  nell’aggiunta al calcolo statistico originario dei nuovi dati           La concomitanza di evidenze contraddittorie e di
  ogni volta che si renda disponibile un nuovo “trial” adatto        quesiti clinici importanti, tuttavia, è il naturale campo di
  all’inclusione (49).                                               applicazione delle revisioni sistematiche, che,
       Gli Autori si propongono di utilizzare i dati dei singoli     analizzando criticamente i lavori sperimentali e
  pazienti e non i risultati globali degli studi, come di            conducendo accurate analisi statistiche, possono
  prassi. Questa impostazione metodologica, molto                    dirimere problemi complessi. Non mancano esempi nella
  impegnativa, è resa possibile dalla volontà degli Autori           pratica clinica di trattamenti, oggi considerati “buona
  dei “trials” e dei relativi finanziatori, di rendere disponibili   pratica”, implementati anche con decenni di ritardo a
  i propri “database”, nonché di impegnarsi a fornire                causa di iniziali risultati contraddittori (24). La recente
  eventuali informazioni aggiuntive per consentire le                revisione di Martì-Carvajal et al. (40), tuttavia, lascia

                                                                                         biochimica clinica, 2010, vol. 34, n. 3        183
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