Invecchiamento: un problema di energia e di termodinamica? Il ruolo dei mitocondri.
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Invecchiamento: un problema di energia e di termodinamica? Il ruolo dei mitocondri. L’aging è un processo caratterizzato da un crescente disordine strutturale con aumento dell’ entropia e perdita funzionale; col tempo si ha un progressivo deterioramento dei sistemi di riparazione e di mantenimento (MRS- maintenance and repair systems ), meno redditizia utilizzazione dell’energia a cui segue l’accumulo a livello cellulare di materiale eterogeneo e danneggiato che rappresenta la base dell’invecchiamento e delle malattie ad esso correlate. Compito del geriatra è di promuovere l’Healthy ageing, mediante la prevenzione e la cura delle malattie più frequentemente associate all’età; l’invecchiamento dipende dall’interazione tra fattori psicologici, biologici ed ambientali; la loro conoscenza ed individuazione nei singoli soggetti è fondamentale per perseguire la massima longevità. La vita biologica nei suoi aspetti termodinamici e omeostatici segue le universali leggi della termodinamica: l’organismo è un sistema aperto che scambia ampiamente energia, calore e materia con l’ambiente esterno; dispone di sistemi biochimici e metabolici molto complessi che indirizzano l’energia libera disponibile alla formazione o alla riparazione di strutture necessarie al corretto funzionamento delle cellule stesse. L’insieme delle attività chimico-fisiche e metaboliche rendono possibile la vita e contrastano l’aumento dell’entropia previsto dalla II legge della termodinamica. Il problema della produzione dell’energia necessaria è cruciale per comprendere gli eventi che regolano l’invecchiamento, fenomeno sfavorevole anche da un punto di vista termodinamico. La presentazione che seguirà (il materiale è ottenuto largamente online) cerca di illustrare ai Medici specializzandi e a chi è interessato alla gerontologia alcuni aspetti del problema ed in particolare le modificazioni mitocondriali che possono concorrervi e la possibilità di influenzarle anche con un mirato apporto alimentare e nutrizionale. I mitocondri hanno un ruolo fondamentale nel processo di invecchiamento e del mantenimento dell’omeostasi in quanto organelli deputati alla produzione del 95% dell’ATP dell’organismo attraverso la respirazione cellulare.
La compromissione delle funzioni mitocondriali indotte anche da modificazioni dei mtDNA, deve essere tenuta presente nella pratica geriatrica che dovrebbe cercare di rendere disponibili i fattori esogeni capaci di migliorarne l’attività. (http://www.fonama.org/i_utmb.org/i_mitoch2.html ) È interessante segnalare che alcune sostanze sono in grado di influenzare direttamente l’attività mitocondriale: per esempio il blu di metilene che è stato utilizzato nella terapia dello shock settico, per ritardare l’evoluzione del deterioramento cognitivo sia nell’Alzheimer che nel Parkinson, nella vasoplegia conseguente a bypass CP resistente alle catecolammine ; altri farmaci e sostanze naturali potrebbero modificare l’utilizzazione energetica a livello mitocondriale come resveratrolo, PPAR-agonisti. Uno stress di modesta intensità induce una risposta favorevole cioè una risposta adattativa sui fattori di trascrizione e sulle famiglie della sirtuine (regolano l’espressione genica e provvedono alla riparazione del DNA danneggiato); si parla di Ormesi (vedi figura); questa “low dose stimulation” deve essere considerata anche per le attività mitocondriali: i radicale dell’ossigeno che si producono svolgono funzioni regolatorie (si dice che il mild stress ha effetto ormetico); anche l’esercizio fisico blando e l’introduzione di sostanza naturali come il resveratrolo o i sulforafani hanno simili capacità; la meditazione, la lettura, la conversazione rappresentano un utile mild stress per mantenere buone le funzioni mentali. Nel corso della vita le condizioni fisiche e chimiche dell’ambiente interno corporeo sono tenute costanti da adeguate risposte omeostatiche; ogni risposta omeostatica richiede un input, vie afferenti, un centro di integrazione, vie efferenti (output) e risposta finale.
La freccia indica una perturbazione della ipotetica funziona: ad essa seguono oscillazione dei parametri che sono influenzati dall’evento stressante. Il ritorno alle condizioni inziale è in genere ritardato nell’anziano. La risposta omeostatica richiede azioni coordinate e sistemi di comunicazione questi meccanismi hanno un set point, stabilità e costanza di risposta ai segnali, velocità di regolazione, tipo di risposta che di solito è di tipo feed-back negativo. Da notare che il set point può subire reset al fine di mantenere omeostasi e buon funzionamento. L’invecchiamento compromette la risposta omeostatica con reset anche poco favorevoli dal punto di vita funzionale. Purtroppo i parametri clinici sono quasi esclusivamente chimici e fisici; quelli che fanno riferimento al funzionamento energetico dei tessuti non sono in genere disponibili perché poco considerate o anche perché difficilmente esplorabili.
E’ evidente che carenze energetiche influenzano negativamente sia i segnali di input che gli output della risposta omeostatica. Il metabolismo di base, parametro raramente misurato nella pratica clinica, diminuisce nel vecchio anche per le variazioni della composizione corporea (anche questa valutabile con uno dei tanti strumenti disponibili). Nel paziente molto vecchio e con polipatologia il problema dell’apporto calorico è sottovalutato e nella pratica quotidiana l’assunzione effettiva (qualità e quantità) ed adeguata di alimenti non è un problema risolto. La valutazione nutrizionale è fondamentale in geriatria; l’ anziano spesso ha una dieta monotona, ricca di cibi conservati, ha problemi di deglutizione e di malassorbimento favorito questo anche dall’assunzione di farmaci come i PPI. L’esame obiettivo dovrà segnalare la presenza di cheilite, glossite, dermatiti, che generalmente sottendono importanti carenze di sostanze necessarie al normale svolgimento delle principali vie metaboliche cellulari. Nella pratica clinica alcuni parametri ci possono aiutare nel determinare la situazione termodinamica complessiva dell’organismo come la misurazione indiretta del basal metabolic rate (BMR) attraverso l’utilizzo di calorimetri, o la valutazione del consumo di
calorie, della quantità di sonno e di movimento con strumenti come Sense Wear Armband. Dal punto di vista gerontologico è fondamentale il fatto che la restrizione calorica sia l’unica metodologia per prolungare la vita; tale procedura riduce le ossidazioni e aumenta la resistenza agli stress. Con la regolare attività fisica (soprattutto cammino – 10000 passi ogni giorno), la restrizione calorica e l’introduzioni di cibi freschi e calibrati sui 5 colori rappresenta una sicura procedura per mantenersi in forma fino all’età più avanzata. Dal punto di vita pratico le conoscenze gerontologiche esposte consentono di trarre alcune conclusioni e precisazioni che possono essere utili nella pratica geriatrica: 1. sarebbe utile disporre di un profilo del potere antiossidante degli alimenti, del plasma ed eventualmente delle urine: il profilo dello stress ossidativo è descritto a livello ematico dalla concentrazione di malonilaldeide (MDA), dalla proteina C reattiva, dal ferro, albuminemia, acido urico, bilirubina, superossido-dismutasi (SOD-converte il radicale superossido in idrossiradicale), vitamina E. Alcuni di questi rappresentano prodotti terminali come le proteine glicate e la MDA. Più utile e maneggevole è la valutazione dell’ORAC (oxygen radical absorption capacity) che dipende grandemente dai gruppi tiolici delle proteine e dalla concentrazione dell’acido urico. L’ORAC può essere valutato anche negli alimenti: si veda la diapositiva corrispondente; gli antiossidanti della alimentazione sono tantissime sostanze molte non ancora note capaci di ridurre gli effetti avversi delle specie reattive (ROS, ma non solo-si veda diapositiva) in quanto li disattivano. In un anno si formano molte centinaia di grammi di radicale superossido. I ROS danneggiano DNA, proteine, lipidi, concorrendo alla genesi delle malattie cardiovascolari, del cancro, cataratta, ecc. Pertanto oltre alle fibre dietetiche e alle calorie, nella alimentazione che aiuta a realizzare la successful aging si dovrebbe tener conto delle ORAC unità introdotte giornalmente. Si ritiene che 3000-5000 unità sia l’anti- aging point, con un apporto raccomandato di 32 ORAC U/caloria. 2. le diete dei pazienti ricoverati in ospedale e nelle strutture dovrebbero forse migliorare la qualità e freschezza dei cibi : sono caratteristiche di cui poco si sa. La presenza dei 5 colori nella alimentazione giornaliera è obiettivo da perseguire (vedi diapositiva) e probabilmente non rappresenta una difficoltà potendo contare su una buona educazione alimentare e la collaborazione del cliente. Di solito la
prescrizione del medico e i referti specialistici prediligono ampiamente i farmaci rispetto alla prescrizione di alimenti particolari e di una misurata attività motoria. Di particolare interesse la prescrizione della restrizione calorica (CR) da concordare con il cliente: è necessario valutare correttamente il consumo calorico basale (metabolimetro e/o formula di Harris) aggiungendo poi la quota legata all’attività e alle condizioni del soggetto: il valore ottenuto deve essere ridotto del 25-30 % assicurando l’introito di oligoelementi e vitamine eventualmente ricorrendo ad integrazione idonea. E’ questo un antiaging plan (http://www.walford.com ) da sviluppare con altre misure preventive come una cooretta attività motoria. E’ da ricordare CALERIE (Comprehensive assessment of long-term effects of reducing intake of Energy) ha messo in evidenza i favorevoli effetti della restrizione calorica su parametri endocrino-metabolici; ma la CR sembra di particolare interesse anche nel vecchio dove sembra in grado di migliorare le capacità mnemoniche aumentando la sensibilità all’insulina e riducendo l’ attività infiammatoria (PNAS 2009;108: 1255-60) 3. Il Geriatra – Gerontologo deve tener presente di inserire nell’ antiaging plan la prescrizione di farmaci o sostanze naturali come il resveratrolo (ma anche altri) che sembra in grado di riprodurre sperimentalmente a livello muscolare gli effetti benefici dell’attività fisica e che, come la CR, attiva le sirtuine che regolano i geni anche dei mitocondri (si veda: http://www.longevines.com). Si tratta di argomenti in evoluzione che danno alla disciplina geriatri-gerontologia una dimensione di grande rilevanza in una società che sempre di più invecchia.
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