INTERVENTO SSEP PER EMERGENZA TERREMOTO IN - ABRUZZO RELAZIONE SINTETICA

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INTERVENTO SSEP PER EMERGENZA TERREMOTO IN
                       ABRUZZO

           PRIME QUATTRO SETTIMANE DI INTERVENTO

                            RELAZIONE SINTETICA

L’intervento delle Squadre di Soccorso per l’Emergenza Psicologica durante
l’emergenza terremoto dell’Abruzzo può essere suddivisa su tre fasi:
6 – 12 aprile: intervento nella fase acuta di post-impatto
12 – 19 aprile: avvio del lavoro nei campi dopo la fase di post-impatto
19 aprile – 3 maggio: organizzazione e stabilizzazione dell’intervento

Fase acuta 6 -11 aprile

Per questa prima fase dell’intervento si è preferito dettagliare le attività giorno per
giorno al fine di mostrare meglio l’evoluzione dell’intervento svolto. In questa fase il
lavoro principale è stato quello dell’assistenza ai familiari che avevano subito un lutto e
si è concluso con i funerali delle ultime 4 vittime ritrovate.

6 aprile
La SSEP dell’Abruzzo viene attivata alle 5.00 e raggiunta l’Aquila viene impiegata in
tre distinti scenari:
Nella mattinata il compito assegnato alla SSEP è stato quello di occuparsi dei familiari
dei deceduti che giungevano in Piazza D’Armi e delle persone più scosse che si
presentavano al PMA.
Con le prime ore del pomeriggio i compiti si sono differenziati su tre scenari diversi:
• 1 psicologa e 5 soccorritori hanno continuato la loro opera in P.zza D’armi sia
    presso l’obitorio provvisorio (montando due tende per ricoverare le salme e
    accogliendo i familiari) e assistendo le persone su segnalazione del PMA.
    L’attività all’obitorio continuerà con il suo trasferimento presso la Scuola della
    Guardi di Finanza.
• 5 soccorritori a Onna hanno assistito le famiglie durante il ritrovamento dei
    congiunti defunti.
• 1 psicologa e 4 soccorritori vengono assegnati al luogo in cui vengono raccolte le
    salme: P.za Paoli e la Casa dello Studente. In tale attività vengono assistite la
    famiglie nel ritrovamento di 6 salme.

Con l’arrivo delle SSEP del Lazio, attivate alle 7.20 del mattino direttamente dalla
Centrale operativa regionale, si attiva un primo avvicendamento permettendo ai colleghi
dell’Abruzzo di riposare.

7 aprile
Le attività del 7 aprile si sono svolte su diverse aree:
• Presenza nel PMA di P.zza D’Armi.

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•   Obitorio con le funzioni di sostegno alle famiglie in attesa di notizie
•   Obitorio per l’accompagnamento al riconoscimento formale delle vittime
•   Sui luoghi delle ricerche. In particolare tale compito è stato svolto nell’area
    prospiciente la Casa dello Studente. Qui sono state assistite circa 10 famiglie e si è
    partecipato al ritrovamento e al primo riconoscimento di 6 vittime. Con il giungere
    della notte le famiglie sono state portate ed assistite preso una tenda al Campo di
    Piazza D’Armi (3 psicologi per 14 ore e 4 soccorritori per 10 ore).
•   Presenza presso l’erigendo campo di S. Gregorio.

8 aprile
Continua la presenza presso l’Obitorio sia nel sostegno alle famiglie in attesa di notizie,
sia nell’accompagnamento al riconoscimento dei deceduti.
Supporto al personale dei carabinieri e della Polizia Scientifica per la compilazione dei
verbali accertamento morte e ricerca dati per l’identificazione dei cadaveri.
All’area di ricerca della Casa dello Studente si aggiungono anche altre due aree
prospicienti via XX settembre . Per un totale di 8 famiglie assistite sulla scena e 5 corpi
ritrovati.
Su richiesta della Protezione Civile la SSEP è stata incaricata di rispondere alle
telefonate di richiesta di informazione che la popolazione faceva al numero di telefono
predisposto (per la delicatezza di tale lavoro sono state dedicate due psicologhe per la
durata di 7 ore).
La presenza presso il campo di S. Gregorio si struttura con una presenza giornaliera a
fianco dei volontari e con “visite domiciliari” nelle tende su segnalazione del personale
del PMA.

9 aprile
Assistenza all’Obitorio
Su richiesta della P.C. due psicologhe e di un soccorritore: in questo caso si trattava di
telefonare ai parenti per informarli sui funerali del giorno 10 (durata intervento 8 ore).
Incontro con un gruppo di pionieri.
Attività di sostegno al personale (pionieri) che aveva collaborato in obitorio.

10 aprile
Durante i funerali le SSEP continuano la presenza in obitorio e sui luoghi di ricerca. In
particolare signora di nazionalità straniera e accompagnamento di una famiglia alle celle
frigorifere per il riconoscimento di un cadavere a lungo ricercato, a causa di uno
scambio di persona.
Assistenza in via Poggio Santa Maria ad una famiglia per il ritrovamento di un
cadavere.

11 aprile
Assistenza a 4 famiglie su un edificio lungo via 20 settembre con il ritrovamento e il
riconoscimento di 3 cadaveri.
Accompagnamento in obitorio al riconoscimento del 4° cadavere ritrovato.
Due interventi di emergenza su persone che presentavano forti disagi emotivi.

12 aprile
Sostengo a un gruppo di Pionieri.
Assistenza alla famiglie durante il funerale degli ultimi 4 cadaveri ritrovati.
Campo di Collemaggio: assistenza nell’assegnazione delle tende

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Su richiesta Dicomac assistenza presso il Campo di Preturo per signora che non vuole
abbandonare la casa lesionata
Presenza al Centro di ascolto del Campo di S. Gregorio
Incontro con parte del personale del Campo di Collemaggio

Forza impiegata:
15 psicologi, con una presenza media di 9 psicologi al giorno
31 soccorritori psicosociali, con una presenza media di 12 al giorno

Avvio del lavoro psico-sociale nei campi dopo la fase di post-impatto
nei campi 12 – 19 aprile

La seconda fase dell’intervento è stata caratterizzata dal passaggio della fase del post-
impatto dove il centro dell’attenzione erano i parenti delle persone decedute, al primo
lavoro nei campi dove la popolazione stava iniziando il proprio processo di adattamento
alla realtà.

L’attività è iniziata con la presa di contatto con tutti i responsabili dei campi e con la
collaborazione con gli ASA e i Pionieri presenti per l’analisi dei bisogni della
popolazione.
Si è così programmata una presenza nei vari campi gestiti dalla CRI, nei quali si sono
svolte le seguenti attività:

Collemaggio
Assistenza nell’assegnazione delle tende
Interventi di sostegno psicologico agli sfollati: 12 casi
Partecipazione all’assemblea autoconvocata degli ospiti del campo
Avvio della collaborazione con gli ASA

Centicolella
Assistenza alla popolazione al trasferimento dalle due strutture iniziale di ricovero alle
tende
Assistenza nuovi ingressi
Interventi di sostegno psicologico agli sfollati: 52
Interventi di mediazione familiare e relazionale: 4
Interventi di sostegno a persone alloggiate in tende o camper antistanti al campo: 10
Debriefing con operatori ASA
Interventi, coordinati con gli ASA, per il miglioramento di alcune condizioni minimali
di vita: tende nelle docce, ecc..

S. Gregorio
Avvio attività coordinata con ASA
Avvio della collaborazione con i Clown di corsia presenti
Presenza al Centro di Ascolto che si è occupato di gestire 12 situazioni di disagio da
parte della popolazione
Partecipazione, con ruolo di facilitatori, ad un gruppo di donne che volevano presentare
delle istanze in occasione della visita di autorità

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Assergi
Incontro con il responsabile del Campo
Raccolta di bisogni da parte dei leader informali della popolazione
Interventi di sostegno psicologico per gli ospiti: 6
Incontro con i genitori per parlare delle preoccupazioni che avevano nei confronti dei
loro figli.

Altre attività
A fianco delle attività che si andavano strutturando campo per campo si sgnalano altre
iniziative.
• Su richiesta del Dicomac visita al campo si S. Stefano di Sassanio per una crisi
    familiari molto complessa che esita in un TSO
• Sostegno alle persone che si presentavano al Campo Base CRI per richiedere aiuti
• In tutti e 4 i campi incontro con i volontari per spiegare loro il cambiamento di
    atteggiamento della popolazione e i migliori atteggiamenti da assumere
• Campo di Avezzano colloquio con il Campocampo per i problemi manifestati dei
    volontari
• Debriefing con operatori ASA presso il campo di Paganica
• Debriefing con operatori di cucina del campo base

Forza impiegata
15 psicologi con una presenza media giornaliera di 6 psicologi
11 soccorritori psicosociali con una presenza media giornaliera di 4

Organizzazione e stabilizzazione dell’intervento: 19 aprile – 3 maggio

In questa terza fase lo sforzo maggiore è stato quello, in assonanza con ciò che avveniva
nell’organizzazione complessiva dei soccorsi, di giungere ad un progetto organizzativo
stabile del lavoro di soccorso psicosociale nei campi. Tutto ciò è stato possibile per il
lavoro preparatorio dei colleghi che nelle settimana precedente hanno accreditato la
nostra presenza nei vari Campi ed hanno attivato le prime iniziative.

Consulenza psicologica a singoli o gruppi

Uno dei compiti che si sono strutturati è quello relativo al monitoraggio delle condizioni
di vita e degli stati emotivi e relazionali delle persone sfollate.
Tale intervento è andato via via strutturandosi con la collaborazione del personale
sanitario, degli ASA e dei pionieri.
Durante le due settimane si è giunti a garantire la presenza giornaliera degli psicologi
nei 4 campi assegnati (S. Gregorio, Collemaggio, Centocolella e Assergi).
La consulenza psicologica è stata prestata anche ai soccorritori sia sul piano delle
informazioni relative all’approccio da assumere con al popolazione, sia come ascolto
che permettesse loro di elaborare i propri disagi ed i propri stati emotivi

Centicolella

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Consulenze psicologiche su sfollati 35
Consulenze psicologiche su famiglie di sfollati: 11
Consulenza psicologica a singoli volontari: 18
Consulenza psicologica a gruppi di volontari: 20 (9 + 11)

Campomaggio
Consulenze psicologiche su sfollati 23
Consulenze psicologiche su famiglie di sfollati: 8
Consulenza psicologica a volontari: 7

S. Gregorio
Consulenze psicologiche su sfollati 39
Consulenze psicologiche su famiglie di sfollati: 4
Consulenza psicologica a volontari: 29
Consulenza psicologica a gruppi di volontari: 8 (5 + 3)

Assergi
Consulenze psicologiche su sfollati 21
Consulenze psicologiche su famiglie di sfollati: 12
Consulenza psicologica a volontari: 14
Consulenza psicologica a gruppi di volontari: 20 (10 + 10)

Campo Base
Consulenze psicologiche su sfollati 9
Consulenza psicologica a volontari: 12
Consulenza psicologica a gruppi di volontari: 8 (5 + 3)

Totale
Consulenze psicologiche su sfollati 127
Consulenze psicologiche su famiglie di sfollati: 35
Consulenza psicologica a singoli volontari: 80
Consulenza psicologica a gruppi di volontari: 56 (suddivisi in 8 piccoli gruppi)

Altre attività

•   Elaborazione ed avvio del progetto di assistenza ai lavoratori per favorirne il rientro
    nelle attività produttiva. Il progetto, presso il Campo Base CRI, è stato richiesto dai
    datori di lavoro e del mondo sindacale.
•   Supervisione a pionieri e clown di corsia.
•   Organizzazione e partecipazione alla riunione con la popolazione di Assergi nella
    quale il Campo Campo ha spiegato e condiviso il nuovo assetto del campo stesso
•   Incontro con i genitori di Assergi e S. Gregorio sui problemi dei loro figli dopo il
    terremoto e sulle loro paure e resistenze nell’inviarli da lunedì 4 alla scuola parte al
    Campo di Paganica.
•   Accompagnamento (S. Gregorio) di alcune famiglie alle attività dei periti circa
    l’agibilità delle loro abitazioni.
•   Attivazione Assistenti sociali.

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•   Attivazioni di due tirocini di giovani psicologhe dell’Università di L’Aquila per
    permettere loro di proseguire l’iter universitario (in accordo con Il preside di
    Fascoltà).
•   Collaborazione nella scelta (S. Gregorio e Centicolella) dei film da iniziare a
    proiettare alla popolazione.
•   Affiancamento “Polizia scientifica” per donazione materiale.
•   Intervento sul passaggio di consegna tra personale CRI ed insegnati per l’attività
    scolastica.

Forza impiegata
11 psicologi ripartiti su due settimane di lavoro (7 + 4)
7 soccorritori psicosociali

Sulla base della progettazione in essere al 3 maggio si prevede la presenza settimanale
di 3 psicologi e di 3 soccorritori psicosociali. Si tratta di un numero minimo atto a
garantire la turnazione del personale SSEP fino a fine emergenza. Evidentemente il
sorgere di nuove problematiche potrà comportare la revisione sia del progetto di lavoro
sia delle risorse impiegate.

Altri servizi prestati
L’attività delle SSEP concernenti l’emergenza Abruzzo non si esaurisce con l’intervento
nella zona terremotata. Sono, infatti, in atto altri tre interventi:

Assistenza popolazione negli alberghi del litorale abruzzese
Il perdonale della SSEP dell’Abruzzo, in collaborazione con le II.VV. presenti e con le
autorità sanitari locali, ha attivato un servizio di monitoraggio ed assistenza agli sfollati
ospitati in alcuni alberghi del litorale.

Assistenza ai volontari al rientro dalla missione
Questa attività è già avviata in Liguria, Lombardia, Veneto, Lazio e Puglia. Si
concretizza nell’offerta di un incontro con il personale al rientro della missione per
esaminare con loro le difficoltà psicologiche incontrate durante il periodo di
permanenza nella zona terremotata.
Nei prossimi giorni tale attività sarà avviata anche in tutte le altre regioni nelle quale è
presente personale SSEP.

Collaborazione con media
Su esplicita richiesta dell’Ufficio Stampa CRI e del Dicomac gli psicologi delle SSEP
hanno accettato il compito di presentare alla stampa il proprio lavoro.
Ciò si è concretizzato con la presenza su 7 trasmissioni a carattere nazionale
radiofoniche e televisive e sul rilascio di alcune interviste a giornali sulla cui successiva
pubblicazione non siamo in grado di fornire riscontro.

                                                               Antonio Zuliani
                                                               CNT per le SSEP

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