Integrazione come policy a livello internazionale e nazionale - Nicoletta Purpura Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe Centro Studi Sociali
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Integrazione come policy a livello internazionale e nazionale Nicoletta Purpura Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe Centro Studi Sociali
Integrazione: una definizione condivisa INTEGRAZIONE≠ ASSIMILAZIONE Art. 4-bis TUI: “quel processo finalizzato a promuovere la convivenza dei cittadini italiani e di quelli stranieri, nel rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione italiana, con il reciproco impegno a partecipare alla vita economica, sociale e culturale della società” Principi Fondamentali Comuni della Politica d’Integrazione degli immigrati nell’UE (2004): “è un processo dinamico e bilaterale di adeguamento reciproco da parte di tutti gli immigrati e di tutti i residenti degli SM dell’UE” - delicato e complesso Elementi imprescindibili: impegno al rispetto dei medesimi diritti e doveri responsabilizzazione della comunità di residenza integrazione con il welfare esistente attenzione alle vulnerabilità GOVERNANCE DELL’IMMIGRAZIONE = GOVERNANCE DELL’INTEGRAZIONE 2 (Fonte: Ministero Interno – Piano Nazionale d’Integrazione dei Titolari di Protezione Internazionale )
Il popolo dei migranti Quando il popolo non è nazione ma crogiuolo di uomini, non è cittadinanza ma evaporazione di diritti, non è territorio condiviso ma dispersione di genti, allora stiamo parlando del 'moderno popolo dei migranti'. Nuova aggregazione multietnica, i migranti odierni sono quelli che su barconi di fortuna, sfruttati da trafficanti d'uomini e ammassati in stive senz'aria o in coperta dove l'aria è troppa, partono da un lontano 'dove' per raggiungere un inesprimibile 'qui'. Sono popolo perché identificabili in una massa omogenea eppure indistinta, definibile tout court come 'altro' da noi. Pertanto i contorni del loro 'essere popolo' non sono geografici o territoriali, etnici o religiosi… sono quelli della disperazione e della fuga, della fame e della paura, della speranza e dell'oblio. Ed è questo che li caratterizza come 'nuovo popolo', nuova aggregazione sovranazionale: viaggiatori loro malgrado, capaci di attraversare deserti e guerre, montagne e frontiere, diventano popolo di navigatori che nel mare nostrum cercano i confini di una 'nuova' nazione popolare. E se anche, cercando una nazione, trovano fin troppo spesso il loro cimitero, questa dimensione di morte - preventivata e inevitabilmente accettata - li trasfigura in nuovi Ulisse alla ricerca della patria inesistente, in eroi sconfitti da un destino maligno, in compagni compianti e perduti. Però quelli che eroi non sono più, perché vivi – sopravvissuti – bagnati – malati –affamati, diventano pericolosi, presenza ingombrante, popolo da accogliere dentro un altro popolo, genti diverse venute a sovvertire l'ordine costituito. Emira Armentano su SOLO ANDATA: Erri De Luca e il “popolo” dei migranti 3
Integrazione nello scenario globale - ONU Dichiarazione di New York per i rifugiati e i migranti, (settembre 2016 193 Stati membri dell’ONU): due distinti processi negoziali che si concluderanno nel 2018, con una conferenza intergovernativa a settembre (terza fase in atto GCM) •Global Compact per i rifugiati (draft febbraio 2018) •Global Compact per i cosiddetti “migranti economici” (draft 5 marzo 2018) cooperazione internazionale per assicurare migrazioni «sicure, ordinate e regolari» («safe, orderly and regular migration») con un approccio multistakeholder ed il collegamento tra la questione delle migrazioni e la promozione dello sviluppo https://refugeesmigrants.un.org/ 4
Documento preparatorio GCM e Zero draft lotta contro lo sfruttamento, il razzismo e la xenofobia; il salvataggio delle persone in fuga; procedure di frontiera eque e in linea con il diritto internazionale; attenzione specifica ai bisogni di donne, bambini e delle persone che necessitano di assistenza sanitaria; riconoscimento e incoraggiamento degli apporti positivi dei migranti e dei rifugiati allo sviluppo sociale; garanzia che il loro benessere rappresenti la priorità nei progetti di sviluppo; garanzia di un finanziamento adeguato, flessibile e prestabilito; maggiore sostegno ai Paesi e alle comunità che ospitano il maggior numero di rifugiati; creazione di posti di lavoro e di sistemi per favorire l’accesso al reddito per i rifugiati e le comunità ospitanti. Il 5 marzo 2018 approvato il “Zero draft plus” - quadro di cooperazione globale con 22 obiettivi da raggiungere attraverso numerose azioni concrete da qui al 2030). Ob. 16: impegno reciproco di comunità e migranti nell’esercizio di pari diritti e doveri, partecipazione di altri paesi al MIPEX “Migrant Integration Policy Index - scambio di buone prassi, programmi a breve e medio termine, community centres, formazione peer-to-peer 5
22 Obiettivi – Zero Draft Plus Global Compact (1) Raccogliere e utilizzare dati accurati e disaggregati come base per policies “evidence-based” (2) Minimizzare I fattori avversi che costringono le persone a lasciare il paese d’origine (3) Fornire in tempo informazione adeguata in tutte le fasi migratorie (4) Fornire a tutti i migranti una prova di identità legale, idntificazione appropriata e documenti (5) Creare e rendere disponibili percorsi flessibili per le migrazioni regolari (6) Facilitare un recruitment etico e la salvaguardia delle condizioni di lavoro 7) indirizzarsi verso le vulnerabilità (8) Salvare vite umane e stabilire sforzi coordinati livello internazionale sui migranti scomparsi (9) Rafforzare la risposta transnazionale alla tratta di migranti (10) Prevenire e combattere il traffico di esseri umani (11) Gestire le frontiere in modo sicuro, coordinato e integrato (12) Rafforzare le procedure per il riconoscimento dello status (13) Usare la detenzione dei migranti solo come ultima possibilità e lavorare per trovare alternative (14) Garantire la protezione consolare, assistenza e cooperazione attraverso il ciclo migratorio (15) Fornire accesso ai servizi sociali di base per i migranti (16) Favorire l’empower ment di migranti e società di accoglienza per realizzare la piena inclusione e coesione sociale (17) Eliminare tutte le forme di discriminazione e promuovere campagne pubbliche per garantire una percezione corretta dell’immigrazione (18) Invest ire nello sviluppo del riconoscimento di skills, qualifiche e competenze (19) Creare conditioni perchè i migranti possano contribuire pienamente allo sviluppo sostenibile in tutte le nazioni (20) Promuovere rimesse più veloci, sicure ed economiche a promuovere l’inclusione finanziaria dei migranti (21) Cooperare per facilitare un ritorno dignitoso e sostenibile, la riammissione e la reintegrazione (22) Stabilire meccanismi per la portabilità dei contributi sociali versati e dei benefici ottenuti 6
Una prospettiva diversa I migranti possono essere considerati a tutti gli effetti come agenti di co-sviluppo per i paesi di origine, ma anche per i paesi ospitanti. L’ammontare delle rimesse effettuate dai migranti nel mondo verso i propri paesi, è di almeno 596 miliardi di euro, di cui 450 verso paesi in via di sviluppo (dati ottobre 2017 Banca Mondiale), pari all’impatto stimato in tutta l’Unione europea della politica di coesione per il periodo 2014-20, notevolmente superiore (più del triplo) rispetto ai fondi abitualmente spesi per la cooperazione allo sviluppo nel mondo. Nel 2015 le rimesse inviate dall’Italia sono state pari a 5,25 miliardi di euro, dalla Sicilia 190,7 milioni di euro. Lo slogan “aiutiamoli a casa loro”, acquista una diversa connotazione: Aiutiamoli ad aiutare a casa loro 7
Contributo dei migranti alla crescita economica Con l’avvento della crisi economica nel 2008 gli investimenti esteri diretti nei Paesi di via di sviluppo si sono ridotti sensibilmente (89%), le rimesse, invece, soltanto del 5% (dati Banca Mondiale 2016). I migranti contribuiscono significativamente in tasse e oneri sociali anche nei paesi di residenza. In Italia ad esempio, come già affermato nel 2017 da Tito Boeri, Presidente INPS, versano ogni anno 8 miliardi in contributi e ne ricevono 3 in pensioni, con un saldo netto di circa 5 miliardi che coprono parte delle nostre pensioni. 8
Global Compact e Agenda 2030 ➢ La Dichiarazione di New York ha avviato un processo che culminerà con l'adozione pianificata del patto globale per la migrazione in una conferenza intergovernativa sulla migrazione internazionale prevista nel settembre 2018. ➢ Gli Stati Uniti si sono dissociati nel dicembre 2017 dal processo in atto, ritenendo di dovere agire autonomamente sul tema delle politiche migratorie ➢ Il patto globale sulle migrazioni è stato avviato in coerenza con l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel 2015 sempre dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Le migrazioni sono una realtà multidimensionale fondamentale per lo sviluppo sostenibile di paesi di origine, transito e destinazione ➢ Il Patto, che prevede una review nel 2030, è connesso al traguardo 10.7 “Rendere più disciplinate, sicure, regolari e responsabili la migrazione e la mobilità delle persone, anche con l’attuazione di politiche migratorie pianificate e ben gestite”, previsto nell’ambito dell’obiettivo per lo sviluppo sostenibile n. 10 “Ridurre le disuguaglianze nel pianeta”. 9
La strategia dell’Unione europea Il 7 giugno 2016 l’UE ha adottato un Piano d'azione sull'integrazione dei cittadini di paesi terzi che prevede 50 azioni per supportare gli Stati membri ed altri attori, nell’ambito di 5 aree tematiche chiave: 1) Azioni propedeutiche prima della partenza e dell’arrivo per preparare i migranti e le comunità locali al processo d’integrazione. 2) Istruzione: Azioni per promuovere l’apprendimento linguistico, formazione dei docenti ed educazione civica. 3) Occupazione e formazione professionale: azioni per promuovere una rapida integrazione nel mercato del lavoro e l’imprenditorialità dei migranti. 4) Accesso a servizi di base come l’alloggio e la sanità. 5) Partecipazione attiva ed inclusione sociale: azioni per supportare scambi con la società di accoglienza, la partecipazione dei migranti alla vita culturale e la lotta alle discriminazioni. 10
Perché un Piano UE? Per fornire agli Stati Membri un quadro politico di riferimento e descrivere il sostegno che l’UE potrà offrire loro dal punto di vista politico, operativo e finanziario. Le politiche d’integrazione restano una competenza di tipo nazionale ma l’intervento a livello comunitario può offrire un valore aggiunto attraverso il sostegno strutturale e finanziario, il coordinamento delle politiche e delle azioni, nonché il supporto allo scambio di buone pratiche in tema di integrazione. 11
Cosa prevede il Piano UE? Impiego integrato e coordinato dei vari strumenti finanziari esistenti (fondi SIE - fondi Strutturali e di Investimento Europei e altri fondi), inserendo come destinatari di diversi programmi, laddove non previsto, migranti e richiedenti asilo. 50 azioni (avviate, ed in buona parte già concluse) tra le quali: strumenti per rafforzare il coordinamento tra i diversi attori coinvolti nell’integrazione a livello nazionale, regionale e locale, attraverso la creazione di una rete europea per l’integrazione tra i punti nazionali di contatto sull’integrazione, un nuovo partenariato in tema di Agenda Urbana, una nuova rete transnazionale di cooperazione sull’immigrazione nell’ambito del Fondo Sociale Europeo tra le Autorità di gestione FSE, le parti sociali ed altri attori, un supporto finanziario maggiore nell’ambito del piano finanziario FAMI. 12
Strumento online di monitoraggio Nel 2017 la Commissione ha inserito nel portale integrazione uno strumento online per monitorare i progressi dell’implementazione e visualizzare tutte le azioni, suddivise per tema, tipo e status di attuazione. Le due slides successive presentano la rilevazione dello strumento a gennaio e a marzo 2018, evidenziando i progressi compiuti https://ec.europa.eu/migrant-integration/main-menu/eus- work/actions 13
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Piano Nazionale Integrazione dei titolari di protezione internazionale 2017-18 (settembre 2017) In attuazione delle disposizioni sull’integrazione sociale previste all'art. 42 del Testo Unico Immigrazione (decreto legislativo n.286/1988), nella predisposizione dei servizi previsti dal Sistema di accoglienza, occorre tenere conto “anche delle esigenze d’integrazione dei beneficiari di protezione internazionale” che sono in una condizione di svantaggio determinata dalla perdita della protezione del Paese di origine”. Il Piano intende: promuovere la convivenza con i cittadini italiani nel rispetto dei valori costituzionali e con il reciproco impegno a partecipare all’economia, alla vita sociale e alla cultura dell’Italia; concorrere al raggiungimento dell’autonomia personale dei destinatari del Piano; ottimizzare le risorse economiche per evitare la duplicazione; superare le settorialità della programmazione degli interventi. Attraverso : il coinvolgimento di tutta la “rete policentrica di servizi” composta da attori pubblici e privati, attraverso il principio di sussidiarietà ed una governance multilivello. Ruolo fondamentale di Regioni ed EELL nella programmazione operativa e nella erogazione di misure e interventi, valutazione e definizione delle politiche di welfare e accesso ai diritti sociali 16
Assi di intervento Dialogo interreligioso (Patto con l’Islam: adesione ai valori della Costituzione, parità dei diritti tra uomo e donna, moschee aperte, albo pubblico degli imam, prediche in italiano, trasparenza sui finanziamenti, collaborazione con le autorità nella lotta al radicalismo religioso). Formazione linguistica e accesso all’istruzione Inserimento lavorativo e la formazione, la valorizzazione delle capacità Accesso all’assistenza sanitaria Accesso all’alloggio e alla residenza Ricongiungimento familiare Informazione su diritti e doveri individuali e orientamento ai servizi Prevenzione e contrasto alle discriminazioni Processi di partecipazione e cittadinanza attiva 17
Governance territoriale e specificità Il Piano intende potenziare il dialogo inter-istituzionale a tutti i livelli per rafforzare la governance pubblico-privata Coinvolgimento dei tavoli regionali e dei consigli territoriali per l’immigrazione nel raccordo del Piano in modo da garantire: attenzione alle specificita’ ed all’esperienza maturata da ogni territorio nell’elaborazione delle politiche di integrazione ed inclusione sociale importanza dell’accoglienza diffusa e della preparazione delle comunita’ per l’integrazione Prevede, inoltre: la conduzione di progetti pilota in alcune regioni per la redazione di Piani Regionali Una campagna di comunicazione istituzionale 18
Fonti di finanziamento del Piano logica di unitarietà e complementarietà dei fondi, evitando rischi di frammentazione e sovrapposizione di interventi nei vari settori.. Il sostegno finanziario al Piano Nazionale Integrazione deriva prevalentemente dai Fondi europei. In particolare, per la programmazione comunitaria 2014/2020 da: Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) Fondo Sociale Europeo (FSE) Fondo per lo Sviluppo Regionale (FESR) Misure emergenziali Ai Fondi europei vanno inoltre ad aggiungersi le risorse nazionali che finanziano le attività degli enti territoriali: Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo- FNPSA (Rete SPRAR, CAS) Fondo nazionale politiche sociali - FNPS (L.328/00) Fondo nazionale per le politiche migratorie- FNPM (Percorsi I e II fase) che è parte del FPS Fondo sanitario nazionale – FSN (STP) 19
Accordo di Programma - Il Piano regionale integrato 17 Regioni italiane hanno sottoscritto nel 2015 con la Direzione Generale dell'Immigrazione e delle Politiche di integrazione del Ministero del Lavoro, un accordo di programma per la realizzazione di interventi finalizzati a favorire l'integrazione sociale e l'inserimento lavorativo dei migranti regolarmente presenti in Italia, avviato in Sicilia via sperimentale a Ragusa, attraverso il Centro Polifunzionale. Obiettivi: realizzare azioni propedeutiche per la progettazione, strutturazione e sperimentazione del sistema dei servizi territoriali integrati rivolti alla popolazione immigrata, nella prospettiva della facilitazione dell'accesso ai servizi ed attraverso la valorizzazione delle reti pubblico-private. definire gli obiettivi e le azioni della Regione per l’integrazione dei migranti, evidenziando, in particolare, le forme di complementarietà attivabili con i Programmi Operativi Regionali o altri strumenti finanziari. 20
Azioni previste dall’Accordo di programma: 1. l'analisi quali-quantitativa ed il monitoraggio territoriale del fenomeno migratorio, attraverso la cooperazione inter istituzionale nella condivisione di dati amministrativi e statistici e la costituzione e/o il rafforzamento di Osservatori sociali e sul mercato del lavoro; 2. la mappatura/ricognizione dei servizi territoriali esistenti (area sociale, formazione e lavoro), anche in termini di offerta progettuale, attraverso l'analisi delle criticità nell'accesso ai servizi e dei fabbisogni del target di riferimento e l'individuazione di best practices (riferibili anche a progettazioni FEI realizzate nella precedente programmazione); 3. la costituzione e/o il consolidamento di reti di servizi integrati o punti di contatto multidisciplinari e pluricompetenti di presa in carico integrata dei cittadini migranti, sia strutturati in luoghi fisici di accesso abituale per l'utenza migrante (CpI, Urp, etc.), sia fruibili via web (portali, app, etc.); 4. la qualificazione/formazione degli operatori dei servizi, attraverso l'aggiornamento ed il rafforzamento di competenze specifiche (anche di comunicazione interculturale e di mediazione culturale) attente alle peculiarità della popolazione di riferimento; 5. la realizzazione di azioni/piani di comunicazione/sensibilizzazione/animazione territoriale, attraverso il raccordo tra strumenti informativi, la produzione di reportistica e materiali informativi multilingue per il target specifico. 21
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Fonti e link utili: www.osservatoriomigrazioni.org https://istitutoarrupe.gesuiti.it/ http://refugeesmigrants.un.org/ https://ec.europa.eu/ https://ec.europa.eu/migrant-integration/main-menu/eus-work/actions http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1223&langId=en https://ec.europa.eu/migrant-integration/funding/eu-funding http://www.uia-initiative.eu/ http://www.urbact.eu http://www.agenziacoesione.gov.it/it/politiche_e_attivita/programmazione_2014- 2020/Programmi_Operativi/Introduzione_po.html www.interno.gov.it http://www.sicilia-fse.it/ www.euroinfosicilia.it www.psrsicilia.it http://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/immigrazione/focus-on/politiche-di-integrazione- sociale/Pagine/Attivita-e-servizi.aspx http://www.integrazionemigranti.gov.it/Pagine/default.aspx http://www.integrazionemigranti.gov.it/leregioni/Documents/Documenti%20programmazione/pia ni%20integrati%20regionali/Piano_Integrato_Sicilia.pdf 23
Grazie per l’attenzione! 24
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