Insegnare per il cambiamento: l'educazione in Africa - Educare.it
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Educare.it – PEDAGOGIA E PSICOLOGIA Insegnare per il cambiamento: l’educazione in Africa Michele Lionetti Insegna Matematica e Scienze nella Scuola Secondaria, è professore Universitario a contratto di Fisica Applicata presso l’Università di Brescia. Laureato in Fisica, ha conseguito un Master post-laurea sulle tematiche interculturali dell’educazione. In Africa la costruzione di una prassi educativa autoctona è al centro del di- battito accademico e culturale. Se nel passato la trasmissione della cultura, e quindi la pratica educativa, è stata veicolata dalla tradizione orale, oggi si cerca di strutturare un sistema educativo che si fondi su un nuovo paradig- ma. In particolare nell’area sub-sahariana, pur nella diversità propria delle diverse nazioni, si punta ad un modello con basi comuni che si affranchi dal- le influenze esterne ed assuma una dimensione originale. Non è operazione semplice, anche per il fatto che molti studiosi africani si sono formati in uni- versità estere o in istituti i cui programmi sono allineati a quelli europei o americani. Dal punto di vista operativo, sta prevalendo l’idea che l’utilizzo di strumenti e paradigmi estranei alla tradizione non comprometta l’identità africana, perché questi vengono “africanizzati” e diventano altro. In questo articolo si analizza tale processo di “africanizzazione” e le modalità con cui si cerca di rendere più accessibile e più giusta l’educazione nel conti- nente. Nello specifico, si offre un’idea delle peculiarità del dibattito attuale, dell’orientamento e delle prospettive, nelle quali è centrale l’idea della filoso- fia africana di Ubuntu. L’educazione in Africa glo-sassone, cinese, araba, buddista), quella africana deve chiarire cosa è bene e necessa- Ogni pratica educativa consegue ad un rio fare per se stessi e per gli altri, in un con- particolare paradigma educativo, nel quale testo vincolato dagli interessi urgenti della sono definiti i riferimenti valoriali e gli scopi decolonizzazione, della crescita economica e rispetto alle specificità dei bisogni e dei pro- della democratizzazione, nonché dalla ne- blemi di una determinata società. Come cessità di un affondo sui temi etici (Higgs, qualsiasi altra filosofia dell’educazione (an- 2012). © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 20, n. 2 – Febbraio 2020 21
URL: https://www.educare.it/j/temi/pedagogia-e-psicologia/monografie/3936 Il contesto africano si caratterizza per al- terna o verso l’estero degli uomini alla ricer- cune questioni, su cui ci si sofferma per ca di un lavoro. Le donne sono oggi porta- comprenderne la genesi e le cause, e capire trici di una conoscenza profonda delle tecni- quali conseguenze hanno nel campo educa- che di coltivazione tradizionali che fondono tivo. con le conoscenze moderne. Il loro ruolo è socialmente ed economi- I governi/dittature militari camente importante per la produzione del Alcuni Stati africani sono governati da cibo, per il sostentamento dell’economia fa- giunte/dittature militari o da sistemi autori- miliare e comunitaria. Il grande prestigio tari. Questi regimi limitano la libertà e la che ne deriva ha una forte valenza educati- partecipazione, l’esercizio dei diritti politici va. Infatti esse promuovono l’aspetto locale, e le libere elezioni. Le conseguenze nel cam- la sostenibilità, il recupero delle tradizioni, po dell’educazione sono evidenti: gli stu- l’attualizzazione delle stesse, valorizzano la denti sono scoraggiati al confronto/scontro figura della donna, rimodulano i ruoli con le istituzioni statali, possono essere cen- all’interno della famiglia e all’interno della surati, messi a tacere; criticare, opporsi ed società. L’accesso consistente delle donne essere in disaccordo diventa un atto illegit- alle cariche politiche e di rappresentanza è timo. All’educazione si chiede di diventare uno dei risultati di tale valorizzazione, de- mera trasmissione, di rinunciare alla sua stinato a giocare un ruolo chiave nel disegno dimensione di innovazione sociale. degli assetti futuri (Jagire, 2014). Per uscire da tale snaturamento della propria funzione, l’educazione potrebbe Le proteste studentesche cominciare a fare opposizione, anche solo Le proteste studentesche nascono dalla passivamente, contribuendo ad richiesta di un’educazione migliore e acces- un’inevitabile, anche se tardivo, processo di sibile a cui spesso le autorità universitarie e cambiamento, di democratizzazione, in governative non riescono a rispondere. chiave locale e poi generale, partendo dalle In Sudafrica le proteste studentesche del istanze indigene e locali (Waghid, 2016; Sefa 2015 nacquero come risposta Dei, 2014; Higgs, 2012; Assié-Lumumba, all’innalzamento delle tasse universitarie. 2005; Wiredu, 2005; Bell, 2002). A questo Mostrarono la realtà di un paese dominato proposito, si vedrà più avanti il caso delle dalla disuguaglianza e dalla povertà in cui proteste studentesche e quello della Truth le tasse ponevano un serio problema a quei and Reconciliation Commission (TRC) in Suda- studenti che per entrare nel competitivo frica, che sono diventate un paradigma ap- mondo del lavoro avevano bisogno di una plicato da altre co-realtà del continente sub- qualifica universitaria. sahariano (Waghid, 2016). Nonostante l’esistenza del National Stu- dent Financial Aid, finalizzato ad aiutare gli L’impegno delle donne in agricoltura studenti più poveri, molti rimanevano L’impegno delle donne nelle attività agri- esclusi dal programma perché troppo ricchi cole, spesso loro completo appannaggio, è per poterne beneficiare, ma troppo poveri un fenomeno assai frequente nella realtà per potere pagare le tasse universitarie. Il africana, accentuato con l’emigrazione in- risultato era l’esclusione di una moltitudine © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 20, n. 2 – Febbraio 2020 22
URL: https://www.educare.it/j/temi/pedagogia-e-psicologia/monografie/3936 di studenti dall’educazione universitaria, Si consideri inoltre che le società africane perpetuando una ingiustizia che continuava in genere hanno delle peculiarità che eserci- dal passato. tano un’influenza profonda sull’azione edu- Si tratta di un problema ampiamente pre- cativa: sente nella formazione universitaria del con- • gli interessi individuali e sociali sono in tinente, che rimane ampiamente irrisolto e una dimensione dialogica e nonostante pronto a sfociare in periodiche proteste sia qualsiasi forzatura, non prevalgono gli da parte degli studenti, sia da parte del cor- uni sugli altri; po docente. Quest’ultimo, per esempio in • l’autodeterminazione e la libertà sono Nigeria, è protagonista di prolungati sciope- sentite come necessità fondamentali da ri, anche di mesi, contro i bassi stipendi e perseguire; l’assenza di fondi per le attività didattiche e • si sente urgente la necessità di integrare di ricerca. Il corpo accademico in modo len- l’universale, globale e dominante, con il to, ma progressivo, spinge ad una riformu- locale o l’indigeno. lazione dell’organizzazione e della gestione In sintesi, l’educazione dovrebbe costrui- finanziaria, saldandosi con le proteste stu- re un’interpretazione della conoscenza che dentesche. Urge la modernizzazione del si- coniughi la tradizione con la modernità, il stema, la riorganizzazione di un mondo fra- locale con il globale, l’autodeterminazione stagliato di università statali, private, con- individuale e la promozione della collettivi- fessionali, autonome, con livelli di istruzio- tà. Ciò deve avvenire all’interno di un am- ne a volte molto diversi tra loro. biente naturale che non è solo lo sfondo in Gli obiettivi dell’educazione cui si svolgono le esistenze e le relazioni dei gruppi sociali, ma è parte della comunità Kwasi Wiredu (2005) sostiene che stessa, e idealmente in armonia con essa. l’educazione in Africa debba armonizzare A livello sociale e politico infine, come si interessi sociali e individuali, attraverso un’ vedrà più approfonditamente oltre, si devo- “immaginazione riflessiva” che consiste nel no affrontare le contingenti questioni sociali “mettersi nei panni degli altri”. Si tratta di e politiche, contribuendo alla loro gestione e privilegiare il rispetto della vita umana e risoluzione. non-umana, coniugare e collegare la cono- scenza universale o globale a quella partico- I diversi approcci all’educazione lare o locale. E’ possibile identificare due diversi ap- N’Dri Assié-Lumumba (2005) evidenzia procci all’educazione in Africa. altre peculiarità quali la promozione L’approccio etno-filosofico consiste nel ri- dell’auto-determinazione, dell’inserimento conoscere come sorgenti educative la tradi- dell’individuo all’interno della comunità, zione, gli stili di vita, i miti, le lingue, le cre- del raggiungimento di una cittadinanza li- denze, gli artefatti, le storie delle diverse bera e accettabile. culture, la poesia, le leggende, i proverbi. Entrambi questi autori ritengono possibi- Occorre quindi esaminare quali ricadute le l’integrazione di aspetti e strumenti deri- questi hanno nell’esperienza educativa vanti da culture esterne con la tradizione. odierna. © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 20, n. 2 – Febbraio 2020 23
URL: https://www.educare.it/j/temi/pedagogia-e-psicologia/monografie/3936 Gloria Emeagwali e Sefa Dei nei loro la- pensiero dei “saggi”. Contrariamente a vori (2014) evidenziano quanto la narrazio- quanto sostiene Hountondji, “i saggi” che ne orale sia stata lo strumento principe at- trasmettono ancora e/o hanno trasmesso la traverso cui trasmettere notizie e nozioni loro visione del mondo per via orale, forni- sugli antenati, sulle migrazioni di famiglie e scono una prospettiva culturale che giustifi- di intere comunità, sui sistemi di riferimento ca il loro pensiero e lo inquadra in una sto- culturali e popolari, sulla conoscenza della ria, in un sistema sociale, in un sistema di fauna e della flora locali, sulle conoscenze cause necessarie. Il tentativo di questo auto- ecologico-ambientali. L’oralità ha svolto una re di sminuire il ruolo della tradizione orale, funzione fondamentalmente educativa, non può essere accettato da coloro che ade- permettendo ai giovani di acquisire i valori riscono all’approccio etno-filosofico, perché socio-culturali delle comunità necessari per nega, oltre ogni evidenza, il pensare e ripen- entrare nell’età adulta. sare l'esperienza nel pensiero degli “anzia- Kwame Gyekye, seguendo questa traccia, ni”, e nega il loro ruolo educativo. In questo usa concetti e proverbi della cultura Akan in modo si nega il passato e la storia. Non si Ghana, per spiegare le relazioni sociali tra riconosce il valore educativo e identitario gli individui della sua comunità (Gyekye, della tradizione, e così non si permette 1995). l’affermarsi di una identità africana nella Dzobo risponde alla domanda “Cosa è pratica educativa, ma ci si omologa alle pra- conoscenza?” attraverso l’utilizzo dei pro- tiche occidentali. verbi Yoruba. La conoscenza è come un al- L’approccio etno-filosofico è largamente bero di baobab, nessuno riesce ad abbrac- seguito nel continente sub-sahariano, perché ciarlo completamente, cioè la conoscenza appare quello che garantisce una visione non ha limiti, per quanto possiamo avere contestualizzata e africanizzata della pratica imparato ci sarà sempre molto altro da educativa. esplorare. Chi dice di sapere tutto, non sa Il secondo approccio, definito “critico”, nulla, perché la dimensione di ciò che rima- conduce a conclusioni analoghe a quelle del ne da scoprire continua ad essere enorme precedente, ma attraverso un percorso diffe- (Dzobo, 1992). rente. Il focus è sulle cause dei problemi che Ricorrere ad un approccio etno-filosofico la pratica educativa deve affrontare. Per significa occuparsi delle visioni tradizionali esempio, di fronte alle proteste studente- del mondo. Questo aspetto è particolarmen- sche, si tratta di capire perché sono cresciute te importante nelle società sub-sahariane in e non sono state disinnescate. Mettersi nei cui la tradizione mantiene una presenza im- panni degli studenti, quindi, comprenderne portante. il disagio e le difficoltà, provare ad agire per Alcuni studiosi tentano di ridimensionare eliminarli e superarli, è l’unico modo per il ruolo della tradizione. Paulin Hountondji risolvere le contese. Ugualmente e conte- (1996), per esempio, descrive la filosofia stualmente occorre esplorare l’ambiente e il africana dell'educazione come una attività modo in cui è maturata la risposta spesso aperta, riflessiva, che con l’utilizzo dei testi brutale della polizia. Essa può derivare da scrittisi si affranca dall’esperienza orale, si una mentalità o da circostanze sociali e poli- libera dal dominio delle intuizioni e del tiche. Comprendere le ragioni storiche e cul- © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 20, n. 2 – Febbraio 2020 24
URL: https://www.educare.it/j/temi/pedagogia-e-psicologia/monografie/3936 turali di questa mentalità, la natura delle senziale dello sviluppo delle relazioni, circostanze può contribuire alla messa in at- dell’impegno degli uni verso gli altri, della to di azioni migliorative che smorzino le costruzione del senso di comunità nelle so- proteste, facendole diventare utili alla co- cietà africane. Le stesse istituzioni scolasti- struzione di nuove relazioni. che diventano parte della comunità e assu- In generale, l’approccio critico permette mono la missione di costruire una cultura di comprendere quali sono gli interventi or- condivisa e partecipata, dove la nozione ac- ganizzativi e didattici che in campo educati- quista senso se utile allo sviluppo del tessu- vo conducono ad una pratica socialmente to sociale. efficiente ed efficace (Waghid, 2016). I luoghi dell’educazione sono perciò luo- ghi della comunità: a scuola si costruisce la L’aspetto comunitario cittadinanza assieme al gruppo e ai co- gruppi che la esprimono. Con il termine “cultura”, derivato dalla pratica del coltivare la terra (Gyekye, 1997), La filosofia di Ubuntu si intendono i valori, le credenze, le pratiche Ubuntu è un termine in lingua bantù che sociali, le abitudini e i costumi, i comporta- significa “benevolenza verso il prossimo” menti, le forme d’arte (musica, danza, scul- che sintetizza ed amplifica la sensibilità afri- tura e pittura). In breve, la cultura è una cana. Il significato del termine può essere combinazione di significati condivisi attra- riassunto dalla frase "io sono ciò che sono in verso cui un popolo interpreta le sue espe- virtù di ciò che tutti siamo", in riferimento rienze di vita; è un insieme condiviso di va- all’interdipendenza tra gli uomini, alla col- lori, di pratiche e di visioni del mondo che laborazione, al rispetto dell’altro. ha bisogno di essere coltivato. Si tratta di una visione largamente diffusa All’interno di uno stesso gruppo, possono nella tradizione dell’Africa sub-sahariana, coesistere diverse culture. Pur parlando la una spinta ideale verso l'umanità intera, un stessa lingua, le persone posso avere diverse desiderio di pace, al di là dei conflitti possi- convinzioni religiose e politiche. In questo bili e reali (Dolamo, 2013; Gade, 2012; Ra- senso la cultura non è mai omogenea o mo- mose, 2014). nolitica. Tuttavia questo non impedisce agli Tale visione è molto importante per la vi- africani di esprimere un senso di apparte- ta di comunità e sull’accezione della cittadi- nenza che si fonda su comuni valori cultura- nanza. In una comunità Ubuntu ognuno li all’interno del gruppo e dei co-gruppi. esercita i propri diritti senza dimenticare la Condividono un attaccamento mutuo gli uni propria responsabilità verso gli altri e verso agli altri. La loro percezione di cittadinanza l’intera comunità, dove vige il sostentamen- si basa su una storia, su un territorio, su un to e l’aiuto reciproco. L'individuo è sempre destino comuni. Esercitano i loro diritti e parte integrante del gruppo: qualsiasi cosa rispondono alle loro responsabilità come cit- capiti al singolo capita al gruppo, e qualsiasi tadini in relazione gli uni agli altri (Waghid, cosa capita al gruppo capita al singolo. Ogni 2016). individuo può solo dire: “Io sono, perché In un tale contesto, la pratica educativa noi siamo; e dato che noi siamo, quindi io non può essere eterodiretta, ma è parte es- sono” (Mbiti, 1970: 108). © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 20, n. 2 – Febbraio 2020 25
URL: https://www.educare.it/j/temi/pedagogia-e-psicologia/monografie/3936 Questa interconnessione tra gli individui rapisce giovani ragazze per poi indottrinarle non sottomette l’espressione autonoma e in- con una versione particolare dell'Islam radi- dividuale alle pratiche della comunità. Gli cale. Non si tratta solo di una questione mi- individui hanno diritto a un trattamento litare o politica: Boko Haram pone in di- equo, alla proprietà, alla libera associazione, scussione tutta la pratica educativa in Africa alla libertà di parola. Tuttavia nell’esercizio e quindi tutti gli aspetti che riguardano la dei loro diritti tengono conto dei loro doveri vita delle comunità. e della loro responsabilità nei confronti degli Secondo Ubuntu, ognuno ha diritto di en- altri componenti del gruppo. I diritti indivi- trare nelle questioni religiose e politiche duali di autonomia e di autodeterminazione connesse a tale problema. Ognuno ha la li- sono riconosciuti, ma è più importante la bertà di esprimere le proprie critiche, la responsabilità individuale verso il benessere propria insoddisfazione, le proprie censure della Comunità, poiché da questo benessere nei confronti del gruppo terroristico e nei deriva il benessere di ognuno (Gyekye, confronti del modo insoddisfacente di trat- 1992). tare il problema da parte degli organismi La prospettiva sociale diventa circolare: governativi. io sono, perché noi siamo; e dato che noi Non si può semplicemente condannare siamo, io sono; e dato che io sono, noi sia- Boko Haram e sperare che scompaia. Pur mo. In un certo senso si può parlare di una rimanendo l’esigenza di combattere il grup- prospettiva ecologica, circolare e simmetri- po terroristico sul piano militare e politico, ca, completamente integrata nella logica del- occorre contrastare sul piano culturale quel- la Natura, che ha una presenza forte nella la visione del mondo. A questo riguardo, la vita africana. soluzione non è emarginare i terroristi, per- In definitiva, Ubuntu sintetizza un’etica ché questo produce l’aumento del loro di- africana della cura che si concentra sprezzo e un’escalation delle loro azioni. Se- sull’interdipendenza tra gli individui secon- condo la filosofia Ubuntu, occorre ricono- do uno spirito compassionevole. Nella lin- scere che ci sono punti di vista completa- gua Xhosa si dice che “una persona è una mente diversi, ascoltare ciò che hanno da persona attraverso gli altri” (Waghid, 2016). dire, anche se le ragioni sono abominevoli. Quando qualcuno agisce umanamente verso E’ solo dopo aver ascoltato che si può svol- gli altri si prende cura di questi, esercita la gere un’azione critica – cioè fornire una ra- propria responsabilità nei loro confronti. Se gione per cui si pensa che l'altro sbagli e in qualcuno contrae un impegno, lo fa con uno qualche modo sfidarlo sul piano culturale. spirito di cooperazione e convivenza pacifi- Allo stesso tempo, si deve sapere accogliere ca. ciò che di buono c’è nel sistema di valori Analizziamo ora un caso pratico per capi- dell’altro. Eventualmente si deve essere di- re come si applica Ubuntu nella concretezza sponibili ad adattarsi o modificare il proprio e che ricadute ha nella pratica educativa. punto di vista alla luce di ragioni più con- vincenti. In questo modo, si esercita il rispet- Combattere il terrorismo con Ubuntu to per l'altro e per la sua l'alterità. Ubuntu Il gruppo militante di Boko Haram si di- ritiene che se si esercita una tale forma di chiara contrario all'educazione occidentale, rispetto, si massimizza la probabilità di un © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 20, n. 2 – Febbraio 2020 26
URL: https://www.educare.it/j/temi/pedagogia-e-psicologia/monografie/3936 accordo, si trasforma il disaccordo in una Lungo questa linea si è mossa la TRC. Ascol- relazione di contrapposizione che ancora tare la "verità" sulle atrocità del passato, unisce e si sostanzia in una prassi comune ascoltare le testimonianze di coloro che per la risoluzione dei conflitti. chiedevano l'amnistia e di coloro che chie- In definitiva, ad Ubuntu sottende un pen- devano una riparazione è il modo attraverso siero eminentemente educativo che è centra- cui la giustizia si può realizzare. Si tratta di le nella filosofia dell’educazione in Africa. un approccio alla giustizia completamente diverso da quello occidentale. La promozione della giustizia La giustizia secondo Ubuntu, attraverso la compassione e il perdono, sostanzia una L’educazione contribuisce al persegui- preoccupazione morale per gli esseri umani, mento della giustizia, dell’uguaglianza, del- persegue una “guarigione” delle relazioni la libertà e dell’inclusione nella comunità. sociali compromesse (Mangena, 2012; Nell’accezione della giustizia emergono Waghid, 2016). tre aspetti: quello morale, quello compassio- Le udienze della TRC sono iniziate nel nevole e quello riparatore. Queste tre idee giugno 1994 con lo scopo di ascoltare le te- sono profondamente interconnesse e colle- stimonianze di vittime e autori di reati du- gate alla pratica educativa, secondo lo spiri- rante l’apartheid in Sudafrica. Lo scopo del- to di Ubuntu. Educare significa educare alla la TRC era quello di fare emergere "racconti giustizia nelle sue 3 forme, contribuire alla veri" sulle atrocità del passato. Per diciotto sua realizzazione e, di conseguenza, creare mesi, la Commissione ha ascoltato le testi- una comunità e delle co-comunità che si im- monianze di coloro che volevano l'amnistia pegnino a risolvere il problema della violen- e coloro che cercavano riparazione dei cri- za in Africa, dei conflitti etnici e religiosi. mini commessi. La TRC non ha incoraggiato Creare giustizia significa combattere le ine- la vendetta o l’incarcerazione, piuttosto ha guaglianze e quindi contrastare la povertà e offerto riconciliazione e perdono come mo- includere. Riparare significa alleviare e rico- do per costruire una nuova società democra- noscere le proprie responsabilità, compren- tica nel paese, senza trascurare il risarcimen- dere attraverso la compassione e quindi ri- to per le vittime come possibile espiazione solvere i problemi sociali e politici per avere delle colpe (Bell, 2002). un nuovo inizio. Anche qui si tratta di una Si tratta della promozione di una giustizia prospettiva circolare, ecologica e simmetri- basata sulla compassione, che incoraggia ca, integrata nel mondo naturale. l'autostima e la misericordia umana, e che si Vediamo un esempio di applicazione di fonda su una responsabilità comune verso tale triplice forma di giustizia e le sue con- tutti gli esseri umani. seguenze nel campo educativo. Lo stesso modello di applicazione e per- seguimento della giustizia è stato utilizzato La Truth and Reconciliation Commission (TRC) in altre realtà africane, ad esempio a seguito della guerra civile in Rwanda. La giustizia in Africa non ha come fine la La filosofia di Ubuntu e la giustizia mora- vendetta, ma piuttosto la riparazione, il per- le, compassionevole e riparatrice sono di- dono e la costruzione di un nuovo inizio. © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 20, n. 2 – Febbraio 2020 27
URL: https://www.educare.it/j/temi/pedagogia-e-psicologia/monografie/3936 ventate parte fondante della prassi educati- cane. Sono al centro del dibattito le questio- va in Africa. ni sociali, politiche e di attenzione all’ambiente naturale, con un approccio nel Conclusioni quale sono centrali le relazioni tra le perso- ne. La filosofia Ubuntu riassume questa vi- Come si è visto, l’agire educativo in Afri- sione del mondo, un mondo giusto e com- ca si ispira a idee originali del continente. La passionevole, basato sulla interdipendenza riflessione etno-filosofica mira alla africa- di tutte le persone. Questi principi e valori nizzazione degli strumenti dell’istruzione, sono a fondamento del sistema di istruzione con un forte legame con la tradizione e la che si va consolidando in Africa. vocazione comunitaria delle co-società afri- Bibliografia Assié-Lumumba, N.T. (2005). African higher education: From compulsory juxtaposition to fusion by choice – forgoing a new philosophy of education for social progress. In Y. Waghid (Ed.), African(a) Philosophy of Education – Reconstructions and De- constructions (pp. 19-53). Stellenbosch, South Africa: Department of Education Policy Studies (DEPS). Bhana, S. & Vahed, G. (2005). The Making of a Political Reformer: Gandhi in South Africa, 1893-1914. New Delhi, India: Ma- nohar. Bell, R. (2002). Understanding African Philosophy of Education: A Cross-cultural Approach to Classical and Contemporary Is- sues. New York & London: Routledge. Canonical Ltd. (2019). Ubuntu Code of Conduct v2.0. Retrieved from https://www.ubuntu.com/community/code-of-conduct Coetzee, P.H., &Roux, A.P.J. (Eds.). (2003). The African Philosophy Reader, 2nd edition. New York & London: Routledge. Dolamo, R. (2013). Botho/Ubuntu: The Heart of African Ethics. Scriptura,112 (1), 1-10. Dzobo, N.K. (1992). The image of man in Africa. In K. Wiredu, & K. Gyekye (Eds.). Person and Community (pp. 123-136). Wash- ington, USA: The Council for Research in Values and Philosophy. Gade, C.B.N. (2012). What is Ubuntu? Different Interpretations among South Africans of African Descent. South African Jour- nal of Philosophy, 31 (3), 484-503. Gyekye, K. (1992). Person and community in Akan thought. In K. Wiredu, & K. Gyekye (Eds.). Person and Community (pp. 101- 122). Washington, USA: The Council for Research in Values and Philosophy. Gyekye, K. (1995). Indeterminacy, ethnophilosophy, linguistic philosophy, African philosophy. Philosophy, 70(273), 377-393. Gyekye, K. (1997). Tradition and Modernity: Philosophical Reflections on the African Experience. New York & Oxford: Oxford University Press. Higgs, P. (2012). African philosophy and the decolonization of education in Africa: Some critical reflections. Educational Phi- losophy and Theory, 44(S2), 37-55. Hountondji, P. (1996). African Philosophy: Myth and Reality. Bloomington & Indianapolis, USA: Indiana University Press. Jagire, J.M. (2014). Indigenous women science teachers of Tanzania. In A. Asabere-Ameyaw, J. Anamuah-Mensah, G. Sefa Dei & K. Raheem (Eds.). Indigenist African Development and Related Issues: Towards a Transdisciplinary Perspective (pp. 163- 180). Rotterdam/Boston/Taipei: Sense Publishers. Mangena, F. (2012). On Ubuntu and Retributive Justice in Korekore-Nyombwe Culture: Emerging Ethical Perspectives. Harare, Zimbabwe: Best Practices Books. Mbiti, J.S. (1970). African Religions and Philosophy. London, UK: Heinemann. Murove, M.F. (Ed.). (2009). African Ethics: An Anthology of Comparative and Applied Ethics. Scottsville, South Africa : Univer- sity of Kwazulu-Natal Press. Ramose, M.B. (2014). Ubuntu: Affirming Right and Seeking Remedies in South Africa. In L. Praeg & S. Magadla (Eds.). Ubuntu: Curating the Archive (pp. 121-1346). Scottsville, South Africa: University of KwaZulu Natal Press. Sefa Dei, G. (2014). Indigenizing the curriculum: The case of the African university. In: G. Emeagwali & G.J. Sefa Dei (Eds.). African Indigenous Knowledge and the Disciplines (165-180). Rotterdam/Boston/Tapei: Sense Publishers. Waghid, Y. & Smeyers, P. (2012). Reconsidering Ubuntu: On the educational potential of a particular ethic of care. Education- al Philosophy and Theory, 44(S2), 6-20. © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 20, n. 2 – Febbraio 2020 28
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