Appello dell'Associazione Libera di Foggia - ilSottosopra

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Appello   dell’Associazione
Libera di Foggia
Care e cari, ancora una volta Foggia fa i conti con i boati di
ordigni o di assalti destinati, come ormai da anni, ad
attività commerciali della città. Accanto all’insopportabile
senso di impotenza che assale in questi casi gli animi di chi
ancora non si è assuefatto a questo stato di cose, più
fortemente hanno smosso le coscienze le parole delle vittime:
quel grido di rabbia e di frustrazione ci interroga tutti su
cosa e come possiamo aiutare le vittime, su cosa possiamo fare
come comunità per fermare una piaga che sembra non conoscere
tregua, anzi sembra acuirsi.

La stagione che sta vivendo la nostra comunità è sicuramente
tra le più complicate: i tanti successi investigativi e gli
arresti di questi mesi hanno inferto colpi durissimi alla
“Società foggiana”, creando dei vuoti nella cappa mafiosa che
ha avvolto la città per decenni. Questi vuoti sono, oggi,
terra inesplorata e libera che, se lasciata non presidiata,
può diventare possibile preda di nuovi gruppi criminali,
organizzati o meno. Ed è su questo che vogliamo lavorare: da
più voci si è levato il coro di apprezzamento per il lavoro
svolto dalla “squadra stato” ma si è forse sottovalutata la
responsabilità che la libertà richiede. Non possiamo
permetterci di delegare ancora una volta tutto alle
istituzioni, non possiamo non prenderci la corresponsabilità
per ciò che riguarda la nostra comunità. Ed il dibattito
diventa ancor più urgente alla vigilia di una tornata
elettorale che ci chiamerà a scegliere chi governerà il nostro
territorio nei prossimi anni: attenzione a non lasciare che
qualcuno possa mettere il cappello alla lotta alle mafie e
alla corruzione per beceri fini utilitaristici.

Per tutti questi motivi riteniamo che scendere in piazza per
cortei, fiaccolate, flash-mob o altro può essere certamente
importante per far sentire la solidarietà a tutte le vittime
dirette, ma non basta più. Vogliamo capire, confrontarci con
tutte le parti coinvolte, provare a costruire una risposta ed
un movimento che sia duraturo nel tempo e che provi ad
immaginare delle risposte dal basso. Incontriamoci, usciamo
dai freddi post social.

Giovedì 21 febbraio, alle ore 16.30 presso l’Auditorium di
Santa Chiara, insieme ad una rete di associazioni,
incontreremo il Procuratore, dott. Ludovico Vaccaro, ed il
Prefetto, Dott. Massimo Mariani, insieme ad alcuni
rappresentanti dei commercianti: ascolteremo da loro lo stato
delle cose, cercheremo di capire i problemi di chi fa impresa
sul territorio, ma chiederemo anche di mettersi in rete
realmente, di costruire un patto di fiducia con il resto della
comunità foggiana con cui impegnarci, insieme, a non piegarsi
più alle richieste estorsive e a denunciare.

Vogliamo dare il nostro contributo come cittadine e cittadini
da un lato, ma anche come consumatori, ed invitiamo chiunque
voglia attivarsi con noi.

“E    tu   splendi”  alla
“Zingarelli”, di Giuseppe
Catozzella
Lo scrittore milanese si confronterà con gli alunni della
scuola media foggiana lunedì 25 febbraio, alle ore 10, ospite
della docente Lucia Palmieri. Il dirigente scolastico, Mirella
Coli: “Il fenomeno dell’immigrazione non può essere ridotto a
numeri e statistiche, deve essere affrontato nella sua
complessità”.

Un piccolo paese della Basilicata, una famiglia di immigrati
che cerca di sconfiggere la diffidenza della popolazione
locale con l’aiuto di un giovane italiano. “E tu splendi”,
l’ultima fatica letteraria di Giuseppe Catozzella, sarà al
centro del prossimo “Incontro con l’autore”, il
progetto dell’Istituto Comprensivo “Da Feltre – Zingarelli”,
curato dalla docente Lucia Palmieri.

Lo scrittore milanese sarà ospite dell’Auditorium di Via S.
Francesco Antonio Fasani lunedì 25 febbraio, alle ore 10.00.
Con lui sul palco, oltre al Dirigente dell’Ufficio Scolastico
Provincia, Maria Aida Episcopo, al Dirigente scolastico,
Mirella Coli e alla docente referente del progetto,
interverranno Emiliano Moccia, dell’Ass. Fratelli della
Stazione di Foggia e Yussif Bamba, Mediatore Interculturale
dell’ONG Intersos.

“La scuola deve contribuire a costruire le basi per una
cittadinanza più democratica – sottolinea Mirella Coli – il
tema dell’accoglienza dell’immigrato, presente nella nostra
società come segno del nostro tempo, non è soltanto etico,
riguarda più in generale l’educazione. Il fenomeno
dell’immigrazione non può essere ridotto solo a numeri e
statistiche, ma deve essere affrontato nella sua complessità,
con un approccio che restituisca la giusta dignità ai migranti
e ridia voce alle loro storie, alle loro paure e debolezze,
alle speranze, ai loro diritti. Per questo motivo siamo felici
di ospitare Giuseppe Catozzella e il suo romanzo, una lettura
che non ha lasciato indifferenti i nostri alunni. È un libro
che lancia un messaggio di speranza: ‘E tu splendi’ è il
testamento spirituale che una mamma consegna al figlio e siamo
lieti che su questo punto gli studenti possano confrontarsi
direttamente con l’autore”.

Il titolo che lo scrittore ha scelto per il romanzo è uno
stralcio della trascrizione sbagliata delle “Lettere Luterane”
di Pier Paolo Pasolini. Protagonista principale è Pietro, un
ragazzino poco più che undicenne, orfano di mamma, che vive a
Milano col papà e viene mandato, insieme alla sorellina, ad
Arigliana, luogo di origine dei genitori, a trascorrere
l’estate. Qui, nella vecchia torre normanna diroccata,
scoprirà che vive nascosta, in condizioni di estrema
indigenza, una famiglia di migranti tra cui Josh, suo
coetaneo.

“Abbiamo scelto questo libro – spiega Lucia Palmieri – perché
affronta,     con   un  linguaggio     semplice,     il  tema
dell’immigrazione e la sua intersezione, attraverso vicende di
corruzione e caporalato, con quello dell’emigrazione. Il testo
sollecita la riflessione sulla nostra concezione di
accoglienza e di accettazione, cercando di sradicare il muro
del pregiudizio, principi su cui puntiamo particolarmente a
scuola e non solo. Il nostro impegno è quello di contribuire a
uno sviluppo autentico della persona nella società, partendo
dai banchi di scuola. Anche grazie alla lettura, stiamo
lavorando affinché i nostri ragazzi acquisiscano gli strumenti
giusti per superare ideologie e chiusure e maturino una
capacità di convivenza costruttiva, in un tessuto culturale e
sociale divenuto multiforme”.

Nel corso della mattinata l’attore Alessandro Renella leggerà
alcuni brani del romanzo.

Padova-Foggia    1-1.                                    La
classifica mette timore…
Ennesima vittoria mancata per i rossoneri e classifica che ora
comincia a fare un po’ di paura. Col Padova dopo la rete del
momentaneo 1-0 dei rossoneri, segnata da Chiaretti, ci ha
pensato Capello a ristabilire il pareggio all’89’ minuto.
Dunque ora un Foggia che si trova nella condizione di vincere
obbligatoriamente la maggior parte delle prossime partite se
vuole mantenere salda la categoria e se soprattutto vuole
evitare la ruolette dei play-out. La prossima partita dei
rossoneri non sarà semplice. Scenderanno in campo Sabato
prossimo alle 19 contro il Benevento allo Zaccheria. Si spera
nel massimo sforzo dei ragazzi di Padalino affinchè portino i
3 punti a casa.

Progetto Martina – L’utilità
della prevenzione!
Un incontro molto importante e costruttivo quello che si è
tenuto presso il nostro istituto con dei rappresentanti del
Progetto Martina che ci ha permesso di capire quali fossero ad
oggi i rischi e le cause legate ad un tumore e come
intervenire tempestivamente per ridurre al minimo i rischi.
Infatti ad oggi la maggior parte dei tumori o melanomi se
individuati nella tempistica giusta possono essere curati
tranquillamente. Un incontro sicuramente molto utile
nell’ambito della prevenzione e che sicuramente ci ha permesso
di tornare a casa con delle informazioni in più su questi
fenomeni.
“Piccoli        giornalisti
crescono” : per la prima
volta a vincerlo sono due
articoli ex-aequo
Sono stati premiati i migliori articoli del mese di Gennaio
per quanto riguarda il concorso “Piccoli giornalisti
crescono”, concorso giornalistico per ragazzi e ragazze di
terza media di Foggia e provincia. In questo progetto,
ilSottoSopra collabora con Foggia Città Aperta e Città del
Cinema. Inoltre, durante la premiazione abbiamo avuto come
ospite Maria Aida Episcopo, dirigente scolastico provinciale.

Il premio è stato assegnato a 2    articoli : quello di Marco
Rinaldi, della 3^B della scuola    “Da Feltre – Zingarelli” e
quello degli alunni di 3^B della   scuola “Martin Luther King”
di Monteleone di Puglia. Questi    due articoli parteciperanno
anche al concorso finale, che ha   come premio un buono da 200
euro da spendere in un negozio.

Inoltre, è stato svelato il tema di Febbraio, che sarà :
“l’adolescenza è l’età della spensieratezza e delle scoperte,
dei primi amori ma è anche l’età delle insicurezze e dei
difficili cambiamenti “.

“L’eredità                  del          21        marzo
2018”,   in  un  volume   il
racconto di “un’altra storia
per Foggia”
Il 27 febbraio, alle ore 18.00, la presentazione alla
Fondazione dei Monti Uniti con Daniela Marcone e il
giornalista antimafia Sandro Ruotolo. La pubblicazione è un
racconto per immagini e testimonianze dirette della Giornata
della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime
innocenti delle mafie.

“Un’altra storia per Foggia. L’eredità del 21 marzo 2018”.
Questo il titolo della pubblicazione realizzata da CSV Foggia
e Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, in collaborazione con
il coordinamento provinciale di Libera, in occasione della
prossima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo
delle vittime innocenti delle mafie.

ll volume sarà presentato alla città mercoledì 27 febbraio
2019, alle ore 18.00, nella sede della Fondazione dei Monti
Uniti di Foggia, in Via Arpi n. 152. Dopo i saluti del
Presidente Aldo Ligustro e di Pasquale Marchese, Presidente
del CSV Foggia, interverranno Daniela Marcone, Vicepresidente
nazionale di Libera e Sandro Ruotolo, giornalista napoletano
da sempre impegnato in inchieste sulle mafie, sotto scorta dal
2015 a causa delle minacce di un boss dei casalesi. Modera
Filippo Santigliano, caporedattore de La Gazzetta del
Mezzogiorno.

La pubblicazione, curata dal sociologo Roberto Lavanna e dalla
giornalista Annalisa Graziano, è un racconto per immagini del
lungo percorso di preparazione della manifestazione che portò
a Foggia oltre 40mila persone, provenienti da tutta Italia. Le
fotografie sono accompagnate da testimonianze di protagonisti
e realtà del privato sociale, delle istituzioni e delle scuola
che hanno collaborato con Libera nella preparazione della
Giornata.

 “Il 21 marzo 2018 la città di Foggia – si legge nella
prefazione a firma di Aldo Ligustro – è stata invasa da un
mare di gente, fatto di piccoli fiumi e torrenti che, con una
paziente e intensa opera di cucitura, sono riusciti a unirsi
in una rete. È una rete che rappresenta la parte migliore e,
ne siamo convinti, anche maggioritaria della società,
determinata e impegnata a spezzare le odiose e opprimenti
catene imposte dalle mafie e dalla criminalità organizzata. In
questa breve pubblicazione troviamo le testimonianze di alcune
tra le principali ‘maglie’ di tale rete”.

Il   volume   contiene   i   contributi   di   Sasy   Spinelli   del
coordinamento provinciale di Libera; Alice Marchesino,
studentessa; Gabriella Berardi, direttore della Biblioteca
Provinciale di Foggia “La Magna Capitana”; Emiliano Moccia,
dell’Ass. Fratelli della Stazione; Barbara Puciello di Libera
– Progetto “Amunì”; Antonio Nicola Pezzuto, giornalista e
Francesco Pesante, direttore de ‘l’Immediato’.
È, inoltre, arricchita dagli estratti delle tesi vincitrici
della prima edizione del “Premio Marcone”, indetto dalla
Fondazione dei Monti Uniti nel 2017.

“Abbiamo il dovere – sottolinea Pasquale Marchese – di
comunicare alle nuove generazioni quanto sia necessario
contribuire, ognuno per la propria parte, a costruire una
società più vivibile: non si deve mai abbassare la guardia
rispetto ai fenomeni malavitosi e alle ramificazioni che
possono avere tra i giovani. Il testo che abbiamo contribuito
a realizzare nasce anche con questo obiettivo, per lasciare
una memoria tangibile dello sforzo e dell’impegno profuso in
occasione della XXIII Giornata della memoria”.

La presentazione del 27 febbraio rappresenta una delle tappe
di preparazione al 21 marzo 2019, che vedrà come piazza
principale Padova e, in Puglia, Brindisi. Un bilancio della
manifestazione sarà presentato a Foggia da don Luigi Ciotti,
presidente di Libera, il prossimo 1 aprile.

Enrico Ianniello e il fiore
delle illusioni. Il nuovo
romanzo    dell’attore    e
scrittore
Torna in libreria una delle voci più sorprendenti del panorama
letterario italiano. Martedì 19 febbraio, ore 19, Ubik Foggia.
L’artista campano presenta “La Compagnia delle Illusioni”
(Feltrinelli)

Dopo il grande successo de “La vita prodigiosa di Isidoro
Sifflotin” (Campiello Opera Prima), ecco il nuovo libro

Una compagnia teatrale segreta che inserisce attori veri nella
realtà. Proprio così. Comincia da qui la storia di Antonio
Morra, detto ‘O Mollusco, il protagonista di questa commedia a
tratti surreale scritta in punta di penna dall’autore de La
vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Feltrinelli, 2015),
romanzo vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2015 e di
svariati altri riconoscimenti. Martedì 19 febbraio, alle ore
19, torna nello spazio live della libreria Ubik di Foggia
l’attore e drammaturgo, nonché traduttore e scrittore
amatissimo dal pubblico, Enrico Ianniello, con il suo nuovo
romanzo dal titolo La Compagnia delle Illusioni (Feltrinelli,
2019. Dopo il grande successo del personaggio di Isidoro
Sifflotin, l’autore campano ha dato vita ad un altro
straordinario interprete della realtà, giocando tra illusioni
e vita reale e confondendone poeticamente i confini, fedele al
verso di Paul Claudel che aleggia per tutto il romanzo: “il
fiore dell’illusione produce il frutto della realtà”. A
conversare con Enrico Ianniello sarà il direttore artistico
della libreria, Michele Trecca.

La Compagnia delle Illusioni (Feltrinelli, gennaio 2019;
pagine 282). “’La realtà è un lenzuolo bianco. Il film che
vuoi vedere ce lo proietti tu”. Per lavorare nella Compagnia
delle Illusioni un nome in codice è indispensabile, e quello
di Antonio Morra è il più bello di tutti: ’O Mollusco. Dopo
una carriera d’attore con un solo ruolo importante – il
portiere impiccione della serie tv Tutti a casa Baselice –, a
quasi cinquant’anni Antonio Morra vive con la madre e la
sorella Maria a Napoli, dove si arrangia dirigendo uno
sfizioso gruppetto teatrale amatoriale. Il ragazzo di un
tempo, pieno di sogni e forza di volontà, si è trasformato a
causa di un terribile evento in un uomo senza capo né coda:
perfetto dunque per la misteriosa Zia Maggie, che lo ha
attirato nella potente rete segreta della Compagnia delle
Illusioni. Così Antonio è diventato ’O Mollusco: l’interprete
di mille ruoli diversi che gli permettono di influire sulle
vite altrui fino a mutare la realtà, perché “le persone non
vedono ciò che è vero, ma rendono vero quello che desiderano
vedere”. E solo quando l’illusione avrà sovvertito anche la
sua vita, Antonio potrà ritrovarsi. In fondo, come recita una
delle regole della Compagnia, “la conseguenza estrema della
finzione è la verità”. Dopo lo straordinario esordio con La
vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Premio Campiello Opera
Prima 2015), Enrico Ianniello – una delle voci più
sorprendenti del panorama letterario italiano – ci rende
spettatori attivi di una commedia agrodolce, ricca di svolte
inaspettate.
Enrico Ianniello. Nato a Caserta nel 1970, è un attore,
regista e traduttore. Ha lavorato a lungo nella compagnia di
Toni Servillo. Dal catalano ha tradotto le opere di Pau Miró,
Jordi Galceran, Sergi Belbel. Al cinema ha lavorato con Nanni
Moretti, in televisione è il commissario Nappi della serie “Un
passo dal cielo”. La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin
(Feltrinelli, 2015), il suo primo romanzo, ha vinto il Premio
Campiello Opera Prima 2015 e diversi altri premi, tra cui Il
premio John Fante Opera prima 2015, il Premio Cuneo 2015 e il
premio Selezione Bancarella 2015. Per Feltrinelli ha
pubblicato anche, nella collana digitale Zoom Flash,
Appocundría (2016) e il romanzo La Compagnia delle Illusioni
(2019).

“Il maggiore dei                            beni”          –
Valeria Caravella
Secondo appuntamento del progetto “Leggo Quindi Sono”.
La seconda autrice in corsa è Valeria Caravella, giovane
autrice alla sua prima esperienza da autrice.
“Il maggiore dei beni” è il libro che ha scritto.
Un incontro nel subconscio, nell’intimo di un adolescente, uno
come tanti, che è caduto nel baratro della sofferenza e nel
“pozzo” – come lo definisce la stessa autrice – della paura.
Un ragazzo che, grazie all’aiuto della sua educatrice, riesce
a riemergere dalla sua “ferita” e ad ammirare la bellezza che
lo circonda.
Pagine di un piccolo diario mentale, il rivivere del proprio
percorso, questo è ciò che affascina il lettore e lo spinge in
una lettura affannata, veloce, che lo trattiene con il fiato
sospeso fino alle ultime pagine.
La stessa autrice si è fatta promotrice di un ampio e sincero
discorso contro il bullismo nelle scuole.
Se ne parla troppo ma male.
Servirebbe farsi rappresentanti della bellezza, la stessa che
passa inosservata ai nostri occhi e che è troppo
sopravvalutata.
Ma, il nostro maggiore dei beni quale sarà?

Piccoli giornalisti crescono.
Ex aequo per il mese di
gennaio. Anche l’Istituto
comprensivo di Accadia sale
sul podio
Gli alunni della 3°B di Monteleone di Puglia, dopo aver
partecipato al progetto “Pace femminista in azione: giustizia
climatica, sicurezza e salute” tenutosi all’Istituto Superiore
Ruggero II di Ariano Irpino e al “Progetto Educazione alla
Pace e alla Cultura della nonviolenza” nell’Istituto Martin
Luther King, hanno elaborato queste riflessioni sui temi del
militarismo connesso alla minaccia nucleare e climatica,
affinché i giovani diventino attivi protagonisti del
cambiamento verso un mondo di pace in armonia con la natura.
Il Percorso formativo ha visto la partecipazione degli
studenti delle scuole ed è stato articolato in due momenti. Il
primo laboratoriale ove gli allievi hanno dibattuto ed
avanzato proposte per favorire modelli di sviluppo più in
armonia con la terra e tutti i suoi abitanti. Il secondo
momento ha visto la realizzazione del Convegno “I Giovani
Attivatori Di Una Cultura Per La Pace E La Giustizia
Climatica” ove si sono affrontate le tematiche proposte anche
da un punto di vista accademico. Il dibattito è stato guidato
da Giovanna Pagani Presidente Onoraria WILPF Italia (Lega
Internazionale Donne per la Pace e la Libertà) insieme a
Angelo Baracca professore di fisica presso l’Università di
Firenze. La pace è sempre meno presente nel nostro mondo e
sono nate, pertanto, diverse associazione che si battono per
ottenerla. Ad esempio, il WILPF e l’ICAN (International
Campaign to Abolish Nuclear). I governi, però, non appoggiano
sempre tutte le iniziative proposte dalle associazioni, perché
la ricerca del potere porta abusi ed ingiustizie. “La buona
politica, però,” dice il papa, “è quella al servizio della
pace e della non violenza ed è come un fiore fragile che cerca
di sbocciare in mezzo alle pietre della violenza. Lo sappiamo,
la politica quando non è vissuta come servizio alla
collettività umana, può diventare strumento di oppressione, di
emarginazione e persino di_distruzione.” Durante la settimana
i protagonisti principali sono stati gli studenti che hanno
cercato di trovare insieme delle soluzioni. Le proposte degli
alunni saranno consegnate al Governo italiano e all’Unesco.
Inoltre gli studenti hanno aderito alla campagna di ICAN e si
fanno promotori del TPAN (Trattato di proibizione delle armi
nucleari). I ragazzi di Monteleone hanno proposto, anche, un
nuovo hastag contro il militarismo: #YouCAN (Your Opinion
Union Can Abolish Nuclear). I vari convegni hanno tutti
portato ad un’ideologia comune: per creare la pace devono
essere eliminate ogni forma di razzismo, sfruttamento, guerra
e strategia della paura. La maggior parte dei governi blocca
le migrazioni, a discapito dei migranti, poiché, a loro dire,
sono causa della crisi economica e della delinquenza. Le
migrazioni, nelle loro diverse forme, non rappresentano certo
un fenomeno nuovo nella storia dell’umanità. Esse hanno
marcato profondamente ogni epoca, favorendo l’incontro dei
popoli e la nascita di nuove civiltà. L’inizio del terzo
millennio è fortemente caratterizzato da movimenti migratori
che interessano tutto il mondo. In gran parte dei casi, si
tratta di spostamenti forzati, causati da conflitti, disastri
naturali, persecuzioni, cambiamenti climatici, violenze,
povertà estrema e condizioni di vita indegne. Per permettere a
tutti i cittadini del mondo una vita sicura, pacifica e
dignitosa, bisogna eliminare ogni forma di violenza e
preferire ogni giorno la pace.

Premio Piccoli giornalisti
crescono. Vince per il mese
di gennaio la scuola media da
Feltre Zingarelli
Una semplice parola: Pace – di Marco Rinaldi 3B della scuola
media da Feltri – Zingarelli
Sempre più spesso i giornali, la televisione e i social media
ci mostrano immagini che raccontano i conflitti nel mondo. La
guerra rappresenta, purtroppo una tragica realtà, una lotta
tra stati o gruppi all’interno di uno stato, condotta con armi
che molto spesso causano vittime tra la popolazione civile. La
guerra scoppia per conquistare o difendere il territorio o le
ricchezze. Talvolta, gli uomini si fanno la guerra per
stabilire chi debba comandare, per scontri politici, per
mancanza di accordi, per accaparrarsi un po’ di petrolio, per
vendere armi o peggio per motivi religiosi. In questo insieme
di cause, milioni di persone fuggono da conflitti, da
persecuzioni o dalla mancanza di cibo, migrano e abbandonano
le proprie case alla ricerca di un rifugio sicuro e per la
sopravvivenza. Numerosi anche i minori non accompagnati che
scappano dalla guerra, dalla fame e dagli arruolamenti
forzati, dagli abusi e dalle violenze. L’ articolo 28 della
Dichiarazione universale dei diritti umani afferma che tutti
hanno il diritto di avere un mondo libero e giusto. Lo scorso
8 dicembre Papa Francesco ha rivolto un appello, in occasione
della 52a Giornata mondiale della pace celebrata il 1° gennaio
2019, a chi ha ricevuto il mandato di proteggere e governare.
È incentrato sulla responsabilità politica e sulla promozione
della “buona politica”. Il Papa ha precisato, in sintesi che
questa missione consiste nel salvaguardare il diritto e
nell’incoraggiare il dialogo tra i componenti della società,
tra le generazioni e tra le culture. La “Conditio sine qua
non” è che non può esserci pace senza la fiducia reciproca, e
cosa molto importante senza il rispetto della parola data. Al
termine del suo discorso il Papa ha citato le parole del
Cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân: “Beato il politico
che ha un’alta consapevolezza e una profonda coscienza del suo
ruolo; Beato il politico la cui persona rispecchia la
credibilità; Beato il politico che lavora per il bene comune e
non per il proprio interesse; Beato il politico che si
mantiene fedelmente coerente; Beato il politico che realizza
l’unità; Beato il politico che è impegnato nella realizzazione
di un cambiamento radicale”. La buon politica deve essere al
servizio della società e deve promuovere la pace, la
prosperità, l’uguaglianza e il rispetto per tutti.
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