Appello dell'Associazione Libera di Foggia - ilSottosopra
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Appello dell’Associazione Libera di Foggia Care e cari, ancora una volta Foggia fa i conti con i boati di ordigni o di assalti destinati, come ormai da anni, ad attività commerciali della città. Accanto all’insopportabile senso di impotenza che assale in questi casi gli animi di chi ancora non si è assuefatto a questo stato di cose, più fortemente hanno smosso le coscienze le parole delle vittime: quel grido di rabbia e di frustrazione ci interroga tutti su cosa e come possiamo aiutare le vittime, su cosa possiamo fare come comunità per fermare una piaga che sembra non conoscere tregua, anzi sembra acuirsi. La stagione che sta vivendo la nostra comunità è sicuramente tra le più complicate: i tanti successi investigativi e gli arresti di questi mesi hanno inferto colpi durissimi alla “Società foggiana”, creando dei vuoti nella cappa mafiosa che ha avvolto la città per decenni. Questi vuoti sono, oggi, terra inesplorata e libera che, se lasciata non presidiata, può diventare possibile preda di nuovi gruppi criminali, organizzati o meno. Ed è su questo che vogliamo lavorare: da più voci si è levato il coro di apprezzamento per il lavoro svolto dalla “squadra stato” ma si è forse sottovalutata la responsabilità che la libertà richiede. Non possiamo permetterci di delegare ancora una volta tutto alle istituzioni, non possiamo non prenderci la corresponsabilità per ciò che riguarda la nostra comunità. Ed il dibattito diventa ancor più urgente alla vigilia di una tornata elettorale che ci chiamerà a scegliere chi governerà il nostro territorio nei prossimi anni: attenzione a non lasciare che qualcuno possa mettere il cappello alla lotta alle mafie e alla corruzione per beceri fini utilitaristici. Per tutti questi motivi riteniamo che scendere in piazza per cortei, fiaccolate, flash-mob o altro può essere certamente
importante per far sentire la solidarietà a tutte le vittime dirette, ma non basta più. Vogliamo capire, confrontarci con tutte le parti coinvolte, provare a costruire una risposta ed un movimento che sia duraturo nel tempo e che provi ad immaginare delle risposte dal basso. Incontriamoci, usciamo dai freddi post social. Giovedì 21 febbraio, alle ore 16.30 presso l’Auditorium di Santa Chiara, insieme ad una rete di associazioni, incontreremo il Procuratore, dott. Ludovico Vaccaro, ed il Prefetto, Dott. Massimo Mariani, insieme ad alcuni rappresentanti dei commercianti: ascolteremo da loro lo stato delle cose, cercheremo di capire i problemi di chi fa impresa sul territorio, ma chiederemo anche di mettersi in rete realmente, di costruire un patto di fiducia con il resto della comunità foggiana con cui impegnarci, insieme, a non piegarsi più alle richieste estorsive e a denunciare. Vogliamo dare il nostro contributo come cittadine e cittadini da un lato, ma anche come consumatori, ed invitiamo chiunque voglia attivarsi con noi. “E tu splendi” alla “Zingarelli”, di Giuseppe Catozzella Lo scrittore milanese si confronterà con gli alunni della scuola media foggiana lunedì 25 febbraio, alle ore 10, ospite della docente Lucia Palmieri. Il dirigente scolastico, Mirella Coli: “Il fenomeno dell’immigrazione non può essere ridotto a
numeri e statistiche, deve essere affrontato nella sua complessità”. Un piccolo paese della Basilicata, una famiglia di immigrati che cerca di sconfiggere la diffidenza della popolazione locale con l’aiuto di un giovane italiano. “E tu splendi”, l’ultima fatica letteraria di Giuseppe Catozzella, sarà al centro del prossimo “Incontro con l’autore”, il progetto dell’Istituto Comprensivo “Da Feltre – Zingarelli”, curato dalla docente Lucia Palmieri. Lo scrittore milanese sarà ospite dell’Auditorium di Via S. Francesco Antonio Fasani lunedì 25 febbraio, alle ore 10.00. Con lui sul palco, oltre al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provincia, Maria Aida Episcopo, al Dirigente scolastico, Mirella Coli e alla docente referente del progetto, interverranno Emiliano Moccia, dell’Ass. Fratelli della Stazione di Foggia e Yussif Bamba, Mediatore Interculturale dell’ONG Intersos. “La scuola deve contribuire a costruire le basi per una cittadinanza più democratica – sottolinea Mirella Coli – il tema dell’accoglienza dell’immigrato, presente nella nostra società come segno del nostro tempo, non è soltanto etico, riguarda più in generale l’educazione. Il fenomeno dell’immigrazione non può essere ridotto solo a numeri e statistiche, ma deve essere affrontato nella sua complessità, con un approccio che restituisca la giusta dignità ai migranti e ridia voce alle loro storie, alle loro paure e debolezze, alle speranze, ai loro diritti. Per questo motivo siamo felici di ospitare Giuseppe Catozzella e il suo romanzo, una lettura che non ha lasciato indifferenti i nostri alunni. È un libro che lancia un messaggio di speranza: ‘E tu splendi’ è il testamento spirituale che una mamma consegna al figlio e siamo lieti che su questo punto gli studenti possano confrontarsi direttamente con l’autore”. Il titolo che lo scrittore ha scelto per il romanzo è uno
stralcio della trascrizione sbagliata delle “Lettere Luterane” di Pier Paolo Pasolini. Protagonista principale è Pietro, un ragazzino poco più che undicenne, orfano di mamma, che vive a Milano col papà e viene mandato, insieme alla sorellina, ad Arigliana, luogo di origine dei genitori, a trascorrere l’estate. Qui, nella vecchia torre normanna diroccata, scoprirà che vive nascosta, in condizioni di estrema indigenza, una famiglia di migranti tra cui Josh, suo coetaneo. “Abbiamo scelto questo libro – spiega Lucia Palmieri – perché affronta, con un linguaggio semplice, il tema dell’immigrazione e la sua intersezione, attraverso vicende di corruzione e caporalato, con quello dell’emigrazione. Il testo sollecita la riflessione sulla nostra concezione di accoglienza e di accettazione, cercando di sradicare il muro del pregiudizio, principi su cui puntiamo particolarmente a scuola e non solo. Il nostro impegno è quello di contribuire a uno sviluppo autentico della persona nella società, partendo dai banchi di scuola. Anche grazie alla lettura, stiamo lavorando affinché i nostri ragazzi acquisiscano gli strumenti giusti per superare ideologie e chiusure e maturino una capacità di convivenza costruttiva, in un tessuto culturale e sociale divenuto multiforme”. Nel corso della mattinata l’attore Alessandro Renella leggerà alcuni brani del romanzo. Padova-Foggia 1-1. La classifica mette timore… Ennesima vittoria mancata per i rossoneri e classifica che ora
comincia a fare un po’ di paura. Col Padova dopo la rete del momentaneo 1-0 dei rossoneri, segnata da Chiaretti, ci ha pensato Capello a ristabilire il pareggio all’89’ minuto. Dunque ora un Foggia che si trova nella condizione di vincere obbligatoriamente la maggior parte delle prossime partite se vuole mantenere salda la categoria e se soprattutto vuole evitare la ruolette dei play-out. La prossima partita dei rossoneri non sarà semplice. Scenderanno in campo Sabato prossimo alle 19 contro il Benevento allo Zaccheria. Si spera nel massimo sforzo dei ragazzi di Padalino affinchè portino i 3 punti a casa. Progetto Martina – L’utilità della prevenzione! Un incontro molto importante e costruttivo quello che si è tenuto presso il nostro istituto con dei rappresentanti del Progetto Martina che ci ha permesso di capire quali fossero ad oggi i rischi e le cause legate ad un tumore e come intervenire tempestivamente per ridurre al minimo i rischi. Infatti ad oggi la maggior parte dei tumori o melanomi se individuati nella tempistica giusta possono essere curati tranquillamente. Un incontro sicuramente molto utile nell’ambito della prevenzione e che sicuramente ci ha permesso di tornare a casa con delle informazioni in più su questi fenomeni.
“Piccoli giornalisti crescono” : per la prima volta a vincerlo sono due articoli ex-aequo Sono stati premiati i migliori articoli del mese di Gennaio per quanto riguarda il concorso “Piccoli giornalisti crescono”, concorso giornalistico per ragazzi e ragazze di terza media di Foggia e provincia. In questo progetto, ilSottoSopra collabora con Foggia Città Aperta e Città del Cinema. Inoltre, durante la premiazione abbiamo avuto come ospite Maria Aida Episcopo, dirigente scolastico provinciale. Il premio è stato assegnato a 2 articoli : quello di Marco Rinaldi, della 3^B della scuola “Da Feltre – Zingarelli” e quello degli alunni di 3^B della scuola “Martin Luther King” di Monteleone di Puglia. Questi due articoli parteciperanno anche al concorso finale, che ha come premio un buono da 200 euro da spendere in un negozio. Inoltre, è stato svelato il tema di Febbraio, che sarà : “l’adolescenza è l’età della spensieratezza e delle scoperte, dei primi amori ma è anche l’età delle insicurezze e dei difficili cambiamenti “. “L’eredità del 21 marzo
2018”, in un volume il racconto di “un’altra storia per Foggia” Il 27 febbraio, alle ore 18.00, la presentazione alla Fondazione dei Monti Uniti con Daniela Marcone e il giornalista antimafia Sandro Ruotolo. La pubblicazione è un racconto per immagini e testimonianze dirette della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. “Un’altra storia per Foggia. L’eredità del 21 marzo 2018”. Questo il titolo della pubblicazione realizzata da CSV Foggia e Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, in collaborazione con il coordinamento provinciale di Libera, in occasione della prossima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. ll volume sarà presentato alla città mercoledì 27 febbraio 2019, alle ore 18.00, nella sede della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, in Via Arpi n. 152. Dopo i saluti del Presidente Aldo Ligustro e di Pasquale Marchese, Presidente del CSV Foggia, interverranno Daniela Marcone, Vicepresidente nazionale di Libera e Sandro Ruotolo, giornalista napoletano da sempre impegnato in inchieste sulle mafie, sotto scorta dal 2015 a causa delle minacce di un boss dei casalesi. Modera Filippo Santigliano, caporedattore de La Gazzetta del Mezzogiorno. La pubblicazione, curata dal sociologo Roberto Lavanna e dalla giornalista Annalisa Graziano, è un racconto per immagini del lungo percorso di preparazione della manifestazione che portò a Foggia oltre 40mila persone, provenienti da tutta Italia. Le fotografie sono accompagnate da testimonianze di protagonisti e realtà del privato sociale, delle istituzioni e delle scuola
che hanno collaborato con Libera nella preparazione della Giornata. “Il 21 marzo 2018 la città di Foggia – si legge nella prefazione a firma di Aldo Ligustro – è stata invasa da un mare di gente, fatto di piccoli fiumi e torrenti che, con una paziente e intensa opera di cucitura, sono riusciti a unirsi in una rete. È una rete che rappresenta la parte migliore e, ne siamo convinti, anche maggioritaria della società, determinata e impegnata a spezzare le odiose e opprimenti catene imposte dalle mafie e dalla criminalità organizzata. In questa breve pubblicazione troviamo le testimonianze di alcune tra le principali ‘maglie’ di tale rete”. Il volume contiene i contributi di Sasy Spinelli del coordinamento provinciale di Libera; Alice Marchesino, studentessa; Gabriella Berardi, direttore della Biblioteca Provinciale di Foggia “La Magna Capitana”; Emiliano Moccia, dell’Ass. Fratelli della Stazione; Barbara Puciello di Libera – Progetto “Amunì”; Antonio Nicola Pezzuto, giornalista e Francesco Pesante, direttore de ‘l’Immediato’. È, inoltre, arricchita dagli estratti delle tesi vincitrici della prima edizione del “Premio Marcone”, indetto dalla Fondazione dei Monti Uniti nel 2017. “Abbiamo il dovere – sottolinea Pasquale Marchese – di comunicare alle nuove generazioni quanto sia necessario contribuire, ognuno per la propria parte, a costruire una società più vivibile: non si deve mai abbassare la guardia rispetto ai fenomeni malavitosi e alle ramificazioni che possono avere tra i giovani. Il testo che abbiamo contribuito a realizzare nasce anche con questo obiettivo, per lasciare una memoria tangibile dello sforzo e dell’impegno profuso in occasione della XXIII Giornata della memoria”. La presentazione del 27 febbraio rappresenta una delle tappe di preparazione al 21 marzo 2019, che vedrà come piazza principale Padova e, in Puglia, Brindisi. Un bilancio della
manifestazione sarà presentato a Foggia da don Luigi Ciotti, presidente di Libera, il prossimo 1 aprile. Enrico Ianniello e il fiore delle illusioni. Il nuovo romanzo dell’attore e scrittore Torna in libreria una delle voci più sorprendenti del panorama letterario italiano. Martedì 19 febbraio, ore 19, Ubik Foggia. L’artista campano presenta “La Compagnia delle Illusioni” (Feltrinelli) Dopo il grande successo de “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin” (Campiello Opera Prima), ecco il nuovo libro Una compagnia teatrale segreta che inserisce attori veri nella realtà. Proprio così. Comincia da qui la storia di Antonio Morra, detto ‘O Mollusco, il protagonista di questa commedia a tratti surreale scritta in punta di penna dall’autore de La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Feltrinelli, 2015), romanzo vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2015 e di svariati altri riconoscimenti. Martedì 19 febbraio, alle ore 19, torna nello spazio live della libreria Ubik di Foggia l’attore e drammaturgo, nonché traduttore e scrittore amatissimo dal pubblico, Enrico Ianniello, con il suo nuovo romanzo dal titolo La Compagnia delle Illusioni (Feltrinelli, 2019. Dopo il grande successo del personaggio di Isidoro
Sifflotin, l’autore campano ha dato vita ad un altro straordinario interprete della realtà, giocando tra illusioni e vita reale e confondendone poeticamente i confini, fedele al verso di Paul Claudel che aleggia per tutto il romanzo: “il fiore dell’illusione produce il frutto della realtà”. A conversare con Enrico Ianniello sarà il direttore artistico della libreria, Michele Trecca. La Compagnia delle Illusioni (Feltrinelli, gennaio 2019; pagine 282). “’La realtà è un lenzuolo bianco. Il film che vuoi vedere ce lo proietti tu”. Per lavorare nella Compagnia delle Illusioni un nome in codice è indispensabile, e quello di Antonio Morra è il più bello di tutti: ’O Mollusco. Dopo una carriera d’attore con un solo ruolo importante – il portiere impiccione della serie tv Tutti a casa Baselice –, a quasi cinquant’anni Antonio Morra vive con la madre e la sorella Maria a Napoli, dove si arrangia dirigendo uno sfizioso gruppetto teatrale amatoriale. Il ragazzo di un tempo, pieno di sogni e forza di volontà, si è trasformato a causa di un terribile evento in un uomo senza capo né coda: perfetto dunque per la misteriosa Zia Maggie, che lo ha attirato nella potente rete segreta della Compagnia delle Illusioni. Così Antonio è diventato ’O Mollusco: l’interprete di mille ruoli diversi che gli permettono di influire sulle vite altrui fino a mutare la realtà, perché “le persone non vedono ciò che è vero, ma rendono vero quello che desiderano vedere”. E solo quando l’illusione avrà sovvertito anche la sua vita, Antonio potrà ritrovarsi. In fondo, come recita una delle regole della Compagnia, “la conseguenza estrema della finzione è la verità”. Dopo lo straordinario esordio con La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Premio Campiello Opera Prima 2015), Enrico Ianniello – una delle voci più sorprendenti del panorama letterario italiano – ci rende spettatori attivi di una commedia agrodolce, ricca di svolte inaspettate.
Enrico Ianniello. Nato a Caserta nel 1970, è un attore, regista e traduttore. Ha lavorato a lungo nella compagnia di Toni Servillo. Dal catalano ha tradotto le opere di Pau Miró, Jordi Galceran, Sergi Belbel. Al cinema ha lavorato con Nanni Moretti, in televisione è il commissario Nappi della serie “Un passo dal cielo”. La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Feltrinelli, 2015), il suo primo romanzo, ha vinto il Premio Campiello Opera Prima 2015 e diversi altri premi, tra cui Il premio John Fante Opera prima 2015, il Premio Cuneo 2015 e il premio Selezione Bancarella 2015. Per Feltrinelli ha pubblicato anche, nella collana digitale Zoom Flash, Appocundría (2016) e il romanzo La Compagnia delle Illusioni (2019). “Il maggiore dei beni” – Valeria Caravella Secondo appuntamento del progetto “Leggo Quindi Sono”. La seconda autrice in corsa è Valeria Caravella, giovane autrice alla sua prima esperienza da autrice. “Il maggiore dei beni” è il libro che ha scritto. Un incontro nel subconscio, nell’intimo di un adolescente, uno come tanti, che è caduto nel baratro della sofferenza e nel “pozzo” – come lo definisce la stessa autrice – della paura. Un ragazzo che, grazie all’aiuto della sua educatrice, riesce a riemergere dalla sua “ferita” e ad ammirare la bellezza che lo circonda. Pagine di un piccolo diario mentale, il rivivere del proprio
percorso, questo è ciò che affascina il lettore e lo spinge in una lettura affannata, veloce, che lo trattiene con il fiato sospeso fino alle ultime pagine. La stessa autrice si è fatta promotrice di un ampio e sincero discorso contro il bullismo nelle scuole. Se ne parla troppo ma male. Servirebbe farsi rappresentanti della bellezza, la stessa che passa inosservata ai nostri occhi e che è troppo sopravvalutata. Ma, il nostro maggiore dei beni quale sarà? Piccoli giornalisti crescono. Ex aequo per il mese di gennaio. Anche l’Istituto comprensivo di Accadia sale sul podio Gli alunni della 3°B di Monteleone di Puglia, dopo aver partecipato al progetto “Pace femminista in azione: giustizia climatica, sicurezza e salute” tenutosi all’Istituto Superiore Ruggero II di Ariano Irpino e al “Progetto Educazione alla Pace e alla Cultura della nonviolenza” nell’Istituto Martin Luther King, hanno elaborato queste riflessioni sui temi del militarismo connesso alla minaccia nucleare e climatica, affinché i giovani diventino attivi protagonisti del cambiamento verso un mondo di pace in armonia con la natura. Il Percorso formativo ha visto la partecipazione degli studenti delle scuole ed è stato articolato in due momenti. Il primo laboratoriale ove gli allievi hanno dibattuto ed
avanzato proposte per favorire modelli di sviluppo più in armonia con la terra e tutti i suoi abitanti. Il secondo momento ha visto la realizzazione del Convegno “I Giovani Attivatori Di Una Cultura Per La Pace E La Giustizia Climatica” ove si sono affrontate le tematiche proposte anche da un punto di vista accademico. Il dibattito è stato guidato da Giovanna Pagani Presidente Onoraria WILPF Italia (Lega Internazionale Donne per la Pace e la Libertà) insieme a Angelo Baracca professore di fisica presso l’Università di Firenze. La pace è sempre meno presente nel nostro mondo e sono nate, pertanto, diverse associazione che si battono per ottenerla. Ad esempio, il WILPF e l’ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear). I governi, però, non appoggiano sempre tutte le iniziative proposte dalle associazioni, perché la ricerca del potere porta abusi ed ingiustizie. “La buona politica, però,” dice il papa, “è quella al servizio della pace e della non violenza ed è come un fiore fragile che cerca di sbocciare in mezzo alle pietre della violenza. Lo sappiamo, la politica quando non è vissuta come servizio alla collettività umana, può diventare strumento di oppressione, di emarginazione e persino di_distruzione.” Durante la settimana i protagonisti principali sono stati gli studenti che hanno cercato di trovare insieme delle soluzioni. Le proposte degli alunni saranno consegnate al Governo italiano e all’Unesco. Inoltre gli studenti hanno aderito alla campagna di ICAN e si fanno promotori del TPAN (Trattato di proibizione delle armi nucleari). I ragazzi di Monteleone hanno proposto, anche, un nuovo hastag contro il militarismo: #YouCAN (Your Opinion Union Can Abolish Nuclear). I vari convegni hanno tutti portato ad un’ideologia comune: per creare la pace devono essere eliminate ogni forma di razzismo, sfruttamento, guerra e strategia della paura. La maggior parte dei governi blocca le migrazioni, a discapito dei migranti, poiché, a loro dire, sono causa della crisi economica e della delinquenza. Le migrazioni, nelle loro diverse forme, non rappresentano certo un fenomeno nuovo nella storia dell’umanità. Esse hanno marcato profondamente ogni epoca, favorendo l’incontro dei
popoli e la nascita di nuove civiltà. L’inizio del terzo millennio è fortemente caratterizzato da movimenti migratori che interessano tutto il mondo. In gran parte dei casi, si tratta di spostamenti forzati, causati da conflitti, disastri naturali, persecuzioni, cambiamenti climatici, violenze, povertà estrema e condizioni di vita indegne. Per permettere a tutti i cittadini del mondo una vita sicura, pacifica e dignitosa, bisogna eliminare ogni forma di violenza e preferire ogni giorno la pace. Premio Piccoli giornalisti crescono. Vince per il mese di gennaio la scuola media da Feltre Zingarelli Una semplice parola: Pace – di Marco Rinaldi 3B della scuola media da Feltri – Zingarelli Sempre più spesso i giornali, la televisione e i social media ci mostrano immagini che raccontano i conflitti nel mondo. La guerra rappresenta, purtroppo una tragica realtà, una lotta tra stati o gruppi all’interno di uno stato, condotta con armi che molto spesso causano vittime tra la popolazione civile. La guerra scoppia per conquistare o difendere il territorio o le ricchezze. Talvolta, gli uomini si fanno la guerra per stabilire chi debba comandare, per scontri politici, per mancanza di accordi, per accaparrarsi un po’ di petrolio, per vendere armi o peggio per motivi religiosi. In questo insieme di cause, milioni di persone fuggono da conflitti, da persecuzioni o dalla mancanza di cibo, migrano e abbandonano le proprie case alla ricerca di un rifugio sicuro e per la
sopravvivenza. Numerosi anche i minori non accompagnati che scappano dalla guerra, dalla fame e dagli arruolamenti forzati, dagli abusi e dalle violenze. L’ articolo 28 della Dichiarazione universale dei diritti umani afferma che tutti hanno il diritto di avere un mondo libero e giusto. Lo scorso 8 dicembre Papa Francesco ha rivolto un appello, in occasione della 52a Giornata mondiale della pace celebrata il 1° gennaio 2019, a chi ha ricevuto il mandato di proteggere e governare. È incentrato sulla responsabilità politica e sulla promozione della “buona politica”. Il Papa ha precisato, in sintesi che questa missione consiste nel salvaguardare il diritto e nell’incoraggiare il dialogo tra i componenti della società, tra le generazioni e tra le culture. La “Conditio sine qua non” è che non può esserci pace senza la fiducia reciproca, e cosa molto importante senza il rispetto della parola data. Al termine del suo discorso il Papa ha citato le parole del Cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân: “Beato il politico che ha un’alta consapevolezza e una profonda coscienza del suo ruolo; Beato il politico la cui persona rispecchia la credibilità; Beato il politico che lavora per il bene comune e non per il proprio interesse; Beato il politico che si mantiene fedelmente coerente; Beato il politico che realizza l’unità; Beato il politico che è impegnato nella realizzazione di un cambiamento radicale”. La buon politica deve essere al servizio della società e deve promuovere la pace, la prosperità, l’uguaglianza e il rispetto per tutti.
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