INIEZIONE-ACCENSIONE BOSCH MOTRONIC - TEORIA
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TEORIA INIEZIONE-ACCENSIONE BOSCH MOTRONIC Com’è fatto e come funziona il sistema elettronico integrato impiegato nelle BMW delle ultime generazioni. di Renzo Spinelli Applicazione Motronic Nel 1994 il costruttore bavarese ha Anticipando i tempi rispetto alle al- A partire dal 1988-89 con la presen- aggiornato la serie R proponendo tre Case, BMW ha deciso di utilizza- taz ione dei modell i K1 pr ima e anche in questo caso alcune soluzio- re sulla quasi totalità della gamma K100 RS poi, la BMW ha adottato ni d’avanguardia relative sia al mo- sistemi di iniezione elettronica. E il una nuova testata a quattro valvole tore che alla ciclistica. Seguendo caro vecchio carburatore? È giusto per cilindro e un nuovo impianto di l’esempio della sorella plurifrazio- parlare di pensionamento o di pre- iniezione. Il vecchio (si fa per dire) nata, i nuovi bicilindrici da 850 e pensionamento. Il passaggio dal si- impianto LE Jetronic è stato sosti- 1100 cm 3 con 4 valvole per cilindro, stema LE Jetronic al più recente tuito dal sistema integrato di accen- presentati lo scorso ottobre, sono Motronic ha determinato, come del sione e di iniezione Bosch Motronic stati equipaggiati con la più recente resto era lecito aspettarsi, una serie MA 2.1. Ma le evoluzioni in fatto di versione del Motronic, denominata di migliorie che analizzeremo in alimentazione in Casa BMW non MA 2.2 e installata anche sulla serie queste pagine. Radicali cambiamen- sono finite qui. K 4 valvole a partire dal 1994. ti interessano i sistemi di misura
della quantità d’aria aspirata e di gestione dell’anticipo accensione; vi è inoltre un sistema di diagnosi dell’intero impianto di iniezione con una efficiente strategia di recovery, ed infine la possibilità di installare il catalizzatore trivalente regolato da sonda lambda. Prima di adden- trarci nelle spiegazioni, ricordiamo che il Motronic è un sistema ampia- mente collaudato in quanto presen- te, anche se con configurazioni ben dive rse, su ll e a utovett ure gi à dall’inizio degli anni ‘80. Modulo d’iniezione L’hardware che interessa il nuovo modulo subisce alcune modifiche rispetto alla configurazione LE Je- tronic. Nel Motronic il relè di ali- mentazione del modulo d’iniezione n on attiva al tre fu nzioni (q uali pompa benzina ed iniettori), l’input di attivazione non proviene più dal modulo d’accensione, ma diretta- mente dal blocchetto d’accensione, inoltre il connettore d’interfaccia centralina-cablaggio possiede 35 pins. All’interno il modulo d’iniezione della Motronic differisce radical- mente da quello della LE Jetronic poiché elabora e gestisce tutti i dati in forma digitale (vedi Autotecnica marzo ‘95). Il segnale di sincroniz- zazione di tutte le operazioni viene fornito da un oscillatore al quarzo con frequenza di 6 Mega Hertz. Questo indica chiaramente che il modulo è in grado di eseguire 6 mi- lioni di operazioni al secondo! ¶ Schema dell’impianto Motronic versio - ne MA 2.1 montato sulle K 100. Infor- mazioni confluenti dai sensori alla cen- tralina: 1) posizione farfalla, 2) giri mo- tore, 3) temperatura liquido refrigeran - te, 4) temperatura aria aspirata, 5) pressione barometrica, 6) potenziome - tro regolazione CO. Segnali di comando centralina: 7) iniettori, 8) modulo ac - censione esterno, 9) pompa carburante, 10) elettroventola radiatore. © Nella versione MA 2.1 (serie K) il mo - dulo d’iniezione è ubicato sotto la sella, vicino alla batteria. Il cablaggio si inter- faccia col modulo d’iniezione per mezzo di un connettore a 35 pins. La logica circuitale del modulo Motronic è di tipo digitale.
Passiamo ora ad analizzare invece le modifiche relative al software. Innanzitutto il controllo dell’accen- sione non è più affidato ad un mo- dulo esterno, ma viene eseguito dal- lo stesso modulo d’iniezione: questo ha consentito di ottimizzare la cur- va di anticipo non solo in funzione del numero di giri, come avveniva nell’LE Jetronic (e nella quasi tota- lità delle accensioni elettroniche presenti sulle moto), ma anche in funzione di altri fattori (quali cari- co, temperatura refrigerante, tem- peratura aria aspirata), utilizzati per la determinazione del tempo di iniezione. Il periodo Dwell viene an- ch ’esso cont rolla to d al m o du lo d’ iniezi one: i nfatti una speciale mappatura modifica il tempo di ca- ¶ A partire dal 1994 i modelli serie K montano la più recente versione MA 2.2. Il modulo d’iniezione viene sposta- to in posizione più arretrata, ed in que- sta configurazione integra anche lo sta- dio finale dell’accensione. § Nella serie R il modulo elettronico della versione MA 2.2. è posto sotto il serba- toio in prossimità del cannotto di ster- zo, tra la bobina d’accensione e, quan- do presente, il gruppo ABS. Questo schema a blocchi rappresenta il flusso di informazioni entranti in centralina, i componenti interessati per l’elabora - zione dei dati e dei segnali di comando, ed infine le funzioni svolte dalla centralina.
Nel lato destro del serbatoio della serie R è ricavato un poz - zetto che alloggia il gruppo di pescaggio. In un unico conte - nitore troviamo la pompa carburante, il filtro ed il sensore di livello carburante. Nella foto si può vedere il lato esterno coi tubi di adduzione, di ritorno carburante ed i collegamenti elettrici. Questo diagramma ci mostra la relazione esistente tra i valo - ri alfa/n ed il tempo di apertura degli iniettori. Notare la sud - divisione dei punti alfa molto più “densa” nella zona delle piccole aperture della farfalla. I punti non testati vengono de- terminati mediante calcolo di interpolazione lineare all’inter - no della centralina. ¶ Nella serie K con Motronic, il regolatore di pressione è ubica - to dietro al corpo farfallato del secondo cilindro. Anche in questa applicazione il regolatore mantiene un delta/p costan - te tra il circuito aria ed il circuito carburante. © Il sensore posizione farfalla in un’iniezione di tipo alfa/n ri- veste un ruolo fondamentale. Nella serie R il sensore posizio - ne farfalla legge lo spostamento angolare della farfalla del -ci lindro di sinistra. È fissato al corpo farfallato per mezzo di due viti collocate nei fori asolati. In caso di sostituzione o di smontaggio dovrà essere regolato correttamente.
rica della bobina in funzione del re- gime di rotazione e della tensione di batteria. L’elettronica digitale contenuta nel modulo d’iniezione Motronic per- mette di incorporare una diagnosti- ca la cui strategia è in grado di rico- noscere determinati guasti dei sen- sori. Una volta individuato un gua- sto la gestione attribuisce al segnale mancante, quando possibile, un va- lore sostitutivo, e fissa in una me- moria un codice guasto a quattro ci- f re. Tramit e un ap posi to tes ter BMW sarà possibile eseguire una diagnosi e leggere tali codici. I principali segnali di comando del Motronic sono quattro: 1) Attivazione relè pompa carburan- te: con accensione inserita e motore fermo la pompa benzina non fun- ziona. Ricordiamo che nel prece- ¶ dente impianto LE Jetronic il relè veniva attivato dal modulo d’accen- Nella serie K il sensore po- sione. sizione farfalla è posto 2) Comando iniettori. Gli elettroi- a all’estremità esterna del niettori sono alimentati con una corpo farfallato del cilin - tensione e vengono azionati dal mo- dro n° 4. dulo con un segnale di massa. La strategia di cut off viene attuata con motore a temperatura superiore di 70°C, con farfalla chiusa, al disopra dei 2000 giri. 3) Comando stadio finale accensio- ne esterno (MA 2.1), o bobine (MA § 2.2). Potenziometro farfalla accele- 4) Attivazione della ventola di raf- ratore. freddamento, tramite l’eccitazione a) Corpo con presa scorrevole, del relativo relè (serie K). b) Coperchio con piste Nella serie K possiamo trovare due potenziometri. tipi di modulo d’iniezione: la versio- 1) parte inferiore del ne 2.1 prima del ’94 e la 2.2 dopo il gruppo di iniezione, ‘94. 2) alberino farfalla acceleratore, 3) braccio di presa Circuito carburante scorrevole, Serie K 4) presa scorrevole, Rispetto alla versione LE Jetronic, il 5) pista di resistenza 1, 6) pista collettore 1, circuito carburante non ha subito 7) pista di resistenza 2, modifiche di rilievo. Il carburante 8) pista collettore 2, viene sempre prelevato ed inviato 9) cordone di tenuta. nel circuito della pompa, il cui dise- gno e la cui ubicazione rimangono Il sensore posizione farfal- inalterati. Il carburante passa poi la è un potenziometro ca- nel filtro combustibile e giunge infi- ratterizzato da due piste ne nel collettore sopra agli iniettori. resistive. La prima misura Questi non sono più alloggiati diret- aperture dalla farfalla fino tamente nella testata ma sono posti a 24° e la seconda apertu- nel collettore d’aspirazione a valle re da 18° a 90°. I segnali della valvola a farfalla: così facendo delle due piste confluisco- si riesce a ridurre il trasferimento no separatamente nella del calore proveniente dal motore e b centralina, la quale attua a contenere la loro temperatura di strategie diverse in funzio- funzionamento. ne del grado di apertura Similmente a quanto già visto, la della farfalla.
pressione del carburante non è co- stante, ma varia in funzione della PORTATA ARIA ASPIRATA depressione presente nel collettore d’aspirazione, in modo da garantire sulla sezione d’efflusso degli inietto- ri un delta/p costante. Il regolatore di pressione è posto dietro il corpo farfallato del secondo cilindro. L’iniezione è ancora di tipo inter- m it tente simultaneo ed utilizza quattro elettroiniettori ad alimenta- zione superiore, azionati contempo- raneamente, una volta ogni giro del l’a lb ero motor e, d al mod ul o d’iniezione. Serie R Nel lato inferiore destro del serba- toio è ricavato un pozzetto nel quale troviamo un unico gruppo com- prendente pompa, filtro carburante e sensore livello benzina. Il carbu- rante viene inviato ad un regolatore che mantiene la pressione ad un va- lore costante di 3 bar ed infine giun- ge agli iniettori che, aprendosi una La massima variazione del carico in funzione dell’apertura della farfalla si ottiene volta ogni giro dell’albero motore, con piccole aperture, a basso numero di giri. Il grafico evidenzia che a 1500 giri la consegnano ad ogni loro apertura variazione di apertura di 1,5°, mentre la valvola a farfalla è aperta a 4,5°, modifica metà della portata di carburante ri- la portata d’aria aspirata del 17%.La stessa variazione di 1,5° effettuata con farfal- chiesta. la aperta di 30° ha un’influenza minore (circa 1%). Per questo motivo la risoluzio- ne dei punti alfa nella mappatura è maggiore alle basse aperture. Misura della quantità d’aria aspirata Il Motronic applicato alle BMW ese- gue una misura indiretta dell’aria aspirata. Fra i vari metodi esistenti utilizza il più semplice (ma non per questo meno efficace), che viene de- finito alfa/n. Le due informazioni principali che forniscono una valu- tazione sulla quantità di aria aspira- ta per ogni ciclo, sono fornite dal grado di parzializzazione della val- vola a farfalla e dal numero di giri. Non risulta difficile comprendere che (a parità di ogni altra condizio- ne), al variare del numero dei giri, molteplici fattori influenzano il ren- dimento volumetrico del motore: cambiano i tempi a disposizione e varia la velocità dell’aria nei condot- ti di aspirazione. Quest’ultimo fatto- re, che ha influenza sia sull’inerzia della colonna gassosa che sulle per- dite di carico, modifica in alcuni tratti del collettore di aspirazione lo spessore dello strato limite e quindi la sezione effettiva. La stessa accordatura dei collettori, che si avvale di parametri fissi, pe- nalizza il riempimento a certi regi- mi per agevolarlo ad altri. Molto più I corpi farfallati della serie R alloggiano l’iniettore che spruzza a valle della farfalla.immediato è il concetto che, a pa- Si noti il tubo di adduzione contenente carburante la cui pressione non risente rità di numero di giri, il grado di dell’influenza del carico: è infatti mantenuta ad un valore costante di 3 bar. parzializzazione del sistema di aspi-
§ Il gruppo di alimentazione del Motronic non differisce di molto da quello LEJe - tronic. Nella foto notiamo i diversi ma- nicotti di gomma piegati a 90° che col- legano la scatola filtro ai corpi farfalla- ti. In questa configurazione gli iniettori non sono alloggiati nella testata ma so- no posti nel collettore di aspirazione a valle della farfalla, con conseguente eli- minazione di eventuali problemi deri - vanti dalla elevata temperatura. L’aria confluisce nella parte inferiore dell’air box, passa attraverso il filtro e giunge nella zona superiore dove verrà aspirata da ciascun ci- lindro. La figura mostra il condotto d’aspirazione che presenta una sezione presso- FILTRO ché costante fino all’imbocco ARIA sulla testata. La riduzione di sezione nell’ultima parte del condotto conferisce all’aria una maggior velocità con be- ARIA neficio per il coefficiente di riempimento quando il mo - tore gira a bassi reg imi. L’iniettore è ora allog - giato nel tratto del col - lettore di aspirazione immediatamente a val - le del corpo farfallato.
razione esercita una notevole in- fluenza sul riempimento del cilin- dro, anche perché ogni motociclista modula la potenza del proprio pro- pulsore in questo modo. Le due va- riabili sopracitate, in fase di svilup- po di un’iniezione di questo tipo, so- no discretizzate per punti (maggiori sono e più accurata risulta la messa a punto del sistema), sui quali ven- gono eseguite tutte le prove. Solita- mente la scansione del numero di giri è lineare (ogni 200 giri, ogni 100 giri, ogni 50 giri, etc.) mentre la di- scretizzazione dell’apertura della valvola a farfalla è più accurata alle piccole aperture, e lo è meno alle grandi. L’interpolazione dei risultati ricavati stabilisce i valori per i punti intermedi non considerati. Come abbiamo già acce nnato in ¶ L’aria aspirata, dopo essere stata prele- vata nella zona anteriore della moto, viene convogliata nella parte inferiore della scatola filtro. © Il sensore temperatura aria aspirata è posto all’interno della scatola filtro, nel- la parte superiore. Il segnale del sensore viene utilizzato dal modulo d’iniezione per il calcolo della densità. Il sensore è di tipo NTC. La foto ci mostra l’ubicazione del senso - re temperatura aria nei modelli serie R. Ä precedenti articoli, il sistema alfa/n misurando indirettamente l’aria aspirata, in assenza del segnale di r etroazione fornit o d all a son da lambda (del quale parleremo più tardi), non consente un autoadatta- mento dei tempi di iniezione in fun- zione delle variabili che, durante la vita del motore, modificano le con- dizioni del sistema di aspirazione. Nel Motronic BMW scompare il de- bimetro a paletta mobile, per cui si riducono le perdite di pompaggio in aspirazione e si svincola il disegno del sistema d’aspirazione dalla sco- moda collocazione di un componen- te relativamente ingombrante. Sensore posizione valvola a farfalla La misura dell’apertura delle farfal-
le viene effettuata da un potenzio- metro posto all’estremità della bat- teria di corpi farfallati nella serie K o collegato al corpo di sinistra nella serie R. Questa misura, unitamente all’infor- mazione giri, viene utilizzata dal modulo per individuare l’esatta con- dizione di carico in modo da attuare la “strategia” corrispondente ad es- sa. Le tre condizioni principali sono quelle di farfalla chiusa (minimo e decelerazione), parzialmente aperta (parzializzato), e totalmente aperta (pieno carico). L’elaborazione del segnale prove- niente dal potenziometro consente anche di regolare in accelerazione la funzione pompa di ripresa: infatti valutando la velocità di variazione del segnale proveniente dal poten- ¶ Nella serie K (versione Motronic) il sensore giri utilizza due captatori dispo- sti a 180° che inviano un segnale cia - scuno ogni giro dell’albero motore, si - milmente al LE-Jetronic. L’unica diffe - renza rispetto a quest’ultimo è che ora i segnali confluiscono direttamente nel modulo d’iniezione. § La prima versione Motronic MA2.1 installata sulla serie K prima del ‘94 utilizzava lo stadio finale dell’accensio- ne esterno. Questo modulo elettronico riceve il segnale di comando dalla cen- tralina ed a sua volta comanda le bobi- ne. Quando presente, è posto tra le bo- bine e la batteria, ed è fissato ad un ele- mento che ne aumenta la dissipazione termica. © Il sistema di accensione è del tipo a scin - tilla persa (ciascuna candela produce una scintilla ad ogni giro dell’albero mo - tore). Sul K 100 troviamo due bobine, ognuna delle quali è collegata alla coppia di cilindri “omologhi” (1-4 e 2-3). Sopra le bobine troviamo una presa di tensione (12 Volt) di servizio.
ziometro, il modulo d’iniezione è in grado di effettuare preventivamente delle rapide correzioni del titolo di miscela. Come accennato poc’anzi, uno dei problemi legati allo svilup- po del sistema alfa/n è rappresenta- to dal numero di punti misurati. Ri- ferendoci alla farfalla, minore è il grado di apertura, maggiore risul- terà la variazione di carico (portata d’aria) in percentuale, specialmente a basso regime. Facciamo un esem- pio numerico: mentre una variazio- ne di apertura di 1° a basse aperture può determinare variazioni di cari- co corrispondenti al 17%, la stessa variazione effettuata con regime più elevato e soprattutto con apertura della farfalla più accentuata, com- porta una variazione di carico quasi trascurabile. ¶ Nella serie R la bobina che comanda i due cilindri si trova sotto il serbatoio, vicino al cannotto dello sterzo. La bobi- na viene attivata direttamente dalla centralina d’iniezione. © La regolazione del CO può essere ese - guita solo nelle versioni prive di conver- titore catalitico. Nella serie K il poten - ziometro è posto sopra la bobina di ac- censione. Nella serie R sotto la sella è ricavato un vano, in posizione riparata, dove tro - viamo i relè che controllano tutti i cir- cuiti elettrici di potenza, compresi quel- li dell’iniezione. Ä Questa osservazione ci consente di affermare che alle piccole aperture della valvola a farfalla (minimo e forte parzializzazione) dovremo avere un grado di risoluzione molto più accurato che non a quelle gran- di (pieno carico e ridotta parzializ- zazione). Il potenziometro presente nel Mo- tronic è alimentato dalla centralina con una tensione di 5 Volt ed è inso- litamente caratterizzato da due pi- ste resistive: la prima rileva apertu- re fra 0° e 24°, mentre la seconda quelle fra 18° e 90°. Le piste del potenziometro sono realizzate con la tecnica del film spesso, e per evitare che nel tempo l’usura di questo componente com- prometta la fedeltà di lettura, il mo- dulo d’iniezione elabora i segnali
provenienti dal potenziometro in termini di rapporti di tensione e non su valori assoluti. Il sensore posizione farfalla è fissato al corpo farfallato per mezzo di due viti alloggiate in fori asolati e può comunque essere correttamente re- golato in servizio dalla rete assisten- ziale BMW, utilizzando l’apposito tester diagnostico. Determinazione del peso dell’aria aspirata La misura della quantità di aria col metodo alfa/n determina il volume dell’aria aspirata, ma poiché il rap- porto stechiometrico aria-benzina è riferito alle masse, occorre risalire al peso di tale volume, e per poter far ciò dobbiamo conoscere sia la temperatura che la pressione. Sensore temperatura aria aspirata Il sensore temperatura aria, di tipo NTC, nel Motronic è costituito da un componente a sè stante, ubicato nella cassa filtro, a valle dell’elemento fil- trante (sia nei modelli della serie R che in quelli della serie K). Ricordia- mo che la sua informazione modifica anche il calcolo dell’accensione: mol- Nella serie K la scatola relè è posta sotto il serbatoio. Quelli che interessano l’im - to salutare risulta infatti la correzio- pianto Motronic sono: relè alimentazione centralina, relè pompa carburante/iniet - ne in ritardo dell’anticipo di accen- tori, relè ventilatore. sione con elevate temperature d’aria aspirata, che viene attuata per allon- tanare i fenomeni di detonazione. Sensore pressione barometrica La pressione atmosferica viene rile- vata per mezzo di un sensore posto all’interno del modulo d’iniezione. Questa correzione permette di de- terminare la densità dell’aria in pre- senza di diverse condizioni ambien- tali (dovute per esempio all’utilizzo in zone aventi altitudini diverse). È interessante osservare che ad ogni arresto del motore il modulo memo- rizza la pressione atmosferica esi- stente, utilizzando tale dato per un successivo avviamento. Sensore temperatura motore La misura della temperatura del motore, che permette al modulo elettroni co di adeguare il tempo d’iniezione e l’anticipo accensione alle diverse condizioni termiche, viene eseguita da un sensore NTC Il modulo Motronic è dotato di una diagnostica efficiente che esegue un continuo che, a seconda del tipo di motore, monitoraggio dei componenti. In caso di guasto di uno di essi il modulo elettroni - può leggere la temperatura del liqui- co emette un segnale sostitutivo, ed immagazzina in memoria il relativo codice do refrigerante (serie K) o dell’olio guasto a quattro cifre. La lettura di questi codici può essere eseguita mediante l’ap - motore (serie R). posito tester BMW.
È interessante osservare che nel Mo- motore viene fornita da due capta- nic, del vecchio modulo d’accensio- tronic della serie K il segnale del tori ad effetto Hall, la cui lettura è ne rimane soltanto lo stadio finale, sensore temperatura motore viene identica a quella effettuata nei mo- al quale viene affidata la funzione di utilizzato dalla centralina anche per delli K 100 versione LE Jetronic (ve- limitare il valore massimo della cor- comandare, tramite un relè, la ven- di Mototecnica 4/95). In prossimità rente che le attraversa. Il segnale di tola di raffreddamento del radiatore. della finestrella, ricavata nel tambu- comando del modulo d’accensione ro rotante collegato all’albero moto- proviene dalla centralina d’iniezione Potenziometro CO re, ciascun captatore Hall fornisce e contiene il calcolo dell’anticipo. Nelle versioni prive di catalizzatore un segnale: avremo un totale di due Utilizzando tecnologie più avanzate, e di sonda lambda è prevista la rego- segnali per ogni giro dell’albero mo- nella versione MA 2.2, installata sul- lazione del rapporto aria-benzina al tore, precisamente in corrisponden- la serie K dopo il ‘94 e sulla serie R, minimo (CO). A differenza di quan- za del PMS e PMI di ciascun cilin- lo stadio di potenza dell’accensione to si faceva sui modelli con LE Je- dro. Questi segnali nel Motronic viene integrato nel modulo d’inie- tronic, dove si interveniva fisica- giungono direttamente nel modulo zione, il quale provvede a comanda- mente su un by-pass ricavato nel de- d’iniezione. re direttamente le bobine. In en- bimetro, questa taratura viene ese- trambe le configurazioni ciascuna guita elettronicamente per mezzo di Modulo d’accensione bobina è collegata a due cilindri ai un potenziometro ubicato sopra le I due impianti Motronic comanda- quali fornisce una scintilla ogni bobine d’accensione nella serie K e no le bobine d’accensione utilizzan- PMS, precisamente a fine compres- nel portasella (lato posteriore de- do due diverse configurazioni. Nella sione (scintilla utile) e a fine scarico stro) nella serie R. Agendo sulla vite versione MA 2.1, installata sui mo- (scintilla persa). del potenziometro è possibile rego- d ell i K fin o al ‘ 94, il c om an do La BMW, da sempre sensibile al lare accuratamente il rapporto aria- dell’accensione veniva affidato ad prob lema d ell’ inq u ina men to e benzina secondo i dati forniti dalla un modulo di potenza, ubicato vici- all’avanguardia nella ricerca di di- Casa, controllando il valore di CO in no alle bobine, e collegato alla cen- spositivi che possano garantire una % allo scarico durante il funziona- tralina d’iniezione. La scelta di co- corretta tutela ambientale, in abbi- mento al minimo con motore caldo. mandare le bobine con un modulo namento al sistema Motronic offre di potenza esterno, deriva fonda- a richiesta la possibilità di disporre Segnale giri motore mentalmente da problemi di dissi- di un catalizzatore trivalente. L’informazione giri-posizione albero pazione termica. Infatti nel Motro- Ricordiamo che anche nei modelli Sonda lambda riscaldata Il componente 5 (solitamente costituito da un elemento in ceramica con rivesti- 1 Scatola della sonda 6 Parte di contatti mento a base di platino permeabile al 2 Tubo ceramico di appoggio 7 Boccola di protezione gas) genera un segnale di tensione pro- 3 Collegamenti elettrici 8 Elemento di riscaldamento porzionale alla concentrazione di ossi - 4 Tubo di protezione con asole 9 Collegamento di terminali geno nel gas di scarico, e lo invia al Mo- 5 Ceramica di sonda attiva per elemento di riscaldamento tronic.
CARATTERISTICA DI TENSIONE DELLA SONDA LAMBDA Temperatura di lavoro di 600°C a) miscela ricca (carenza d’aria) b) miscela magra (eccesso d’aria) HC Idrocarburi, CO Monossido di carbonio, NOx Ossidi di azoto. Campo di registrazione ottimale della miscela (finestre di dosatura): l = 0,99... 1,0 percentuale delle sostanze nocive a) senza post-trattamento, b) con post-trattamento Il grafico mostra il segnale di tensione generato dalla sonda in funzione del valore lambda. In prossimità di lambda=1 il segnale subisce una brusca variazione. Que - sta caratteristica consente alla centralina di gestire tale informazione in modo più agevole. CIRCUITO DI REGOLAZIONE LAMBDA 1 Carburante, 2 Aria, 3Gruppo d’iniezione, 4 Elettroiniettore, 5 Motore, S 6onda Lambda, 7 Catalizzatore, 8 Centralina elettronica con regolazione Lambda, 9 Gas di scarico. Il catalizzatore trivalente regolato da Ul Tensione di sonda, sonda lambda permette una sostanziale Uv Impulso di pilotaggio valvola. riduzione delle sostanze nocive presenti allo scarico soggette a regolamentazio - Lo schema a blocchi rappresenta il circuito di regolazione lambda. La retroazionene, quali CO, HC, ed NOx. In prossi - “fornita” dalla sonda consente alla centralina di effettuare un controllo sui tempi mità del valore lambda = 1 il campo di di iniezione in anello chiuso. regolazione risulta molto stretto.
con sistema LE Jetronic era possibi- nel gas di scarico, informa la cen- Per poter accelerare il riscaldamen- le montare un catalizzatore, ma del tralina di iniezione, la quale a que- to della sonda a freddo e garantire il tipo a due vie, non regolato da son- sto punto è in grado di determinare funzionamento nel range di tempe- da lambda. il tempo di iniezione, con un con- ratura ottimale anche in condizioni trollo in anello chiuso, in modo da di basse portate di gas di scarico Sonda Lambda variare come opportuno la quantità (funzionamento al minimo), all’in- Il catalizzatore trivalente, per poter di benzina iniettata e da mantenere terno della sonda viene collocato un garantire ottimi risultati in termini il titolo della miscela aria/carburan- elemento riscaldante di tipo PTC. di abbattimento delle sostanze noci- te all’interno della prevista “Finestra L’alimentazione di questo riscalda- ve, richiede una ben determinata di dosatura”. tore rimane costantemente attiva composizione del gas di scarico che La sonda è dotata di un elemento dopo aver avviato il motore. può essere ottenuta, a monte della sensibile in ceramica le cui superfi- Quando presente, la sonda conferi- co mbu st ione, solo co n rapporti ci, munite di elettrodi in platino, so- sce al Motronic la caratteristica di aria/benzina prossimi allo stechio- no permeabili al gas. Da questo autoadattamento alle condizioni di metrico (“finestra di dosatura”). trasduttore esce un segnale la cui lavoro e di usura del motore, e dei Non solo l’efficienza, ma anche la tensione varia da 0 a 1 Volt in fun- componenti dell’impianto di iniezio- durata del catalizzatore è fortemen- zione della quantità di ossigeno pre- ne. Durante il controllo la centrali- te influenzata dalla composizione sente nei gas di scarico. na effettua un continuo monitorag- del gas di scarico che viene “tratta- Come il convertitore catalitico, an- gio sullo scostamento del tempo to”. Siccome nessun impianto di che la sonda lambda per funzionare d’iniezione rispetto ai valori conte- i niezio ne f unzion ante in an ello deve avere raggiunto un proprio re- nuti nel diagramma caratteristico aperto è in grado di garantire nel gime termico. La “soglia” inferiore è lambda. Queste differenze vengono tempo un campo di funzionamento 300°C, e la temperatura ottimale si registrate e rese disponibili per l’au- così ristretto, occorre collocare nel aggira intorno ai 600°C. Quando la toapprendimento. tubo di scarico un sensore che ren- sonda è fredda (post-avviamento) Qualora nel confronto con i valori da possibile una retroazione sulla oppure è guasta, il modulo elettro- mappati avesse luogo una correzio- quale poter effettuare le correzioni nico ignora il suo segnale e coman- ne continua e ripetitiva, i valori in- necessarie. da l’iniezione seguendo valori conte- teressati, presenti nel diagramma La sonda lambda, leggendo la con- nuti nel diagramma caratteristico lambda, vengono sostituiti con quel- centrazione di ossigeno contenuto lambda. li appresi. ■ La maggiore efficienza della marmitta catalica si ottiene mantenendo il titolo della miscela aria-benzina all’interno della -fine stra di dosatura. Ciò è possibile grazie alle informazioni inviate dalla sonda Lambda alla centralina.
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