INFORMAZIONI CREDITIZIE PER LA VERIFICA DELLA SOSTENIBILITÀ - CETIF

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INFORMAZIONI CREDITIZIE PER LA VERIFICA DELLA SOSTENIBILITÀ - CETIF
INFORMAZIONI
                                              CREDITIZIE
                                         PER LA VERIFICA
                                     DELLA SOSTENIBILITÀ

©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
INFORMAZIONI CREDITIZIE PER LA VERIFICA DELLA SOSTENIBILITÀ - CETIF
Agenda

   Importanza delle banche
    dati esterne

   Stima del reddito puntuale

   Ricostruzione della housing
    unit dei soggetti censiti in
    CRIF

   Indicatore di tensione
    finanziaria (ITF)

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La normativa e l’importanza delle banche dati esterne

• Mortgage Credit Directive (Direttiva 2014/17/UE): individua chiaramente il ruolo
  delle banche dati esterne (info pubbliche e credit bureau privati) nella valutazione
  del merito creditizio
  «La consultazione delle banche dati assolve un ruolo essenziale nel fornire
  attraverso il credit reporting e il c.d. credit scoring una misura della probabilità di
  default connessa al debitore.»

• Banca d’Italia (Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006): La probabilità di default è
  una componente fondamentale alla base di una corretta valutazione del rischio di
  credito, da parte degli enti eroganti, nell’arco dell’intero ciclo del finanziamento

• Linee guida della European Banking Authority, “Guidelines on creditworthiness
  assessment”, e del Financial Stability Board, “Principles for Sound Residential
  Mortgage Underwriting Practices”: medesimo approccio per orientare il
  recepimento della MCD a livello nazionale

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Possibili indicatori di sostenibilità dell’operazione

                                          Housing unit
                                                            Indicatore di
Stima reddito                                            tensione finanziaria

                                 SOSTENIBILITÀ
                                DELL’OPERAZIONE

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Agenda

   Importanza delle banche
    dati esterne

   Stima del reddito puntuale

   Ricostruzione della housing
    unit dei soggetti censiti in
    CRIF

   Indicatore di tensione
    finanziaria (ITF)

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Stima del reddito: perimetro e metodologia di analisi
    Fonti Informative

         •   Variabili calcolate relative a consumi creditizi del soggetto (Fonte CRIF)

         •   Variabili Anagrafiche del soggetto (Fonte CRIF)

         •   Dati aggregati pubblici (Fonte Istat)

    Campione di analisi:

    Campione rappresentativo di Persone fisiche interrogate con informazioni sul reddito
    dichiarato nel 2015

    Variabile Target

    Classe di reddito mensile netto, definita in base al reddito mensile netto auto dichiarato
    dal soggetto

                                  Valore Dominio     Distribuzione
                                                     Campionaria
                                      0 – 1000          20,19%
                                    1000 – 1500         38,94%
                                    1500 – 2000         25,04%
                                    2000 – 3000         11,12%
                                       >3000             4,71%

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Stima del reddito
Distribuzione per classi - Dichiarato vs Stimato
                     Stima vs Dichiarato

                                           Delta = Dichiarato-Stimato

                                             DELTA        %Anagrafiche

                                               -4            0,49%
                                               -3            2,26%
                                               -2            7,05%
                                               -1            20,88%
                                               0             39,23%
                                               1             22,16%
                                               2             6,12%
                                               3             1,45%
                                               4             0,36%

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Stima del reddito
Stabilità del modello, Stimato 2015 vs Stimato 2016

                                                         VALORE STIMATO 2016

                                      1. Classe    2. Classe   3. Classe   4. Classe   5. Classe
                                                                                                   Totale
                                        0-1K       1K-1,5K     1,5K-2K      2K-3K         >3K

                          1. Classe
                                      79,88%       15,15%       2,04%          2,27%    0,66%      100,00%
    VALORE STIMATO 2015

                            0-1K

                          2. Classe
                                       6,27%       78,77%      12,18%          2,44%    0,34%      100,00%
                          1K-1,5K

                          3. Classe
                                       1,04%       11,29%      76,95%          9,92%    0,81%      100,00%
                          1,5K-2K

                          4. Classe
                                       2,35%        3,54%      13,89%      72,41%       7,81%      100,00%
                           2K-3K

                          5. Classe
                                       1,08%        0,85%       2,02%      16,64%      79,41%      100,00%
                             >3K

                           Totale     23,90%       32,69%      21,78%      14,84%       6,79%      100,00%

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Stima del reddito: benchmark territoriale

Sulla base dei risultati ottenuti è stato simulata la ricostruzione di un indicatore
di benchmark territoriale sulla capacità reddituale, con l’obiettivo di classificare
anche i soggetti per cui non sono a disposizione informazioni puntuali

Fonti Informative

    •   Variabili demografiche della zona geografica di riferimento (Dati pubblici
        ISTAT)
    •   Indicatore sulla capacità reddituale (Dati CRIF)

Aggregazione territoriale utilizzata: Celle censuarie ISTAT 2001

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Benchmark reddito territoriale

                                          CLASSI REDDITO

                                          1-   0-1000€
                                          2-   1000-1500€
                                          3-   1500-2000€
                                          4-   2000-3000€
                                          5-   > 3000€

                                                 1          5

10   ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
Benchmark reddito territoriale

                                          CLASSI REDDITO

                                          1-   0-1000€
                                          2-   1000-1500€
                                          3-   1500-2000€
                                          4-   2000-3000€
                                          5-   > 3000€

                                                  1         5

11   ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
Benchmark reddito territoriale

                                          CLASSI REDDITO

                                          1-   0-1000€
                                          2-   1000-1500€
                                          3-   1500-2000€
                                          4-   2000-3000€
                                          5-   > 3000€

                                                   1        5

12   ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
Agenda

    Importanza delle banche
     dati esterne

    Stima del reddito puntuale

    Ricostruzione della housing
     unit per i soggetti censiti in
     CRIF

    Indicatore di tensione
     finanziaria (ITF)

13   ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
Housing unit: proxy su dati CRIF

 Ricostruzione del numero di soggetti maggiorenni del nucleo
 abitativo

 Ai fini di questa analisi sono state considerate delle logiche di correlazione fra
 soggetti per individuare le situazioni di coabitazione, che a loro volta
 potrebbero essere dovute a presenza di un nucleo familiare, ma non solo.

 In funzione delle logiche utilizzate possono essere trovate un numero di
 correlazioni molto elevate (es. anche 8.000 correlazioni per soggetto) , è
 quindi fondamentale discriminare quelle che sono le logiche più significative
 per raggiungere un risultato ottimale.

14   ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
Housing unit: proxy su dati CRIF
Di seguito un esempio di alcune delle correlazioni verificate:

     1. Condivisione di almeno un contratto creditizio e dell’indirizzo di
     residenza attuale

     2. Condivisione di un numero telefonico e dell’indirizzo di residenza
     attuale

     3.    Condivisione di almeno un contratto creditizio e del cognome

     4.    Condivisione del cognome e dell’indirizzo di residenza attuale

     n…

15        ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
Housing unit: proxy su dati CRIF

 Conclusioni sul campione di test:

 La Validazione della logiche di riconoscimento della Housing Unit tramite le
 regole individuate corrisponde nel 60% dei casi con quanto è stato
 dichiarato dai soggetti interrogati (utilizzando lo stesso campione di
 sviluppo della stima del reddito).

 La procedura implementata consente non solo di individuare i legami
 diretti tra i soggetti ma anche quelli indiretti, in modo da ricostruire in
 modo più efficace il nucleo abitativo!

16   ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
Agenda

    Importanza delle banche
     dati esterne

    Stima del reddito puntuale

    Ricostruzione della housing
     unit dei soggetti censiti in
     CRIF

    Indicatore di tensione
     finanziaria (ITF)

17   ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
INDICATORE DI TENSIONE FINANZIARIA 2.0

INDICATORE DI TENSIONE FINANZIARIA 2.0 è un indicatore che stima la
probabilità di stress finanziario del segmento retail, nell’arco dei 12 mesi
successivi alla valutazione

                                        Le caratteristiche

       SOGGETTI VALUTATI                                     CONSUMER & DITTE
                                                               INDIVIDUALI

                                                                           4
       FONTI INFORMATIVE                                • EURISC (con particolare riferimento ad
                                                          impegni e particolari eventi come
                                                          surroghe ed estinzioni anticipate)
                                                        • informazioni macro economiche
                                                        • Informazioni pubbliche
                                                        • big data

      VARIABILI ANALIZZATE                                                800

         NUMERO MODELLI                                                    8

 18    ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
INDICATORE DI TENSIONE FINANZIARIA 2.0
    Campione di sviluppo ed evento target

•        Campione di anagrafiche presenti in EURISC a Dicembre 2013, con i seguenti requisiti:

                • Persone Fisiche e Ditte Individuali

                • Esposto direttamente in Eurisc negli ultimi 36 mesi

                • Almeno 6 mesi di storia creditizia

•        A partire dal momento della valutazione (t0) è stata considerata una finestra di
         performance di 18 mesi su cui si sono osservati i seguenti fenomeni:

                • Trigger di stress finanziario, ovvero l’evento target del modello (breve periodo)

                • Default nei pagamenti

    19      ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
INDICATORE DI TENSIONE FINANZIARIA 2.0
    Ordinamento del rischio e performance statistica

                                                   •   INDICATORE DI TENSIONE FINANZIARIA 2.0
                                                       ordina il portafoglio in base alla probabilità di
                                                       «stress finanziario» della controparte

                                                   •   Lo stress finanziario risulta un fenomeno
                                                       anticipatore della rischiosità creditizia

La prima classe dell’indicatore è
caratterizzata da:

•    tasso di «stress» massimo (su
     orizzonte di successivi 12 mesi)

•    rischiosità creditizia quasi 9 volte quella
     media di portafoglio (su orizzonte di
     successivi 18 mesi)

    20   ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
INDICATORE DI TENSIONE FINANZIARIA 2.0
Utilizzo in logica Early Warning

     Relazione tra
     evento di
     stress e
     passaggio a
     default

Sull’intera popolazione in bonis (non già stressata al momento della valutazione)
i tempi medi per la registrazione dell’evento di stress e del passaggio a default
sono, rispettivamente, 3 e 8 mesi

Sulla classe 1 dell’Indicatore di Tensione Finanziaria questi tempi si abbassano a
1 e 5 mesi, sulle classi dalla 12 alla 14 salgono a 8 e 15 mesi

21    ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
INDICATORE DI TENSIONE FINANZIARIA 2.0
Utilizzo in logica Early Warning

     Rolling a stato di
     stress e default

In media circa il 14% della popolazione rolla a un stato di stress nell’arco dei
12 mesi successivi al calcolo dell’Indicatore di Tensione Finanziaria,
Di questi oltre il 30% in media rolla a default

     LO STATO DI STRESS È ANTICIPATORE DELLO STATO DI DEFAULT

22     ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
Utilizzo in logica early warning
 Relazione tra evento di Stress e di Default

   Rolling a
   stato di                                                                                        Rolling medio a
   stress e                                                                                        default

    default
                                                                                                   Rolling medio a
                                                                                                   stressed

Escludendo la classe 1 dell’Indicatore di tensione finanziaria (ITF) che include anche le anagrafiche già in
situazione di stress, l’analisi delle % di coloro che rollano nei mesi successivi prima a stato di stress e poi a
default evidenzia come i due fenomeni siano contro correlati:
• nelle classi da 2 a 3 meno del 15% di chi passa a uno stato di stress passa poi a default.
• nelle classi dalla 8 alla 11 circa il 30% di chi passa a uno stato di stress passa poi a default.

Il dato è solo apparentemente contro intuitivo, dato che è dimensionalmente ben diverso il 12% del 50%
(classe 2) dal 30% del 3% (classe 9).

 23    ©2017 • CETIF • Milano, 07/06/2017
Grazie per
l’attenzione
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