Informatica Chiara Calamanti - Università Politecnica delle Marche - Dipartimento di Ingegneria dell' Informazione - Portale docenti

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Informatica
                                  Chiara Calamanti
Università Politecnica delle Marche - Dipartimento di Ingegneria dell’ Informazione

c.calamanti@staff.univpm.it
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World Wide Web
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Una definizione di World Wide Web
« L’universo dell’informazione globale accessibile tramite
rete» (T. Bernars-Lee, l’inventore del WWW o Web)
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Prima di affrontare il tema del web…

•IPERTESTO
•MULTIMEDIALITA’
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Ipertesto
Un ipertesto è formato da un insieme di documenti,
collegati tra loro tramite riferimenti ipertestuali,
denominati link.

      Parti di testo collegate tra loro logicamente.
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Ipertesto
     Documento informatizzato costituito da diverse porzioni di testo.

 I collegamenti permettono all’utente di passare da una parte all’altra del testo.

Struttura reticolare che permette al lettore di organizzare la lettura di blocco
                                  in blocco

  Attuando quindi una navigazione o scansione non lineare
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Ipertesto
• È un testo digitale
• È composto da più parti che sono testi digitali (chiamati nodi o topics o
  blocchi di testo)
• Le parti sono in relazione tramite connessioni digitali detti collegamenti o
  link
• La struttura dell’ipertesto determina il modo in cui se ne può fruire,
  chiamata navigazione
• La struttura è legata a un autore/gruppo di autori che hanno scritto/scelto i
  testi e li hanno collegati tra loro. Ciò nonostante si parla si struttura aperta in
  quanto il lettore può passare da un ipertesto all’altro
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Ipertesto
• È un testo digitale
• È composto da più parti che sono testi digitali (chiamati nodi o topics o
  blocchi di testo)
• Le parti sono in relazione tramite connessioni digitali detti collegamenti o
  link
• La struttura dell’ipertesto determina il modo in cui se ne può fruire,
  chiamata navigazione
• La struttura è legata a un autore/gruppo di autori che hanno scritto/scelto i
  testi e li hanno collegati tra loro. Ciò nonostante si parla si struttura aperta in
  quanto il lettore può passare da un ipertesto all’altro
Struttura di un ipertesto - NODI
I nodi sono da considerare come le unità minimali di informazione con le
seguenti caratteristiche:
    • Autonomia
    • Completezza
Struttura di un ipertesto - NODI
                   Struttura lineare

                               Struttura circolare

                                                     Struttura gerarchica
Ipertesto
• È un testo digitale
• È composto da più parti che sono testi digitali (chiamati nodi o topics o
  blocchi di testo)
• Le parti sono in relazione tramite connessioni digitali detti collegamenti o
  link
• La struttura dell’ipertesto determina il modo in cui se ne può fruire,
  chiamata navigazione
• La struttura è legata a un autore/gruppo di autori che hanno scritto/scelto i
  testi e li hanno collegati tra loro. Ciò nonostante si parla si struttura aperta in
  quanto il lettore può passare da un ipertesto all’altro
Ipertesto - COLLEGAMENTI
Classificazione dei collegamenti:
1.   Collegamenti interni ed esterni al nodo
2.   Collegamenti che puntano a nodi all’interno dello stesso sito o ad altri siti
3.   Collegamento di navigazione e attivazione
4.   Collegamenti testuali e procedurali
5.   Collegamenti associativi, strutturali e sitografici
Ipertesto - COLLEGAMENTI
Classificazione dei collegamenti:
1.   Collegamenti interni ed esterni al nodo
Esempio: https://rb.gy/dn7wp5

• LINK INTERNI che puntano da una porzione di testo si un certo blocco a
  un’altra nello stesso blocco.
• LINK ESTERNI che puntano una porzione di testo di un certo blocco ad un
  altro blocco di testo.
Ipertesto - COLLEGAMENTI
Classificazione dei collegamenti:
1.   Collegamenti interni ed esterni al nodo
2.   Collegamenti che puntano a nodi all’interno dello stesso sito o ad altri siti
Esempio:
https://www.unimc.it/it/ateneo

Nodi all’interno dello stesso sito a cui appartiene il nodo di partenza e
collegamenti che puntano ad altri siti.
Ipertesto - COLLEGAMENTI
Classificazione dei collegamenti:
1.   Collegamenti interni ed esterni al nodo
2.   Collegamenti che puntano a nodi all’interno dello stesso sito o ad altri siti
3.   Collegamento di navigazione e attivazione
Classificazione in base al tipo di interattività che suscita il collegamento.
     A. Transizione predeterminata: quella che consente lo spostamento tra
        una pagina e l’altra. Già definita a priori dall’autore.
     B.   Transizione dinamica: passaggio che avviene solo in funzione delle
          scelte dell’autore ma anche del contesto, delle opzioni utente, della
          elaborazione del programma.
                                                              MODULO DI RICERCA
                                                             http://docenti.unimc.it/
Ipertesto - COLLEGAMENTI
Classificazione dei collegamenti:
1.   Collegamenti interni ed esterni al nodo
2.   Collegamenti che puntano a nodi all’interno dello stesso sito o ad altri siti
3.   Collegamento di navigazione e attivazione
4.   Collegamenti testuali e procedurali
     A.   Procedurali: hanno sede nella cosiddetta cornice ipertestuale.
     Esempio: Comando «BACK» Comando «Contattaci» e le strutture di
     navigazione tipo il MENU.
     B. Testuali: quelli che hanno sede nel testo vero e proprio e che in
     qualche misura sono caratterizzati dall’unicità dell’esperienza.
Ipertesto - COLLEGAMENTI
Classificazione dei collegamenti:
1.   Collegamenti interni ed esterni al nodo
2.   Collegamenti che puntano a nodi all’interno dello stesso sito o ad altri siti
3.   Collegamento di navigazione e attivazione
4.   Collegamenti testuali e procedurali
5.   Collegamenti associativi, strutturali e sitografici
     A. Link associativo: collegamento testuale
     B.   Link strutturale: indirizza a una sezione dell’ipertesto;
     C.   Link sitografico: è di solito ospitato in elenchi che puntano a siti esterni
          che hanno affinità con quello che ospita i link.
Multimedialità
Documento multimediale: un’opera nella quale ci sia una compresenza di una
molteplicità (multi) di mezzi (media) di comunicazione diversi, quali testo,
grafica, animazione e suono.

Diversi tipi:
• Debole
• Intrinseca
• Additiva
• Nativa
Multimedialità
Nel regolamento del Ministero della Pubblica Istruzione pubblicato con il
Decreto 139 del 22 Agosto 2007, laddove si descrivono gli assi culturali e nello
specifico quello dei linguaggi, con l’obiettivo di fare acquisire allo studente la
conoscenza e consapevole fruizione di molteplici forme espressive verbali e non
verbali, e più in particolare la padronanza della lingua italiana, la conoscenza di
almeno una lingua straniera e un adeguato utilizzo delle tecnologie
informatiche.

In riferimento a questo ultimo tema si indica che, fra le competenze di base da
acquisire a conclusione dell'obbligo di istruzione debba rientrare la competenza
«Utilizzare e produrre test multimediali» fondata sulla capacità di «elaborare
prodotto multimediali (testi,immagini,suoni) anche con tecnologie digitali».
World Wide Web

                  
IPERTESTUALITA’

                      IPERMEDIALITA’

MULTIMEDIALITA’

                      World Wide Web
World Wide Web - definizione
«L’universo dell’informazione globale accessibile tramite rete» (T. Bernars- Lee,
l’inventore del WWW o Web).
Il Web è un sistema ipermediale, distribuito globalmente che supporta accessi
interattivi a risorse e servizi.
-   Ipermediale: diverse forme di rappresentazione delle risorse (testo, audio,
    video,…) tra loro collegate
-   Distribuito globalmente: risorse distribuite e scalate su l’intera internet.

NOTA:
Il Web non è sinonimo di Internet, ma rappresenta un’applicazione
dell’infrastruttura Internet!!!!
World Wide Web - storia
1989: un gruppo di ricercatori informatici del CERN di Ginevra (tra cui T.
Berners-Lee e R. Cailliau) furono incaricati di realizzare un meccanismo di
collaborazione scientifica in un contesto internazionale
1991: il gruppo mostrò (con scarso successo) il primo prototipo
dell’applicazione realizzata secondo il paradigma client-server: World

Prototipo composto di:
• un server che spediva risorse memorizzate localmente a chiunque lo
  richiedesse secondo il protocollo stabilito, e che memorizzava risorse
  spedite da remoto, senza autorizzazione o verifica
• un editor di testi parzialmente WYSIWYG che permetteva di
  visualizzare documenti ipertestuali e di modificarli, creando link e
  blocchi di testo
World Wide Web - definizione
I principali competitor del Web su Internet erano:
• FTP: protocollo di scambio di file (no visualizzazione)
• WAIS: server con notevoli potenzialità di ricerca su documenti di solo
  testo
• Gopher: meccanismo di organizzazione di documenti di testo in
  gerarchie distribuite su più server
1992: l’NCSA (National Centre for Supercomputing Applications) esaminò il
prototipo di WWW e decise di realizzarne una versione propria
World Wide Web - definizione
• Berners-Lee e Cailliau fondarono il W3C per mantenere il controllo
  sull’evoluzione del Web
• Microsoft, dopo una falsa partenza, realizzò un browser Web (Internet
Explorer) ed un server Web (Microsoft Internet Information Server)
1997: nascita di XML; caso unico nella storia dell’informatica, sembra
accontentare tutti (fornitori di contenuti, sviluppatori di applicazioni Web,
progettisti di DBMS, ...)
1998: Netscape rilasciò il codice sorgente di Navigator
– Progetto mozilla.org per sfruttare gli stessi principi di organizzazione
della comunità Linux per un browser freeware
World Wide Web – fattori

• autorialità (singolo emittente)
• argomento di comunicazione (tema)
• strategia argomentativa (layout)
• destinatario (chi è l’obiettivo del sito)
• collocazione fisica (server web)
• collocazione virtuale (l’indirizzo web)
World Wide Web – sito responsive o
mobile?
Ormai la navigazione su smartphone e tablet cresce quasi
esponenzialmente, e dunque di pari passo l’importanza di avere siti web
“mobile-friendly”.

-   scegliere di avere un sito web responsive o una versione mobile
    separata?
World Wide Web – sito responsive o
 mobile?
I siti di vecchio stampo possono essere modificati e diventare mobile friendly
in due modi:

• con il design responsive: lo stesso sito serve computer e dispositivi mobili,
  usa lo stesso codice html, lo stesso indirizzo di pagina, ma ha una
  visualizzazione differente a seconda della grandezza del display
• con la versione mobile del sito: il sito mobile è distinto, ha un diverso
  indirizzo di pagina e codice html, in base al dispositivo utilizzato per la
  connessione il sistema indirizza alla versione corretta del sito
World Wide Web – sito responsive
Un sito web responsive si definisce tale quando si presenta con un contenuto
dinamico che cambia, le immagini si ridimensionano e gli spazi prendono la
giusta forma in base alle esigenze.
Caratteristiche:
• Un solo sito, tanti dispositivi::
    garanzia di assicurare una ottima “user-experience” su tanti (diciamo
    pure tutti) dispositivi e per qualsiasi risoluzione di schermo. La qual cosa
    è importantissima essendo impossibile prevedere che device o che
    risoluzione avranno gli utenti che accedono al tuo sito web.
• I siti con versione mobile hanno URL differenti e differente HTML. (Quindi
  richiede una nuova indicizzazione sui motori di ricerca).
• Inoltre un sito «desktop» fornisce, solitamente una migliore user
  experience e per questo motivo molto spesso è preferita
• Esempio: https://www.adidas.it/
World Wide Web – sito responsive
World Wide Web – sito
mobile
A differenza del responsive la creazione di siti web
aziendali per mobile permette di ottimizzare il sito
per smartphone e tablet, offrendo agli utenti
un’esperienza specifica.

 Nella versione mobile il sito viene adattato alla
caratteristiche specifiche dello strumento e alle
esigenze degli utenti. Il sito per mobile non è la copia
esatta di quello desktop (pur, ovviamente,
richiamandolo), ma una versione ideata per garantire
agli utenti una migliore fruizione dei contenuti da
smartphone.

Esempio: https://www.adidas.it/mobileapps
Domande

• Cos’è la homepage?
• Cos’è un splash page?
• Cos’è un portale?
• Cos’è un servizio web?
Esempio:
Homepage   https://www.trenitalia.com/
Esempio:
Homepage   https://www.unimc.it/it
Splash Page

• Pre-home:
Esempio: https://www.henrytimi.com/
Portale

• Orizzontale o generalista: quando i portali si
  rivolgono a un’utenza eterogenea e veicolano
  informazioni sui temi più disparati, ma tipicamente
  di intrattenimento, informazione e pubblica utilità.

• Verticale: quando l’utenza e le informazioni a essa
  destinate fanno riferimento a specifici settori
  mercelogici, aree di interesse, tematiche o zone
  geografiche.
Portale
• Orizzontale o generalista: quando i portali si
  rivolgono a un’utenza eterogenea e veicolano
  informazioni sui temi più disparati, ma tipicamente
  di intrattenimento, informazione e pubblica utilità.
  Esempio: https://www.msn.com/it-it/
• Verticale: quando l’utenza e le informazioni a essa
  destinate fanno riferimento a specifici settori
  merceologici, aree di interesse, tematiche o zone
  geografiche.
   Esempio: https://www.gazzetta.it/Tennis/
Servizio Web
• Motori di ricerca: Google, Yahoo, Bing….
• Aste online: eBay…
• Vendita online: IBS, Zalando…
• Intermediazione commerciale online: PayPal…
• Posta elettronica: Yahoo, Gmail…
Tipologie siti:
•   Siti istituzionali: (enti pubblici, università, ecc.)
    ❖    https://www.unimc.it/it
    ❖    http://www.registroimprese.it/
    ❖    https://www.comune.macerata.it/
•   Siti aziendali: (business to consumer b2c e business to businessb2b)
    ❖    https://www.garofoli.com/it/
    ❖    https://www.tods.com
    ❖    https://www.frau.it
• Siti personali: (… anche i blog)
    ❖    https://ninofezzacinereporter.altervista.org/biografia/#
    ❖    http://www.gerypalazzotto.it/
    ❖    https://diariodisiria.com/about-me/
    ❖    https://invececoncita.blogautore.repubblica.it/
Funzioni siti:
• Funzione informativa: il sito è orientato a mettere a
  disposizione dell’utente dati, informazioni, notizie; Il
  centro della comunicazione è il referente, il
  contesto.
• Funzione conativa: il sito è orientato a convincere il
  fruitore, per condizionare le scelte; Il centro di
  comunicazione è il destinatario.
• Funzione emotiva: il sito è pensato per mettere in
  luce il punto di vista di chi comunica; Il centro di
  comunicazione è l’emittente.
Pagina statica
Pagina statica: quando
esiste una pagina sul
server redatta
dall’autore.

ESEMPI:

 https://ninofezzacinereporter.alte
rvista.org/la-coppia-indiana-che-
fa-lezione-in-strada-per-i-
bambini-poveri-rimasti-senza-
scuola-a-causa-della-pandemia/

https://www.unimc.it/it/didattica
Pagina dinamica: quando la pagina viene
                  generata da un programma a partire dalle
                  descrizioni parziali disponibili nel server e
Pagina dinamica   da informazioni attinente da un archivio.
                  Esempi:
                  http://docenti.unimc.it/
                  https://www.ibs.it/libri-vintage
Statica o dinamica?
I siti web possono essere statici o dinamici:
• pagine statiche : HTML
• pagine dinamiche (generate on the fly)
   - elementi dinamici (script)
   - CMS (Content Management Systems)
   - file temporanei
Protocolli - HTTP
Esistono tre standard principali per il web (gestiti dal W3C):
•   HTTP (HyperText Transfer Protocol) - protocollo di rete per lo
    scambio di messaggi con architettura client/server
•   un utente specifica un link o utilizza un motore di ricerca e il
    browser invia la richiesta ad un server
•   la richiesta viene gestita tramite            DNS    e   grazie
    all’infrastruttura direte (TCP/IP)
•   quando il server risponde, il browser formatta la pagina,
    ricostruisce l’ipertesto (link) e gestisce i contenuti
    multimediali
•   il browser può quindi richiedere nuovi dati per visualizzare la
    pagina o invocare programmi (JavaScript, ecc.)
Protocolli - HTTP
• Ogni volta che viene visitata una pagina il client cede delle
  informazioni al server
• le informazioni vengono memorizzate in file di log e vengono
  usate per ottimizzare i processi e a fini statistici
• le statistiche sui siti web sono gestite anche dal W3C:
  GlobalWebStats
  (http://www.w3counter.com/globalstats.php)
Protocolli - HTTP
• Esistono altri tipi di comunicazione: tecnologie push
• feed RSS (Really Simple Syndication): l’utente fa
  unabbonamento a un feed RSS e viene aggiornato senza che
  ne faccia richiesta esplicita (ad es. le news)
• podcasting usa la stessa tecnologia dei feed RSS ma permette
  la diffusione di materiale video e audio
• feed RSS e podcasting permettono di aggregare le notizie e
  scaricarle automaticamente sul dispositivo connesso a
  Internet senza dover visitare tutti i siti web (ad es.
  Repubblica)
Protocolli - HTML
• Il linguaggio HTML (HyperText Markup Language) - linguaggio
  di marcatura per implementare le pagine web
• Prevede l’uso di marche (tags) doppie o singole
   ➢ formattazione (anche se spesso si usano fogli di stile css)
   ➢ struttura del documento
   ➢ link ipertestuali
   ➢ aggiunta di oggetti multimediali
Protocolli - HTML
Esistono altre tecnologie, che si affiancano all’HTML, per ovviare la sua
povertà espressiva:
• JavaScript: linguaggio di scripting per scrivere programmi che vengono
  interpretati ed eseguiti dal browser
• Java: linguaggio di programmazione, vengono aggiunti alle pagine HTML
  programmi pre-compilati (applet) che possono essere eseguiti solo se sul
  client è presente il Java Runtime Environment (JRE)
• Flash: gestione dei contenuti multimediali (immagini e filmati)
• XML: eXtensible Markup Language, è più espressivo di HTML eviene
  solitamente usato per l’archiviazione di testi su web
Protocolli - URL
URL (Uniform Resource Locator) è un indicatore univoco di una
risorsa                                                  web
protocollo://hostname:porta/pathname?query#frammento
• protocollo (http, https, ftp)
• hostname (indirizzo ip o nome indirizzo)
• porta (opzionale, se omesso viene impostata la porta di default
  del protocollo)
• pathname (percorso all’interno del filesystem del server)
• query (informazioni parametriche per la generazione di pagine
  dinamiche)
• frammento (indica un punto preciso della pagina)
Protocolli - URL
Esempi:
https://www.youtube.com/watch?v=UfNcVZHB13w
Quando gli indirizzi sono troppo lunghi si possono usare:
• Alias
• URL shorteners :
    https://bitly.com/
   goo.gl
   https://tinyurl.com/
Protocolli - URL
E si l’indirizzo di una pagina cambia?
• PURLs (Persistent URLs) assicura che una pagina sia sempre
  raggiungibile dall’esterno anche se il suo URL cambia
Come si accede ad un sito web?
• Direttamente: scrivendo l’indirizzo nel browser
• Indirettamente: seguendo un link presente in un altro sito
• Tramite un motore di ricerca: seguendo una delle pagine
  elencate grazie ad una ricerca
La maggior parte degli accessi avviene tramite motore di ricerca
Come funziona un motore di ricerca?
• cerca in tutti i siti del web
• cerca nel web tutti i siti che contengono le parole chiave
• cerca nell’archivio dei siti web
• dice automaticamente in quali siti è presente la parola
  chiave(sfruttando altri programmi)

              •   NESSUNA DI QUESTE RISPOSTE!!!!
Come funziona un motore di ricerca?
Ricerca:
- input: lista di parole chiave
- output: lista di collegamenti
Data una parola chiave, viene effettuata una ricerca testuale
Ricerca avanzata:
• operatori logici (AND, OR, (NOT=-))
• uso dei doppi apici (“ ”)
• Lingua
• Date
• tipo di dato (immagini, video, ecc.)
Come funziona un motore di ricerca?
Come funziona in realtà un motore di ricerca?
• i risultati riguardano solo parte del web
• la richiesta di un utente viene tradotta in una query ad un
  database dove sono presenti informazioni di un certo numero
  di pagine web precedentemente catalogate
• l’interrogazione viene fatta tramite l’attivazione di un
  programma di gestione di un archivio
• questa ricerca locale garantisce tempi di risposta molto brevi

   La pagina generata da un motore di ricerca è statica o dinamica?
Come funziona un motore di ricerca?
L’archivio di ricerca viene costruito tramite spider (o crawler,
robot,bot)
• sfrutta una lista di indirizzi noti
• esplora, analizza e indicizza le pagine
• durante la visita vengono identificati i link esterni per le
  successive esplorazioni
• la fase di indexing serve a identificare le parole chiave (anche
  grazie ai tag HTML)
• l’attività dello spider è continua, asincrona (rispetto alle
  richieste)e ciclica
               Cos’è la copia cache di una pagina web?
Cache
Una cache è un archivio di file temporanei che vengono
utilizzati per velocizzare l’esperienza dell’utente.
Nel caso dei browser web, è una memoria temporanea del
computer dove vengono salvati i file dei siti web aperti in
particolare: loghi ed immagini.

Lo scopo è quello di velocizzare il tempo di caricamento
dello stesso sito quando si andrà di nuovo a visitarlo.
Motori di ricerca - ranking
RANKING: ordinamento dei risultati.
• rilevanza
• popolarità

Sponsored links (a pagamento) : sono collegamenti per i
quali qualcuno paga il motore di ricerca affinché siano
proposti con evidenza quando gli utenti cercano certe
parole chiave di interesse per il committente dello
sponsored link.
Motori di ricerca
Riassumendo, un motore di ricerca consiste di:
• un archivio
• un programma di interrogazione
• un programma di scansione e indicizzazione

La qualità di un motore di ricerca è data dall’ampiezza del
suo archivio, dalla pertinenza dei risultati e
dall’ordinamento proposto
Motori di ricerca
• metamotori: fondono le ricerche effettuate con più
   motori di ricerca generalisti
   (http://www.metacrawler.com/)
• plurimotori: esecuzione parallela senza fusione dei
   risultati
• clusterizzatori: cercano di individuare cluster nei risultat
   icercando concetti significativi per la ricerca
(http://search.yippy.com)
• motori specialistici:
    ➢ Google Books
    ➢ Google Scholar
World Wide Web - evoluzione
•   Una classificazione “ufficiale” dell’evoluzione del Web:
– Web 1.0
– Web 1.5
– Web 2.0
Una classificazione “alternativa” dell’evoluzione del Web:
– Prima generazione
– Seconda generazione
–Terza generazione
– Servizi Web e Web semantico
– Non solo evoluzione delle applicazioni ma anche prestazioni
World Wide Web – da web 1.0 a web 2.0
Web 1.0: modello di interazione statico
Semplice consultazione e fruizione di contenuti statici
Web 1.5: modello di interazione dinamico
Consultazione e fruizione di contenuti dinamici
Web 2.0: applicazioni online che permettono uno spiccato livello di
interazione sito-utente
– Termine coniato da T. O’Reilly e D. Dougherty nel 2004
– Blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, YouTube, Flickr, Facebook,
Myspace, Gmail, ...
– Fruizione e creazione/modifica di contenuti multimediali
World Wide Web – da web 1.0 a web 2.0

Struttura WWW:

• Pagine web:
    • testo, audio, grafica, immagini, filmati. Le immagini per essere
      riconosciuti dal browser devono essere in formati standard (jpg,
      gif, png). Per visualizzare altri formati è necessario installare plug-
      in: Acrobat Reader, QuickTime, FlashPlayer)
• Collegamenti
• Le pagine sono distribuite su Server web o Server http
• L’utente naviga usando client detti browser (Firefox, Chrome, Safari,
  Opera…..)
WEB 2,0
Riguarda i siti web in cui vengono condivise le informazioni e c’è
interazione tra gli utenti (e i siti che vengono visitati)
• Facebook
• Twitter
• LinkedIn (endorsement)
Come sono costituiti?
• Profilo personale
• Rete di contatti
Altre applicazioni:
• Google Drive, Instagram, Foursquare
• Blog
• applicazioni Wiki (es. Wikipedia)
• TripAdvisor, Booking, Amazon, eBay (recommender systems)
INTERNET    https://www.internetfestival.it/programma/
 FESTIVAL
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