Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Roma - OPI ROMA
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Anno XV - N. 3- Luglio-Settembre 2005 - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Roma periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Roma
Rubriche 1 EDITORIALE di Gennaro Rocco Organo Ufficiale di Stampa 3 La partecipazione dei famigliari del Collegio IPASVI di Roma nella riabilitazione dell’utente Direzione - Redazione - Amministrazione Viale Giulio Cesare, 78 - 00192 ROMA ricoverato: indagine statistica Tel. 06.37511597 - Fax 06.45437034 su un campione di infermieri di Debora Calenzo e Edda Oliva Piacentini DIRETTORE RESPONSABILE Gennaro Rocco 17 A che punto siamo? SEGRETERIA DI REDAZIONE Nicola Barbato, Stefano Casciato, Mario Esposito, Facciamo due conti Matilde Napolano, Carlo Turci 28 TRIAGE DI STRADA COMITATO DI REDAZIONE Bertilla Cipolloni, Rodolfo Cotichini, Maurizio Fiorda, “Metodiche di triage Maria Vittoria Pepe, Francesca Premoselli, infermieristico applicato alle Maria Grazia Proietti, Ausilia M.L. Pulimeno, Emanuela Tiozzo, Marco Tosini. monoemergenze territoriali” di Agostino Giunta Rivista trimestrale luglio/settembre 2005 Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abb. post. - D.L. 353/2003 37 Cenni storici sull’assistenza (conv. in. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Roma di Alessandro Zampa Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 90 del 09/02/1990 39 “Aspetti etico-deontologici FOTO: MARIO ESPOSITO nell’assistenza infermieristica al STAMPA: GEMMAGRAF EDITORE prematuro con patologia 00193 Roma - Lungotevere Prati, 16 neurologica” Tel. 06 687.98.67 - Fax 06 687.52.70 di Piccardi Annalisa e ROMIGI Gaetano e-mail: info@gemmagraf.191.it Finito di stampare: Novembre 2005 44 Assistenza infermieristica al Tiratura: 25.000 copie paziente politraumatizzato di Vender Cristian “Infermiere Oggi” pubblica articoli inediti di interesse 51 La relazione infermiere - persona infermieristico, previa approvazione del Comitato di assistita: terapia ed... Redazione. L’articolo è sotto la responsabilità autoterapia dell’Autore o degli Autori, che devono dichiarare: di Pio Lattarulo, Angela Tramontano nome, cognome, qualifica professionale, ente di appartenenza, recapito postale e telefonico. Il conte- nuto non riflette necessariamente le opinioni del 57 Linea diretta con il Presidente Comitato di Redazione e dei Consigli Direttivi. Quando il contenuto esprime o può coinvolgere la 59 L’angolo dei media responsabilità di un Ente, o quando gli Autori parlano a suo nome, dovrà essere fornita anche l’autorizza- zione dei rispettivi responsabili. 61 L’avvocato dice... Il testo deve essere il più conciso possibile, compatibil- mente con la chiarezza di esposizione. Le bozze ver- 64 Infermieri in rete ranno corrette in redazione. I lavori non richiesti e non pubblicati non verranno restituiti. Le citazioni bibliografiche devono essere strettamen- te pertinenti e riferirsi a tutti gli Autori citati nel testo. Le citazioni da periodici devono comprendere: il cognome e l’iniziale del nome dell’Autore o dei primi due Autori, nel caso di più di due Autori, verrà indica- to il nome del primo, seguito da “et al”; il titolo ori- ginale dell’articolo, il titolo del periodico; l’anno di pubblicazione, il numero del volume, il numero della pagina iniziale. Le citazioni di libri comprendono: il cognome e l’ini- ziale del nome degli Autori, il titolo del libro (even- tualmente il numero del volume e della pagina, se la citazione si riferisce ad un passo particolare), l’editore, il luogo e l’anno di pubblicazione. Gli Autori che desi- derano la riserva di un certo numero di copie del numero contenente il loro articolo, devono farne richiesta esplicita al momento dell’invio del testo. Tutto il materiale deve essere spedito o recapitato al Collegio IPASVI di Roma, Viale Giulio Cesare, 78 - 00192 Roma.
e d i t o r i a l e E ora i fatti! di Gennaro Rocco ome per la costruzione di chi porta la responsabilità di certe C una casa si elabora il pro- getto e lo si realizza, così gli infermieri si trovano nella de- licata fase dei lavori in corso. resistenze. In questo contesto, la particolare “vivacità” politica del nostro Paese non ci aiuta. E non aiuta i cittadini, che nella sanità Con qualche difficoltà di troppo, vorrebbero vedere un riparo sicu- però, nel tradurre in tegole e ro dalle intemperie della propria mattoni il disegno tracciato su salute. L’alternarsi quasi convulso carta. E con la spiacevole sensa- di interlocutori istituzionali pro- zione di ritrovarsi soli. Dopo aver duce un sistema quanto mai far- ottenuto (strappandoli con de- raginoso e lento, ostacolando terminazione e caparbia ) riconoscimenti l’applicazione concreta delle leggi e la cre- legislativi mai raggiunti prima nei campi scita qualitativa dei servizi sanitari. Tutto della formazione, dell’esercizio e dell’au- ciò si riversa sulle nostre spalle come un tonomia professionale, gli infermieri con- peso ulteriore, non più sopportabile. tinuano a subire condizioni di lavoro ben Alla nuova Amministrazione Regionale del lontane da quelle previste dal quadro Lazio, nella sua veste di principale interlo- delle leggi. cutrice della professione infermieristica, E’ su questo fronte che la professione deve abbiamo chiesto un segnale deciso in que- serrare le fila, insistere e concentrare ogni sta direzione. Chi gestirà il sistema sanita- energia per spuntarla. Ha il dovere di farlo rio regionale nei prossimi anni non può per i cittadini prima ancora che per se stes- prescindere dalle rivendicazioni degli sa. La missione che ci vede impegnati da infermieri che, oltretutto, hanno dalla loro qualche anno e che ci chiama oggi a com- una forza ulteriore: quella dei numeri. piere lo sforzo decisivo è proprio questa: Incontrando l’Assessore alla Sanità, abbia- trasformare le nostre conquiste in realtà mo proposto patti chiari fondati su azioni operative, applicate e verificabili nell’atti- altrettanto chiare e concrete. Pochi vità professionale e organizzativa di ogni punti… almeno questi! A cominciare dal- giorno. Che senso ha riconoscere per legge l’emergenza infermieristica che non accen- agli infermieri una nuova veste professio- na ad attenuarsi e che anzi si aggrava di nale se poi sono costretti ad operare come anno in anno. La carenza di infermieri se nulla fosse accaduto? Perché la difficol- nelle strutture pubbliche e private del tà a tradurre le nuove leggi nel concreto, Lazio ha superato ormai la soglia critica ed sui luoghi di lavoro, nell’organizzazione mette a rischio l’erogazione dei livelli del servizio, diventa insuperabile? Chi minimi di assistenza. Il turn-over del perso- trova convenienza a mettere alla prova nale presenta un saldo negativo eclatante, così duramente il senso di responsabilità con un numero di neolaureati che non degli infermieri, spesso l’unico a garantire copre la metà dei colleghi che vanno in 1 l’erogazione dei servizi minimi ai cittadini? pensione o che si trasferiscono in altre Domande che dobbiamo porci e girare a regioni. 1
Un’emergenza che, finora, è stato possibi- non considerare gli Oss come possibili le arginare solo attraverso l’assunzione di sostituti dell’infermiere, formarli esclusi- infermieri extracomunitari, non senza pro- vamente nelle scuole infermieristiche e blemi legati soprattutto alla conoscenza sotto il diretto controllo degli infermieri, della lingua e alla comunicazione. Nelle dai quali devono essere coordinati. piante organiche delle Aziende sanitarie e Anche l’Ecm ha bisogno di nuove regole e ospedaliere del Lazio mancano almeno 4 nuove condizioni operative. I corsi sono mila infermieri, per un rapporto di 5,5 ancora pochi e i Piani Formativi Aziendali, infermieri per mille abitanti contro il 7,7 quando esistono, non soddisfano il biso- della media europea. I 30 mila colleghi in gno formativo di tutto il personale. Per di servizio sono nettamente insufficienti per più il costo, in termini economici e di garantire la qualità dei servizi, se non tempo, ricade tutti sugli infermieri. attraverso un sacrifici abnormi, sottopo- Servono corsi aziendali in orario di servi- nendosi a turni ripetuti e consecutivi, cari- zio, l’assegnazione di specifici fondi al chi di lavoro eccessivi e stressanti, a una Programma Ecm, il ricorso a strumenti più lunga serie di mansioni improprie. La moderni come la formazione a distanza, situazione è insostenibile. Abbiamo chie- l’e-learning e l’autoformazione. sto e ottenuto dall’Assessore l’impegno Ma innovazione non è solo tecnologia. prioritario della Regione per sostenere e Innovazione è anche puntare con decisio- facilitare le assunzioni e i concorsi per ne sul territorio, portare i servizi laddove i infermieri. cittadini li richiedono. Insistiamo: vanno Ma non può bastare. Bisogna contrastare attivati gli ambulatori infermieristici, va la crisi di vocazioni infermieristiche tra i sviluppata la figura dell’infermiere di giovani, agendo insieme per rilanciare famiglia per la gestione ottimale delle l’immagine della professione, il suo appeal multipatologie croniche, sempre più e per aiutare le scuole sedi di formazione numerose e complesse con l’aumento infermieristica ad uscire dalla profonda della popolazione anziana. crisi economica che vivono ormai da qual- E perché tutto accada davvero c’è biso- che anno. Già molte delle 30 scuole del gno di uno strumento che verifichi Lazio convenzionate con le università costantemente la situazione riferita ai hanno comunicato di essere prossime alla servizi, al personale e all’applicazione chiusura per mancanza di fondi. Non pos- effettiva di norme e disposizioni. siamo permetterlo! Significherebbe chiu- Abbiamo chiesto l’istituzione di un dere il principale canale di “approvvigio- Osservatorio Regionale sulle Professioni namento” della professione, privandola Sanitarie, ricevendo l’assenso della del suo futuro. Chiediamo dunque che la Regione, con cui monitorare la realtà Regione Lazio torni a finanziare queste operativa. E’ una sfida anche questa, la sedi formative, come avveniva prima della volontà manifesta degli infermieri di trasformazione in corsi universitari. E poi mettersi in gioco continuamente, al la revisione del protocollo d’intesa passo con quello che la nostra professio- Regione-Università, fermo ormai al 1997. ne è oggi: qualificata, autonoma, di livel- Il decollo della Dirigenza Infermieristica e lo europeo. Non dimentichiamo però, dei Dipartimenti dell’Assistenza costitui- che il riconoscimento dell’autonomia sce un’altra priorità. La mancata revisio- professionale e la maggiore qualificazio- ne organizzativa dei servizi causa disastri ne, comportano anche l’aumento delle sia in termini economici sia di efficienza e responsabilità. E’ anche per questo che soddisfazione del personale e degli uten- gli infermieri hanno diritto ad un diverso ti. Chiediamo l’immediata attivazione in inquadramento contrattuale (che sia ogni Azienda sanitaria e ospedaliera di almeno di pari dignità di quello ricono- due dipartimenti: quello dell’Assistenza sciuto alle altre professioni sanitarie!), e per le professioni infermieristiche ed ad uno sviluppo delle carriere. Si tratta di ostetriche e quello delle Professioni sani- passaggi ineludibili ed improcrastinabili tarie tecniche, della riabilitazione e della che darebbero risposta a molte delle prevenzione. E sulle figure di supporto questioni irrisolte e nuovi impulsi e sti- all’attività infermieristica come quella moli ad una categoria che nonostante dell’Oss, chiediamo di fissarne ogni anno tutto, continua a garantire prestazioni di 2 il reale fabbisogno, attribuirle mansioni ottima qualità e che sa farsi apprezzare svolte impropriamente dagli infermieri, dalla gente. 2
Esperienze a confronto La partecipazione dei famigliari nella riabilitazione dell’utente ricoverato: indagine statistica su un campione di infermieri di Debora Calenzo e Edda Oliva Piacentini INTRODUZIONE insieme di interventi e attività che mirano ad aiutare le persone a fare uso delle loro a situazione storica della sanità del risorse residue, per massimizzare il loro L nostro paese è stata ed è caratte- rizzata da profondi cambiamenti normativi e organizzativi e la riabilitazione rappresenta l’attività che, più di ogni altra, stato funzionale, contenere o evitare l’han- dicap e migliorare la qualità della loro vita. Essa può interessare persone di qualunque età che presentino disabilità fisiche o psi- è interessata da questo processo di svi- chiche. luppo e di riorganizzazione. L’assistenza infermieristica nel settore riabi- La riabilitazione ha avuto significati diversi litativo è la risorsa più importante e al in epoche diverse. Inizialmente essa veniva tempo stesso, l’anello più critico per l’impe- intesa come trattamento del fatto invali- gno relazionale, la responsabilità professio- dante, costituito da una patologia o da un nale ed il carico lavorativo. incidente; ma, come sottolinea Jerome Essa agisce da trait d’union tra utente, Myers, la riparazione del danno o dell’in- famigliari e gruppo riabilitativo e si fa cari- sufficienza fisica non comporta necessaria- co di competenze psicologico-tutoriali ed mente il ripristino funzionale massimale. La assistenziali. Il contatto a tempo pieno con riabilitazione si è poi ampliata fino ad l’utente ne fa, da un lato, un interlocutore includere la funzione sociale e professiona- privilegiato a cui l’utente ed i famigliari le e recentemente, ha cominciato ad inte- possono confidare le più intime riflessioni o ressare lo spazio vitale principale dell’uten- recriminazioni e, dall’altro, un osservatore te, in particolare la famiglia e la comunità. pronto a verificare ed attivare le misure La moderna riabilitazione non è intera- emergenti per repentini cambiamenti delle mente basata su considerazioni umanita- condizioni cliniche dell’utente. rie; e per coloro la cui tendenza è più prag- Nel processo riabilitativo, la famiglia gioca matica esiste la prova indiscutibile che la un ruolo centrale nella vita dell’utente e ne riabilitazione è un’impresa economicamen- è il principale contesto di essa. Attraverso le te realizzabile. L’aspetto più chiaramente famiglie, le persone crescono, ottengono il visibile e spettacolare della riabilitazione senso di sé, coltivano valori e credenze sulla non deve oscurare un risultato parimenti vita e progrediscono attraverso le fasi di valido, vale a dire il ripristino della capacità sviluppo della vita. La famiglia è la prima dell’individuo sino al punto in cui questi guida alla socializzazione, educa sulla salu- può riprendere ruoli non specificamente te e la malattia, mostra come ottenere resi- diretti a fornire un guadagno, ma a volte stenza, adattamento e reazione agli agen- capaci di fornire rinnovamenti sociali e ti stressanti della vita. 3 affettivi in numero elevato. Quando un componente della famiglia si Oggi, la riabilitazione rappresenta un ammala o subisce danni al proprio corpo, 3
sono influenzati tutti i famigliari. In base È importante sottolineare, però, che alla natura del problema di salute, i fami- benché per “famiglia” si intenda tradi- gliari possono dover compiere numerosi zionalmente la madre, il padre e i figli, 4 adattamenti al loro stile di vita o devono all’interno della nostra società esistono modificarlo radicalmente. molti altri tipi di convivenze: il conviven- 4
te, i compagni e i parenti lontani gioca- zione dei Direttori Sanitari, richiedendo no tutti un ruolo significativo nel sistema direttamente agli infermieri la collabora- di supporto. zione allo studio, fornendo nel contempo Pertanto, qualunque sia la struttura della tutti i chiarimenti necessari e assicurando famiglia essa assume un’importanza fonda- l’anonimato. mentale nel processo di riabilitazione del- Strumenti utilizzati l’utente, in armonia con il gruppo multidi- Lo strumento utilizzato per la ricerca è sciplinare. L’obiettivo del presente lavoro è stato il questionario: “Valutazione della stato, quello di indagare sull’opinione degli partecipazione dei famigliari al processo infermieri riguardo alla partecipazione dei riabilitativo”, realizzato direttamente dal famigliari alla riabilitazione dell’utente gruppo di studio. ricoverato. Il questionario è suddiviso in cinque parti: * Dati socio-demografici dell’infermiere * Dati attinenti all’informazione dei fami- DISEGNO DELLA RICERCA: gliari STRUMENTI, MATERIALI * Dati relativi alla collaborazione dei fami- E METODI gliari nel processo riabilitativo * Dati riguardanti l’adattamento dei fami- Campione: caratteristiche, criteri gliari al processo riabilitativo di scelta e reclutamento * Dati relativi a suggerimenti futuri. Il campione considerato è costituito da 100 Il questionario è costituito di 26 items a unità infermieristiche risposta chiusa, a scelta multipla e aperta. Le unità intervistate sono infermieri di due Nella prima fase di sperimentazione è stato cliniche riabilitative della regione Lazio. effettuato uno studio pilota mediante la La collaborazione è stata chiesta a tutti somministrazione di dieci questionari ad senza distinzione di sesso, età ed anzianità infermieri della clinica riabilitativa, esclusi di servizio. dallo studio successivo. Il reclutamento è stato effettuato recando- Metodo si nelle strutture prescelte previa autorizza- Il questionario, anonimo ed autocompila- 5 5
to, è stato somministrato agli infermieri La compilazione del questionario si è dopo aver spiegato loro le finalità parti- verificata dopo circa un’ora dall’avve- colari dell’intervista e generali dello stu- nuta consegna. 6 dio, assicurando l’anonimato nell’utilizzo Analisi statistica dei dati. Inizialmente è stata effettuata un’analisi 6
descrittiva univariata, consistente nel calco- nell’unità Operativa di Riabilitazione lo delle percentuali delle risposte per sin- cardiologica, il 14% nel reparto di gola domanda e quando utile di media e Lungodegenza post-acuzie, il 12% deviazione standard. nell’Unità Operativa di Riabilitazione I dati sono stati ricondotti in un diagramma respiratoria, l’8% nel D/H della Riabi- di dispersione per una osservazione d’insie- litazione Neuromotoria, l’8% nella me della casistica, ma anche per accertare R.A.I. e per concludere, il 9% in R.S.A. dati atipici ed inesatti. I risultati più rilevan- (grafico n°2) ti, significativi e non, calcolati con il test del Alle unità intervistate, si è voluto indagare x2, sono stati rappresentati graficamente se i famigliari, solitamente, sono informati attraverso istogrammi, diagrammi circolari sui programmi di riabilitazione del parente e diagrammi a barre. ricoverato; l’89% ha dichiarato che la fami- Analisi dei risultati glia è a conoscenza dei programmi riabili- Caratteristiche del campione ed anali- tativi svolti nella clinica, mentre il restante si delle associazioni 11% non è consapevole di ciò. (grafico n°3) Il campione esaminato è costituito da 100 In seguito, è stato chiesto agli infermieri, unità, con età media di 33 anni, in preva- chi solitamente provvede ad informare, tra lenza di sesso femminile (69%), con una le diverse figure del gruppo multidiscipli- carriera professionale nel settore riabilitati- nare, i parenti dell’utente: il 51% dichiara il vo di 8 anni. (grafico n°1) medico, il 21% sostiene l’infermiere coordi- Tra le unità intervistate, l’87% non ha natore, il 12% afferma il fisioterapista, conseguito altri titoli successivamente a l’11% l’infermiere, l’operatore socio-sanita- quello da infermiere, solo il 13% ha un rio il 2% e infine l’assistente sociale il 3%. altro titolo. Le unità operative, in cui (grafico n°4) gli infermieri svolgono il loro servizio, Successivamente, è stato chiesto se i fami- 7 sono: il 33% nell’unità operativa di gliari conoscono e identificano le diverse Riabilitazione Neuromotoria, il 16% figure professionali presenti nel centro 7
riabilitativo; il 73% ha risposto positiva- riguardo all’importanza dell’unità fami- mente, al contrario il 27% dichiara che la gliare e cooperazione interfamigliare in un famiglia non è in grado di identificare le percorso riabilitativo. figure a cui potersi rivolgere. (grafico n°5) Il 74% degli infermieri dichiara che, a volte, Alla domanda seguente, il campione inter- la famiglia ha difficoltà a comprendere le vistato ha dato un valore medio di 8, spiegazioni riguardanti la condizione del 8 8
proprio congiunto; l’altro 14% risponde in I mezzi fondamentali che la famiglia offre, maniera precisa e conferma l’impedimento per dare un sostegno emotivo alla persona da parte dei famigliari, mentre il restante diversamente abile sono: il 45% indica il 12% non crede che ci sia incomprensione. sostegno famigliare, il 43% sostiene la (grafico n°6). comunicazione, il 9% afferma la fede reli- Alle unità intervistate, è stato chiesto se la giosa e infine per il 3% forniscono altri famiglia dell’utente, collabora con il perso- mezzi. (grafico n°11) nale infermieristico al raggiungimento Il 68% del campione esaminato, ritiene che degli obiettivi della riabilitazione: il 66% la famiglia è in grado di soddisfare, duran- ha risposto positivamente, invece il 34% te il processo riabilitativo, le esigenze fisi- non è soddisfatto della collaborazione. che, emotive, spirituali o di sicurezza dei (grafico n°7). propri membri; al contrario, il 32% si trova Successivamente, si è domandato agli infer- in disaccordo. (grafico n°12) mieri se i famigliari s’impegnano a rispetta- In seguito a tale domanda, gli infermieri re le funzioni (di assistenza economica, fisi- insoddisfatti hanno voluto dare una moti- ca, di sostegno, di socializzazione, ed altro) vazione aperta, per poter specificare ciò nei confronti del congiunto; il 72% degli che può comportare un’inadeguata soddi- infermieri sostiene che l’impegno è presen- sfazione dei bisogni dell’utente. Le rispo- te, mentre il restante 28% afferma il con- ste negative sono state raggruppate facen- trario. (grafico n°8). do riferimento alla presenza di scarsa Alla domanda “I famigliari hanno l’abitudi- informazione dei famigliari, scarsa parteci- ne di porre domande al personale infer- pazione interfamigliare, inadeguata orga- mieristico?”: il 98% degli infermieri ha nizzazione strutturale, accettazione nega- risposto affermativamente. (grafico n°9) tiva della crisi famigliare, eccessiva ansia, L’88% degli intervistati, afferma che i prevalenza di iperprotettività e superficia- parenti hanno iniziative eccessive e iper- lità. (tabella A). protettive nei confronti del proprio con- I modi con cui, i famigliari, partecipano 9 giunto, il 12% non pensa che i famigliari al processo riabilitativo sono: il 35% siano iperprotettivi. (grafico n°10). comunica con il gruppo d’assistenza, il 9
27% impara le tecniche necessarie per e di altre figure. Il 36% dichiara che mostra- assistere il congiunto a domicilio, il 13% no rabbia e violenza verbale a chiunque è aiuta il gruppo multiprofessionale a tro- coinvolto nel processo riabilitativo. Il 12% vare e adottare strategie efficaci per ritiene che l’opposizione sia una reazione superare la crisi del congiunto, il 6% par- frequente d’incapacità d’adattamento, il tecipa ad incontri multidisciplinare per la 9% dichiara che la famiglia manifesta segni soluzione di problemi e per finire il 19% di riprovazione riguardo all’assistenza al non vuole dare la giusta importanza alla proprio congiunto e l’8% rivela che il ritiro loro partecipazione. (grafico n°13). sia un’altra reazione per scappare da una Alla domanda se la famiglia è in grado di realtà indesiderata. Infine il 7% non ritiene gestire in maniera costruttiva l’esperienza valida nessuna delle precedenti reazioni di recupero del proprio congiunto, il 65% enunciate. (grafico n°16). degli intervistati ritiene che i famigliari Secondo il giudizio degli infermieri, i fatto- sono all’altezza di gestire questa esperien- ri che maggiormente influiscono sulla fun- za, mentre il 35% non ritiene adeguata la zionalità famigliare nel processo riabilitati- loro gestione. (grafico n°14). vo, sono: il 36% indica che la famiglia ha All’items n°21, si vuole indagare se i paren- una riduzione di forze fisiche ed emotive ti sono partecipi, esprimendo le proprie durante l’iter riabilitativo, il 28% sostiene opinioni. Il 92% degli infermieri ha risposto che le problematiche passate non risolte positivamente, il restante 8% non crede possono ritornare ad essere presenti e che ci sia tale forma di partecipazione. (gra- quindi influire nella funzionalità, il 21% fico n°15). dichiara che i parenti sono influenzati L’adattamento al processo riabilitativo non negativamente da un ricovero ripetitivo di è sempre facile per i membri di ogni fami- un famigliare, per ultimo il 15% afferma glia. Le reazioni che si manifestano con più che un altro fattore demotivante è la man- frequenza sono: il 28% degli infermieri canza di risorse economiche. (grafico n°17) 10 sostiene che la famiglia diventa arrogante Durante il processo riabilitativo, i famiglia- nei confronti del personale infermieristico ri adottano diverse strategie di affronto. Il 10
49% riferisce che i famigliari usano una glia di gestire in maniera costruttiva il recu- strategia di affronto efficace, consistente in pero del proprio parente, risulta un X? una valida gestione e preparazione alla significativo pari a 14,6. (Tabella C) salute e alla crescita come famiglia. Il 33% Da ciò si evince che tale comportamento, dichiara che la famiglia utilizza una strate- può ostacolare l’assistenza degli infermieri, gia di affronto inefficace con compromis- e ritardare così il recupero dell’autonomia sione dell’adattamento al problema sanita- dell’assistito. A questo punto, è opportuno rio, ciò indica che i parenti trasmettono al sottolineare, che nonostante nelle struttu- proprio congiunto un insufficiente soste- re ospedaliere vi sia adeguata informazio- gno, conforto e assistenza famigliare. ne ai famigliari, da parte di tutti i compo- Terminando, il 18% afferma l’impiego di nenti del gruppo multidisciplinare, il recu- un affronto famigliare inefficace con inva- pero dell’utente può essere ostacolato, o in lidazione dell’adattamento al problema ipotesi estreme, peggiorato da un atteg- sanitario, ovvero si riscontra quando un giamento negativo, di ansia, rassegnazio- membro di famiglia impedisce alla stessa di ne, paura e rabbia dei famigliari. adattarsi al problema riabilitativo e tera- peutico. (grafico n°18). Alla seguente domanda, il 90% degli inter- CONCLUSIONI vistati, dichiara di ritenere utile organizza- re corsi di preparazione per la famiglia del- Nella riabilitazione l’obiettivo di riportare l’utente, aiutandoli a superare la crisi, il l’individuo ad un impiego produttivo si restante 10% non è favorevole a questo associa indissolubilmente con l’intento suggerimento. (grafico n°19). umanitario, teso a portare la persona diver- Il questionario termina chiedendo agli samente abile da uno stato di impotenza infermieri, un giudizio complessivo sulla ad una posizione di dignità e di rispetto partecipazione dei famigliari nel processo verso se stessa. riabilitativo: dunque il 40% ritiene che la Il raggiungimento di un cambiamento partecipazione sia sufficiente, il 36% ha positivo, il ripristino dell’autonomia, la dato un buon giudizio, il 19% esprime un soddisfazione e la gradibilità dell’utente e valore totalmente insufficiente e solo il 5% della famiglia sono, per gli infermieri, lo attribuisce un giudizio discreto. scopo della professione e la conquista di Concludendo nessuna delle 100 unità ha elevata soddisfazione professionale. In espresso un ottimo giudizio sulla partecipa- quest’ottica, l’infermiere ha coscienza del zione dei famigliari nella riabilitazione. proprio ruolo, emerge la sua capacità (grafico n°20). intellettuale e relazionale nell’interazione Mettendo a confronto i dati dell’item, in con l’utente e con finalità ben specifiche. relazione alla collaborazione tra famigliari Non più “to cure”, ma “to care” con fina- e infermieri per raggiungere gli obiettivi lità precise, costruendo un rapporto della riabilitazione e l’item riguardante il empatico utente/famiglia basato sulla giudizio complessivo degli infermieri sulla professionalità, sulle conoscenze, sulla partecipazione dei famigliari nel processo coscienza, sull’umanizzazione e tradotto riabilitativo, risulta un X? significativo pari nell’organizzazione. a 5,76. (Tabella B). Nella gerarchia del sistema sociale, la fami- Dai risultati del questionario somministra- glia è senza dubbio il sistema più impor- to si evidenzia, come aspetto positivo, la tante per l’individuo diversamente abile, collaborazione dei famigliari con gli infer- che deve essere considerata con estrema mieri al raggiungimento degli obiettivi cura, in quanto, il grado di dipendenza della riabilitazione, nonché una sufficiente dalla famiglia varia direttamente in base al partecipazione degli stessi nel processo grado di invalidità. Nell’interesse di recu- riabilitativo. perare quanto più è possibile della perdita Paragonando i dati della domanda attinen- causata dal fattore invalidante, qualunque te il comportamento iperprotettivo del ne sia la natura, l’utente ed i suoi fami- 11 famigliare nei confronti del congiunto e la gliari devono ricevere tutta la guida neces- domanda alla relativa capacità della fami- saria ai fini di un’intensa motivazione. Nel 11
momento in cui sono state intraprese tutte stabilire delle comunicazioni meno diretti- le misure ricostruttive disponibili per l’u- ve e più empatiche. Durante questa fase tente, il trattamento riabilitativo dei fami- egli deve essere neutrale ed evitare il con- gliari aiuta lo stesso a mantenere il guada- flitto. Ciascun membro della famiglia va gno ottenuto, a preservare lo stato prece- incoraggiato ad esprimere particolari dente e a sviluppare possibilità compensa- preoccupazioni o interessi senza avere il tive per raggiungere completamente le timore di incomprensioni o discussioni. sue mete. L’utente ed i famigliari spesso Uno degli interventi, è quello di fornire un hanno bisogno di assistenza nell’apprezza- sostegno che prevenga o prepari alle diffi- re le alternative compensatorie e nell’inco- coltà che si presenteranno. Questo soste- raggiare lo sforzo costruttivo verso obietti- gno deve essere finalizzato a due tipi di vi realistici. Spesso, però, l’evoluzione urta cambiamenti: quelli associati alla patologia contro la mancanza di collaborazione da ed ai cambiamenti evolutivi. Quando la parte dei famigliari o del loro interesse per famiglia è consapevole, cosciente ed infor- i progressi dell’utente. Dopo la ricostruzio- mata sulle difficoltà che possono presen- ne i famigliari possono programmare un tarsi nel processo riabilitativo, maggiore supporto per i programmi del congiunto, sarà la possibilità di avere una risposta posi- sviluppare o adattare le sue capacità ed i tiva e adattiva, anziché dannosa o contro- suoi interessi professionali e per trovare i producente. Oltre al sostegno preventivo, modi atti a superare le sue limitazioni di nelle famiglie in cui vi sono utenti diversa- forza e di mobilità. Nell’interesse del rap- mente abili, deve essere creato un collega- porto produttivo ed armonico, i famigliari mento, un legame tra le persone che con- TABELLA A Perché i famigliari non sono in grado di soddisfare le precedenti esigenze? Risposte Valori assoluti Percentuali Scarsa informazione 10 31% Prevalenza di iperprotettività 4 12,5% Eccessiva ansia 7 22% Scarsa partecipazione 5 16% Accettazione negativa 4 12,5% Inadeguata organizzazione strutturale 2 6% TOTALE 32 100% devono essere sensibilizzati sull’importan- dividono la stessa esperienza. Lavorare in za di rispettare la singolare e peculiare collegamento significa mettere in contatto gerarchia delle necessità avvertite dal con- la famiglia immediata, gli amici e la comu- giunto. nità per poter identificare i problemi, tro- Nel lavoro con le famiglie, l’infermiere ha vare delle soluzioni e fornire le risorse spesso la sensazione che il nucleo in diffi- necessarie. Di fatto, le famiglie che si scam- coltà tenda a delegare la soluzione dei pro- biano preoccupazioni in un momento cari- pri problemi non soltanto di tipo clinico, co di tensione, si forniscono allo stesso ma anche emotivo-relazionale, percepen- tempo un sostegno reciproco, cercando di do su di sé la responsabilità di ridurre al comprendere e di adattarsi ai cambiamenti minimo tali problemi. Diventa, pertanto, imposti dalla patologia. I rapporti che si fondamentale, rinforzare la fiducia con stabiliscono in questa situazione sono, ini- alcuni interventi concreti, stabilendo dei zialmente, di grande importanza anche se confini precisi, rispettando gli obiettivi con- sono temporanei e non soddisfano piena- cordati e mostrando tolleranza quando si mente il bisogno di supporto necessario riscontrano degli atteggiamenti negativi. per affrontare i cambiamenti che si verifi- 12 Nel momento in cui si è stabilita una rela- cano nel tempo. Comunque, l’infermiere zione di fiducia, l’infermiere può iniziare a può progettare delle strategie di interven- 12
TABELLA B Comparazione tra la collaborazione dei famigliari con gli infermieri per raggiunge- re gli obiettivi della riabilitazione e il giudizio complessivo degli stessi sulla parteci- pazione dei famigliari a tale processo. La famiglia dell’utente, collabora Dai un giudizio complessivo con gli infermieri al raggiungimento sulla partecipazione dei famigliari degli obiettivi della riabilitazione? nel processo riabilitativo Si No TOTALE Si 64 2 66 No 17 17 34 TOTALE 81 19 100 TABELLA C Comparazione fra le manifestazioni di iperprotettività da parte dei famigliari, nei confronti del congiunto ricoverato e la loro gestione costruttiva nell’esperienza di recupero del parente. I parenti, hanno mai preso iniziative La famiglia è in grado di gestire eccessive e iperprotettive in maniera costruttiva l’esperienza nei confronti del congiunto? di recupero del proprio congiunto? Si No TOTALE Si 53 35 88 No 12 0 12 TOTALE 65 35 100 to che assicurino un sostegno più duraturo quando necessario, possano essere indivi- e consistente. È necessario anche pianifica- duate delle strategie d’intervento alterna- re dei momenti di riposo dall’assistenza tive. Quindi, perché l’assistenza sia efficace all’utente, di modo che la famiglia acquisi- è fondamentale la collaborazione tra le sca nuove energie e aiuti più efficacemen- famiglie e tutti gli operatori sanitari. Un te il soggetto stesso. Il lavoro di collega- altro intervento fondamentale è quello di mento consente agli altri di essere consa- fornire informazioni specifiche, in quanto pevoli dei problemi potenziali e di fornire l’infermiere deve conoscere pienamente la un aiuto che altrimenti verrebbe meno. capacità della famiglia di comprendere e L’invio alle strutture territoriali fa parte del attuare le cure adeguate prima della dimis- lavoro di collegamento, utile in tutte quel- sione dell’utente. Egli deve possedere le situazioni in cui si prevede che l’utente un’ampia base di conoscenze su questi pro- continuerà ad avere bisogno di assistenza blemi, per evitare atteggiamenti estremi anche dopo la dimissione. Tale atto non che portino a conclusioni premature o a consiste solo nel fornire dei nominativi e raccogliere delle informazioni irrilevanti. degli indirizzi di strutture che l’infermiere Il riferimento a professionisti e gruppi di ritiene necessarie per i bisogni della fami- sostegno, può essere sorgente di aiuto per glia, ma, perché sia veramente utile, devo- le persone che hanno difficoltà nel ruolo no essere presi in considerazione altri due assistenziale. Il counseling continuo può elementi, qual è il significato che riveste esser necessario per famiglie con situazioni l’invio per l’utente e per la famiglia e qual di stress, come patologie croniche, tensione è la ricettività della struttura individuata. È di ruolo, ed altro. Esso si focalizza sull’inte- 13 importante, dunque, seguire le famiglie razione fra i componenti, piuttosto che su dopo che c’è stato un invio di modo che, un’unica persona. I ruoli e le relazioni ven- 13
gono esaminati per cercare di facilitare la cipazione dei famigliari, in modo da comunicazione, il problem-solving, raffor- conoscere le diverse problematiche a zando così i legami. Nel futuro, l’attività cui vanno incontro e predisporre delle infermieristica dovrà integrare sempre di strategie di interventi efficaci per pro- più la famiglia in tutte le fasi del proprio muovere la salute; lavoro. Pertanto è necessario comprendere - creare un gruppo di infermieri di riferi- nel modo più esauriente possibile la strut- mento con lo scopo di educare e sostene- tura, le funzioni e lo sviluppo delle fami- re i famigliari nel periodo successivo alla glie. Una volta ottenuti questi dati, sarà dimissione, per favorire una giusta assi- possibile valutare le famiglie e predisporre stenza e mantenere lo stato di benessere delle strategie di intervento che promuo- raggiunto. vano la salute. Lo sviluppo di un piano di insegnamento Per promuovere un’adeguata assistenza scritto, guida il processo educativo e coor- infermieristica all’utente e ai famigliari in dina il lavoro fra i membri del gruppo mul- ambito riabilitativo, e facilitare così la loro tidisciplinare. Senza un piano scritto, l’inse- collaborazione, si possono delineare i prin- gnamento può essere lasciato al caso ed cipali obiettivi e insegnamenti per il futuro: essere inefficace. Esso, invece, è utile per - organizzare riunioni individuali tra il avere un riferimento alla valutazione, oltre gruppo multidisciplinare e la famiglia del- che per promuovere la comunicazione con l’utente, nella fase iniziale del ricovero i professionisti che hanno un ruolo attivo nella struttura, per poter individuare i nell’insegnamento. Un piano educativo rapporti tecnico-relazionali fra l’individuo scritto deve essere incorporato in un per- e la famiglia; corso critico, indicando a quale punto del- - organizzare un incontro settimanale, tra il l’assistenza si deve verificare un insegna- gruppo multidisciplinare e più famiglie mento specifico. degli utenti ricoverati, anche con l’assi- stenza di uno psicologo, per confrontare le diverse problematiche delle famiglie e LIMITI E CONSIGLI per cercare di trovare delle soluzioni; - prolungare gli orari di visita per i fami- Tra i limiti del tipo di studio impiegato si gliari, in modo da consentire un maggior evidenzia che l’opinione degli infermieri contatto con gli utenti e permettere a può essere diversa da ciò che si verifica real- questi ultimi di sentirsi a proprio agio; mente. Più precisamente, nel presente stu- - progettare degli opuscoli informativi per i dio, le opinioni degli infermieri non sono famigliari, da consegnare all’inizio del state verificate e confrontate con quelli dei percorso riabilitativo, per guidarli e pro- famigliari. Per poter generalizzare i dati muovere una migliore conoscenza della rilevati, nel futuro occorrerà effettuare una struttura, delle funzioni e dei programmi seconda indagine quantitativa, per compa- svolti; rare le opinioni degli infermieri con quelle - permettere una migliore formazione dei famigliari. organizzativa del personale infermieristi- Si ritiene inoltre che l’interesse per la par- co insieme al restante gruppo multipro- tecipazione dei famigliari, non può limitar- fessionale, per gestire al meglio il proces- si esclusivamente a studi logico-razionali, so riabilitativo con l’utente ed i famigliari; ma comprendere studi relativi all’esperien- - ampliare degli spazi della stessa struttura za vissuta. o progettare, all’esterno di essa, altre strutture adibite al convitto dei famigliari e degli utenti in riabilitazione, facilitando AUTORI una migliore assistenza da parte dei fami- gliari e agevolando così, soprattutto colo- Calenzo Debora ro che hanno difficoltà a recarsi alla strut- D.A.I. Edda Oliva Piacentini tura stessa; 14 - sviluppare maggiori studi di ricerche infermieristiche nell’ambito della parte- 14
1. Basaglia N, Gamberoni L. L’infer- 16. Montesinos A. Organizzare miere della riabilitazione. Milano: ed un’assistenza di qualità nei reparti edi-ermes, 1998. ospedalieri. Milano: ed Vita e pen- 2. Christopherson V A. Rehabilitation siero, 1993. Nursing: perspectives and applica- 17. Basaglia N, Boldrini P. L’organiz- tions. Arizona: ed McGraw-Hill, 1974 zazione del processo in Medicina Ri- 3. Calamandrei C, D’addio L. Commen- abilitativa. Napoli: ed Gnocchi tario al nuovo codice deontologico. Editore, 1995. Milano: ed McGraw- Hill, 1999. 18. Heruti R.J, Ohry A. The Rehabili- 4. Galardi G, Cialanella B, Micheli A, tation Team – A Commentary. Nota 2. Scolari S. “I percorsi della riabilita- Am J Phys Med Rehabil 1995; 74: zione”. Nota 2. Med Oggi 2004; 4: 466-468. 100-105. 19. Glick P.C. American families: As 5. Suddarth B. Nursing Medico Chi- they are and were. In A. Skolnick & J. rurgico. Milano: ed Casa Editrice Am- Skolnick (Eds.). Family in transition brosiana, 2001. 1994; 8: 91-104. New York: ed Har- 6. Basaglia N. “La riabilitazione non è perCollins. una pillola”. Nota 2. Giorn italian di 20. Ahmann E. Family-centered care: Med Riab 1996; 10: 195-204. Shifting orientation. Nota 2. Pe- 7. Taricco M. Nursing e riabilitazione diatric Nursing 1994; 20: 113-117. nel mieloleso e nel traumatizzato 21. Sorensen K, Luckmann’s J, Bo- cranio encefalico: manuale per ope- lander V R. Il Nursing di base: con ap- ratori sanitari. Milano: ed Il Pensiero proccio fisiopatologico e psicologico. Scientifico Editore, 1999. Padova: edizione Piccin, 1996. 8. Basaglia N, Pace P. Valutazione e 22. Craven R F, Hirnle C J. Principi qualità dell’assistenza in Medicina Ri- fondamentali dell’assistenza infer- abilitativa. Misurazione – efficacia – mieristica: promuovere la salute. efficienza – organizzazione. Napoli: Milano: ed Ambrosiana, 1998. ed Gnocchi Editore, 1995. 23. United States Bureau of the 9. Basaglia N, Giustini A. “Quali Census. (1990). Statistical abstract of strutture per la riabilitazione?”. Nota the United States: 1990. Washington, 2. ISIS News 1992; 4: 5-15. DC: Author. 10. ANIN. Procedure protocolli e 24. Caplan G. Loss, stress, and mental linee guida di assistenza infermieri- health. Nota 2. Community Mental stica. Milano: ed Masson, 2002 Health Journal 1990; 26-27. 11. Morelli A, Battaglia A, Moncini C. 25. Tapia J. The nursing process in Nursing in medicina riabilitativa. Fi- family health. Nota 2. Nursing renze: ed Rosini editrice, 1995. Outlook 1972; 20: 267-270. 12. Delisa J A. Rehabilitation Medicine: 26. Thomas S.B, Quinn S.C, Billingsley Principles and pratice. Philadelphia: A, et al. The characteristics of nor- Second edit Lippincott Co, 1993. thern black churches with com- 13. Smith S, Duell D. L’assistenza infer- munity outreach programs. Nota 2. mieristica principi e tecniche. Milano: Am J Public Health 1994; 84: 575-579. edizioni Sorbona Milano, 1994. 27. Thomas D.D. (1993). Minorities in 14. Juchli L. L’assistenza infermieri- North America: African-American fa- stica di base: teoria e pratica. Firenze: milies. In J. L. Paul & R. J. Simeonsson ed Rosini editrice, 1994. (eds.). Children whith special needs: 15. Bizier N. Guida all’esercizio pro- Family, culture, and society (2 nd ed.) 15 fessionale. Milano: ed Sorbona, 1990. (pp. 122-138). Philadelphia: Harcourt 15
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Il Collegio è casa tua, utilizzalo per tutti i servizi che ti offre A che punto siamo? Facciamo due conti n’attività crescente, che si molti- schematico sull’attività di studio e ag- U plica giorno dopo giorno, con un numero sempre più alto di col- leghi che lo utilizzano e lo frequentano. Il Collegio vive una fase di grande giornamento. I dati di confronto sono resi omogenei utilizzando la media mensile e conside- rando per il 2004 il periodo di chiusura fervore e partecipazione. Merito anche dovuto al trasferimento della sede. I dati della nuova sede che consente un’orga- del 2005 si riferiscono alla data del 30 nizzazione migliore e mette a disposi- settembre. zione ampi spazi e nuovi servizi. Il bilancio dell’ultimo anno mette in luce un Collegio in piena attività, aperto e BIBLIOTECA operativo su molteplici fronti, concen- trato sui servizi agli iscritti, sulla vigi- Utenza lanza, sull’aggiornamento e proiettato sul futuro della professione. La consultazione dei testi segna una co- L’ultimo scorcio del 2005 permette di stante crescita della media mensile, po- tracciare un bilancio sintetico delle at- sitiva anche nel 2004. Gli incrementi an- tività e della risposta partecipativa degli iscrit- ANNO N. UTENTI MEDIA MENSILE INCREMENTO % ti. Inoltre dal confronto 2002 552 48,52 fra i dati degli ultimi tre 2003 671 58,34 20,23 anni si può trarre il dato 2004** 585 58,5 0,27 di tendenza. 2005* 664 78,11 33,52 Il quadro di sintesi che segue prende in consi- L’incremento tra la media mensile del 2002 e quella del 2005 è del 60,98% derazione le principali attività rivolte agli N. UTENTI iscritti. Si riferisce ai servizi di biblioteca, con- 2005* sultazione, accesso e contatti Internet, ve- 2004** rifica dei requisiti pro- N. UTENTI 2003 fessionali, consulenza legale, esami per col- 2002 leghi extracomunitari, 18 rivista professionale e 0 100 200 300 400 500 600 700 800 fornisce un resoconto 18
state straniere e italiane MEDIA MENSILE INCREMENTO % in abbonamento. Gli 100 spazi della nuova sede 80 hanno consentito l’ac- quisizione di un mag- 60 gior numero di mono- 40 grafie. L’incremento di 20 dotazione del 2004 è ri- 0 ferito principalmente a 2002 2003 2004** 2005* testi di management, quello del 2005 alle di- nuali sono notevoli, particolarmente verse aree del nursing e del diritto sani- quello tendenziale del 2005 che indica tario. E’ al vaglio della Commissione Bi- una maggiore fidelizzazione dell’utenza blioteca lo studio di un nuovo consi- e il diffuso gradimento della nuova sede. stente incremento della dotazione. Consultazione Cinahl Libri Libri incremento % catalogati* acquistati L’incremento generale del numero di 2003 897 consultazioni è importante e costante 2004 909 12 1,33 2005 955 46 5,06 ormai da tre anni. Il calo del 2003 va at- I dati si riferiscono ai soli libri acquistati e catalogati tribuito principalmente al cambiamento di gestione occorso nell’anno e alle di- verse priorità individuate. REVISIONE ANNO N. UTENTI CINAHL MEDIA MENSILE INCREMENTO % E VERIFICA 2002 75 6,52 REQUISITI 2003 64 5,56 -14,72 2004** 71 7,1 27,69 Il confronto fra i dati 2005* 78 9,1 28,16 degli ultimi tre anni de- scrivono il forte au- L’incremento tra la media mensile del 2002 e quella del 2005 del 39,57% mento netto e tenden- ziale del numero dei sol- leciti per permessi di soggiorno (1963) e delle verifiche della Accesso Internet residenza fuori dal comune (1856) e nel comune (1682). Le nuove condizioni logistiche hanno consentito un consistente aumento del- l’offerta di postazioni Internet gratuite a CONSULENZA LEGALE disposizione degli iscritti che ne usufrui- scono in numero e frequenza crescenti. E’ un servizio sempre più indispensabile La recente attivazione della registra- che registra un numero di richieste in co- zione dell’utenza in “navigazione” non stante aumento. Nell’ultimo triennio le permette tuttavia di proporre ancora consulenze legali fornite agli iscritti dati significativi. hanno sfiorato quota 1.000 e il dato ri- ferito alla frequenza annuale delle ri- chieste mostra un trend in netto rialzo, Patrimonio bibliografico passando da 313 consulenze del 2003 a 338 del 2004 e attestandosi, per l’anno in 19 I periodici a disposizione degli iscritti corso, a 327 domande alla data del 30 hanno raggiunto quota 164, di cui 94 te- settembre. Il dato di tendenza per il 2005 19
che hanno sostenuto Revisione e verifica requisiti iscritti l’esame di idoneità pre- visto per poter eser- 2000 citare in Italia. Il con- 1950 fronto del numero degli 1900 esami segna una sostan- 1850 ziale stabilità nel 1800 triennio considerato; 1750 stabile anche il dato di tendenza. 1700 1650 1600 LA RIVISTA 1550 1500 E’ un mezzo sempre più Somma di lettere sollecito Somma di verifiche Somma di verifica residenza prezioso per la circola- permesso di soggiorno residenza fuori comune comune zione della cultura infer- mieristica e lo scambio di esperienze profes- sionali fra colleghi. Attività di consulenza legale Dopo averne rinnovato 340 l’impostazione grafica e 335 2003 2004 i contenuti, si è puntato 330 fino al 30 settembre 2005 all’incremento della ti- ratura, della sua diffu- 325 sione e dei contributi 320 scientifici degli iscritti. 315 Nel 2003 e nel 2004 la 310 media delle copie che “Infermiere Oggi” ha 305 stampato e distribuito 300 2003 2004 fino al 30 settembre 2005 gratuitamente per ogni numero è di 23.000. I primi nove mesi del indica come verosimile il traguardo delle 2005 segnano il record assoluto della ti- 400 consulenze. ratura con 25 mila copie. I colleghi che nel periodo considerato hanno visto pub- blicare le proprie ricerche sono 137. ESAMI EXTRACOMUNITARI Il ricorso all’assunzione di colleghi extracomu- nitari è ormai un fe- Numero esami extracomunitari nomeno importante per frequenza e consistenza. E’ necessario perciò mo- 2003 nitorarlo costantemente 2004 per poterne prevedere 2005 gli sviluppi. Dal 2003 al 30 settembre scorso il Collegio ha esaminato più di mille gli infermieri 20 provenienti dai Paesi extra Unione Europea 20
STUDIO Tiratura rivista " Infermiere Oggi" E AGGIORNAMENTO Particolarmente intensa l’attività di organizza- 2005 zione di corsi itineranti, eventi formativi Ecm, giornate di studio, 2005 workshop, convegni e 2004 2004 viaggi di studio. Sul loro 2003 numero e sulla varietà dell’offerta abbiamo am- piamente relazionato sul 2003 primo numero di que- st’anno della rivista pub- 22000 22500 23000 23500 24000 24500 25000 blicando la relazione del presidente all’Assemblea degli iscritti. Ci interessa qui riportare i dati com- Colleghi che hanno pubblicato articoli di interesse scientifico plessivi e valutare la per- cezione e il gradimento 35 che gli iscritti mostrano 48 nei confronti degli eventi formativi allestiti dal Col- legio. Gli schemi che se- guono sono tratti dai questionari che vengono somministrati ai colleghi al termine di ogni ini- 2003 ziativa. 2004 54 2005 Dal giugno 2002, anno di inizio del programma ECM, il collegio IPASVI ha organizzato 35 eventi per infermieri, infermieri pediatrici e assistenti sanitari, per oltre 15.000 partecipanti per un totale di 244 crediti ECM. Giornate itineranti (12 edizioni) Dalla formazione all’esercizio professionale Qualità itineranti Qualità 12 giornate Rilevanza Rilevanza 12 giornate itineranti 34% 37% 44% 53% 1% 5% 7% 12% 6% 1% buona abbastanza rilevante 21 eccellente scarsa molto rilevante poco rilevante mediocre soddisfacente non rilevante rilevante 21
Gestione del paziente politraumatizzato Qualità Qualità gestione Rilevanza Rilevanza gestione del politraumatizzato del politraumatizzato 31% 30% 53% 54% 0% 16% 14% 1% 1% buona abbastanza rilevante eccellente scarsa molto rilevante poco rilevante mediocre soddisfacente non rilevante rilevante Infermiere e cittadino: quale relazione Qualità Qualità Sanit 2003 Rilevanza Totale del 5.12.2003 26% 39% 36% 1% 2% 58% 13% 2% 1% 22% buona abbastanza rilevante eccellente scarsa molto rilevante poco rilevante mediocre soddisfacente non rilevante rilevante Il ruolo degli infermieri nella valutazione della qualità dell’assistenza Efficacia Efficacia Rilevanza giornata di studio Rilevanza Colle Cesarano a Colle Cesarano 2% 20% 26% 34% 0% 51% 20% 44% 2% 1% abbastanza efficace molto efficace abbastanza rilevante molto rilevante poco rilevante 22 efficace parzialmente inefficace efficace non rilevante rilevante 22
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