CHI E' L'INFERMIERE OGGI: riflessioni sull'identita' professionale 28 settembre 2010 - Trento 30 settembre 2010 - Terzolas 1 ottobre 2010 ...
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CHI E' L'INFERMIERE OGGI: riflessioni sull'identita' professionale 28 settembre 2010 – Trento 30 settembre 2010 – Terzolas 1 ottobre 2010 - Tione di Trento 4 ottobre 2010 – Borgo Valsugana 5 ottobre 2010 – Cavalese 6 ottobre 2010 - Arco
Finalità Il tema dell'evoluzione professionale della figura infermieristica è oggi molto sentito e dibattuto in tutti gli ambiti operativi. Il Collegio IPASVI della Provincia Autonoma di Trento ha condotto una ricerca sull'immagine dell'infermiere, per avere una base di partenza per riflettere sul cambiamento professionale e sostenerlo. Questa ricerca è il punto focale della giornata formativa, che vuole essere un momento di confronto sull'immagine dell'infermiere, sull'identità professionale, sui metodi, gli strumenti e le strategie per sostenere l'autonomia.
Obiettivi • Aggiornare, uniformare ed approfondire le conoscenze sull'evoluzione della professione infermieristica • Analizzare e discutere i risultati della ricerca condotta dal Collegio Ipasvi di Trento sull'immagine professionale • Riconoscere gli ambiti di autonomia e le aree in collaborazione nell'agire quotidiano • Descrivere i metodi, gli strumenti e le strategie dell'autonomia professionale e dell'identità culturale
Contenuti • Chi è l'infermiere oggi? • Come si è evoluta la professione nell'ultimo decennio: le questioni aperte • I risultati della ricerca condotta dal Collegio Ipasvi di Trento sull'immagine professionale • Da che punto di vista? L'infermiere visto dai cittadini, dalle istituzioni, dalla comunità professionale • Aree di autonomia e aree in collaborazione: quale valore alla pratica professionale • I metodi, gli strumenti e le strategie dell'autonomia professionale e dell'identità culturale
CHI E' L'INFERMIERE OGGI?
L'esercizio professionale ... caratteristiche L'esercizio professionale è ancora caratterizzato da: •l’ampiezza del campo di attività •assenza di specializzazioni universalmente riconosciute •variabilità della pratica assistenziale •disomogeneità delle risposte
L'esercizio professionale ... caratteristiche La variabilità della pratica assistenziale e la disomogeneità delle risposte derivano da: •diversità nella formazione •tradizioni e abitudini delle realtà operative •scarsa diffusione di una cultura professionale basata su evidenze scientifiche e su teorie
I cambiamenti negli ultimi anni: In campo formativo In campo normativo Hanno avuto un impatto su: Cultura professionale Livelli di responsabilità Confini di autonomia I quali dovrebbero contribuire a modificare: Consapevolezza del ruolo Identità e coscienza professionale Assetto delle organizzazioni sanitarie Immagine sociale
Le professioni sanitarie: classificazione dei profili
L'infermiere e le altre professioni sanitarie DM 29 marzo 2001 Classificazione delle professioni Quadro sinottico dei profili − Professioni infermieristiche e della professione ostetrica – Professioni della riabilitazione – Professioni tecnico sanitarie – Professioni della prevenzione
L'infermiere e le altre professioni sanitarie − Professioni infermieristiche e della professione ostetrica − Infermiere - DM 739/94 − Ostetrica/o – DM 740/94 − Infermiere Pediatrico – DM 70/97
L'infermiere e le altre professioni sanitarie − Professioni della riabilitazione − Podologo – DM 666/94 − Fisioterapista – DM 741/94 − Logopedista – DM 742/94 − Ortottista-assistente di oftalmologia – DM 743/94 − Terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva – DM 56/97 − Tecnico della riabilitazione psichiatrica – DM 182/01 − Terapista occupazionale – DM 136/97 − Educatore professionale – DM 520/98
L'infermiere e le altre professioni sanitarie − Professioni tecnico sanitarie Area tecnico-diagnostica • − Tecnico audiometrista – DM 667/94 − Tecnico sanitario di laboratorio biomedico – DM 745/94 − Tecnico sanitario di radiologia medica – DM 746/94 Tecnico di neurofisiopatologia – DM 183/95 • Area tecnico-assistenziale − Tecnico ortopedico – DM 665/94 − Tecnico audioprotesista – DM 668/94 − Tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare – DM 316/98 − Igienista dentale – DM 137/99 − Dietista – DM 744/94
L'infermiere e le altre professioni sanitarie − Professioni della prevenzione − Tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro – DM 58/97 − Assistente Sanitario – DM 69/97
I cambiamenti in campo NORMATIVO
L’EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA INFERMIERISTICA DM 14 settembre 1994, n. 739 Legge 26 febbraio 1999, n. 42 Legge 10 agosto 2000, n. 251 Legge 8 gennaio 2002, n. 1 Legge 1 febbraio 2006, n. 43
DM 14 settembre 1994, n. 739 … L’infermiere è responsabile dell’assistenza generale infermieristica … identifica i bisogni di assistenza infermieristica … e formula i relativi obiettivi Pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico Garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico- terapeutiche L’infermiere agisce sia individualmente sia in collaborazione con altri operatori sanitari e sociali Per l’espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell’opera del personale di supporto
Legge 26 febbraio 1999, n. 42 1. La denominazione "professione sanitaria ausiliaria" nel testo unico delle leggi sanitarie, approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, e successive modificazioni, nonchè in ogni altra disposizione di legge, è sostituita dalla denominazione "professione sanitaria".
Legge 26 febbraio 1999, n. 42 Dalla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogati il regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica 14 marzo 1974, n. 225, ad eccezione delle disposizioni previste dal titolo V, il decreto del Presidente della Repubblica 7 marzo 1975, n. 163, e l'articolo 24 del regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 1968, n. 680, e successive modificazioni. Il campo proprio di attività e di responsabilità delle professioni sanitarie di cui all'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni e integrazioni, è determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istitutivi dei relativi profili professionali e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di diploma universitario e di formazione post-base nonchè degli specifici codici deontologici, fatte salve le competenze previste per le professioni mediche e per le altre professioni del ruolo sanitario per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea, nel rispetto reciproco delle specifiche competenze professionali.
Legge 10 agosto 2000, n. 251 Gli operatori delle professioni sanitarie dell’area delle scienze infermieristiche e della professione sanitaria ostetrica svolgono con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali nonchè dagli specifici codici deontologici ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza.
Legge 8 gennaio 2002, n. 1 … disposizioni urgenti in materia di personale sanitario … ART. 1 - punto 1 In caso di accertata impossibilità a coprire posti di infermiere e di tecnico sanitario di radiologia medica mediante il ricorso a procedure concorsuali, le Aziende unità sanitarie locali, le Aziende ospedaliere, le residenze sanitarie assistenziali e le case di riposo, previa autorizzazione della Regione e nei limiti delle risorse finanziarie connesse alle corrispondenti vacanze di organico ricomprese nella programmazione triennale di cui all'articolo 39, commi 19 e 20-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, hanno facoltà, non oltre il 31 dicembre 2003: a) di riammettere in servizio infermieri e tecnici sanitari di radiologia medica che abbiano volontariamente risolto il rapporto di lavoro da non oltre cinque anni nel rispetto della procedura di cui all'articolo 24 del CCNL integrativo del 20 settembre 2001; b) di stipulare contratti di lavoro, a tempo determinato, anche al di fuori delle ipotesi previste dall'articolo 31 del CCNL integrativo del 20 settembre 2001, per la durata massima di un anno, rinnovabile, con le modalità ed i criteri indicati dai commi 2, 3, 4, 5, 6 e 7 dello stesso articolo.
Legge 1 febbraio 2006, n. 43 1. Sono professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione, quelle previste ai sensi della legge 10 agosto 2000, n. 251, e del decreto del Ministro della sanità 29 marzo 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 118 del 23 maggio 2001, i cui operatori svolgono, in forza di un titolo abilitante rilasciato dallo Stato, attività di prevenzione, assistenza, cura o riabilitazione.
Legge 1 febbraio 2006, n. 43 L'iscrizione all'albo professionale è obbligatoria anche per i pubblici dipendenti ed è subordinata al conseguimento del titolo universitario abilitante di cui al comma 1, salvaguardando comunque il valore abilitante dei titoli già riconosciuti come tali alla data di entrata in vigore della presente legge.
Legge 1 febbraio 2006, n. 43 ART. 3. (Istituzione degli ordini delle professioni sanitarie). 1. In ossequio all'articolo 32 della Costituzione e in conseguenza del riordino normativo delle professioni sanitarie avviato [...] nonché delle riforme degli ordinamenti didattici [...] al fine di adeguare il livello culturale, deontologico e professionale degli esercenti le professioni in ambito sanitario a quello garantito negli Stati membri dell'Unione europea, la presente legge regolamenta le professioni sanitarie di cui all'articolo 1, nel rispetto dei diversi iter formativi, anche mediante l'istituzione dei rispettivi ordini ed albi, ai quali devono accedere gli operatori delle professioni sanitarie esistenti, nonché di quelle di nuova configurazione.
I FONDAMENTI DELL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE IN ITALIA Criteri guida: Profilo professionale Formazione di base e post – base Codice deontologico
I FONDAMENTI DELL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE IN ITALIA Criteri guida: Criteri limite Contenuto del Profilo Atto medico professionale Competenze delle Contenuto degli ordinamenti didattici altre figure dei corsi di laurea professionali Contenuto dei codici laureate deontologici
Esercizio professionale infermieristico nel contesto attuale Sapere Responsabilità Managerialità . Modelli di azione
Sapere ... Paradigmi contemporanei di salute e malattia Problemi prioritari di salute Teorie, modelli, metodi e strumenti della disciplina specifica
Problemi prioritari di salute Epidemiologia delle malattie prevalenti Bisogni espressi e latenti Risorse e vincoli dell'ambiente e della comunità
Paradigmi contemporanei ... a confronto MODELLO MODELLO MODELLO BIOMEDICO OLISTICO ARMONICO Fattori ambientali, L'INTERVENTO Qualità della vita, Cura della malattia dimensione collettiva E' RIVOLTO A: centralità della persona della salute L'integrazione della sfera Il ruolo del medico Il ruolo multidisciplinare sanitaria ospedaliero degli interventi ENFATIZZA: con quella politica, economica e sociale
Paradigmi contemporanei ... e professione infermieristica • Curare: • Prendersi cura: Maggior adesione al Maggior adesione al modello biomedico modello olistico e/o Specifico della armonico disciplina medica Specifico della disciplina infermieristica
Teorie, modelli, metodi e strumenti della disciplina specifica Teorie e modelli che orientano la pratica e aiutano a “leggere” la situazione della persona assistita Classificazioni del nursing (NNN) Metodologia clinica del nursing Evidence Based Practice Strumenti per la gestione dell'assistenza: strumenti diagnostici, per la documentazione, per la continuità assistenziale, per uniformare certi comportamenti clinici ...
Responsabilità ... Metaresponsabilità Responsabilità situazionale
Metaresponsabilità ... Saper leggere i propri limiti e le proprie potenzialità … ancor prima di rispondere di ogni singolo atto
Responsabilità situazionale Agire in modo flessibile, attraverso chiavi di lettura “contestuali”
Responsabilità situazionale Novizio, principiante, avanzato, competente, abile ed esperto Più il livello di competenza aumenta, più il professionista abbandona il riferimento a regole (norme, procedure, etc) per fare affidamento sull’intuizione, sulla comprensione immediata della situazione, cioè a quelle capacità acquisite con l’esperienza che non è solo la permanenza, più o meno lunga in una posizione lavorativa (quella che comunemente è definita come “anzianità di servizio”), ma è “il dialogo clinico con la teoria che rende i perfezionamenti accessibili o possibili...” ...“se agli esperti si chiedesse di badare ai particolari o a modelli o regole formali, la loro performance effettiva peggiorerebbe”. (Benner, 2003)
E Il codice deontologico?
Un percorso storico 2009 1999 1977 1960
Il codice cambia ... “Ammettere la possibilità di modificare le norme deontologiche significa paradossalmente, difendere la valenza universale della deontologia: essa esprime valori che hanno la pretesa di valere per tutti e per sempre, benchè possano essere storicamente incarnati in modi differenti, a seconda del contesto e della dimensione storica” Sala R., Etica e Bioetica per l’infermiere, Carocci Faber, 2003, pag. 21
Il codice deontologico - 1960 - tappa storica e conquista - lontano da una vera riflessione e scelta culturale sui valori etici - modello di riferimento: paternalismo medico e conseguente infermiera aiutante del medico - indicazioni legate ai doveri e allo zelo professionale - documento più prescrittivo che propositivo - infermierA con comportamenti dettati dal dovere, dalle regole, dall'attitudine al sacrificio - dovere: lealtà verso il medico e l'istituzione in cui operava - avere un comportamento etico significava seguire un etichetta
Il codice deontologico - 1977 - l'infermiere incomincia a staccarsi dal ruolo di ausiliario del medico - 3 sezioni: dimensione umana, rapporti sociali, impegno tecnico-operativo - si incomincia a parlare di tutela della salute, in varie dimensioni (prevenzione, cura e riabilitazione) e di un rapporto con l'assistito che stimoli e promuova le capacità personali
Il codice deontologico - 1999 - ha l'obiettivo di indicare le caratteristiche della mission infermieristica in modo da dare spazio alle esigenze di autonomia professionale - si colloca in una fase cruciale dello sviluppo della professione: la legge 42 approvata nel febbraio 1999 accresce il ruolo del codice - contiene il “Patto Infermiere-Cittadino”: riferimento agli impegni assunti dalla professione nei confronti della comunità
Il codice deontologico - 1999 La responsabilità dell'infermiere consiste nel curare e nel prendersi cura della persona, nel rispetto della vita, della salute, della libertà e dignità dell'individuo.
Il codice deontologico - 2009 - è la risposta della maturazione della comunità professionale - l'infermiere non è più “l'operatore sanitario” ma “il professionista sanitario” responsabile dell'assistenza infermieristica - l'assistenza infermieristica è servizio alla persona e alla collettività realizzata attraverso interventi “specifici, autonomi e complementari”
Il codice deontologico - 2009 Fissa le norme dell'agire professionale e definisce i principi guida che strutturano il sistema etico in cui si svolge la relazione con la persona/assistito.
Il codice deontologico - 2009 DISPOSIZIONI FINALI: Le norme deontologiche contenute nel presente Codice sono vincolanti: la loro inosservanza è sanzionata dal Collegio professionale. I Collegi professionali si rendono garanti della qualificazione dei professionisti e della competenza da loro acquisita e sviluppata.
Gli infermieri e il codice “A seconda del suo sviluppo morale un professionista può utilizzare lo strumento rappresentato dal codice deontologico in modi diversi: vi è chi lo ignora, chi cerca di aggirarne le indicazioni, chi lo segue in maniera rigida come se prescrivesse comportamenti già definiti in tutti i dettagli, chi infine vede in esso una guida per le proprie scelte che restano comunque personali” C. Calamandrei, L. D'Addio, 1999
Gli infermieri e il codice Il codice deontologico non è un regolamento da seguire passo passo, ma è un riferimento, una guida, lasciando comunque lo spazio per la scelta e l'autonomia del singolo professionista. Da questi spazi deriva il concetto di responsabilità, cioè della possibilità di scegliere, di rispondere di tali decisioni e di giustificarle se necessario. L'azione responsabile è quella scelta e non solo eseguita, quella ponderata e non solo subita. A volte la scelta responsabile non è quella giusta per definizione, ma quella accettabile, quella “meno scorretta”.
Responsabilità e codice “La responsabilità della professione infermieristica di promuovere la salute di individui, gruppi e comunità si basa sul concetto etico di advocacy” Fry e Johnstone, Etica per la pratica infermieristica, 2004
Responsabilità e codice 4 concetti fondamentali per la pratica infermieristica etica: Advocacy Competenza/responsabilità Cooperazione Caring Fry e Johnstone, Etica per la pratica infermieristica, 2004
Advocacy E' la difesa, la protezione, la tutela della persona assistita messa in atto dall'infermiere
Esempi di advocacy L'infermiere: - informa la persona sui propri diritti e si assicura che abbia compreso - si rivolge ad altri professionisti o a istituzioni per conto della persona, quando questa non è in grado di farlo - sostiene la persona nell'esprimere i propri deisderi, bisogni e scelte - rispetta e protegge valori quali la dignità, la privacy, etc - difende le idee e le scelte della persona, comprese qulle che aveva espresso prima di ammalarsi - “fa l'interesse” della persona, agendo al meglio delle proprie capacità e competenze
Managerialità ... Leader nel management Leader clinico
Managerialità ... Rapporti tra leadership nell'ambito del management e leadership clinica: “Nella loro vicenda di salute e malattia, in tutti i contesti, i pazienti hanno probabilmente bisogno di due regie: 1) ha impatto diretto su di loro 2) ha a che fare con il sistema e la sua complessità Il paziente ha bisogno di qualcuno che organizzi le cure, i percorsi, le competenze necessarie a risolvere i suoi problemi; ma ha anche bisogno di essere immerso in un sistema che crea le condizioni per una efficace ed efficiente presa in carico. Ha bisogno di due livelli gestionali: quelli a elevato impatto clinico e quelli a elevato impatto sul sistema” (Federazione Nazionale Collegi IPASVI, 2004)
Modelli di azione Modello “certo” Modello “incerto” Punto di partenza: Punto di partenza: Norme di riferimento che Norme di riferimento che riportano in modo preciso danno indicazione e guida, un elenco di attività ed ma che necessitano di escludono tutte le altre “declinazione” all'interno delle singole realtà organizzative e in relazione alla competenza acquisita dal professionista
Modelli di azione Modello “certo” Modello “incerto” Decidere se si può fare Decidere se si può fare significa: significa: Adesione alle norme Fare riferimento alla situazione dell'assistito, alla competenza personale, alle condizioni organizzative e alle risorse disponibili
Modelli di azione Modello “certo” Modello “incerto” La situazione rimane La situazione cambia immutata fino a che sono continuamente e si in vigore le norme adegua all'evoluzione scientifico-tecnologica
Modelli di azione Modello “certo” Modello “incerto” L'aggiornamento delle L'aggiornamento delle conoscenze riguarda conoscenze e l'uso delle principalmente tecniche e evidenze scientifiche è nuove acquisizioni, ma essenziale per poter non serve per prendere operare in modo decisioni appropriato e sicuro
L'atto infermieristico Complesso delle attività, delle responsabilità, delle prerogative, delle competenze e dei saperi dell’infermiere nell’esercizio della sua attività professionale in tutti gli ambiti e in tutte le situazioni Federazione Collegi IPASVI, 2009
Quindi l'atto infermieristico E' un atto: - cognitivo-intellettuale - relazionale-educativo - tecnico-gestuale Svolto in modo esclusivo, - gestionale-clinico particolare, “unico” da parte - gestionale-organizzativo dell'infermiere - gestionale-formativo - gestionale-politico - ...
Esercizio professionale infermieristico nel contesto attuale Funzione esclusiva Ricerca di identità Rapporti con le altre professioni Dominanza medica
Funzione esclusiva Una professione è “unica” quando: Quello di cui si occupa è riconoscibile come una disciplina specifica Quello che “fa” non può essere fatto da altri nello stesso modo Le risposte che dà non sono generiche e “sostituibili” Ha uno scopo sociale preciso: “serve” alla società in cui è inserita Ha il “monopolio” di quella funzione
Monopolio della conoscenza = Monopolio della pratica
Ricerca di identità Confronto con le professioni “confinanti” Definizione di quali competenze specifiche Riduzione del modello “cosa posso fare” verso il modello “che risposte dò? – che differenza fa il mio intervento?” Definizione del campo in cui si ha il “monopolio”
Dominanza medica Le occupazioni sanitarie sono passate da nove alla fine dell'800 a oltre 30 all'inizio degli anni 2000. Ragioni di tale sviluppo: Necessità di suddividere il “sapere medico” su più soggetti Necessità di rispondere a una domanda crescente di prestazioni e servizi sanitari
Dominanza medica “Trasferimento di compiti” nella logica di far compiere ad altri attività considerate in qualche modo non cruciali o ausiliarie: Compiti tecnici Compiti assistenziali Compiti organizzativi Compiti pericolosi/non gradevoli
Declino della dominanza medica? Negli ultimi decenni è in atto un dibattito sull'evoluzione del concetto di dominanza e sul suo possibile declino a causa di elementi provenienti da: Sistema sanitario: evoluzione normativa, attenzione agli aspetti economici Pazienti: declino del modello paternalistico, maggior potere dato da informazione e consapevolezza Altre professioni: evoluzione normativa, maggiori livelli di autonomia, necessità di approccio multiprofessionale
Livelli della dominanza medica Funzionale Gerarchica Scientifica Istituzionale
Dominanza funzionale Controllo del processo diagnostico-terapeutico considerato il momento più importante dell'approccio alla malattia
Dominanza gerarchica Presenza di esponenti della professione agli apici dell'organizzazione delle strutture sanitarie
Dominanza scientifica Influenza che il paradigma biomedico ha avuto e ha nella formazione delle altre figure professionali
Dominanza istituzionale Presenza della professione medica all'interno di organi di governo della sanità e della formazione
E … il professionalismo? Controllo occupazionale del proprio lavoro da parte di un gruppo professionale Controllo che la professione esercita su se stessa
Riflessione ... Professionalismo ? Dominanza ?? ? ruoli funzioni strategie modelli di azione strumenti metodi
Il processo decisionale nell’agire quotidiano: da esecutore a prescrittore
Elementi che influenzano la decisione Conoscenza Competenza Condizioni cliniche Abilità dell'assitito Esperienza . Situazione organizzativa e risorse disponibili
Livelli di decisionalità Livello di Riferimento Requisito decisionalità 1) Abilitazione a Normativa (valida per tutti i Conoscenza delle norme operare professionisti) 2) Competenza per Analisi e riflessione sulle Consapevolezza dei limiti e operare competenze individuali potenzialità del singolo (valida per il singolo professionista) 3) Governo del Metodologia clinica Conoscenza e applicazione della processo Classificazioni del nursing metodologia clinica, delle assistenziale (o altre classificazioni classificazioni del nursing (o altre riconosciute) classificazioni riconosciute), delle Evidenze scientifiche evidenze scientifiche Situazione dell’assistito e Capacità di lettura della situazione organizzative clinica ed organizzativa
Livelli di decisionalità 1^ livello: lo posso fare? Riferimento al quadro normativo 2^ livello: lo so fare? “Lettura” e comprensione del proprio livello di competenza 3^ livello: quali azioni fare per garantire la sicurezza dell'assistito e quella del professionista? Riferimento alle evidenze scientifiche, alle “buone pratiche”, alla situazione dell'assistito e alla situazione organizzativa
Autonomia dell'infermiere Piena autonomia Parziale autonomia Totale discrezionalità Limitata decisionalità Assistenza infermieristica Assistenza infermieristica indipendente interdipendente . Infermiere prescrittore Infermiere collaboratore
Autonomia dell'infermiere Intervento autonomo Intervento in collaborazione L’infermiere è un prescrittore di L’infermiere mette in atto le interventi prescrizioni del medico e prescrive anche interventi autonomi L’infermiere decide autonomamente gli L’infermiere decide le modalità e gli interventi più appropriati sulla base strumenti operativi per mettere in della rilevazione del bisogno atto la prescrizione e garantisce la assistenziale e della identificazione del correttezza degli atti problema (diagnosi infermieristica) . L’infermiere mette in atto L’infermiere mette in atto autonomamente l’intervento e ne autonomamente l’intervento e ne valuta l’impatto sulla salute valuta l’esito coinvolgendo il dell’assistito professionista che l’ha prescritto
L'infermiere prescrittore Cosa prescrive un'infermiere? Interventi assistenziali che possono essere attuati da: Persona assistita Familiari Operatori Socio Sanitari Se stesso (o altri colleghi)
SITUAZIONE IDENTIFICATA (Stato di salute, problema) L’INFERMIERE E’ ABILITATO A PRESCRIVERE GLI INTERVENTI PRINCIPALI IN VISTA DELL’OBIETTIVO? NO SI SONO NECESSARI INTERVENTI SIA MEDICI SIA INFERMIERISTICI IN VISTA DELL’OBIETTIVO DELL’UTENTE? DIAGNOSI INFERMIERISTICA SI NO PRESCRIVERE E ATTUARE INTERVENTI DEFINITIVI PER PROBLEMI COLLABORATIVI DIMISSIONE LA PREVENZIONE, IL TRATTAMENTO DALL’ASSISTENZA O LA PROMOZIONE INFERMIERISTICA PRESCRIVERE E ATTUARE CONTROLLARE E METTERE IN ATTO INTERVENTI DI COMPETENZA VALUTARE LE LE PRESCRIZIONI INFERMIERISTICA CONDIZIONI MEDICHE
L'infermiere può essere prescrittore se ... Governo del processo assistenziale Managerialità nella pratica clinica
Governo assistenziale
Managerialità nella pratica assistenziale Leadership clinica
L'infermiere leader clinico • Responsabile di un turno • Referente di una piccola èquipe • Referente di piccoli gruppi di pazienti • Referente per la prevenzione delle infezioni ospedaliere • Referente per la gestione del rischio • Consulente esperto in wound care • Case manager • Tutti ...
L'infermiere leader clinico Che aspetti specifici ha l'attività dell'infermiere leader clinico? • Ha ampia autonomia decisionale e operativa nelle questioni clinico-assistenziali • Evita i comportamenti anonimi e ripetitivi • Si fa carico dei bisogni/problemi dell'assistito • Assume la responsabilità dei risultati • Orienta, guida e supervisiona l'attività degli operatori di supporto • Opera in “alleanza” con altri professionisti
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