Individuazione dei target: metodologie, riferimenti e buone pratiche - Lorenzo Bono Firenze - 15 Giugno 2010

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Individuazione dei target: metodologie, riferimenti e buone pratiche - Lorenzo Bono Firenze - 15 Giugno 2010
Sviluppo di capacità di gestione integrata per un’azione locale
         efficace nella lotta ai cambiamenti climatici

Individuazione dei target: metodologie,
      riferimenti e buone pratiche

                      Lorenzo Bono
                Firenze - 15 Giugno 2010
Individuazione dei target: metodologie, riferimenti e buone pratiche - Lorenzo Bono Firenze - 15 Giugno 2010
I target condivisi e l’impegno politico
La definizione dei target è un’attività di natura sia tecnica
che politica. Si tratta infatti di assumere un obiettivo di
riduzione che sia:
 fortemente legittimato dalla volontà politica del
governo locale;
 supportato dalla sensibilità e dall’impegno della
comunità locale;
 tecnicamente accessibile: analisi tecniche fondate,
simulazioni per la definizione e il confronto di scenari
alternativi vanno utilizzati come strumenti a supporto
della decisione politica e della concertazione con gli
attori locali.
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Coinvolgimento degli stakeholder
        Tutti i membri della società hanno un ruolo
        importante. Autorità locali e società civile
        devono condividere una visione strategica
        comune

                Chicoinvolgere?
                Quando?
                Come?
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Lo scenario di base (BAU)
Definizione di uno scenario previsionale di
  riferimento in assenza di politiche e interventi
  locali:
 riferimento all’intera realtà        territoriale   di
  competenza dell’ente locale;
 considerazione delle politiche sovralocali rilevanti
  in materia di cambiamenti climatici;
 trasparenza rispetto alle assunzioni fatte e alle
  metodologie e parametri utilizzati;
 considerazione di fattori di incertezza e utilizzo di
  assunzioni conservative.
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Lo scenario di base (BAU)
 Decisione da assumere (o meno) : escludere dallo
  scenario BAU - e quindi includerle nel Piano d’Azione
  per il Clima - tutte le misure anche attivate in
  precedenza, ma specificamente intraprese per
  obiettivi ambientali di riduzione delle emissioni.
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Lo scenario di base (BAU)
L’inventario delle emissioni, l’andamento delle principali driving
force ed il contesto politico e tecnologico sono informazioni
essenziali (contenute nella baseline review) per fissare il punto
di partenza e valutare gli scenari evolutivi.
      t CO2

                                       Scenario BAU

              1990                    2010       2020
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Definizione degli obiettivi strategici
 Risposta alle criticità evidenziate nella baseline
  review: obiettivi strategici individuati a seguito della
  redazione dell’inventario, realizzazione scenario BAU,
  valutando le potenzialità di riduzione al momento
  esistenti.

 Recepimento o imposizione a scala locale di
  obiettivi sovraordinati (i firmatari del Patto dei
  Sindaci si impegnano a ridurre almeno del 20% la
  CO2 al 2020): obiettivi strategici che prescindono da
  un’analisi delle potenzialità di riduzione.
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Definizione degli obiettivi strategici
Fissare un target di riduzione in termini % significa
impegnarsi ad una riduzione delle emissioni in valori assoluti
che è fortemente condizionata dall’andamento tendenziale.

   t CO2

                                            Target: stabilizzazione
                                            Target: -20%
                                            Target: -30%

                          2010           2020
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Visione strategica
Visione strategica di lungo termine: in linea con
impegni presi a livello nazionale o internazionale, ma
può essere anche più ambiziosa. Alcune città hanno già
pianificato di diventare Carbon Neutral nel lungo
periodo!
                               ….‘The vision is that Växjö
                               shall become a city where
                               it is easy and profitable to
                               live a good life without
                               fossil fuels.’
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STOCCOLMA: Fossil free entro il 2050

Tonnes CO   2-ekv   per capita
6     5,3
5                     4,5
                                 4,0
4                                       3,4
                                               3,0
3
2
1
                                                      Fossil fuel free
0
     1990            2000        2005   2009   2015        2050

                Real Development                 Goals
COPENAGHEN: Carbon neutral entro il 2025
FRIBURGO: - 40% CO2 entro il 2030 (sul 1992)

                        Dr. Dieter Salomon,
                        Lord Mayor
Definizione obiettivi strategici
 Visione strategica di lungo termine

 Quantificare gli obiettivi strategici e tradurli in obiettivi
  intermedi breve-medio periodo (3-5 anni) capaci di
  declinare la strategia di lungo periodo al 2020.

 Coerenti con i risultati dell’inventario e dello scenario
  e con la politica dell’ente.

 Declinati per settore e/o driving force, dove possibile.
Obiettivi chiari e definiti
Gli obiettivi di breve e medio termine, in particolare,
devono essere definiti in modo chiaro…..devono essere
SMART

                SMART
                Specific: definiti chiaramente
                Measurable: misurabili quantitativamente
                Achievable: raggiungibili
                Realistic: realizzabili con le risorse disponibili
                Time-bound: definizione di tempi certi
Obiettivi chiari e definiti
Un obiettivo SMART: il 15% delle abitazioni saranno sottoposte ad
 audit energetico tra il 1/1/2010 e il 31/12/2012

 Specifico: l’azione (audit energetico) e il gruppo di riferimento
 (abitazioni) sono chiaramente definiti.
 Misurabile: ho un target quantificato (15%) ed ho costruito un
 sistema di monitoraggio per la rilevazione del numero di audit
 completati.
 Raggiungibile: è previsto un incentivo finanziario ed una
 campagna di comunicazione.
 Realistico: sono stati formati 25 auditor, un numero giudicato
 sufficiente ad eseguire il numero di audit ipotizzato.
 Tempi certi: l’intervallo temporale è chiaramente definito (tra il
 1/1/2010 e il 31/12/2012).
Potenziale di riduzione di un comune italiano
Comune di medie dimensioni (100.000 abitanti), struttura
urbanistica mista (compatta centrale e dispersa nelle frange
esterne), presenza industriale, clima temperato.

                         terziario
                           15%
                                           residenziale
                                               30%

125.000 tep
                 industria
                   25%
                                                                                                385.000 ton
                                                                     altro
                                                                     5%
                                                                                                5.5 ton/ab
                                     trasporti
                                       30%
                                                         benzina
                                                          15%
                                                                                 gas naturale
                                                                                     40%

                                                 energia elettrica
                                                      20%

                                                                       gasolio
                                                                        20%
Potenziale di riduzione di un comune italiano

 Scenario A: Evoluzione Naturale
  Applicazione dei limiti definiti dalle norme vigenti

          Riduzione emissioni CO2 del 6%

  Scenario B: Comuni Virtuosi
   Adozione di iniziative locali più ambiziose

       Riduzione emissioni CO2 del 16% e oltre
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