Indagine Istat: condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari

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     attualità

     Indagine Istat: condizioni di salute e
     ricorso ai servizi sanitari
     di Maurizio Neri, Consigliere

     L’    indagine “Condizioni di salute e ricorso ai
     servizi sanitari” fa parte di un sistema integra-
                                                           Malattie croniche
                                                           Le malattie croniche più diffuse sono l’artro-
     to di indagini sociali (Indagini Multiscopo sulle     si/artrite (18,3%), l’ipertensione arteriosa
     famiglie).                                            (13,6%), le malattie allergiche (10,7%).
     La prima ricerca tematica sulla salute è stata        Le donne sono affette soprattutto da
     condotta dall’Istat nel 1980 e ripetuta con           artrosi/artrite, osteoporosi e cefalea, mentre gli
     cadenza pressoché quinquennale.                       uomini prevalgono per bronchite cronica/enfi-
     Con questa indagine l’Istat raccoglie ogni cin-       sema e infarto. Negli ultimi cinque anni il dia-
     que anni informazioni dettagliate sullo stato di      bete è aumentato nella popolazione anziana
     salute della popolazione e sul ricorso ai servi-      del 2% (14,5%), l’ipertensione arteriosa del 4%
     zi sanitari. Grazie alle informazioni raccolte è      (40,5%), l’infarto miocardio del 2,3% (6,3%),
     infatti possibile fornire strumenti utili a miglio-   l’artrite/artrosi del 3,9% (56,4%) e dell’1,3%
     rare la programmazione sanitaria, sia a livello       (18,8%) l’osteoporosi.
     nazionale che locale.                                 Tra gli ultrasessantacinquenni è in flessione
     L’Istat ha recentemente presentato i risultati        invece la percentuale di chi dichiara angina
     dell’indagine multiscopo condotta su un cam-          pectoris (3,4% contro 2,5%) e altre malattie del
     pione di 60.000 famiglie, per un totale di circa      cuore (12,5% contro 11,3%). Per tutta la popo-
     140mila individui, distribuite in 1476 Comuni         lazione rimane invece stabile la quota colpita
     italiani di diversa ampiezza demografica.             da tumore maligno (1%), mentre aumenta
     L’analisi ha previsto diverse sezioni tra cui le      negli ultimi 5 anni la percentuale di quanti
     condizioni di salute della popolazione, il con-       dichiarano di esserne stati affetti in passato (da
     sumo di farmaci, la prevenzione, l’obesità e il       0,4% all’1,2%). Diminuisce per tutta la popola-
     fumo, la fruizione dei servizi sanitari e l’opi-      zione la prevalenza dell’ulcera (dal 3,0% al
     nione dei cittadini.                                  2,3%) soprattutto nella popolazione anziana
     Il 61,3% delle persone di età superiore ai 14         (dal 7,3% al 5,3%).
     anni ha dichiarato di stare bene, mentre il 6,7%
     ha riferito di stare male. Tra questi le donne si     Salute mentale
     sentono peggio (8,3% contro 5,1%) e lo svan-          Dichiarano di essere colpite da invalidità per
     taggio femminile si accentua tra le anziane,          malattia mentale oltre 500 mila persone pari
     anche a causa della maggiore diffusione di            allo 0,9% della popolazione, con un andamen-
     patologie croniche. Le persone di status socia-       to crescente con l’età, la quota raggiunge il
     le basso sono quelle che presentano le peg-           5,0% tra la popolazione ultraottantenne.
     giori condizioni di salute.                           Le regioni che presentano un tasso standardiz-
     La quota di persone che dichiarano di stare           zato più elevato sono Calabria e Basilicata
     “male” o “molto male” è del 16,7% tra coloro          (1,5%) e Umbria (1,3%), i più bassi invece si
     che hanno conseguito al massimo la licenza            riscontrano in Valle d’Aosta (0,3%) e nella pro-
     elementare, per ridursi al 2,5% tra coloro che        vincia di Bolzano (0,5%).
     sono diplomati o laureati.                            Riferisce invece di soffrire di ansietà cronica o
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     depressione il 5,3% della                Grafico 10 - Percentuale di adulti obesi (15 anni e più) in alcuni paesi europei -
                                              Anni 2003 - 2004*
     popolazione       (7,4%     delle
     donne e 3,1% degli uomini). A
     partire dai 45 anni fino ai 64
     anni le differenze di genere
     sono più nette, in queste fasce
     di età la quota di donne colpi-
     te da depressione e ansietà è
     quasi il triplo rispetto ai loro
     coetanei.
     A partire dai 65 anni il rappor-
     to è di uno a due.

     Disabilità
     Le persone con disabilità sono
     2 milioni 600 mila, di questi 2
     milioni sono anziani, e sebbe-
     ne la popolazione stia invec-
     chiando la disabilità sta invece
     diminuendo passando al 4,7%
     rispetto al 5,7% di dieci anni
     fa. Un milione e trecentomila
     risulta essere confinato nella
     propria abitazione o perché
     costretto a letto oppure perché Fonte: OECD Health Data 2006.
     sulla sedia a rotelle o per altri *NB. Sono stati considerati i dati disponibili più recenti. Per la gran parte dei pasi
     impedimenti di tipo fisico.           si fa riferimento agli anni 2003 - 2004, fatta eccezione per Austria e Ungheria in
                                           cui l’anno più recente é il 1999. Si precisa inoltre che per il Regno Unito le note
     500 mila persone hanno diffi- metodologiche evidenziano differenze nella tipologia d’indagine.
     coltà a vedere e/o sentire e/o
     parlare. Metà delle persone disabili convive                  Fumo
     con più tipologie di disabilità.                              10 milioni e 925 mila fumatori, il 21,7% della
     Il 10% delle famiglie ha almeno un compo-                     popolazione di 14 anni e più. Sono il 27,5%
     nente con problemi di disabilità; oltre un terzo              dei maschi e il 16,3% delle femmine.
     di queste famiglie vede la persona disabile                   Gli adolescenti cominciano a fumare più pre-
     vivere da sola; il 6,4% di queste famiglie ha                 cocemente di cinque anni fa.
     adirittura tutti i componenti disabili.                       Il 21,6% della popolazione di 14 anni e più è
     L’80% delle famiglie con persone disabili non                 ex fumatore, il 29,2% degli uomini e il 14,5%
     risulta assistita dai servizi pubblici a domicilio.           delle donne.
                                                                   La strada principale per smettere di fumare è
     Obesità                                                       stata l’autodeterminazione per il 93,8% degli
     L’Italia è ai livelli più bassi in Europa per l’o-            ex fumatori. In genere si smette di fumare
     besità degli adulti: 4 milioni e 700 mila gli                 intorno ai 40 anni, circa dopo 22 anni di abi-
     obesi, con un incremento del 9% rispetto a cin-               tudine. La quota delle donne che fuma in gra-
     que anni fa. Dati 2005: tra i 18 anni e più il                vidanza è in riduzione dal 9,2% al 6,5%.
     52,6% è normopeso, il 34,2% è sovrappeso, il                  I “fumatori abituali”, cioè coloro che fumano
     9,8% è obeso e il 3,4% è sottopeso. Sono di più               tutti i giorni sono il 19,7% della popolazione
     le persone obese nel Sud e negli strati della                 ed in tale gruppo il 38% è un “forte fumatore”,
     popolazione con basso status sociale.                         vale a dire fuma 20 e più sigarette al giorno.

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     Tavola 23 - Persone di 14 anni e più secondo l’abitudine al fumo per sesso e classe di età - Anno 2005 (per 100 persone dello
     stesso sesso e classe di età)

     (a) per 100 fumatori “abituali” di sigarette dello stesso sesso ed età

     Visite mediche                                                      (rispettivamente 15,4% e 10,1%).
     Il numero di visite è aumentato negli ultimi 5                      Fra gli anziani di 65-74 anni, il motivo preva-
     anni del 16,7% (4 milioni e 478 mila prestazio-                     lente che induce a pagare gli accertamenti è la
     ni), riguardando soprattutto gli ultrasettanta-                     possibilità di evitare di aspettare per la presta-
     cinquenni. Le visite generiche sono cresciute                       zione (48,6%), mentre per i bambini fino ai 14
     del 20%. La metà delle visite (50,1%) viene                         anni la fiducia è il più importante motivo per
     effettuato per malattie o disturbi, il 24,5% per                    ricorrere a visite o accertamenti facendosi cari-
     controllo dello stato di salute in assenza di                       co della spesa (rispettivamente 76,8% e
     malattie o sintomi, il 19,5% per prescrizione di                    63,0%). Indipendentemente dal tipo di visita,
     ricette, il 2,1% per certificati. Nel Sud e nelle                   rispetto al 1999-2000 è stabile il numero di per-
     Isole è più elevata la quota di visite per pre-                     sone che si sono rivolte al medico per preven-
     scrizione ricette (rispettivamente 26,1% e                          zione mentre diminuisce il numero delle per-
     23,0%). Le visite specialistiche sono aumentate                     sone che hanno effettuato visite mediche spe-
     del 10%. Tra queste ultime le più numerose                          cialistiche in assenza di disturbi o sintomi (si
     sono quelle odontoiatriche (26,9%), seguite da                      passa dal 51% al 46,9%).
     quelle ortopediche (11,4%), oculistiche                             Sono soprattutto bambini, adolescenti ed
     (10,8%) e cardiologiche (9,5%). L’incremento                        anziani che fanno visite mediche per preven-
     maggiore rispetto al 2000 si registra per quelle                    zione: la quota è pari al 9,9% per i ragazzi fino
     urologiche, cardiologiche, geriatriche e dieto-                     a 14 anni e al 9,3% per gli anziani di 80 anni e
     logiche. Il 57% delle visite specialistiche è                       più. Gli uomini più delle donne effettuano
     pagato dalle famiglie. Il motivo principale per                     visite per prevenzione soltanto di tipo generi-
     il quale le persone si fanno carico interamente                     co (49,2% contro 41,3%), mentre tra le donne,
     della spesa per le prestazioni è la fiducia nel                     a causa del ricorso alle visite ginecologiche, la
     medico o nella struttura cui si rivolgono.                          quota è più alta per le visite mediche preven-
     Ciò è vero in particolare per i ricoveri (84,4%)                    tive di tipo specialistico (49,9% contro 42,7%).
     e per le visite specialistiche (71,5%) ma anche
     per oltre la metà delle persone che pagano per                      Ricoveri ospedalieri
     gli accertamenti (55,0%). Per questi ultimi, una                    Le persone ricoverate sono il 3,2% della popo-
     persona su tre è disposta a pagare per evitare                      lazione, la durata media dei ricoveri si stabiliz-
     lunghe attese (33,0%). Per visite e ricoveri è                      za sui 7 giorni. Rispetto a cinque anni fa il
     piuttosto rilevante anche la facilità di accesso                    numero dei ricoveri è diminuito del 18,7%.
     alle strutture, vicine e comode da raggiungere                      Il ricorso ai servizi ospedalieri cresce con l’au-

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     Tavola 36 - Ricoveri, persone con almeno un ricovero e notti di ricovero nei tre mesi precedenti l’intervista, per ripartizione
     geografica e tipo di comune - Anno 2005 (per 100 persone della stessa ripartizione o tipo di comune)

     mentare dell’età sino Grafico 22 - Persone che hanno effettuato visite specialistiche, accertamenti specialistici o rico-
     a raggiungere il veri pagando per intero la presentazione per classe di età e sesso - Anno 2005 (per 100 persone
                               della stessa classe di età e sesso che hanno effettuato visite specialistiche, accertamenti speciali-
     7,8% nella popola- stici o ricoveri)
     zione di oltre 80
     anni. Solo il 5% dei
     ricoveri è a carico
     delle famiglie.
     Il ricovero è indiriz-
     zato nel 24,4% dei
     casi dal medico di
     famiglia, 26,9% tra-
     mite pronto soccor-
     so, 28,7% consiglia-
     to dal medico ospe-
     daliero e nel 16,5%
     dei casi è il medico
     privato a consigliar-
     lo. Un terzo dei
     ricoveri avviene per
     sottoporsi ad inter-
     vento chirurgico.
     Degenze ospedalie-
     re più lunghe nelle grandi città: dal punto di                   stato effettuato fuori della regione di residenza
     vista territoriale si osservano, rispetto alla                   per maggiore fiducia nella competenza dei
     media, scostamenti per i periodi di degenza                      medici della struttura scelta, mentre il 21,5%
     ospedaliera per persona nei grandi comuni                        dei ricoveri fuori della regione di residenza
     (10,3 notti) e nei comuni fino a 2000 abitanti                   perché la struttura era più comoda da raggiun-
     (10 notti) nei quali si registra anche una quota                 gere o più vicina ai parenti.
     più elevata di persone ricoverate (3,7%).                        Il 13,9 % delle persone ricoverate migra perché
     Il 6,5% dei ricoverati si è recato in un’altra                   non ha fiducia nelle strutture della loro regio-
     regione o all’estero. La quota è più elevata nel                 ne. Nel Sud e nelle Isole è più elevata la per-
     Sud e nelle Isole (7,7%). Il 59,5% dei ricoveri è                centuale di chi non ha fiducia nelle strutture

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     della regione di residenza (20,7%) e di chi ha       Consumo farmaci
     più fiducia nella competenza dei medici di           Il 27,2% delle persone fa uso quotidiano di
     altre regioni.                                       farmaci, con percentuali più elevate per le
                                                          donne (30,5%).
     Servizi di riabilitazione                            Il consumo quotidiano dei farmaci aumenta
     Nei tre mesi precedenti la rilevazione hanno         fortemente con l’età, andando dal minimo di
     fatto ricorso a servizi sanitari di riabilitazione   3,6% tra i bambini fino a 14 anni al massimo
     oltre 2 milioni di persone, pari al 3,6% della       di 81,2% tra gli ultraottantenni.
     popolazione.                                         La percentuale di utilizzo quotidiano diminui-
     Il ricorso cresce all’aumentare dell’età con         sce invece al crescere del titolo di studio tra
     differenze di genere che si delineano a parti-       le persone di 45-64 anni. Il valore va dal
     re dai 50 anni, con un maggiore ricorso delle        45,2% tra le persone con più basso titolo di
     donne. Sono soprattutto le persone con disa-         studio al 32,2% tra i più istruiti.
     bilità a fruire di prestazioni di riabilitazione
     (13,3%), con quote più elevate nella popola-         Prevenzione
     zione fra i 15 e i 44 anni.                          Nel 2005 si stima che in Italia, nei 12 mesi
     Si fruisce di prestazioni riabilitative di più nel   precedenti l’intervista, 11 milioni e 722 mila
     Nord Est (4,2%) e meno nel Sud (2,9%).               persone, pari al 20,2% della popolazione, si
     Nell’Italia centrale oltre la metà delle persone     sono sottoposte a vaccinazione antinfluenza-
     che vi ricorrono, pagano interamente la spesa        le. Pur rimanendo la copertura vaccinale per
     sostenuta mentre la quota si riduce al 29,7%         il virus influenzale al di sotto dei livelli auspi-
     nelle Isole e al 35,2% nel Sud.                      cati, si assiste, rispetto alla precedente rileva-
     In Umbria e in Emilia Romagna è più elevata          zione del 1999-2000, ad un notevole incre-
     la quota di chi paga prestazioni di riabilita-       mento percentuale (+47,4%).
     zione.                                               Tra le persone anziane di 65 anni e più, il
                                                          62,5% ha dichiarato di essersi vaccinata con-
     Soddisfazione verso il SSN                           tro l’influenza nei 12 mesi precedenti la rile-
     Un terzo è soddisfatto, il 43% dà una valuta-        vazione. Tale quota aumenta sensibilmente
     zione intermedia mentre il 17% si dichiara           tra i molto anziani, si passa dal 48,7% tra le
     insoddisfatto.                                       persone di 65-69 anni al 72,9% tra gli ultraot-
     Le regioni maggiormente insoddisfatte sono           tantenni. Rispetto al 1999-2000, l’aumento
     Puglia, Calabria e Sicilia, mentre le maggior-       della copertura per il vaccino antinfluenzale
     mente soddisfatte sono la Provincia di               tra gli anziani è stato notevole (l’incremento
     Bolzano, la Valle D’Aosta, la provincia di           percentuale è pari al 36,6%) anche se rimane
     Trento e l’Emilia Romagna.                           comunque al di sotto dell’obiettivo di coper-
     All’aumentare dell’età cresce la quota di per-       tura del 75% come raccomandato dal
     sone che esprimono un giudizio positivo sul          Ministero della Salute.
     Servizio Sanitario: tra i giovani di 18-24 anni      Per quanto riguarda le persone con patologie
     il 29% lo ritiene soddisfacente, mentre tra le       a rischio, solo il 47,5% di esse ha effettuato la
     persone ultraottantenni la quota sale a circa il     vaccinazione antinfluenzale.
     40%. La quota più elevata di insoddisfatti si
     registra invece tra le donne di 45-54 anni
     (19,7%) e tra i giovani adulti con basso titolo      Fonte: Condizioni di salute, fattori di rischio
     di studio (20,3%), mentre le persone più sod-        e ricorso ai servizi sanitari Anno 2005 –
     disfatte sono le persone anziane di 75 anni e        Istituto Nazionale di Statistica – 2 marzo
     più con elevato titolo di studio (48,2%).            2007

     IO INFERMIERE - N.3 /2007                                                                           21
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