IMMIGRAZIONE ASPETTI NEGATIVI
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UN BREVE VIAGGIO NELLA STORIA Tornando indietro fino alla scoperta dell’America (1492), notiamo che i popoli africani sono sempre stati sottomessi e costretti alla schiavitù. Quando i colonizzatori giunsero nelle Americhe, notarono che erano già abitate e sfruttarono i loro abitanti mandandoli nei campi come schiavi, però molti nativi morirono a causa di varie malattie, malnutrizione ecc... allora vennero importati schiavi provenienti dall’africa, di cui una buona parte moriva durante il trasporto.
Attorno al 600 inizialmente vi fu il monopolio degli schiavi importati dall’Africa da parte degli spagnoli e dei portoghesi, in seguito venne acquisito dalle due nuove potenze coloniali, ovvero dall' Olanda e dall’ Inghilterra la quale otteneva grandi privilegi economici Inoltre per ottenere questo monopolio gli inglesi dovettero scontrarsi con gli spagnoli e vinsero la battaglia soprattutto grazie all’utilizzo dei corsari che erano pirati al servizio della famiglia reale inglese.
In tempi più recenti, più precisamente nel 1866, nel Sudamerica si formò un’ associazione terroristica/razzista chiamata Ku Klux Klan(KKK).La quale nacque come organizzazione legata ad una visione distorta del protestantesimo. Lo scopo era difendere i privilegi dei bianchi contro gli uomini di colore. Solo un anno prima e questa è una connessione molto significativa, cioè nel 1865, era stata abolita la schiavitù anche negli stati meridionali degli usa. Negrieri e possedimenti persero ingenti ricchezze, e si diffuse la paura per ciò che avrebbe fatto o preteso questa massa di persone di colore finalmente emancipate. Lo strisciante razzismo si unì con gli interessi economici reazionari e con chi voleva ristabilire il dominio bianco, attraverso aspre intimidazioni contro i neri. Dai primi del 900 fino agli anni '40, centinaia di migliaia di WASP (White Anglo- Saxon Protestant), principalmente nel sud degli usa, videro l'appartenenza al klan come parte della loro fede. Altri milioni riconobbero nelle tattiche del KKK comportamenti moralmente reprensibili ed estremi.
Esistevano in America fontanelle pubbliche separate per bianchi e neri. A teatro, le balconate erano altrettanto separate e così i posti negli autobus pubblici. La lotta per cambiare queste condizioni e guadagnare la parità dei diritti di fronte alla legge per i cittadini di qualsiasi razza è stata la scelta di fondo della breve vita di Martin Luther King. Martin Luther King scrisse, tenne discorsi e organizzò proteste e dimostrazioni di massa non violente per attirare l’attenzione del pubblico sulla discriminazione razziale, e per richiedere una legislazione sui diritti civili che proteggesse i diritti degli afroamericani. La sua vita e le sue opere simboleggiano la ricerca MARTIN LUTHER KING dell’uguaglianza e della non discriminazione che stanno alla base del sogno americano, e di quello umano.
PANORAMICA SULL’IMMIGRAZIONE «Gli Immigrati non sono tutti uguali». Sembrerebbe un affermazione razzista, e probabilmente in parte lo è. Ma di fatto è questo che emerge dagli sviluppi della dannosa vicenda dell’ immigrazione in Europa. E’ difficile negare che sia la gestione materiale del fenomeno che la percezione nell’ opinione pubblica cambi se ad arrivare sono nigeriani e libici totalmente allo sbando e senza competenze.
Negli ultimi anni in Italia è cresciuta l’immigrazione da paesi poco sviluppati, inoltre è rilevante il fatto che in Italia negli anni sia cresciuta l'immigrazione da quei paesi che, per dare una definizione più scientifica, risultano avere un livello di sviluppo umano medio o basso. A differenza di quanto accadeva prima, gli immigrati ora non hanno contatti o parenti che si sono già ambientati nel luogo in cui si sono stabiliti. Tale situazione va a discapito dell’ integrazione, e richiede quindi un impegno maggiore da parte dello Stato.
Inoltre possiamo notare dalla cartina qui esposta, che la principale destinazione degli immigrati è l'Italia.
« Chi arriva in Italia, arriva in Europa » ha spiegato a Bruxelles il premier Conte in occasione del vertice informale sul tema dell’immigrazione. La maggior parte dei migranti però arriva in Italia clandestinamente attraverso il mare su barconi provenienti da paesi africani o mediorientali e una buona parte rimane nel nostro paese, il più delle volte senza lavoro, venendo ospitati in strutture di accoglienza, ricevendo 35 € giornalieri per non fare nulla a favore della società. Secondo noi tutto ciò è ingiusto, perché ci sono italiani che muoiono di fame e non vengono aiutati l’ impressione che abbiamo è che i nostri concittadini posseggano meno diritti di un immigrato clandestino.
L'universo migrante è assai variegato, soprattutto in Italia dove convivono quasi 200 comunità diverse, con le prime 10 che comprendono più della metà del totale degli stranieri residenti. In generale la normativa italiana in tema di condizione giuridica dello straniero è ispirata L’INTEGRAZIONE alla riaffermazione dei diritti fondamentali della persona umana. Tra questi diritti sono DEI MIGRANTI compresi i diritti civili, familiari, sociali e alcune forme di partecipazione politica di natura consultiva degli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia. La normativa dunque appare strutturata in modo tale da poter essere considerata uno strumento essenziale per favorire l'integrazione degli stranieri, volta ad estendere l'efficacia del principio di uguaglianza.
Il principio di eguaglianza comporta quindi per gli stranieri regolarmente soggiornanti non solo obblighi, ma anche dei diritti a condizioni di parità con i cittadini. Nell'ambito degli accordi sottoscritti dalla direzione generale dell’ immigrazione e delle politiche di integrazione per la programmazione e lo sviluppo di un sistema di interventi finalizzati a favorire l'integrazione sociale e l'inserimento lavorativo dei migranti regolarmente presenti in Italia, nel corso del 2015 sono stati predisposti 17 piani regionali integrati. Le regioni hanno avuto la possibilità di sperimentare dei servizi territoriali rivolti alla popolazione immigrata, nella prospettiva di facilitare l'accesso ai servizi attraverso la valorizzazione delle reti pubblico private.
COSA FA LO STATO A FRONTE DELL’IMMIGRAZIONE L'Italia gestisce il fenomeno dei flussi migratori da paesi che non fanno parte dell’Unione Europea attraverso politiche che coniugano l'accoglienza e l'integrazione con l'azione di contrasto all'immigrazione irregolare. l'ingresso nel territorio dello Stato è consentito ai valichi di frontiera a chi è in possesso di passaporto o documento equivalente, e del visto.
Stato, regioni, autonomie locali, in collaborazione con le associazioni del settore e con le autorità dei paesi di origine, favoriscono l'integrazione dei cittadini stranieri che si trovano regolarmente in Italia attraverso programmi che prevedono l'informazione sui diritti e opportunità di integrazione oppure reinserimento nei paesi di provenienza; promuovono la formazione linguistica, civica e professionale ; Favoriscono l'ingresso nel mondo del lavoro. I consigli territoriali per l'immigrazione, istituiti in ogni prefettura monitorano la presenza degli stranieri sul territorio e il livello di inserimento socio lavorativo per promuovere politiche di integrazione locali mirate in collaborazione con le altre istituzioni e con gli enti del privato sociale.
La popolazione europea è cresciuta di 34,3 milioni. Tre quarti di questi “nuovi cittadini” sono migranti. Non solo. L'Italia può vantare un record particolare: in Europa siamo gli unici ad avere il tasso di occupazione tra gli I MIGRANTI immigrati adulti di nove punti più alto a quello degli italiani. Tradotto: in percentuale CI RUBANO IL gli stranieri trovano occupazione più facilmente degli italiani. I dati riguardano il LAVORO ? 2007 (nel frattempo l'immigrazione è aumentata) e si parla di "56 adulti su cento lavorano" tra gli italiani e di "65 su cento gli immigrati (quelli con permesso di soggiorno) ad avere un’occupazione". A questo bisogna aggiungere i lavoratori in nero e via dicendo.
Questo dato può essere spiegato banalmente affermando che i migranti sono venuti in Italia in cerca di un reddito , accontentandosi di tutto mentre la popolazione nativa in molti casi rinuncia al lavoro, perché vengono fatte proposte di occupazioni a basso livello, ma soprattutto vengono offerti lavori sottopagati che non permettono il sostentamento del singolo o della famiglia. Quindi a nostro parere possiamo concludere che l’immigrazione ha un effetto negativo sull'occupazione dei nativi dei Paesi periferici". Ovvero l'Italia, la Spagna e Grecia.
CONFINI CHIUSI A TUTTI MA NON AI PROFUGHI La protezione civile aiuta gli immigrati anziché noi In questi giorni bisogna giustificarsi anche se si attraversa la strada. Le frontiere sono blindate. Espatriare era più facile per un abitante di Berlino est prima del crollo del muro che per un italiano oggi. il mondo è fermo, ma c'è una barca che solca i mari solitaria per portare in salvo i passeggeri come fosse l'arca di Noè. È l’Alan Kurdi, nave della ONG battente bandiera tedesca, che si è spinta fin dentro le acque territoriali libiche per recuperare un carico di migranti che ora vuole scaricare in Italia. E come è sempre successo, la protezione civile da aiuto ai migranti invece che a noi, nonostante tutto ciò che sta succedendo.
Inoltre grazie alla sinistra che ha votato per processare Salvini che si opponeva agli sbarchi clandestini, ora non può che stendere il tappeto rosso a chi vuole entrare in Italia in barba alle leggi, fossero anche quelle anti-pandemia. La nostra conclusione dopo aver letto questo articolo di giornale è che, per la Protezione Civile, la sorte dei migranti d'ignota nazionalità è prioritaria rispetto a quella di noi italiani.
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