ILYA GRINGOLTS PETER LAULpianoforte - Associazione Scarlatti

Pagina creata da Alessandro Ranieri
 
CONTINUA A LEGGERE
ILYA GRINGOLTS PETER LAULpianoforte - Associazione Scarlatti
SABATO
                                 16 GENNAIO 2021
                                             ore 18.00

LIVE IN STREAMING                   www.ilteatroinrete.it

                       ILYA
                       GRINGOLTS
                       violino

PETER
 LAUL     pianoforte
Ciclo Integrale delle Sonate per violino e pianoforte   NOTE DI SALA
    di Ludwig van Beethoven – secondo concerto
                                                            Simone Ciolfi

    Ludwig van Beethoven (1770-1827)
    Sonata in mi bemolle maggiore op. 12 n. 3
    Allegro con spirito
    Adagio con molta espressione
    Rondo. Allegro molto

    Sonata in la maggiore op. 30 n. 1
    Allegro
    Adagio molto espressivo
    Allegretto con variazioni

    Sonata in fa maggiore op. 24 La primavera
    Allegro
    Adagio molto espressivo                                 La prime composizioni date alle stampe da Wolfgang Mozart nei primi anni
    Scherzo. Allegro molto                                  Sessanta del Settecento erano Sonate per clavicembalo con “accompa-
    Rondò. Allegro ma non troppo                            gnamento di violino” (K. 6, 7, 8, ecc.), ovvero sonate per tastiera col violino
                                                            aggiunto ma non necessario. Se il violinista c’era, bene, altrimenti basta-
                                                            va il solo clavicembalo. Fu Mozart stesso, anni dopo, a mettere a punto il
                                                            genere della sonata per violino e fortepiano come sonata “concertante”,
    Guida all’ascolto di Stefano Valanzuolo                 ovvero come genere nel quale i due strumenti erano alla pari, entrambi
                                                            necessari e imprescindibili. Dunque, Beethoven, a fine Settecento si trovò
                                                            fra le mani un genere confezionato da Mozart e gli impresse il suo marchio
                                                            di fabbrica, ovvero il piglio volitivo e la passionalità romantica. In verità,
                                                            le Sonate per violino e pianoforte op. 12 che Beethoven diede alle stampe
                                                            nel 1799 e dedicò all’operista italiano Antonio Salieri (che era stato uno dei
                                                            suoi insegnanti), erano ancora definite “Sonate per clavicembalo o forte-
                                                            piano con un violino”, secondo la vecchia definizione di quarant’anni prima
                                                            (di nuovo c’era solo il cenno al fortepiano), ma nulla avevano in comune
                                                            con opere come le Sonate K. 6 di Mozart, del 1762-63.
                                                                 La Sonata per violino e pianoforte op. 12 n. 3, scritta tra il 1797 e il 1798,
                                                            è creazione assai brillante, di sicuro pensata per l’esibizione concertistica.
                                                            Il primo brano, Allegro con spirito, sviluppa un intreccio di arpeggi e una
                                                            briosa dialettica tra le parti che caratterizzano l’intera partitura. Il gioco
                                                            ritmico è il vero tratto peculiare al compositore, un gioco fatto di stranianti
                                                            e umoristiche intrusioni di uno strumento nell’andamento dell’altro. La se-
                                                            zione dello sviluppo (un momento dello schema formale che i compositori
                                                            classici usavano e che prelude al ritorno del materiale iniziale) ricorre a
2                                                                                                                                                 3
tonalità minori con finalità di contrasto coloristico. Tutto è brillante, dialo-   vazione del ritmo. Fantastica la coda del primo movimento, dove il tema
    gante, ma non mancano tratti di irrequietezza che fanno presagire il Be-           sembra avvitarsi su se stesso prima della chiusura del brano.
    ethoven futuro.                                                                         L’Adagio molto espressivo che segue, torna al clima primaverile con cui
         Il secondo brano, Adagio con molta espressione, è percorso da una             aveva esordito il movimento iniziale e vi rimane sempre, per sfruttare tutte
    levigata cantabilità di natura vocale, con un appropriato scambio di fun-          le potenzialità cantabili del violino. Lo sfasamento ritmico tanto amato da
    zioni tra linea violinistica e accompagnamento reso più stimolante da              Beethoven è la caratteristica dello Scherzo seguente. Tale Scherzo è assai
    cadenze con carattere d’improvvisazione. La luminosità settecentesca vi            breve e anticipa un Rondò morbidamente lirico i cui episodi, che si alter-
    brilla convincente, seppure siano reperibili elementi che forzano un poco          nano a quello principale (che ascoltiamo all’inizio), proiettano ombre di
    la struttura nel tentativo di personalizzare un linguaggio all’epoca condivi-      grande fascino sul pomeriggio assolato di questo solare Rondò.
    so. La vena è lirica e sentimentale, ma col senno del poi, la passione eroica           In generale, la “primavera” è una sonata in quattro movimento di por-
    sembra fare capolino negli accenti dolorosi collocati al centro dell’Adagio.       tata sinfonica, le cui potenzialità concertanti sono eccelse e le invenzioni
         Conclude la composizione un Rondò-Allegro molto, il cui vitale tema           musicali numerosissime. Imporre alla forma un’amplificazione che porti
    possiede un brio che dà vita a un virtuosismo manierato ma umoristico.             alcuni generi a travalicare i propri confini, è una strategia che Beethoven
    Gli strumenti si uniscono o si rispondono, palleggiandosi temi interi o motti      utilizzò nei primi anni dell’Ottocento per modernizzare il linguaggio clas-
    ritmici. Chiude il Rondò una frizzante coda costituita da imitazioni fra i due     sico. Il superamento del limite è, d’altronde, una tendenza romantica tra le
    strumenti, i quali sembrano rincorrersi per arrivare primi alla conclusione.       più note, in linea con l’afflato passionale e progressivo del nuovo secolo
         Con la Sonata per violino e pianoforte op. 12 n. 3 Beethoven dimostra di      borghese.
    padroneggiare la forma classica, ma con la Sonata per violino e pianoforte
    n. 6 op. 30, pubblicata nel 1803 e composta l’anno prima, l’aria si fa nuova.
    L’inizio ha qualcosa del contrappunto serioso: può essere una burla, ma
    non lo capiamo perché i toni si stemperano in tratti più manierati. Forse lo
    sviluppo, al centro del brano, testimonia la volontà di una ricerca che pas-
    sa per la trasfigurazione di ciò che all’epoca appariva accademico come il
    contrappunto “da chiesa”.
         L’Adagio-molto espressivo, che segue, è anch’esso vocalistico in os-
    sequio alle doti peculiari del violino. Beethoven sembra qui interessato
    a un timbro nuovo: alcuni trilli e alcune figurazioni ci suggeriscono che il
    compositore sta sondando il tessuto musicale per trarne qualcosa più in
    linea con le proprie esigenze espressive. Talvolta, un tono di attesa permea
    il brano, un clima di sospensione che è inconfondibilmente nuovo. Ci si è
    inoltrati nell’Ottocento, un secolo le cui aspettative e inquietudini Beetho-
    ven fu il primo a interpretare.
         Il tema con variazioni (si prende un tema e lo si modifica più volte)
    che costituisce l’ultimo brano, ha un tratto leggero che favorisce il dialo-
    go salottiero fra gli strumenti. Originariamente la Sonata n. 6 op. 30 non
    terminava con il tema con variazioni ma con un quarto brano che poi fu,
    acutamente, spostato alla fine della Sonata op. 47 a “Kreutzer”, composta
    un anno dopo.
         Apparentemente dedita al lirismo pastorale è invece la seguente Sona-
    ta n. 5 op. 24, pubblicata nel 1801. Il suo titolo, “la primavera”, è quanto mai
    azzeccato. Solo per l’inizio dell’Allegro, però: il rapporto tra i due strumenti
    è molto più innovativo rispetto alle sonate precedenti e i risultati sono di
    assoluta genialità. Beethoven conquista qui uno spazio sonoro che pare
    sintetizzare molte sue tendenze precedenti: danza, mistero, ironia, inno-
4                                                                                                                                                                     5
GLI INTERPRETI

    ILYA GRINGOLTS                                     Filharmonisch Orkest, la Helsinki Philharmonic        International Fellow della Royal Scottish Aca-       Orchestra, la Estonian National Symphony Or-
    Dopo aver studiato violino e composizione a        Orchestra, l’Orchestra della Toscana e la NRK         demy of Music and Drama di Glasgow.                  chestra, la Tallinn Chamber Orchestra, e la Les
    San Pietroburgo, ha frequentato la Juilliard       Norwegian Radio Orchestra. Nella primavera                Ilya Gringolts suona un violino Giuseppe         Siècles sotto la direzione di François-Xavier Roth.
    School of Music dove ha studiato con Itzhak        del 2020, Ilya Gringolts è stato artist in residen-   Guarneri “del Gesù” di Cremona (1742-43).                 È apparso nelle principali sale da concerto
    Perlman. Nel 1998 ha vinto il prestigioso Con-     ce al Musiktage di Badenweiler dove, oltre al                                                              russe: nella sala del Teatro Mariinsky di San
    corso ‘Premio Paganini’ divenendo il più giova-    suo Quartetto Gringolts, sono stati ospiti Meta4                                                           Pietroburgo, nella Sala Čajkovskij di Mosca e
    ne vincitore nella storia del Concorso.            e Kristian Bezuidenhout.                              PETER LAUL                                           nella nuova Casa della Musica di Mosca.
         Richiestissimo come solista, si dedica sia         Ilya Gringolts è anche primo violino del         È nato in una famiglia di musicisti a San Pietro-         All’estero si è esibito all’Auditorium du Lou-
    al grande repertorio orchestrale sia ad opere      Quartetto Gringolts, che ha fondato nel 2008          burgo e ha ricevuto la sua educazione musica-        vre, al Théâtre de la Ville, al Théâtre du Châtelet
    contemporanee e poco frequentate. Ha tenuto        e che ha riscosso un grande successo al Fe-           le al Conservatorio della città, dove ha studiato    e al Musée d’Orsay di Parigi, all’Opéra de Lyon,
    le prime esecuzioni assolute di opere di Peter     stival di Salisburgo, al Festival di Lucerna, al      con il prof. Alexander Sandler.                      al Lincoln Center di New York, all’Amsterdam
    Maxwell Davies, Augusta Read Thomas, Chri-         Menuhin Festival di Gstaad e al Festival di                Ha vinto il terzo premio e il premio speciale   Concertgebouw, al Vredenburg di Utrecht, al
    stophe Bertrand e Michael Jarrell, e nella scor-   Edimburgo e nelle più rinomate sale da con-           per la ‘migliore interpretazione di Bach’ al Con-    Théâtre de la Monnaie di Bruxelles e in altri
    sa stagione ha aggiunto anche il nuovo lavoro      certo internazionali come il Concertgebouw di         corso internazionale di pianoforte di Brema          numerosi festival in tutta Europa, Giappone e
    di Bernhard Lang. È inoltre molto interessato      Amsterdam, la Philharmonie Luxembourg, la             nel 1995; in seguito, nel 1997, ha vinto il primo    Stati Uniti.
    alla prassi esecutiva storica e collabora per      Elbphilharmonie di Amburgo, la Konzerthaus            premio e il premio speciale per la ‘migliore per-         Le sue esibizioni più recenti sono state al
    questo con rinomati ensemble quali la Finni-       di Dortmund ed infine il Teatro La Fenice di          formance di una Sonata di Schubert’. Nel 2000        Festival Serres d’Auteuil di Parigi, ai festival
    sh Baroque Orchestra, Arcangelo od Oxford          Venezia. Musicista da camera molto richiesto,         ha vinto il primo premio al Concorso Pianistico      Schubertiade e Beethoven di Colmar, al festival
    Philharmonia.                                      collabora regolarmente con artisti come Ja-           Internazionale Skrjabin a Mosca e, nel 2003, ha      The Stars of the White Nights di San Pietrobur-
         Si è esibito con le principali orchestre      mes Boyd, David Kadouch, Itamar Golan, Peter          ricevuto la medaglia onoraria “per realizzazioni     go, Art November (Mosca), a Le Printemps des
    di tutto il mondo tra cui la Royal Liverpool       Laul, Aleksandar Madzar, Nicolas Altstaedt,           nelle arti” dal Ministero della Cultura della Fe-    Arts di Monaco.
    Philharmonic, la City of Birmingham Symphony       Christian Poltera, Andreas Ottensamer, Antoi-         derazione Russa.                                          Come musicista da camera collabora abi-
    Orchestra, la BBC Symphony, la Deutsches           ne Tamestit e Jörg Widmann.                                Si è esibito come solista con la Filarmo-       tualmente con Dmitry Kouzov, Marc Coppey,
    Symphonie-Orchester Berlin, la Filarmonica di           Le sue numerose registrazioni per Deut-          nica di San Pietroburgo, l’Orchestra del Teatro      Ilya Gringolts, Graf Mourja, Sergey Levitin, Va-
    San Pietroburgo, la Filarmonica di Los Angeles,    sche Grammophon, BIS, Hyperion e Onyx sono            Mariinskij, l’Orchestra Sinfonica di Mosca, l’Or-    leriy Sokolov, Alexander Ghindin, Diemut Pop-
    la Sinfonica NHK, la Mahler Chamber Orchestra      state ampiamente elogiate dalla critica e la          chestra Kapella di Mosca e numerose altre or-        pen, Francoise Groben, Gary Hoffmann, David
    ed entrambe le orchestre della SWR (Radio          registrazione dei Ventiquattro Capricci per vio-      chestre sotto la direzione di direttori quali, tra   Grimal, Laurent Korcia e Tedi Papavrami.
    della Germania sud-occidentale).                   lino solo di Paganini ha ricevuto ottime recen-       gli altri, di Maxim Šostakovič, Valerij Gergiev,          Ha registrato per Harmonia Mundi, Aeon,
         Gli appuntamenti salienti della scorsa        sioni nel 2013. In campo orchestrale ha pubbli-       Vasilij Sinajskij, Eri Klas, Jean-Claude Casade-     Onyx, Naxos, Marquis Classics, Querstand,
    stagione hanno incluso progetti con la Royal       cato il Concerto per violino di Weinberg con          sus, Nikolaj Znaider, Nikolai Alexeev.               Integral Classics, King Records, Northern
    Stockholm Philharmonic, l’Orquesta Sinfónica       l’Orchestra Filarmonica di Varsavia nel 2015, il           Ha anche suonato con la Nordwestdeutsche        Flowers e per numerose stazioni televisive e
    de Galicia, l’Orchestra Filarmonica d’Israele,     Concerto per violino di Dvořák con la Filarmo-        Philharmonie, la Brasilian National Symphony         radiofoniche.
    l’Orchestra Sinfonica di Singapore e la Bam-       nica di Praga e i Concerti di Korngold e Adams
    berg Symphony Orchestra.                           con la Filarmonica di Copenaghen.
         Ha inaugurato la stagione 2019/20 al Festi-        Nel 2018 ha pubblicato il secondo CD del
    val Enescu, interpretando il Concerto per vio-     suo progetto di incisione delle opere comple-
    lino di Michael Jarrell. In programma ulteriori    te per violino di Stravinskij, registrato insieme
    inviti per suonare con ensemble di fama inter-     all’Orchestra Sinfonica della Galizia diretta da
    nazionale quali la Bavarian Radio Symphony         Dima Slobodeniouk.
    Orchestra, la BBC Scottish Symphony Orche-              Oltre alla carica di professore di violino per
    stra, la Budapest Festival Orchestra, la Radio     l’Accademia delle Arti di Zurigo, è anche Violin
6                                                                                                                                                                                                                       7
con il sostegno di
PROSSIMI CONCERTI
                                            Sabato 23 gennaio 2021 ore 18.00                Sabato 30 gennaio 2021 ore 18.00

                                            ILYA GRINGOLTS violino                          ILYA GRINGOLTS violino
                                            PETER LAUL pianoforte                           PETER LAUL pianoforte
                                            Ludwig van Beethoven – Integrale delle Sonate   Ludwig van Beethoven – Integrale delle Sonate
                                            per violino e pianoforte – terzo concerto       per violino e pianoforte – quarto concerto

                                            Sonata in la maggiore op. 12 n. 2;              Sonata in re maggiore op. 12 n. 1;
                                            Sonata in do minore op. 30 n. 2;                Sonata in la minore op. 23;
                                            Sonata in sol maggiore op. 96                   Sonata in sol maggiore op. 30 n. 3

                                            Guida all’ascolto di Stefano Valanzuolo         Guida all’ascolto di Stefano Valanzuolo

                                            www.ilteatroinrete.it                           www.ilteatroinrete.it

     La Associazione Alessandro Scarlatti
           ringrazia i suoi mecenati

            SEDA ITALY SPA
                     F.A.
                     S.P.
                 UGO LEONE                  in collaborazione con
               ATTILIO SALVATI
              GIULIANA SCARCI
                                                                                                  AIAM

10                                                                                                                                          11
Alessandro Leone design / Pasquale Angerame illustrazione / Luca Mercogliano impaginazione

www.associazionescarlatti.it                                        Piazza dei Martiri 58, Napoli − tel. +39 081 406011

                    Evento realizzato con   Questa iniziativa
                    il contributo della     è contro il “sistema”
                    Regione Campania        della camorra
                    L.R. 6/2007
Puoi anche leggere