Il viaggio che ha cambiato il mondo

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Il viaggio che ha cambiato il mondo

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Tutti noi sappiamo chi è Colombo, ma conosciamo veramente la sua storia?

L’evento dei suoi viaggi per mare è stato vissuto dal mondo occidentale come un
fatto epocale, che ha cambiato la storia e l’assetto politico ed economico del
mondo, tant’è vero che abbiamo assegnato la data del suo primo viaggio all’iconico
momento che segna il passaggio dall’età Medievale a quella Moderna.

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Il Museo del Mare contiene oggetti che ci aiutano a ricostruire la storia e il
personaggio. Cerchiamo di approfondire, le sue origini, che lavoro faceva prima di
diventare l’esploratore che attraversò l’Oceano Atlantico, e che atteggiamento
aveva verso il mondo, la scienza, la religione.

3 - Chi è Colombo?
Partiamo dall’inizio.

Nasce a Genova da Domenico Colombo e Susanna Fontanarossa nel 1451. Il padre
è un lanaiolo, cioè acquista e vende lana e probabilmente Colombo ragazzo prende
parte ai viaggi via mare per conto del padre. Impara a navigare molto presto tra il
Mar Ligure e il Mediterraneo e per un certo periodo, tra un viaggio e l’altro vive a
Savona. Nel 1475 a soli 15 anni prende parte a una spedizione commerciale via
mare diretta all’isola di Chio, un possedimento di Genova nel mare Egeo alle porte
del Mar Nero, quindi dell’Oriente

4 - Genova nel 1400
Genova nel 1400 aveva commerci dappertutto: a Est in tutto il Mediterraneo e fino
al Mar Nero, a Ovest fino al Portogallo e alle Canarie. In città tra mercanti, marinai e
cartografi era facile imbattersi in carte nautiche…Genova è uno dei massimi centri
europei per la Cartografia.è molto probabile quindi che il ragazzo avesse familiarità
con esse: osservandole avrebbe potuto farsi un’idea del mondo e osservare i
confini, le isole, i mari. Il fratello infatti, diventa cartografo!

Nel 1476 la nave su cui è imbarcato diretta in Inghilterra viene attaccata in
Portogallo dai pirati Corsari. Naufrago, raggiunge a nuoto la costa e raggiunge poi
Lisbona.

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Lisbona è città di grandi navigatori.
La scuola di navi di Enrico il Navigatore, re del Portogallo, aveva dedicato grandi
risorse economiche, scientifiche e tecniche alle esplorazioni via mare. Dopo altri
viaggi (Inghilterra, Madeira e Nord Europa) Colombo si trasferisce a vivere a
Lisbona.

5 - La terra è una sfera!
Qui conosce il grande cosmografo Martin Behaim, che negli stessi anni in cui
Colombo parte per il primo viaggio, realizza un globo terrestre, dove tra l’Europa e
l’India, c’è un immenso mare. Oltre a mostrare una terra sferica questo globo
contiene anche centinaia di iscrizioni tratte da Tolomeo e Marco Polo, in più figure di
santi, leggendari esseri, animali mostruosi, sovrani, leggende scritte su parti del
globo.
l’Atlantico disegnato sulla sfera di Behaim è quello che anche Colombo immagina:
un enorme mare che separa l’Asia dall’Europa. Nel mezzo grandi isole come
Cipango (Giappone) e Taprobana ( Sri Lanka) insieme ad Antilla, l’Isola delle Sette
Città e tutto l’isolario fantastico del suo tempo.
Colombo non era un dunque un genio raro: condivideva concezioni, informazioni e
supposizioni che altri nello stesso ambiente avevano.

6 - L’idea del viaggio
Nel 1483 propone al re Giovanni II di Portogallo il suo progetto di “buscar elevante
por el ponente” cioè di raggiungere le Indie (a Est) navigando verso Ovest. La
proposta viene accolta con parete negativo dai matematici di corte e rifiutato dal re.
Le richieste economiche di Colombo erano eccessive, inoltre erano già in atto altre
spedizioni su coste nord occidentali dell’Africa, più “semplici” e a portata di mano.

Ma Perchè questa intuizione di proporre di “buscar el levante por el ponente”?
 Possiamo ragionare pensando che questa spedizione non partì tanto per spirito di
avventura e scoperta di nuovi mondi, quanto piuttosto per cercare di diminuire i
costi delle spedizioni commerciali verso l’Asia. Raggiungere l’India ( e quindi le sue
preziose merci e spezie) via terra era diventato pericoloso e molto costoso
(bisognava passare dazi, intermediazioni di Turchi, Arabi, mercanti Veneziani,
sbarramenti..) Dopo la Caduta di Costantinopoli nel 1453 che da Capitale
dell’Impero Romano d’Oriente, passò sotto il dominio dei Turchi. I grandi navigatori
Portoghesi allora si spingevano ad aggirare” il problema, cercando di raggiungere
l’india passando dall’Africa, fino in Sudafrica e poi all’Oceano Indiano.
Colombo era convinto che avrebbe trovato l’India, invece che andando verso Est,
andando verso Ovest.

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Nel 1485 con il figlio piccolo, dopo il rifiuto del Portogallo e la moglie si trasferisce
in Castiglia (Spagna).

Nel 1486-1490 è ricevuto dai re di Spagna ai quali illustra il suo progetto. Ma la
situazione politica non è buona - c’è in atto una guerra santa per liberare Granada
dai musulmani.

Ma nel 1492 le sorti cambiano: i re di Spagna occupano Granada il 2 gennaio
ponendo fine alla riconquista della penisola iberica che era in mano agli arabi da
500 anni. Ci sono finalmente i soldi! Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona ora
hanno tutta la Spagna e sono pronti a espandersi ancora.
Non solo, la cattolicissima Spagna è pronta per conquistare ed evangelizzare nuove
terre.

7 - La sua firma
é stato detto spesso che la conquista del nuovo mondo è stato l’inizio della fine. In
effetti il dominio spagnolo e portoghese sulle nuove terre appena scoperte si sono
concretizzati in sopraffazione e uno sfruttamento di uomini, terre e risorse naturali
durati secoli e in parte ancora in atto.
Oltre a questo la sanguinosa conversione alla fede cattolica.
Aveva un ruolo Colombo in tutto ciò?
Forse possiamo farci qualche domanda osservando e interpretando la sua firma, un
insieme di iniziali disposte in un modo assai particolare.

Xpo FERENS - in grecolatino Christos Ferens (Cristoforo) - significa "colui che porta
Dio". Le lettere X, M, Y rappresentano le iniziali delle tre religioni monoteiste
(Cristiani, Musulmani ed Ebrei), mentre le lettere S disposte indicano la Trinità. e
potrebbe essere tradotto: Spirtus Sanctus Adventias Super Cristianos, Mauros,
Yudaeus. Lo Spirito Santo regni sopra I Cristiani, i Mori (arabi) e i Giudei.

8 - Le navi
Per la prima spedizione la nave Santa Maria e le due caravelle Nina e Pinta partirono
dalle Canarie all'alba del venerdì 6 settembre 1492. La Nina e la Pinta erano
caravelle, un’innovazione tecnologica recente: più maneggevoli, più leggere e con
vele latine (triangolari). L'ammiraglia di Colombo invece, la Santa Maria, era una
nave tonda di grandi dimensioni, capace di portare un carico molto elevato.

Le tre immagini sono di modellini in esposizione al museo e riproducono le navi
utilizzate nel viaggio. Progettati dal Capitano d'Albertis in occasione dell'
Anniversario della scoperta dell'America nel 1892, furono realizzati da Costaguta,

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noto costruttore navale genovese. Si tratta di scafi pieni, ottenuti partendo da un
unico tronco di legno, lavorato fino ad ottenerne la forma desiderata.

Come fa il progettista a disegnare queste navi? Collazionando schizzi, disegni e
dettagli documentari, dai reperti tra trecento e cinquecento, inoltre utilizza anche la
carta di Juan de la Cosa dove compaiono sia naos che caravelle. Inoltre sservando
da vicino i modelli vediamo altre caratteristiche interessanti per esempio sulla vita di
bordo: l’utilizzo di taluni strumenti, come lo scandaglio o l’astrolabio, la
ricostruzione del focone, o cucina all’aperto dove venivano cotti i pasti in
navigazione; la centralità dell’acqua e del suo consumo attento durante la
navigazione : i barili a cui si attingeva erano posti al centro della nave e sorvegliati
da tutto l’equipaggio perché nessuno ne abusasse. Non esistono ambienti chiusi e
si dorme sotto le stelle o, tutt’al più, con la parziale protezione del cassero.

La "Nina" fu sempre la nave preferita da Colombo, che apprezzava particolarmente
le sue doti di maneggevolezza e basso pescaggio, le più adatte a compiere viaggi di
esplorazione di breve o media durata, infatti la utilizzò anche per il secondo viaggio.
Tuttavia, durante la prima traversata, in occasione della sosta alle Canarie, decise di
sostituire le sue vele latine (triangolari) con delle vele quadre, per metterla in
condizione di sfruttare meglio i venti costanti dell’Atlantico.

La “Pinta" invece alla partenza da Palos, disponeva di un'attrezzatura composta da
vele quadre.

La Santa Maria, nave tonda di maggiori dimensioni, aveva un pescaggio superiore.
Fu proprio questa caratteristica a rivelarsi fatale nella notte di Natale del 1492,
quando, al largo della costa di Hispaniola, la nave si incagliò su un basso fondale
sabbioso e dovette essere abbandonata prima dell'affondamento.

9 - Il viaggio
Di certo i viaggi oceanici al tempo di Colombo non seguivano percorsi lineari, come
sembrano suggerire i più antichi trattati di navigazione. Questo non significa che
fossero viaggi improvvisati, al contrario venivano attentamente pianificati: lo
dimostra il fatto che i marinai riuscivano a tornare ripetutamente sugli stessi luoghi.
La navigazione atlantica si svolgeva per direzioni cardinali: nord-sud / est-ovest,
tenendo presenti alcuni capisaldi di riferimento: le isole Azzorre, le Canarie, Capo
verde. Ovviamente gli imprevisti era moltissimi, i margini di errore molto alti e
dunque si procedeva per approssimazioni successive, peraltro sufficienti a giungere
a destinazione nei tempi previsti. I marinai a bordo erano ottimi. Colombo navigava
da quando aveva 15 anni e aveva moltissime conoscenze geografiche. Suo pilota
era il portoghese Juan de la Cosa che era anche il cartografo di bordo di Colombo,
nonché proprietario della Santa Maria.

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Martin Alonso Pinzon e il fratello erano espertissimi marinai ben noti nella zona di
Huelva e di Palos; riuscirono così a radunare i marinai per la spedizione vincendo
diffidenza e superstizioni per completare l’impresa: in totale 90 uomini, di cui 40
sulla Santa Maria.

La spedizione infatti segue gli Alisei. Un vento stagionale che ha una direzione Est-
Ovest a partire dalle Isole Canarie. All’andata era semplice, ma al ritorno bisognava
uscire in fretta dalla zona degli Alisei (che in questo caso diventavano contrari) e
raggiungere la latitudine delle Azzorre, molto più a Nord. Il 12 ottobre dopo appena
33 giorni di navigazione, i marinai avvistano terra. Siamo nell’arcipelago delle
Bahamas e l’isola non è deserta, è abitata. Colombo le da il nome di San Salvador,
come se si trattasse di una terra non appartenente a nessuno.

10 - Gli strumenti per la navigazione
Gli strumenti di bordo usati – di probabile derivazione araba – erano da sempre
pochi e semplici da usare, anche perché i marinai erano spesso analfabeti.
Direzione, velocità, latitudine erano le variabili che andavano tenute costantemente
sotto controllo. L’adattamento alla navigazione in alto mare delle tecniche usate nel
Mediterraneo fu lento. Colombo vi diede il suo personale contributo introducendo
importanti innovazioni.

11 - Il ritorno in Spagna
Prima di fare ritorno in Spagna viene fatto costruire un fortino con i resti della nave
ammiraglia, la Santa Maria che naufraga al largo della costa di Hispaniola (Haiti). Il
fortino viene battezzato come Forte de la Navidad e di fatto è il primo insediamento
europeo.

le altre due caravelle fanno ritorno, non con poche difficoltà e il 15 marzo del 93,
arrivano a Palos. Le navi hanno con sè oro, tabacco e dieci abitanti dalle isole.

Ecco cosa scrive Colombo ai suoi Re, Isabella e Ferdinando:

“Tutta la cristianità deve rallegrarsi, e celebrare grandi feste (…), per l’esaltamento
che avrà con la conversione di tanti popoli alla nostra santa fede e inoltre per i
beni materiali che ne seguiranno, perché non solo la Spagna, ma tutti i cristiani
troveranno qui sollievo, e guadagno ”.

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12 - Il ritorno e i privilegi: i titoli di Colombo
Apoteosi e grandi onori per Colombo. Il suo titolo diventa : Ammiraglio Maggiore del
Mare Oceano e Viceré e Governatore Generale delle Indie e della Terra Ferma.
Il Codice dei Privilegi, è l’insieme di riconoscimenti e obbligazioni che la Corona
Spagnola aveva contratto con Colombo nel corso degli anni e che lo stesso
trasmise a Genova attraverso l’ambasciatore Nicolò Oderico.

13 - La conquista del nuovo mondo
1493: Il 25 settembre ha inizio il secondo viaggio con una flotta di 17 navi con 1200
uomini di equipaggio. Tra il 18 e il 20 novembre viene scoperta Portorico e si rende
conto di essere vicino ad un grande continente.
Tornato poi ad Haiti trova raso al suolo il fortino e uccisi gli spagnoli che vi erano
rimasti. Fonda un altro avamposto, che chiama città di Isabela: qui centinaia di
uomini si ammalano e 12 navi fanno ritorno in Spagna. Colombo continua
l’esplorazione, lasciando al fratello il comando della nuova colonia. Si sposta verso
e Cuba la Giamaica e dopo due anni parte per ritornare in Castiglia. Si trova
pochissimo oro e questi viaggi sono sempre più costosi.

1498: dopo due anni in Castiglia, parte nuovamente con cinque caravelle e una
nave per il terzo viaggio. Arrivato trova una situazione a Isabela mal gestita dal
fratello che aveva lasciato a comando. I reduci contattano i Re Spagnoli
denunciando Colombo. I re invieranno Francisco de Bobadilla, incaricato di far luce
sulla questione. Colombo viene arrestato e portato in Spagna.
Benchè i re spagnoli poi lo libereranno poco dopo arrivato in Spagna,
successivamente Colombo sarà poi tristemente noto per le sevizie inflitte ai coloni,
ma soprattutto per le uccisioni a nome del Regno di Spagna dei popoli indigeni. Dei
300mila indigeni calcolati all’arrivo degli Spagnoli, solo 16 anni dopo, ne resteranno
50mila.

Parte da Cadice per il quarto viaggio nel 1502. Costeggia la regione dell’Honduras e
arriva in Costa Rica. Arriva poi in Giamaica con due caravelle che naufragano vicine
alla Costa e rimane lì per un anno isolato dal mondo. Una volta riuscito a fare ritorno
alla Spagna, non ripartirà più.

14 - La spartizione del mondo
La scoperta delle nuove terre, portò la necessità di prendere degli accordi politici
proprio in virtù del Portogallo e della sua enorme influenza sul mare, Mediterraneo e
non. La Spagna, aveva sì finanziato le spedizioni di Colombo, ma non avrebbe
potuto mantenere, solo in virtù di questo, l’esclusiva sulle terre appena scoperte. A

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questo punto si opera una vera e propria spartizione con il Trattato di Tordesillas nel
1494. Si traccia una linea in mezzo al mare, all’incirca a Ovest delle isole di Capo
Verde. Tutto ciò che si trovava ad ovest della linea sarebbe stato della Spagna, tutto
ciò che si trovava a Est di questa linea, sarebbe stato del Portogallo.

Le nuove rotte aprono diversi scenari commerciali: da ora in poi si programmano
viaggi di esplorazione e di conquista. Il controllo commerciale e quindi poi politico,
passa nelle mani di quei regni che saranno in grado di armare le navi migliori e avere
flotte più efficienti: nascono gli imperi marittimi e le reti su scala mondiale.

15 Credits
Questo testo, è abbinato alla presentazione “Il viaggio che ha cambiato il mondo”
realizzato da Giovanna Rocchi per il progetto Digital Library 2021.

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