IL VACCINO PER LA VARICELLA IL PARERE DEL PEDIATRA - Dott. Maria Merlo Torino, 25 novembre 2006
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IL VACCINO PER LA VARICELLA IL PARERE DEL PEDIATRA Torino, 25 novembre 2006 Dott. Maria Merlo
Epidemiologia • Agente eziologico: VZV (herpes virus) • La più contagiosa delle malattie esantematiche dell’infanzia • In Italia stimati 500.000casi/anno • Andamento epidemico, spesso con picco primaverile • Tasso di trasmissione familiare: 80% • Tasso di trasmissione scolastica: 10-35% • 90% sopra i 15 anni possiede anticorpi
Siamo abituati a considerare la varicella una malattia leggera E’ vero? mortalità dovuta solo a complicanze • Mortalità bambini sani: 3-4/100.000 casi • Mortalità sotto l’anno: 10-30/100.000 casi • Mortalità adulti sani: 20-50/100.000 • Necessità di ricovero: 4,1/100.000 abitanti/anno
Soggetti a rischio di varicella grave: • Gravide: mortalità 5 volte più alta che adulto sano • Immunocompromessi (difetti immunità, soprattutto cellulare, sia congeniti che acquisiti; trapiantati d’organo; affetti da neoplasie; in trattamento ad alte dosi con steroidi): mortalità: 7-17% per varicella disseminata o complicanze • Neonati da madri che hanno contratto varicella da 5 giorni prima a 5 giorni dopo il parto
Contagio • Solo interumano • Virus labile: non si trasmette con oggetti contaminati • Per via aerea: 2 giorni prima e 2 giorni dopo l’eruzione • Per via mano-bocca: contatto diretto con vescicole • Croste: non contagiose • Frequenza scolastica: ammessa il 6° giorno dall’inizio dell’eruzione
Incubazione • Da 10 a 21 giorni (media 14); fino a 28 giorni se si è fatto uso di immunoglobuline preventive • Fino al 6°giorno: replicazione nei linfonodi • 6° giorno: prima viremia con successiva replicazione a livello epatosplenico • Dal 9° al 14° giorno: seconda viremia con trasporto alla cute (vescicole) e alla mucosa respiratoria (contagio)
Risposta immune • Umorale (IgG, IgM,IgA): inizia solo il 3° giorno dall’inizio dei sintomi • Cellulare(T linfociti): la più importante; quella che blocca la viremia e mantiene quiescente il virus nei gangli spinali a guarigione avvenuta • Soggetti con linfopenia: rischio di varicella disseminata con viremia persistente • Riduzione dei T linfociti: Herpes Zoster
Clinica Fase prodromica (24 ore): malessere, febbricola, cefalea • Macule, papule, vescicole, croste • Le lesioni sono secondarie a vasculite dei piccoli vasi e a interessamento epiteliale (strato superficiale) • Bambini con eczema: esantema più severo
Complicazioni infezioni batteriche secondarie (grattamento): 5% • Germi: stafilococco, streptococco • Forme cliniche: linfoadeniti, celluliti, ascessi sottocutanei, fascite necrotizzante (infezione del connettivo) • Batteriemie secondarie possono dare polmoniti batteriche (1/1000casi)
Complicazioni polmonite varicellosa • Bambino: rara • Adulto: 1/400 con mortalità del 10-30%
Complicazioni atassia cerebellare (1/4000 casi) • Insorge qualche giorno dopo il rash • Evoluzione benigna
Complicazioni encefalite • Bambini: 1/100.000 • Adulti: 15/100.000 • Insorge 3 giorni dopo il rash • Febbre, cefalea, alterato stato di coscienza, convulsioni, atassia • Mortalità: 5-10% • Nei casi di sopravvivenza: non reliquati
Complicazioni sindrome di Reye • Rara (555 casi negli US nel 1980) • Associata a uso di salicilati • Encefalopatia: nausea, vomito, cefalea, delirio, coma
Complicazioni complicanze emorragiche • frequenti negli immunocompromessi, rare nei sani • petecchie, porpora, vescicole emorragiche, ematuria, sanguinamento gastrointestinale
Varicella in gravidanza • Rischio di contrarre varicella in gravidanza: 1-5 casi /10.000 gravidanze • Mortalità della gravida: 5 volte più elevata che adulto sano • Complicazione più frequente (10%): polmonite varicellosa
Varicella e feto • Rischio di infezione nelle prime 20 settimane: 2% • Varicella congenita: cicatrici cutanee, ipoplasia di un arto, cataratta, microcefalia, ritardo mentale • Infezione oltre le 20 settimane: malattia senza effetti malformativi; possibile herpes zoster nei primissimi anni di vita
Varicella neonatale • Madre con varicella da 5 giorni prima a 2 giorni dopo il parto • Neonato apparentemente sano, ma esposto alla viremia materna e senza anticorpi materni • Rischio di contagio: 50% • Varicella grave, con decorso similsettico, poliviscerite, interessamento neurologico. Mortalità del 30% dei casi non trattati • Allattamento al seno. Può essere continuato (il virus non passa nel latte)
Herpes zoster materno Non grave per il feto: bassa viremia materna; presenza di anticorpi materni
Herpes zoster • Il virus rimane latente nei gangli spinali in tutti quelli che hanno avuto l’infezione primaria • Si riattiva con l’immunosoppressione • Rash vescicolare lungo un nervo sensitivo • Dolore, febbre moderata, nevralgia post-herpetica (rara nel bambino) • Complicazioni: polmonite, epatite, encefalite, CID • Ricoveri: 16,1/100.000 abitanti/anno
Prevenzione dopo il contatto VZIG: immunoglobuline specifiche • da somministrare i.m. entro 4 giorni dal contatto • efficacia: 40% • da utilizzare sempre negli immunocompromessi e nel neonato da madre con varicella da 5 giorni prima a 2 dopo il parto
Prevenzione dopo il contatto Aciclovir • blocca o rallenta la replicazione virale • solo 5 studi non randomizzati né controllati sul suo uso in prevenzione • sembra efficace nel prevenire la malattia o nel ridurne la gravità. Ma follow up troppo limitato per dire se la risposta immune è duratura o se non si rischia di spostare la malattia in età successive
Prevenzione dopo il contatto Vaccinazione • entro 72 ore dal contagio o al massimo entro 5 giorni • può proteggere o far fare malattia più leggera
Terapia Aciclovir per os • 80 mg/Kg/die in 4 somministazioni entro 24 ore dal rash e per 5 giorni • riduce di 1 giorno la durata della febbre e di 1 giorno la durata della malattia! • studi non conclusivi sull’efficacia nel ridurre le complicazioni ( complicanze rare e studi con pochi pazienti) • pur se con basso livello di evidenza si può considerala nei pazienti a rischio: adulti, bambini sotto l’anno, eventualmente casi familiari secondari
Terapia Aciclovir e.v. immunocompromessi, neonati e pazienti con complicanze gravi
Il vaccino • Vaccino vivo, attenuato, non contenente thiomersal, da somministrare con iniezione sottocutanea • Adolescenti e adulti: 2 dosi a distanza di 2 settimane.Protezione: 75% • Bambini: 1 dose. Protezione: 90% • No salicilati per 6 settimane (se sotto i 16 anni) • No gravidanza per 3 mesi • I vaccinati che fanno la varicella la fanno più leggera
Chi non vaccinare • Gli immunodepressi • Le donne in gravidanza • Chi ha avuto reazione anafilattica alla 1° dose o a qualche componente del vaccino (neomicina, gelatina)
Effetti collaterali • Dolore, rossore nel luogo di iniezione • Rash locale o generalizzato (10% adulti, 5% bambini) entro 1 mese • Rari gli effetti collaterali gravi: anafilassi, encefalite, atassia, eritema multiforme, s. di Steven Johnson, convulsioni, neuropatia, trombocitopenia • Trasmissione a conviventi: rara e possibile solo in caso di rash • Anche il virus vaccinico può dare Herpes Zoster, ma più raramente dell’infezione
A quali pazienti consigliare la vaccinazione? Secondo il Piano Regionale Vaccini: gratuita • Conviventi di immunodepressi • Pazienti con LLA, insufficienza renale cronica, trapiantati renali, HIV positivi senza segni di immunodeficienza • Lavoratori in ambito sanitario (noi stessi, se non abbiamo fatto la varicella!) • Lavoratori a contatto coi bambini (asili nido, scuole)
Eventualmente anche a • Genitori (co-pagamento) che non abbiano fatto la varicella, entro 72 ore dalla malattia del figlio (ma attenzione: evitare la gravidanza per 3 mesi) • Adolescenti (offerta attiva e gratuita dal 2007) che passano dal generico
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