Trattamenti inutili? vitamina D - Prove e Pratica Rita Banzi Centro Politiche Regolatorie in Sanità - Associazione Alessandro Liberati
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Trattamenti inutili? vitamina D Prove e Pratica Rita Banzi Centro Politiche Regolatorie in Sanità Istituto Mario Negri Milano Riunione annuale Associazione Alessandro Liberati Milano, 8 Novembre 2019
Sommario ▪ Un’epidemia di ricerca, studi e letteratura ▪ Qualche mito da sfatare ▪ Un’epidemia di ipovitaminosi ▪ Costi e consumi a carico del Servizio Sanitario Nazionale Nessun conflitto economico - finanziario in relazione ai contenuti della presentazione
Un’epidemia di studi e letteratura ▪ Almeno 74 meta-analisi di studi osservazionali che hanno esplorato i livelli ottimali di vitamina D ▪ Forti associazioni tra bassi livelli di vitamina D e malattie e/o fattori di rischio ▪ Almeno 87 meta-analisi di studi randomizzati che hanno valutato l’effetto della supplementazione con vitamina D ▪ Effetto nullo o minimo Infezioni respiratorie Patologie della tiroide Tumori Asma&BPCO Malattie Artrite Reumatoide Depressione Lupus Cardiovascolari Diabete Sclerosi Multipla … Salute dell’osso 3
Nel 2014 NNT=150 Qualità moderata Optimal size non ancora raggiunto Bjelakovic et al Cochrane Database of Systematic Reviews 2014 6
Nel 2019 ▪ 52 studi randomizzati, oltre 75000 partecipanti ▪ Nessuna differenza sulla mortalità per tutte le cause ▪ Optimal information size: se esistesse un effetto sarebbe comunque minore del 7,5% rispetto al placebo “This is at least the 15th meta-analysis of vitamin D supplements and mortality or a subgroup of mortality in the past 12 years, and there remains no consistent evidence that vitamin D has any meaningful clinical benefit for these outcomes.” Mark Bolland 7 Zhang et al BMJ 2019
Nel 2018: Studio Vital D - incidenza di tumori ▪ Oltre 25000 partecipanti (donne sopra i 55 anni, uomini sopra i 50) ▪ Vitamina D3 2000 UI al giorno vs. placebo ▪ Follow up mediano 5,3 anni (range: 3,8 – 6,1) ▪ Nessuna differenza su mortalità per tumore e per tutte le cause Manson et al NEJM 2018 10
Studi in corso Almeno tre molto rilevanti Studio Paese(i) Partecipanti Dose Esiti Stato Risultati (età) principali Do-Health Europa 2152 (70+) 2,000 UI al Fratture, infezioni, Completato Autunno 2019 NCT01745263 giorno effetti cognitivi, pressione, mortalità D-Health Australia 21315 (60-79) 60,000 UI al Mortalità per tutte le In corso; 2024 ACTRN12613000 giorno cause, tumori arruolamento 743763 concluso VIDAL UK 20000 (65-84) 60,000 UI al Mortalità, tumori In corso; 2020 ISRCTN46328341 giorno arruolamento concluso 11
La vitamina D fa bene al cuore 12
Nel 2017: overview VitD e malattie cardiovascolari 13 Al Mheid et al J Am Coll Cardiol 2017
Nel 2018: Studio Vital D - incidenza eventi cardiovascolari ▪ Oltre 25000 partecipanti (donne sopra i 55 anni, uomini sopra i 50) ▪ Vitamina D3 2000 UI al giorno vs. placebo ▪ Follow up mediano 5,3 anni (range: 3,8 – 6,1) ▪ Nessuna differenza su mortalità per tumore e per tutte le cause Manson et al NEJM 2018 14
La vitamina D cura le malattie autoimmuni 15
Nel 2018 Jagannath et al Cochrane Database of Systematic Review 2018 16
La vitamina D fa bene alle ossa 17
Nel 2018 ▪ 81 studi randomizzati controllati (oltre 51000 partecipanti adulti, la maggior parte donne con più di 65 anni che vivono in comunità) – aggiornamento della review Cochrane del 2014 ▪ Monoterapia, dosi di oltre 800 UI/giorno (maggior parte degli studi) ▪ Durata massima: 1 anno ▪ Esiti primari: fratture e cadute ▪ Valori basali medi di 25-idrossicolecalciferolo inferiori a 50 nmol/L (57%), solo il 6% sotto i 25 nmol/L ▪ Circa un quarto degli studi giudicato a basso rischio di bias per l’esito fratture, la metà per l’esito cadute Bolland et al Lancet Diabetes Endocrinol 2018 18
Fratture Nessuna differenza sull’incidenza di fratture rispetto al controllo Optimal information size: se esistesse un effetto sarebbe comunque minore del 5% rispetto al placebo Bolland et al Lancet Diabetes Endocrinol 2018 19
Cadute Nessuna differenza sull’incidenza di cadute rispetto al controllo Optimal information size: se esistesse un effetto sarebbe comunque minore del 7,5% rispetto al placebo Bolland et al Lancet Diabetes Endocrinol 2018 20
Densità ossea Nessuna differenza sulla densità ossea rispetto al controllo Optimal information size: se esistesse un effetto sarebbe comunque minore del 0,5% rispetto al placebo 21 Bolland et al Lancet Diabetes Endocrinol 2018
Perché? ▪ Con/senza calcio ▪ Dosaggi insufficienti ▪ Vitamina D da sola non basta – combinazione con vitamina K2, magnesio e zinco ▪ Studi su popolazioni non carenti Interpretazione internazionale dei livelli sierici di 25-idrossicolecalciferolo ([25(OH)D], calcidiolo) attualmente adottati è la seguente: ▪ carenza 100 ng/mL. Consensus endocrinologi italiani: “valori ridotti di vitamina D” nella popolazione generale: livelli chiaramente al di sotto di 20 ng/mL Cesareo et al on behalf of AME and Italian AACE Chapter Italian Association of Clinical Endocrinologists (AME) and Italian Chapter of the American Association of Clinical Endocrinologists (AACE) Position Statement Nutrients 2018 22
Un’epidemia di ipovitaminosi Screening consigliati solo in popolazioni a 'rischio’ ipovitaminosi ▪ Regione Emilia Romagna: dosaggi aumentati del 23% dal 2015 al 2018 ▪ Provincia di Reggio Emilia (2015-2017) ✓ 21% della popolazione generale ha una prescrizione di vitamina D ✓ 37% dei soggetti senza prescrizioni di vit D nell’anno precedente ha valori ≥ 20 ng/ml ✓ Di questi, il 28% ha comunque una prescrizione entro 180 giorni Banzi et al Ricerca e Pratica 2018 Formoso et al Eur J Clin Pharm 2019 23
Un’epidemia di consumi (e spesa) In Italia (vitamina D e analoghi) nel 2018: ▪ 19,3 DDD/1000 al giorno ▪ Costante aumento dei consumi dal 2013 (12,3 DDD/1000 al giorno) ▪ Delta consumi 2018-2017: 10% ▪ Circa 273 milioni di euro nel 2018 (spesa convenzionata) (nel 2006 ne venivano spesi 24) ▪ 4,99 euro pro capite ▪ Secondo posto, dopo gli inibitori di pompa, in termini di spesa tra i farmaci per l’apparato gastrointestinale e metabolismo ▪ Colecalciferolo risale dalla quarta alla prima posizione tra i primi 30 principi attivi in termini di spesa convenzionata Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali. L’uso dei farmaci in Italia. Rapporto Nazionale Anno 2018. 24
22 ottobre 2019: Nota AIFA 96 Relativa alla prescrizione, a carico del SSN, dei farmaci per la prevenzione e trattamento carenza di vitamina D nell’adulto (>18 anni). (Determina n. 1533/ 2019) Prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D nei seguenti scenari clinici: indipendentemente dalla determinazione della 25(OH) ▪ persone istituzionalizzate ▪ donne in gravidanza o in allattamento ▪ persone affette da osteoporosi da qualsiasi causa o osteopatie accertate non candidate a terapia remineralizzante (vedi nota 79) previa determinazione della 25(OH) D (vedi algoritmo allegato) ▪ persone con livelli sierici di 25OHD < 20 ng/mL e sintomi attribuibili a ipovitaminosi (astenia, mialgie, dolori diffusi o localizzati, frequenti cadute immotivate) ▪ persone con diagnosi di iperparatiroidismo secondario a ipovitaminosi D ▪ persone affette da osteoporosi di qualsiasi causa o osteopatie accertate candidate a terapia remineralizzante per le quali la correzione dell’ipovitaminosi dovrebbe essere propedeutica all’inizio della terapia* ▪ una terapia di lunga durata con farmaci interferenti col metabolismo della vitamina D ▪ malattie che possono causare malassorbimento nell’adulto * Le terapie remineralizzanti dovrebbero essere iniziate dopo la correzione della ipovitaminosi D. 25
Grazie! rita.banzi@marionegri.it Twitter: @rbanzi
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