Il populismo penale nell'età dei populismi politici - Questione ...

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                               Il populismo penale
                          nell’età dei populismi politici

                                              di Luigi Ferrajoli

         L’odierno populismo penale si connota per l’ostentazione di politiche esse stesse illecite. Le mi-
    sure contro l’ingresso dei migranti in Italia adottate da questo Governo costituiscono violazioni mas-
    sicce dei diritti umani, le quali hanno l’effetto per un verso dell’abbassamento dello spirito pubblico
    e del senso morale nella cultura di massa, per l’altro del logoramento dei legami sociali. È necessa-
    rio introdurre nel dibattito pubblico tre anti-corpi democratici: chiamare queste politiche con il loro
    nome, e cioè violazioni massicce dei diritti umani; provocare la vergogna con una battaglia culturale
    a sostegno dei valori costituzionali e un appello alla coscienza civile di tutti; prendere sul serio i diritti
    umani ed in particolare il diritto di emigrare, quale potere costituente di un nuovo ordine globale.

1. Il nesso funzionale                                        3800 negli anni Venti e quasi 2.000 negli anni No-
tra populismo penale                                          vanta del secolo scorso. Siamo anche in presenza di
e populismo politico                                          una riduzione delle violenze sessuali e perfino dei
                                                              furti, benché si sia notevolmente ridotta la cifra nera
     La questione penale è sempre più centrale nei no-        delle une e degli altri. E tuttavia è aumentata l’insicu-
stri sistemi politici. Non si tratta di un fenomeno nuo-      rezza a causa della distanza crescente tra percezione
vo. Da molti anni l’uso demagogico e congiunturale            e realtà. In passato la cronaca nera occupava le ulti-
del diritto penale, diretto a riflettere e ad alimentare      me pagine dei giornali. Oggi i telegiornali si aprono
la paura quale fonte di consenso elettorale tramite           con l’ultimo omicidio o l’ultimo stupro. La percezione
politiche e misure illiberali tanto inefficaci alla pre-      dell’insicurezza è insomma interamente una costru-
venzione della criminalità quanto promotrici di un            zione sociale, prodotta da quelle fabbriche della pau-
sistema penale disuguale e pesantemente lesivo dei            ra nelle quali si sono trasformati i media e in parti-
diritti fondamentali – in breve il populismo penale           colare la televisione. Se infatti tutti gli omicidi e tutti
– forma un tratto caratteristico delle nostre politiche       gli stupri vengono raccontati in televisione, se su di
securitarie. In questi ultimi mesi, tuttavia, tutti i tra-    essi si svolgono dibattiti e inchieste giornalistiche, se
dizionali aspetti del populismo penale si sono forte-         poi i relativi processi vengono seguiti in tutte le loro
mente accentuati perché si sono rivelati perfettamen-         fasi, si crea la sensazione che viviamo nella giungla. È
te funzionali al populismo politico oggi al governo del       precisamente questa paura e la conseguente richiesta
Paese. Per tre ragioni, tutte legate al nesso tra popu-       di punizione che il populismo politico intende inter-
lismo penale e populismo politico e al connaturato            pretare e prima ancora alimentare quale facile fonte
antigarantismo di qualunque populismo.                        di consenso.
     La prima ragione è il consenso di massa ottenuto              La seconda ragione è il tendenziale colpevolismo
dalle politiche securitarie. L’Italia è uno dei Paesi più     dell’opinione pubblica. Le garanzie non fanno parte
sicuri del mondo. In questi ultimi 20 anni si è pro-          della cultura di massa e neppure del senso comune.
dotta una riduzione costante del numero dei delitti:          Gli imputati, secondo l’opinione corrente, non si pre-
397 omicidi nel 2017, gran parte dei quali consistenti        sumono innocenti, ma colpevoli. Il garantismo non
in femminicidi, rispetto alle molte migliaia degli anni       fa parte del senso comune, che ha bisogno, purtrop-
passati: oltre 4.000 alla fine dell’Ottocento, più di         po, di avventarsi immediatamente su capri espiatori.

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In breve, esso non è popolare e questo basta al po-         scita quantitativa, ma anche di una sua mutazione
pulismo per rifiutarlo come un lusso da anime belle.        qualitativa. Questa mutazione è legata al suo terre-
Naturalmente siamo qui di fronte a un paradosso. Il         no privilegiato, oggi costituito dalle politiche contro
garantismo non è solo un sistema di limiti e vinco-         i migranti – i differenti per antonomasia – che stanno
li al potere punitivo, sia legislativo che giudiziario, a   mettendo in crisi tutti i principi della nostra demo-
garanzia delle libertà delle persone da punizioni ec-       crazia.
cessive o arbitrarie. Esso è ancor prima un sistema              Certamente questo Governo e, in particolare, il
di regole razionali che garantiscono, nella massima         ministro dell’interno Salvini non hanno affatto inau-
misura, l’accertamento plausibile della “verità pro-        gurato, ma hanno solo proseguito le politiche e le
cessuale” e perciò la punizione dei veri colpevoli. Ma      pratiche contro gli immigrati del precedente mini-
è precisamente questa razionalità che non viene ac-         stro Minniti e quelle degli altri Governi europei. Ci
cettata né capita da gran parte dell’opinione pubblica,     sono però quattro gravissime differenze qualitative
che aspira al contrario alla giustizia sommaria, ten-       nell’operato di questo Governo rispetto a quello dei
denzialmente al linciaggio dei sospetti. E anche que-       Governi passati, tutte connesse all’approccio popu-
sto è sufficiente al populismo per offrire rappresen-       listico alla questione dell’immigrazione e tutte corri-
tanza a tale concezione e alla conseguente domanda          spondenti ad altrettante perversioni del tradizionale
di vendetta.                                                populismo penale.
     La terza ragione della funzionalità del populismo
penale al populismo politico è la convergenza tra la             2.1. La prima differenza è il carattere criminoge-
tendenza di questo a definirsi sulla base dell’identi-      no assunto oggi in Italia dalle leggi e dalle politiche
ficazione di nemici e il paradigma del diritto penale       governative in tema di sicurezza. Mi limito a ricorda-
del nemico. Tutti i populismi hanno bisogno di le-          re due misure il cui effetto sarà quello di accrescere la
gittimarsi attraverso un nemico o meglio attraverso         devianza, la marginalità sociale e l’insicurezza.
più nemici: nemici interni che complottano e nemici              La prima è il decreto cosiddetto “sicurezza” voluto
esterni come la Francia o l’Unione europea o l’Onu;         dal ministro Salvini, che oltre alle solite misure puni-
nemici in alto, rappresentati dalle élites, e nemici in     tive ha ridotto le forme di integrazione e soppresso di
basso rappresentati dai migranti e dai soggetti de-         fatto il permesso di soggiorno per motivi umanitari.
vianti; nemici identificati con i precedenti Governi e      Ne sta seguendo l’espulsione dal sistema di protezio-
nemici consistenti nelle opposizioni. Auto-identifica-      ne per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) e dai centri
zione degli eletti con il popolo sovrano, aggressioni       di accoglienza straordinaria (Cas) di decine di miglia-
alle élites, razzismo, paura per i crimini di strada,       ia di migranti, gettati sulla strada come irregolari e
intolleranza del dissenso, fastidio per il pluralismo       destinati ad alimentare l’emarginazione sociale e la
sia politico che istituzionale, vittimismo permanen-        delinquenza a beneficio ulteriore della politica della
te sono gli ingredienti di questa logica del nemico.        paura. Si tratta di una misura disumana e crudele,
È chiaro che i devianti e, prima ancora, gli indagati       stupidamente persecutoria, con la quale migliaia di
e gli imputati si rivelano come i nemici ideali. L’ab-      persone perfettamente integrate nella società italiana
biamo visto con la spettacolarizzazione dell’arresto        vengono strappate dal loro mondo e trasformate in
di Cesare Battisti, messo in scena come una gogna. Il       persone illegali e virtualmente devianti: giacché sem-
populismo, del resto, non conosce cittadini ma solo         pre le persone escluse dalla società civile sono esposte
amici e nemici. Concepisce la giustizia penale come         e disposte ad essere incluse nelle società incivili o ille-
una guerra contro il male e l’insicurezza come emer-        gali o peggio nelle organizzazioni criminali.
genza quotidiana che richiede di essere rappresenta-             La seconda misura criminogena è la proposta di
ta, drammatizzata e spettacolarizzata. Alimenta ed          legge sull’estensione dei presupposti della legittima
interpreta il desiderio di vendetta su capri espiatori.     difesa. Nel testo approvato al Senato viene di fatto
Configura l’irrogazione di pene come nuova e princi-        soppresso il requisito della proporzionalità tra dife-
pale domanda sociale e perfino come risposta a gran         sa e offesa, semplicemente con l’aggiunta che in caso
parte dei problemi politici.                                di violazione di domicilio tale requisito ricorre “sem-
                                                            pre”, senza possibile valutazione da parte del giudice,
                                                            e quindi anche nel caso di chi in casa propria spari per
2. Quattro differenze                                       difendere i propri beni. L’inviolabilità del domicilio
tra il populismo penale tradizionale                        e dei beni viene così anteposta all’inviolabilità della
e quello odierno                                            vita umana. Ne risulterà inoltre l’aumento degli omi-
                                                            cidi mediante la ragion fattasi, ma anche dei suicidi
    Ma l’uso populistico del penale non si limita alla      e degli infortuni dovuti all’uso di armi da fuoco. Ba-
sua accentuazione demagogica quale strumento per            sti pensare al numero attuale degli omicidi in Italia,
ottenere consenso. Non si tratta soltanto di una cre-       dove nessuno va in giro armato, e al loro numero in

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America, dove tutti possono comprare armi: meno di            ne di soccorso decisa dal Governo con la chiusura dei
400 omicidi in un anno in Italia, come ho già ricor-          porti, la strage continua in dimensioni ben maggio-
dato, 66.000 in Brasile, circa 30.000 negli Stati Uniti       ri. Poiché la Marina militare italiana viene tenuta a
e in Messico dove tutti si armano per paura. Non è            distanza, le navi delle Ong sono state allontanate e i
azzardato prevedere che l’uso delle armi promosso             mercantili di passaggio girano al largo per non perde-
da Salvini porterà anche da noi il numero delle morti         re giorni di viaggio a causa dell’impossibilità di trasfe-
violente ai livelli americani.                                rire a terra i migranti salvati – altre migliaia di nau-
                                                              fraghi resteranno senza soccorsi e moriranno affoga-
     2.2. La seconda differenza delle attuali politiche       ti, ovviamente lontano dai nostri occhi e dalle nostre
con quelle del passato è ancor più inquietante. Consi-        coscienze. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazio-
ste nel fatto che il consenso popolare viene perseguito,      ni Unite per i rifugiati, nel 2018 ben 2.275 persone
dagli odierni populismi, non soltanto nei confronti di        sono affogate nel Mediterraneo, e il tasso di mortalità,
misure punitive, ma anche nei confronti di politiche e        lungo la rotta Libia-Europa, che nel 2017 è stato di un
di pratiche consistenti in aperte violazioni dei diritti      decesso ogni 38 arrivi, è stato nel 2018 di un decesso
umani delle persone e talora in veri e propri reati. Qui      ogni 14 arrivi. Inoltre l’85% dei migranti tratti in sal-
il populismo penale consiste nella ricerca del consen-        vo nell’area di mare libica sono stati consegnati alla
so non già facendo leva sulla paura per la criminalità        Libia dove sono stati incarcerati in condizioni spa-
di strada e inasprendo le pene, bensì ostentando poli-        ventose. A causa dell’omissione di soccorso, lo scor-
tiche esse stesse illecite, consistenti in lesioni massic-    so 18 gennaio sono affogati ben 117 migranti dei 120
ce dei diritti umani. Si pensi alla preordinata omissio-      naufraghi al largo della Libia, tra cui 10 donne e due
ne di soccorso, alla chiusura dei porti e allo spettacolo     bambini, uno dei quali di 10 mesi. Si è trattato di una
penoso dapprima dell’Aquarius e della Diciotti e poi          strage, di cui questo Governo porta la responsabilità,
della Sea-Watch lasciate vagare in mare o impedite            dato che esso non solo non si è direttamente attivato,
all’approdo con i loro carichi sofferenti di centinaia di     ma con la chiusura dei porti e l’allontanamento delle
persone, così private della libertà. Il ministro Salvi-       navi della nostra Marina e delle navi delle Ong ha di
ni ha non solo commesso, ma ha anche rivendicato il           fatto impedito che altri prestassero soccorso a questi
reato di sequestro di persona contestatogli dalla Pro-        disperati. Non solo. Alla strage e poi all’inerzia si è
cura di Agrigento e per il quale è stata chiesta l’au-        aggiunta l’incredibile aggressione del ministro Salvi-
torizzazione a procedere. Con la cosiddetta “chiusura         ni alle Ong, alle quali proprio Salvini aveva impedito
dei porti” – misura informale equivalente di fatto a          i salvataggi: «Tornano in mare davanti alla Libia le
un provvedimento discriminatorio, perché adottato             navi delle Ong, gli scafisti tornano a fare affari e a uc-
unicamente nei confronti delle navi recanti a bordo           cidere e il cattivo sono io?». «La pacchia è finita … La
migranti – e più in generale con le diffide contro chi        mangiatoia è finita … Basta con il cinismo delle Ong».
tenta di approdare in Italia, sono state inoltre violate           Sono queste gigantesche omissioni di soccorso e
una lunga serie di norme di diritto interno e di diritto      soprattutto la loro aperta rivendicazione e ostentazio-
internazionale: dalle norme penali sull’omissione di          ne i tratti principali per i quali questo Governo co-
soccorso alla Convenzione di Amburgo del 1979 che             siddetto “del cambiamento” passerà tristemente alla
impone di operare i salvataggi «nel modo più efficace         storia e che valgono a oscurare, per la loro dramma-
possibile» portando i naufraghi in un «porto sicuro»,         tica immoralità e illegittimità, tutte le altre politiche
al Testo Unico sull’immigrazione del 1998 che vieta           governative. Non si tratta soltanto di politiche che ali-
i respingimenti di quanti intendono chiedere asilo,           mentano il veleno razzista dell’intolleranza e del di-
nonché dei minori non accompagnati e delle donne in           sprezzo per i diversi quale veicolo di facile consenso.
stato di gravidanza o nei sei mesi successivi al parto,       Perseguire il consenso dell’elettorato tramite l’esibi-
fino al principio elementare del diritto del mare, ol-        zione dell’illegalità equivale a deprimere la moralità
tre che delle tradizioni marinare di tutti i Paesi civili,    corrente e ad alterare, nel senso comune, le basi del
che chi rischia la vita in mare deve essere comunque          nostro Stato di diritto: non più la soggezione alla leg-
salvato.                                                      ge e alla Costituzione, ma il consenso elettorale quale
     Ebbene, questo cumulo di illegalità sta provo-           fonte di legittimazione di qualunque arbitrio, persino
cando una catastrofe della quale l’Italia, l’Europa do-       se delittuoso.
vranno un giorno vergognarsi e saranno, dalla storia,
chiamate a rispondere. Negli anni 2014-2016 centi-                2.3. Vengo così alla terza differenza delle poli-
naia di migliaia di persone furono salvate dalle navi         tiche di questo Governo contro i migranti rispetto a
della Marina militare italiana e della Guardia costie-        quelle messe in atto dai Minniti e dai Macron e che
ra, dalle navi delle Ong, le quali da sole hanno salvato      semmai assimila Salvini al presidente americano Tru-
ben 46.796 persone nel solo 2016, e dai mercantili di         mp. Essa consiste nel fatto che la violazione dei dirit-
passaggio. Ma ora, a causa della preordinata omissio-         ti umani, mentre era occultata da Minniti, viene ora

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LE QUESTIONI

sbandierata come fonte di consenso. Di qui il veleno         sociali: non più le vecchie soggettività di classe, basa-
distruttivo immesso nella società italiana. Il ministro      te sull’uguaglianza e su lotte comuni per comuni dirit-
Salvini non si limita a interpretare la xenofobia, ma        ti, ma nuove soggettività politiche di tipo identitario
la alimenta e la amplifica, producendo due effetti di-       – italiani contro migranti, prima gli italiani, come in
struttivi sui presupposti della democrazia.                  Usa prima gli americani, noi contro gli stranieri, le
     Il primo effetto è l’abbassamento dello spirito         identità nazionali l’una contro l’altra – basate sull’i-
pubblico e del senso morale nella cultura di massa.          dentificazione delle identità diverse come nemiche e
Quando l’indifferenza per le sofferenze e per i morti,       sul capovolgimento delle lotte sociali: non più di chi
la disumanità e l’immoralità di formule come «pri-           sta in basso contro chi sta in alto, ma di chi sta in bas-
ma gli italiani» o «la pacchia è finita» a sostegno          so contro chi sta ancora più in basso, dei poveri con-
dell’omissione di soccorso sono praticate e ostentate        tro i poverissimi e soprattutto dei cittadini contro i
dalle istituzioni, esse non soltanto sono legittimate,       migranti, trasformati in nemici contro cui scaricare la
ma sono anche assecondate e alimentate. Diventano            rabbia e la disperazione generate dalla crescita delle
contagiose e si normalizzano. Non capiremmo, sen-            disuguaglianze e della povertà.
za questo ruolo performativo del senso morale svolto              Le politiche contro i migranti si coniugano così
dall’esibizione dell’immoralità al vertice dello Stato, il   con le politiche antisociali che in questi anni han-
consenso di massa di cui godettero il nazismo e il fa-       no accresciuto la disoccupazione e il precariato nei
scismo. Queste politiche crudeli stanno avvelenando          rapporti di lavoro, provocando la disgregazione del-
e incattivendo la società, in Italia e in Europa. Stanno     le vecchie forme di soggettività politica collettiva
seminando la paura e l’odio per i diversi. Stanno lo-        basate sull’uguaglianza nei diritti e sulla solidarietà
gorando i legami sociali. Stanno screditando, con la         tra uguali. Espressioni come “movimento operaio” e
diffamazione di quanti salvano vite umane, la pratica        “classe operaia”, “coscienza di classe” e “solidarietà
elementare del soccorso di chi è in pericolo di vita.        di classe”, che per oltre un secolo sono state centrali
Stanno fascistizzando il senso comune. Stanno sva-           nel lessico della sinistra, suppongono infatti l’ugua-
lutando i normali sentimenti di umanità e solidarietà        glianza dei lavoratori nelle condizioni di vita e nella
che formano il presupposto elementare della demo-            titolarità dei diritti e la stabilità dei rapporti di lavoro
crazia.                                                      e delle relazioni tra lavoratori. Oggi, a causa dei rap-
     Stanno, infine, ricostruendo le basi ideologiche        porti precari e mutevoli, perfino nelle grandi fabbri-
del razzismo; il quale, come scrisse lucidamente Mi-         che i lavoratori neppure si conoscono tra loro. Quelle
chel Foucault, non è la causa ma l’effetto delle oppres-     espressioni sono quindi andate fuori uso essendo ve-
sioni e delle violazioni istituzionali dei diritti umani:    nuta meno, con la precarietà e la moltiplicazione dei
la «condizione», egli scrisse, che consente l’«accetta-      tipi di rapporto di lavoro, l’uguaglianza nei diritti, sic-
bilità della messa a morte» di una parte dell’umanità.       ché i lavoratori, anziché solidarizzare in lotte comuni,
In tanto, infatti, possiamo accettare che decine di mi-      sono costretti a entrare in competizione tra loro.
gliaia di disperati vengano respinti ogni anno alle no-           Questo mutamento di struttura della società, pro-
stre frontiere, che vengano internati senza altra colpa      dottosi in questi anni in Italia come in gran parte del-
che la loro fame e la loro disperazione, che affoghino       le democrazie occidentali, è stato provocato da molti
nel tentativo di approdare nei nostri Paesi, in quanto       fattori. Ma io credo che il principale fattore siano sta-
questa accettazione sia sorretta dal razzismo. Non a         te le politiche contro il lavoro: la crescente svalutazio-
caso il razzismo è un fenomeno moderno, sviluppato-          ne del lavoro, la precarizzazione dei rapporti di lavo-
si dopo la conquista del “nuovo” mondo, allorquando          ro e la loro arbitraria differenziazione, la distruzione
i rapporti con gli “altri” furono instaurati come rap-       dell’uguaglianza nei diritti e con essa della solidarietà
porti di dominio e occorreva perciò giustificarli disu-      di classe su cui si basavano la soggettività politica dei
manizzando le vittime perché diverse e inferiori. Che        lavoratori e la forza delle lotte sociali. Si capisce come
è lo stesso riflesso circolare che in passato ha genera-     questo mutamento della struttura sociale abbia inciso
to l’immagine sessista della donna e quella classista        profondamente sulle basi della democrazia. Le politi-
del proletario come inferiori, perché solo così se ne        che antisociali di questi anni e, soprattutto, quelle che
poteva giustificare l’oppressione, lo sfruttamento e la      hanno demolito il diritto del lavoro generalizzando il
mancanza di diritti. Ricchezza, dominio e privilegio         precariato e introducendo la disuguaglianza e la com-
non si accontentano di prevaricare. Pretendono an-           petizione tra lavoratori, hanno alterato e distrutto le
che una qualche legittimazione sostanziale.                  basi sociali del pluralismo politico e, in particolare,
                                                             della sinistra.
   2.4. C’è poi un altro effetto, non meno grave, e               Si spiega così la svolta reazionaria, non solo in Ita-
una quarta differenza di queste politiche ostentata-         lia, avviata alla fine degli anni Settanta. Le lotte socia-
mente disumane rispetto al passato. Consiste nel mu-         li della stagione sessantottesca avevano prodotto una
tamento da esse prodotto delle soggettività politiche e      lunga serie di riforme, tutte informate all’uguaglianza

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LE QUESTIONI

e alla garanzia dei diritti fondamentali: lo Statuto dei     espulse o emarginate come inferiori. Non più il con-
diritti dei lavoratori, il nuovo processo del lavoro, la     flitto tra le classi, ma la divisione, la competizione e la
riforma della scuola e dell’università, la riforma sani-     concorrenza tra lavoratori messi gli uni contro gli al-
taria, l’introduzione del divorzio, la depenalizzazione      tri. Si è così rivelato il nesso tra la crisi delle garanzie
dell’aborto, la riforma dell’ordinamento penitenzia-         del lavoro e la perdita delle basi sociali della sinistra,
rio e le altre riforme garantiste in materia penale.         tra il crollo dell’uguaglianza tra i lavoratori e il decli-
Queste lotte sociali e le riforme da esse conquistate        no della rappresentanza politica.
avevano minacciato uno spostamento di potere, nelle
fabbriche e nella società, a favore dei lavoratori e dei
ceti più deboli. Di qui, negli anni Ottanta e Novanta,       3. Tre anticorpi culturali
il capovolgimento del rapporto tra politica ed econo-        all’attuale deriva della democrazia
mia, tra sfera pubblica e sfera privata e il primato dei
poteri economici privati su quelli pubblici: una vera            Domandiamoci a questo punto: cosa è possibile
controrivoluzione, in risposta alle lotte sociali degli      fare contro una simile deriva? Io penso che quanto
anni Sessanta e Settanta, che si è realizzata attraverso     meno occorra introdurre, nel dibattito pubblico, talu-
la lesione del principio di uguaglianza in entrambe le       ni efficaci antidoti o anti-corpi democratici.
sue dimensioni – l’uguale valore delle differenze per-
sonali e la riduzione delle disuguaglianze materiali –            3.1. Il primo antidoto contro la corruzione del
e la conseguente trasformazione delle soggettività e         senso comune e del senso morale prodotta dall’o-
dei conflitti sociali.                                       stentazione dell’immoralità e della disumanità opera-
     Stiamo infatti assistendo a un ribaltamento delle       ta da questo Governo a sostegno delle sue politiche
forme delle soggettività collettive: non più il rispetto     anti-migranti consiste nel chiamare queste politiche
e l’inclusione delle differenze e la lotta contro le di-     con il loro nome: si tratta di violazioni massicce dei
suguaglianze, sulla cui base si sono sempre formate          diritti umani costituzionalmente stabiliti e, in molti
le soggettività politiche di tipo progressista, bensì lo     casi, di veri e propri reati. È questa l’importanza civi-
sviluppo di soggettività e di conflitti identitari contro    le, ancor prima che giuridica, svolta dalle denunce e
le differenze e a sostegno delle disuguaglianze; non         dalle iniziative giudiziarie contro queste politiche, al
più le vecchie soggettività politiche di classe, unificate   di là dei loro esiti processuali: la creazione della per-
dall’uguaglianza, dalla solidarietà e dai conflitti socia-   cezione sociale della loro illegalità, oltre che della loro
li contro le disuguaglianze, bensì la ricomposizione         immoralità, in grado di arginare la loro accettazione
regressiva di nuove soggettività, cementate dalla dife-      acritica o peggio il loro aperto sostegno.
sa delle loro identità, dall’intolleranza per le identità         Non è facile, giacché oggi l’opinione pubblica è
altrui e dai conflitti contro le altre differenze. Si sono   portata a indignarsi assai più per un fatto di corru-
insomma prodotti due processi convergenti, l’uno             zione che per una strage di 117 migranti. Ma questa
di scomposizione e l’altro di ricomposizione sociale:        è una ragione di più della necessità di questa batta-
la disgregazione, ad opera delle politiche liberiste di      glia. La negazione parlamentare dell’autorizzazione a
precarizzazione del lavoro e di moltiplicazione delle        procedere, anche da parte di quanti fino a ieri han-
disuguaglianze, delle tradizionali soggettività di clas-     no gridato “onestà” e “legalità”, non è stata motivata,
se basate sull’uguaglianza e la solidarietà, e la riaggre-   infatti, dalla supposta esistenza di un qualche fumus
gazione in chiave reazionaria, ad opera delle politiche      persecutionis o comunque, come nel caso del famoso
populiste, di nuove soggettività basate sull’intolle-        voto del Parlamento sul fatto che Berlusconi suppo-
ranza per i differenti alimentata dalle campagne sul-        neva che la minorenne Ruby fosse la nipote di Mu-
la sicurezza e dai sentimenti di paura e di rancore da       barak, dalla tesi dell’inesistenza del reato contestato.
esse generati contro capri espiatori: gli italiani contro    Esattamente al contrario, è stata motivata con l’aper-
i migranti, gli integrati contro i soggetti emarginati, i    ta rivendicazione del reato da parte dell’intero Gover-
garantiti contro i non garantiti e viceversa.                no in nome di un preminente interesse pubblico. E
     Si è trattato di due azioni congiunte e comple-         qui dobbiamo purtroppo riconoscere che l’articolo 9
mentari messe in atto dalle due destre – le destre raz-      della legge costituzionale n. 1 del 16.1.1989 – preve-
ziste e le destre liberiste, di fatto alleate – che hanno    dendo la negazione parlamentare dell’autorizzazione
prodotto un ribaltamento della direzione della vec-          a procedere sulla base della “valutazione insindaca-
chia lotta di classe: non più gli operai contro i padroni    bile” della maggioranza, del cui sostegno i ministri
e i poveri contro i ricchi in nome dell’uguaglianza e        godono per definizione, «che l’inquisito abbia agito
contro le disuguaglianze, ma i poveri contro i pove-         per la tutela di un interesse dello Stato costituzional-
rissimi, i deboli contro i debolissimi e soprattutto i       mente rilevante ovvero per il perseguimento di un
cittadini contro i migranti, in nome dell’affermazione       preminente interesse pubblico» – ha introdotto una
delle proprie identità superiori contro le differenze,       mina nel nostro sistema costituzionale. Questa mina

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LE QUESTIONI

è esplosa, forse nell’inconsapevolezza generale, con il       esseri umani – dei migranti, ma anche di noi stessi
voto parlamentare del 19 febbraio in favore del mini-         – in quanto ugualmente persone e si avrebbe un au-
stro Salvini, la cui legittimità formale nulla toglie alla    mento della qualità della vita di tutti.
sua gravità politica. Con quel voto è stato deliberato
che è nell’interesse dello Stato la violazione dei diritti         3.3. È precisamente questo il terzo e forse il più
umani e dei doveri di solidarietà stabiliti dalla nostra      importante anticorpo. Esso consiste nella cattiva
Costituzione: è stata affermata, in breve, l’insindaca-       coscienza che dobbiamo creare intorno all’enorme
bilità della politica, ed è stata perciò negata la sostan-    contraddizione tra le attuali politiche contro l’immi-
za del costituzionalismo e dello Stato costituzionale di      grazione e tutti i valori costituzionali. Consiste perciò
diritto, cioè il sistema dei limiti e dei vincoli imposti     nella scelta che la questione dei migranti impone alla
dalla Costituzione al potere politico.                        coscienza civile di tutti: se i diritti umani e la dignità
                                                              delle persone vadano presi sul serio o se si ridurran-
     3.2. Il secondo anticorpo contro la deriva in atto       no, a causa delle loro massicce violazioni, in una vuo-
è la vergogna, che dobbiamo provocare con un appel-           ta e insopportabile retorica. Dei diritti umani, infatti,
lo alla coscienza civile di tutti. Di quanto sta accaden-     fa parte anche il diritto di emigrare. Questo diritto
do dovranno, un giorno, vergognarsi non soltanto gli          è stabilito dalla nostra Costituzione, che lo enuncia
attuali governanti, ma anche quanti li hanno votati e         nell’articolo 35, 2° comma, e nel diritto internaziona-
li sostengono con il loro consenso. Costoro non po-           le, che lo afferma negli articoli 13, 2° comma e 14 della
tranno dire: non sapevamo. Nell’età dell’informazio-          Dichiarazione universale dei diritti umani e nell’arti-
ne sappiamo tutto. Siamo a conoscenza delle migliaia          colo 12, 2° comma, del Patto internazionale sui diritti
di morti provocati dalle nostre politiche. Sappiamo           civili e politici del 1966. Non solo. Esso è il più anti-
perfettamente che in Libia i migranti vengono tortu-          co dei diritti fondamentali, essendo stato formulato
rati, stuprati, schiavizzati, uccisi. Conosciamo esatta-      fin dal secolo XVI da Francisco De Vitoria a sostegno
mente le forme di sfruttamento fino alla riduzione in         della conquista del “nuovo mondo”, quando erano gli
schiavitù cui sono sottoposti, in Italia, molti migranti.     europei a “emigrare” per colonizzare e depredare il
Per questo difendere i diritti dei migranti significa an-     resto del pianeta, e poi da John Locke, che lo pose alla
zitutto difendere noi stessi. Per questo affermare la         base del diritto alla sopravvivenza: il quale, egli scris-
dignità dei migranti come persone equivale ad affer-          se, diversamente dal diritto alla vita contro la violen-
mare e a difendere la nostra dignità. Per questo rifiu-       za omicida non richiede garanzie, essendo assicura-
tare la parola d’ordine “prima gli italiani” equivale a       to dal lavoro, sempre accessibile a tutti purché lo si
rifiutare il razzismo che ad essa sta dietro e difendere,     voglia, quanto meno emigrando nelle «terre incolte»
contro il razzismo, l’identità democratica del nostro         dell’America perché c’è «terra sufficiente nel mondo a
Paese.                                                        bastare al doppio dei suoi abitanti».
     È questa vergogna, io credo, che deve portarci                Ebbene, prendere sul serio i diritti umani stabili-
ad auspicare che i terribili effetti della chiusura delle     ti in tutte queste carte vuol dire, di nuovo, chiamare
frontiere dei Paesi ricchi – le penose odissee di quanti      con il suo nome – diritto fondamentale – anche que-
fuggono dalla miseria, dalle guerre o dalle persecu-          sto diritto, e quindi assicurare la libertà di circolazio-
zioni, le migliaia di persone che muoiono ogni anno           ne delle persone al pari della libertà di circolazione
nel tentativo di raggiungere le nostre coste, le decine       delle merci. Vuol dire abbattere le frontiere. Non è
migliaia di disperati che si affollano ai nostri confi-       un’ipotesi utopistica o estremistica, ma al contrario
ni contro barriere e fili spinati – saranno un giorno         un imperativo di ragione e insieme una risposta rea-
condannati come gli orrori dei nostri tempi che im-           listica alla questione migranti. I flussi migratori sono
porranno al costituzionalismo del futuro un nuovo             infatti fenomeni strutturali e irreversibili, frutto della
mai più: l’affermazione e la garanzia della libertà di        globalizzazione selvaggia promossa dall’attuale ca-
circolazione sul pianeta di tutti gli esseri umani, lo        pitalismo, che né le leggi, né i muri, né le polizie di
ius migrandi appunto come autentico diritto ad ave-           frontiera saranno mai in grado di fermare ma solo di
re diritti, condizione elementare dell’indivisibilità         drammatizzare e clandestinizzare. Inoltre, come ha
e dell’effettività di tutti gli altri diritti della persona   mostrato Thomas Pogge in un libro di dieci anni fa
oggi sanciti nelle tante carte dei diritti facenti parte      su La povertà e i diritti umani, «la povertà nel mon-
del nostro diritto internazionale ma sistematicamen-          do è molto più grande, ma anche molto più piccola
te violate. Si stabilirebbe così il presupposto elemen-       di quanto pensiamo… La sua eliminazione richiede-
tare di un costituzionalismo globale. Si chiuderebbe          rebbe poco più dell’1% del prodotto globale»: preci-
il mezzo millennio del falso universalismo dei diritti        samente l’1,13% del Pil mondiale, circa 500 miliardi
umani inaugurato con la proclamazione del diritto di          di dollari l’anno, meno del bilancio annuale della
emigrare ad uso esclusivo delle politiche di conquista        difesa dei soli Stati Uniti. È certo, d’altro canto, che
dell’Occidente. Si rifonderebbe la dignità di tutti gli       l’Occidente non affronterà mai seriamente i proble-

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LE QUESTIONI

mi che sono all’origine delle migrazioni di massa – la      attuazione peraltro, come continuano ad ammonirci
miseria, la fame, le devastazioni ambientali – se non       realisticamente i preamboli alla Carta dell’Onu e alla
li sentirà come propri, e non li sentirà mai come pro-      Dichiarazione universale dei diritti umani, dipende
pri se la pressione degli esclusi alle sue frontiere non    il futuro della convivenza pacifica e, dobbiamo oggi
diventerà irresistibile.                                    aggiungere, dell’abitabilità del pianeta.
     Naturalmente so bene che nessun uomo politi-                La cattiva coscienza di questo “dover essere”
co potrebbe oggi sostenere una simile tesi. Non po-         del diritto, oggi così vistosamente violato, dovrebbe
trebbe farlo a causa di due aporie che vincolano la         quanto meno suggerire la creazione di corridoi uma-
politica e la democrazia, l’una relativa allo spazio e      nitari per l’ingresso regolare in Italia e in Europa di
l’altra al tempo: gli spazi angusti dei territori rap-      quote minime di migranti. E potrebbe far maturare,
presentati e i tempi brevi delle scadenze elettorali e      nel senso comune, la concezione del fenomeno migra-
dei sondaggi ai quali sono ancorati il consenso e la        torio come l’autentico fatto costituente di un futuro
rappresentanza politica. Ma questa non è una ragio-         ordine internazionale basato sull’effettiva uguaglian-
ne sufficiente – ed è anzi una ragione di più – per-        za di tutti gli esseri umani. Una politica realista, oltre
ché la cultura giuridica dica le cose che la politica       che informata alla garanzia della dignità e dei diritti
non riesce a dire. Sostenere e mostrare che il diritto      fondamentali di tutti, potrebbe, su questa base, trova-
di emigrare è un diritto vigente, che in quanto tale        re il coraggio di assumere il diritto di emigrare come il
richiede di essere garantito significa nient’altro che      potere costituente di questo nuovo ordine globale e il
prendere il diritto positivo sul serio, rilevarne la nor-   popolo meticcio ed oppresso dei migranti, con le sue
matività e criticare come un’indebita lacuna la man-        infinite differenze culturali, religiose e linguistiche,
cata produzione delle sue garanzie e delle connesse         come il popolo costituente dell’umanità futura qua-
funzioni e istituzioni di garanzia. Se la politica non      le unico popolo globale, anch’esso meticcio perché
è capace di dire tutto questo, se non ha il coraggio,       formato dall’incontro e dalla contaminazione di più
perché vittima della demagogia, di riconoscere che          nazionalità e di più culture, senza più differenze privi-
il diritto di emigrare è stato ed è tuttora un diritto      legiate né differenze discriminate, senza più cittadini
di tutti, allora è la cultura giuridica che deve dir-       né stranieri perché tutti accomunati dalla condivisio-
lo, sul piano scientifico ancor prima che su quello         ne, finalmente, di un unico status, quello di persona
politico. È questo ruolo critico e progettuale che il       umana, e dal pacifico riconoscimento dell’uguale di-
costituzionalismo rigido, disegnando con i diritti e        gnità di tutte le differenze. L’alternativa, dobbiamo
gli altri principi costituzionali il “dover essere giu-     saperlo, è un futuro di regressione globale, segnato
ridico” del diritto positivo, ha imposto alla scienza       dall’esplosione delle disuguaglianze, dei razzismi e
del diritto e ovviamente alla politica: un dover essere     delle paure e, insieme, delle guerre, dei terrorismi e
– i principi costituzionali presi sul serio – dalla cui     della generale fragilità e insicurezza.

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