Il Politecnico di Torino progetta il Visitor Center di Beijing 2022

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Il Politecnico di Torino
progetta il Visitor Center di
Beijing 2022
La XXIV Olimpiade invernale si tiene in Cina dal 4 al 22
febbraio. Il Politecnico di Torino, da anni presente e molto
attivo nel paese, riesce a fare parlare un po’ italiano a
questo evento planetario. Ha progettato a Pechino il Visitor
Center di Shougang. Si trova all’interno del masterplan
impostato dal Design Institute della Tsinghua University di
Pechino. Beijing 2022 vuole essere un’edizione dei giochi
invernali memorabile. Innanzitutto perché è la prima volta
nella storia delle Olimpiadi che una città è riuscita ad
aggiudicarsi sia le Olimpiadi estive, ospitate nel 2008, che
quelle invernali. Secondariamente, ma non troppo, perché il
motto ‘reusing, reducing and modernising’ (riutilizzare,
ridurre e modernizzare) vuole svecchiare l’immagine globale
decisamente poco eco-friendly del paese. Lo fa puntando sui
temi dell’attenzione al patrimonio, della riqualificazione
urbana, della salvaguardia delle risorse e della sostenibilità
in senso allargato prestando attenzione al passato e al
futuro.

Beijing   2022:   un   pezzo                            del
brownfield di Shougang
Il Politecnico porta nuovamente in Cina l’esperienza di
Torino, pioniera in Italia, nel recupero delle aree ex
industriale dismesse. Il Dipartimento di Architettura e Design
ha progettato, con la consulenza dei Dipartimenti di
Ingegneria Strutturale e Geotecnica e di Energia, il Visitor
Center all’interno di una grande area abbandonata, il
brownfield di Shougang. L’intervento fa parte di un progetto
più ampio di rigenerazione urbana impostato nel distretto di
Shijingshan dalla Tsinghua University. Recupera una parte di
un’ex acciaieria, un’ala della Oxygen Factory indispensabile
per la produzione dell’acciaio.

Il Visitor Center fornisce il masterplan olimpico di una
funzione essenziale collocandolo in una posizione centrale. Si
trova tra gli uffici sede del Comitato organizzatore e il
nuovo trampolino Big Air, primo impianto permanente al mondo
per le competizioni della nuova disciplina che unisce
snowboard e freestyle skiing.

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a Torino

Un nuovo edificio ‘appeso’
L’intervento realizza 11.000 mq di superfici intervenendo su
una semplice preesistenza sviluppata in lunghezza
caratterizzata da lunghe finestre a nastro e un tetto a doppia
falda. Cambiando completamente impianto e volumetria,
ridisegna gli spazi mantenendo il carattere industriale
dell’edificio attraverso l’integrazione del nuovo con la
preesistenza. Un volume compatto e ampiamente vetrato viene
‘appeso’ alla struttura portante in cemento armato della
vecchia fabbrica, mantenuta e portata alla luce, sviluppato su
più livelli interni e aperto sul contesto che lo circonda.

Alla base, una piazza aperta
La base del nuovo edificio, posto all’ingresso del sito, è
libera e aperta, eccetto che per i punti di accesso ai piani
superiori. Diventa pienamente parte di un programma funzionale
che colloca al suo interno uffici, sale stampa e tutti gli
spazi necessari all’accoglienza dei visitatori. Realizza una
grande piazza-area ricreativa che favorisce il movimento e le
interazioni tra corpo e spazio. Il progetto è stato infatti
sviluppato applicando la Urban Ergonomics, a cui Politecnico e
Tsinghua University stanno dedicando un progetto di ricerca e
didattico comune.

Nata da due tesi di dottorato sviluppate nell’ambito del
progetto “Joint Projects with Top Universities”, sviluppa
infrastrutture per il benessere nella vita urbana
contemporanea finalizzate a migliorare il rapporto del corpo
umano con l’ambiente costruito.

Un carattere industriale mantenuto
I materiali utilizzati si armonizzano con la preesistenza, con
cui il nuovo volume dialoga. La struttura portante è metallica
e il progetto decide di lasciare generosamente a vista grande
parte dei suoi imponenti elementi. L’involucro è ampiamente
vetrato per aprire viste su questa parte di parco olimpico.
All’interno, le scelte progettuali mantengono il carattere
industriale di tutto l’esterno e l’intorno eliminando le
controsoffittature e lasciando a vista gli impianti.

Il progetto, in linea con i principi del riuso e della
reversibilità richiesti anche dal comitato olimpico, prevede
anche la vita oltre l’evento proponendosi come meta per il
turismo e la promozione di stili di vita più salutari.

Beijing 2022, un evento in tre sedi
Trattandosi di Olimpiadi invernali, la sede in cui si
disputeranno non è unica e non coincide solo con lo città che
si è aggiudicata l’edizione.

Pechino ospiterà le cerimonie di apertura e chiusura, che si
terranno nel celebrato Bird’s Nest progettato da Herzog & de
Meuron con Ai Weiwei per le Olimpiadi del 2008. In città si
svolgeranno anche le gare di hockey su ghiaccio, curling,
pattinaggio di figura e short track, tutte all’interno di
impianti esistenti. Il pattinaggio di velocità sarà ospitato
nell’unica struttura di nuova realizzazione, il National Oval
progettato da Populous.

La capitale sarà affiancata dai non lontani siti montani di
Yanqing e Zhangjiakou. Yanqing, a 75 km dalla capitale, è sede
di una delle piste da discesa più ripide al mondo. Vi si
tengono le gare di bob, skeleton e slittino. Zhangjiakou, più
lontana da Pechino, ospita nelle sue quattro venue lo sci da
fondo, il biathlon e il salto con gli sci.

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