Misure urgenti per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell'aria ambiente in Regione Liguria - Ambiente in Liguria
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Misure urgenti per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell’aria ambiente in Regione Liguria Il Responsabile del Procedimento (Maria Teresa Zannetti)
A cura di: Dipartimento Territorio, Ambiente, Infrastrutture e Trasporti Vice Direzione Generale Ambiente - Settore Ecologia Dirigente: Cecilia Brescianini Autori: Patrizia Costi, Maria Teresa Zannetti, Francesco Zero Il Responsabile del Procedimento 3 (Maria Teresa Zannetti)
Misure urgenti per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell’aria in Regione Liguria Sommario 1. Premessa .................................................................................................................................................6 2. Quadro Normativo di riferimento per la pianificazione regionale in materia di qualità dell’aria ...7 3. Zonizzazioni della Regione Liguria e classificazione delle zone .......................................................9 4. La valutazione della qualità dell’aria ................................................................................................. 14 5. Il Piano Regionale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria ............................................... 18 6. Misure già adottate sul territorio regionale ...................................................................................... 19 6.1. Settore dei trasporti .................................................................................................................... 19 6.1.1. Trasporto su gomma .......................................................................................................... 19 6.1.2. Trasporto pubblico locale .................................................................................................. 21 6.1.3. Trasporto su ferro ............................................................................................................... 22 6.2. Settore dell’industria .................................................................................................................. 23 6.3. Politiche ambientali del settore energetico ............................................................................. 24 6.4. Attività marittime ......................................................................................................................... 25 6.5. Realizzazione dei PUMS ............................................................................................................. 26 7. Attività di monitoraggio e valutazione della qualità dell’aria .......................................................... 27 8. Trend delle emissioni e concentrazioni ............................................................................................ 28 9. L’emergenza per il crollo del Viadotto Morandi ............................................................................... 30 10. Misure aggiuntive per migliorare la qualità dell’aria in Regione Liguria ...................................... 32 10.1. Misure di limitazione della circolazione di veicoli a motore e obbligo spegnimento motori .................................................................................................................................................. 35 10.2. Misure per i mezzi adibiti al trasporto di persone ............................................................... 38 10.3. Misure relative ai cantieri di grandi dimensioni .................................................................. 38 10.4. Misure relative ai cantieri di piccole dimensioni ................................................................. 39 10.5. Misure relative alle attività portuali ....................................................................................... 39 10.6. Misure relative ai PUMS ......................................................................................................... 40 Il Responsabile del Procedimento 4 (Maria Teresa Zannetti)
10.7. Mobilità elettrica e utilizzo di combustibili alternativi ......................................................... 40 11. Misure di carattere locale ................................................................................................................... 40 12. Misure di carattere nazionale ............................................................................................................ 41 13. Monitoraggio dell’andamento delle misure programmate ............................................................. 42 14. ALLEGATO 1 – MONITORAGGIO DELLE MISURE DI QUALITA’ DELL’ARIA ............................... 44 Il Responsabile del Procedimento 5 (Maria Teresa Zannetti)
1. Premessa Il presente documento, elaborato in attuazione del Decreto Legislativo 155/2010 e della Direttiva Europea 2008/50/CE sulla qualità dell’aria ambiente e del piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell’aria e per i gas serra approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 4 del 21 febbraio 2006, individua misure da attivare con urgenza per un miglioramento della qualità dell’aria ambiente e indirizzi per l’adozione da parte dei Comuni di limitazioni della circolazione del traffico veicolare. La sopra richiamata normativa nazionale attribuisce infatti all’attuazione di strumenti di pianificazione Regionale, il compito di riportare i valori di qualità dell’aria nei limiti entro il più breve tempo possibile oltre che di perseguire il raggiungimento dei valori obiettivo. In Liguria il sistema di valutazione della qualità dell’aria ambiente, costituito dalle postazioni fisse e dalle unità mobili, mostra il superamento dei valori limite e dei valori obiettivo su diverse aree del territorio regionale. I parametri più critici sono il biossido di azoto (NO 2), per il quale si registrano diversi superamenti della concentrazione limite media annua, e l’ozono (O3), per il quale si registrano superamenti dei valori obiettivo e della soglia di informazione (nel 2016 anche della soglia di allarme). Inoltre per il parametro Benzo(a)pirene (BaP) si registra il superamento del valore obiettivo nel comune di Cairo Montenotte. Per gli altri parametri la situazione è migliorata in modo significativo nel corso dell’ultimo decennio; le concentrazioni in aria di alcuni inquinanti come il monossido di carbonio (CO), il biossido di zolfo (SO2) e il benzene (C6H6) sono stabilmente inferiori ai limiti in tutte le stazioni della Regione. Anche per le polveri sottili (PM10 e PM2,5) la situazione è migliorata in modo significativo. Il limite medio annuo è da tempo rispettato in tutta la Regione mentre il limite medio giornaliero, i cui valori a partire dal 2013 sono rientrati nei limiti normativi in tutta la Regione, è stato superato in una sola postazione di Genova, nel 2015. Al riguardo si precisa che l’anno 2015 è stato caratterizzato da condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti con criticità anche in altre aree del territorio nazionale e in particolare nel Bacino Padano. Nello stesso anno, in data 31.12.2015 è stato sottoscritto da parte del MATT, Conferenza delle Regioni e ANCI il “protocollo di intesa per migliorare la qualità dell’aria, incoraggiare il passaggio a modi di trasporto pubblico a basse emissioni, disincentivare l’utilizzo del mezzo privato, abbattere le emissioni, favorire misure intese ad aumentare l’efficienza energetica” del 30/12/2015. La Liguria è interessata dalla procedura di infrazione n. 2015/2043 – attuazione della Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un aria più pulita in Europa, Il Responsabile del Procedimento 6 (Maria Teresa Zannetti)
con riferimento ai valori limiti medi annui di NO2 - avviata dalla Commissione europea contro l’Italia per i superamenti che si sono registrati nel corso degli anni 2010 - 2013 nelle zone in cui non si applicava la proroga dei termini per il raggiungimento dei limiti. Il parere motivato (comunicazione C(2017)877 finale del 15/02/2017) riguardava per la Liguria l’agglomerato di Genova. La Regione Liguria ha individuato le misure da attivare per il miglioramento della qualità dell’aria ambiente con particolare riferimento all’obiettivo accelerare il processo di riduzione delle concentrazioni limite di biossido di azoto e perseguire i valori obiettivo stabiliti dalle norme per le concentrazioni di ozono di cui il biossido di azoto è precursore. Ci si attende che le misure selezionate siano efficaci anche con riferimento alle concentrazioni di PM10 e PM2,5 che allo stato attuale sono inferiori ai limiti normativi ma superano i valori raccomandati dall’Organizzazione Mondiale per la Salute per la protezione della salute. Le presenti misure sono aggiuntive rispetto alle misure già adottate a livello nazionale ed europeo. A livello locale trovano riferimento nel piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell’aria e per i gas serra. Obiettivo è accelerare il processo di raggiungimento dei limiti, anche a mezzo del sostegno delle politiche nazionali economiche e legislative e di ulteriori azioni locali, per agire a salvaguardia della salute pubblica. 2. Quadro Normativo di riferimento per la pianificazione regionale in materia di qualità dell’aria Il decreto legislativo n. 155/2010 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa” entrato in vigore il 1° ottobre 2010 e modificato con Decreto Legislativo n. 250/2012, è la normativa di riferimento per la pianificazione regionale e la gestione della qualità dell’aria ambiente. Il sopra richiamato decreto legislativo 155/2010, che recepisce in un unico testo le Direttive Europee 2008/50/CE e 2004/107/CE, stabilisce le seguenti finalità: • Individuare obiettivi di qualità dell'aria ambiente volti a evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente nel suo complesso; • Valutare la qualità dell'aria ambiente sulla base di metodi e criteri comuni su tutto il territorio nazionale; • Ottenere informazioni sulla qualità dell'aria ambiente come base per individuare le misure da adottare per contrastare l'inquinamento e gli effetti nocivi Il Responsabile del Procedimento 7 (Maria Teresa Zannetti)
dell'inquinamento sulla salute umana e sull'ambiente e per monitorare le tendenze a lungo termine, nonché i miglioramenti dovuti alle misure adottate; • Mantenere la qualità dell'aria ambiente, laddove buona, e migliorarla negli altri casi; • Garantire al pubblico le informazioni sulla qualità dell'aria ambiente; • Realizzare una migliore cooperazione tra gli Stati dell'Unione europea in materia di inquinamento atmosferico. Il decreto per la valutazione e la gestione della qualità dell’aria ambiente ai fini della protezione della salute stabilisce i valori di riferimento delle concentrazioni degli inquinanti di seguito indicati: • I valori limite per biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, PM10; • Le soglie di allarme per biossido di zolfo e biossido di azoto; • Il valore limite, il valore obiettivo, l'obbligo di concentrazione dell'esposizione e l'obiettivo nazionale di riduzione dell'esposizione per il PM2,5; • I valori obiettivo per arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene. • I valori obiettivo, gli obiettivi a lungo termine, le soglie di allarme e le soglie di informazione per l'ozono. Il decreto attribuisce alle Regioni il compito di: • Zonizzare il territorio regionale per ciascun inquinante e classificare le zone, ai fini della valutazione della qualità dell’aria, in base ai criteri stabiliti dal decreto stesso e ai livelli di concentrazione in aria registrati da confrontare con i valori di soglia (soglie di valutazione inferiore e superiore); • Impostare la valutazione della qualità dell’aria per ciascun inquinante nelle zone del territorio regionale secondo un programma di valutazione, tramite stazioni fisse, misure indicative, modellistica e tecniche di stima obiettiva, tenuto conto della classificazione delle zone • Valutare la qualità dell’aria con riferimento a ciascuna zona e ciascun inquinante normato; • Adottare piani e misure dove sono superati i valori di riferimento normativi; • Trasmettere le informazioni per il reporting verso la Commissione europea; Il Responsabile del Procedimento 8 (Maria Teresa Zannetti)
• Rendere disponibili le informazioni al pubblico; La Regione Liguria ha recentemente riordinato le funzioni amministrative in materia di qualità dell’aria, con la legge regionale n. 12 del 06/06/2017 recante “Norme in materia di qualità dell’aria e di autorizzazioni ambientali” che, in attuazione a quanto stabilito dal d.lgs 155/2010, ha attribuito alla Regione la competenza della valutazione della qualità dell'aria ed ha affidato ad ARPAL la gestione e controllo della rete di misura e dei modelli di valutazione 3. Zonizzazioni della Regione Liguria e classificazione delle zone Il d.lgs.155/2010 attribuisce alle Regioni il compito di zonizzare il territorio regionale e classificare le zone individuate con riferimento a ciascun inquinante ai fini della valutazione della qualità dell’aria ambiente. La Regione Liguria ha delimitato il territorio regionale secondo 3 differenti zonizzazioni, adottate con deliberazione di Giunta Regionale n. 44 del 24 gennaio 2014, rappresentate nelle mappe che seguono (Fig. 1, Fig. 2 e Fig. 3). Le zone sono aree omogenee costituite da uno o più comuni individuate tenuto conto delle caratteristiche predominanti nel determinare la qualità dell'aria ambiente (caratteristiche emissive, climatiche, orografiche, geografiche ecc.). La Regione Liguria con la sopra richiamata deliberazione di giunta regionale n. 44/2014 ha inoltre approvato la classificazione delle zone, che sono state valutate confrontando i dati di monitoraggio del periodo 2005-2009 con le soglie di valutazione e con gli obiettivi a lungo termine per l’ozono, secondo la procedura stabilite dal d.lgs. 155/2010. Sulla base delle zonizzazioni e classificazioni approvate è stato impostato il programma di valutazione della qualità dell’aria. In particolare è stato stabilito per ogni zona ed inquinante in che modo si intende valutare la qualità dell’aria: tramite siti fissi di misura, misure indicative o modellistica o tramite una combinazione di queste tecniche. La Regione Liguria, con deliberazione di Giunta regionale n. 536 del 10 giugno 2016, ha successivamente aggiornato la classificazione delle zone, sulla base dei dati di monitoraggio del periodo 2010-2014 (Tab. I, Tab. II e Tab. III). Il Responsabile del Procedimento 9 (Maria Teresa Zannetti)
Figura 1: zonizzazione del territorio regionale per NO2, PM10, PM2,5, SO2, CO, Benzene (dgr n. 44/2014) Il Responsabile del Procedimento 10 (Maria Teresa Zannetti)
SO2 PM10 CO NO2 NO2 PM10 PM2.5 C6H6 ZONA media media media media media media media media giorna- giorna- mobile su oraria annuale annuale annuale annuale liera liera 8 ore Agglomerato UAT UAT LAT UAT UAT UAT_SA UAT_SA UAT IT0711 Genova IT0712 Savonese - UAT UAT LAT UAT-LAT UAT UAT LAT UAT_LAT Bormida UAT- UAT- IT0713 Spezzino UAT LAT UAT-LAT UAT LAT UAT_LAT_SA LAT LAT Costa con alta UAT- UAT- IT0714 UAT LAT UAT_SA UAT_SA LAT UAT pressione LAT LAT_SA antropica Entroterra genovese UAT- IT0715 con alta UAT UAT LAT UAT_SA UAT_SA LAT UAT_LAT LAT_SA pressione antropica Entroterra e Costa con IT0716 bassa LAT LAT LAT_SA LAT LAT LAT_SA LAT LAT pressione antropica Tabella I. Classificazione zone per NO2, SO2, PM10, PM2.5, CO, C6H6 (dgr n. 536/2016) Il Responsabile del Procedimento 11 (Maria Teresa Zannetti)
Figura 2: zonizzazione del territorio regionale per Ozono e BaP (dgr n. 44 del 24 gennaio 2014) Ozono Obiettivo a lungo Zona termine per la B(a)P Protezione della salute IT0711 Agglomerato Genova LTO_U LAT restante territorio IT0717 LTO_U UAT regionale Tabella II Classificazione zone per Ozono e B(a)P (dgr n. 536/2016) Il Responsabile del Procedimento 12 (Maria Teresa Zannetti)
Figura 3: zonizzazione del territorio regionale per Pb,As, Cd, Ni (dgr n. 44/2014) Zona Arsenico Cadmio Nichel Piombo IT0711 Agglomerato Genova LAT LAT LAT LAT IT0718 Savonese - Bormida - Spezzino LAT LAT LAT LAT IT0719 restante territorio regionale LAT_SA LAT_SA LAT_SA LAT_SA Tabella III. Classificazione zone per metalli (dgr n. 536/2016) Il Responsabile del Procedimento 13 (Maria Teresa Zannetti)
4. La valutazione della qualità dell’aria Le valutazione della qualità dell’aria è il processo di supporto alla pianificazione in materia di risanamento e tutela della qualità dell’aria. La valutazione della qualità dell’aria, cui provvedono Regione e Arpal annualmente, avente ad oggetto gli inquinanti normati dal decreto, fa riferimento alle zone del territorio regionale delimitate dalla Regione sulla base dei limiti amministrativi comunali, aventi caratteristiche omogenee che influiscono sui livelli degli inquinanti in aria ambiente quali carico emissivo, caratteristiche orografiche, caratteristiche meteo, etc. In particolare, con riferimento all’anno precedente e sull’intero territorio regionale, per ciascun inquinante disciplinato dal d.lgs. 155/2010 e con riferimento a ciascuna zona, vengono valutati una serie di elementi: • se, all’interno della zona, vi sono situazioni di superamento degli obiettivi ambientali stabiliti dalla norma ovvero di valori limite / valori obiettivo / soglie di allarme e di informazione / obiettivi a lungo termine; • quali sono i periodi, i valori e le cause dei superamenti. Sulla base delle valutazioni della qualità dell’aria viene determinata la necessità di mettere in campo misure di risanamento nel caso di superamento dei parametri normativi e, periodicamente, la necessità di riesaminare la zonizzazione ed i regimi di valutazione. Al fine di programmare l’adeguamento della rete di monitoraggio e le attività di monitoraggio e stima della qualità dell’aria, la Regione ha approvato il programma di valutazione con propria deliberazione di giunta regionale n.1613/2014. Il programma di valutazione sarà oggetto di alcune modifiche in seguito al processo di riorganizzazione della rete di monitoraggio di cui alla l.r. 12/2017 ed all'aggiornamento della classificazione delle zone di cui alla già citata deliberazione di giunta regionale n.536 del 10 giugno 2016. Nella relazione contenente la valutazione annuale dell’anno 2017, a cui si rimanda per un’analisi completa dei dati, sono emersi i seguenti superamenti del valore limite annuale per la protezione della salute umana del parametro NO 2, fissato in 40 µg/m3 dal decreto legislativo 155/2010: Il Responsabile del Procedimento 14 (Maria Teresa Zannetti)
• nella Zona IT0711 Agglomerato di Genova (C.so Europa, Corso Buenos Aires, Multedo Ronchi, Via Buozzi e Via Pastorino), come dettagliato nella seguente tabella: Media Tendenza rispetto Zona Nome Stazione annuale 2017 all’anno 2016 Quarto SE. DI. - Genova (GE) 24 C.so Firenze - Genova (GE) 31 Parco Acquasola - Genova (GE) 19 Multedo - Via Ronchi - Genova (GE) 57 IT0711 Corso Europa - Genova (GE) 49 Via Pastorino - Genova (GE) 45 Corso Buenos Aires - Genova (GE) 42 Via Buozzi - Genova (GE) 51 Valutazione intera Zona Il Responsabile del Procedimento 15 (Maria Teresa Zannetti)
• nella Zona IT0713 Spezzino (Comune di La Spezia San Cipriano Libertà), come dettagliato nella seguente tabella: Media Tendenza rispetto Zona Nome Stazione annuale 2017 all’anno 2016 Scuola Elementare - Bolano (SP) 6 San Venerio - La Spezia (SP) 12 Chiodo Amendola - La Spezia (SP) 32 San Cipriano Libertà - La Spezia (SP) 44 Maggiolina - La Spezia (SP) 26 IT0713 Fossamastra - La Spezia (SP) 26 Chiappa - La Spezia (SP) 11 Piazza Saint Bon - La Spezia (SP) 33 Le Grazie - Portovenere (SP) 16 Raccordo autostrada - S. Stefano Magra 24 (SP) Largo Pertini - Sarzana (SP) 28 Valutazione intera Zona • nella Zona IT0715 Entroterra genovese con alta pressione antropica (Comune di Busalla, postazione di Piazza Garibaldi), come dettagliato nella seguente tabella: Media Tendenza rispetto Zona Nome Stazione annuale 2017 all’anno 2016 Piazza Garibaldi - Busalla (GE) 44 IT0715 Sarissola - Busalla (GE) 29 Valutazione intera Zona Il Responsabile del Procedimento 16 (Maria Teresa Zannetti)
Legenda tematizzazione colori: Compreso tra Minore della Soglia di Valutazione Compresa tra la Superiore Soglia di Valutazione Inferiore e Soglia di Soglia Superiore al Valore Limite Inferiore Valutazione e il Valore Limite Superiore Le stazioni di tutte le altra zone (IT0712, IT0714, IT0716) rispettano il limite normativo fissato per la media annua di biossido di azoto, sebbene in alcuni casi sia superata la soglia di valutazione superiore. Nella tabella che segue sono dettagliate le criticità riscontrate nella valutazione 2017 con riferimento ai parametri per la protezione della salute per l’inquinante ozono (O3). n. giorni n. giorni n. giorni n. giorni Valore media superamento superamento superamento superamento Zona Nome Stazione oraria Valore Valore soglia soglia massima Obiettivo Obiettivo a Informazione Allarme 2015÷2017 lungo termine Quarto SE. DI. - Genova (GE) 5 0 227 92 65 Corso Firenze - Genova (GE) 0 0 176 94 18 IT0711 Parco Acquasola - Genova (GE) 2 0 183 117 64 Via Ungaretti Pegli - Genova 0 5 198 117 90 (GE) (**) Capoluogo - Propata (GE) (**) 1 0 182 75 95 Scuola Elementare - Bolano (SP) 1 0 182 29 40 Maggiolina - La Spezia (SP) 0 0 144 2 4 IT0717 Chiappa - La Spezia (SP) 0 0 160 21 26 Rio Parasacco - Cengio (SV) 0 0 153 41 23 Mercato Generale - Quiliano (SV) 0 0 180 27 20 Varaldo - Savona (SV) 0 0 171 21 21 Il Responsabile del Procedimento 17 (Maria Teresa Zannetti)
5. Il Piano Regionale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria Il Piano Regionale di Risanamento e Tutela della Qualità dell'Aria e per la riduzione dei gas serra, approvato con la delibera del consiglio regionale n.4 del 21 febbraio 2006, ha definito le strategie per raggiungere livelli di qualità dell’aria che non comportino rischi o impatti negativi significativi per la salute umana e per l’ambiente e, coerentemente con quanto richiesto dalla norma, per: conseguire, per l'intero territorio regionale un miglioramento generalizzato della qualità dell’aria e della vita nonché il rispetto dei limiti di qualità dell'aria stabiliti dalle normative europee entro i tempi previsti; mantenere nel tempo, ovunque, una buona qualità dell'aria ambiente; diminuire le concentrazioni in aria degli inquinanti negli ambiti territoriali regionali dove si registrano valori di qualità dell'aria prossimi ai limiti; prevenire l'aumento dell'inquinamento atmosferico negli ambiti territoriali regionali dove i valori di inquinamento sono al di sotto dei limiti; concorrere al raggiungimento degli impegni di riduzione delle emissioni dei gas serra in sinergia con il Piano energetico ambientale regionale; concorrere alla riduzione dei precursori dell'ozono. Il conseguimento degli obiettivi strategici è stato affidato alla attuazione di un complesso di misure e disposizioni nei settori dei trasporti, industria, energia e porti volte a migliorare costantemente e progressivamente lo stato di qualità dell’aria a differente titolarità: nazionale, regionale e degli enti locali. Le disposizioni attuative del Piano contengono inoltre prescrizioni vincolanti che in particolare riguardano: le azioni specifiche a carico di Regione ed Enti Locali tenuti ad adottare i programmi di intervento o documenti di indirizzo per il progressivo miglioramento della qualità dell’aria; i procedimenti di Autorizzazione Integrata Ambientale e di Valutazione di Impatto Ambientale; il rapporto del Piano con gli altri strumenti di pianificazione per l’integrazione degli obiettivi di qualità dell’aria nella pianificazione e programmazione settoriale; le misure di tipo organizzativo ai fini della valutazione e gestione della qualità dell’aria. Il Responsabile del Procedimento 18 (Maria Teresa Zannetti)
6. Misure già adottate sul territorio regionale Le misure adottate ai diversi livelli istituzionali, europeo, nazionale, regionale e locale sono mirate alla progressiva riduzione delle emissioni nel settore dei trasporti, dell'industria, dell'energia e dei porti. Di seguito si fornisce un resoconto delle misure più rilevanti che si sono attuate o che sono ancora in corso in Regione Liguria, che producono effetti sulla qualità dell’aria. La realizzazione di tali misure, oltre ad avere già permesso il raggiungimento di obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria, permette di prevedere ulteriori riduzioni nei prossimi anni. In allegato sono riportate le schede per il monitoraggio delle misure attuate a livello regionale o locale secondo quanto previsto dal piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell’aria. 6.1. Settore dei trasporti Il trasporto su strada è valutato dal piano regionale di qualità dell’aria uno dei settori principali su cui intervenire per ridurre le emissioni al fine del risanamento della qualità dell’aria per i parametri biossido di azoto ed ozono. 6.1.1. Trasporto su gomma Le vie di comunicazione stradale della Liguria, regione caratterizzata da una conformazione stretta e allungata, sono rappresentate essenzialmente dall’autostrada e dalla strada statale Aurelia che corrono lungo la costa, da 3 assi autostradali penetrativi verso nord e da un reticolo di strade di collegamento tra entroterra e costa. Le strade urbane sono spesso strette fra le case e frequentemente risultano inadeguate e insufficienti alla funzione che devono svolgere. Conseguentemente, nei centri urbani si evidenziano spesso problemi di congestione della viabilità con conseguenti condizioni sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti. Oltre ai problemi generati dalla viabilità locale, la Liguria è caratterizzata da volumi elevati di traffico di attraversamento di mezzi pesanti, sia in direzione est – ovest che in direzione nord – sud, e da volumi elevati di traffico di mezzi pesanti generati dai porti di Genova, Savona e Spezia, in particolare nei giorni lavorativi. A ciò si somma un elevato volume di traffico nei giorni festivi ed estivi, legato all’afflusso di turisti. Il Responsabile del Procedimento 19 (Maria Teresa Zannetti)
Nonostante le misure adottate a livello europeo, nazionale e locale al fine di ridurre la pressione dovuta al traffico su strada, questo rimane la principale fonte di inquinamento atmosferico, con particolare riferimento alle concentrazioni di biossido di azoto che, spesso, superano i valori limite nelle stazioni di monitoraggio in cui la sorgente principale è il traffico veicolare. Il Comune di Genova presenta le criticità maggiori della regione sia in termini di congestione del traffico sia in termini di superamento dei limiti di qualità dell’aria. Per fare fronte ai problemi di mobilità, il Comune di Genova ha approvato il piano urbano della mobilità 2010, che è stato successivamente aggiornato nel 2012. Tra le azioni individuate nel piano urbano della mobilità del Comune di Genova, che mirano alla diminuzione del traffico privato su gomma si richiamano: l’approvazione del Piano Operativo di Dettaglio per la realizzazione di poli di interscambio genovesi e la realizzazione di alcuni di essi; la realizzazione di zone a traffico limitato e parcheggi a pagamento; l’attivazione del un servizio di car sharing; l’attivazione del servizio di bike sharing ed altre azioni per incentivare la mobilità dolce, sebbene l’utilizzo della bicicletta a Genova è rimasto molto basso la partecipazione al “programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa – scuola e casa – lavoro” finalizzato a incentivare un cambiamento nei modi di trasporto, finanziato dalla legge n. 221 del 28/12/2015; la realizzazione dell’ascensore di collegamento di Villa Scassi; alcune azioni per incentivare la mobilità elettrica. Per quanto riguarda la mobilità elettrica, si deve aggiungere che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha approvato il piano nazionale per le infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici (L. n. 134 del 7 agosto 2012) e istituito un apposito finanziamento. Attraverso questo finanziamento, la Regione Liguria ha realizzato il Progetto “mobilità sostenibile Genova Savona”, che ha portato alla sottoscrizione di un protocollo di intesa per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica. Al fine inoltre di incentivare l’uso di veicoli elettrici, la Regione Liguria ha previsto l’esenzione dal pagamento del bollo. Sul territorio della Regione Liguria sono ad oggi vigenti le ordinanze di limitazione di veicoli più inquinanti nel Comune di Genova e nel Comune di Rapallo. Nel territorio del Comune di Genova vige l’ordinanza sindacale n. 440 in data 28.12.2006 recante “Limitazione della circolazione nell’ambito del territorio comunale per alcune tipologie di autoveicoli al fine di prevenire e ridurre l’inquinamento atmosferico, a tutela della salute pubblica” Il Responsabile del Procedimento 20 (Maria Teresa Zannetti)
Tale ordinanza, che è stata emanata per fare fronte ai superamenti registrati in quegli anni nel territorio del Comune di Genova, limita la circolazione come di seguito indicato: “a partire dall’01.01.2007, il divieto della circolazione, nella zona individuata dalla precedente ordinanza n. 338 del 7 novembre 2001 (omissis) a tutti gli autoveicoli immatricolati prima del 01.01.1993, ad accensione sia spontanea che comandata, non omologati ai sensi della Direttiva 91/441/CE, nella fascia oraria dalle ore 8.00 alle ore 19.00 di tutti i giorni feriali dal lunedì al venerdì”. L’ordinanza individua inoltre per alcune strade il divieto di accesso ad autotreni, autoarticolati e autosnodati dalle 17:00 alle 20:000 nei giorni feriali. Nel territorio del Comune di Rapallo sono state emanate successive ordinanze per far fronte al superamento del limite di benzene che si era registrato negli anni precedenti che limitano la circolazione (ordinanza n.2 del 30/01/2015) come di seguito indicato: “Divieto temporaneo di transito nelle strade elencate dalle ore 7.00 alle ore 19.00 nei giorni feriali dal lunedì al venerdì ai veicoli M1 destinati al trasporto di persone aventi al massimo 9 posti, compreso il conducente, alimentati a benzina metano e GPL con omologazioni precedenti all’Euro 2 e ai veicoli N1 destinati al trasporto merci aventi massa massima non superiore a 3,5 tonnellate utilizzati per il trasporto e la distribuzione merci e per l’esercizio di attività commerciali, artigianali, industriali agricole e di servizio alimentati a benzina, metano o GPL con omologazione precedente a Euro 2. Divieto di circolazione dinamica, negli stessi orari, di ciclomotori e motocicli a 2 e 3 ruote con motore termico a due tempi non conformi alla norma Euro 2”. 6.1.2. Trasporto pubblico locale Alla Regione Liguria compete la pianificazione e la gestione del sistema di trasporto pubblico locale (TPL), che riguarda il trasporto su ferro (ferrovie) e su gomma (autobus e taxi), gli impianti a fune (funivie, filovie e ascensori) e il trasporto marittimo (navebus). Il sistema di trasporto pubblico regionale riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo di una mobilità sostenibile. Obiettivo delle politiche regionali è quello di rendere il sistema del trasporto pubblico più efficiente, appetibile e competitivo affinché diventi un’alternativa di qualità all’utilizzo dei mezzi privati su strada attraverso una migliore accessibilità, intermodalità, integrazione degli orari e qualità del servizio. La Regione Liguria interviene sul livello di qualità del servizio di trasporto ferroviario attraverso la gestione del contratto di servizio e attraverso gli investimenti per il rinnovo dei treni e del materiale rotabile. La realizzazione di reti tramviarie lungo gli assi forti del TPL ed i futuri sviluppi del servizio metropolitano di Genova, che nel 2012 è stato prolungato da Certosa sino a Brignole, Il Responsabile del Procedimento 21 (Maria Teresa Zannetti)
consentendo l’interscambio con il servizio ferroviario, rivestono un ruolo importante per il miglioramento del trasporto pubblico urbano. Per quanto riguarda il rinnovo dei mezzi su strada per il TPL, dopo un considerevole rallentamento dovuto al ridimensionamento delle risorse statali che ha determinato anche un calo nella qualità del servizio erogato, è stato recentemente riavviato un importante riammodernamento della flotta regionale di autobus, che ha portato all’acquisto di veicoli di nuova generazione della più recente classe emissiva o a emissioni nulle. Una prima fase di acquisti, alla realizzazione della quale sono stati destinati 21.551.461 Euro, si è conclusa nel 2017 con la messa in funzione di 115 nuovi autobus. Nel 2017 è stata avviata una seconda fase di acquisto che prevede l’assegnazione di 31.348.895 Euro con il concorso di risorse regionali, statali e comunitarie per l’acquisto di ulteriori 137 autobus. Per favorire l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico, nonché per contribuire al contenimento delle emissioni inquinanti derivanti dall’uso del mezzo privato, la Regione Liguria ha stipulato con le aziende di trasporto pubblico locale una convenzione per l’acquisto a costo ridotto dell’abbonamento annuale per i propri dipendenti. Ai fini di una graduale riconversione verso autobus elettrici, è stata avviata una sperimentazione presso il Comune di Genova per valutare l’utilizzo di mezzi elettrici in una realtà con orografia ripida e lunghe distanze nelle aree urbane; inoltre saranno a breve coperte da nuovi bus elettrici percorrenze in altre realtà urbane della Liguria, caratterizzate da forti flussi turistici (Rapallo – Portofino). 6.1.3. Trasporto su ferro Il trasporto ferroviario ha un particolare valore strategico in quanto collega le diverse aree urbane della regione, coinvolgendo una rilevante percentuale di spostamenti urbani ed extraurbani e svolgendo una funzione di trasporto locale, che coesiste col trasporto interregionale di lunga percorrenza e col trasporto merci. La qualità e il livello del servizio ferroviario ligure sono tuttavia influenzate dalla vetustà delle linee, dalla presenza di tratti a binario unico, dalla presenza di curve e tunnel, che derivano dalla morfologia del territorio. Inoltre il traffico ferroviario converge nel nodo di Genova causando congestione. Il miglioramento della qualità del servizio di trasporto ferroviario regionale tramite il contratto di servizio con Trenitalia e l’ammodernamento e potenziamento del parco rotabile sono azioni messe in atto dalla Regione. Il Responsabile del Procedimento 22 (Maria Teresa Zannetti)
In questo quadro riveste un importante ruolo la realizzazione di nuove infrastrutture ferroviarie atte a superare le criticità esistenti, a migliorare la fruibilità del servizio di trasporto pubblico locale ferroviario e a servire il traffico merci da e per i porti. Attualmente sono in corso investimenti sul nodo ferroviario di Genova, sia per decongestionare la città dal traffico su strada in uscita dal porto sia per lo sviluppo del Servizio Ferroviario Urbano. Altri investimenti sono finalizzati alla realizzazione del Terzo Valico dei Giovi, inserito tra i progetti prioritari della rete Europea di trasporto Ten – T. L’opera, prevista quale collegamento dei porti liguri con il nord Italia e l’area padana, dovrebbe consentire di spostare una quota del traffico commerciale da gomma a ferro, contribuendo ad aumentare la capacità di smaltire, via ferrovia, i traffici portuali. Nello spezzino è stata realizzata una parte del potenziamento della Ferrovia La Spezia - Parma (Pontremolese), anche questa inserita nella rete europea TEN – T quale corridoio di collegamento del porto di La Spezia con il nord Europa. 6.2. Settore dell’industria Tra le misure previste dal piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell’aria nel settore industriale riveste un ruolo fondamentale l’applicazione delle Direttive 2001/80/CE relativa ai grandi impianti di combustione (ora sostituita dalla Direttiva 2010/75/CE) e della Direttiva 96/61/CE relativa all’autorizzazione integrata ambientale (ora sostituita dalla Direttiva 2008/01/UE). Tale quadro normativo ha prodotto nel tempo l’attuazione di interventi di adeguamento alle migliori tecnologie disponibili delle emissioni dagli stabilimenti produttivi e la dismissione di stabilimenti con emissioni significative, non più adeguabili ai più recenti standard tecnologici. Un ulteriore futuro miglioramento è atteso dall’applicazione delle più recenti decisioni europee sui limiti e tecnologie di riferimento per le autorizzazioni integrate ambientali per gli stabilimenti industriali e per i grandi impianti di combustione, norme che richiedono un ulteriore sforzo finalizzato alla riduzione delle emissioni, con particolare riferimento agli ossidi di azoto. Con riferimento al settore industriale è atteso un miglioramento della qualità dell’aria nei prossimi anni dall’applicazione in Italia della Direttiva 2015/23/CE relativa agli impianti di combustione di medie dimensioni, recepita in Italia con il d.lgs n 183 in data 15 novembre 2017, “Attuazione della direttiva (UE) 2015/2193 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa alla limitazione delle emissioni nell'atmosfera di taluni inquinanti originati da impianti di combustione medi, nonche' per il riordino del quadro normativo degli Il Responsabile del Procedimento 23 (Maria Teresa Zannetti)
stabilimenti che producono emissioni nell'atmosfera”. Il decreto di recepimento ha aggiornato i limiti di emissioni anche per impianti di combustione a biomassa più piccoli di 1 MW. Con L.R. n. 12 del 6 giugno 2017 la Regione ha riordinato le competenze amministrative relative al rilascio delle autorizzazioni ambientali, tra cui le autorizzazioni integrate ambientali e le autorizzazioni uniche ambientali (comprensive delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera) e le autorizzazioni alle emissioni in via generale per gli impianti a ridotto inquinamento atmosferico. Si segnala infine la chiusura dei seguenti impianti di produzione di energia elettrica alimentati a carbone sul territorio della Regione Liguria: la Centrale Elettrica di Genova, che ha cessato definitivamente la propria attività nel 2017; i gruppi a carbone della Centrale Elettrica di Vado Ligure, che hanno cessato la propria attività nel marzo 2014. 6.3. Politiche ambientali del settore energetico La combustione di combustibili nelle centrali elettriche, negli impianti industriali e nelle abitazioni per generare energia e calore è causa di emissioni inquinanti e climalteranti. Le misure per ridurre i consumi di combustibili e le emissioni di gas serra che trovano riferimento nelle politiche energetiche regionali e nel Piano Energetico Ambientale della Regione Liguria (PEARL) e nei piani di azione per l’energia sostenibile approvati dai comuni a seguito dell’adesione al “Patto dei Sindaci”, hanno contribuito e contribuiranno anche nei prossimi anni alla riduzione delle emissioni di inquinanti. Tra queste si citano le misure volte al risparmio energetico nel settore civile e ad aumentare l’utilizzo di energia da fonte rinnovabile senza combustione compresa la generazione distribuita, la cogenerazione di energia elettrica e termica, il teleriscaldamento e il teleraffrescamento, l’uso di caldaie con migliori prestazioni ambientali ed energetiche e di combustibili meno inquinanti che trovano riferimento anche nel Piano di risanamento e tutela della qualità dell’aria e per i gas serra. La necessità di armonizzare le politiche di sviluppo della produzione di energia da biomassa con gli obiettivi di qualità dell’aria ambiente di cui al D.lgs. 155/2010 è stato affrontato nell’ambito della procedura di valutazione ambientale strategica del PEARL e dovrà essere tenuto in considerazione in fase attuativa. Il Responsabile del Procedimento 24 (Maria Teresa Zannetti)
6.4. Attività marittime La Liguria è la regione italiana con il più alto numero di porti commerciali, avendo sul proprio territorio ben tre porti commerciali in soli 570 km di costa, che rivestono un ruolo importante nell’economia ligure. Per quanto riguarda i porti, il piano regionale per il risanamento e tutela della qualità dell’aria prevede la promozione di obiettivi di riduzione delle emissioni dalle attività portuali, comprese quelle dovute al traffico indotto. In particolare il piano aveva previsto uno studio di fattibilità in ordine all’approvvigionamento di elettricità da parte delle navi in stazionamento dalla rete di terra e uno split modale a favore del trasporto ferroviario delle merci attraverso la realizzazione di collegamenti ferroviari ai porti commerciali. In questo contesto, la Regione Liguria ha commissionato uno studio volto alla stima delle emissioni dalle attività marittime relative all’anno 2011 nei 3 porti liguri e della potenziale riduzione delle emissioni che può essere conseguita con l’approvvigionamento di elettricità da terra delle navi in stazionamento e ha svolto un'attività di comunicazione dei risultati e confronto presso le Autorità Portuali di Genova, Savona e Spezia (ora confluite nelle Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e del Mar Ligure Occidentale). Per la riduzione delle emissioni dalle navi dal porto di Genova, la Regione Liguria ha cofinanziato con il Ministero dell’Ambiente e l’Autorità Portuale di Genova un intervento di elettrificazione delle banchine delle riparazioni navali nel porto di Genova che si è concluso e collaudato con la consegna dei lavori nel 2017. Sempre nel porto di Genova, ulteriori politiche ambientali per il contenimento delle emissioni in atmosfera e di rumore sono portate avanti dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, con l'elettrificazione di altre banchine dell’area contenitori di Prà e delle navi da crociera, dove l’intervento è stato stimato essere più efficace per le ore di stazionamento delle navi e per la diffusione di navi attrezzate a connettersi alla rete da terra. La piena efficacia delle misure di cui sopra è comunque subordinata ad un adeguata modalità di alimentazione da parte delle navi in stazionamento. Ulteriori riduzioni delle emissioni navali sono previste dall’applicazione delle norme che impongono combustibili marittimi a basso tenore di zolfo, che prevedono un’ulteriore riduzione nel 2020 (Direttiva 2012/33/UE recepita nella parte V del Dlgs. 152/06), dalla diffusione di nuove tecnologie basate sull’utilizzo di gas naturale liquefatto (LNG), nonché dall’introduzione di limiti di emissione alle nuove navi progressivamente più restrittivi per NOx, SOx, VOC, previsti dall’annesso VI della convenzione Marpol. Il Responsabile del Procedimento 25 (Maria Teresa Zannetti)
6.5. Realizzazione dei PUMS Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) è uno strumento di pianificazione strategica - le cui linee guida sono definite nel Decreto Ministeriale del 4 Agosto 2017. Il PUMS, in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo (10 anni), sviluppa una visione di sistema della mobilità urbana, proponendo il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità così individuati: Efficacia ed efficienza del sistema di mobilità Sostenibilità energetica ed ambientale Sicurezza della mobilità stradale I soggetti tenuti all’adozione del PUMS sono le Città Metropolitane, gli Enti di area vasta, i Comuni e le associazioni di Comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti. Risulta evidente come l’adozione del PUMS, strumento di governo della mobilità orientato alla sostenibilità ambientale, è uno strumento a cui fanno riferimento azioni relative a parcheggi, mobilità e traffico, che risultano strategiche per il miglioramento della qualità dell’aria nel medio-lungo termine nelle aree in cui sono presenti superamenti dei limiti di qualità dell’aria, sui quali il trasporto su strada incide in modo rilevante. PUMS di Città Metropolitana di Genova Città Metropolitana di Genova, con Delibera del Sindaco n. 52 del 28 marzo 2018 ha approvato le Linee di indirizzo del PUMS. Tali linee di indirizzo, partendo dall’analisi della situazione attuale, definiscono gli obiettivi del PUMS, in coerenza con le indicazioni fornite a livello nazionale dal Decreto del Ministero Infrastrutture e Trasporti del 4 agosto 2017 La visione strategica per l’area metropolitana genovese si fonda sui seguenti punti essenziali: Strategia 1: Rafforzare il Trasporto Pubblico e migliorare la qualità del servizio. Strategia 2: Integrare i sistemi di trasporto e dare coerenza al sistema della sosta puntando sull’interscambio modale. Strategia 3: Migliorare la circolazione privata, adeguare la rete, sviluppare nuovi sistemi di sharing, mobility management e soluzioni smart: infomobility, mobilità elettrica. Strategia 4: La mobilità dolce. Strategia 5: Una nuova logistica delle merci urbane. Il Responsabile del Procedimento 26 (Maria Teresa Zannetti)
Strategia 6: Diffondere la cultura della sicurezza della mobilità e della mobilità sostenibile. Le tempistiche di Città Metropolitana di Genova prevedono per maggio 2018 l’approvazione dello schema di Piano e del relativo Rapporto preliminare ambientale e il contestuale avvio della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), per arrivare a maggio 2019 con l’adozione del PUMS. PUMS del Comune della Spezia Obiettivi principali del PUMS comunale individuati nelle linee di indirizzo sono l’integrazione fra il trasporto pubblico su gomma con la mobilità pedonale e ciclabile, nonchè la risoluzione dei principali nodi stradali, mantenendo piena coerenza con le politiche della mobilità pubblica. Le azioni principali del PUMS del Comune di Spezia sono quindi orientate a sviluppare la mobilità ciclabile e la mobilità elettrica. 7. Attività di monitoraggio e valutazione della qualità dell’aria In Liguria sono operanti, fin dai primi anni '90, stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria organizzate in quattro reti fisse collocate nelle quattro province liguri. Al fine di adeguare il sistema di monitoraggio della qualità dell’aria ai requisiti della normativa nazionale ed europea, è stata approvata la legge regionale n. 12 del 06 giugno 2017 che pone in capo alla Regione Liguria la valutazione della qualità dell'aria ed affida ad ARPAL la gestione e il controllo della rete di misura regionale, nonchè la realizzazione dei sistemi modellistici di valutazione. La legge ha stabilito anche le procedure di riordino per il trasferimento di risorse che decorre dal 1° Luglio 2017 e la norma finanziaria per gli oneri derivanti dall'applicazione della legge. L’adeguamento dei sistemi di monitoraggio è in via di attuazione e si prevede il completamento dell’attività nel corso del 2018. L’adeguamento comprende, oltre al trasferimento delle competenze, il trasferimento delle reti esistenti, il rinnovo degli strumenti di misura ormai obsoleti e il passaggio ad un unico sistema regionale di acquisizione dei dati dalle centraline di monitoraggio gestito da Arpal, in sostituzione dei 4 centri operativi provinciali. Al fine di integrare i dati della rete di misura sul territorio regionale e a supporto della pianificazione e gestione della qualità dell’aria, Arpal sta sviluppando un sistema modellistico, denominato “LINEA”, Ligurian Network to Evaluate Aerosol and photochemical pollution, che è stato sviluppato con un Accordo di collaborazione tra Arpal ed ARPA Emilia Romagna; Il Responsabile del Procedimento 27 (Maria Teresa Zannetti)
LINEA utilizza il modello fotochimico CHIMERE ed il modello di previsione meteorologica COSMO. Le misurazioni effettuate con le stazioni fisse sono integrate annualmente con campagne di misura, che concorrono alla valutazione della qualità dell’aria con misure indicative e supportano la scelta di eventuali nuovi siti di misura. 8. Trend delle emissioni e concentrazioni L'andamento delle emissioni di inquinanti in atmosfera e delle concentrazioni in aria ambiente nella Regione Liguria, analogamente alla tendenza nazionale, mostrano una generale diminuzione. Per un’analisi completa dei dati si rimanda alla valutazione annuale della qualità dell’aria relativa all’anno 2017 e all’inventario regionale delle emissioni in atmosfera, disponibili sul sito www.ambienteinliguria.it. Le politiche relative a tutti i settori coinvolti - dal porto, all'industria, ai trasporti, all’energia – messe in atto da tutti i livelli amministrativi hanno contribuito a questa tendenza alla diminuzione. Il trend di miglioramento è legato principalmente alle norme europee relative al tenore di zolfo nei combustibili marittimi, agli standard europei per le auto diesel, a misure locali e nazionali relative alla mobilità e al traffico, all’applicazione locale delle norme nazionali ed europee relative alle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera e alla valutazione di impatto ambientale. Queste misure hanno contribuito alla riduzione delle concentrazioni di PM10, che risultano generalmente inferiori ai limiti fissati dalla legislazione nazionale (ad eccezione del 2015, quando i valori limite sono stati superati in una stazione di Genova in relazione anche alle condizioni climatiche particolari dell’anno). Hanno inoltre consentito una riduzione delle concentrazioni di NO2, sebbene in misura non sufficiente per rispettare i limiti legislativi in tutte le stazioni da traffico della Regione, come peraltro in molte altre città europee ed italiane. I livelli di ozono, sebbene le emissioni di precursori dell’ozono si siano ridotte, permangono critici in tutta la Regione. La previsione di un trend futuro di riduzione delle concentrazioni di NO 2 trova conferma dalla proiezione delle emissioni di NOx rappresentata nel grafico riportato in figura 4, che è stata calcolata dal sistema informativo dell’inventario regionale nell’anno 2014. Il Responsabile del Procedimento 28 (Maria Teresa Zannetti)
In particolare gli andamenti degli scenari sviluppati dal sistema informativo di Regione Liguria, tra gli anni 2015 e 2025 fanno prevedere un ritmo più marcato di riduzione delle emissioni rispetto a quello individuato tra gli anni 2011 e 2015, anche grazie agli effetti che produrranno i provvedimenti adottati ai diversi livelli istituzionali di breve, medio e lungo periodo. Lo scenario emissivo presentato in figura 4, che era stato stimato a partire dai dati del 2011, tiene conto: - delle previsioni sulla popolazione regionale dell’Istat (DemoI-stat); - delle previsioni del PIL regionale (Previsioni Economiche Prometea); - dell’evoluzione del parco automobilistico (studio ANFIA); - degli obiettivi del Burdern sharing contenuti nel Piano Energetico Ambientale Regionale 2014-2020 per le fonti rinnovabili termiche, adottato con delibera della Giunta Regionale n. 1517 del 5 dicembre 2014 e approvato in via definitiva con deliberazione del Consiglio Regionale n. 19 del 14 novembre 2017 nell’ipotesi di utilizzo, per la combustione della biomassa, delle tecniche a più basse emissioni; - degli obiettivi del Piano Urbano della Mobilità di Genova in termini di riduzione delle percorrenze; - della realizzazione del Terzo Valico ferroviario nell’ipotesi di trasferimento di quote di traffico merci su ferro; - della realizzazione del Cold ironing nella banchina delle riparazioni navali di Genova; - della definitiva chiusura della centrale termoelettrica di Genova. Si fa osservare che lo scenario regionale rappresentato non tiene in considerazione la dismissione dei gruppi a carbone della centrale termoelettrica di Savona, che è avvenuto nel 2014. Il Responsabile del Procedimento 29 (Maria Teresa Zannetti)
Figura 4: Risultati relativi allo scenario di riferimento realizzati dal sistema informativo regionale dell’inventario- Emissioni totali regionali (Mg) di ossidi di azoto (NOX) Analogo trend di riduzione delle emissioni è stato stimato anche a livello nazionale tramite il modello GAINS Italia che, seppure con diversità rispetto allo scenario di Regione Liguria, si attesta al 2025 a valori confrontabili. 9. L’emergenza per il crollo del Viadotto Morandi Il crollo del viadotto sul Polcevera dell’autostrada A10, cosiddetto viadotto Morandi, avvenuto il 14 Agosto 2018, ha interrotto il principale asse stradale di collegamento fra levante e ponente cittadino e Ligure e fondamentale collegamento per il porto di Genova, causando una situazione di forte criticità per il sistema trasportistico di Genova e della Liguria. Fino alla ricostruzione del ponte con conseguente ripristino dell’intero sistema viabilistico, si prefigura un potenziale impatto negativo sulla qualità dell’aria nell’agglomerato di Genova. In conseguenza del crollo, con Delibera del Consiglio dei Ministri in data 15 Agosto 2018 è stato dichiarato lo stato di emergenza e con ordinanza del Capo del Dipartimento di Protezione Civile in data 20 Agosto 2018 n. 539 recante “Primi interventi urgenti di protezione civile in conseguenza dell’emergenza determinatasi a seguito del crollo di un tratto del Il Responsabile del Procedimento 30 (Maria Teresa Zannetti)
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