Il percorso di cura per il paziente pediatrico con diagnosi di LLA: un'esperienza di valutazione - Dott.ssa Franca Fagioli
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Il percorso di cura per il paziente pediatrico con diagnosi di LLA: un’esperienza di valutazione Dott.ssa Franca Fagioli Direttore SC Oncoematologia Pediatrica e Centro Trapianti AOU Città della Salute e della Scienza Presidio OIRM-Regina Margherita Torino
DISTRIBUZIONE DELLE NEOPLASIE DELL’ETA’ PEDIATRICA < 14 anni 15 - 19 anni Rapporto Airtum. I tumori in Italia. Epidemiologia e Prevenzione, 2013. Ferrari A. et al., European Journal of Cancer 2009 www.aieop.org
Pazienti di età compresa fra 15 e 24 anni non hanno presentato un miglioramento nella sopravvivenza a differenza delle altre fasce di età.
TASSO DI MORTALITA’ IN ITALIA 1 bambino su 4 malati oncologici diventerà un bambino “inguaribile” (30% di tutti i pazienti pediatrici che necessitano di cure palliative)
Anno 2000: 1 su 900 giovani adulti sarà un “sopravvivente di tumore trattato in età pediatrica”. Anno 2006: 1 su 450 giovani adulti sarà un “sopravvivente di tumore trattato in età pediatrica” Attualmente in Europa ci siano 300-500.000 lungo-sopravviventi (>30.000 in Italia) PBC, Vassal et al. 2014 2/3 dei lungosopravviventi presenta sequele a lungo termine Rischio MALATTIA CRONICA 3.3 volte più elevato, rischio EVENTO LIFE- THREATENING è 8.2 volte più elevato
TRATTAMENTO DELLA LEUCEMIA IN ETA’ PEDIATRICA Uno dei maggiori successi della medicina negli ultimi 30 anni Percentuale cumulativa di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi: < 1970: 2000: >80%
TRATTAMENTO DELLA LEUCEMIA IN ETA’ PEDIATRICA Malattia Sopravvivenza incurabile 90% Terapia Terapia palliativa curativa 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2016 Steroide Poli CT Induzione 8 farmaci CT intensiva Malattia Target molecolari Implementazione minima degli studi di Fase Mono CT Profilassi Reinduzione TCSE Nuove tecnologie residua I con nuove SNC (microarray) molecole (es. Studi biologici e RT cranica Protocolli clinici Studio funzioni dei Clofarabina, Dosi cumulative “sottogruppi geni → farmaci ad Epratuzumab, Stratificazione in farmaci a tox tardiva specifici” azione mirata Bortezomib, fasce di rischio Interfant Trials internazionali Blinatumomab) Esphall Terapie Terapie con intensità Centralizzazione immunobiologiche modulata materiale biologico Sviluppo Protocolli immunoterapie multicentrici (utilizzo di CAR nazionali CD19-directed) Studi randomizzati
ALL SURVIVAL: DOVE SIAMO? Inaba et al., The Lancet, 2013 - Kaplan-Meier pediatric ALL EFS/OS estimate St Jude Children Hospital (a-b)
ALL SURVIVAL: DOVE SIAMO? in Hossain et al., J Cancer Epidemiology, 2014- Kaplan-Meier pediatric estimate ALL survival by age at diagnosis Ibrahim et al., Advances in Hematology, 2014 – ALL adolescents survival pediatric (AIEOP) vs adult protocols (GINEMA)
ALL SURVIVAL: DOVE SIAMO? AIEOP-82 AIEOP-87 AIEOP-91 AIEOP-88 AIEOP-95 Conter et al., 2010. Leukemia
Il miglioramento dei risultati nel trattamento delle leucemie è avvenuto tramite: 1.l’elaborazione e l’applicazione di protocolli comuni nazionali e internazionali 2.la promozione della ricerca 3.la divulgazione della conoscenza in campo oncoematologico 4.la formazione degli operatori
DOVE CURIAMO I PAZIENTI?- I CENTRI AIEOP Da 40 anni AIEOP (Associazione Italiana Ematologia e Oncologia Pediatrica), fondata nel 1973, riunisce medici, ricercatori e operatori sanitari che si dedicano allo studio e alla cura dei tumori pediatrici. Obiettivo principale dell’AIEOP è quello di migliorare le cure e l'assistenza al bambino affetto da tumore, disordini ematologici o immunodeficienze e promuovere la ricerca in questo ambito. Ad oggi in Italia ci sono 53 Centri AIEOP Piemonte: Torino Liguria: Genova Lombardia: Milano (4 centri), Monza, Pavia, Bergamo, Brescia, Varese Veneto: Padova, Verona, Vicenza, Belluno, Treviso Trentino: Bolzano Friuli: Trieste, Udine, Pordenone Emilia: Bologna (2 centri), Modena, Parma, Ferrara, Rimini Toscana: Firenze, Pisa, Siena Umbria: Perugia Marche: Ancona, Pesaro (2 centri) Abruzzo: Pescara Lazio: Roma (4 centri) Campania: Napoli (2 centri), Nocera Inferiore (SA) Calabria: Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza Puglia: Bari, Lecce, Tricase (LE), San Giovanni Rotondo (FG) Sicilia: Palermo, Catania Sardegna: Cagliari, Sassari
AIEOP: CRITICITA’ Dall'analisi comparata per 1. singola regione 2. densità di popolazione (0-19 anni) 3. numero di centri AIEOP 4. numero di casi registrati (anni 2009-2012) 5. Numero casi in carico per singolo centro AIEOP (85% dei casi trattato in 21 centri, di cui il 52% trattato in 7 centri) 6. conformazione geografica delle diverse regioni sono emerse una serie di criticità • disomogeneità (in certi casi molto accentuata) tra i centri in termini di numero di casi presi in carico all’anno •disparità di know-how scientifico, tecnico e medico (in certi casi eccellente e altamente specializzato, in altri scarso e generico) con conseguente fenomeno a macchia di leopardo •diseguaglianza nell’accesso ai servizi e nella qualità delle cure che comporta migrazioni di pazienti in centri di riferimento specialistici •problema della presa in carico dei pazienti adolescenti per via dell’esistenza dei limiti di età nei centri oncologici pediatrici
IL MODELLO ORGANIZZATIVO A RETE HUB & SPOKE D.G.R. n°30/14272 del 06.12.2004 D.G.R. n°25/13679 del 29.03.2010 D.G.R. n°41/5670 del 16.04.2013 D.G.R. n°27/2870 del 01.02.2016 Centro di riferimento regionale - HUB Torino-Oncoematologia Pediatrica e Centro Trapianti Ospedale Infantile Regina Margherita Centri spoke II livello •Alessandria •Ivrea •Savigliano Centri spoke I livello • Aosta •Asti •Biella •Ciriè • Novara •Pinerolo
Funzioni Centro SPOKE •Funzioni Centro HUB •Diagnosi •Definizione sospetto diagnostico •Stadiazione •Mono-chemioterapia erogabile in Degenza ordinaria diurna •Impostazione della terapia •Possibilità di eseguire agoaspirato midollare, biopsia ossea e •Mono-chemioterapia puntura lombare in sedoanalgesia •Possibilità di eseguire agoaspirato midollare, biopsia ossea e •Controlli pre- e post chemioterapia puntura lombare in sedoanalgesia •Controlli durante il follow-up •Trapianto di cellule staminali ematopoietiche •Terapia di supporto •Impostazione e gestione controlli dei pazienti in terapia e fuori •Riabilitazione terapia •Presa in carico psicologica diretta o in continuità assistenziale •Terapia di supporto con il territorio •Riabilitazione •Cure Palliative •Esperienza nel trattare gli adolescenti •Presa in carico psicologica •Cure Palliative •Più funzioni non Sanitarie Le Funzioni dei Centri Spoke 2°livello si differenziano da quelli dei Centri Spoke di 1° livello per quanto riguarda la possibilità di erogare regimi chemioterapici più complessi in degenza ordinaria continua
CONDIVISIONE PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI Condivisione protocolli di diagnosi-cura tramite il portale della rete Condivisione SOP medici-infermieri-psicologi Riunioni periodiche tra medici, psicologi ed infermieri Gruppi Interdisciplinari Cure (G.I.C.) presso il Centro HUB (Leucemie e Linfomi; Tumori Solidi; Tumori Cerebrali; Tumori Secondari e Tossicità Tardiva) Comunicazione telefonica, 24 ore su 24, tra gli operatori del Centro di Riferimento e gli operatori delle Unità Spoke
RAPPORTI CON I PEDIATRI DI LIBERA SCELTA Cruciale nella Rete è il ruolo del Pediatra di Libera Scelta che nel percorso diagnostico- terapeutico del bambino è in grado di: assistere bambino e famiglia; riconoscere i principali effetti collaterali delle terapie in atto e possibili effetti tossici tardivi; assicurare al bambino un momento di continuità con la realtà precedente la malattia. RETE DI CURE PALLIATIVE PEDIATRICHE “Rete regionale di Cure Palliative e della Rete regionale di Terapia del Dolore”: aggregazione funzionale ed integrata delle attività di Terapia del Dolore e Cure Palliative rivolte al minore in un ambito territoriale ed ospedaliero definito a livello regionale. Sede del Primo Elementi essenziali: Hospice 1.Centro di Riferimento di CPP e Terapia del Dolore Pediatrico 2.Risposte residenziali (es.Hospice pediatrico) 3.Risposte ospedaliere (Reparti ad indirizzo pediatrico) operante in 4.Assistenza domiciliare di base e specialistica Regione 5.Servizi socio-sanitari territoriali ed educativi 6.Servizio di urgenza/emergenza (118 e pronto soccorso) Piemonte D.G.R. 27.01.14
IL MODELLO A RETE HUB & SPOKE IN ITALIA PROPOSTA DI RIORGANIZZAZIONE La proposta di ristrutturazione si basa sul modello consolidato della Rete di Oncologia e Oncoematologia Pediatrica del Piemonte e della Valle D’Aosta, avviato nel 2004 e prevede l’adozione di un modello organizzativo di tipo HUB/SPOKE La riorganizzazione complessiva dei Centri AIEOP esistenti avviene sulla base di alcuni principi cardine • valorizzazione delle expertise dei singoli centri • integrazione e il coordinamento delle risorse strutturali e professionali E tiene conto delle seguenti variabili • l’assetto geografico • la numerosità della popolazione residente nelle diverse Regioni • la disponibilità di risorse strutturali e professionali in base a cui i Centri erogano livelli di assistenza diversi • il numero di pazienti che vengono via via arruolati dal singolo Centro in Protocolli AIEOP
IL MODELLO A RETE HUB & SPOKE IN ITALIA PROPOSTA DI RIORGANIZZAZIONE SPOKE HUB SPOKE 2° LIVELLO n. 19 1° LIVELLO n. 17 n. 35 L’attività dei Centri SPOKE viene svolta in continua collaborazione con il Centro HUB secondo protocolli da questo stabiliti A seconda della tipologia della neoplasia un centro può essere HUB o SPOKE di 1 o 2° livello
LA CENTRALIZZAZIONE DEI CAMPIONI BIOLOGICI E DEI PREPARATI ISTOLOGICI Valore aggiunto e discriminante per la corretta impostazione terapeutica e riconosciuta come gold standard per massimizzare i risultati clinici AO Padova (Laboratorio di Oncoematologia pediatrica, Dipartimento di Pediatria): Smart Lab - Leucemie Acute
IL PERCORSO DI CURA DEL PAZIENTE CON LEUCEMIA ACUTA ALL’INTERNO DEL MODELLO HUB & SPOKE DELLA RETE DI ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA DI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
OBIETTIVO Validare il modello HUB & SPOKE esistente in Piemonte e Valle d’Aosta attraverso l’analisi della qualità percepita da: Pazienti con Professionisti Leucemia Acuta e Famiglie Al fine di produrre un Al fine di produrre un processo di processo di Empowerment Empowerment di Rete Individuale
METODI Pazienti, famiglie e professionisti hanno compilato un questionario (adattato sull’età dei pazienti) costituito da 24 item su scala Likert a 5 punti (1=“del tutto inappropriato”, 5=“del tutto appropriato”) e costruito ad hoc sulla base di specifici indicatori per indagare: Pazienti con Leucemia Acuta e Professionista Famiglia • Autonomia • Accessibilità • Comunicazione e confidenzialità • Appropriatezza • Dignità • Tempestività • Tempestività e prontezza di • Efficacia accesso • Sicurezza • Utilizzo del servizio psiconcologico • Continuità ospedale-territorio e dei servizi di supporto • Centralità del paziente • Fiducia • Strategie di governo • Confort ambientale • Gestione del personale
RISULTATI 1 Pazienti con Leucemia Acuta e Famiglie Il questionario è stato compilato da 50 pazienti con diagnosi di leucemia acuta (M=8.9; F=52%) e da 50 genitori (M=47.5; F=67%). Indicatori di Autonomia Indicatori di Tempestività e Prontezza di Accesso
Indicatori Psicologia e Servizi di Supporto
HUB Indicatori di Confort Ambientale HUB
RISULTATI 1 Professionisti Il questionario è stato compilato da 80 professionisti (Metà= 43.7, range 36-67, F= 83%; ) (medici, infermieri esperti e/o coordinatori infermieristici e psicologi psicoterapeuti) (participation rate 80%).
CONCLUSIONI • Pazienti con leucemia acuta, famiglie e professionisti hanno una opinione positiva in merito al modello di Rete; • Il passaggio tra HUB e SPOKE è accessibile e funzionale per i pazienti e le famiglie che si sentono autonomi, ma allo stesso tempo sostenuti dal personale sanitario nel percorso di cura; • I professionisti ritengono il modello a Rete efficace nel rispondere all’incremento di nuove diagnosi, tempestivo nell’attivazione del percorso diagnostico-assistenziale e in quello di supporto; • L’operato della Rete è comunque, secondo i professionisti, migliorabile, specie per quanto riguarda la possibilità di ottenere un maggior riconoscimento da parte delle autorità competenti.
Work done • Proposta di nuove attività ludico-educative dedicate agli adolescenti (cine-forum in collaborazione con il Museo del Cinema di Torino, spazio gioco-lettura dedicato esclusivamente agli adolescenti); • Attività per favorire il processo di transizione dei pazienti off therapy attraverso ad esempio la scheda di transizione compilata dalla psiconcologia per il monitoraggio della qualità di vita e il passaggio di informazioni con i Centri dell’Adulto; • Ristrutturazione dell’Ambulatorio HUB al fine di ottimizzare gli spazi e regolamentare i flussi delle persone; • Proposta di riorganizzazione Rete AIEOP presentata al Ministero.
. Work in progress… Applicazione della metodologia di valutazione partecipata della Rete ad altre realtà; Stesura dei PDTA specifici per le macro categorie di tumori infantili; Creazione di nuovi indicatori oggettivabili e nuovi strumenti per valutazione qualità oggettiva dei percorsi clinico-assistenziali in collaborazione con altre realtà regionali; Stima dell’impatto economico della riorganizzazione a livello nazionale ed identificazione delle relative coperture; Sviluppo di un piano operativo ed avvio delle attività.
GRAZIE! S.C. Oncoematologia Pediatrica e Centro Trapianti & Ospedale Infantile Regina Margherita Prof. Enrico Madon Direttori delle -dott. L. Besenzon -dott. C. Arioni -dott. F. Garofalo Unità Spoke -dott. A. Bonomi -prof. G. Bona -dott.ssa P. Gianino -dott. F. Pesce -dott. A. Brach del Prever -dott. M. Nangeroni e collaboratori & Assessorato Regione Piemonte Dott. Ferraris
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