IL MERCATO RETAIL DEI PRODOTTI BIOLOGICI IN ITALIA - NICOLA LASORSA - ISMEA www.ismea.it www.ismeaservizi.it - Istat
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IL MERCATO RETAIL DEI PRODOTTI BIOLOGICI IN ITALIA NICOLA LASORSA - ISMEA www.ismea.it 12 settembre 2015 www.ismeaservizi.it
IL VALORE DEL MERCATO BIO AL CONSUMO IN ITALIA -2014 STIMA DEL MERCATO RETAIL DEI PRODOTTI DISTRIBUZIONE DELLE VENDITE DI PRODOTTI BIOLOGICI IN BIOLOGICI IN ITALIA NEL 2014 ITALIA (2014, quote %, valore complessivo in euro) VENDITE QUOTE CANALI Farmacie Erboristerie e .000€ CANALI Parafarmacie Negozi 5,1% Grande distribuzione organizzata 855.000 39,9% tradizionali 0,6% 8,9% Grande Specializzati di cui: 760.912 35,5% distribuzione Grandi specializzati (almeno 250 mq) 314.500 41% organizzata Mercatini, 39,9% Medio-piccoli specializzati (< 250 mq) 446.412 59% vendite dirette, Gas, e- Negozi tradizionali 191.203 8,9% commerce 10,0% Farmacie 109.200 5,1% Erboristerie 12.209 0,6% Medio-piccoli Parafarmacie 1.664 0,1% specializzati 20,8% Altri canali (vendita diretta, GAS, 215.000 10,0% mercatini, ecc.) TOTALE 2.145.188 100,0% Grandi specializzati Fonte Stime Ismea su dati Istat, Nielsen, Federfarma, Bio Bank, Assobio, Mise, 14,7% Federdistribuzione e referenti privilegiati della distribuzione specializzata 88% 2,2% (672 mln €) LA QUOTA DEL BIO LA QUOTA DEL FOOD NEL CONFEZIONATO SULLE VENDITE MERCATO BIO SPECIALIZZATO GDO NEL I SEMESTRE 2015 2
VENDITE BIO PER CANALE RIPARTIZIONE DELLE VENDITE BIO PER CANALE DISTRIBUTIVO E PER PAESE DATI 2013/2014 (valori %) Germania 31 59 10 Francia 35 47 18 Regno Unito 15 72 13 Italia 35 40 25 Svizzera 13 78 9 Austria 17 78 5 Svezia 90 10 Danimarca 83 17 Olanda 38 62 Fonte: The World of Organic Agriculture 2015, fonti varie e stime Ismea Specializzati Gdo Altri Da evidenziare, nell’ambito degli “altri canali”, che comprendono anche vendite dirette, mercatini e GAS, il peso marcatamente più elevato in Italia (ma anche in Francia e Danimarca) rispetto alle altre realtà europee 3
IL RUOLO DELLA GDO DISTRIBUZIONE DELLE VENDITE BIO NELLA GDO - 2014 QUOTE IN DISTRIBUZIONE DELLE VENDITE BIO PER CATEGORIA DI VALORE PRODOTTO – 2014, QUOTE % SUL TOTALE BIO, IN VALORE Discount 4% Liberi servizi 10% Supermercati 48% Ipermercati 38% DISTRIBUZIONE % DELLE VENDITE PER AREA GEOGRAFICA - 2014 QUOTE IN VALORE 100,0 Sud 8,7 Sud 90,0 20,8 80,0 Centro+Sardegna Centro+Sardegna 24,9 70,0 24,2 60,0 Fonte: Panel Retail Ismea-Nielsen Nord Est 50,0 40,0 30,0 Nord Est 21,4 30,0 70% IL PESO DELLE PRIME TRE 20,0 Nord Ovest Nord Ovest 36,4 CATEGORIE DI PRODOTTI BIO 10,0 33,7 0,0 distribuzione % agroalimentare distribuzione % bio 4
IL RUOLO DELLO SPECIALIZZATO Si tratta di un segmento eterogeneo ma molto dinamico che sta vivendo, in questi ultimi anni, un grande fermento sul piano concorrenziale, con l’entrata di nuovi player anche di piccole dimensioni DISTRIBUZIONE DEL NUMERO DEI PUNTI VENDITA PICCOLI SPECIALIZZATI In termini di punti vendita le piccole superfici (250 mq), seppure con 400 superfici mediamente inferiori, sono invece 306 300 riconducibili 168 punti vendita e un giro d’affari di 200 168 circa 314 MILIONI DI EURO. 100 0 MEDI Piccole superfici Grandi superfici Medie superfici specializzate Alle restanti realtà di vendita (tra 100 e 250 mq) le specializzate specializzate stime Ismea attribuiscono un valore superiore ai Fonte: Stime Ismea su dati Biobank e interviste a referenti privilegiati 184 MILIONI DI EURO; il tessuto retail è costituito da 306 unità. 5
LA DISTRIBUZIONE DELLE VENDITE NEI GRANDI NEGOZI SPECIALIZZATI DISTRIBUZIONE % DELLE VENDITE PER CATEGORIA MERCEOLOGICA NEI GRANDI NEGOZI SPECIALIZZATI - 2014 Osservando la scomposizione dei dati del fatturato per le diverse CATEGORIE MERCEOLOGICHE si Cura casa Gelati e Altro Pet Care 1,4% surgelati 0,6% rileva una schiacciante prevalenza, tra i prodotti del Bevande 0,3% 1,2% 8,9% reparto non alimentare, di articoli per la cura della persona, con un peso di oltre il 10% sul totale delle vendite. Si tratta del terzo reparto, in termini Ortofrutta assoluti, dietro il food confezionato e i prodotti 9,9% Food alimentari freschi (in cui non rientrano gli confezionato ortofrutticoli). 48,3% Cura persona 10,3% Nel NON-FOOD il 12% di quota complessivamente stimato lo si ottiene aggiungendo, alla cura della persona, l’1,4% dei prodotti per la cura della casa e lo 0,3% associato alle vendite del comparto pet- Prodotti alimentari care. freschi 19,1% Fonte: Stime Ismea su dati raccolti presso referenti privilegiati della distribuzione specializzata 6
IL NUMERO DELLE REFERENZE VENDUTE QUASI UNA SU TRE E’ DI IMPORTAZIONE Mediamente un negozio specializzato di grandi dimensioni tratta circa 3.000-4.000 REFERENZE NUMERO MEDIO DI REFERENZE NEGLI SPECIALIZZATI biologiche, mentre le piccole superfici si fermano E NELLA GDO attorno alle 1.500. (ampiezza bolle proporzionale al num. referenze trattate) 1000 Rilevante, in questo caso, il divario con la 900 Distribuzione moderna che limita invece il numero 800 delle referenze bio trattate nei suoi punti di vendita a Dimensione media (mq) 700 Distribuzione CIRCA 300. Moderna 600 Nel canale specializzato sul totale delle referenze 500 vendute circa il 30% è riconducibile a prodotti di 400 Grandi specializzati importazione. Si tratta in prevalenza di banane, 300 Piccoli yogurt, latticini, frutta secca, dadi per brodo e articoli 200 specializzati di cosmetica. 100 0 Tale incidenza si attestava al 70% nel 1993, quando le 100 1100 2100 3100 4100 5100 filiere biologiche in Italia, ma anche in altri paesi Numero referenze europei, non erano ancora del tutto diffuse e sviluppate. 7
GLI «ALTRI CANALI» NEL MERCATO BIOLOGICO IL FATTURATO BIO NEGLI “ALTRI CANALI” (VALORI IN .000 DI EURO) 250.000 Tra i restanti canali, vendita diretta, mercatini, 215.000 gruppi di acquisto solidali (Gas), e-commerce 191.203 200.000 sviluppano il maggior giro d’affari in Italia CON OLTRE 215 MILIONI DI EURO. 150.000 Seguono i negozi tradizionali (alimentari generici, 109.200 macellerie, enoteche, ecc.) con oltre 191 milioni di 100.000 euro, associati alle vendite di referenze bio, forti di una numerosità e capillarità sul territorio ben più 50.000 elevate rispetto alle altre realtà. 12.209 1.664 0 Mercatini, Negozi Farmacie Erboristerie Parafarmacie vendita diretta, tradizionali GAS, e- commerce Fonte Stime Ismea su dati Istat, Federfarma, Assobio, Mise, Federdistribuzione 8
LE DINAMICHE RECENTI DEL MERCATO VARIAZIONE % DA UN ANNO ALTRO DEI CONSUMI BIO IN VALORE NELLA GDO E CONFRONTO CON IL TREND DELL’AGROALIMENTARE Lo specializzato ha registrato, nell’ultimo quinquennio, tassi di crescita del 12-15% nella 20,0 19,4 media di ciascun anno. bio Tot. agroalimentare Var. % coonsumi su anno precedente 15,0 Si stimano 1-2 punti percentuali in più, nei ritmi di 11,7 crescita medio annui, rispetto alle pur rilevanti 11,0 performance registrate dagli Iper e Super, dai 9,2 8,8 10,0 8,5 Discount e dal Libero servizio. 7,3 6,9 6,7 5,2 4,4 E’ prevedibile nei prossimi anni una sostanziale 5,0 equiparazione dei ritmi di espansione delle vendite 1,2 1,4 4,4 1,4 0,6 1,0 0,6 0,3 1,5 0,1 tra i due canali considerati. -1,0 -1,0 0,0 -3,1 0,2 -4,1 -5,0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015* +12/15% Fonte: Ismea-Nielsen e Panel Ismea-GFK Eurisko LA CRESCITA MEDIA ANNUA (*) Dati riferiti al primo semestre DELLE VENDITE BIO NEL CANALE SPECIALIZZATO +19,4% LA CRESCITA DEL MERCATO BIO NEL PRIMO SEMESTRE 2015 NELLA GDO 9
VENDITE PER CATEGORIE DI PRODOTTI UNA CRESCITA DIFFUSA IN TUTTE LE CATEGORIE DI PRODOTTO ED AREE GEOGRAFICHE VARIAZIONE % ACQUISTI DOMESTICI IN VALORE DI PRODOTTI BIO CONFEZIONATI A PESO FISSO NELLA GDO VAR. % I SEM. CATEGORIA BIO VAR. % 14/13 15/I SEM. 14 Totale prodotti bio confezionati 11,0 19,4 di cui: VARIAZIONE % ACQUISTI DOMESTICI IN VALORE DI PRODOTTI Derivati dei cereali 18,9 27,6 BIO A PESO FISSO NELLA GDO PER AREA GEOGRAFICA Frutta fresca e trasformata 1,4 13,5 Ortaggi freschi e trasformati 14,3 21,8 VAR. % I VAR. % Latte e derivati 4,1 4,5 SEM. 15/I 14/13 SEM. 14 Uova 4,6 5,9 Totale prodotti bio confezionati 11,0 19,4 Bevande ed alcolici (escl.vino) 28,3 29,0 Oli e grassi vegetali 10,3 41,1 di cui: Vino e spumanti 5,9 91,1 Nord Ovest 11,0 16,8 Altri prodotti bio 13,7 23,8 Nord Est 11,0 17,9 Centro+Sardegna 10,1 22,2 Fonte: Panel Retail Ismea-Nielsen Sud 13,8 28,1 Fonte: Panel Retail Ismea-Nielsen 10
BIOLOGICO VS CONVENZIONALE 2014 I sem.2015 BIO Uova NON BIO BIO NON BIO Yogurt Latte fresco Pasta Succhi di frutta Olio extraverg. 11
LA LETTURA METODOLOGICA ll calcolo del valore al consumo del mercato biologico è stato effettuato utilizzando i dati Ismea-Nielsen per quanto riguarda le vendite della DISTRIBUZIONE MODERNA e sulla base di stime per i restanti canali. In relazione al CANALE SPECIALIZZATO, la valutazione complessiva del relativo giro d’affari è stata effettuata tenendo conto dei seguenti elementi: • numero dei punti vendita in capo ai diversi player/insegne; • ampiezza media delle superfici di vendita coinvolte; • stima del fatturato medio annuale dei punti vendita, distinti tra medio-piccoli e grandi. Le informazioni, per quanto riguarda il numero dei punti vendita specializzati, fanno riferimento ai dati Bio Bank e Assobio; le altre informazioni sono state desunte da interviste dirette a referenti privilegiati facenti capo a gruppi e insegne del canale specializzato. Per quanto concerne invece i NEGOZI TRADIZIONALI, anche in questo caso la stima del valore si basa sul numero ufficiale dei punti vendita (fonte: Ministero dello Sviluppo Economico) e su un dato medio del fatturato bio per punto vendita direttamente stimato da Ismea. Analogamente, la stima del valore del biologico imputabile alle FARMACIE è stato calcolato prendendo in considerazione il numero dei punti vendita (fonte: Federfarma) e il fatturato medio bio stimato in quota sulle vendite dei reparti “dietetici e infanzia” e “prodotti nutrizionali”. Per le ERBORISTERIE E PARAFARMACIE la valutazione è stata effettuata applicando al numero delle realtà presenti in Italia (fonte: Istat) un valore medio stimato dall’Ismea per punto vendita. 12
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