IL MELOGRANO SETTEMBRE 2019 - APSP "Margherita Grazioli"
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Inserto del periodico trimestrale TuttaPovo SETTEMBRE 2019 edito dal Club Interassociativo TuttaPovo n. 2 / 2019 / 39° num. pub. IL MELOGRANO
IL MELOGRANO IN QUESTO NUMERO Inserto del periodico trimestrale TuttaPovo edito dal Club Interassociativo TuttaPovo La Pagina dell’arte I colori e le emozioni di Lorenzo Lunelli 3 SETTEMBRE 2019 Servizi e Settori dell’Azienda n. 2 / 2019 / 39° num. pub. L’Economo si presenta 4 COMITATO DI REDAZIONE I viaggi dell’Aurora 5 Direttore: Rubrica su tematiche di attualità: Alziamo lo sguardo. Paolo Giacomoni Guerra, fuga, futuro. Alidad Shiri, una storia di rinascita 6 In redazione: Michela Bernardi - Erica Ciresa - Marinella Giupponi - Roberto Maestri - Dal Centro Servizi Lorena Pintarelli - Nicoletta Tomasi Perché un Servizio Civile 8 Foto: Centro Diurno e Servizi - Servizio Animazione - L’approccio musicale globale alla persona Fonti varie con demenza (GMA-D): un percorso in evoluzione 10 Hanno collaborato: Dal Centro Servizi La Sig.ra Aurora Stagione 2019-2020 al Centro Servizi 16 Carina Conci Velescu Giuseppe Di Stefano Stefania Filippi Speri-menti-amo: Rivera Garcia avvicinarsi al mondo delle demenze 18 Lorenzo Lunelli Fernand Gill Ngantchou Ndob Niccolò Ranieri Cartoline dalla R.S.A. e dal Centro Diurno 2019 20 Alidad Shiri Linda Stefanny Anna Valduga La pagina del Buonumore 22 Laura Zanivan Il Concorso fotografico “Ti Immagini?” 23 Si ringrazia lo Studio d’Arte Andromeda per l’immagine satirica di pag. 22 Si ringraziano tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito a dar vita a questo numero de “Il Melograno” supplemento al periodico trimestrale TuttaPovo Stampa: Publistampa Arti grafiche - Pergine Valsugana (TN) In copertina: “La Chiesetta di S. Agata” - di Lorenzo Lunelli Il Forest Stewardship Council® (FSC®) garantisce tra l’altro che legno e derivati non provengano da foreste ad alto valore di conservazione, dal taglio illegale o a raso e da aree dove sono violati i diritti civili e le tradizioni locali.
/ La Pagina dell’arte I colori e le emozioni di Lorenzo Lunelli M i è stato chiesto di scrivere un articolo per que- Per me è molto importante condividere la mia espe- sta rivista, ne voglio approfittare per parlare di rienza con altre persone, ognuno col proprio livello e una bella esperienza che ho vissuto e condiviso capacità, senza nessuna paura. La cosa fondamentale è lo scorso inverno. divertirsi, stare bene e portare avanti un percorso di cre- Per prima cosa mi presento: sono Lorenzo Lunelli, abi- scita in compagnia. to da sempre a Povo, ho 56 anni, come professione guido Personalmente vorrei poter continuare quest’avven- gli autobus, e oltre ad altri interessi ho un bellissimo hob- tura anche l’inverno prossimo, turni permettendo... Non by: dipingo. so ancora quali saranno le date del laboratorio ma se qual- Dipingo un poco da sempre, cose semplici, da autodi- cuno si vuole unire a noi c’è un sacco di spazio e tutti sono datta, fino all’incontro con un libro straordinario di un ben accetti, basta solo un po’ di coraggio. acquerellista austriaco, tale Bernhard Vogel. Questo professionista ha stravolto il mio modo di con- cepire la pittura e il paesaggio, e il mio modo di utilizzare il colore. Così ho incominciato a rivisitare i vecchi soggetti alla luce di queste conquiste nuove, la forza del colore è diventata la mia forza, e procedendo con i tentativi il dise- gno si è semplificato, lasciando il posto all’emozione data dal colore. Tanto esercizio, e anche la possibilità di fre- quentare i corsi del mio maestro, sia in Italia che all’estero, hanno fatto sì che da allora la mia passione siano diven- tati gli acquarelli, con qualunque soggetto: paesaggi, fiori, montagne, mare, ma anche semplici appunti di viaggio (in valigia, se posso, porto sempre con me fogli e colori!!!!). Prendo spunto dalla realtà, anche se poi dipingendo tutto cambia e il risultato è una sorpresa, a volte inaspet- tata. Dipingere per me è una terapia, una riflessione, una gioia e una necessità. Un modo per affermare veramente me stesso, per provare a dire chi sono, e come sto. Quest’inverno sono riuscito a frequentare, anche se in modo saltuario, il laboratorio dì acquarello che si svolge or- mai da alcuni anni presso il Centro Polifunzionale di Povo. Questo laboratorio ha il contributo di una brava inse- gnante ed è frequentato da un bel gruppo di allieve. For- se con la mia presenza ho un po’ destabilizzato la cosa... Il mio modo di dipingere secondo alcuni è un po’ strano, è frutto della mia ricerca di parecchi anni di lavoro... ma ognuno sta facendo il proprio percorso e non deve farsi turbare dal confronto con gli altri, più avanti o più indie- tro che siano. IL MELOGRANO N. 2 / SETTEMBRE 2019 / Il Melograno / 3
/ Servizi e Settori Servizi e Settori dell’Azienda di Laura Zanivan, Economo APSP “M. Grazioli” - Povo L’Economo si presenta B uongiorno, sono Laura Zanivan. Sono nata nel 1975 a Rovere- to, dove vivo con la mia famiglia. Sono laureata in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Trento. Ho lavorato per cinque anni pres- so l’APSP “Clementino Vannetti” di Rovereto all’Ufficio Economato e pri- ma in diversi servizi ed uffici presso il Comune di Rovereto, il Compren- sorio della Vallagarina e la Provincia Autonoma di Trento. Ho sempre fat- to tesoro di ogni esperienza lavora- tiva, imparando ad acquisire veloce- mente autonomia ed a relazionarmi con i colleghi. Dal 1° luglio ho preso servizio con entusiasmo presso l’Azienda in quali- provinciali in materia di appalti e con- te le altre figure presenti in Azienda, tà di funzionario Economo. tratti in continua evoluzione. che sto imparando a conoscere ed Al Servizio Economato spetta il Si occupa inoltre di verificare la apprezzare nel mio percorso di inse- compito di affidare servizi, forniture loro corretta esecuzione, la loro rendi- rimento di questi mesi. e lavori di manutenzione necessari al contazione periodica presso i portali Colgo l’occasione per ringraziare funzionamento della struttura e delle ministeriali, la gestione delle scaden- tutti per l’accoglienza gentile e colla- attività istituzionali, avvalendosi di ze contrattuali e molte altre attività. borativa. mercati elettronici e tradizionali, nel Risulta pertanto fondamentale il rispetto delle normative nazionali e coinvolgimento e il contributo di tut- Auguro buon lavoro a tutti. 4 / Il Melograno / N. 2 / SETTEMBRE 2019 IL MELOGRANO
I viaggi dell’Aurora di Roberto Maestri in collaborazione Residente della R.S.A. con Carina Conci Velescu P otremmo definire la signora mosaico ad Alhambra. Ho visitato favelas; San Paolo, una città immen- Aurora come “la signora dei molte altre città spagnole: Toledo, sa dove per andare dal centro alla viaggi”, considerando tutti i Malaga Siviglia e Cordova, a Santia- periferia abbiamo percorso oltre 80 paesi che ha avuto la fortuna di visi- go de Compostela ho potuto assistere chilometri; le spiagge di Fortaleza tare nella sua vita. alla Cerimonia del grande turibolo, con i cavalli che corrono liberi; poi Abbiamo chiesto alla signora Aurora: durante la quale svariate persone l’Amazzonia e il fantastico Rio delle quando ha cominciato a viaggiare? fanno oscillare un imponente turibo- Amazzoni, un fiume imponente con «Ho iniziato a viaggiare nel 1986 lo attraverso le navate della chiesa af- colorazioni che vanno dal cristallino con gruppi organizzati e da allora non finché l’incenso si propaghi per tutta al marroncino e al nero a seconda del- ho più smesso». la cattedrale. le zone che attraversa e gli affluenti Quale è stato uno dei primi viaggi che Alle Isole Canarie, oltre alle loro che riceve. Ricordo la foresta dove ricorda? spiagge bellissime una cosa non scor- un sacerdote che ci faceva da guida ci «Quello in Libano e Israele. In derò mai: la paura che ho provato disse: stanno distruggendo il polmo- particolare ricordo come ci guardava sull’aereo che doveva portarci a Lan- ne del mondo. male la gente del posto quando siamo zarote. A causa di un guasto da un Sono stata a Santa Caterina, dove stati a visitare il Santo Sepolcro. Tali motore dell’aereo era scoccata una è presente una grande comunità di sguardi erano dovuti all’intolleranza fiammata e poco dopo ci ordinarono trentini, accoglienti come se fossi- fra le religioni, pensate che in quel- di allacciare le cinture. Rimanemmo mo stati a casa, mi hanno offerto un la stessa area convivono ben cinque a 10.000 metri di altezza finché non benvenuto a base di polenta e fagioli. gruppi di religioni diverse». si fosse scaricato del tutto il carbu- Svariate persone provenivano da Vi- Dell’Europa invece cosa ci dice? rante ed effettuammo un atterraggio golo Vattaro, alcune sono poi ritorna- «Ne ho visitato la gran parte, non di emergenza, risolto nel migliore dei te in Trentino ma una buona parte è saprei nemmeno da dove comincia- modi con la discesa dagli scivoli d’e- rimasta là». re. Sono stata in Polonia: a Cracovia mergenza. Qualche rimpianto per un viaggio e Wadowice, il paese natale di Papa Ricordo con piacere il Portogallo che non ha fatto? Giovanni Paolo II. Ricordo di essere con Faro e Lisbona dove è nato S. An- «Mi spiace non aver potuto visitare stata a Praga nella Repubblica Ceca, tonio da Padova; la Francia con Parigi, l’Asia e non aver mai pensato a spe- ho visitato il Ponte Carlo, il castello la Normandia e la Provenza con i suoi dirmi delle cartoline, tuttavia ho te- e l’incredibile orologio astronomico, campi di lavanda; la Jugoslavia con nuto dei diari dove ho annotato i ri- sulla torre del municipio della cit- Dubrovnic e l’isola di Hvar e in par- cordi di tutti i miei viaggi. tà vecchia, con tutte le figure che si ticolare Brusje, il paesino dove chiun- Viaggiare così tanto è stata una del- mettono in movimento al rintocco que arrivi viene accolto da un ine- le più belle cose della mia vita». dell’ora. Sempre a Praga come souve- briante profumo di lavanda. Là avrei nir ho acquistato i famosi cristalli di voluto vivere per sempre». Boemia, dei quali mi rimane soltanto E l’Italia? il ricordo, perché li ho regalati tutti, «L’ho visitata in lungo e in largo, rimanendone senza. mi manca soltanto l’Umbria. I po- Sono stata anche in Grecia di cui sti che mi sono rimasti più impressi tengo a mente le bellissime spiagge sono: Burano per i suoi pizzi, Roma bianche e il mare limpido di Santo- dove ho visitato musei e monumenti, rini. Non ho potuto fare a meno di le isole Tremiti, la Sicilia e la Sardegna visitare la Grecia antica e quindi Co- con le sue isole Caprera, Asinara e le rinto, la Valle degli dei e i numerosi Bocche di Bonifacio». anfiteatri. Se dovesse dire di un posto che le è In Spagna sono stata quattro vol- rimasto nel cuore? te, tanto ero rimasta affascinata dalla «Direi senz’altro il Brasile. Salva- bellezza della Sagrada Familia a Bar- dor de Bahia, Rio de Janeiro con la cellona e di una meravigliosa villa a statua del redentore e le spaventose IL MELOGRANO N. 2 / SETTEMBRE 2019 / Il Melograno / 5
/ Rubrica su tematiche di attualità Guerra, fuga, futuro Alziamo lo sguardo dall’orologio, dalla quotidianità, dal nostro orticello, da noi stessi. E gettiamolo più lontano, in esplorazione Alidad Shiri, una storia di rinascita di una bella storia da conoscere. a cura di Marinella Giupponi T ra le vittime dei sanguinosi conflitti che sconvol- L’Afghanistan è uno Stato dell’A- gono l’Afghanistan da quasi quattro decenni, c’è sia centrale in gran parte mon- gran parte della famiglia di Alidad Shiri, laureando tuoso, senza alcuno sbocco sul in filosofia politica all’Università di Trento, collaboratore mare. La popolazione conta cir- di diverse testate giornalistiche, scrittore, rifugiato da 14 ca 30 milioni di persone (stima anni in Italia, del tutto casualmente a Merano. 2016). La capitale è Kabul, altre città importanti sono Kandahar, Herat e Mazar-i-Sharif. Confina a nord Alidad, raccontaci la GUERRA con Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan, a nord-est vista da un bambino con la Cina, a est e a sud con il Pakistan e a ovest con l’I- La guerra in Afghanistan dura da quattro decenni. Da ran. Territorio di contatto tra grandi regioni confinanti, piccolo vedevo alla mattina e alla sera le scie dei proiettili l ’Afghanistan è stato a lungo crogiolo di lingue e cultu- che passavano sopra le case. Avevo una famiglia, tanti ami- re diverse (indiane, cinesi, persiane, ma anche greche e ci, una grande casa, un giardino, un orto, una stalla. Potevo arabe) oltre che culla delle principali religioni. Le vicis- frequentare la scuola, stavamo bene, ero felice. Quando situdini politiche, dapprima un lungo conflitto con la camminavo verso la città vedevo spesso corpi abbandonati Russia, poi una guerriglia interna, in seguito il regime di cadaveri, funerali ovunque. Quando avevo nove anni mio fondamentalista dei talebani, hanno portato l’Afghani- padre è stato ucciso da una mina mentre ritornava dal lavo- stan a diventare uno dei Paesi più poveri del mondo. La ro. Poco tempo dopo la mamma, la mia sorellina di sei anni guerra iniziata nell’ottobre 2001 continua a ferire, uc- e la nonna sono rimaste vittime di un bombardamento dei cidere e distruggere. Bombardamenti, mine antiuomo e talebani mentre il resto della famiglia si trovava a una festa ordigni inesplosi seguitano a mutilare e uccidere bam- di compleanno. Anche la nostra casa è stata distrutta. Io e i bini e adulti, soprattutto civili, e a spingere la popola- miei fratelli siamo stati accolti in casa degli zii, siamo rimasti zione a migrare principalmente verso i paesi confinan- in Afghanistan ancora un anno. Non mi davo pace, piange- ti. Oggi in Afghanistan circa 3,5 milioni di bambini non vo, non parlavo con nessuno, non sono più andato a scuola. hanno accesso all’istruzione. La zia ha deciso. Unica possibilità: la FUGA La guerra continuava. Era troppo pericoloso rimane- re, dovevamo andare via. Con la famiglia della zia siamo scappati a Quetta in Pakistan. Al mattino frequentavo una scuola, al pomeriggio aiutavo volentieri lo zio nel negozio di elettrotecnica, ero capace di aprire le radio e di aggiustarle. La zia ripeteva di continuo che per me era troppo difficile vivere lì e che non avrei avuto un futuro se non avessi pro- seguito il mio viaggio. All’età di dodici anni e senza docu- menti l’unica possibilità era quella di affidarsi ai trafficanti. Siamo partiti circa in quaranta tra cui il mio amico Karim, destinazione Teheran in Iran. Ventiquattro giorni durissi- mi, a piedi, in parte a cavallo, in parte a bordo di un camion. Ho travato lavoro in una fabbrica in periferia, dopo due mesi sono diventato capoturno. Lavoravo di notte perché ero clandestino. Mi davano da mangiare e da dormire, non Alidad con il Premio Nobel per la Pace Adolfo Perez Esquivel potevo studiare. 6 / Il Melograno / N. 2 / SETTEMBRE 2019 IL MELOGRANO
Alidad con il Preside della sua scuola a Merano Citazioni: vuto lasciare brutalmente la mia infanzia e diventare adulto nell’affrontare da solo «Non mi sono fermato perché non avevo situazioni impossibili. Questo peso interio- altra scelta e volevo avere la possibilità di re rimane, anche se a me è andata bene. Il studiare» pensiero di quanti si perdono per strada e sono brutalmente respinti tiene sempre «La mia Itaca sono i Paesi bisognosi nel aperta la mia ferita. Questo vuol dire oggi mondo, dove uomini, donne, bambini per me essere rifugiato!» aspettano la realizzazione dei diritti umani (Dalla sua pagina Facebook nella Giornata fondamentali che possano rendere la loro mondiale del Rifugiato 2019) vita dignitosa» «La mia canzone preferita è Non mi avete «Da diciotto anni ormai sono in esilio: nes- fatto niente di Meta e Moro perché parla suno vuole lasciare il proprio paese, gli dell’assurdità della guerra che però non ri- amici, gli affetti che rimangono. Io ho do- esce a distruggere tutto» Un giorno il mio amico Karim ha abbiamo lavorato nella raccolta dei po- Merano, Italia: il FUTURO preso la decisione di partire verso l’Eu- modori, eravamo pagati a cottimo: cin- Dopo poche ore mi hanno portato ropa. Ha pagato molti soldi per un passa- quanta centesimi per ogni cassetta che al Kinderdorf (villaggio del fanciullo) porto falso e così è arrivato a Instanbul riempivamo. La domenica potevamo di Merano. Non ero a Roma come de- senza tanti problemi. Io non volevo par- riposare. Discutevamo spesso dei siste- sideravo ma avevo una stanza tutta tire, il mio sogno era tornare prima o poi mi di fuga per l’Italia. Lui aveva deciso per me. Anche Karim ce l’aveva fatta, in Afghanistan ma la zia, che sentivo al di corrompere l’autista di un tir che lo ora vive in Svizzera. telefono, non era d’accordo. Il padrone avrebbe ospitato nella cabina, io avevo Sono stato accolto, ho imparato della fabbrica mi offriva molti soldi per deciso di legarmi al semiasse di un’au- la lingua, sono ritornato a scuola. Ho rimanere ma ormai avevo deciso, sarei tocisterna che partiva dal porto di Pa- iniziato a frequentare la classe terza partito anch’io. Al confine tra Iran e trasso in direzione Italia. Sono rimasto media in lingua italiana, poi la Scuola Turchia un trafficante ha lasciato noi sotto il mio tir sulla nave traghetto due professionale per l’artigianato, indi- sette per sette giorni e sette notti sulla notti e un giorno finché finalmente rizzo elettrotecnico. Nel frattempo montagna, non avevo più solette sot- non abbiamo attraccato. Avevo il ter- ho seguito i corsi di alfabetizzazione to le scarpe. Avevo paura, non volevo rore di essere scoperto, temevo i con- dove ho conosciuto la prof.ssa Gina morire sulla montagna così ho deciso trolli allo sbarco. Pioveva, non sapevo Abbate che mi ha aiutato a scrivere di scendere, da solo, verso la città. Mi dove fossimo arrivati. Il tir si è messo il libro che racconta la mia storia. Di- sono salvato perché avevo chicchi d’u- in moto, mi avevano detto che gli auti- ceva che nessun giornalista avrebbe va e pastiglie di vitamine, due soldati sti italiani, arrivati nel loro territorio, si mai potuto raccontare quello che ho mi hanno dato del cibo perché si vede- sarebbero fermati di lì a poco per bere vissuto. Che era importante che lo fa- va dalla mia faccia che non mangiavo un caffè così io avrei potuto slegarmi cessi io, per i miei coetanei ma anche da tanto. Dopo sedici giorni, dormendo e fuggire. Purtroppo alla guida di quel per gli adulti. all’aperto e camminando per ore e ore tir c’era un tedesco che ha condotto Ora Alidad frequenta il corso di sono arrivato finalmente a Istanbul, ho ininterrottamente da Venezia a Bres- filosofia politica dell’Università di attraversato il grande ponte che unisce sanone. Andava veloce, sbandava, gli Trento, collabora con diverse testate l’Asia all’Europa. Sono rimasto tre mesi, spruzzi dell’acqua mi bagnavano tutto giornalistiche, ha narrato la sua sto- ho riabbracciato Karim. Insieme a tanti e mi arrivavano in faccia. Mi sono te- ria in centinaia di scuole in tutta Ita- altri ci siamo affidati a un trafficante per nuto per quattro ore ben aggrappato lia, ha incontrato migliaia di studenti. raggiungere la Grecia, la mia meta era con tutte le forze, i sobbalzi alla schie- È testimonial di UNHCR (Alto Com- l’Inghilterra. Ho visto donne e uomini na mi facevano male, tenevo occhi e missariato delle Nazioni Unite per i Ri- non avere la forza di andare avanti né bocca chiusa. A tratti urlavo aiuto ma fugiati). di tornare indietro, abbiamo dovuto ab- nessuno poteva sentirmi, credevo pro- Il suo viaggio ancora continua, ver- bandonare i nostri compagni di viaggio. prio di morire. Ho resistito, il tir a Bres- so nuovi traguardi. Siamo ripartiti, loro urlavano e chiede- sanone è entrato in un autogrill e io ne vano aiuto. Non abbiamo più saputo ho approfittato per slegarmi e riparar- nulla di loro. Ci penso spesso. Noi sia- mi in un vicino frutteto. mo arrivati al mare, eravamo talmente Ho camminato in autostrada, un’au- assetati che ci siamo precipitati a bere to mi ha accompagnato al Comando dei La storia di Alidad è raccontata l’acqua salata. Siamo saliti su una barca Carabinieri. Ho tentato di corromperli nelle seguenti pubblicazioni: lunga venti metri, per ventisei ore non così come facevo negli stati che avevo - VIA DALLA PAZZA GUERRA, abbiamo visto che acqua e cielo, poi alle attraversato, con gli ultimi soldi che 2007, Il Margine tre di notte si sono incominciate a in- avevo. Non ha funzionato. Mi hanno - ANCHE SUPERMAN ERA UN travedere le luci di un piccolo porto nei offerto dei biscotti ma mi sentivo trop- RIFUGIATO, 2018, Piemme pressi di Atene. Per tre mesi Karim ed io po debole anche per mangiare. IL MELOGRANO N. 2 / SETTEMBRE 2019 / Il Melograno / 7
/ dal Centro Servizi Perché un Servizio Civile di Erica Ciresa in collaborazione con Nicoletta Tomasi S arebbe bello raccontare un po’ di presentare dei progetti, per far sì che storia, narrando cosa ha porta- dei giovani potessero entrare a far «Vivere in situazione, to lo Stato Italiano a prevedere nel lontano 1972 anche la presenza parte, per un anno della loro vita, del gruppo di coloro che si prendono cura vivere in prospettiva; di un Servizio Civile oltre al Servizio Militare nazionale. Sarebbe bello rac- delle persone anziane nei vari servizi dell’Azienda. animare la situazione contare come mai quando, nel 2005, È sempre la prospettiva “ideale” che per far maturare la lo Stato ha deciso di costituire Il Corpo nasce spesso da un bisogno, che spinge Militare Statale con militari addestra- a cercare delle strade e compiere delle prospettiva». ti e pagati togliendo di fatto il Servizio scelte e produrre cambiamento. di leva obbligatoria, abbia comunque Il senso di disagio rispetto a dei (don Aldo Ellena) permesso che continuasse l’esperien- “vuoti” espressi con un “sarebbe bello” za del Servizio Civile… non vedere gli anziani soli, che quel- Ma questa volta ci accontentiamo la persona potesse fare due passi in be bello avere dei giovani che valoriz- di raccontare perché nel 2018 la APSP giardino o quell’altra potesse fare due zano il sapere degli anziani… sarebbe “Margherita Grazioli” abbia deciso di chiacchiere durante il giorno… Sareb- bello… Alcuni volontari in azione durante il Servizio Civile. 8 / Il Melograno / N. 2 / SETTEMBRE 2019 IL MELOGRANO
È dal desiderio di far stare meglio gli anziani in struttura che la nostra Presidente, la Direzione e assieme a loro tutto lo staff di Animazione, han- no creduto fortemente nella possibil- tà di aprire una strada verso il Servi- zio Civile Provinciale e non solo… Nel settembre del 2018 sono stati presentati due progetti: ï “Al Centro.…dei Servizi” ï “Suono, musica e silenzio: una rela- zione possibile al di là delle parole”. E nell’aprile 2019 un altro progetto: ï “In viaggio con gli anziani”. Progetti che hanno portato tra noi 6 gio- vani: - un ragazzo Niccolò in affiancamento alle attività di animazione di CD e CS; - una ragazza Anna in affiancamento all’attività di musicoterapia in RSA; - e 4 ragazzi, Anna, Fernand, Giuseppe e Stefany in affiancamento del servi- zio di trasporto degli anziani di CD e di animazione di RSA e CD. Un’esperienza davvero positiva dove il valore è dato, oltre che dalla pre- senza di maggiori forze disponibili, dal- la ricchezza del confronto tra anziani portatori di esperienza e giovani appor- tatori di pensieri e modalità tipiche del- le nuove generazioni. Una sperimenta- zione, che ha incoraggiato il Servizio di Animazione a continuare il percorso intrapreso, proponendo nuovi progetti e aumentando così la possibilità per gio- vani e anziani di incontrarsi. LA PAROLA AI NOSTRI GIOVANI Un amore civile Il Servizio Civile è mettersi in gioco, è un’esperienza Il Servizio Civile ci ha anche portato a molte situa- formativa che ci permette di crescere, maturare, di es- zioni spiritose ed esilaranti: spesso, ad esempio, in RSA sere utili e aiutare gli altri. chiedono se due di noi sono fidanzati e quando si spose- È un progetto che ha una doppia valenza: aiuta noi a ranno. Al Centro Diurno accade invece che gli utenti ci confrontarci con il mondo lavorativo e allo stesso tem- prendano in giro sul nostro modo di vestire (con i pan- po assistere le persone in difficoltà. taloni strappati), per l’acconciatura particolare di uno di Abbiamo avuto motivazioni diverse sulla scelta del noi oppure per i tatuaggi. Ci hanno insegnato a giocare progetto: alcuni per accumulare esperienza da inserire a briscola o a burraco, così poi riusciamo ad insegnare e in curriculum; altri per arricchirsi svolgendo qualcosa a giocare anche con gli amici. di nuovo, mai sperimentato prima. In definitiva siamo molto contenti e queste situa- Ogni giorno impariamo ad affrontare situazioni di- zioni divertenti ci aiutano ancora di più ad apprezzare verse e ad approcciare con diversi tipi di persone. questa opportunità. Abbiamo imparato l’importanza del lavoro di squa- Ci teniamo a ringraziare l’ente e l’organizzazione dra e del sentirsi parte attiva del contesto. per l’aiuto ricevuto. IL MELOGRANO N. 2 / SETTEMBRE 2019 / Il Melograno / 9
L’approccio musicale globale alla persona con demenza (GMA-D): un percorso in evoluzione a cura di Stefania Filippi Educatore Professionale-Musicoterapista (APSP “M.Grazioli”) Anche a fronte di patologie neurodegenerative, come ad PREMESSA esempio la demenza, il suono e la musica mantengono impor- tanti azioni sul funzionamento della persona in particolare L’utilizzo del suono e della musica ha solide basi neu- per quanto riguarda gli aspetti psico-comportamentali (Raglio roscientifiche e psicologiche. Studi e ricerche evidenziano A. et al., 2008; 2010; Ueda T. et al., 2013), il processo comunica- come l’elemento sonoro-musicale stimoli e attivi le aree del tivo e relazionale (Raglio A. et al., 2008) e le funzioni cognitive nostro cervello deputate alla percezione e all’elaborazione come la memoria, le funzioni esecutive, il linguaggio e l’atten- delle emozioni (aree corticali e sottocorticali, limbiche e pa- zione (Brotons M. e Koger S.M., 2000; Ceccato E. et al., 2012; ralimbiche) (Koelsch S., 2009; 2014; Levitin D.J. e Tirovolas Wan de Winckel A. et al., 2004). A.K., 2009; Zatorre R., 2003; Zatorre R. e McGill J., 2005); sti- Questo breve escursus nella ricerca scientifica fa intuire la moli l’attivazione motoria e cognitiva a più livelli (Schlaug vasta gamma di possibilità applicative che il suono e la musica, G., 2009; Sloboda J., 2015), attivi a livello neurochimico im- nelle loro varie forme e strutture, possono offrire sia in ambito portanti circuiti neurali come quelli relativi al piacere, allo preventivo che riabilitativo e, più in generale, nell’ambito del- stress, allo stato di arousal (attivazione del sistema nervoso la cura del benessere psico-fisico della persona. in risposta agli stimoli), al sistema immunitario e alle rela- L’Approccio Musicale Globale alla persona con demenza zioni sociali (Chanda M.L. e Levitin D.J., 2013); si rilevano (GMA-D), modalità di intervento con il suono e la musica effetti sui parametri vitali come la pressione arteriosa, la ideato ed elaborato nella RSA della nostra Azienda, nasce frequenza respiratoria, la frequenza cardiaca e l’indice di da questi presupposti teorico-scientifici e da numerose variabilità cardiaca (Loomba R.S. et al., 2012; Okada K. et al., esperienze applicative che negli anni si sono progettate e 2009; Raglio A. et al., 2010). Da un punto di vista psicologi- realizzate grazie in particolare all’integrazione del lavoro co, l’elemento sonoro-musicale favorisce l’espressione delle del Musicoterapista a quello dell’Équipe Pluriprofessionale emozioni e la regolazione delle stesse, facilita processi co- della RSA. municativi e relazionali (Trevarthen C. e Aitken K.J., 2001; La particolarità di questo approccio infatti sta proprio Wigram T., 2004). nell’“integrazione di competenze e ambiti di cura”, in cui 10 / Il Melograno / N. 2 / SETTEMBRE 2019 IL MELOGRANO
to cognitivo, motorio e psicologico della persona. Musica come forma organizzata da più suoni, che funge da conte- nitore emotivo, da struttura portante dell’esperienza sog- gettiva della persona. Un altro concetto fondamentale dell’approccio sono- ro-musicale è considerare la persona come “essere musicale”, ovvero riconoscere nella persona quella musicalità innata che caratterizza il nostro funzionamento (la voce, il gesto, il movimento, la sensibilità a suoni e rumori, l’attivazione fi- siologica a più livelli del nostro organismo in risposta a sti- moli sonoro-musicali, ecc.). Anche l’etimologia del termine “persona” suggerisce questo forte – e inconsapevole – legame fra persona e suono, la parola “persona” deriva dal latino “per-sonare”. Si parla anche di isomorfismo fra la nostra vita interiore (emozioni, pensieri, stati d’animo, ecc.) e le struttu- re musicali riferendosi a un’analogia profonda fra le dina- miche psicofisiche dell’uomo e le strutture musicali (Langer S., 1942), che spiega anche il motivo per cui spesso ci ricono- sciamo in una canzone oppure sentiamo che “proprio quel brano” esprime quello che a parole non riusciremmo mai “l’intervento di musicoterapia specialistico” ha dato il via a ad esprimere, cogliendo il senso profondo di un sentimen- una riflessione sempre più ampia in merito a come suono e to, di un pensiero o di una sensazione. musica si potessero tradurre in tanti altri interventi sono- Anche la nostra crescita e sviluppo di essere umani sono ro-musicali gestiti anche da altre figure professionali (non profondamente segnati da aspetti sonori: si pensi alla vita solo dal musicoterapista) e quindi portati nella quotidianità pre-natale caratterizzata da una continua stimolazione di dei reparti, nei momenti assistenziali, negli interventi di ria- ritmi e frequenze (battito cardiaco, respirazione, voce della bilitazione motoria, nelle attività di animazione, ecc. madre) che in prima battuta avviene a livello epidermico, dal La scommessa grande è stata – ed è tuttora e lo sarà 3°-4° mese di gestazione in termini di percezione di stimoli anche per il futuro – far comprendere e sperimentare con- acustici e dal 6°-7° mese attivando reazioni agli stimoli acustici cretamente che il suono e la musica non sono “accessori”, esterni (voci e suoni esterni) (Lecanuet J.P., 1985). Alla nascita non sono “un qualcosa di contorno”, come spesso purtrop- la relazione con la madre, fatta di voce, contatto fisico, gesti, po vengono considerati nel pensiero comune, ma possono silenzi, odori, scambio continuo di suoni e movimenti come diventare importanti strumenti di intervento per il benes- in un’improvvisazione musicale continua, pone le basi per lo sviluppo cognitivo e psicologico del bambino (Stern D., 1985, sere psico-fisico della persona, in particolare di chi vive in Malloch S., 2000; Imberty M., 2002) (Trevarthen C., 1990, 1998, una situazione di fragilità. 2001; Stern D., 1985, 2005; Galimberti U., 2003). La differenza fra il considerare il suono e la musica ele- Quindi suono e musica, l’elemento sonoro, fra cui anche menti di contorno oppure accessori di un Servizio, e il loro il silenzio e la pausa, fanno parte del nostro funzionamento utilizzo in termini di presa in carico di bisogni della persona, di essere vivente, di persona: qualche autore ha definito la sta nel modo in cui si pensano, si utilizzano e si propongono. musica come una vera e propria esperienza umana (Spaccaz- E in questo modo rientra la competenza, il conoscere cosa, zocchi, 2002), richiamando all’attenzione il senso profondo come, quando, perché, ecc., l’elemento sonoro-musicale può dell’esperienza sonoro-musicale in termini di forte integra- diventare “terapeutico” in determinate situazioni e precisi zione con la nostra “umanità”, il nostro essere (corpo, emozio- contesti, e quindi saperlo mirare a obiettivi, adeguare e per- ne, sensorialità, modalità di relazione, storia, cultura, ecc.). sonalizzare in base alle caratteristiche della persona a cui ci Il lavoro con il suono e la musica all’interno dell’APSP si rivolge, applicare e valutare, ecc. “Grazioli” – che ha portato all’elaborazione dell’Approccio Il suono e la musica possono essere proposti come “sti- GMA-D – negli ultimi 15 anni circa si è concentrato soprat- molazione globale” della persona (attivazione a livello psi- tutto sull’ambito della demenza, in quanto gli utenti con co-motorio); di benessere e conoscenza di sé; di espressione, questo tipo di condizione psico-fisica sono aumentati in contatto, comunicazione, relazione e cura per le persone modo esponenziale nel Servizio e richiedevano aggiorna- più compromesse sul piano psico-cognitivo. mento, proposte innovative e adeguate rispetto a quanto Nell’Approccio Musicale Globale (GMA-D) si parla di offerto fino a quel momento nella struttura, in particola- suono e di musica per porre l’attenzione alla doppia valen- re nella RSA. Nel tempo si è lavorato sia a livello di studio e za che l’elemento sonoro-musicale può avere in termini aggiornamento che a livello di sperimentazioni sul campo, espressivi e comunicativi: suono come espressione del- concentrandosi sulle persone con deterioramento cognitivo. la persona (suono della voce, del gesto/movimento della Gradualmente l’attenzione si è ampliata all’ambito del persona, del suo silenzio, ecc.), suono dell’ambiente, suono caregivers (personale e famigliari) e dell’ambiente sonoro in come veicolo di emozioni e di stimoli per il funzionamen- cui viene prestata la cura (contesto quotidiano). Attualmente IL MELOGRANO N. 2 / SETTEMBRE 2019 / Il Melograno / 11
si sta lavorando all’integrazione di competenze fra la figura verso il sostegno del benessere del personale e dei famigliari, del Musicoterapeuta e altre professioni (esempio, quella del ambiti ancora in fase di studio e piccole sperimentazioni. Fisioterapista) per offrire altri interventi ad altri utenti con Nella tabella 1 si illustra il percorso di elaborazione, ap- diverse patologie, ma non solo, l’attenzione si sta rivolgendo plicazione e sviluppo del GMA-D presso l’APSP “Grazioli”. Laboratorio “Musica e movimento” Mobilizzazione con suono e musica Elaborazione Attività motoria in Attività motoria in dell’approccio GMA-D gruppo con il suono gruppo con il suono Musicoterapia Musicoterapia Musicoterapia Musicoterapia Canto e Ascolto Canto e Ascolto Canto e Ascolto Canto e Ascolto Musicale Musicale Musicale Musicale Musicoterapia individualizzato individualizzato individualizzato individualizzato durante le ADL durante le ADL durante le ADL durante le ADL Musica di sottofondo Musica di sottofondo Musica di sottofondo Musica di sottofondo Musica di sottofondo negli spazi comuni negli spazi comuni negli spazi comuni negli spazi comuni negli spazi comuni Attività Musicale Attività Musicale Attività Musicale Attività Musicale Attività Musicale Attività Musicale Attività Musicale in grande gruppo in piccolo gruppo in piccolo gruppo in piccolo gruppo in piccolo gruppo in piccolo gruppo in piccolo gruppo 2004 2005-2006 2007-2010 2011-2012 2013-2014 2014 - 2017 2018 - 2019 Tabella 1: Il percorso dell’APSP Grazioli nell’ambito dell’utilizzo del suono e della musica al servizio della persona. medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni LA CHIAREZZA DELLE INTENZIONI sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute” si stanno ponendo le basi per l’inserimento della musicoterapia Definire l’identità dei vari interventi sonoro-musicali, i in ambito socio-sanitario; ad ottobre 2015 è entrata in vigore contenuti, gli obiettivi e il progetto dell’intervento in sé, è anche la Norma Uni 11592/2015 per le artiterapie. Tutto que- sempre stato un principio base dell’agire con il suono e con sto contrasta con l’aumento esponenziale, soprattutto negli la musica presso l’APSP “Grazioli”. Questo per far fronte alla ultimi decenni, di studi e ricerche autorevoli in particolare grande confusione che vige sull’argomento e che negli anni nell’ambito delle neuroscienze, che riportano evidenze scien- ha contribuito all’emergere di “false credenze e convinzio- tifiche dell’utilizzo della musica e della Musicoterapia in ambi- ni”, luoghi comuni che purtroppo non hanno nulla a che to preventivo, riabilitativo, terapeutico. vedere con l’impiego mirato, funzionale e terapeutico della Quindi a fronte di questi aspetti, nell’Apsp Grazioli si musica nell’ambito della cura della persona. La superficiali- è tentato di definire, fin dall’inizio delle prime esperien- tà con cui è stata trattata la tematica di certo non ha giova- ze, la natura dei interventi sonoro-musicali per evitare di to al riconoscimento della Musicoterapia come disciplina inciampare in problematiche di natura etica, per creare vera e propria, e più in generale all’utilizzo del suono e della cultura e conoscenza adeguata, per orientare e mirare le musica nei Servizi alla Persona, come strumento professio- singole attività a bisogni e/o potenzialità da sviluppare, nale per sostenere le persone in condizioni di fragilità. raggiungere obiettivi definiti, “sfruttare” al massimo delle A monte di questo discorso, vi è stato fino a qualche anno possibilità l’elemento sonoro-musicale indirizzandolo ad fa un vuoto legislativo e un’assenza di regolamentazione del- ambiti e situazioni specifiche. Per effettuare questo lavoro la Musicoterapia (definizione, metodi, tecniche, strumenti di di definizione e chiarezza è stata fatta una revisione della valutazione, ecc.) e della figura del Musicoterapista (prerequi- letteratura scientifica, e verifica continua dell’esperienza siti, formazione, inserimento nei Servizi, ecc.): questa lacuna pratica applicata in struttura nei 15 anni circa di lavoro. Di ha creato varie problematiche a livello della formazione dei seguito si elencano i vari interventi attivati: Musicoterapisti (piani di formazione fra i più diversi, criteri di accesso poco chiari, ecc.) e anche a livello della natura e dei Ļ MUSICOTERAPIA: l’intervento di musicoterapia consi- contenuti degli interventi cosiddetti “di musicoterapia”. ste nell’utilizzo del suono e della musica in varie forme Negli ultimi anni finalmente in Italia ci sono stati dei primi (melodia, ritmo, armonia) attraverso diversi strumenti passaggi in ambito normativo che fanno sperare nel ricono- quali voce, corpo, strumenti musicali. Le finalità gene- scimento professionale della figura del musicoterapista: con la rali dell’intervento sono la costruzione di una partico- L. 14 gennaio 2013, n. 4 “Disposizioni in materia di professioni lare “relazione di aiuto” attraverso modalità di contatto non organizzate in ordini e collegi” la Musicoterapia è stata rico- e di interazione di tipo non verbale/sonoro-musicale nosciuta nell’ambito delle artiterapie; con la L. 11 gennaio 2018, (esplorazione delle potenzialità espressive e comunicati- n. 3 “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di ve della persona, regolazione e modulazione delle emo- 12 / Il Melograno / N. 2 / SETTEMBRE 2019 IL MELOGRANO
zioni, ecc.). L’intervento di pure come vocalizzo improvvisato e modulato sulla base musicoterapia avviene nel del contesto in cui avviene la relazione paziente-caregi- setting musicoterapico (sala ver. Il canto del caregiver viene utilizzato principalmente insonorizzata, diversi stru- durante le attività assistenziali per favorire la relazione e menti sonoro-musicali, du- la collaborazione fra caregiver e la persona, riducendo il rata e cadenza delle sedu- più possibile lo stress di entrambi. La voce/canto/vocaliz- te, approccio non verbale, zo vengono modulati sulla base di ciò che il caregiver os- gestione del silenzio, ecc.); è gestito dal musicoterapista; serva e ascolta del linguaggio non verbale della persona e l’approccio musicoterapico utilizzato nella nostra strut- guidano l’intervento verso gli obiettivi prefissati. Il canto tura fa riferimento alla psicologia di orientamento psi- del caregiver può essere proposto tutti i giorni durante i co-dinamico/intersoggettivo e la tecnica impiegata è diversi momenti assistenziali. l’improvvisazione sonoro-musicale all’interno di un con- Ļ MUSICA DI SOTTOFONDO: consiste nella somministrazione testo non verbale. L’intervento prevede trattamenti indi- di musica negli spazi comuni durante precisi momenti viduali o di piccolo gruppo con sedute della durata di 30 della quotidianità in cui si intende migliorare la qualità minuti ciascuna a cadenza settimanale o bisettimanale dell’ambiente sonoro, favorendo il benessere della perso- programmate in cicli di trattamento definiti sulla base na che soggiorna negli spazi (ad esempio, in RSA: dei re- della valutazione del progetto della persona (musicotera- sidenti e dei caregivers-operatori e caregivers-famigliari). pista ed équipe pluriprofessionale). Le playlist sono preparate dal musicoterapista che nella Ļ ATTIVITÀ MUSICALE: spesso confusa nel gergo comune con selezione del materiale sonoro- musicale deve tener con- l’intervento di musicoterapia. La differenza sostanziale to del contesto quotidiano in cui verrà somministrata la risiede nel fatto che l’attività musicale può essere gestita musica e degli obiettivi che si intendono raggiungere. Le da un operatore che non necessariamente ha competen- playlist vengono proposte giornalmente nei luoghi e du- ze musicali e musicoterapiche (OSS, animatore, educato- rante momenti/attività del quotidiano ritenuti difficolto- re, volontario, ecc.). Non richiede un setting terapeutico si per la persona e di scarsa qualità per quanto riguarda il (teorie ed evidenze scientifiche di riferimento, ect….). contesto ambientale e il clima relazionale. Prevede la proposta di esperienze musicali di vario tipo: Ļ ATTIVITÀ MOTORIA CON SUPPORTO SONORO: grazie alla pre- canto, canto o musica accompagnati con strumenti o con ziosa collaborazione con il Servizio di Fisioterapia della movimenti del corpo, ascolto musicale di gruppo, ecc. L’o- RSA si è pensato di associare precisi suoni (timbri) e pat- biettivo è stimolare l’attivazione sul piano psico-corpo- tern ritmici e/o melodici agli esercizi motori proposti dal reo e alcune funzioni cognitive (memoria, coordinazione Fisioterapista in modo motoria, linguaggio, ecc.), la memoria musicale, la socia- da stimolare e sostenere lizzazione, il benessere, ecc.). Gli incontri avvengono in i residenti nell’attiva- gruppo e hanno durata di 45 minuti ciascuno, possono zione motoria, nella co- avere cadenza settimanale o bisettimanale e sono orga- ordinazione, nell’atten- nizzati in cicli di circa 10 incontri. zione all’esperienza e, Ļ ASCOLTO MUSICALE INDIVIDUALIZZATO: l’intervento preve- perché no, al piacere di de la preparazione, da parte del musicoterapista, di una muoversi con la guida playlist di brani musicali personalizzata che tiene conto e il sostegno del suono. delle informazioni ricavate dall’anamnesi sonoro-musi- L’attività è condotta del cale, delle esigenze cliniche della persona e degli obiettivi Fisioterapista e coadiu- dell’intervento. La musica personalizzata viene sommini- vata dal Musicoterapista strata dal caregiver (operatore socio-sanitario o dal fami- che suona dal vivo integrando l’elemento sonoro al mo- liare) giornalmente per una durata di 30-40 minuti circa vimento. Viene effettuata una volta alla settimana a cicli nei momenti concordati con l’équipe e/o al bisogno. Gli di circa 10 incontri per la durata di mezzora ciascuno. obiettivi di questo intervento possono consistere nella Ļ /75+%#'/18+/'061 .CDQTCVQTKQ5W/W/Q6 IJ5WQPQ/WUKEC- diminuzione dello stato di agitazione/ansia, nell’induzio- MovimentoCreatività): laboratorio elaborato in occasione ne al rilassamento oppure all’attivazione, nel facilitare il dell’evento Alzheimerfest 2018 in collaborazione con il coinvolgimento e la partecipazione della persona nelle Servizio Fisioterapia della RSA. L’attività consiste nella attività assistenziali in cui presenta maggiore difficoltà e proposta in gruppo di semplici movimenti e gesti cor- stress. Altro obiettivo molto importante è la diminuzione porei (che si modificano in itinere sulla base di inter- dello stress del caregiver, il quale trova nell’elemento sono- pretazioni/proposte di altri movimenti suggeriti spon- ro-musicale uno strumento di supporto al suo intervento. taneamente dai singoli partecipanti) in sintonia con i Ļ CANTO DEL CAREGIVER: è gestito dal caregiver (operatore brani musicali selezionati e organizzati in percorsi di oppure familiare), con la preparazione e la supervisione circa mezzora. L’attività è gestita dal Musicoterapista in del musicoterapista. Questo intervento consiste nell’uti- collaborazione con il Fisioterapista. Gli obiettivi riguar- lizzo della voce sottoforma di canto con o senza testo op- dano l’attivazione psico-corporea, la libera espressione IL MELOGRANO N. 2 / SETTEMBRE 2019 / Il Melograno / 13
corporea, offrire spazi una nuova dimensione per prestare assistenza condividendo di benessere per utenti esperienze non verbali in cui è possibile “stare meglio insie- adulto-anziani, famiglia- me al proprio utente”, ecc.). Negli ultimi mesi si sta lavorando, ri, personale. Nel 2019 ancora una volta insieme ai Fisioterapisti, anche a proposte questa attività ha coin- di cura del benessere dei caregiver-personale (gestione stress volto anche numerosi lavoro-correlato): questo lavoro è ancora agli inizi, ma le prime bambini e maestre della esperienze sono davvero incoraggianti. Scuola dell’Infanzia di Nel tempo il lavoro del Musicoterapista, come già detto, Povo: il valore aggiunto si è avvalso della preziosa collaborazione di tante e diver- in questa occasione è sta- se figure professionali delle Équipe della RSA e del Centro to l’incontro intergene- Diurno, quali Operatori Socio-Sanitari, Fisioterapisti, Ope- razionale e la condivisio- ratori di Animazione, Infermieri, Medici, Educatori Profes- ne dell’esperienza sonoro-musicale che come sappiamo sionali, Animatori. Hanno collaborato e collaborano ancora crea contesti relazionali facilitanti, che non richiedono attualmente altre figure di questi Servizi quali gli Operatori parole e discorsi particolari, ma che valorizzano le emo- del progetto “Intervento 19” e i ragazzi del Servizio Civile. zioni e il tempo vissuto insieme. Questa meravigliosa Fra questi ultimi cito Anna, la ragazza che è stata inserita collaborazione fra APSP “Grazioli” e Scuola dell’Infanzia nel Servizio di Musicoterapia per circa 6 mesi, dando un no- attraverso la musica continua tutt’ora. tevole contributo non solo in termini di aiuto pratico nella Ļ 64#66#/'06+&+/75+%16'4#2+#+06')4#6##(+5+16'4#2+#: realizzazione di molti degli interventi che sono stati cita- si tratta dell’utilizzo del suono e della musica nel setting ti, ma anche nella elaborazione e progettazione di attività musicoterapico associato al trattamento di Fisioterapia specifiche gestite direttamente da lei; fra queste ricordo in (in collaborazione con il Servizio Fisioterapia della RSA). particolare numerosi interventi individualizzati, attivati Il Fisioterapista effettua il suo intervento in sinergia con anche per residenti allettati di RSA, utilizzando l’Ascolto il musicoterapista il quale a sua volta traduce in musica i Musicale Individualizzato, portando a queste persone un movimenti stessi di paziente e Fisioterapista. Il suono in po’ di “respiro” – come qualcuno di loro lo ha definito – un questo intervento individuale ha l’obiettivo di stimolare, po’ di “sollievo da pensieri e preoccupazioni”, “compagnia”, sostenere e integrare l’esperienza di mobilizzazione. Per “emozioni e ricordi”, “gioia”, ecc. il momento sono state seguite poche persone con patolo- Anna ha inoltre gestito a lungo gruppi di Attività Musi- gie neurologiche (esempio: sclerosi multipla). cale (canto, ascolto musicale) nelle sale delle varie residenze della RSA. Di seguito si riporta lo scritto in cui Anna pre- In alcuni di questi interventi è stato possibile coinvolge- senta ed elabora la sua esperienza: re anche alcuni famigliari (sedute di musicoterapia, ascolto musicale individualizzato, canto del caregiver, musica e mo- «Quando a ottobre del 2018 ho deciso di intraprendere il vimento) ed è un ambito che nel futuro si cercherà di svilup- Servizio Civile e dovevo scegliere tra le diverse proposte, mi pare maggiormente in quanto si è visto che la condivisione ha subito incuriosito il progetto “Suono, Musica, Silenzio: dell’esperienza sonoro-musicale può ridare nuove possibilità una relazione possibile al di là delle parole”, presso la casa alla relazione fra il famigliare e il proprio caro, ad esempio di riposo di Povo che offre un servizio di musicoterapia in laddove la comunicazione è stata interrotta dal deteriora- struttura. Avendo sempre avuto un particolare interesse mento cognitivo (deficit del linguaggio, disturbi comporta- per la musica ho trovato il progetto molto avvincente, mi mentali, ecc.), può aiutare nel ritrovarsi in una dimensione incuriosiva conoscere in che modo viene utilizzata la musica in Rsa, approcciarmi alla musicoterapia; inoltre ero interes- che va al di là delle parole e che dà uno spazio e un tempo sata a conoscere la realtà di una casa di riposo e di come sarei nuovi attraverso un canto, una musica, un prezioso silenzio. riuscita a relazionarmi con gli anziani. Accanto all’elaborazione, alla progettazione e alla realizza- La mia esperienza è iniziata a dicembre, mese in cui ho zione di questi interventi specifici rivolti in particolare all’u- affiancato il servizio di animazione; ho avuto modo di co- tenza della RSA, il Servizio di Musicoterapia offre proposte noscere i residenti, la struttura e le attività proposte che formative, quali seminari informativi ed esperienziali rivolti mettono al centro l’anziano con lo scopo di coinvolgerlo, al Personale dell’APSP (ed anche per altre realtà e Servizi del rendendolo attivo e partecipe e offrire un momento di territorio che lo richiedono), finalizzati al creare conoscen- svago. Ho partecipato a varie attività: il coro, composto za, informazione e integrazione alla propria competenza af- dai residenti e diretto da un volontario, la tombola a pre- frontando temi quali: la gestione del suono/musica in ambito mi, il gruppo di lettura dove un volontario legge racconti socio-assistenziale, l’utilizzo della propria voce e del silenzio divertenti in dialetto trentino, stimolazione cognitiva, at- nella relazione con gli utenti, in particolare con le persone tività manuali, lettura del giornale, ginnastica di gruppo, ascolto di musica a richiesta gestita dall’animatore, canto maggiormente compromesse; l’attenzione e la cura dell’am- in gruppo gestito dagli operatori e uscite sul territorio. biente sonoro, ecc.); percorsi di formazione sul campo (affian- Durante i primi mesi ogni venerdì si teneva un incontro di camento con il musicoterapista nel lavoro quotidiano in re- supervisione con la musicoterapista e l’animatore, mentre parto utilizzando il suono e la musica in alcuni degli interventi più avanti il monitoraggio del mio percorso si è tenuto una che abbiamo citato sopra al fine di migliorare la presa in carico volta al mese. della persona, ampliare la competenza relazionale, ricercare 14 / Il Melograno / N. 2 / SETTEMBRE 2019 IL MELOGRANO
Verso gli inizi di marzo mi sono affiancata alla musicoterapi- dell’utilizzo del suono e della musica in RSA, il laboratorio sta che mi ha introdotto al servizio di musicoterapia: ho potu- di approfondimento e riflessione sul senso dell’animazione to constatare come la musica può essere un canale alternativo all’interno di un servizio rivolto agli anziani, le tecniche di di comunicazione con una persona compromessa e come la movimentazione e corretto utilizzo degli ausili, l’alimen- musicoterapia può avere una funzione terapeutica. Inizial- tazione nell’anziano, la partecipazione alla stesura del Pai mente ho affiancato la musicoterapista nella programma- (Piano Assistenziale Individualizzato), l’approccio con la zione e nell’attuazione di attività/interventi sonoro-musicali: persona affetta da demenza e la sicurezza in RSA. Queste l’attività di ascolto musicale di gruppo, rivolta ad un piccolo formazioni hanno avuto lo scopo di approfondire aspetti gruppo di residenti, che consiste nell’ascolto di brani selezio- teorici e pratici applicabili durante il mio percorso nel pro- nati dai residenti stessi e ha lo scopo di creare un momento getto e di conoscere meglio la struttura e i suoi servizi. di aggregazione, condivisione, svago, benessere e permette il Questa esperienza mi ha permesso di acquisire molte com- riaffiorare di ricordi del passato. Un altro intervento musicale petenze in diversi ambiti che mi saranno utili anche in futu- è l’ascolto musicale individualizzato, rivolto ai singoli utenti, ro, di tipo relazionale, di animazione, musicali, di organizza- in cui sia l’operatore che il residente propongono dei brani mu- zione del lavoro e del lavoro di gruppo. sicali da ascoltare, questo ha come obiettivo quello di creare Questo percorso mi ha fatto crescere soprattutto a livello uno spazio di libertà e di espressione della propria personalità umano e personale, ho sviluppato i miei interessi e le mie attraverso la musica, di dialogo fra le persone “a suon di brani attitudini. Mi ha aiutato a credere più in me stessa, ad esse- musicali” o semplicemente di creare un momento di benessere re più propositiva, a sviluppare una maggiore attenzione e per la persona. Altre attività a cui ho preso parte sono state comprensione dell’altro (utente ma anche operatore), mi ha le seguenti: l’attività motoria con suono, coordinato dalla fi- insegnato a sviluppare il senso di responsabilità e mi ha por- sioterapista e dalla musicoterapista, che ha lo scopo di unire tato a migliorarmi. il suono al movimento e di rendere piacevoli gli esercizi di gin- Il Servizio Civile è un’esperienza che porta ad una maggiore nastica, stimolare l’attenzione e l’attivazione motoria. Si sono consapevolezza di sé e del mondo che ci circonda e ad una inoltre tenuti tre incontri di musica e movimento a cui hanno maggiore sensibilità. Penso che uno dei momenti più com- preso parte un gruppo di utenti della casa di riposo e altret- plicati della vita sia scegliere cosa fare in futuro e grazie al tanti bambini della scuola materna di Povo; questa attività Servizio Civile sono riuscita a capire quali sono le mie capa- consiste nel muoversi tutti insieme con la musica imitando i cità e a trovare la mia strada; la possibilità di dare e ricevere movimenti che propone la musicoterapista o seguendo quelli è un ottimo modo per capire un po’ di più chi siamo e chi vo- proposti su iniziativa di uno tra i componenti del gruppo; lo gliamo diventare. Proprio per questo ho deciso a malincuore scopo è quello di creare un momento di interazione attiva, di di interromperlo anticipatamente, ma per intraprendere un condivisione e di divertimento tra le due generazioni. Ho an- percorso formativo nell’ambito sociale. che affiancato un operatore di animazione nella realizzazione Ricorderò il Servizio Civile come un anno in cui sono matu- di varie playlist musicali da utilizzare per incontri di ascolto rata come persona. Porto con me le storie, gli insegnamenti e musicale a tema che avevano come scopo sia la stimolazione le esperienze di vita degli anziani, il rapporto con gli operato- cognitiva che l’ascolto musicale. Inoltre ho potuto assistere ri, i sorrisi, le canzoni imparate e cantate per tutto l’anno e le anche a sedute di musicoterapia singole con soggetti con com- mille esperienze fatte». promissione cognitiva e ho potuto osservare direttamente Anna l’approccio musicoterapico alla singola persona. Più avanti ho svolto in autonomia alcuni interventi musicali, quali l’ascolto musicale individualizzato, alcune attività musicali di gruppo Un nuovo progetto, che partirà a ottobre 2019, e che e il canto in gruppo. Questo mi ha caricato di responsabilità andrà ad integrare l’attività di musicoterapia della APSP ma grazie alla fiducia concessami mi ha dato più indipenden- “Grazioli”, prenderà in carico le persone, residenti di RSA za; in questo modo mi sono trovata ancora più a contatto con nella delicata fase del fine vita. Questo progetto sarà atti- i singoli residenti. vato in partnership con Apss - Servizio Cure Palliative Do- Oltre alle varie attività ho svolto un lavoro di ricerca di mu- miciliari (Alta Valsugana) e Hospice “Cima Verde” e avrà siche/playlist per la musica di sottofondo diffusa negli spazi comuni della Casa al fine di creare un ambiente confortevo- durata di circa 1 anno. L’obiettivo è quello di sostenere le le, per le varie attività e per i singoli residenti; ho compilato persone e le loro famiglie in questa difficile e dolorosa si- schede di osservazione, verbali, report delle varie attività, ho tuazione, utilizzando anche il suono e la musica a integra- svolto un lavoro di rielaborazione delle schede di anamnesi zione degli altri interventi. I tre nodi delle cure palliative sonoro-musicali dei vari utenti, mi sono dedicata anche alla (RSA, Hospice, Apss Servizio Cure Palliative Domiciliari) si documentazione riguardo all’utilizzo della musicoterapia in uniranno in questa azione congiunta ciascuno nel proprio struttura, musica e movimento in RSA, ho tenuto il monito- ambito di intervento al fine di unire le forze per aumenta- raggio delle varie attività, ho effettuato la traduzione di un re la qualità della presa in carico e aprire un dialogo e un articolo in inglese che trattava la valutazione degli interventi confronto sul tema. di musicoterapia a livello scientifico. Proseguiamo fiduciosi e impegnati per utilizzare l’ele- Durante l’anno ho svolto un percorso di formazione, sia mento sonoro (suono, silenzio, musica) al servizio della per- quello di formazione generale proposto dall’organizzazione provinciale del Servizio Civile, che si svolge una volta al mese sona, in particolare per chi non ha più parole ma ancora e prevede varie tematiche a scelta, che quello tenuto all’inter- tanto da esprimere. no della struttura: il seminario di musicoterapia che trattava Grazie a tutti i collaboratori e a tutti coloro che vorran- no aiutare in questo lavoro. IL MELOGRANO N. 2 / SETTEMBRE 2019 / Il Melograno / 15
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