"IL GIOCO DELL'EPIDEMIA" - 1-8 agosto 2020 - Io non parlo sono parlato
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“IL GIOCO DELL’EPIDEMIA” Eugène Ionesco 1-8 agosto 2020 Workshop residenziale di role playing teatrali per la costruzione di uno spettacolo
Come tutti gli anni, Io Non Parlo Sono Parlato organizza la sua Testo di lavoro residenza estiva, il momento più alto di formazione di tutto il progetto / “Il gioco dell’epidemia” di E.Ionesco annuale. La residenza estiva, che si svolge all’Agriturismo Oasi Battifoglia (Assisi) giunge quest’anno alla sua undicesima edizione. A chi è rivolto Coinvolge allievi attori che si confrontano con alcuni dei testi teatrali / La residenza è rivolta a chiunque voglia più celebri, lavorando a stretto contatto con la natura e con i linguaggi avvicinarsi o approfondire il RAPPORTO del teatro e del cinema. E’ rivolta sia agli allievi che hanno partecipato DELL’ATTORE CON L’IMPROVVISAZIONE, IL ROLE PLAYING ai percorsi annuali, che a tutti gli allievi attori che intendono APPLICATO ALLA COSTRUZIONE DI UNO SPETTACOLO. Per confrontarsi con il lavoro di Io Non Parlo Sono Parlato in una formula attori, allievi attori, appassionati di teatro e intensiva. Le arti performative sono infatti per il collettivo di Io Non IMPROVVISAZIONE TEATRALE, esordienti alle prime armi che desiderano sperimentarsi in una Parlo Sono Parlato, un modo per raccontare la contemporaneità settimana di vacanza intensa incentrata sulle attraverso le emozioni, giocando con la percezione, l’immaginazione, relazioni umane. l’arte e la contaminazione dei linguaggi, con l’obiettivo di incontrarsi e promuovere conoscenza. Numero partecipanti In occasione di questa undicesima edizione e in relazione al momento storico che stiamo vivendo, il lavoro si svilupperà attorno al tema del / Max 14 “GIOCO”. Sarà un’esperienza a metà strada tra il LARP e il TEATRO. LARP (Live Action Role Playing) è un gioco di ruolo dal vivo dove i Data e luogo partecipanti vivono in prima persona i panni di un personaggio. In / dall’1 all’8 agosto, Agriturismo Oasi questa occasione, uno dei protagonisti dell’opera di Ionesco. Battifoglia, Località Paradiso 33, Il lavoro si svolge all’Agriturismo Oasi Battifoglia, in mezzo alla natura e Assisi in continua connessione: un modo per vivere le arti performative, il teatro in prima linea ma anche gli altri linguaggi, come uno strumento per conoscere se stessi e gli altri e vivere le emozioni in modo amplificato.
Dal 1964 al 1969, Ionesco elabora la sua nuova commedia per la quale immagina diversi titoli: La Catastrophe, L’Endémie, La Peste, L'Épidémie e L’opera L'Épidémie dans la ville. Si rifà a Camus (La peste) e a Daniel Defoe (Diario della peste). Nel febbraio 1970, la prima rappresentazione diretta da Karl H. Stroux allo Schauspielhaus di Düsseldorf reca un altro titolo: Le Triomphe de la mort ou la Grande Comédie du massacre. Alcuni mesi dopo, per la prima rappresentazione in Francia è proposta una formulazione ad un tempo incisiva ed irridente: Jeux de massacre. Il gioco dell’epidemia può essere definito come il gran varietà della morte: è organizzato in una serie di quadri scenici e trae la sua terribile grandezza soltanto dalla giustapposizione rapida, immediata, degli istanti che lo compongono. Un tema unico: la morte, e un'immagine di essa cosi nuda, cosi pura, vale a dire cosi esatta. Cento personaggi le cui vite terminano sempre allo stesso modo e con la stessa sorpresa, a causa di una misteriosa epidemia non meglio identificata. Ionesco mette in scena le incongruenze della morte, ne mostra le molteplici prospettive e come un puzzle i cui pezzi non trovano il corrispondente, così assistiamo alle conseguenze di questa misteriosa epidemia con i suoi riflessi, incongruenze, assurdità, meschinità e magnanimità. Tutti vengono colpiti, nessuno escluso, senza distinzione di sesso, razza, religione, età, condizione sociale, etica e morale. Un’umanità sterminata e variegata composta da pupazzi o burattini in balìa della morte, impersonata da un Monaco nero.
Ionesco al di là dei riferimenti a Defoe e Camus si rifà a Ionesco, alle sue convinzioni, preoccupazioni e ossessioni: l'angoscia della morte, la futilità di qualsiasi impresa umana, l'assurda ristrettezza d'una borghesia che, ingolfata nel proprio compiacimento, pratica la politica dello struzzo, le l’opera brutalità del potere politico, la denuncia della demagogia e dell’ideologia, la bellezza dell'amore-tenerezza, l'incapacità del vecchio ad afferrare la felicità, il suo stupore davanti al mondo, all'esistenza e all'Io e l'impossibilità di accettare la condizione umana. E’ un cabaret, un varietà di personaggi che irrompono nella scena in modi differenti ed escono di scena sempre allo stesso modo. “In questo mondo, a volte, mi pare di essere a teatro. Sono rari momenti di pace. Tutto ciò che mi circonda è spettacolo. Spettacolo incomprensibile. Spettacolo di forme, di figure in movimento, di linee di forza che si oppongono, si spezzano, si annodano, si snodano. Che strana macchineria! Non tragica, ma stupefacente. Forse comica, certamente derisoria. Eppure alla lunga sono preso da un certo dolore, da uno strano strazio. Che sorpresa che le cose esistano, e gli avvenimenti, e le passioni, e i colori, e i dolori della notte e del giorno, così precari, trasparenti, inafferrabili: frutti del nulla". E. Ionesco, 1953
Attraverso il tema del GIOCO intendiamo esorcizzare innanzitutto un il percorso teatrale periodo e un momento critico per la nostra umanità, che come Ionesco ne mette in luce tutte le contraddizioni. E proprio il GIOCO, lo stesso che identifica l’autore, sarà il perno su cui lavorare. Sarà l’oggetto di lavoro del percorso formativo, volto alla messa in scena dell’opera (o parte di essa). Il GIOCO nella sua definizione etimologica come strumento di passatempo o svago o per ritemprare le energie fisiche e spirituali. Il GIOCO declinato in LARP (Live Action Role Playing) per una settimana immersiva da vivere come uno spettacolo ininterrotto. Una location a nostra completa disposizione diventerà SET di scena, di GIOCO, luogo di RELAX, di RELAZIONE, con la propria interiorità e con gli altri.
Ricalcando la prospettiva sociologica di Roger Caillois che definisce l'attività del GIOCO come: Libera: il giocatore non può essere obbligato a partecipare; Separata: entro limiti di spazio e di tempo; Incerta: lo svolgimento e il risultato non possono essere decisi a priori; Improduttiva: non crea né beni, né ricchezze, né altri elementi di novità; Regolata: con regole che sospendono le leggi ordinarie; Fittizia: consapevole della sua irrealtà. Il percorso sarà costruito come un viaggio senza competizione, regolato da istruzioni, divertimento, libertà, con l’obiettivo di ricreare una realtà fittizia, potente, poetica come solo il TEATRO può permettere.
La settimana di lavoro si svolgerà con momenti di lavoro di gruppo e prove individuali/di gruppo, 8 ore al giorno per la creazione dello spettacolo, e momenti di Live Action Role Playing durante tutta la settimana. La sera, il momento conviviale della cena e del dopo cena, con prove in mezzo alla natura, appuntamenti ludici (proiezioni, feste, altro), sfruttando la location suggestiva in mezzo alle colline, per quella settimana a disposizione solo dei partecipanti al seminario. Il tempo sarà scandito da una sceneggiatura/canovaccio che sarà la narrazione di tutta l’esperienza, sempre mutevole a seconda dell’interazione tra i personaggi-attori. L’ultimo giorno (venerdì 7 agosto alle 21.00) è organizzata una serata LA RESIDENZA di restituzione al pubblico in formula itinerante, all’aperto. Uno spettacolo immerso nella magia che solo la natura umbra può regalare. Prosegue inoltre la collaborazione con il Piccolo Teatro degli Instabili, il teatro-icona di Assisi, nel quale lo stesso giorno, il 7 agosto alle 16.00, viene presentata una prima prova aperta, per ritrovare l’intimità dei personaggi in un contesto in cui hanno recitato i più grandi artisti della scena teatrale italiana.
Attore, regista, actor coach. Dopo essersi diplomato decide di seguire la sua vocazione e frequenta e si diploma come attore presso la Scuola per l’Orientamento Teatrale Quelli di Grock. IGOR LODDO Collabora con la compagnia teatrale, partecipando a varie produzioni in qualità di attore. Nel corso degli anni sente l’esigenza di individuare un metodo che prendendo spunto dal teatro e lavorando per contaminazioni di arti e di discipline, possa essere uno strumento pratico non solo per gli attori, ma per tutti coloro che desiderano imparare una metodologia comunicativa pratica e funzionale a tutte quelle attività il cui focus è incentrato sulla relazione con le persone. Si specializza quindi nella formazione teatrale. TEATRO Nel frattempo prosegue la carriera di attore, e diventa parte del gruppo di attori italiani di Patrice Chéreau, regista di fama mondiale, dal quale è diretto per le produzioni di Tristan Und Isolde (prima mondiale Teatro alla Scala di Milano, 2007) e House Einem Totenhaus replicato in Italia e Germania. CINEMA-sceneggiatura Il percorso di specializzazione continua attraverso lo studio della biomeccanica teatrale seguendo specifici master con diversi maestri russi sul metodo Mejerchol’d. Collabora con il Teatro alla Scala come attore per varie opere ed è coach per diversi cantanti d’opera curando i movimenti scenici della “Madama Butterfly” diretta da Fabio Ceresa per la fondazione Pergolesi-Spontini. Nel 2017 viene chiamato dall'Operà Bastille di Parigi per la ripresa di "De la maison des morts" in qualità di attore. Appassionato di teatro, filosofia, meccanica quantistica, psicologia e neuroscienze, abbina alla sua carriera attorale quella di formatore, per attori professionisti e non professionisti e in realtà aziendali. E’ responsabile dello sviluppo e dell’implementazione di progetti focalizzati sulla comunicazione, vendita e nuovi media/linguaggi volti a migliorare la capacità interrelazionale all’interno dei gruppi di lavoro, con una specializzazione nell’actor coaching, nel team building, storytelling e role-playing. Attraverso gli studi e le ricerche realizzate in ambito teatrale, propone di un metodo di lavoro che consente il raggiungimento di obiettivi corporate di lungo raggio. Attualmente è Direttore artistico del progetto Io Non Parlo, Sono Parlato, collabora con diversi artisti e docenti universitari. Si occupa di formazione con Zeroquattro. E’ stato Docente per il Master in Public History per l'Università degli Studi di Milano e regista per HM - Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, è stato producer per la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli per il progetto HM, un progetto per una nuova concezione di divulgazione scientifica. Ha curato le regia della settimana inaugurale per la nuova sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
Laureata magistrale in Scienze dello Spettacolo, diplomata in scrittura cine-televisiva, Noemi Punelli lavora dal 2015 nell'ambito televisivo e della comunicazione. Collabora per quasi quattro anni con la casa di NOEMI PUNELLI produzione Magnolia, in redazione e sul set per programmi come Singing in the Car e Il Collegio, approdando in ultimo al ruolo di segretaria di edizione e aiuto regia per il format Cake Star. Da febbraio TEATRO a settembre 2019 fa parte della redazione di Freeda, una nuova media company tutta al femminile che opera esclusivamente on-line. Da ottobre 2019 torna infine sul format Cake Star. CINEMA-SCENEGGIATURA Dal 2008 inizia la sua formazione teatrale passando per il Teatro Libero e Sagome Teatro, trovando infine una sua dimensione nelle residenze estive di Io Non Parlo Sono Parlato, tenute da Igor Loddo, con cui realizza anche video arte e di cui è assistente nelle edizioni 2018 e 2019. Nel contempo non abbandona la scrittura: nel 2014 è finalista, insieme ad altri quattro colleghi, ad un concorso bandito dal premio Solinas. È co-sceneggiatrice del documentario “Epigenetica - Come il nostro corpo memorizza il mondo”, che vince il Raw Science Film Festival di Los Angeles e il Premio Filmagogia a Venezia 2017. Ad oggi, Noemi segue ancora la sua passione e sta frequentando un master in sceneggiatura allo Studio Cinema di Verona, sotto il tutoraggio di Tommaso Avati.
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