Il giardino perduto CASTELLO DI RACCONIGI
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Il giardino di Josephine Q uando la principessa Giuseppina di Lorena, detta Josephine, abitò il Castello di Racconigi dal 1768 al 1797, era già sposa del quinto principe di Carignano. Il contratto di matrimonio prevedeva che Luigi Vittorio, padre dello sposo di Josephine, si impegnasse ad "alloggiare, mobiliare, nutrire, mantenere e far servire dai suoi uf ciali e domestici i futuri sposi" presso le principali dimore condusse anche molti viaggi con la fantasia, avvicinandosi a piemontesi dei Carignano: il Palazzo di Torino e la residenza luoghi come la Persia e l'Oriente, che divennero i paesaggi di Racconigi. del suo romanzo Le avventure d'Amélie. I soggiorni racconigesi, sempre più frequenti, vedevano la Con l'aiuto di Giacomo Pregliasco, scenografo teatrale, nel principessa organizzare salotti dedicati allo 1787 avviò una parziale trasformazione del suo parco a studio, alla meditazione e alla composizione Racconigi, creando giardini con scene fantastiche che letteraria, richiamando personalità evocavano mondi esotici e lontani, storie mitologiche intellettuali. immerse nella natura e raf nati riferimenti letterari. All'interno del Castello, le scene rappresentate sulle carte da parati degli appartamenti cinesi aprivano un fantastico scenario sull'Oriente sollecitando curiosità e interesse dell'intellettuale Josephine. La principessa, infatti, viaggiò molto: in Italia, a Parigi, in Lorena, a Londra e regioni della Prussia; fi fi
Il progetto di Pregliasco per Il suo giardino è stato de nito anche "camera delle Josephine riguardava i due meraviglie all'aperto", un simbolico itinerario detto "teatro settori centrali del Parco e della memoria". precisamente i due ampi Nei due settori oggetto di trasformazione, Pregliasco realizzò parterres rettangolari, a est un luogo contemplativo, l'eremitaggio, suggestivo separati dal lungo viale padiglione completamente avvolto dalla vegetazione alberato. Trasformò il parco rampicante, coperto da un tetto in paglia. barocco preesistente (creato In prossimità del muro di cinta, sul sedime di un precedente su progetto di Le Nôtre) miroir d'eau barocco, creò uno specchio d'acqua irregolare realizzando un giardino detto lago dei cigni, da p i tt o re s c o c o n t ra c c i at i cui emergevano tre sinuosi e manufatti isole di differenti architettonici ricchi di rimandi dimensioni: sulla simbolici. maggiore un piccolo edi cio simboleggiava Tema dominante del giardino la "capanna del di Josephine erano proprio i manufatti, le fabriques, pescatore". piccole architetture dal signi cato allegorico che davano Un altro lago, di forma luogo a vere e proprie "scene", ricreando differenti epoche allungata e irregolare, storiche, le più svariate regioni del mondo e le stagioni della si sviluppava nel vita dell'uomo. parterre opposto, a ovest. Le sue acque lambivano l'apertura della grotta, Così Josephine, raf nata dedicata da Josephine a mago intellettuale e viaggiatrice, Merlino, protagonista, nella realizzò un luogo leggenda, di un'infelice storia fantastico, metafora della d'amore con la dama del lago propria visione della vita: Viviana. un giardino come "isola Sopra alla grotta vi erano i felice". ruderi di un tempio, attorniato da una collina coltivata a vigna. fi fi fi fi
Il giardino all’inglese Nel settore est, oltre all'eremitaggio - trasformato da Xavier Kurten nell'Ottocento - è conservata la sistemazione con il Elementi delle scene sono ancora la viale dei platani. "chiesa gotica” il cui stile evocava la poetica romantica del notturno, e il c i p p o m o n u m e n t a l e d e d i c at o a We rt e r , a m a t o c a g n o l i n o d e l l a principessa. Il rilievo del parco di Giuseppe Battista Piacenza del 1812 e l'inventario patrimoniale dei beni di Racconigi ad esso correlato, documentano, 25 anni dopo, le effettive realizzazioni e la composizione generale di quello che era stato il giardino di Josephine. Queste fonti lo citano espressamente All'epoca di Josephine, il gusto per i giardini come Jardin anglois, ovvero giardino pittoreschi, o all'inglese, con allusioni alla cultura "all'inglese". esotica, orientale, e per questo de niti più precisamente "anglo-cinesi", si stava diffondendo in tutta Europa. Molti fra i manufatti che componevano le scene sono tuttora conservati: nell'area Secondo la tradizione, la realizzazione dell'allestimento nel occidentale la Parco di Racconigi è stata suggerita dal desiderio di offrire grotta di Merlino un'opportunità di lavoro alla popolazione del luogo, e il tempio dorico, impoverita in quegli anni dalla crisi dell'industria della seta la chiesa gotica (o che nel 1768, all'arrivo di Josephine, contava nel popoloso fagianaia), la dacia centro di Racconigi, 33 seti ci che richiamavano lavoranti russa. dall'intero Piemonte. fi fi
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