Il 2019 delle Imprese: Affari, Fallimenti e Successi

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Il 2019 delle Imprese: Affari, Fallimenti e Successi
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Il 2019 delle Imprese: Affari, Fallimenti
e Successi.

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Il 2019 delle Imprese: Affari, Fallimenti e Successi
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Alla fine dell’anno scorso i mercati azionari globali subirono una grande contrazione
data soprattutto da preoccupazioni macroeconomiche, monetarie e geopolitiche. La
guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, l’incertezza riguardo la Brexit e la politica
monetaria della Banca Centrale Europea sono stati gli argomenti dominanti nelle
principali testate giornalistiche finanziarie. Dodici mesi dopo, nessuna delle
incertezze sopra elencate si è risolta in maniera definitiva, anzi se ne
aggiungeranno altre dovute all’ipotesi di impeachment di Trump e dalle elezioni
presidenziali. Per non parlare dell’Italia, tra politica ed insuccessi economici.

                 Incertezza                              Fiducia
                 a) Guerra commerciale tra Stati         a) Crescita economica cinese è
                 Uniti e Cina.                           scesa al livello più basso degli
                                                         ultimi trent'anni.
                 b) Brexit.
                                                         b) Fiducia delle imprese Europee
                                                         in contrazione.
                 c) Politica monetaria della Banca
                 Centrale Europea.
                                                         c) Produzione industriale delle
                                                         imprese tedesche in contrazione.

Figura 1 – Correlazione tra aumento dell’incertezza e diminuzione della fiducia, Ravelli & Partners.

Nel 2019 è continuato il trend dell’anno precedente di fusioni, privatizzazioni e
investimenti in aziende dal valore di almeno € 1.000.000.000 (chiamati Unicorni). Il
2019 è stato anche l’anno delle Offerte Pubbliche Iniziali (IPO), con insuccessi del
calibro di: Lyft, Uber, WeWork e Slack.

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In Italia nonostante si siano registrate maggiori operazioni di fusioni, acquisizioni e
IPO, si è verificato un netto declino del mercato in termini di controvalori. Bisogna
però evidenziare una accelerazione nel trend dell’utilizzo dell’M&A come leva di
sviluppo da parte delle PMI, evidenziato dal rilevante incremento in termini di
numero di operazioni, anche se di valore più contenuto. Stiamo assistendo infatti ad
un interessante fenomeno di consolidamento in parecchi settori del Made in Italy. Si
tratta spesso di operazioni di piccola taglia ma che denotano un atteggiamento
imprenditoriale orientato alla crescita.
A livello globale l’operazione più importante è stata l’IPO di Saudi Aramco, ci sono
voluti però mesi di ritardi affinché l’azienda raggiungesse la valutazione di $ 2 trilioni
voluta dal principe Mohammed bin Salman. La valutazione può essere considerata
eccessiva se pensiamo al fatto che l’Arabia Saudita, un paese non democratico, detiene
più del 98 % della società.

Figura 2 - Taglio dei costi del petrolio estratto da Saudi Aramco dopo l'IPO, fonte U.S Global
Investor.

Un altro elemento di rischio è che se i prezzi del petrolio rimarranno piatti, l’utile netto
di Saudi Aramco crescerà lentamente. Nell’ultimo semestre i profitti lordi della
società sono diminuiti del 12 % a $ 46,9 miliardi.

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Nonostante i rischi di Saudi Aramco, il titolo di IPO fallimentare va a WeWork,
sostenuta dal fondo SoftBank Vision Fund da $ 100 miliardi, il cui il principale
investitore è l’Arabia Saudita. Molti hanno affermato che WeWork non è altro che un
gruppo immobiliare operante attraverso un modello di business sopravvalutato, ovvero
detenere contratti di locazione a lungo termine, farli crescere e rilanciarli nel breve
termine. Tuttavia, quasi nessun investitore si sarebbe aspettato un fallimento del
genere, passando da una valutazione di $ 47 miliardi a $ 5 miliardi. SoftBank per
risolvere i problemi di WeWork ha assunto dei Restructuring Bankers da Houlihan
Lokey i quali stanno cercando di rimediare agli errori effettuati dall’ex management,
capitanato dal fondatore Adam Neumann. Oltre alla ristrutturazione finanziaria ed
operativa in corso, bisognerà capire se le scelte strategiche effettuate siano corrette. In
questo anche SoftBank è perseverante, abbandonando Wag (start-up di dog-walking)
e aumentando la propria esposizione su Oyo, azienda indiana che sta cercando di
rivoluzionare la concezione di hotelleria e di affitto breve. Infine, SoftBank attraverso
l’amministratore delegato Masayoshi Son sta cercando di raccogliere fondi per un
secondo grande fondo tecnologico.
Nel settore tecnologico, tuttavia, non tutte le aziende stanno avendo problemi,
tralasciando i fattori di rischio dovuti ad una maggiore restrizione regolamentare da
parte degli enti governativi europei ed americani. Infatti mentre alcune delle startup
più promettenti lottavano per la propria redditività, Apple (vecchia guardia del settore
tech), ha aggiunto $ 400 miliardi di capitalizzazione di mercato nonostante non ci siano
state incredibili evoluzioni nei prodotti.

Figura 3 - Market Cap di Apple – Fonte Macrotrends.

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Anche altre aziende della vecchia guardia hanno avuto successo, per esempio
Microsoft è diventata la società pubblica più preziosa del mondo, con quasi $ 1,2
trilioni di valore azionario, risultato notevole se si pensa all’evoluzione del mercato e
all’avvento del Cloud.
In Europa invece non c’è un vero e proprio paniere di grandi aziende tecnologiche,
l’unico paese in grado di competere a livello internazionale è la Germania con
Wirecard. Tuttavia, anche questa società ha dovuto superare delle difficoltà, tra cui
l’irruzione della polizia di Singapore nei suoi uffici e il coinvolgimento con un ex capo
dell’intelligence libica.
Un ulteriore punto andrebbe fatto nel settore finanziario, dove il divario tra banche
statunitensi ed europee ha continuato ad allargarsi.

Figura 4 - Comparazione tra le prime 5 banche europee e statunitensi – Fonte Financial Times.

Quasi tutte le banche in Europa hanno annunciato processi di ristrutturazione operativa
e finanziaria, legati soprattutto alla diminuzione degli NPL (Not Performing Loans) e
quindi ad un miglioramento degli indicatori di rischio e alla diminuzione del personale.
Deutsche Bank ha annunciato ulteriori tagli di posti di lavoro e il capo ad interim di
HSBC, Noel Quinn, ha avviato una ristrutturazione radicale. Negli Stati Uniti, banche
del calibro di JPMorgan Chase e Bank of America hanno registrato maggiori profitti
mentre l'economia americana sembrava rallentare.

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Figura 5 - Classifica delle prime 10 banche per capitalizzazione, fonte ADV Ratings.

Come si evince dalla tabella (ultima rivelazione nell’Agosto 2019), Stati Uniti e Cina
guidano la classifica delle banche con maggior capitalizzazione di mercato. Rimanendo
nel mondo finanziario bisogna inoltre citare le vicende legate al London Stock
Exchange Group (LSE). Nel mese di Luglio 2019 viene dichiarata la trattativa per
l’acquisto di Refinitiv, il gruppo di dati creato da Thomson Reuters, da parte dell’LSE.
L'accordo è stato confermato per $ 27 miliardi. A settembre però è arrivato un tentativo
oltreoceano per far saltare l’accordo. L’Hong Kong Exchanges and Clearing ha
annunciato di voler acquisire LSE con un'offerta di £ 32 miliardi per acquistare la LSE,
a condizione che lasci cadere l'accordo con Refinitiv. Tale proposta è stata ritenuta
inverosimile, soprattutto per i problemi politici nei rispettivi paesi, tra cui le proteste
degli studenti contro la Cina ad Hong Kong e la Brexit nel Regno Unito.

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Un altro settore che ha subito profondi cambiamenti è l’automotive. L’industria
automobilistica globale è in difficoltà tra rallentamenti delle vendite e costi in aumento.
Il mercato cinese ha subito una forte contrazione, legata anche al rallentamento
economico. Il capitale necessario per investire nell’elettrico è stato rilevante, con
conseguente diminuzione dei margini da parte di quasi tutti i gruppi automobilistici.
L’unica risposta possibile sembra essere la fusione tra gruppi diversi, cercando sinergie
comuni e ottimizzando i capitali per investimenti. Tali strategie verranno portate avanti
da una nuova generazione di management, sopratutto dopo la morte di Sergio
Marchionne e l’arresto di Carlos Ghosn.
Rimanendo nel mondo industriale dobbiamo citare il caso Boeing.
A marzo si è schiantato un secondo aereo passeggeri del Boeing 737 Max, con la
perdita di tutte le 157 persone a bordo. Il sistema antistallo non ha funzionato, come in
un incidente del 2018 in Indonesia. I sistemi difettosi sono stati riprogettati ma Boeing
non ha risposto in modo deciso. Gli aerei rimangono a terra e le indagini hanno rivelato
prove preoccupanti sulla costruzione e la regolamentazione degli aerei statunitensi, di
fatto diminuendo la richiesta dei velivoli e favorendo il principale produttore rivale,
Airbus.

Figura 6 - Comparazione Market Cap tra Airbus (in rosso) e Boeing (in blu) – Fonte Yahoo Finance.

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 Nei settori quali: Consulenza (Big Four), Farmaceutica e Lusso, i principali
 cambiamenti sono descritti nella tabella seguente:

                  • Per le "Big Four" (KPMG, Deloitte, PWC, EY) il rischio più
                    importante deriva dalla paura degli enti governativi che tali
      KPMG,         società possano diventare troppo grandi. Il governo UK ha
   Deloitte, PWC,   minacciato di forzare una divisione tra audit e consulenza.
         EY

                         • Bristol-Myers Squibb ha pagato $ 93 miliardi per Celgene,
                           confermando l'interesse delle industrie farmaceutiche nel
                           Biotech.
                         • Novartis ha accettato di acquistare The Medicines Company
        Pharma             per $ 9,7 miliardi il mese scorso.

                         • LVMH, guidata da Arnault, si è scrollata di dosso le guerre
                           commerciali con una crescita delle vendite a due cifre. Infine ha
                           fatto un po' di shopping acquisendo Tiffany con un accordo da $
         Lusso             16,6 miliardi.

 Figura 7 - Riassunto cambiamenti nei settori della consulenza, farmaceutica e lusso.

 Concludiamo il paper ringraziandovi per l’attenzione, per qualsiasi informazione a
 riguardo non esitate a contattarci, saremo lieti di rispondere a qualsiasi domanda.

Mario Ravelli (Managing Partner)
Ravelli & Partners
mario.ravelli@ravelliandpartners.com
www.ravelliandpartners.com
Via San Vittore 45, Milano
339 37 39 122

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