I sindacati dei servizi pubblici promuovono per la prima volta un'azione giudiziaria contro la commissione europea per cercare di far rispettare ...

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I sindacati dei servizi pubblici promuovono per la prima volta un'azione giudiziaria contro la commissione europea per cercare di far rispettare ...
I sindacati dei servizi pubblici promuovono per la
prima volta un’azione giudiziaria contro la
commissione europea per cercare di far
rispettare il dialogo sociale

(Comunicato stampa – 22 Maggio 2019 - Embargo 23 Maggio 2019 – 8:00)               Il 23
maggio la Federazione sindacale europea dei servizi pubblici (FSESP) comparirà
dinanzi al Tribunale dell'Unione europea per denunciare la violazione da parte della
Commissione europea delle norme sul dialogo sociale (articolo 155, paragrafo 2, del
TFUE).

È la prima volta che un'organizzazione sindacale europea ha intentato un’azione
contro la Commissione in materia di politica sociale.

La FSESP cerca di fare annullare una decisione senza precedenti della Commissione
di rifiutare di presentare al Consiglio una proposta per l’attuazione dell'accordo
delle parti sociali delle amministrazioni centrali sui diritti all'informazione e alla
consultazione.

La sentenza, prevista entro la fine dell'anno, determinerà i diritti inalienabili delle
parti sociali dell'UE in materia di diritto del lavoro e diritto sociale.

L'accordo delle parti sociali è stato adottato nel dicembre 2015 da FSESP, TUNED e
dall'ex ministro francese della funzione pubblica, Sig.ra Lebranchu, a nome
dell'EUPAE. L'obiettivo era colmare una lacuna di lunga data nella legislazione
comunitaria sui diritti di informazione e consultazione, non da ultimo sulle
ristrutturazioni, che esclude i dipendenti e i funzionari delle amministrazioni centrali.

All'epoca, l'accordo è stato accolto favorevolmente dalla Commissione come
"contributo ad un servizio pubblico moderno e di alta qualità in tutta Europa"[1].
Tuttavia, poco più di due anni dopo, il 5 marzo 2018, la Commissione ha respinto[2]
la richiesta delle parti sociali di trasporre il contratto collettivo nella legislazione
dell'UE.

La decisione senza precedenti del Collegio dei Commissari mina completamente il
pilastro europeo dei diritti sociali del novembre 2017, che ha riaffermato il diritto di
tutti i lavoratori di esprimersi su questioni che li riguardano direttamente sul lavoro.

La decisione:

     Ignora completamente il principio della parità di trattamento tra tutti i
     lavoratori
     Continua a negare i diritti fondamentali a 9,8 milioni di dipendenti e funzionari
     pubblici, senza alcuna voce in capitolo sui cambiamenti significativi, compreso
     il futuro del loro lavoro, la digitalizzazione, la salute e la sicurezza, e la parità di
     genere
     Esclude il diritto del Consiglio di adottare (o meno) a maggioranza qualificata
     una proposta di direttiva sui diritti di informazione e consultazione delle
     amministrazioni centrali
     Riduce il diritto delle parti sociali dell'UE di negoziare accordi giuridicamente
     vincolanti e viola la loro autonomia, che è un principio chiave sancito dai
     trattati UE.
Jan Willem Goudriaan, segretario generale della FSESP e co-richiedente nel
procedimento, ha dichiarato: "I negoziati tra FSESP/TUNED e EUPAE, che hanno
portato all'accordo delle parti sociali, hanno fatto seguito all'avvio da parte della
Commissione della procedura di modifica legislativa. Tutte le parti sapevano fin
dall'inizio che FSESP/TUNED stava negoziando per ottenere un accordo delle parti
sociali, che sarebbe stato poi recepito in una direttiva"

"L'accordo delle parti sociali intende affrontare la discriminazione nei confronti di
9,8 milioni di dipendenti e funzionari pubblici, che si trovano ad affrontare profondi
cambiamenti senza alcuna voce in capitolo sul loro futuro. Il rifiuto della
Commissione di presentare una proposta è un blocco inaccettabile al riguardo e
contraddice direttamente il pilastro dei diritti sociali del novembre 2017"

FINE

Per ulteriori informazioni, si prega di contattare psanchez@epsu.org 0032 (0) 474
62 66 33

NOTE PER I REDATTORI

Udienza

L'udienza pubblica si terrà presso la Corte di giustizia europea a Lussemburgo il 23
maggio 2019 dalle 9:30 alle 13:00.

L'udienza si terrà nell'aula Green, Tribunale, 9a Sezione, Plateau de Kirchberg.
L'ingresso visitatori si trova in rue Charles Léon Hammes. Vedere qui per le
indicazioni.

Per maggiori informazioni su questa causa giudiziaria senza precedenti, con
implicazioni di lunga durata per il futuro del dialogo sociale a livello UE, si veda qui.

Contatti per il montaggio e la stampa dalle 8:00 in poi.

Contatti con la stampa:

Nadja Salson, assistente politica che ha guidato i negoziati sull'accordo 0032 (0)
475 96 10 11
Pablo Sanchez, addetto alle comunicazioni psanchez@epsu.org 0032 (0) 474 62 66
33

I rappresentanti dei sindacati belgi, francesi, italiani, lussemburghesi, svedesi e
finlandesi, nonché esperti giuridici della CES, saranno disponibili per interviste con
la stampa.

La FSESP, Federazione sindacale europea dei servizi pubblici, è la principale
federazione di categoria della Confederazione europea dei Sindacati (CES).
Raggruppa otto milioni di lavoratrici e lavoratori del servizio pubblico organizzati in
oltre 260 sindacati nei settori dell’energia, dell’acqua e dei rifiuti; della sanità e dei
servizi sociali; degli enti locali e dell’amministrazione nazionale in tutti gli Stati
europei, compresi i paesi limitrofi dell’Europa orientale. La FSESP organizza i
lavoratori e le lavoratrici del settore pubblico, no-profit, misto e privato, anche in
aziende multinazionali. La FSESP è l’organizzazione regionale riconosciuta
dell’Internazionale dei Servizi pubblici (ISP). Per maggiori informazioni sulla FSESP e
le sue attività consultare il sito: www.epsu.org

[1] https://ec.europa.eu/commission/commissioners/2014-
2019/thyssen/announcements/new-social-partner-agreement-central-government-
administrations_en

[2]
https://www.epsu.org/sites/default/files/article/files/EC%20refusal%20letter%205%20March%2

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