"I MIEI APPUNTI SU LINKEDIN" - MINI-GUIDA PRATICA COME LO UTILIZZO E COSA HO IMPARATO (FINORA) - Unico Spa

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"I MIEI APPUNTI SU LINKEDIN" - MINI-GUIDA PRATICA COME LO UTILIZZO E COSA HO IMPARATO (FINORA) - Unico Spa
“I MIEI APPUNTI SU LINKEDIN”
 MINI-GUIDA PRATICA
COME LO UTILIZZO E COSA HO IMPARATO (FINORA)

 Marco Grespigna
 Tutti i diritti sono riservati a Think Fwd s.r.l.
"I MIEI APPUNTI SU LINKEDIN" - MINI-GUIDA PRATICA COME LO UTILIZZO E COSA HO IMPARATO (FINORA) - Unico Spa
INDICE

INTRO

 • Perché una mini-guida pratica?

PERCHE’ COMINCIARE AD UTILIZZARE LINKEDIN?

 • Come può aiutarti a creare valore per te e i followers

 • Cosa ci puoi fare concretamente?

 • Dalla mia esperienza

COME PUO’ ESSERTI UTILE

 • Che lavoro fai?

 • Quali argomenti t’interessa trattare?

 • Che tipo di pubblico vuoi raggiungere?

 • Quali sono i tuoi obiettivi?

 • Dalla mia esperienza

COMINCIA DALLA TUA PRESENTAZIONE

 • La tua pagina

 • Le tue informazioni personali

 • Le tue informazioni professionali

 • Le tue immagini e video

 • Dalla mia esperienza

CONCENTRATI SUI CONTENUTI (SONO LA CHIAVE DI SUCCESSO)

 • Creare contenuti interessanti per te e chi ti segue

 • Il piano editoriale
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• Postare con frequenza e varietà

 • I post e gli articoli

 • I video e le live

 • Dalla mia esperienza

CAPIRE COME STA ANDANDO

 • Le metriche e gli strumenti di analisi

 • Come capire se un contenuto funziona

 • Come capire se il tuo piano editoriale funziona

 • Dalla mia esperienza

SINERGIE: IL NETWORK DIGITALE PERSONALE

 • Sito internet

 • Blog

 • Altri social networks

 • Portali e collegamenti

 • Dalla mia esperienza

TIPS AND TRICKS

CONCLUSIONE
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INTRO

Perché una mini-guida pratica?
Utilizzo Linkedin da parecchi anni, da quando ancora non era esplosa come piattaforma
di riferimento per manager e professionisti ma veniva utilizzata, in Italia,
prevalentemente da curiosi e smanettoni, era il 2003/2004. Negli anni, ho visto
crescerne esponenzialmente gli utilizzatori ma, anche, la qualità di utilizzo fino ad
arrivare ad oggi dove, decidere di non essere presenti sul social network professionale
Nr.1 nel mondo, significa, di fatto, perdere importanti opportunità di informazione,
formazione e crescita professionale.

Ma perché ho deciso di scrivere questa prima raccolta di idee ed esperienze maturate
negli anni su Linkedin? Semplice, è una delle richieste più frequenti che mi sono
pervenute dai quasi diecimila collegamenti che ho al momento. Non è un numero
strabiliante ma è in continua crescita e molto attivo, cosa che, come cercherò di
spiegare, è più importante della quantità di followers in valore assoluto (al contrario
che per altri social network).

Fra le numerose domande che ricevo ci sono, fra le più frequenti, quelle riguardanti a
come ho costruito la pagina, quali sono le routine principali che seguo per manutenerla
e molte altre curiosità. Nelle pagine di questa mini-guida per curiosi e utilizzatori non
esperti, potrai trovare molti miei consigli personali o di “esperti” (che seguo e da cui
ho cercato di trarre spunto) e numerosi esempi pratici, testati, utili per capire come
organizzare e gestire uno spazio personale produttivo per te e per chi ti legge.

Naturalmente qui non troverai verità assolute né segreti o scorciatoie per ottenere una
pagina di successo ma, semplicemente, un aiuto per creare un profilo che abbia tutte
le caratteristiche, se tu saprai alimentarlo con contenuti ed azioni che creino reale
valore, per condividere con il mondo le tue idee, le tue convinzioni e le tue conoscenze
professionali.

Inoltre, troverai sparsi qua e là, pensieri in libertà del sottoscritto sulla trasformazione
digitale e il lavoro.

Buona Lettura

Marco
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PERCHE’ COMINCIARE AD UTILIZZARE LINKEDIN?

Come può aiutarti a creare valore per te e i followers
Partiamo dal presupposto che Linkedin è un network da 673 milioni di membri
qualificati, distribuiti in 200 Paesi del mondo e che è molto probabile che tu
possa trovare, al suo interno, gli stessi contatti, clienti e colleghi con cui
collabori o che cerchi di raggiungere di persona, tutti i giorni, per il tuo lavoro.
Qualunque esso sia.

Indipendentemente dal tuo settore professionale o la tua qualifica, attraverso
LinkedIn puoi raggiungere un target enorme e disponibile, per lo più, a leggere,
guardare ed ascoltare quello che proponi. Una specie di amplificatore del tuo
messaggio ma, anche, un modo per spiegarlo meglio e magari approfondirlo
con successivi passaggi che ti descriverò, negli appunti che seguiranno,
prendendo spunto dalle mie esperienze quelle di successo ma, anche, quelle
deludenti perché dagli errori nascono spesso le intuizioni migliori.

Cosa ci puoi fare concretamente?

Questa piattaforma può essere un eccezionale supporto per raggiungere i tuoi
obiettivi professionali, sia che si tratti di fare “personal o company branding”
che di promuovere prodotti e servizi tuoi o della tua azienda.
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Devi essere consapevole, però, che questo supporto non ti arriverà per caso
 o per fortuna! Succederà solo se imparerai ad utilizzarlo in modo adeguato e
 se t’impegnerai nel creare contenuti che la piattaforma e gli utenti
 riconoscano come un valore reale per loro.

 Solo in questo caso, ti aiuterà ad uscire dall’anonimato promuovendo ciò che
 sei e che sai fare diventando, magari, un “influencer” (1) del tuo settore con
 evidenti impatti positivi su di te, sul tuo lavoro e, probabilmente, sulle tue
 entrate.

(1) Influencer: personaggio popolare in Rete, che ha la capacità di influenzare i comportamenti e le scelte
 di un determinato gruppo d i utenti e, in particolare, di potenziali consumatori, e viene utilizzato
 nell’ambito delle strategie di comunicazione e di marketing. (Treccani)

 Pensiero in libertà #1: questo è un chiaro esempio di
 “trasformazione digitale diffusa” che, per quanto mi riguarda,
 significa: “addizionare” le attività tipiche del tuo lavoro con gli
 strumenti tecnologici e innovativi, che di volta in volta si
 rendono disponibili sul mercato, rendendoli parte integrante
 della propria routine professionale con il risultato di:

 - migliorare l’efficienza nell’effettuare il lavoro

 - aumentare l’efficacia nel raggiungere gli obiettivi prefissat i

 - ridurre i costi per eseguire il lavoro
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IL PRIMO PASSO DA COMPLETARE

La prima cosa che ti consiglio di fare è rispondere alle domande fondamentali,
che seguono, per impostare la tua presenza su LinkedIn in modo efficace.
Può sembrare un lavoro inutile ma, in realtà, riuscire a fissare chiaramente
questi punti consentirà di tenere sempre la “barra” dei contenuti coerente con
la tua identità professionale e allineata agli obiettivi della tua presenza sulla
piattaforma professionale Nr.1 al mondo.

Quali sono i tuoi obiettivi?
Perché hai aperto (o vuoi aprire) una pagina su questo social network?
Cosa vuoi ottenere dedicandogli un po’ del tuo prezioso tempo?
L’impostazione dei contenuti e delle azioni da pianificare cambia a seconda
che tu voglia valorizzare il tuo profilo professionale, trovare lavoro oppure
promuovere un tuo prodotto o servizio.

Che lavoro fai? Quali argomenti t’interessa trattare?
Riordinare le idee su chi e cosa rappresenti professionalmente o, magari,
vorresti rappresentare, e individuare i temi dove credi di poter costruire
valore è fondamentale! In questo modo fisserai quali sono i tuoi obiettivi di
comunicazione e questo ti aiuterà a mettere a punto una strategia in grado
di valorizzare i tuoi punti di forza. Questa è la tua carta d’identità, fai in
modo che sia più chiara e coerente possibile con la realtà.

Che tipo di pubblico t’interessa?
Questo elemento è altrettanto fondamentale per il successo della tua
iniziativa. Capire a chi vuoi parlare, quali sono i target che possono essere
interessati dai tuoi contenuti, prodotti o servizi servirà a costruire i
contenuti più soddisfacenti per loro e a farti “restituire”, successivamente, il
valore che tu eroghi raggiungendo gli obiettivi per cui ti sei impegnato fin
dall’inizio.

Riassumendo: spiega chi sei e cosa fai, fissa il tuo obiettivo, seleziona la tua
“audience” e “dacci dentro” …da ora!
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Dalla mia esperienza
Leggo di molti utilizzatori che non sono soddisfatti del risultato ottenuto dalla
loro presenza su LinkedIn, del fatto che nessuno gli ha offerto un lavoro, delle
rimostranze sul fatto che ricevono spam o contatti indesiderati, che non
crescono followers o like…

La risposta a tutto questo è…una domanda! Quanto tempo, sinceramente,
dedicate a rendere il vostro profilo interessante, utile, efficace?

Probabilmente troppo poco.

La mia esperienza è che, se si studia la piattaforma (le sue regole e le sue
dinamiche); se si fa “allenamento”, cioè si producono contenuti e si è attivi
con frequenza (come spiegherò come nel prosieguo della mini-guida); se si
segue assiduamente chi già ha dimostrato di saperla utilizzare al meglio; se
si costruisce una presenza “professionale” attraverso strumenti, tattiche e
tools adeguati…LinkedIn FUNZIONA!

Personalmente ho trovato ed offerto lavoro, venduto servizi e prodotti, attivato
relazioni ad hoc e durature, comunicato notizie leggere e strategiche. In
definitiva, per me, LinkedIn è parte integrante della mia routine
professionale giornaliera.
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COMINCIA DALLA TUA PRESENTAZIONE

Chiarisco subito che questi appunti riguardano l’utilizzo del profilo LinkedIn
per fare “personal branding”, cioè un profilo che è legato a te come persona.
Cosa diversa sarebbe impostare un profilo aziendale dove promuovere il
“company brand”, i prodotti o servizi etc.
I due profili hanno delle importanti sinergie fra loro, ne parlerò diffusamente a
parte, sia con dati raccolti che con esempi personali, ma necessitano
impostazioni e azioni diverse da attuare. Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha
un profilo personale, da cui spesso condivide i contenuti e le iniziative della
società per cui lavora, ma la pagina aziendale di Microsoft è indipendente e
dotata di un piano editoriale e di contenuti differenti. Credo, personalmente,
che una sovrapposizione eccessiva crei confusione e riduca l’efficacia di
entrambi i profili.

Sul profilo “company”, magari, farò una nuova mini-guida più avanti ma se
avete domande sul tema, nel frattempo, potete scrivermi.

Pensiero in libertà #2: ho letto alcuni mesi fa il libro di Satya Nadella “Hit
Referesh – Una pagina nuova”, trovandolo molto interessante sia per la
visione che offre del futuro in mutamento , a seguito della più rivoluzionaria
ondata di nuove tecnologie che l'umanità abbia mai conosciuto, e sia per
l’approccio al cambiamento che lui ha pianificato in Microsoft, dal punto di
vista organizzativo ma, soprattutto, culturale, finalizzato a sviluppare una
capacità di rinnovamento e aggiornamento continuo. Ve lo suggerisco.
La tua pagina
La pagina o profilo LinkedIn, che dir si voglia, si può ormai considerare il
principale veicolo di presentazione oggi a disposizione di chi voglia dare una
informazione professionale completa di se stesso. Inoltre, questa piattaforma,
fornisce l’impagabile possibilità di interagire con il mercato del lavoro e con
tutti i suoi “attori” raggiungendo i più disparati obiettivi: sviluppo
professionale, formazione, marketing e vendite, networking e molto altro .

Le tue informazioni personali
LinkedIn non richiede molte informazioni personali, né concede grandi spazi
per questo. Ciò non di meno, in una presentazione professionale, la parte
personale ha una significativa rilevanza, per chi legge, perché la personalità,
la cultura, le passioni e, se vogliamo, anche l’estetica rappresentano, una
parte delle motivazioni di scelta per assumere, collaborare, invitare ad un
evento etc, etc … in aggiunta a solide competenze, ovviamente.

Personalmente, considerando particolarmente importante la parte personale
nell’individuazione della “persona giusta”, ho cercato di rappresentarmi
meglio possibile, da tutti i punti di vista.

Può sembrare una banalità, ma la selezione delle immagini, dei testi e delle
modalità con cui presentarsi richiede tempo, prove e verifiche della loro
efficacia nel tempo. Più avanti vi farò alcuni esempi pratici di come ho pensato
e poi gestito la mia sezione introduttiva della pagina.

Le tue informazioni professionali
Molto spesso vedo pagine incomplete, per non dire del tutto inadeguate, allo
scopo che la presenza su questa piattaforma si dovrebbe prefiggere:
presentare un professionista eccellente, se non addirittura “influente”, in un
determinato settore.

Aprire una pagina su LinkedIn e non curarla nei dettagli, è un po’ come andare
ad un incontro di lavoro in tuta (a meno tu non sia un trainer sportivo) o non
iniziare la propria presentazione con nome e cognome o, peggio, snobbare la
controparte restando al telefonino mentre l’avete di fronte in paziente attesa…
tutte cose che ho, peraltro, visto fare anche dal vivo.
Nel mio caso ho cercato di presentare, sia visivamente che testualmente, con
chiarezza, chi sono e di che cosa mi occupo fin dal primo accesso alla pagina
utilizzando immagini, testi e video.

Le tue immagini e video
Dedico un “paragrafetto” specifico a questo tema perché è ormai evidente a
tutti che, sui social network, le immagini ed i video la fanno da padrone per
chiarezza e semplicità di fruizione, comprensione dei contenuti, per
attrattività degli utenti e, non ultimo, per l’incidenza positiva che hanno sugli
algoritmi di valutazione e promozione della pagina.

Per questo motivo, il mio consiglio è di selezionare con cura questi
“strumenti”, di utilizzarli con frequenza e di produrne in modo autonomo e
originale. Ogni occasione è buona per creare contenuti multimediali, alle volte
basta ricordarsi di utilizzare lo smartphone per filmare un evento o per
immortalare un incontro o per registrare una intervista…

Dalla mia esperienza
Come spiegato, sin dall’inizio, questa mini-guida altro non è che una raccolta
di appunti ed esperienze che ho accumulato in parecchi anni di utilizzo per
cui, in ogni capitolo, troverete come, concretamente, ho approcciato uno
specifico tema. Dai commenti che ho ricevuto, direttamente sulla mia pagina
ma soprattutto nei messaggi privati (circa 100!), dopo la pubblicazione della
prima parte, credo di poter dire che questo approccio sarà apprezzato. La
sezione “intro” della pagina è la prima di cui viene richiesto l’inserimento delle
proprie informazioni. Io ho scelto di curarla molto attentamente essendo la
parte che si vede per prima e che, spesso, invita o meno il visitatore,
soprattutto occasionale, ad approfondire la conoscenza. Ho fatto diversi
esperimenti prima di trovare quella più efficace.

Pensiero in libertà #3: già che ci sono, in tempi di Covid19 gli spunti di lettura
credo possano interessarti, suggerisco anche il libro di Scott Galloway “ The
Four - I padroni: il DNA segreto di Amazon, Apple, Facebook e Google ”. In
questo modo avrai un quadro completo dei così detti “Big 5” che, a detta di
molti, stanno “indirizzando” l’evoluzione globale.
Cosa ho imparato nello sviluppare questa parte?

 - L’immagine in testata di pagina si può anche omettere ma non lo
 raccomando. A meno che tu non sia Richard Branson, che infatti non la
 utilizza, scegliere un’immagine appropriata fornisce subito qualche
 indizio circa l’ambito di lavoro principale. Nel mio caso ho inserito la foto
 di un mio speech che evidenzia i temi “sanità e digitale” (e sono venuto
 anche benino…).

 - L’immagine del profilo che ho scelto mi rappresenta perché sono ripreso
 nella sede aziendale in abbigliamento informale, come mio solito, e
 s’intravede anche il rendering e logo dell’azienda alle spalle (i dettagli
 contano). Un’immagine coerente con la realtà è, a mio parere, la forma
 migliore di presentarsi. Utilizzare una foto in location “amene” o in
 abbigliamento poco professionale è sconsigliabile considerato lo scopo
 della presenza sulla piattaforma.

 - Ultimo elemento rilevante della sezione introduttiva è, per me, la
 descrizione professionale che segue al nome e cognome. Ci
 sono due opzioni: puoi scegliere di indicare, semplicemente, il tuo
 ruolo utilizzando la descrizione aziendale (nel mio caso attuale Direttore
Generale e Membro del C.d.A. di Welcare Industries oppure CEO e
 Founder di Think Fwd); in alternativa, ed è la soluzione che ho scelto per
 la mia pagina, si può optare per la descrizione delle proprie
 caratteristiche professionali peculiari, a prescindere dalla posizione del
 momento. La scelta dei vocaboli deve essere ben ponderata, in modo da
 riuscire ad ottenere il risultato di descrivervi in modo chiaro e
 memorabile. Per quanto mi riguarda ho scelto le parole: #entrapreneur
 #executivemanager #startupper #speaker #opportunitieshunter che, a
 mio parere, sono esattamente l’essenza delle mie caratteristiche
 professionali. In questo modo, chi lavora con/per me o mi assegna un
 incarico sa esattamente cosa aspettarsi in termini di approccio,
 comportamento e obiettivi.
 Sottolineo, per finire, che anche scegliendo questa seconda opzione, un
 po’ più complessa da eseguire, potrete comunque descrivere il vostro
 ruolo, riportando, poco più in basso, nella sezione delle “esperienze”,
 tutti i dettagli del caso.

Pensiero in libertà #4: ho sempre pensato da quando, a circa 19 anni, ho
cominciato a lavorare e studiare all’Università, che “le aziende passano
mentre l’identità professionale resta e deve sempre essere ben definita e
riconoscibile”. Oggi, questo processo individuale, viene chiamato, dagli
“esperti”, Personal Branding (2).
 (2) Personal branding è un processo attraverso il quale, una persona definisce i punti d i forza
 (conoscenze, competenze, stile, carattere, abilità, ecc.) che la contra ddistinguono in modo
 univoco, creando un proprio marchio personale, che comunica poi nel modo che reputa più
 efficace (Wikipedia).
CONCENTRATI SUI CONTENUTI (SONO LA CHIAVE DI SUCCESSO)

Creare contenuti interessanti per te e per chi ti segue

Ottenere risultati, su LinkedIn, come nel lavoro, implica impegno e dedizione.
Tradotto, significa investire tempo per:

 - produrre contenuti interessanti e fruibili

 - produrre contenuti con frequenza

Per ambedue questi obiettivi, il percorso necessiterà tempo perché dovrai
provare, sbagliare, migliorare e, alla fine, trovare la tua “identità” personale.
Anche se non perfetto, questo percorso servirà a far capire, a coloro che
avranno la pazienza di seguirti, che ti stai impegnando, per condividere le tue
conoscenze ed esperienze, con l’obiettivo di creare valore. Questo ti
assicurerà, progressivamente, il seguito di un gruppo di professionisti di vario
livello ed estrazione, fedele e davvero interessato a te, a ciò che dici e a ciò
che fai. Non dimenticare, inoltre, che fra loro ci sarà, probabilmente, anche
chi, quando avrà bisogno di certe competenze, si ricorderà di te come
opportunità di scelta (nel caso tu stia cercando un lavoro o di migliorare la
tua posizione attuale).

Personalmente, ho trovato così molti collaboratori che, negli anni, ho inserito,
a tutti i livelli, nei vari Team che ho gestito nelle Aziende per cui ho lavorato
o nelle Start-up ho che ho fondato.
Il piano editoriale
E’ chiaro per tutti quanto sia difficile postare contenuti interessanti con
frequenza elevata, ma, organizzandoti, ti assicuro che è possibile! Se hai
lavorato bene sulla prima fase che ho descritto all’inizio della mini-guida - Il
primo passo da completare - (se non lo hai fatto interrompi la lettura di questa
parte e torna a rileggere questo fondamentale capitolo), programmare,
costruire e pubblicare la tua settimana di contenuti risulterà molto più veloce
di quanto pensi.

Il primo passo che suggerisco è quello di organizzare una scaletta degli
argomenti che vuoi approfondire in un certo periodo; basta un foglio excel con
i giorni della settimana dove inserire date e temi dei post, per cominciare,
coerenti con obiettivi e target che hai definito. Se riuscirai ad impostare,
settimanalmente con costanza, almeno un paio di contenuti originali (cioè
creati da te), e ad aggiungere a questi uno o due post legati all’attualità o a
contenuti di profili interessanti che segui e commenti (citandoli ovviamente)
ti accorgerai come, un po’ alla volta, la tua pagina risulterà molto più
professionale e rappresentativa delle tue competenze ed idee e, di
conseguenza, seguita.

Questa prima semplice operazione, molto concreta, sarà la prima prova della
tua volontà di cambiamento rispetto all’approccio a LinkedIn e la base per la
costruzione della tua nuova immagine professionale “digitale”.

Naturalmente, un vero piano editoriale è qualcosa di più complesso e
articolato di una scaletta di argomenti come quella che ti ho suggerito, ma ci
potrai arrivare, in tempi relativamente brevi, con la pratica e…seguendomi. 

La produzione costante di contenuti originali, sul medio periodo, ti farà
diventare un punto di riferimento per un numero di professionisti crescente (il
target che davvero intendi coinvolgere perché, a loro volta, sono realmente
interessati ai tuoi contenuti). In ogni caso, indipendentemente dal numero dei
tuoi “followers”, devi produrre contenuti per loro se vuoi che continuino a
seguirti e che crescano.

Pensiero in libertà #5: programmare ti consente di creare contenuti originali
accurati e lascia tempo libero per pensare a nuovi temi da trattare;
improvvisare ti permette, di essere attuale e collegato agli eventi del
momento, quindi dare la percezione che sei “sul pezzo”. Ambedue i tipi di
attività sono indispensabili per un piano editoriale efficace.

Postare con frequenza e varietà
Anche la quantità, oltre alla qualità, fa la differenza sui social network.

Ho già detto che la qualità di ciò che pubblichi è importantissima, a meno che
il tuo obiettivo non sia “0 seguaci”, ma un aspetto altrettanto importante è
ricordarsi che la quantità paga. Apparire con frequenza negli “alert” dei tuoi
follower con un post, un articolo o un video, farà sì che la loro attenzione sia
inevitabilmente attratta da ciò che pubblichi.

I post e gli articoli
LinkedIn mette a disposizione due strumenti testuali per proporre i propri
contenuti originali o per condividerne altri con i propri commenti e
considerazioni (raccomando, a questo proposito, di non condividere mai temi
trattati da altri senza inserire almeno poche righe di accompagnamento in cui
spiegate perché avete condiviso e cosa ne pensate): i post e gli articoli .
Seguendo la vostra scaletta o piano editoriale potrete pianificare la
pubblicazione di contenuti originali e cogliere l’opportunità di riproporre
contenuti interessanti sui temi che avete deciso di trattare. Questo non vuole
dire che non si possa derogare, ogni tanto, dai propri temi “strategici”,
postando news, curiosità o altro…basta non eccedere.

Per quanto riguarda, invece, le foto che utilizzerete a complemento, ho già
detto che devono essere in grado di catturare l’attenzione e sintetizzare, ad
una prima occhiata, il contenuto testuale. Io le scelgo con cura e se non
dispongo di “scatti” originali, fatti da me con lo smartphone , di solito, cerco
qualcosa di appropriato su Google o da siti che trattano il tema (evitando foto
vincolate da diritti d’autore ovviamente).

Ad ogni testo e foto è opportuno aggiungere qualche @tag (collegamento ad
altra pagina) ed #hashtag (parole chiave) che hanno il preciso scopo di
permettere una migliore indicizzazione del contenuto e di aiutare il lettore ad
approfondire il tema in modo “guidato”. Non esagerate, scegliete collegamenti
e parole chiave realmente utili allo scopo.
I video e le live
Anche per i video, come per molte altre competenze, è una questione di studio
ed allenamento. I miei primi video erano sicuramente molto meno efficaci di
quelli che faccio ora e che, fra l’altro, godono della decennale esperienza
maturata nel parlare in pubblico per lavoro. Ci sono due aspetti da
considerare:

 - la parte contenutistica: in base al messaggio che vuoi condividere, con
 le persone che ti seguono, puoi scegliere di parlare in prima persona, di
 intervistare qualcuno sul tema, puoi parlare di un prodotto, di una
 iniziativa, di un tema generale o tecnico. E’ importante che sia ben
 organizzato, seguendo una logica narrativa con “capo e coda”.

 La durata, a mio avviso, è ottimale si aggira fra i 30” e 60” massimo.

 - la parte tecnica: la prima cosa che ti consiglio e di segnarti su un “pezzo
 di carta” l’apertura, la sequenza dei temi, la chiusura ed ovviamente i
 tempi in cui restare per ogni segmento. Questo è il modo più efficace
 per non perdere il filo del discorso, senza divagazioni, e poi avere i
 riferimenti precisi per effettuare tagli e rifiniture (se vorrete). Non serve
 che tu abbia chissà quale software per il montaggio o chissà quale
 videocamera per registrare. Io tutt’ora utilizzo il mio smartphone e una
 delle tante app, anche gratuite, utili per veloci montaggi ed editing del
 video (ad esempio InShot, Imovie, Vivavideo e molte altre). Usa sempre
 un microfono esterno (non quello dello smartphone) che puoi comprare
 su Amazon anche a 20€…per iniziare va benissimo.

Per quanto riguarda la recente funzionalità delle live purtroppo al momento
sono in “lista di attesa” per poterla utilizzare essendo in fase beta e con
accesso destinato ad un numero limitato di utenti. Vi saprò dire…

Dalla mia esperienza
Riassumendo: se organizzi e pianifichi il tuo tempo, hai modo di pubblicare
con frequenza contenuti, originali e non, indirizzandoli specificatamente alle
persone che hai scelto e che ti seguono prioritariamente. Che sia un video, un
articolo, un testo, una condivisione interessante, hai molti modi per renderti
utile ed attrattivo per il tuo network e incrementarlo progressivamente.
Non ti preoccupare se parti da un numero basso di utenti e se la crescita
successiva alla tua attività non sarà esplosiva perché è importante ricordare
che LinkedIn agisce su di un pubblico più limitato di altri social network, come
Facebook e Instagram, ma infinitamente più specifico per il mondo del lavoro
qualificato (esattamente quello che ti interessa). Commetti errori e cerca di
non dimenticarli, come faccio io tutti i giorni, e non mollare alle prime
difficoltà.

Lo pensavo già da ben prima, come avrai capito, ma gli ultimi eventi legati
all’apparizione del Covid19 hanno accelerato la comprensione, da parte di
tutti, di quanto la trasformazione digitale delle professioni sia attuale e di
quale vantaggio competitivo avranno le aziende e i professionisti più preparati
in questo senso.

Pensiero in libertà #6: la preparazione di contenuti interessanti, passa anche
attraverso la costruzione di un “pannel” personale di sorgenti d’informazione
che ti consentano di raccogliere notizie, dati e pareri sui te mi da te selezionati
che poi tu possa, poi, rielaborare o su cui, semplicemente, tu possa sottoporre ,
ai lettori, il tuo pensiero. Io ho creato una lista di siti e newsletters, sui temi
di mio interesse, che giornalmente o settimanalmente leggo per trarre spunti
utili a riempire il mio piano editoriale. Ad esempio, sai che puoi utilizzare due
servizi gratuiti di Google - News e Alert - per raccogliere, grazie all’inserimento
di parole chiave, articoli e notizie? Oppure creare una lista da seguire
direttamente su LinkedIn (puoi selezionare influencer, aziende, gruppi o enti)
aggiungendo o togliendo, di volta in volta, “fonti” interessanti in uno specifico
momento o per un tema che vuoi affrontare.
CAPIRE COME STA ANDANDO
Le metriche e gli strumenti di analisi

Oggi Linkedin è il primo social network professionale, per numero utenti
e qualità dei professionisti iscritti, e può permettere di costruire una rete
di connessioni eccezionali ed estremamente produttive.
Ho scritto “può permettere” perché, come ho avuto modo di sottolineare
anche in precedenza, per ottenere dei risultati è necessario un certo
impegno nel costruire la propria identità attraverso i contenuti, ma
anche una grande attenzione nell’analizzare quello che si produce e che
risultati garantisce.
In questo capitolo proverò, sinteticamente, a raccontare come faccio a
capire se il lavoro che sto portando avanti sta funzionando e come cerco
d’imparare dagli errori, attraverso l’analisi dei dati e delle
“performances” della mia pagina.
Per la verità, parlando di analytics, LinkedIn non aiuta molto gli utenti
con i suoi attuali strumenti in quanto non fornisce un pannello di
controllo che consenta di fare delle valutazioni (se non nella versione
business). Per questo mi concentrerò su quello che è disponibile al
momento.
Sarà perché io credo molto nella capacità dei numeri di chiarire e
talvolta anticipare la comprensione degli eventi, aiutando così la presa
di decisioni, ma, a mio parere, monitorare l’andamento della pagina e
l’efficacia della propria presenza e attività personale su Linkedin è molto
importante. Interazioni, percentuale di interesse, engagement rate, sono
pochi parametri disponibili ma sicuramente utili a capire.
Come capire se un contenuto funziona
Come sottolineato, Linkedin non è particolarmente generoso nel fornire
dati ma, soprattutto, non rende semplice la loro lettura in particolare in
riferimento a confronti, serie storiche e segmentazioni. Detto ciò, le
metriche principali disponibili sono di ordine quantitativo e qualitativo:

 - i dati relativi al numero dei tuoi followers
 - i dati relativi alla tua attività sul profilo (quante, quali, quando etc)

 - i dati relativi all’efficacia in termini di engagement (commenti,
 consigli, condivisioni etc)
 - i dati demografici: profilo professionale, provenienza, professione
 e tasso di crescita delle persone che hanno interagito con i
 contenuti della pagina (per capire se hai inquadrato bene il tuo
 target).
Premetto che sono iscritto alla versione Premium da parecchio, che
raccomando, per cui, onestamente, non ricordo che dati si possono
ottenere nella versione base.
All’interno delle metriche quali-quantitative citate, qui di seguito, cerco
di evidenziare alcuni parametri (KPI’s) semplici da seguire che utilizzo
per le mie veloci analisi: quanti mi seguono, quante visualizzazioni della
pagina e dei singoli contenuti ottengo, il numero di likes ai post, il
numero di commenti ai post, l’engagement - cioè il grado d’ interazione
dell’utente ai miei post - che tiene conto delle visualizzazioni, dei click,
dei commenti, delle condivisioni.
Sono disponibili, inoltre, alcuni dati interessanti, come le parole chiave
ricercate per arrivare alla tua pagina o di tipo demografico come le
località da cui provengono i followers, quale funzione professionale
hanno, che anzianità nella posizione lavorativa all'interno di una
determinata società, da che Industry/settore provengono, le dimensioni
dell'azienda (numero di dipendenti) e qualcos’altro in ordine sparso che
si deve avere la pazienza di aggregare in funzione dei propri obiettivi ed
interessi (e del tempo disponibile…).
E’ possibile creare anche una serie di elaborazioni più “evolut e” per
mettere in relazione i vari dati o per analizzare tendenze e fare previsioni
(io le faccio su excel non uso sistemi di BI), ma ne parlerò, se mai, nella
prossima mini-guida...
Per finire, è ovviamente possibile attivare campagne a pagamento e
potrai, così, monitorare le principali metriche di misurazione della
campagna come le visualizzazioni, CPC, CTR e così via.
Al momento, per quanto mi riguarda, non avendo obiettivi di
“conversione economica” delle mie attività su LinkedIn, e preferendo
una “crescita organica” per valutare la mia strategia di contenuti e
attività in modo “pulito”, non effettuo investimenti sulla promozione.
Lavoro molto, invece, in quest’area “business” con il team aziendale per
la pianificazione dello sviluppo di company e brand awareness o progetti
specifici commerciali.

Come capire se il tuo piano editoriale funziona
Per prima cosa, devi avere un piano editoriale!

Per quanto mi riguarda, organizzo i temi della mia pagina individuando 3 o
4 macro categorie all’interno delle quali sviluppare i contenuti e
alternando gli strumenti disponibili (post testuali, articoli, immagini, video
etc). In questo modo resto più facilmente coerente con la mia strategia e
con le aspettative di chi mi segue, riuscendo anche a dosare in modo
equilibrato temi e strumenti.

Lo faccio normalmente distribuendo su un foglio excel le informazioni
elencate qui sopra e aggiornandolo settimanalmente di eventuali
contenuti di “cronaca”, temi caldi imprevisti e news dai settori che
m’interessano.

 MESE DATA GIORNO MACRO TEMA CONTENUTO STRUMENTO TITOLO HASHTAG/TAG LINK ESTERNI CONDIVISIONI POST
 TESTO +
 lunedì WELCARE IMMAGINE LEADER SEGUITO

 martedì PHARMA TESTO WELCARE

 CALALOCA O BOTTEGA
 mercoledì COVID19 VIDEO
 LIGURE O FARMAIUTO

 TESTO +
 giovedì THINK FWD COVID19
 IMMAGINE

 venerdì PHARMA INFOGRAFICA FARMAIUTO

 TESTO +
 sabato IMPRESA BOTTEGA LIGURE
 IMMAGINE

 domenica MINI-GUIDA ARTICOLO THINK FWD
Una volta fatto, settimanalmente, monitoro i risultati dell’attività svolta e
i numeri generali della pagina per capire cosa è stato apprezzato di più,
cosa mi è stato richiesto via messaggio e commenti e quali attività sono
“trend topics” per magari postare degli approfondimenti.

 Analisi Qualitativa Piano 2020
 KPI's GEN FEB MAR APR MAG GIU

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Dalla mia esperienza

In sintesi, come avrete capito, le metriche e gli strumenti di analisi, su
LinkedIn, non sono del livello di altri social network come Facebook e
Instagram o Google, ed, in attesa che vengano sviluppati, bisogna darsi
un po’ da fare per conto proprio. Nelle pagine di questo capitolo ho
cercato di dare qualche indicazione su come fare, ma ognuno può tarare
le informazioni in funzione delle sue esigenze, delle sue capacità e degli
obiettivi che si è proposto.
TIPS AND TRICKS
Aggiungo questa sezione, non prevista all’inizio del lavoro, che conterrà
qualche “trucco” pratico per ottimizzare la pagina.

Visto che diversi me l’hanno chiesto, ecco il primo trucco: semplificare
l’indirizzo della pagina.

In attesa dei prossimi capitoli potresti utilizzare un po’ del tempo che hai,
chiuso in casa, per rivedere e rinnovare il tuo profilo Linkedin cos ì come ho
descritto.

La mini-guida segue con gli ulteriori contenuti, che trovi all’inizio nell’indice,
man mano che verranno completati (un po’ di pazienza , sono a buon punto).
Scrivimi un messaggio privato qui su Linkedin con un commento su questa
parte pubblicata finora ma anche con suggerimenti circa nuovi temi che
t’interessano, richiedendo i capitoli in via di lavorazione. Te li invierò, appena
completati, del tutto gratuitamente.

Grazie per l’interessamento e se non lo hai ancora fatto chiedimi il
collegamento per essere sempre aggiornato e poter chiedere informazioni e
pareri aggiuntivi.

Marco Grespigna
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