ULSS 1 DOLOMITI INCONTRA - I giovedìdella Salute Zanzare e Zecche: rischi per la salute e stretegie di lotta - AULSS 1 Dolomiti
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ULSS 1 DOLOMITI INCONTRA I giovedì della Salute Zanzare e Zecche: rischi per la salute e stretegie di lotta Relatore: Carmela Granata Dirigente Medico UOA Malattie Infettive Belluno Belluno, 20 giugno 2019
“Ubi Ixodes morbi sunt”
Fattori determinanti l’espressività clinica Presenza di focolai epidemici • Densità delle zecche • Numero di persone morsicate dalle zecche • Numero di zecche infettate • Carica del patogeno nelle zecche • Tempo trascorso dalle zecche per il pasto NON vi è contagio interumano
Distribution of Ixodes ricinus complex ticks (Courtesy of Professor J Gray and Mr B Kaye)
Patogeni trasmessi da zecche Ixodes ricinus • TBE • Lyme • Anaplasma fagocytophilum • Rickettsiosi • Babesie Rhiphicephalus sanguineus • Ricketsie (R.conori) • Babesia canis
IXODES RICINUS
Ospiti di Ixodes ricinus Più di 100 specie di mammiferi, rettili, uccelli
Cambiamenti climatici? • numerose testimonianze di rilievi di Ixodes ricinus sopra i 1000 metri • è stato calcolato che un aumento di 0.6°C corrisponde ad uno shift in altezza di 100 metri
La zecca sceglie con cura la zona dove attaccarsi, predilige le zone calde. In media impiega fino a 24 ore prima di trovare la zona più appropriata: sangue.
Prima di mordere la zecca secerne una sostanza anestetica
La zecca immette la saliva contenente anche sostanze antinfiammatorie che ulteriormente attenuano la percezione del morso.
Dopo la penetrazione la zecca secerne una sostanza cementante che aumenta l’adesione (oltre alle caratteristiche dell’apparato buccale)
La zecca succhia il sangue e rigurgita immettendo, se infetta, i germi patogeni. Il tempo medio per consumare il pasto può essere di 48-72 ore. (Può variare da maschio a femmina e da stadio a stadio)
La zecca dopo aver consumato il pasto aumenta grandemente di peso (fino a 200 volte). A fine pasto si stacca. Oltre 1/3 dei pazienti non riferisce morso di zecca. Può permanere sul corpo dell’ospite fino a 10 giorni.
Le malattie trasmesse da zecche nel territorio veneto: Borreliosi e TBE
TBE-Virus Famiglia flaviviridae Genere flavivirus Sottotipi FAR EASTERN (RSSE) SIBERIAN (WEST SIBERIAN) WESTERN EUROPEAN (CEE) Classificazione di HEINZ (2000)
TIPOLOGIA PAZIENTI PER FASCE D’ETÁ
DISTRIBUZIONE STAGIONALE DEI CASI DI TBE
CASI CON MORSO DI ZECCA ACCERTATO morso non accertato 44% 56% morso accertato In circa il 40 % dei casi di malattia trasmessa da zecca non viene riferito in anamnesi il morso
MALATTIA DA TBEV Patogenesi TBE virus fegato, milza, midollo osseo, I fase linfonodi viremica seconda replicazione linfonodi regionali II fase viremica prima replicazione Sistema Nervoso Centrale
MALATTIA DA TBEV Clinica Nel 70-90 % dei casi l’infezione decorre in modo asintomatico (diagnosi solo sierologica) Nel rimanente 10-30 % dei casi, dopo periodo di incubazione variabile da 2 a 28 giorni, insorge malattia clinicamente evidente Espressione più tipica è caratterizzata da decorso febbrile difasico
MALATTIA DA TBEV Clinica I FASE iperpiressia con cefalea, sintomi similinfluenzali (astenia, brividi, mialgie e/o artralgie). 1-8 gg raramente sintomi respiratori (faringodinia, rinite, tosse catarrale) sintomi gastroenterici (nausea, vomito, diarrea) sintomi neurologici (iperestesia e/o parestesie localizzate) PERIODO DI APPARENTE BENESSERE 1-20 gg II iperpiressia elevata con intensa cefalea, quadro di FASE meningite o meningoencefalite più rari meningoencefalomielite meningoencefaloradicolite
MALATTIA DA TBEV Clinica In circa 1/3 dei casi la malattia si arresta alla prima fase FORME SIMILINFLUENZALI o ABORTIVE ESITO LETALE NELL’ 1-2 % DEI CASI In bambini e giovani adulti decorso generalmente mite
MALATTIA DA TBEV Diagnosi dati anamnestici recente puntura di zecca dati epidemiologici soggiorno in aree endemiche dati clinici dati laboratoristici iniziale leucopenia e/o piastrinopenia, in fase successiva possibile leucocitosi neutrofila e alterazione indici di flogosi sierologia coltura su sangue (molto indaginosa) biologia molecolare
MALATTIA DI LYME • La ‘malattia di Lyme’ è la più frequente infezione trasmessa da zecche nell’Emisfero Settentrionale (Canada, USA, Europa, Asia). • Causata da una spirocheta (Borrelia burgdorferi sensu lato) trasmessa da zecche del genere Ixodes (I.ricinus in Europa; I.persulcatus in Asia; I.scapularis e I. pacificus in USA). Malattia sistemica con possibile interessamento di cute, articolazioni, sistema nervoso, cuore e, in minor misura, occhi, rene e fegato.
M. DI LYME IN ITALIA • In Italia è frequente nei territori dell’arco alpino e dell’appennino Tosco- emiliano. • Zone endemiche sono considerate le regioni Italiane nord orientali ed alcune zone dell’ alto Adriatico.
LB in Italy In Italia, LB è stata diagnosticata nell’uomo per la prima volta nel 1983 in Liguria e riportata in seguito in quasi tutte le regioni italiane. Il nord-est è riconosciuto come area endemica per LB e ospita più del 90% dei casi umani di tutto il paese.
MALATTIA DI LYME A BELLUNO Prima notifica di M. di Lyme a Belluno nel 1992, ma nei primi anni ‘80 casi compatibili con Borreliosi
me a d i Ly la t ti a Ma l lu n o en z a e B 20 anni di e s pe r i Granata C., Guzzo F., Mondardini V., Francavilla E. U.O. Malattie Infettive - Ospedale ‘S. Martino’ - BELLUNO
Borrelia burgdorferi sensu lato complex LB in Europa - B. burgdorferi sensu stricto (s.s.) - B. afzelii - B. garinii - B. valaisiana - B. lusitaniae - B. bissetti - B. spielmanii - B. bavariensis - ceppi correlati a - B. carolinensis
Borrelia genospecies nel nord est B.burgdorferi B.lusitaniae 0,5% 17,9% B.afzelii 52,4% B.valaisiana 20,3% B.garinii 21,2%
EZIOLOGIA • La trasmissione della spirocheta si verifica nel momento del pasto di sangue, attraverso il rigurgito di saliva infetta da parte della zecca • Più raramente tramite feci infette depositate dalla zecca su cute lesa • La zecca può trasmettere l’infezione in tutti i suoi stadi di sviluppo, di fatto sono implicate essenzialmente le ninfe ed in misura minore gli adulti, raramente le larve • La trasmissione, di solito, non si verifica nelle prime 24 dal pasto di sangue • Il morso generalmente NON è doloroso e può facilmente passare inosservato • Le ninfe sono molto piccole (meno di 2mm) e difficili da vedere, si alimentano durante i mesi primaverili-estivi • Le zecche adulte sono molto più grandi e vi possono essere molte più probabilità di essere notate e rimosse prima che abbiano avuto il tempo di trasmettere batteri.
MALATTIA DI LYME manifestazioni manifestazioni lesioni locali precoci tardive disseminate
CLINICA MANIFESTAZIONI MANIFESTAZIONI PRECOCI TARDIVE •localizzate compaiono da 3 • compaiono a distanza di anni dal giorni a 3-4 settimane dopo morso di zecca il morso di zecca • disseminate compaiono da • non sono necessariamente precedute poche settimane ad 1 anno da manifestazioni precoci dopo l’infezione L’incidenza d’infezione dopo morso di zecca infetta da borrelia è del 10%. Di questi il 95% resta asintomatico con evidenza sierologica.
FORME CLINICHE
MANIFESTAZIONI CUTANEE PRECOCI TARDIVE • ERITEMA MIGRANTE • ACRODERMATITE • LINFOCITOMA CUTANEO
ERITEMA MIGRANTE • lesione più frequente (60-80 % casi) • generalmente nella sede del morso di zecca • compare mediamente dopo 7-10 giorni dal morso (possibile comparsa da 3 giorni fino a 3-4 settimane) • talvolta con linfoadenopatia satellite • in circa 20 % dei casi associato a sintomi generali aspecifici di tipo similinfluenzale: astenia, cefalea, febbre, artralgie, mialgie
ERITEMI MIGRANTI MULTIPLI
ERITEMI MIGRANTI MULTIPLI • espressione di disseminazione precoce dell’infezione • osservati nel 10 - 20 % dei casi • lesioni più piccole e con aspetto più omogeneo rispetto alla lesione primaria
LINFOCITOMA CUTANEO
LINFOCITOMA CUTANEO • abbastanza raro • solitamente al lobo auricolare (bambini), alla regione mammaria o allo scroto (adulti) • lesione generalmente solitaria, indolente, nodulare emisferica, colore rosso violaceo, consistenza molle o gommosa, talora si ulcera • raramente diversi piccoli noduli che tendono a confluire • rimane stazionario a lungo prima di regredire • possono associarsi sintomi extracutanei: meningiti, artriti, neuriti craniche • istologia: denso infiltrato di linfociti, talora con cellule B atipiche
ACRODERMATITE ATROFICA
Acro d er m atite
Acro d er m atite
ACRODERMATITE CRONICA ATROFICA • compare dopo anni dalla infezione, più frequentemente sulla superficie estensoria delle estremità • lenta e progressiva comparsa di atrofia dermo-epidermica: riduzione del tessuto sottocutaneo, cute finemente pieghettata quasi brillante • possibile indurimento cutaneo sulle prominenze ossee • può associarsi a sintomi extracutanei, in genere polineuropatia
ARTRITE ACUTA • si manifesta dopo settimane o mesi dall’infezione • generalmente mono o oligoarticolare • La sede più caratteristica è il ginocchio • in genere con limitato deficit funzionale nonostante la notevole tumefazione • scarsi segni infiammatori cutanei (assenza di iperemia) • in Europa non molto frequente; • in USA è la manifestazione più frequente
ARTRITE CRONICA • compare a distanza di anni • mono od oligoarticolare, interessa le grandi articolazioni • remittente o persistente • raramente con erosione della cartilagine o dell’osso, in pochi casi con tendinite ed entesite • generalmente si ‘spegne’ dopo alcuni anni, lasciando però danni residui nei casi più gravi • sostenuta in parte dalla persistenza dell’infezione attiva ed in parte da meccanismi di tipo reattivo (autoimmunitario?) • ipotizzata predisposizione genetica specie per le forme resistenti al trattamento antibiotico (HLA-DR2 o DR4)
MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE PRECOCI TARDIVE • MENINGITE LINFOCITARIA • ENCEFALITE • ENCEFALOMIELITE PROGRESSIVA • NEURITE CRANICA • MENINGOENCEFALITE • RADICOLONEURITE • POLINEUROPATIA ASSONALE PERIFERICA • NEURITE OTTICA
MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE PRECOCI • più spesso a carico del 7° (n.faciale) paralisi palpebrale, deviazione rima buccale, parestesie emiviso • talora a carico del 3°, 4° o 6° diplopia • oppure dell’ 8° otalgia, vertigini, faringodinia
NEUROBORRELIOSI CRONICA Molto rara •Paraparesi e tetraparesi spastica •Polineuropatia sensoriale •Depressione •Perdita della memoria
MANIFESTAZIONI CARDIACHE PRECOCI TARDIVE • BLOCCO A-V (I-III) • CARDIOMIOPATIA DILATATIVA • MIOCARDITE • PERICARDITE
MANIFESTAZIONI OCULARI Precoci Tardive • UVEITE •NEURITE OTTICA • VITREITE • CHERATITE
DIAGNOSI - 1 • dati anamnestici recente puntura di zecca (nel 30-40% non riferito morso da zecca) • dati epidemiologici soggiorno in aree endemiche • dati clinici
DIAGNOSI - 2
SIEROLOGIA • solo alcuni antigeni sono specifici, molti presentano cross-reattività nell’ambito del genere, della famiglia, di altri batteri o con antigeni dell’ospite • in Europa problemi di sensibilità per la notevole eterogeneità di genospecie in causa • anticorpi specifici compaiono solo dopo le prime 4-6 settimane di infezione : nelle fasi precoci di malattia generalmente la sierologia risulta negativa. • sensibilità maggiore nell’acrodermatite, nelle artriti e nelle forme di neuroborreliosi • non determina immunità protettiva l’infezione può essere contratta più volte nel corso della vita
SIEROLOGIA
MALATTIE TRASMESSE DA ZANZARE Attività patogena • Diretta (ectoparassitaria) • Vettore
Attività ectoparassitaria
Malattie trasmesse da zanzare Chicungunya Aedes albopictus (tigre) Dengue “ Zika West-Nile C.pipiens (Culex) Usutu “ Encefalite giapponese Culex
CHICUNGUNYA: epidemiologia A. albopictus Aedes albopictus colonizza arrivato a Genova tutta l’Italia Italia, 1990 1990 CHIKV Importato da Kerala, India 21 Giugno 2007
CLINICA Incubazione: 2 – 4 giorni circa. Andamento difasico. • Nella prima fase, che dura da 6 a 10 giorni, si hanno febbre, cefalea e importanti artralgie, che limitano molto i movimenti: i pazienti tendono a rimanere assolutamente immobili, in posizione antalgica per severe artralgje. (dialetto makondè Tanzania: camminare curvo) La febbre si risolve dopo 4 giorni. • La seconda fase di 2 – 3 giorni è caratterizzata dalla comparsa di un esantema maculo-papuloso pruriginoso su tutto il corpo e dalla ricomparsa della febbre.
DENGUE: epidemiologia Latidudini comprese tra 35°N e 35°S
Clinica FEBBRE DENGUE CLASSICA Incubazione: 3-8 giorni Esordio improvviso con febbre elevata, cefalea, dolore retro-orbitale, brividi, dolori muscolari e ossei generalizzati intensi, iniezione congiuntivale Febbre elevata per 4-5 gg Rash cutaneo maculopapuloso (può essere presente nelle prime 24-48 ore o comparire tra la terza e la quinta giornata) morbilliforme inizia al tronco e si estende agli arti e volto + prurito
Clinica FEBBRE DENGUE CLASSICA Altri sintomi: nausea, vomito, astenia marcata, iperestesia cutanea, sintomi respiratori Esami laboratorio: leucopenia (linfocitosi relativa) La febbre tende a scomparire in 4 giornata per crisi o rapida lisi. Convalescenza prolungata per il persistere di mialgie e astenia profonda. Decorso favorevole, durata in genere 8-10 gg
FEBBRE DENGUE EMORRAGICA Importante causa di mortalità specialmente infantile nel Sud-Est asiatico. Patogensi: mediata immunologicamente a opera di infezioni sequenziali di 2 differenti sierotipi virali 2 fasi: sintomi iniziali uguali alla forma classica. Dopo alcuni giorni in coincidenza caduta febbre peggioramento repentino delle condizioni generali: ipotensione, tachicardia, cianosi, manifestazioni emorragiche (petecchie, melena) Esami : CID, emoconcentrazione, ipovolemia, acidosi. Decorso infausto nell’1-20% specie se bambini piccoli
ZIKA VIRUS
Trasmissione • Puntura di zanzara infetta • Materno-fetale • Intrauterina • Perinatale • Transmission sessuale da una persona infetta al proprio partner • Esposizione di laboratorio • Probabile: transfusione di sangue, trapianto di tessuti organi. and breast feeding
CLINICA Incubatione: 3 - 14 gioni Viremia da qualche giorno a 1 settimana (In molte gravide si puo` avere persistenza di viremia piu` del previsto Virus rimane nel liquido seminale e nelle urine piu` a lungo che nel sangue). SINTOMI: molte forme asintomatiche insorgenza acuta di febbre rash maculop-papuloso artralgie congiuntivite mialgia cefalea
Zika virus in gravidanza • Zika virus puo` essere trasmesso al feto durante la gravidanza o al neonato durante il parto • L`infezione da Zika virus in gravidanza e` causa di microcefalia e di altri deficit cerebrali • Possono anche aversi alterazioni oculari, disturbi uditivi, rallentamento della crescita, aborti.
Donne in gravidanza • Si sconsiglia di viaggiare in zone endemiche per Zika. • Se devono viaggiare in zone a rischio, raccomandare alle pazienti in stato di gravidanza di proteggersi dalle punture di zanzara e adottare misure per impedire la trasmissione sessuale durante e dopo il viaggio
WEST- NILE (80% dei casi asintomatica) Forme simil-influenzali (WNF) febbre, cefalea, artromialgie, talora rash cutaneo Forma neuroinvasiva (WNND) inferiore 1% dei casi Come meningite, encefalite, paralisi flaccide. Sono colpiti prevalentemente soggetti anziani
USUTU VIRUS Virus Usutu, un altro flavivirus dello stesso gruppo antigenico del WNV Vettori: zanzare, in particolare genere Culex (Culex pipiens) Serbatoio: uccelli selvatici Può causare mortalità di massa negli uccelli (Austria 2001) Malattia nell’uomo: due casi di encefalite riportati in individui immunodepressi (Pecorari et al. 2009, Cavrini et al. 2009)
Conclusioni Occorre puntare l’attenzione su forme febbrili o meningitiche in pazienti che risiedono o sono stati in aree a rischio. La negatività anamnestica del morso di zecca o punture di zanzara non escludono la malattia. Le forme febbrili estive richiedono maggiore attenzione sia da parte del medico, ma anche del malato : L’influenza non è una malattia estiva!
Per un turismo consapevole e sicuro……. …necessita di informazioni adeguate!
Grazie per l'attenzione! Il presente materiale è disponibile www.ulssfeltre.veneto.it on line nel sito: www.aulss1.veneto.it Nella voce: cittadini Pagina: i mercoledì della salute
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