I GIORNI E LE OPERE 45 - MEMORIE PER GLI AMICI DEL MUSEO - Fondazione Vincenzo Agnesi

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I GIORNI E LE OPERE 45 - MEMORIE PER GLI AMICI DEL MUSEO - Fondazione Vincenzo Agnesi
I GIORNI
   E LE OPERE
M EMORIE PER GLI A MICI DEL M USEO

               45
I GIORNI E LE OPERE 45 - MEMORIE PER GLI AMICI DEL MUSEO - Fondazione Vincenzo Agnesi
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                                      Lettera della Direzione

                                                 4
                                         L’Olio del Museo

                                                    7
                                        Il filo della memoria

                                                14
                             Alla scoperta della cultura della pasta e
                         dei suoi mille gusti andando in giro per l’Italia

                                                18
                                    Rossa o bianca la carne è...

                                                 20
                                       La serietà della fatuità

                                                23
                                           Le poesie di...

                                                33
                                   Bandi di concorso 2018/2019

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                             Fototeca e archivio iconografico del Museo
I GIORNI E LE OPERE 45 - MEMORIE PER GLI AMICI DEL MUSEO - Fondazione Vincenzo Agnesi
Roma, 20 Giugno 2019

      Carissimi Amici del Museo,

in copertina un doveroso ed affettuoso omaggio al Maestro Nicola Sgrò, scom-
parso da pochi mesi, amico carissimo, da sempre vicino a tutte le attività cul-
turali del Museo.
A Lui, direttore d’orchestra, giurista, uomo di immensa cultura, grande viva-
cità intellettuale e gentilezza d’altri tempi, dedichiamo questo numero della
Rivista anche pubblicando la seconda parte del Suo appassionato articolo che
racconta la storia del Teatro Comunale Francesco Cilèa di Reggio Calabria.
Ciao Nicola.

Buona lettura

                                La Direzione

Avv. Giuseppe Giarmoleo                            Dott.ssa Amelia Giarmoleo

VIA FLAMINIA, 141- angolo PIAZZALE DELLE BELLE ARTI - 00196 ROMA
                 Tel. 06 6991119 / 6991120 FAX 06 6991109
     E-mail: presidenza@museodellapasta.191.it www.museodellapasta.it

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Per informazioni sulle condizioni di vendita
       dell’ OLIO DEL MUSEO ® :
 e-mail: oliodelmuseo@museodellapasta.it
        Tel. 06.6991119 - 06.6991120

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GLI AMICI DEL MUSEO CI SCRIVONO...

      ...E NOI PUBBLICHIAMO

                       CORNUCOPIA CON PASTA
                    (modello depositato nel nostro museo)

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IL FILO DELLA MEMORIA
           IL Teatro Comunale F. Cilèa dal 1946 agli anni ‘70
                           (seconda parte)

G     li impegni scolastici mi costrinsero
      a trascurare le stagioni liriche degli
anni ’50 che furono segnate da avveni-
                                                    zione del capolavoro rossiniano va riferito
                                                    un episodio che tenne banco in tutti i sa-
                                                    lotti cittadini. Interprete di Rosina era la
menti memorabili.                                   bella cantante Anna Faraone, che si legò di
Frequentavo la Scuola Media “Spanò Bo-              affettuosa amicizia con un giovane e sim-
lani” e, a causa della limitata disponibilità       patico giornalista, Franco Cipriani, consi-
dei locali, le lezioni si tenevano nel po-          derato un eroe della cultura essendo riusci-
meriggio. La mattina frequentavo il Liceo           to a far trasmettere per radio le esecuzioni
Musicale per cui la sera dovevo dedicarla           del nostro Teatro.
a fare i compiti.                                   I due giovani si fidanzarono e si parlò a
Mi confortava la possibilità di ascoltare,          lungo, in tutta la città, del bellissimo anel-
dalle scale dell’Istituto, quanto si poteva         lo che Franco aveva messo al dito della
sentire durante le prove. I miei compagni           giovane. La vicenda non fu coronata dal
del Liceo Musicale (Franco Corsaro – stu-           classico “lieto fine”; ma avendo conosciu-
diava il clarinetto ed il pianoforte; Lilia-        to, stimato ed apprezzato come amico ge-
na Chillè – dotata di una splendida voce            neroso ed affettuoso, grande comunicato-
di mezzosoprano; Peppe Agelao, Alberto              re, persona di vasta e profonda cultura non
Pignatelli, Antonio Papisca – studenti di           soltanto musicale, il commendator Franco
violino… per ricordarne solo alcuni) mi             Cipriani, non credo che la vicenda abbia
riferivano le prodezze canore di Mario Fi-          lasciato, in lui e nella sua famiglia, qual-
lippeschi e Tito Gobbi in Rigoletto; Mario          che rimpianto.
del Monaco e Boris Christoff in Bohème,             Nel 1951 Maria Callas fu protagonista di
Gino Bechi e Cesare Valletti acclamati in-          Aida avendo al sua fianco il tenore Josè
terpreti del Barbiere di Siviglia.                  Soler ed il baritono Antonio Manca-Serra,
A proposito di questa indimenticabile edi-          non ebbi la fortuna di assistere all’esecu-
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zione dell’opera ma mi consolai guardan-              A Messina ebbi la fortuna di farmi “adot-
do le splendide foto di scena che il foto-            tare”, oltre che dal Maestro Contilli, dal
grafo Edmondo Mavilla esponeva nella                  grande giurista e musicologo Salvatore
bacheca del suo studio su corso Garibaldi,            Pugliatti, Rettore dell’Università che, in-
vicino al Teatro.                                     segnando Storia della Musica nella Facol-
Nel corso della stagione fu allestita l’Adriana       tà di Lettere mi vedeva sempre accanto a
Lecouvreur nell’anniversario della morte              sé non soltanto in occasione dei concerti
del Maestro, protagonista Maria Caniglia.             domenicali (sedevo in sala accanto a lui
L’esecuzione è stata trasmessa per radio              ed al Maestro Contilli) ma anche nel corso
e, mi riferiva il Comm. Paolo Montesa-                delle lezioni-audizioni e degli esami (alle
no che la celebre artista era molto felice            belle studentesse faceva intendere che mi
di interpretare un personaggio, a lei molto           trovavo lì come suo…assistente!) e qual-
caro, nella terra di origine del suo “creato-         che anno dopo, conseguita nel 1955 la
re”; quanto alla radio in diretta la grande           maturità classica, sarei stato suo studente
cantante diceva di sentirsi particolarmente           nella Facoltà di Giurisprudenza, dove il
impegnata in quanto “attraverso la radio              Magnifico era da anni il prestigioso Mae-
mi ascolta tutto il mondo”. Riferisco let-            stro di Diritto Civile.
teralmente quanto dettomi dall’indimen-               Intanto, sul finire degli anni ’50, il Teatro
ticabile straordinario imprenditore che,              Comunale venne chiuso per il restauro ra-
per decenni, insieme al fratello Francesco,           dicale dell’assetto dei palchi e della sala
tenne alto il livello delle manifestazioni            e venne riaperto nel 1964 completamente
teatrali nella nostra città.                          rinnovato anche negli impianti tecnici di
Vi è un altro impedimento che non mi ha               palcoscenico.
consentito di seguire le stagioni liriche de-         In quella stagione lirica si fece apprezzare
gli anni ’50. Cominciando a frequentare la            come interprete di Pinkerton in Butterfly
IV ginnasiale l’impegno scolastico si spo-            un giovane tenore: Luciano Pavarotti. Le
stava nella mattinata.                                opere in cartellone, oltre Madama Butter-
Ed allora seguii il consiglio di Alberto Pi-          fly, La Bohème e Il trovatore. Nel febbraio
gnatelli che l’anno precedente si era tra-            del 1964 ero stato a Milano a dirigere un
sferito come studente di violino all’Istitu-          concerto sinfonico nell’ Auditorium del
to Musicale Pareggiato Arcangelo Corelli              Conservatorio che veniva utilizzato dalla
di Messina.                                           RaiTv per i concerti pubblici ; in program-
Cominciai così a viaggiare sulle navi tra-            ma l’Ouverture Egmont di Beethoven e la
ghetto per sei giorni la settimana (la do-            2° Sinfonia di Brahms.
menica pomeriggio si tenevano i concerti              Gli appassionati del teatro lirico, tra i quali
della Filarmonica Laudamo nel salone del              l’ingegner Menichini (grande ammiratore
Teatro Vittorio Emanuele dove aveva sede              di Pavarotti) mi chiedevano di dedicarmi
l’Istituto) per seguire le lezioni di Compo-          anche alla direzione di opere liriche ma,
sizioni del prestigioso Maestro Gino Con-             considerando la complessità dell’impegno,
tilli (Roma 1097- Genova 1977) direttore              mi sono giustificato con la necessità di
dell’ Istituto.                                       approfondire la mia esperienza nel setto-

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re sinfonico prima di affrontare i problemi          te” e che poteva aver abbreviato a guisa di
(anche organizzativi) del palcoscenico.              “nome d’arte”.
Seguii più da vicino la stagione lirica del          Chiesi notizie sulle prove e mi recai in te-
1965 che vide sul palcoscenico del Cilèa             atro dove avevo la certezza di incontrare
gli allestimenti di Tosca, Cavalleria Rusti-         la persona che a Salisburgo, dopo la pro-
cana – Pagliacci, e Il barbiere di Siviglia.         va sul podio che serviva alla commissione
Promossa dal Comune con la collabora-                per saggiare a fondo le nostre qualità pro-
zione della gestione del Teatro (la SAR              fessionali e dividere gli “studenti” effettivi
dei Fratelli Montesano e dell’ing. Meni-             in due gruppi (gruppo A, i più…maturi;
chini) la stagione lirica era affidata, sotto        gruppo B, quelli che avevano da colmare
il profilo artistico-organizzativo alle cure         qualche lacuna) e conosciuto l’esito posi-
del comm. Fabio Ronchi. Un anziano si-               tivo dell’esame (entrambi eravamo stati
gnore di Este che in gioventù era stato ar-          ammessi nel gruppo A) ebbe l’amabile le-
tista lirico di un certo prestigio: baritono,        altà e sincerità di dirmi che sul podio ave-
aveva esordito come interprete wagneria-             vo dimostrato di essere (riferisco letteral-
no ed aveva cantato anche in ruoli di ope-           mente) “il migliore di tutti noi”.
re moderne e contemporanee tra le quali              L’affettuosità di Tonino si spinse fino a vo-
un’opera del Maestro cosentino Maurizio              lermi presentare l’impresario della stagio-
Quintieri.                                           ne lirica commendator Fabio Ronchi per
Scorrendo il manifesto della stagione lessi          chiedergli di impegnarmi come direttore
tra i maestri collaboratori il nome di Toni-         d’orchestra nelle stagioni da lui organiz-
no Pardo ed ebbi un sospetto.                        zate.
Nel 1959, a Salisburgo, ammesso a segui-             Approfittando delle pause pranzo insieme
re il Master per direttori d’orchestra istitu-       a Tonino ci recammo presso un ristorante,
ito da Herbert von Karajan e reso celebre            a due passi dal teatro, dove eravamo certi
e prestigioso dalle lezioni speciali che il          di incontrare il personaggio.
grande Maestro dedicava ai giovani “col-             Feci subito esperienza del suo carattere
leghi”, incontrai , tra gli allievi effettivi,       burbero: si rifiutò di stringermi la mano
due italiani: il maestro Enrico Correggia            perché, mi disse, se le era appena lavate
di Torino ed un giovane siciliano di Trapa-          per accingersi a pranzare; se ci tenevo po-
ni, il maestro Antonino Pappalardo.                  tevo sedermi e mi avrebbe dato ascolto fin
Con Enrico e Tonino, legati da sincera               quando il cameriere non lo avrebbe servi-
amicizia e dai comuni interessi culturali            to.
e professionali, abbiamo condiviso innu-             Mi sottopose ad un interrogatorio serrato
merevoli iniziative artistiche sulle quali si        chiedendo dei miei studi e dell’esperienza
potrebbero scrivere alcuni libri.                    che avessi fatto in teatro; alla mia rispo-
Ma torniamo alla stagione lirica 1965.               sta negativa fece una smorfia temperata,
Leggendo il nome di Tonino Pardo pen-                peraltro, dall’intervento di Tonino che,
sai che poteva trattarsi del mio amico il            garantendo sulle mie qualità musicali e di-
cui cognome, avevo intuito a Salisburgo,             rettoriali, si impegnava a mettermi al cor-
egli stesso riteneva piuttosto “ingombran-           rente delle procedure organizzative (prove

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di sala, prove in palcoscenico, prove d’in-          zione musicale che lo vedevano già docen-
sieme, col coro, in costume, ecc.). Mentre           te di Lettura della Partitura al Conservato-
parlava ed ascoltava continuava a strofina-          rio “Vincenzo Bellini” di Palermo e, da lì a
re con il tovagliolo i bicchieri e le posate         qualche anno, direttore del Conservatorio
di cui si sarebbe servito durante il pranzo;         Antonio Scontrino di Trapani.
la qual cosa la dice lunga sulla meticolosi-         La stagione 1966 fu preparata con partico-
tà del personaggio che, quando si degnava            lare cura.
di accettare l’invito a pranzo a casa mia,           Il comm. Ronchi si fiondò a Reggio e mi
mia madre era sempre sulle spine temendo             volle al suo fianco in tutti i momenti orga-
di incorrere in qualche rimprovero.                  nizzativi. Fra i più faticosi : la stampa dei
Era tale la franchezza di questa persona             manifesti e dei programmi di sala.
straordinaria che non esitava a esprimere            La meticolosità, pignoleria, cura dei par-
il suo pensiero con la massima sincerità di          ticolari quasi maniacale del mio Mentore
fronte a chicchessia.                                mettevano a dura prova la mia resistenza
Volle ascoltare la registrazione del mio             fisica; ma nulla poteva piegare il dinami-
concerto radiofonico, e si sbilanciò a dir-          smo dell’anziano (allora settantenne) che,
mi che non sarebbe mancata l’occasione               appassionato della bella musica e della sua
per mettermi alla prova.                             professione, non risparmiava energie nel
Nel corso dell’estate, in previsione delle           volere sempre il meglio e ad ogni costo.
manifestazioni per il Premio Ibico, venne            Le opere in cartellone: Rigoletto (protagoni-
in città e mi fece chiamare dall’avv. Calar-         sta Piero Cappuccilli) Adriana Lecouvreur
co, Presidente dell’Azienda di Soggiorno.            (con Floriana Cavalli, molto amica, si di-
Mi disse di aver preparato un progetto, nel          ceva, del presidente Gronchi, quasi omoni-
quale figurava il mio nome come direttore            mo dell’impresario), La traviata, con una
d’orchestra, per una serata di balletti clas-        compagnia di giovani artisti: Nerina santi-
sici da tenersi in occasione della consegna          ni, Angelo Marchiandi, Franco Piva; il più
dei premi, a condizione che il Ministero             giovane dei collaboratori all’allestimento
avesse dato i contributi.                            stava sul podio (28 anni).
Aveva fatto stampare perfino i programmi             L’esito delle due rappresentazioni fu entu-
con il mio nome, ma, senza le sovvenzioni            siasmante grazie alla fiducia, all’affetto ed
ministeriali, non se ne fece nulla.                  all’entusiasmo dei concittadini.
Qualche mese dopo ritornò per organizzare            Fabio Ronchi seguiva le richieste di bi-
la stagione lirica da tenersi a dicembre (fu         glietti al botteghino e, non ancora conclu-
poi rinviata a marzo dell’anno successivo)           se le prove del debutto, venne ad annun-
e, in varie occasioni, mi mise alla prova al         ciarmi che si cominciavano a vendere i
pianoforte e fece venire il maestro Pappa-           biglietti per la replica in quanto la “prima”
lardo perché mi informasse, in sua presen-           segnava già il tutto esaurito.
za, delle difficoltà artistico-organizzative         Una vera sorpresa perché la stagione pre-
dell’esecuzione musicale in teatro.                  cedente aveva registrato un insuccesso di
Cosa che Tonino fece ben volentieri con              pubblico: la replica di Cavalleria-Pagliacci
competenza, affetto fraterno e la prepara-           vide il teatro quasi vuoto e l’impresario

                                                10
che, negli accordi di collaborazione con il          Io stesso non mi proposi come diretto-
Comune e con la SAR si era riservato l’in-           re avendo capito che il provincialismo di
casso a copertura delle spese di organizza-          certi politici avrebbe considerato con per-
zione, rischiò di non guadagnare nulla o,            plessità la presenza di un giovane direttore
peggio, di rimetterci una somma conside-             “locale” (nemo propheta…) che avrebbe
revole.                                              potuto “sminuire” l’importanza delle ma-
Nel corso delle prove avvenne un episodio            nifestazioni.
inconsueto. Il grande impresario chiese              Ma, quasi a compensarmi di questa “delu-
umilmente al giovane direttore di aiutarlo           sione”, il comm. Ronchi mi invitò a diri-
a realizzare un sogno.                               gere in occasione del Festival dell’ Opera
E qui, l’appassionato della bella musica             Italiana a Freiburg im Breisgau.
sopraffece l’inflessibile organizzatore.             In questa occasione la città appariva tap-
Durante la lettura al pianoforte mi chiede-          pezzata di manifesti tricolore che annun-
va delucidazioni sul linguaggio gestuale             ziavano l’evento.
del direttore e mi confessò che aveva sem-           Confesso che mi sentii orgoglioso di es-
pre sognato di salire sul podio. Al che mi           sere italiano in un Paese, la Germania,
misi al pianoforte per istruirlo sul modo            che in quel periodo era invaso dai nostri
di “guidare” una esecuzione. Mi fu molto             emigranti in cerca di lavoro. L’imponente
grato ma ebbe grande ritegno nel chieder-            richiesta di biglietti fece spostare la sede
mi di sacrificare qualche momento delle              delle rappresentazioni: dallo Stadthea-
prove per… sostituirmi sul podio.                    ter capace di poco più di mille posti ,alla
Sapeva bene che le prove non bastano mai             Stadthalle che, costruita dal regime nazista
e che il lavoro dei professori d’orchestra           per le “adunate oceaniche”, poteva ospita-
costa caro… ma si fece umile e mi chiese             re oltre cinquemila spettatori.
di ritagliargli il tempo necessario per diri-        L’anno successivo (1967) fui impegna-
gere il meraviglioso preludio del 3° atto di         to nella concertazione e direzione di due
Traviata.                                            opere: Lucia di Lammermoor e l’Elisir
Cosa che feci ben volentieri e l’esperi-             d’amore.
mento ebbe luogo tra gli applausi di quan-           L’accoppiata dei due capolavori doni-
ti erano presenti. L’orchestra seguiva la            zettiani era un banco di prova temibile:
gestualità (anarchica ma “espressiva”)               mi impegnai a fondo per non deludere le
dell’improvvisato direttore ma non per-              aspettative che erano maturate nella sta-
deva d’occhio il sottoscritto che, seduto            gione precedente.
in prima fila (dietro il podio) muoveva la           Splendido il cast: Giuseppe Campora,
mano quasi distrattamente.                           Anna Maccianti, Afro Poli, Salvatore Ca-
All’inizio dell’estate, anche per il mio in-         tania in Lucia, e gli stessi protagonisti, ol-
tervento, il Comune di Palmi si avvalse              tre Alfredo Colella- Dulcamara- in Elisir.
della collaborazione di Ronchi per l’al-             L’esecuzione di Lucia fu accolta con gran-
lestimento di Adriana e l’Arlesiana nelle            de entusiasmo malgrado che Giuseppe
celebrazioni per il centenario della nascita         Campora, provato da impegni stressan-
di Cilèa.                                            ti, denunziò qualche cedimento nel corso

                                                11
dell’esecuzione.                                     Montesano insieme all’ingegnere Meni-
La schietta franchezza di Ronchi gli con-            chini, che si associarono ai complimenti
sigliò di rinunziare a cantare in Elisir e si        degli appassionati reggini rimasti fino a
dovette trovare un tenore che lo sostituisse.        quell’ora tarda, e mi chiesero quali dispo-
Ronchi si attaccò al telefono e, tra com-            sizioni dovevano dare ai loro collaboratori
prensibili difficoltà, si assicurò la presen-        perché prelevassero i soldi necessari per la
za di un giovane tenore spagnolo, Edoardo            prova straordinaria.
Gimenez.                                             Ronchi si era allontanato; presi soltanto il
Le prove si svolsero in assenza di uno               tempo necessario per asciugarmi il sudore;
dei protagonisti e per dare un significato           chiesi al comm. Paolo di chiamare l’amico
musicale all’esecuzione, specie nelle par-           Fabio che sopraggiunse frettolosamente.
ti d’assieme, dovetti intonare, dal podio,           Ebbi la forza di dire, con un filo di voce:
la parte tenorile forzando il mio registro           “Commendatore, se per lei va bene, va
vocale (di media estensione), avvalendo-             bene anche per me… che la Provvidenza
mi spesso del “falsetto” per le note acute           ci assista !”
e giungendo esausto alla prova conclusiva            Al che Ronchi, sempre burbero, si lasciò
che avrebbe dovuto chiudersi poco dopo               sfuggire un “Grazie…, grazie di cuore”, e
mezzanotte.                                          poi: “meriterebbe un abbraccio”… Ma si
Mentre mi accingevo a provare “Una fur-              guardò bene dal contraddire la sua indole
tiva lacrima” intonando, alla meglio, la             di “burbero benefico”; l’abbraccio affet-
parte del canto, sento provenire da dietro           tuosissimo arrivò da Paolo Montesano e
le quinte la voce di Gimenez che, arrivato           Carlo Menichini.
intorno alle 23 con il rapido proveniente            Della stagione 1968 ho già detto in prece-
da Roma, si era precipitato in teatro per…           denza. Aggiungo che la stima da parte dei
soccorrermi.                                         responsabili artistici e dei professori d’or-
A conclusione della prova dovetti trattene-          chestra guadagnata nel corso della stagio-
re a stento un moto di commozione.                   ne mi valse l’invito a dirigere un concerto
Fabio Ronchi si avvicinò e mi disse, sem-            sinfonico con l’Orchestra dell’AIDEM di
pre con i suoi modi bruschi e sbrigativi:            Firenze nel cortile di Palazzo Pitti.
“ Maestro, per me va benissimo, anzi, gra-           Sempre a Palazzo Pitti ho diretto (luglio
zie per come si è prodigato, ma se lei mi            1996) l’Orchestra del Maggio Musicale
dice che ha bisogno di una ulteriore prova           Fiorentino e tra le migliaia di spettatori
eccomi disposto a spendere quasi un mi-              ho avuto l’onore di rivedere ed intratte-
lione per pagare una prova straordinaria             nermi con l’indimenticabile grande Ma-
ad orchestra e coro… i soldi sono qui…               estro Francesco Siciliani. Il programma
decida lei.”                                         del 1968 comprendeva l’Ouverture di Ifi-
“Commendatore, sono talmente stanco                  genia in Aulide di Gluck. La Sinfonia La
che non riesco a riflettere, mi dia qualche          Sorpresa di Haydn, La Pastorale d’ètè di
momento per riprendere fiato e le darò una           Honegger e la 4° Sinfonia di Mendelssohn
risposta”.                                           mentre nel 1996, oltre a musiche di Mo-
Al colloquio era presente il comm. Paolo             zart (Sinfonia K 550, Concerto per pf. e

                                                12
orch. Jeune homme, la serenata Eine Klei-            In quegli anni (dal 1972 al 1981, anno in
ne Nachtmusik) ho diretto una mia com-               cui il teatro fu chiuso per nuovi restauri)
posizione: la Suite 1960.                            i Reggini poterono applaudire Giuseppe
La stagione 1969 vide sul palcoscenico               Di Stefano, Nicola Rossi Lemeni, Aldo
del Cilèa una grande artista, Anna Mof-              Protti,Virginia Zeani, Salvatore Fisichella,
fo, che avevo conosciuto come allieva                Gabriella Tucci, ed altri illustri artisti; sul
del corso di Arte Vocale da Concerto te-             podio salivano prestigiosi Maestri quali
nuto all’Accademia Chigiana di Siena ed              Giuseppe Morelli, Vittorio Gajoni Giu-
all’Accademia Naz. di Santa Cecilia dal              seppe Ruisi, Pieralberto Biondi, Giacomo
famoso Maestro Giorgio Favaretto ( Vene-             Maggiore, Alfredo D’Angelo, Loris Gava-
zia 1902-Roma 1986 ) del quale sono stato            rini, per citarne solo alcuni. Tra le opere
collaboratore dal 1957 fino a quando non             in programma fa spicco una splendida edi-
ci ha lasciati...                                    zione dell’Adriana Lecouvreur, concertata
Il pubblico della mia città festeggiò in             e diretta dal sottoscritto con protagonista
modo indimenticabile la bella e bravissi-            Irma Capece Minutolo affiancata da Fla-
ma cantante e lei stessa, entusiasta di col-         viano Labò (Maurizio) Antonio Boyer
laborare con il suo giovane Vice-Maestro             (Michonnet), Mirella Parutto (la Princi-
dei Corsi superiori di Roma e Siena, non             pessa); tra i registi: Dario Micheli, Aldo
mancò di esprimermi il suo affettuoso ap-            Masella, Cesare Barlacchi.
prezzamento.
Gli avvenimenti del 1970 interruppero,
per due anni le stagioni liriche: la ripresa                                         Nicola Sgrò
avvenne nel 1972, sotto la mia direzione
artistica. A partire da quell’anno mi è stata
delegata infatti la responsabilità artistica
della scelta delle opere in cartellone, dei
cantanti, dell’orchestra, del coro, di tutti
i collaboratori, del numero e della riparti-
zione delle prove; oltre alla concertazione
e direzione di almeno un’opera per ciascu-
na stagione.
Responsabilità che ho affrontato con im-
pegno e dedizione riscuotendo il consenso
della classe politica, degli Amministratori
succedutisi alla guida del nostro Comune
e della cittadinanza. Oltre all’apprezza-
mento del Ministero dello Spettacolo dove
sono stato chiamato a rappresentare la cul-
tura musicale italiana in seno alla Com-
missione Centrale per la Musica (1977-
1980).

                                                13
ALLA SCOPERTA DELLA CULTURA DELLA
    PASTA E DEI SUOI MILLE GUSTI
         ANDANDO IN GIRO
            PER L’ITALIA

Q    uanta storia, quanto infinito, e quanta
     poesia manifesta, a chi è sensibile a
coglierne il richiamo non solo riconduci-
                                                      consumatori del pianeta, utilizzandone,
                                                      per la loro alimentazione, circa 25 chilo-
                                                      grammi all’anno pro-capite, il doppio di
bile all’immediatezza gustatoria, un piatto           quelli dei Paesi che primeggiano in classi-
di pasta. «Gli spaghetti sono una filosofia»          fica (Venezuela, Turchia, Grecia, Svizze-
ha scritto Giuseppe Prezzolini, giornalista           ra). Portata in Italia e, nello specifico, in
e letterato d’ingegno vissuto trentacinque            Sicilia, dagli Arabi fra il IX e l’XI secolo,
anni negli Stati Uniti, a conclusione del-            nel nostro Paese, la pasta ha trovato ter-
le 190 pagine del suo saggio datato 1957              reno fertile per lo sviluppo della sua pro-
Maccheroni & C., dedicato alla fenome-                duzione, diffusasi gradualmente in tutte le
nologia della portata più celebre della               sue regioni, anche attraverso l’introduzio-
gastronomia italiana. Con buona pace di               ne di tecniche specifiche e poggiando su
Dante, sublime poeta toscano, Prezzolini              un know how diventato progressivamente
aggiungeva: «Gli spaghetti hanno diritto              sempre più ricco.
ad appartenere alla civiltà italica come e            Se tra il XV e il XVII secolo, non solo in
più di Dante».                                        Campania, Sicilia e Liguria, ma anche in
Non si tratta soltanto, tuttavia, di questioni        altre regioni italiane, si sviluppò una fio-
poetiche e filosofiche. Ma anche di inci-             rente attività di produzione artigianale di
denza economica nel settore agroalimen-               pasta e aumentò l’apprezzamento della
tare. Il settore italiano della pasta realizza        sua validità gastronomica, fu nel XIX se-
un volume d’affari di circa 4 miliardi di             colo, con la rivoluzione industriale, che
euro, ed il 44 per cento delle vendite pro-           si posero le basi per l’esplosione del suo
viene da committenti esteri, con prevalen-            consumo nel ‘900 e il suo successo anche
za (73%) dei Paesi europei (dati Aidepi).             all’estero, di cui un prodromo fu annotato
Gli italiani, d’altra parte, sono i maggiori          già nel 1625: il lucchese Antonio Frugo-
                                                 14
li descrisse un pranzo avvenuto a Madrid                Emanuele, che iniziò a produrre 50 chilo-
l’11 febbraio di quell’anno, nel quale fi-              grammi al giorno di pasta con un piccolo
guravano i maccheroni di Sardegna, ossia                torchio in legno. Ma già nel 1824, a Pon-
malloreddus o gnocchetti sardi.                         tedassio (Imperia), su iniziativa di Paolo
Il favorevole incontro con il gusto popo-               Battista Agnesi, era stata fondata Agnesi,
lare, la relativa facilità di reperibilità della        e nel 1827 a Sansepolcro (Arezzo) anche
materia prima e la connaturata creatività               Giovanni Battista Buitoni avviò un’atti-
degli italiani (basti pensare alla fantasia             vità di pastificazione. Nel 1879, a Torre
con cui hanno inventato nomi per dare ri-               Annunziata (Napoli), emise i suoi primi
conoscibilità alle centinaia di formati), ha            vagiti Voiello, da un’idea di Teodoro Vo-
fatto sì che la pasta, non solo abbia con-              iello, proseguita dal figlio Giovanni; nel
quistato il ruolo di prim’attore della tradi-           1886 Filippo Giovanni De Cecco, a Fara
zione gastronomica nazionale, di pietanza               San Martino (Chieti) fondò il pastificio De
unificante e rappresentativa espressa in                Cecco – che già nel 1892, con la presen-
un’infinità di icone (giusto per ricordarne             tazione dei propri prodotti all’esposizione
due, Sofia Loren, che ebbe a dire, a com-               universale di Chicago, vide in breve vol-
mento della sua ubertosa immagine, «Tut-                gere di tempo aprirsi le porte dei mercati
to quello che vedete, lo devo agli spaghet-             americani; e nel 1890, a Rutigliano (Bari),
ti» e Alberto Sordi, il Nando Mericoni di               apparve Divella. Tutti nomi, questi, che
Un americano a Roma, che quantunque                     sarebbero diventati protagonisti, nel ‘900,
colpito da un delirio yankee, di fronte a               della consacrazione della pasta come pro-
latte, senape e mostarda, non resiste alla              dotto principale dei consumi alimentari di
tentazione di avvinghiarsi su una fumante               massa.
terrina di spaghetti), ma abbia anche fatto             Con la rivoluzione industriale, la decisio-
scuola nel mondo.                                       ne di puntare su grandi volumi spinse mol-
Se per secoli la pasta, in Italia, fu realizza-         ti pastifici a velocizzare i tempi di produ-
ta con metodi artigianali, tecniche fonda-              zione e di essiccamento della pasta. Basti
mentalmente immutabili e produzioni su                  pensare che nel 1880, quando ancora la
piccola scala, nel corso dell’800 si posero             pasta si asciugava prevalentemente all’a-
le basi per la nascita e lo sviluppo di un si-          perto, erano necessari 8-10 giorni in estate
stema industriale applicato al settore, con             e 20-30 giorni in inverno per far giungere
le conseguenti innovazioni tecnologiche.                la pasta al livello di umidità ottimale, nel
Poco dopo il 1861, anno dell’unificazione               1903 questo tempo si era già ridotto a 3-5
nazionale, la produzione era già diffusa a              giorni, nel 1936 a 24-36 ore e, dal 1990,
macchia di leopardo nella penisola. All’E-              questo tempo, ricorrendo a tunnel con dif-
sposizione Industriale di Parma del 1887,               fusione di altissime temperature, la pasta
presenziarono anche rappresentanze dei                  può essere essiccata nell’arco di poche ore.
panettieri con annessa produzione di pa-                Questo percorso evolutivo ha segnato una
sta, alcuni dipendenti e qualche torchio. In            divaricazione tra pastifici cosiddetti indu-
quel frangente e sempre a Parma, proprio                striali, spinti dalla mission di realizzare
da un forno, nacque Barilla, in via Vittorio            grandi volumi di pasta per un consumo ge-

                                                   15
neralizzato anche come conseguenza della              onessa, Martelli, Rustichella d’Abruzzo,
sempre maggior penetrazione delle piatta-             Setaro, Sgambaro e Trinacria.
forme della grande distribuzione organiz-             Si tratta di una selezione di pastifici picco-
zata e pastifici artigianali, rimasti legati a        li, medi e grandi attivi in Italia, che avreb-
metodi di produzione slow.                            bero potuto essere anche di più, ma che
La tendenziale industrializzazione della              costituiscono un campione significativo
produzione pastaria ha causato la scom-               teso a mettere sotto lente d’ingrandimen-
parsa di molti pastifici artigianali, che non         to non solo la complessa attività di questi
sono stati in grado di reggere la concorren-          produttori, eredi di una tradizione storica,
za: negli anni Cinquanta del Novecento i              ma anche a raccontare, attraverso la loro
pastifici attivi in Italia erano circa 2.200,         stessa voce, i criteri principali attraverso
oggi sono rimasti circa 200. Un caso em-              i quali possiamo scegliere una pasta di
blematico è quello del noto distretto pro-            qualità. La scelta della materia prima, il
duttivo di Torre Annunziata (Napoli) tra-             frumento duro, con requisiti organolettici
dizionalmente in concorrenza con quello               ottimali il tenore proteico e la qualità del
di Gragnano, come evocato in un’esilaran-             glutine sono i primi elementi da tenere in
te scena del film Totò e Peppino divisi a             considerazione: come emerge dalla ricer-
Berlino (1962) – nel quale, agli inizi del            ca, è da inoltre da sfatare il luogo comu-
Novecento, erano attivi 54 pastifici, pro-            ne della presunta superiorità di grani di
gressivamente scomparsi.                              produzione italiana o estera nel processo
Nel libro che ho scritto, Giro d’Italia della         di produzione della pasta. Esistono ottimi
pasta d’eccellenza. Reportage in 17 tap-              grani italiani e ottimi grani di provenienza
pe sui pastifici di qualità (Lumi Editore,            straniera.
Ferrara, 2018, 390 pagine, 39 euro, con               Ciò che è importante sono le loro varietà,
inserto fotografico di 32 pagine), con Pre-           i loro metodi di coltivazione, il loro geno-
fazione di Paolo De Castro, la grande e               ma, la riduzione al minimo di residui chi-
onorata storia del settore italiano della pa-         mici, le loro caratteristiche di conserva-
sta è raccontata, in un’ampia introduzione,           zione. La seconda variabile fondamentale
dalle origini ai nostri giorni.                       è il trattamento della materia prima in fase
E la ricerca si sviluppa, tappa dopo tappa,           di produzione. Minore è la temperatura di
capitolo dopo capitolo, raccontando nel-              essiccazione e maggiori sono i tempi di
dettaglio, le case history di 17 pastifici at-        asciugamento, migliore sarà la qualità del-
tivi in numerose regioni italiane, da Nord            la pasta dato che, studi accreditati dimo-
a Sud fino alle Isole, per illustrarne il per-        strano come temperature di essiccamento
corso di sviluppo, le tecniche di produzio-           troppo elevate alterino la struttura gluti-
ne, i prodotti, le strategie di promozione            nica della pasta e producano tossine dan-
del marchio e di penetrazione nei mercati.            nose all’organismo. Fa, infatti, riflettere,
Essi sono: Alica, Antico Pastificio Rose-             l’aumento, negli ultimi anni, di episodi di
tano, Benedetto Cavalieri, Cav. Giuseppe              intolleranza al glutine e questo fenomeno
Cocco, Cellino, De Cecco, Di Canossa,                 è stato collegato, da vari studi, con l’av-
Di Martino, Fabbri, Felicetti, Gentile, Le-           vento e la diffusione di nuove varietà di

                                                 16
grani con strutture cromosomiche modi-
ficate: nasce anche da qui la riscoperta
di cultivar antiche e dimenticate. Ciò si
accompagna al crescente interesse per
metodiche di coltivazione biologica dei
frumenti duri, possibilmente messe in
atto anche ricorrendo a sistemi di rota-
zione colturale, tipici dell’agricoltura
tradizionale.
La lettura di questo libro aiuterà dun-
que ad essere consapevoli e a riflettere
sul fatto che il piatto di pasta di cui, per
grazia di Dio, possiamo quotidianamen-
te apprezzare il gusto, a casa o al risto-
rante, non è un bene indifferenziato o
una banalità, ma contiene e rimanda a
una storia che apre svariati e affascinanti
scenari.

                           Roberto Faben

                                                    info per l’acquisto del libro:
                                                    www.robertofaben.it
                                                    e mail roberto.faben@tin.it

                                               17
ROSSA O BIANCA,
    LA CARNE È…
  NOBILE MEDICO IN SCIENZA
DELL’ALIMENTAZIONE, ANNALISA
 MAGHETTI, CI PARLA DEI “PREGI
E DIFETTI” DELLA BISTECCA, CON
ALCUNI CONSIGLI PER RESTARE IN
            SALUTE…

M      eglio il petto di gallina o la braciola
       di maiale? Secondo alcuni, le carni
bianche (pollo o tacchino) sarebbero più
                                                      essenziali;sostanze per noi indispensabili,
                                                      perché non siamo in grado di produrle e
                                                      dobbiamo assumerle con la dieta”.
salutari delle rosse (di bovino, ovino, ca-           “Certo, si può vivere in salute con un’a-
prino, suino, equino, anatra, oca e struz-            limentazione vegetariana o vegana ma
zo). In realtà, apportano lo stesso tipo di           deve essere equilibrata ed eventualmente
nutrienti. La differenza sta, in soldoni, nel         integrata (meglio su consiglio medico),
contenuto di mioglobina (proteina mag-                in modo che le fonti proteiche alternative
giormente presente nelle carni rosse e                possano soddisfare i fabbisogni amminoa-
causa del loro colore, spesso intenso)e nel           cidici”.
colesterolo, mediamente inferiore nelle               No agli eccessi.
bianche (che sono anche più digeribili, per           Il troppo storpia, anche a tavola. “Un
la struttura delle fibre muscolari e la ridot-        consumo eccessivo di carni rosse può au-
ta quantità di tessuto connettivo).                   mentare il rischio di sviluppare malattie
Una bistecca di manzo da 100 g fornisce               cardiovascolari o degenerative - dice la
al nostro organismo 20-25 g di proteine,              Maghetti -Inoltre, l’Agenzia internazio-
grassi, vitamine (D, B12…), e minerali                nale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha
(ferro, zinco…).                                      classificato le carni rosse e conservate di
“Le proteine sono ad alto valore biologi-             tipo II,cioè “probabilmente cancerogene
co”, spiega Annalisa Maghetti, medico                 per l’uomo”. Non significa però che vanno
specialista in Scienza dell’Alimentazione             eliminate. “Per ridurre il rischio del can-
e past president dell’Associazione italia-            cro colon-retto o di tumori del pancreas e
na di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI)            della prostata, se ne consiglia un consumo
dell’Emilia Romagna. “Ovvero contengo-                inferiore ai 500 g a settimana, da cuocere
no, in buoni rapporti,tutti gli amminoacidi           a temperature non troppo elevate ed evi-
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tando il contatto diretto con fiamma o su-          ge poi la Maghetti - è una valida fonte di
perfici roventi. Le carni lavorate, invece,         ferro per le donne in età fertile con ciclo
(prosciutto, speck…), sono di tipo I, “can-         mestruale abbondante, o per lo sportivo in
cerogene” per l’uomo: settimanalmente,              fase di allenamento intenso”.
se ne dovrebbero mangiare non più di 50 g”.         Calorie, dalla fettina al salame bresaola,
Per le carni bianche non è stata determi-           mortadella, prosciutto. Sono carni lavora-
nata una soglia che possa incidere nega-            te, perché sottoposte a processi di trasfor-
tivamente sulla salute, perciò sono consi-          mazione (salatura, stagionatura, fermenta-
derate più sicure. “In ogni caso, l’eccesso         zione, affumicatura…) per migliorarne la
di proteine può portare a un sovraccarico           conservazione o l’aroma.
renale”.                                            “Hanno un contenuto di sale molto elevato
Le “età” della carne.                               (800-1600 mg) rispetto alle carni fresche
Ci sono periodi della vita in cui assumere          (circa 40 mg) - spiega la dottoressa Ma-
alimenti di origine animale è consiglia-            ghetti -un quantitativo di grassi maggiore
bile. E’ il caso dei bambini o dei ragazzi,         (ad eccezione della bresaola e del prosciut-
perché questi cibi contribuiscono positiva-         to magro) e un ridotto contenuto di acqua.
mente sulla loro capacità di apprendimen-           Pertanto, anche tra le carni processate ci
to, sulla memoria, e sulle funzioni cogni-          sono differenze nel contenuto proteico, li-
tive, comportamentali e motorie. Infatti,           pidico, di colesterolo e ferro”.
per il corretto sviluppo del cervello sono          In termini energetici, 150 kcal corrispon-
essenziali micronutrienti come la vitamina          dono a circa 120 g di bistecca rossa magra,
B12, l’acido folico e gli acidi grassi ome-         100 g di bresaola, 110 g di prosciutto cot-
ga 3. Tutte sostanze fornite in modo privi-         to, 55 g di prosciutto crudo, 50 g di speck
legiato dalle carni.                                o mortadella.
“La fettina di bovino o di cavallo - aggiun-
                                                                                 Delia Sebelin

                                               19
LA SERIETÀ DELLA
     FATUITÀ

P    uò sembrare una boutade. Non lo è.
     Dico, naturalmente, della Moda.
Il giudizio, la sensazione corrente dei più
                                                    cotone, agli allevatori e raccoglitori del-
                                                    la lana, ai coltivatori dei bachi da seta e,
                                                    oggi, a tutti i chimici studiosi e prepara-
nei confronti di questa parola e di quel-           tori delle fibre artificiali, possiamo però
lo che rappresenta, è di simpatica condi-           citare nell’importante sequenza i filatori,
scendenza giacché è “leggera”, non im-              i torcitori, i tintori, gli stampatori, per poi
pegnativa, quando divertente, certamente            passare a tutti gli artigiani – si comincia
distraente.                                         a parlare d’arte – che con le loro sapien-
L’uomo, nella sua storia, ha cominciato             ti mani danno inizio alla trasformazione
a coprirsi perché la Natura lo richiede-            delle idee ancora informi in tessuti e tutti
va, e direi che dalla pelle di leopardo in          gli accessori che comportano sempre dei
poi la faccenda non si è più fermata; ma            problemi estetici e tecnici; bottoni, cintu-
già la prima necessità fa seria la cosa; poi        re, passamanerie, nastri, per poi passare
la pelle a una o due spalle non credete             alla bigiotteria fino all’oreficeria e gio-
che fosse stato vanità, certamente c’era            ielleria preziosa; qualcosa o qualcuno è
un fondo di necessità, di logica, qual-             stato dimenticato, ma abbiamo l’idea di
che volta un’occasione. Ma dopo questa              quanti elementi sia richiesto perché si
spinta all’istinto veniamo a considerare            possa parlare di quel coprirsi che poi di-
con estrema semplicità quanto perché                venta Moda.
queste necessità – più o meno variate –             Ma non finisce qui. Il meccanismo tec-
andassero a richiedere tutta la sequenza            nico-economico che scaturisce da questo
di operazioni e quindi di addetti ad esse.          che possiamo definire “sistema” acquista
Risalendo ai piantatori e raccoglitori di           poi un’altra importanza: quella sociale.

                                               20
Già, perché da sempre l’uomo ha poi fat-             rilevamento del tema e della sua spiega-
to simbolo del suo status il suo costume.            zione?
A noi latini è facile ricordare Petronio,            Ancora, esaminiamo l’argomento con ta-
ma poi abbiamo Brummel, la Principessa               glio crudo. Il nostro Paese esporta per il
Eugenia e, perché no, il Principe di Gal-            tessile ed abbigliamento decine di miliar-
les, Edoardo l’ultimo.                               di con trend, nei confronti dell’import,
Poi, fuori sequenza d’epoca, perché è il             fortemente positivo. Il comparto dell’ab-
campione primo ed assoluto che fa del                bigliamento e calzature fa quasi concor-
costume, dell’essere rappresentato da                renza a quello metallurgico (leggi auto-
esso, ragione di vita e di stato: Luigi XIV.         mobili); le uniche due voci attive della
E allora non è serietà questa fatuità?               nostra bilancia commerciale. Possiamo
Qui è affascinante considerare, come sotto           avere dubbi sulla sua serietà?
questo illuminato personaggio, la parola             Tra i tanti bei difetti che abbiamo c’è an-
Moda esprime chiaramente, complessa-                 che quello – comune ovviamente agli al-
mente e completamente il suo significato,            tri popoli, ma questi sono un po’ più cini-
giacché viene dimostrato come essa non               ci e quindi compensano il difetto, sia pure
riguarda solo il vestire ma il modo di vi-           con un altro – dei preconcetti.
vere; la parola “moda” nell’accettazione             Ma come si fa a spiegare a chi non è ad-
corrente ha un concetto limitativo; infatti          dentro il problema tutto quello che c’è
questo concetto riguarda un aspetto del              dietro questa rinomata e apparente fatu-
costume, costume nel senso di modo di                ità?
vivere: va di moda un colore, un locale,             Si dovrebbe immaginare che nei Ministe-
un arredamento, un’auto, un certo modo               ri, che dovrebbero gestire questo settore,
di parlare perfino; ecco quindi che con              il concetto sia più avanzato o più coscien-
Luigi XIV anche la Moda - nel senso ap-              te dell’uomo della strada. Per loro è serio
punto di vestire - assurge all’importanza            parlare di tungsteno che non produciamo
di cui ho detto.                                     o di acciaio che non si esporta più; non
E oggi? Ci si risponde facilmente. A                 sanno, o fanno finta di non sapere. Certo
parte ogni fenomeno socio-economico                  non sanno né leggere né intuire e il pre-
e politico che abbiamo vissuto in que-               concetto rimane.
sti ultimi settant’anni – dagli hippies ai           La considerazione con la quale si può
blouson noir, dalla gonna lunga di Dior              esprimere meglio il senso di quanto detto
alla minigonna di Mary Quant, dai pan-               è che perché un abito esca da un atelier
taloni a zampa d’elefante ai jeans fasciati          occorrono tutti coloro che prima ho cita-
a mozzafiato e per arrivare ai preppies,             to: senza risalire alla coltura, pensiamo
agli yuppies e così via, sa tornare a un             al tessitore, allo stampatore, entrambi as-
classicismo (parola infelice, non veritie-           sistiti dal tecnico e disegnatore e lettori
ra, tuttavia la più vicina al significato che        del disegnatore (spesse volte l’intervento
vogliamo esprimere) rivalutato sempre                dello stilista inizia proprio da lì); poi c’è
per fenomeni socio-economici; ebbene,                il processo di finissaggio e messa a punto
tutto questo non è serio quanto meno nel             di quel prodotto; poi il modellista proget-

                                                21
ta l’abito per quel tessuto; poi interviene         relations people, location, tecnici dello
il tagliatore; poi le operaie o gli operai          show, regia, prove. Finalmente pubblico
procedono al montaggio; poi le prove, gli           in sala.
accessori: bottoni, guarnizioni, guanti,            Si accendono le luci, si puntano gli spot,
scarpe, borse, gioielli, ecc.; l’acconciatu-        parte la musica e via all’esame periodico
ra e, finalmente – dove finalmente vuol             e sistematico cui masochisticamente gli
dire un percorso di 9/12 mesi – l’abito è           stilisti si sottopongono.
pronto per andare in passerella.                    L’abito, attenzione, l’abito esce e cammina.
Investimenti pubblicitari, inviti, public           Un signore dice all’altro: “che bella ra-
                                                    gazza”.

                                                    				 Bruno Piattelli

                                               22
LE POESIE DI...

               CORNUCOPIA CON PASTA
            (modello depositato nel nostro museo)

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“PREMIO DEL MUSEO”
                      BIENNALE

     BANDI DI CONCORSO
ANNOUNCEMENTS OF COMPETITION
    XXII EDIZIONE 2018-2019

                                Roma
                                San Francisco 2018-2019

      PREMIO DEL MUSEO          MUSEUM PRIZE
      BIENNALE XXII EDIZIONE   BIENNIAL 22nd EDITION
®

                                                   BANDO DI CONCORSO                                                      Roma - San Francisco, 20 Ottobre 2017

                                                                                                M USEO N AZIONALE
                                                                                                          DELLE
                                                                                                PASTE A LIMENTARI

                                                                                                                                                       ®
                                                                   “PREMIO DEL MUSEO”
                                                                                             BIENNALE
                                                                               PREMIO INTERNAZIONALE – XXII Edizione

                                                                    SEZIONE PUBBLICA ISTRUZIONE
                                                                    PER GLI STUDENTI DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI
                                                                  DI OGNI ORDINE E GRADO, COMPRESI GLI ISTITUTI
                                                                    PROFESSIONALI ALBERGHIERI, LE ACCADEMIE,
C ONTI 27-11-1992

                                                                              GLI ISTITUTI D’ARTE, ETC.

                                                           Il Museo Nazionale delle Paste Alimentari, unico al mondo, ha indetto per l’anno
                                                   2018-2019 un concorso per gli studenti di tutte le scuole italiane e dell’area di San Francisco
                                                   (CA), Stati Uniti.
        DEI

                                                           Il concorso ha lo scopo di favorire la conoscenza e la valorizzazione della Pasta
E NTE M ORALE D.M. 23-10-1992 R EGISTRATO C ORTE

                                                   Alimentare Italiana, l’educazione degli studenti all’apprendimento del valore nutrizionale
                                                   di questo tipico cibo italiano e la diffusione della cultura gastronomica italiana nel mondo.

                                                                   MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE AL CONCORSO
                                                   Possono partecipare al concorso gli alunni delle scuo-      La giuria è composta dal Presidente e Vice Presidente
                                                   le sopra dette, con singoli lavori.                         del Museo, e da:
                                                   La partecipazione è gratuita. Essa avviene mediante
                                                   la presentazione di un elaborato o di un’opera artistica    ANDREA ANSUINI        VINCENZO COMI
                                                   (grafica, dipinto, scultura, prodotto multimediale          S.E.GIOVANNI D’ERCOLE DELIA SEBELIN
                                                   ecc.) sul tema:
                                                                                                               Provvederà all’ulteriore selezione ed all’assegnazione
                                                                                                               dei premi.
                                                             LA PASTA NEL CINEMA                               Sono ammessi i premi ex aequo.
                                                                                                               Premi
                                                                                                               Sono previsti i seguenti premi:
                                                   Il lavoro più meritevole, selezionato in ciascun            N. 1 Premio da 500 (cinquecento) Euro all’alunno, un
                                                   Istituto, dovrà essere trasmesso, a mezzo raccoman-              Premio da 500 (cinquecento) Euro al docente e
                                                   data, dai rispettivi Dirigenti Scolastici entro e non            ad entrambi il Trofeo in argento.
                                                   oltre il 31 ottobre 2019 al seguente indirizzo:             N. 5 Premi consistenti nel Trofeo in argento agli
                                                                                                                    alunni e ai Docenti che hanno seguito il lavoro.
                                                            MUSEO NAZIONALE                                    N. 6 Trofei in argento ai Dirigenti Scolastici delle
                                                         DELLE PASTE ALIMENTARI                                     scuole premiate.
                                                       VIA FLAMINIA, 141 - 00196 ROMA                          I sei studenti primi classificati, e i relativi Docenti e
                                                                                                               Dirigenti Scolastici, saranno premiati nel corso di una
                                                   Si raccomanda l’indicazione dell’Istituto, del cognome e    cerimonia che avrà luogo presso la Sede che sarà tem-
                                                   nome dello studente e del docente che ne ha seguito il      pestivamente comunicata.
                                                   lavoro.                                                     Le spese di trasferta ed alloggio dei premiati sono ad
                                                   I lavori presentati resteranno di proprietà esclusiva del   esclusivo carico del Museo Nazionale delle Paste
                                                   Museo Nazionale delle Paste Alimentari e non se ne          Alimentari.
                                                   potrà richiedere la restituzione.

                                                                                                                                   La Direzione Generale
                                                                                                                                 (Avv. Giuseppe Giarmoleo)
                                                       VIA FLAMINIA, 141- ANGOLO PIAZZALE DELLE BELLE ARTI - 00196 ROMA
                                                             TEL. 06 6991119 / 6991120 FAX 06 6991109 P. IVA 04017761000
®

                                                   BANDO DI CONCORSO                                             Roma - San Francisco, 20 Ottobre 2017

                                                                                         M USEO N AZIONALE
                                                                                               DELLE
                                                                                         PASTE A LIMENTARI
                                                                                                                                        ®
                                                               “PREMIO DEL MUSEO”
                                                                                       BIENNALE
                                                                            PREMIO INTERNAZIONALE – XXII Edizione

                                                                         SEZIONE GIORNALISMO
                                                      Il Museo Nazionale delle Paste Alimentari, unico al mondo, ha deliberato, per l’anno
C ONTI 27-11-1992

                                                   2018-2019, un premio giornalistico in Italia ed in California (Stati Uniti).
                                                       Il Premio ha la finalità di favorire la conoscenza e la valorizzazione della pasta ali-
                                                   mentare italiana e l’educazione all’apprendimento del valore nutrizionale di questo
                                                   tipico cibo nazionale che può contribuire ad alleviare il problema della fame nel
        DEI

                                                   mondo.
E NTE M ORALE D.M. 23-10-1992 R EGISTRATO C ORTE

                                                                               REGOLAMENTO DEL PREMIO
                                                   ART. 1 – Al premio possono partecipare               ART. 5 – La giuria è composta dal Presidente
                                                   giornalisti professionisti e pubblicisti iscritti    e Vice Presidente del Museo e da:
                                                   all’Albo con articoli, saggi, fotoreportages,
                                                   servizi radiofonici, servizi televisivi, apparsi     VALENTINA STILLA  GUIDO RIPANDELLI
                                                   sino a 31 ottobre 2019. I lavori possono             CLAUDIO VERCELLONE SABINA VASQUEZ
                                                   anche essere segnalati dai membri della giu-
                                                   ria.                                                 ART. 6 – I partecipanti al premio dovranno
                                                                                                        far pervenire i loro lavori (in cinque copie gli
                                                   ART. 2 – Il premio è articolato in quattro           articoli; in tre cd o dvd gli elaborati radio-
                                                   sezioni:                                             televisivi) non oltre il 31 ottobre 2019 a
                                                         – Sezione Quotidiani - Internet                mezzo raccomandata al seguente indirizzo:
                                                         – Sezione Periodici
                                                         – Sezione Radio                                         MUSEO NAZIONALE
                                                         – Sezione Televisione                                DELLE PASTE ALIMENTARI
                                                   ART. 3 – Sono previsti quattro premi, uno                VIA FLAMINIA, 141 - 00196 ROMA
                                                   per ogni sezione, di 1.000 EU (mille) e un
                                                   trofeo in argento, per ogni vincitore di cia-        ART. 7 – La partecipazione al premio impli-
                                                   scuna delle quattro sezioni. In caso di due          ca l’accettazione del presente regolamento.
                                                   lavori valutati ex aequo, a insindacabile giu-       Il giudizio della giuria è insindacabile.
                                                   dizio della giuria, possono essere due i vin-
                                                   citori che divideranno a metà il premio. La          I vincitori saranno premiati nel corso di una
                                                   giuria si riserva, altresì, il diritto di spostare   cerimonia che avrà luogo presso la Sede che
                                                   il premio di una sezione a vantaggio delle           sarà tempestivamente comunicata.
                                                   altre.
                                                   ART. 4 – Per il 2018-2019 il tema è:

                                                    LA PASTA COME NUTRIMENTO PER I
                                                         PAESI IN VIA DI SVILUPPO

                                                                                                                          La Direzione Generale
                                                                                                                        (Avv. Giuseppe Giarmoleo)
                                                       VIA FLAMINIA, 141- ANGOLO PIAZZALE DELLE BELLE ARTI - 00196 ROMA
                                                             TEL. 06 6991119 / 6991120 FAX 06 6991109 P. IVA 04017761000
®

                                                   BANDO DI CONCORSO                                          Roma - San Francisco, 20 Ottobre 2017

                                                                                        M USEO N AZIONALE
                                                                                              DELLE
                                                                                        PASTE A LIMENTARI

                                                                                                                                   ®
                                                               “PREMIO DEL MUSEO”
                                                                                      BIENNALE
                                                                           PREMIO INTERNAZIONALE – XXII Edizione

                                                                           SEZIONE UNIVERSITÀ
                                                                    Per gli studenti delle Facoltà di Medicina
C ONTI 27-11-1992

                                                                    (Scienze dell’Alimentazione, Scienze della
                                                                         Nutrizione, Nutrizione Clinica)
        DEI

                                                     Il Museo Nazionale delle Paste Alimentari ha istituito per l’anno 2018-2019 un pre-
E NTE M ORALE D.M. 23-10-1992 R EGISTRATO C ORTE

                                                   mio riservato a studenti e laureati italiani e dell’area di San Francisco (CA), negli
                                                   Stati Uniti, che con la loro attività possano dare un importante contributo di studio
                                                   volto a migliorare la conoscenza della pasta italiana nel mondo. Sono previsti 2
                                                   Premi da 1.000 euro ciascuno. Ai vincitori verrà donato il Trofeo in argento.

                                                                              REGOLAMENTO DEL PREMIO
                                                   ART. 1 – Al premio possono partecipare             ART. 4 – Il tema del Premio è:
                                                   laureandi o laureati.
                                                                                                        PERCHE’ E COME LA PASTA CONTRIBUISCE A
                                                   ART. 2 – I lavori dovranno pervenire, a mezzo         MANTENERE UNA BUONA PERFORMANCE
                                                   lettera raccomandata, accompagnati dal curri-        CEREBRALE ED UNA VALIDA FUNZIONALITA’
                                                   culum vitae, entro il 31 ottobre 2019 al seguen-           DELL’APPARATO DIGERENTE
                                                   te indirizzo:
                                                                                                      ART. 5 – La partecipazione al premio
                                                            MUSEO NAZIONALE                           implica l’accettazione del presente regola-
                                                         DELLE PASTE ALIMENTARI                       mento. Il giudizio della giuria è insindaca-
                                                       VIA FLAMINIA, 141 - 00196 ROMA                 bile.
                                                   ART. 3 – La giuria del Premio è composta dal       Le informazioni sul “Premio del Museo”
                                                   Presidente e Vice Presidente del Museo e da:       possono essere richieste direttamente agli
                                                                                                      uffici del Museo Nazionale delle Paste
                                                   ANGELO LABRINI             RAIMONDO ZAGAMI         Alimentari.
                                                   RENATO FUNARO               GIUSEPPE BRANCA        La premiazione avrà luogo presso la Sede
                                                                                                      che sarà tempestivamente comunicata.
                                                   La giuria potrà assegnare i premi ex aequo a
                                                   due concorrenti che si siano distinti con pari
                                                   merito. In tal caso la somma sarà divisa in
                                                   parti uguali ai due vincitori.

                                                                                                                      La Direzione Generale
                                                                                                                    (Avv. Giuseppe Giarmoleo)
                                                       VIA FLAMINIA, 141- ANGOLO PIAZZALE DELLE BELLE ARTI - 00196 ROMA
                                                             TEL. 06 6991119 / 6991120 FAX 06 6991109 P. IVA 04017761000
®

                                                   BANDO DI CONCORSO                                          Roma - San Francisco, 20 Ottobre 2017

                                                                                       M USEO N AZIONALE
                                                                                               DELLE
                                                                                       PASTE A LIMENTARI

                                                                                                                                     ®
                                                               “PREMIO DEL MUSEO”
                                                                                     BIENNALE
                                                                          PREMIO INTERNAZIONALE – XXII Edizione

                                                                           SEZIONE
                                                                   COMUNICAZIONE DI MERCAT O
C ONTI 27-11-1992

                                                   Il Museo Nazionale delle Paste Alimentari, unico al mondo, ha deliberato, per l’an-
                                                   no 2018-2019, un premio che valorizzi la comunicazione rivolta al mercato dei pro-
                                                   dotti dell’industria pastaria ed agroalimentare, in Italia e negli Stati Uniti, e i premi
        DEI

                                                   speciali del Museo.
E NTE M ORALE D.M. 23-10-1992 R EGISTRATO C ORTE

                                                                             REGOLAMENTO DEL PREMIO

                                                   ART. 1 – Al premio possono partecipare            ART. 4 – I partecipanti dovranno far pervenire i
                                                   tutte le imprese produttrici con spot televisi-   loro lavori (tre copie per le immagini, tre CD
                                                   vi, radiofonici ed immagini apparse fino al       - DVD per la televisione e la radio) non oltre
                                                   31 ottobre 2019. I membri della giuria posso-     il 31 ottobre 2019, a mezzo raccomandata, al
                                                   no segnalare le realizzazioni che ritengano       seguente indirizzo:
                                                   meritevoli.
                                                                                                              MUSEO NAZIONALE
                                                   ART. 2 – La giuria è composta dal Presidente            DELLE PASTE ALIMENTARI
                                                   e Vice Presidente del Museo e da:                     VIA FLAMINIA, 141 - 00196 ROMA

                                                   NICOLA SGRÒ         FLAVIA ANSUINI                ART. 5 – La partecipazione al premio impli-
                                                   PIETRO DE LELLIS GIUSEPPE CAMINITI                ca l’accettazione del presente regolamento.
                                                                                                     Il giudizio della giuria è insindacabile.
                                                   ART. 3 – Sono previsti, per il 2018-2019, da 3
                                                   a 15 premi che consistono in un Trofeo in         I vincitori saranno premiati nel corso di una
                                                   argento finemente cesellato. Questi saranno       cerimonia che avrà luogo presso la Sede che
                                                   assegnati alle migliori pubblicità dell’indu-     sarà tempestivamente comunicata.
                                                   stria pastaria ed agroalimentare. Saranno
                                                   altresì assegnati i Premi Speciali del Museo.

                                                                                                                      La Direzione Generale
                                                                                                                    (Avv. Giuseppe Giarmoleo)
                                                       VIA FLAMINIA, 141- ANGOLO PIAZZALE DELLE BELLE ARTI - 00196 ROMA
                                                             TEL. 06 6991119 / 6991120 FAX 06 6991109 P. IVA 04017761000
®
                                                   ANNOUNCEMENT OF COMPETITION                                       Rome - San Francisco, October 20th 2017

                                                                                            M USEO N AZIONALE
                                                                                                      DELLE
                                                                                            PASTE A LIMENTARI
                                                                                                                                                 ®
                                                                “PREMIO DEL MUSEO”
                                                                             BIENNIAL EDITION
                                                                            INTERNATIONAL PRIZE – XXII EDITION

                                                                                EDUCATION SECTION
                                                                 FOR THE STUDENTS OF ALL TYPES OF SCHOOLS,
                                                                 INCLUDING VOCATIONAL AND HOTEL SCHOOLS,
C ONTI 27-11-1992

                                                                             ART SCHOOLS etc.

                                                      The Management of the National Museum of Pasta Foods, the only one of its kind in
                                                   the world, has organized in 2018-2019 a competition addressed to the students of all types
        DEI

                                                   of Italian schools and to the students of the schools located in the area of San Francisco
E NTE M ORALE D.M. 23-10-1992 R EGISTRATO C ORTE

                                                   (CA), United States. The Prize aims to promote knowledge and appreciation of Italian
                                                   Pasta, the education of students in learning the nutritional value of this typical Italian food
                                                   and the spread of Italian gastronomic culture worldwide.
                                                                                  PRIZE REGULATIONS
                                                   The students of the above-mentioned schools may          ANDREA ANSUINI                      VINCENZO COMI
                                                   take part in the Competition, each with a single piece   H. E. GIOVANNI D’ERCOLE              DELIA SEBELIN
                                                   of work.
                                                   The participation is free of charge.                     The jury will make a final selection of the papers sub-
                                                   Entries may consist in a piece of written work or        mitted and select the prize-winners. Ex-aequo prizes
                                                   artwork (graphic work, painting, sculpture, multime-     are contemplated.
                                                   dia work etc.) concerning the theme:
                                                                                                            Prizes
                                                                                                            The following prizes are contemplated:
                                                                 PASTA AND CINEMA                           No. 1 - Prizes of Euro 500 (five hundred) and a silver
                                                                                                            Trophy to the winning student, one Prize of 500 Euro
                                                                                                            (five hundred) and a silver Trophy to the teacher who
                                                                                                            has followed the work.
                                                   The most deserving work, chosen in each School,          No. 5 - Prizes consisting of a silver Trophy each to
                                                   should be sent, by registered post, by the respective    the students and to their Teachers who have followed
                                                   Headmasters by October 31st 2019 to the:                 the work.
                                                                                                            No. 6 - Trophies to the Headmaster of the winner’s
                                                            MUSEO NAZIONALE                                 school.
                                                         DELLE PASTE ALIMENTARI
                                                     Via Flaminia, 141 - 00196 Roma (Italy)                 The first six or more students together with their
                                                                                                            Teachers and Headmasters will receive their prizes
                                                   It is necessary to specify the name of the School, the   during a ceremony the location of which will be
                                                   surname and the name of the student and of the tea-      timely communicated.
                                                   cher who has followed the work. Each piece of work       Traveling and stay expenses of the winners will be at
                                                   sent will become exclusive property of the Museo         exclusive charge of Museo Nazionale delle Paste
                                                   Nazionale delle Paste Alimentari and it will not be      Alimentari.
                                                   possible to ask for their return.                        It would be greatly appreciated if you would pass on
                                                   The jury is composed of the President and Vice           the present announcement of the Competition.
                                                   President of the Museum and of:

                                                   For further information please contact Amelia Giarmoleo (Vice President)
                                                   email: direzione@museodellapasta.191.it tel. +39 06.6991119
                                                                                     The Management (Avv. Giuseppe Giarmoleo)
                                                       VIA FLAMINIA, 141- ANGOLO PIAZZALE DELLE BELLE ARTI - 00196 ROMA
                                                             TEL. 06 6991119 / 6991120 FAX 06 6991109 P. IVA 04017761000
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