I Disturbi dello Spettro autistico - Una guida per le famiglie ASD Autistic Spectrum Disorders

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I Disturbi dello Spettro autistico - Una guida per le famiglie ASD Autistic Spectrum Disorders
I Disturbi dello Spettro autistico
                     ASD Autistic Spectrum Disorders

        Una guida per le famiglie

 a cura del Gruppo di Coordinamento Interistituzionale sul percorso Autismo
I Disturbi dello Spettro autistico - Una guida per le famiglie ASD Autistic Spectrum Disorders
Cosa sono i Disturbi dello spettro autistico?
Si tratta di disturbi del neurosviluppo, caratterizzati da una compromissione di grado variabile in
queste aree:

a) area socio-comunicativa, con difficoltà nell'interazione sociale reciproca e difficoltà nella
comunicazione verbale e non verbale (riduzione della capacità di mantenere una normale
comunicazione, riduzione della condivisione degli interessi, riduzione dell'iniziativa nell'interazione
con gli altri, riduzione della capacità di sviluppare e mantenere relazioni), alterazioni nei
comportamenti comunicativi non verbali (gesti, espressioni facciali) normalmente utilizzati
nell'interazione con gli altri

b) Area comportamentale, con comportamenti, interessi ed attività ristretti, ripetitivi e stereotipati
(es. linguaggio sempre uguale, scarsamente comunicativo, ripetizione di parole o frasi non
adeguate al contesto, resistenza ai cambiamenti) e/o alterata reattività agli stimoli sensoriali
(specie tattili, gustativi).

Quando si manifestano?
I sintomi sono presenti fin dalla prima infanzia, ma possono rendersi evidenti in maniera
progressiva. Una diagnosi precoce si può effettuare dai 18 ai 24 mesi. Per questo è molto
importante che i bambini di questa età vengano esaminati dal pediatra di famiglia che valuta con
attenzione le loro capacità comunicative.

Sono molto frequenti?
Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento dei casi con circa 4 bambini/1000 con un rapporto
maschi/femmine di 4:1.

Quali sono le cause?
Non si conosce ancora una causa specifica. Sicuramente concorrono numerosi fattori sia di tipo
genetico che ambientale.

Come si può sospettare la presenza di un simile disturbo?
Generalmente le prime persone che si preoccupano del comportamento e degli atteggiamenti del
loro figlio sono i genitori e i familiari. Molto spesso anche gli insegnanti e/o educatori del nido
segnalano le difficoltà comunicative del bambino.
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I segnali di allarme possono essere:

           Ha scarsa reattività
                al dolore                                           Evita lo sguardo diretto
                                  Non ha il senso del pericolo

   •

   •

   •   -

              Dimostra un attacamento                          Non accetta tutto ciò che
            inappropriato a certi oggetti                    comporta un cambiamento

                                                         Ha comportamenti aggressivi
              Manifesta episodi di
                                                                    verso
            ansia o collera immotivati
                                                            sé stesso e/o gli altri
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Come si fa la diagnosi? A chi mi devo rivolgere in caso sospettassi qualcosa?

In caso di sospetto o di qualcosa che comunque preoccupi i genitori relativamente allo sviluppo del
proprio bambino la prima figura a cui chiedere consiglio è il Pediatra di Famiglia. Sarà lui ad
indirizzare la famiglia presso i servizi di Salute Mentale dell'Infanzia e dell'Adolescenza (UFSMIA),
che attiveranno tutte le procedure diagnostiche del caso ed eventuali cure.

Come evolvono?

Non c'è un'unica modalità di evoluzione. Gli ASD sono disturbi cronici che si sviluppano nel corso
dell'intera vita, modificando la loro espressione anche in base all'età. L'evoluzione è condizionata
dalla gravità del quadro clinico, della contemporanea presenza di altri disturbi psichici (es.
disabilità intellettiva), dalla precocità della diagnosi e dalla tempestività ed intensità degli interventi
terapeutici.

I fattori favorevoli per lo sviluppo del bambino sono un buon livello intellettivo e la presenza di
linguaggio comunicativo entro i 5 anni.

Ci sono terapie specifiche?

Il progetto terapeutico è personalizzato in base alle caratteristiche di ogni bambino.

E' importante che il trattamento sia intensivo e precoce che coinvolga attivamente la famiglia, la
scuola e l'ambiente sociale. In Italia l'Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato nel 2011 le “Linee
guida per il trattamento degli ASD” (www.iss.it), che costituiscono il riferimento scientifico per ogni
intervento.
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I Disturbi dello Spettro autistico in età adulta

         Il carico della disabilità autistica aumenta con l'età. La grande eterogeneità di questi disturbi
rende problematico delineare un evoluzione “tipo” dell'autismo nell'età adulta. Tuttavia sappiamo
che, nonostante l'autismo presenti una elevatissima stabilità diagnostica nel corso della vita, sono
possibili miglioramenti nell'adattamento personale e sociale come conseguenze di interventi
abilitativi e psicoeducativi iniziati precocemente e condotti costantemente. A questo proposito i
servizi di Salute Mentale Adulti (UFSMA) svolgono un ruolo importante, insieme ai Servizi Sociali,
nel mantenere vivo il progetto di vita delle persone autistiche adulte. Sono di competenza dei
servizi UFSMA la terapia farmacologica e gli interventi abilitativi-riabilitativi, con progettazione di
percorsi terapeutico-assistenziali adeguati alle capacità della persona.

Le strutture costitutive della UFSM per le persone maggiorenni sono:
    • Il Centro di Salute Mentale (CSM), sede organizzativa dell’equipe degli operatori e punto di
      coordinamento è la struttura per l’accesso alle cure. Assicura interventi di prevenzione, cura
      riabilitazione per la tutela della salute mentale attraverso l’attività ambulatoriale e
      domiciliare, con interventi integrati pluriprofessionali. Ha funzione di accoglienza,
      informazione, ascolto ed indirizzo per gli utenti e per i loro familiari e un’attività di
      consulenza e pronto intervento psichiatrico durante l’orario d’apertura.
Dalle ore 8:00 alle 20:00 è sempre possibile telefonare per ricevere ulteriori informazioni e
indicazioni. Opera in stretta collaborazione con i Medici di Medicina Generale e con i Distretti
Socio-Sanitari.
    • Il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), per l’assistenza in regime di ricovero.
    • Il .Centro Diurno (CD); per gli interventi individuali e di gruppo volti a promuovere la
      riacquisizione di autonomie personali e sociali, la capacità di relazionarsi e socializzare,
      attraverso progetti a termine individualizzati
    • Comunità Terapeutiche Residenziali Protette (CTRP) finalizzati agli interventi terapeutico-
      riabilitativi in regime residenziale.
    • Le strutture costitutive della UFSMIA per i minori si articolano nel Centro Salute Mentale per
      i bambini e gli adolescenti sede organizzativa della attività ambulatoriale e domiciliare, in
      rete con gli Istituti Scolastici e con tutte le agenzie del territorio dedicate all’età evolutiva e
      adolescenziale, e con le strutture semiresidenziali e residenziali del privato accreditato.
Le equipe del territorio UFSMA e UFSMIA rispondono nell’ urgenza anche presso Il PO di ZD con
attività di consulenza e ricovero.
        Il Dipartimento di Salute Mentale persegue l’integrazione con i Servizi Sociali dei Comuni,
con il Volontariato no profit e con il Privato accreditato. La mission è la promozione della
prevenzione cura e riabilitazione delle persone di tutte le età, che soffrono di disturbi psichici
attraverso azioni di:
    • tutela i diritti di cittadinanza delle persone con disagio psichico, disturbo mentale e
      dipendenza patologica e dei minori con disabilità e con difficoltà neuropsicologiche e/o
      manifesta problemi caratteristici dell’età dello sviluppo;
    • promozione di una cultura dell’uguaglianza, della solidarietà, della lotta allo stigma al
      pregiudizio garantendo equità ed universalità;
    • valorizzazione della partecipazione di utenti, familiari e volontariato e delle loro associazioni
      come risorse per il raggiungimento di obiettivi comuni di salute mentale;
    • garanzia alle prestazioni appropriate ed in linea con le più avanzate conoscenze
      scientifiche in ambito di prevenzione, cura, assistenza, riabilitazione e riduzione del danno.
        Il Dipartimento Salute Mentale e il Dipartimento delle Dipendenze collocano il trattamento
del disagio, della malattia e della disabilità all’interno di una visione che coglie la persona nella sua
interezza, con le sue capacità e potenzialità; occupandosi della persona sofferente ma anche del
suo ambiente familiare e sociale.

                                       I Servizi per l'infanzia

1) Il ruolo del Pediatra di Famiglia

Il Pediatra di Famiglia effettua visite programmate, definite “BILANCI DI SALUTE”, nel primo anno
di vita, al 18° mese e a 3 anni. Nel “bilancio di salute” del 18° mese, il Pediatra utilizza un intervista
alla famiglia (“M-Chat 23”) allo scopo di evidenziare eventuali disturbi della
Relazione/Comunicazione. Se alcuni dati rilevati nell'intervista fanno sospettare un possibile
disturbo della Relazione/Comunicazione, il Pediatra ha l'obbligo di inviare il bambino al Gruppo
Aziendale USL per un approfondimento diagnostico al termine del quale viene comunicato l'esito
alla famiglia e al Pediatra, al fine di strutturare il programma terapeutico.

Inoltre il pediatra affianca e sostiene la famiglia nei percorsi assistenziali personalizzati, mantiene i
contatti con i servizi UFSMIA e, se necessario, con le strutture ospedaliere e universitarie per l'età
evolutiva.

Può offrire alla famiglia il necessario sostegno anche indirizzandola ad associazioni di genitori.

2) Il ruolo dei Servizi UFSMIA

Le UFSMIA sono i servizi sanitari specialistici di Neuropsichiatria Infantile, Psicologia e
riabilitazione per l'età evolutiva, dedicati alla popolazione tra 0 e 18 anni.

Ai servizi UFSMIA compete la presa in carico del bambino a cui sia stato riconosciuto un Disturbo
dello Spettro Autistico. Sono i servizi UFSMIA che stabiliscono, in accordo con la famiglia, il Piano
di Trattamento Personalizzato contenente tutte le indicazioni terapeutico- riabilitative opportune. Il
servizio UFSMIA tiene i contatti con il Pediatra di Famiglia, i centri Ospedalieri e Universitari e con
gli istituti di Riabilitazione eventualmente coinvolti, mantenendo il governo clinico delle singole
situazioni.

Inoltre gli operatori partecipano agli incontri con le èquipes scolastiche , con la stesura congiunta
dei Piani educativi individualizzati, come da normativa vigente.
3) Gli istituti Riabilitativi convenzionati (Centro convenzionato di Riabilitazione “Medaglia
Miracolosa” di Viciomaggio e Istituto Riabilitativo convenzionato “Madre della Divina
Provvidenza”di Agazzi)

I centri convenzionati (a cui si accede tramite i servizi dell'Azienda USL 8) integrano l'offerta di
cura delle UFSMIA e UFSMA con interventi individuali e di gruppo, in regime sia ambulatoriale che
semi residenziale (centro diurno) con un progetto concordato e verificato periodicamente con i
servizi e sottoposto ai genitori per la discussione e la condivisione.

4) Il ruolo dell'unità funzionale salute mentale adulti ( UFSMA)

L'UFSMA assicura la presa in carico di pazienti adulti, garantendo la continuità assistenziale dai
servizi per l'infanzia ed adolescenza e la collaborazione con il medico di medicina generale e i
servizi sociali.

Il servizio assicura:

    –   la valutazione clinico sociale della persona

    –   l'analisi dei bisogni della persona e della famiglia

    –   l'individuazione del percorso da effettuare

    –   la cura e riabilitazione

5) Il ruolo dei Servizi Sociali

L'assistente Sociale è la figura professionale che, operando direttamente sul territorio, aiuta e
facilita il bambino e la sua famiglia ad usufruire delle opportunità che la vita sociale può offrire,
attivando quando necessario le risorse economiche e professionali, che aiutano a completare i
progetti educativi in ambito intra ed extrascolastico.

6) Il ruolo della scuola

Il diritto all'educazione ed all'istruzione del minore disabile è ribadito dalla principale normativa
nazionale: legge 104/92 artt.12-15 che disciplina anche la relativa modulistica:

    –   DIAGNOSI FUNZIONALE (descrive la compromissione dello stato psico-fisico dell'alunno,
        di competenza degli operatori USL)

    –   PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (redatto dopo la diagnosi funzionale, sintetizza la
        situazione funzionale del minore articolando obbiettivi e priorità sugli interventi a scuola. E'
        compilato dagli operatori Usl in collaborazione con gli insegnanti e i familiari del minore)

    –   PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (stabilisce obbiettivi educativi, didattici, di
        socializzazione)

        Interventi da attivare a scuola per minori con handicap:

    –   Insegnante di sostegno, operatore addetto all'assistenza ed educativa specialistica;

    –   attivazione di ausili per la comunicazione e l'apprendimento attraverso il CAT (Centro Ausili
        Tecnologici) e il Centro Territoriale di Supporto.
Per quanto riguarda la somministrazione dei farmaci a scuola va precisato che, pur non
esistendo un protocollo provinciale, ogni scuola ne predispone uno proprio. Il Dirigente scolastico
deve comunque garantire la somministrazione dei farmaci.

          COMPETENZE, PROVVIDENZE E/O AGEVOLAZIONI PER LE DISABILITA'

La normativa vigente prevede la concessione di specifiche provvidenze e/o agevolazioni per la
disabilità. Di seguito si riportano le medesime, suddivise sulla base dell'Ente al quale è
riconosciuta la competenza.

                                        AZIENDA SANITARIA

-Predisposizione del PARG (Progetto Abilitativo Riabilitativo Globale) da parte dell'èquipe socio-
sanitaria che cura la presa in carico del minore;
- Autorizzazione nella prescrizione dei programmi di trattamento per minori disabili (logopedia,
psicomotricità, fisioterapie, etc.) in relazione alla patologia e su valutazione dello specialista
-Autorizzazione nei trasporti sanitari per spostamenti ospedalieri o per terapie da domicilio, sulla
base dei requisiti stabiliti dalla normativa in materia
-Cura degli inserimenti in strutture residenziali e semi-residenziali pubbliche e degli istituti privati
convenzionati
-Rimborso delle spese sostenute dalle famiglie che utilizzano il “Metodo ABA” (Deliberazione USL
n. 4 del 13 gennaio 2014)
-Garantisce l'inserimento dell'esperto sociale all'interno delle commissioni medico-legali per
l'accertamento dell'handicap (L. 104/92) e per il collocamento mirato (L. 68/99)
-Garantisce la figura dell'assistente sociale all'interno delle èquipe socio-sanitarie con funzioni di
coordinamento, programmazione e verifica
-Fornitura di protesi e ausili a favore di persone disabili attraverso i Centri Ausili Tecnologici (Viale
Cittadini n. 33 Arezzo c/o Polo Formativo Aziendale)

                                              REGIONE

-   abbattimento delle barriere architettoniche tramite finanziamento ai Comuni che curano
l’istruttoria della pratica e approvano i Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche
- esenzione tassa automobilistica per persone disabili con connotato di gravità (L. 449/97) e altre
agevolazioni fiscali per il settore auto (es. esenzione bollo, IVA al 4%)
- Assistenza protesica erogabile nell'ambito del servizio nazionale
-Contributi legge 45/2013 Regione Toscana per figlio disabile (requisiti: handicap grave accertato e
Isee familiare inferiore a 24.000 euro)
-Progetto Vita Indipendente: rivolto ai disabili gravi per un sostegno nelle autonomie di vita (la
gestione è affidata alle ASL)
- Interventi di aiuto personale alle persone handicappate in temporanea o grave limitazione
dell'autonomia personale non superabile attraverso la fornitura di sussidi tecnici – Deliberazione
Consiglio Regionale della Toscana 28 dicembre 1994, N° 605 ai sensi dell'articolo 9, legge 104/92
- Possibilità di accedere agli interventi del Fondo Non Autosufficienza (legge Regione Toscana
66/2008) destinato alle persone non autosufficienti, disabili e anziane e con gestione affidate alle
ASL

                                              PROVINCIA

-Servizi di supporto organizzativo per l' istruzione di alunni con handicap nelle scuole secondarie
superiori (integrazione al sostegno dell’alunno disabile o trasporto scolastico)
-Servizi di orientamento e preformazione professionale per giovani portatori di handicap mediante
stage/tirocini in situazioni protette monitorate da tutor (attivabile a partire dagli ultimi 3 anni della
scuola superiore)
-Collocamento mirato per soggetti iscritti alle categorie protette e altri servizi (borse lavoro, tirocini
formativi o finalizzati all’assunzione) a tutela del diritto al lavoro delle persone disabili a norma della
legge 68/99

                                                COMUNI

-Servizio Sociale Professionale e Segretariato Sociale con interventi di informazione e consulenze
alla persona e al nucleo familiare e/o con eventuale presa in carico in relazione alla situazione di
bisogno;
-Attivazione di servizi a sostegno della domiciliarità
-Servizi semi-residenziali: frequenza di Centri diurni handicap (se presenti a valenza comunale) o
inserimento in altri progetti del territorio con obiettivi educativi e di socializzazione;
-Servizi residenziali: inserimenti in strutture residenziali con livelli assistenziali differenti anche in
integrazione con la Asl, finalizzati ad offrire un periodo di inserimento temporaneo o in situazioni di
emergenza/urgenza
-Inserimenti socio-terapeutici o socio-occupazionali all'interno di contesti di lavoro protetti
-Assistenza degli alunni con handicap a scuola con interventi di sostegno per l'integrazione
scolastica
-Contributi per abbattimento barriere architettoniche presso gli edifici privati: la richiesta va
presentata al comune di residenza allegando idonea documentazione
-Collabora alla gestione del progetto Home Care Premium di competenza dell’INPS con possibilità
di attivare servizi e interventi di sostegno anche per minori disabili gravi, figli di dipendenti o
pensionati pubblici.

Tutti gli interventi sociali di competenza del Comune sono concordati e valutati da parte dell'èquipe
socio-sanitaria che cura la presa in carico del minore e che si occupa della predisposizione del
PARG (Progetto Abilitativo Riabilitativo Globale); sono inoltre subordinati alla valutazione del
disagio economico del nucleo familiare e alla disponibilità di risorse economiche dell’ente locale,
competente nell’erogazione di servizi e prestazioni sociali.
Il RICONOSCIMENTO DELL'INVALIDITA' ED HANDICAP
Vi sono differenti tipologie di intervento che possono avere natura di provvidenza
economica (Indennità di accompagnamento e indennità mensile di frequenza), oppure
prevedere agevolazioni lavorative e/o fiscali (L. 104/92- Handicap).

Requisiti per l'avvio della procedura

Deve essere presentata apposita domanda, corredata della certificazione medica

Documentazione da presentare in sede di visita collegiale
Alla visita l'utente dovrà presentarsi munito di un documento di identità in corso di validità e di
tutta la certificazione sanitaria e specialistica necessaria a comprovare la sussistenza ed il grado di
gravità della patologia e/o patologie per le quali è stato richiesto il riconoscimento.

Iter di accertamento specialistico
L'iter è avviato tramite la richiesta del Pediatra di libera scelta o del Medico di medicina generale.

Dove e come prenotare la visita
Le prestazioni vengono prenotate direttamente presso le sedi zonali U.F. Salute Mentale Infanzia e
Adolescenza (vedi sotto Numeri Utili). Pediatra di libera scelta o del Medico di medicina generale.
La certificazione deve essere trasmessa On line dal sanitario all'INPS. Entro i 60 giorni successivi
l'utente deve essere presentata la domanda , sempre secondo la procedura informatizzata prevista
dall'INPS. Tale domanda può essere presentata o direttamente dal richiedente o tramite gli Istituti
di patronato (Link all'elenco dei Patronati della Provincia di Arezzo)

Requisiti della certificazione medica da allegare alla domanda
Certificazione diagnostica clinico funzionale della patologia e del grado di gravità , oltre alla
indicazione diagnostica di eventuali ed ulteriori patologie di cui è portatore il minore.

Visita collegiale
Dopo la presentazione della domanda l'utente riceverà al suo indirizzo la convocazione alla visita,
che sarà effettuata presso l'Azienda Usl 8.

    MINORI CON DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO- MISURE DI SOSTEGNO ECONOMICHE

Tipo di riconoscimento                                     Provvidenze economiche, sanitarie e lavorative
                                                           correlate al riconoscimento di invalidità ed
                                                           handicap

Riconoscimento di minore con difficoltà              esenzione pagamento ticket sanitario
persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della protesi, ortesi e/o ausili
propria età                                           indennità di frequenza

Riconoscimento di minore invalido con diritto              esenzione pagamento ticket sanitari
all'indennità di accompagnamento                           protesi ortesi e/o ausili
                                                           indennità di accompagnamento

Handicap con connotazione di gravità (L. 104/92) 1. Permessi lavorativi retribuiti ed altre agevolazioni
                                                 lavorative e non solo

Per conoscere tutti i benefici fiscali conseguenti al riconoscimento dell'invalidità civile è possibile consultare il
sito dell'Agenzia delle Entrate al seguente link:

www.agenziaentrate.gov.it/wps/.../GUIDA+disabili_marzo_2013.pdf
SCUOLA ED AUTISMO

Anche nella scuola sono previste azioni di sostegno rispetto alle esigenze del minore con disturbo
dello spettro autistico.

In particolare:

- Il Consiglio di Classe elabora la programmazione tenendo conto del Profilo Dinamico Funzionale
(PDF) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI)

- il Dirigente scolastico può attribuire oltre alle mansioni espressamente previste dal profilo di
appartenenza (ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso alle aree esterne alle
strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella
cura dell’igiene personale) anche incarichi specifici legati all’assistenza alla persona,
all’assistenza disabilità, al pronto soccorso.

ASSISTENZA EDUCATIVA SCOLASTICA

Il Comune assegna all'alunno l’assistente educativo, che ha il compito di favorire l’autonomia e può
partecipare al gruppo di lavoro sul caso.

IL RUOLO DELLA FAMIGLIA NELL'EDUCAZIONE SCOLASTICA

La famiglia ha diritto di partecipare alla formulazione e alle verifiche del Profilo dinamico
Funzionale ed al Piano Educativo Individualizzato.

La documentazione relativa all’alunno con disabilità deve essere sempre disponibile per la famiglia
e consegnata all’istituzione scolastica quando richiesta. Di particolare importanza è l’attività rivolta
ad acquisire il consenso scritto della famiglia sul percorso educativo che consente all’alunno con
disabilità l’acquisizione dell’attestato di frequenza piuttosto che del Diploma di scuola secondaria
superiore.
TEMPI DEL PERCORSO SCOLASTICO

Un eventuale trattenimento nella scuola dell’Infanzia può essere previsto solo in casi eccezionali
sulla base di:

   •   richiesta genitori

   •   progetto scuola dell’infanzia

   •   parere sanitari di riferimento

   •   delibera del Collegio

La classe si può ripetere fino ad un massimo di 3 volte
L’iscrizione alla prima classe del secondo ciclo deve essere effettuata entro i 18 anni.

USCITA DAL PERCORSO FORMATIVO (L.68 1999)

In uscita dal sistema scolastico gli alunni disabili possono:
- Conseguire la licenza al termine del primo ciclo
- Conseguire il diploma (percorso curricolare- obiettivi minimi)
- Conseguire certificazione delle competenze (percorso differenziato sottoscritto dalla famiglia)
Alle Regioni ed alle Province è affidata la gestione dei Centri per l’Impiego e del collocamento
obbligatorio che prevede l’inserimento mirato.
INDIRIZZI E NUMERI UTILI
Strutture specialistiche pubbliche di riferimento provinciale per la prima diagnosi e cura della
valutazione dei disturbi dello spettro autistico:

Elenco Unità Fuzionali Dipartimento Salute Mentale

Zona Aretina:
U.F. Salute Mentale Adulti
Via G.Monaco 13 Arezzo
tel. 0575 255921 – fax 0575 255922
orario: da lunedì a sabato 8:00-20:00
reperibilità 24h/24h
U.F. Salute Mentale Infanzia e Adolescenza
Via Curtatone 56 Arezzo (fronte Medicina Legale)
tel. 0575 254936 – fax 0575 255932
orario: da lunedì a venerdì 9:00-13:00; mercoledì 15:00-17:30; sabato 9:00-11:30
Zona Casentino
U.F. Salute Mentale Adulti
Loc. Colombaia Via G.di Vittorio 1 Bibbiena
tel. 0575 568337 – fax 0575 568340
orario: da lunedì a venerdì 8:00-20:00 sabato 8:00-14:00
reperibilità 24h/24h centralino 0575 5681
U.F. Salute Mentale Infanzia e Adolescenza
Loc. Colombaia - Via G.di Vittorio 1 Bibbiena
tel. 0575 568337 - fax 0575 568340
orario: da lunedì a venerdì 8:00-20:00 sabato 8:00-14:00
reperibilità 24h/24h
Zona Valtiberina
U.F. Salute Mentale Adulti
Via della Misericordia 1 - Sansepolcro
tel. 0575 757924 - fax 0575 757955 (distretto)
orario: da lunedì a sabato 8:00-20:00
U.F. Salute Mentale Infanzia e Adolescenza
Via della Misericordia 1 - Sansepolcro
tel. 0575 757924 – fax 0575 757955
orario: da lunedì a sabato 8:00-20:00
Zona Valdarno
U.F. Salute Mentale Adulti
Via III Novembre 18 – San Giovanni Valdarno
tel. 055 9106452 - fax 055 9106448
orario: da lunedì a venerdì 8:00-20:00 sabato 8:00-14:00
reperibilità 24h/24h centralino 055 91061
U.F. Salute Mentale Infanzia e Adolescenza
Via III Novembre 18 - San Giovanni Valdarno
tel. 055 9106471 – fax 055 9106402
orario: da lunedì a venerdì 8:00-19:00; sabato 8:00-13:00
per appuntamenti prime visite: lunedì e venerdì 9:00-13:00
Zona Valdichiana
U.F. Salute Mentale Adulti
Distretto Via Capitini 6 - Camucia
tel. 0575 699250-49 – fax 0575 699258
orario: da lunedì a sabato 7:30-19:30
reperibilità 24/24h tel. 0575 6391 centralino
Ambulatori decentrati:
Casa della Salute - Castiglion Fiorentino tel. 0575 64351
Ospedale di Comunità - Foiano tel. 0575 642167 - 6435210
orario: da lunedì a sabato 7:30-19:30
U.F. Salute Mentale Infanzia e Adolescenza
Distretto Via Capitini 6 Camucia
tel. 0575 699250-49 fax 0575 699258
orario: da lunedì a venerdì 7:30-19:30
Ambulatorio: Casa della Salute a Castiglion Fiorentino
tel. 0575 639866 - 639853

Sede degli accertamenti collegiali:
Azienda Usl 8 – U.O.C. Medicina Legale Via Curtatone n. 56 Arezzo
tel. 0575/255995

Sedi zonali dei collegi medici:

AREZZO - Sede U.O.C. Medicina Legale - Via Curtatone n. 56 – tel. 0575/255995

VALDARNO - Ospedale S. Maria alla Gruccia – P.zza del Volontariato, 2 Montevarchi tel.
055/9106773

CASENTINO - Dipartimento della Prevenzione – P.zza Folli, 11 Poppi – tel. 0575/568475

VALDICHIANA - Ospedale S. Margherita - Loc. La Fratta Cortona – tel. 0575/639991

VALTIBERINA - Distretto di Sansepolcro – Via Santi di Tito – tel. 0575/757993

Sito web Azienda USL 8 Arezzo: www.usl8.toscana.it

INPS
Sede di Arezzo Viale Signorelli, 20
telefono 0575/3045
sito web www.inps.it
email direzione.arezzo@inps.it
PEC direzione.provinciale.arezzo@postacert.inps.gov.it
Conctat Center 803164 (da fisso) 06164164 (da telefono mobile)

Associazioni di Volontariato di riferimento operanti nel territorio provinciale

Associazione Autismo Toscana: tel. 0571261812 email: info@autismotoscana.it

Associazione Ragazzi Speciali: via del Piano 32 Castiglion Fiorentino (AR)
email: info@ragazzispeciali.it - www.laconserveria.it

Associazione Crescere: - Via Aretina, 40 - Subbiano tel 392 9515558
email info@associazionecrescerearezzo.it
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