I CIRCUTI SPECIFICI NEL RUGBY - CENTRO STUDI FIAMME ORO RUGBY - Riccardo Di Maio
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Centro Studi Fiamme Oro Rugby CENTRO STUDI FIAMME ORO RUGBY I CIRCUTI SPECIFICI NEL RUGBY prima parte CONFRONTO TRA LAVORO IN ALLENAMENTO E MODELLO DI PRESTAZIONE SPECIFICO di maio riccardo prof. colli roberto lucarini luigi www.laltrametodologia.it ANDREUCCI SIMONE SEPE MICHELE CIRCUITI SPECIFICI 1° PARTE 1
Centro Studi Fiamme Oro Rugby I CIRCUITI SONO UN MEZZO DI ALLENAMENTO MOLTO UTILIZZATO negli sport di squadra. il rugby non fa eccezione. il monitoraggio di queste situazioni ci consente di chiarire in maniera oggettiva se quello che e’ stato proposto, ha ripetuto le nostre aspettative in fase di progettazione dell’allenamento. con questa ricerca cerchiamo di approfondire gli aspetti piu’ rilevanti di queste valutazioni riferendoci sempre al modello di prestazione. I l m o n i to r ag g i o è s tato e s e g u i to c o n i l g p s e i l’elettromiografia di superficie che ci ha consentito di rilevare il muscle load (ml) e la potenza espressa sia in funzione dello spostamento, sia in funzione dell’attività muscolare il primo circuito che prenderemo in considerazione è stato eseguito da un atleta che gioca nel ruolo di centro. il contesto in cui è stato inserito era identificabile come settimana di carico. il circuito è stato eseguito per 2 serie da 4 ripetizioni. il recupero tra le ripetizioni è stato di 45’’ e tra le due serie di 2’00’’. nell’esercitazione sono presenti elementi di corsa e di forza specifica. CIRCUITI SPECIFICI 1° PARTE 2
Centro Studi Fiamme Oro Rugby nello specifico il soggetto eseguiva: - sprint 20m con successivo placcaggio sul saccone - corsa indietro 5m e corsa laterale 5m - stop 1” - sprint 30m - recupero jogging 50m - spinta slitta 60kg x 5m presa alta - spinta slitta 60kg x 5m presa bassa - camminata 10m - navetta 20m ripetuta 2 volte nella tabella sotto esposta sono esposti i dati raccolti durante lo svolgimento del circuito. da una prima analisi possiamo già identificare che il rapporto lavoro\recupero è molto spostato a favore del lavoro con un valore di 1,6. la potenza registrata con i gps è inferiore rispetto a quella del muscle load ad indicare che all’interno dell’esercizio ci sono stati carichi neuromuscolari ( frenate, fasi di spinta) che il solo gps non è in grado di quantificare. CIRCUITI SPECIFICI 1° PARTE 3
Centro Studi Fiamme Oro Rugby tempo tempo SERIE E tempo di rapporto distanza totale di m\min RIPETIZIONI recupero W\R totale circuito lavoro 2 SERIE DA 4 RIPETIZIONI 1133 702 431" 1,6\1 1986 105 distanza m\min WaP WaP nel nel CENTRO WaP GPS nel Mml nel tempo tempo WaP ML RUGBY UNION GPS tempo di tempo di di di lavoro lavoro lavoro lavoro 1710 146 11,3 14,8 17,5 24 Andiamo adesso ad osservare nello specifico alcune fasi in particolare. il primo sprint con successivo placcaggio del saccone. CIRCUITI SPECIFICI 1° PARTE 4
Centro Studi Fiamme Oro Rugby nella prima fase la potenza derivata dai dati gps ( in giallo) è p i ù a lta a c au s a d e l l ’ ac c e l e r a z i o n e i n I z i a l e . successivamente questo ultima scende mentre la potenza dall’ ml ( in bianco) sale e rimane costante per il lavoro fatto in fase di frenata. il picco di potenza gps registrato prima del placcaggio è invece dovuto alla fase di spinta orizzontale dalla quale deriva il gesto esplosivo del placcaggio. in generale avendo avuto, nel corso di questa fase, diversi momenti intensi a livelli neuromuscolare, il wattaggio ml risulta essere più alto. nonostante la spinta finale e l’accelerazione iniziale, la distribuzione muscolare è a favore degli hamstrings come già visto su alcuni test dei 30m. la seconda situazione che andiamo a vedere da vicino è la fase di spinta con la slitta da 60kg. la prima spinta di 5m è eseguita con una presa alta entra la seconda con una presa molto bassa CIRCUITI SPECIFICI 1° PARTE 5
Centro Studi Fiamme Oro Rugby ovviamente la potenza dei gps è molto basso come è altrettanto evidente quanto quella derivante del carico muscolare sia elevata. da un punto di vista di distribuzione muscolare notiamo come il quadricipite, come in tutti movimenti di spinta orizzontale, sia molto più interessato rispetto agli altri 2 gruppi muscolari. i glutei, che aiutano nella seconda fase di spinta il quadricipite, sono comunque fortemente attivati. sulle differenze tra le due tipologie di spinte, sarà p u b b l i c ato u n a rt i c o l o d ov e v e r r a n n o p r e s e i n considerazione varie modalità esecutive della spinta orizzontale. CIRCUITI SPECIFICI 1° PARTE 6
Centro Studi Fiamme Oro Rugby ultima fase esaminata è quello della navetta 2om. ancora una volta il lavoro muscolare dovuto ai cambi di senso, e quindi alla fase decelerativa e accelerativa, fa in modo che la potenza ml sia maggiore della potenza gps. la distribuzione del carico rimane comunque simile a quella dello sprint + placcaggio. l a m i n o r e ac c e l e r a z i o n e e l a m i n o r e v e lo c i t à c i restituiscono valori comunque inferiori rispetto al primo esercizio. CIRCUITI SPECIFICI 1° PARTE 7
Centro Studi Fiamme Oro Rugby nella tabella sopra sono riassunte tutte le fasi del circuito come medie di tutte le ripetizioni. nella seconda invece, troviamo il confronto del lavoro con il modello di prestazione specifico del centro nel rugby union. CIRCUITI SPECIFICI 1° PARTE 8
Centro Studi Fiamme Oro Rugby se nel match abbiamo un rapporto lavoro recupero di 1\2, nel circuito abbiamo visto come questo rapporto sia quasi invertito con un valore id 1,6\1. già questo dato ci indica che a livello di densità è stato sicuramente un esercizio molto intenso. nel 22% del tempo totale di una partita sono stati infatti svolti il 40% del tempo di lavoro e il 34% della distanza totale. nella totalità i dati mostrano come i valori rilevati durante il circuito siano molto superiori di quelli in partita registrando una potenza gps assoluta dell 80% superiore. dato il contesto in cui era stato eseguito l’esercizio, cioè una settimana di carico, possiamo quindi affermare che l’obiettivo del carico è stato centrato. ma aumentare così tanto la densità e la quantità di esercizi più o meno specifici è sempre corretto? fino a che punto? per rispondere in parte a questa domanda abbiamo creato una tabella dove controlliamo l’andamento dei quattro 30m di una serie e l’andamento nell’esercizio delle spinte con la slitta. come si evince chiaramente durante l’esecuzione delle 4 ripetizioni dei 3om nel corso della prima serie del circuito, c’è stato un netto decremento soprattutto riguardo l’attività elettrica. CIRCUITI SPECIFICI 1° PARTE 9
Centro Studi Fiamme Oro Rugby non è cambiata la coordinazione con i quali i muscoli hanno svolto il loro compito, piuttosto è calata la frequenza con i quali questi venivano stimolati. la domanda è fino a che punto siamo disposti a far scendere la nostra capacità di reclutamento durante un circuito? se sto eseguendo un gesto ad alta intensità è corretto farlo quando sono in condizioni così critiche? qualcuno utilizza lo sfinimento come metodo di allenamento pensando di allenare la capacità di fare un gesto intenso anche sotto fatica. iN parate questo può essere visto come un obiettivo dell’allenamento. c’è però un limite sotto il quale il snc non è più in grado di farci eseguire qualcosa in maniera massimale e dove non si allena più il gesto ma al massimo la componente mentale. q u e s t o m o n i t o r ag g i o c i p e r m e t t e d i c a p i r e c h e probabilmente nell’ultima serie di questo circuito dobbiamo inserire delle micro pause che consentano al snc di recuperare quel tanto che basta per farci eseguire un gesto con una frequenza di impulsi elevata. non cambierebbe ne la finalità ne il contenuto del circuito ma otterremmo, anche alla fine, una qualità importante. del resto se prendiamo in considerazione il modello di prestazione del rugby ( nel campionato top 12) vediamo come gli interventi sono diradati nel tempo per cui la qualità con la quale si interviene è di fondamentale importanza. CIRCUITI SPECIFICI 1° PARTE 10
Centro Studi Fiamme Oro Rugby ancora più evidente il calo di efficienza del snc ,nell’esercizio della spinta con la slitta da 60kg presa alta. come si evince della tabella il calo è visibile in parte anche “all’esterno” con un calo della velocità media, della velocità massima e del wattaggio gps. ma quello che possiamo osservare con l’elettromiografia è che internamente il calo è molto più evidente. probabilmente il decremento inferiore a livello percentuale riguardo la velocità è dovuto sia alla maggiore efficienza nell’esecuzione dell’esercizio sia al ricorso ad altri gruppi muscolari di supporto. in c o n c lus io n e p o s s iamo affermare c he la fatic a neuromuscolare gioca un ruolo chiave in questa tipologia di circuiti e che non sempre lo sfinimento è la soluzione alle richieste del gioco. audiovideo disponibile all’indirizzo : http://rdmtraining.altervista.org/i-circuiti-specifici-nel- rugby/ CIRCUITI SPECIFICI 1° PARTE 11
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