Hermann Bergamelli (Bergamo, 1980) - AplusB Gallery
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Hermann Bergamelli (Bergamo, 1980) Verde e blu nel blu 2020 Tintura con elementi naturali e chimici su tela cucita 240 × 140 cm Note: Hermann Bergamelli (Bergamo, 1990) Quella di Hermann Bergamelli è una silenziosa disciplina meditativa sul fare e disfare una visione, che per dichiararsi non fa ricorso ad apparati artificiosi di simboli o di ormai sempre più usurati espedienti linguistici. La materia stessa, accumulata e organizzata nelle sue “sculture-tessiture”, è divenuta soggetto e oggetto di indagine e di riflessione su una forma che contiene lo spazio e da esso è contenuto, su una pratica che impone di guardare sé stesso e il mondo che sta intorno attraverso gesti e segni che non prevedono clamori, ma soltanto sottili e precisi espedienti formali. È un fare calmo e lento come per un rituale misterico. Osservando da questo punto di vista il processo creativo praticato da Bergamelli, sembra fatto al caso suo uno degli insegnamenti contenuti nel Libro della Virtù e della Via attraverso cui il filosofo cinese Lao Tzu invita a “fare senza fare, agire senza agire, gustare senza gusto. Considerare grande il piccolo e molto il poco... Nel mondo il difficile si fa dal facile, nel mondo il grande si fa dal piccolo... Ora, chi leggermente promette, certamente ha scarsa buona fede, e molte cose facili necessitano di molte difficoltà; per questo il saggio trova facile il difficile, e perciò alla fine non ha difficoltà”. Lungo questa “via”, Bergamelli ha spostato la sua ricerca da un'introspezione fatta di dispositivi formali chiusi e composti a una presa di coscienza dilatata della realtà, quella sempre più complessa e inquieta dei nostri tempi. E così si è imposto di incrociare il suo sguardo con quello perturbante di un altro da sé che chiede di essere legittimato dall'arte. Da un codice, cioè, di rappresentazione che, travalicando i limiti tracciati dal tempo, si fa testimonianza etica e memoria universale. (Michele Bonuomo) A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Hermann Bergamelli (Bergamo, 1980) Rosso e verde nel verde 2020 Tintura con elementi naturali e chimici su tela cucita 145 × 140 cm A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Hermann Bergamelli (Bergamo, 1980) Molto molto veloce 2020 Tintura con elementi naturali e chimici su tela, morsa 35 × 15 cm A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Hermann Bergamelli, untitled 2020, tintura su tessuto, morsa, 35x15x14cm A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Hermann Bergamelli (Bergamo, 1980) Viola di Verde 2020 Tintura con elementi naturali e chimici su tela cucita 150 × 100 cm A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Davide Mancini Zanchi (Urbino, 1986) Untitled (posacenere) 2020 ceramica smaltata 30 × 20 × 20 cm unico A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Davide Mancini Zanchi (Urbino, 1986) -10,87 2017 carbonio, legno 165 × 203 cm A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Note: BOX Cosa c’entra un telaio da pittura con le gare di Formula 1? Per scoprirlo abbiamo vistato in anteprima BOX, la personale di Davide Mancini Zanchi, classe 1986, alla galleria A+B di Brescia. La sala della mostra, circoscritta da una vetrofania e una tenda create ad hoc dall’artista, si trasforma in uno spazio dal sapore quasi scenico in cui una sola opera - un tradizionale telaio da pittura - sembra essere stato spostato da un treppiede in acciaio alla parete. Il telaio è, in realtà, composto al 95% da fibra di carbonio, come nessun altro fino ad ora. Nessuna traccia, invece, di un presumibile dipinto che quel telaio dovrebbe sorreggere. Per comprendere il titolo e l’allestimento è necessario fare appello al mondo della Formula 1, immaginare i box in cui avvengono la preparazione e l’assistenza alle macchine in gara. Il parallelismo con il mondo delle corse automobilistiche è affidato all’impiego della fibra di carbonio e al concetto di box quale officina itinerante, creando una sovrapposizione tra esso e l’atelier, luogo simbolo della creazione artistica. Queste associazioni portano l’attenzione non solo al processo pittorico in termini di perizia tecnica e necessità di sinergia tra tutti gli elementi – come per un bolide -, ma lega il lavoro ad una serie di opere precedenti di Mancini Zanchi in cui aveva già introdotto dei particolari in fibra di carbonio, come citazione delle tuning cars. Attraverso Davide Mancini Zanchi, - 10.870, 2017, fibra di carbonio, legno di faggio e supporti in acciaio e nastro adesivo da l’impiego di questo materiale all’avanguardia, ma che nulla ha a che vedere con la ciclismo, 160x200 cm pittura, l’artista trasforma il telaio in un punto di convergenza di domande cruciali sulla pittura e i processi: dal ruolo di ciò che “non si vede” in un quadro all’evoluzione di strumenti, materiali e tecniche in una forma d’arte tanto antica, fino alle considerazioni se esista un insieme di parametri o metodi che possano assicurare la riuscita ottimale di un’opera o, semplicemente,garantirle lo status di opera d’arte. Con questo lavoro, dal titolo - 10,870, Mancini Zanchi prosegue nell’approfondimento di uno dei temi portanti della sua ricerca: la riflessione sulla pittura attraverso un discorso metapittorico. Gli esiti della sua indagine sono dotati di una sintesi tra forma e concetto di rara efficacia e derivano dalla freschezza del suo approccio, spesso scambiata (anche a causa della sua giovane età) per un’ironia quasi goliardica, su cui gli abbiamo chiesto di aiutarci a fare chiarezza. “Non amo – precisa l’artista - che al mio lavoro sia associato il concetto di ironia: in esso non c’è mai l’intenzione di far sorridere. Preferisco che si usi il termine leggerezza, che risiede sia nella mia volontà di non appesantire - da molteplici punti di vista - le mie opere, sia nel mio essere totalmente libero nella sperimentazione, sgravato dalla “funzione sociale” che l’arte oggi sembra non avere più. Questa libertà, talvolta, può lambire il confine dell’ironia, ma essa non è né il fine né il mezzo della mia ricerca.” (silvia conta) Davide Mancini Zanchi, - 10.870, 2017, fibra di carbonio, legno di faggio e supporti in acciaio e nastro adesivo da ciclismo, 160x200 cm A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Davide Mancini Zanchi, - 10.870, 2017, fibra di carbonio, legno di faggio e supporti in acciaio e nastro adesivo da Davide Mancini Zanchi, - 10.870, 2017, fibra di carbonio, legno di faggio e supporti in acciaio e nastro adesivo da ciclismo, 160x200 cm ciclismo, 160x200 cm Davide Mancini Zanchi, - 10.870, 2017, fibra di carbonio, legno di faggio e supporti in acciaio e nastro adesivo da Davide Mancini Zanchi, - 10.870, 2017, fibra di carbonio, legno di faggio e supporti in acciaio e nastro adesivo da ciclismo, 160x200 cm ciclismo, 160x200 cm A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Davide Mancini Zanchi (Urbino, 1986) Oggi Finalmente Posso Dipingere Anche Se Non So Bene Cosa 2018 anilina su tela 200 × 250 × 4 cm Note: Super Liquidator Painting Questa serie di dipinti di grandi dimensioni, accompagnata da qualche studio di misure ridotte, è realizzata attraverso una tecnica che vede la sostituzione del pennello da parte di una pistola ad acqua, con la quale la superficie del quadro è stata completamente dipinta. Le opere sono ricoperte dalla ripetizione del gesto dello sparo, dello spruzzo che parte dalla pistola; è proprio quello il segno che emerge frequentemente nella superficie del quadro.Ognuna delle cinque opere è il risultato di una quantità di diverse passate di colore; ovvero ogni quadro ha più colore rispetto al precedente, di volta in volta le tinte liquide utilizzate aumentano fino ad arrivare alla perdita, quasi totale, di quel segno ripetuto dello sparo - spruzzo. Le opere nascono a partire da un mio interrogativo sulla possibilità odierna di fare una pittura astratta, o espressionista, e mi vedono arrivare all’idea di sostituire il pennello con un giocattolo per bambini, simulacro di un’arma, ma per utilizzi ludici. In questo modo si attivano due meccanismi: il primo è quello che esaspera un gesto giocoso finendo per farlo diventare straziante in seguito alle lunghe sessioni di sparo-spruzzo di colore, necessarie alla realizzazione del quadro. Il secondo è l’inizio di un cammino che va nella direzione opposta al puro dipingere per dipingere e vuole pensare a una pittura concettuale che sposti l’immagine verso altre direzioni. Come nella serie delle “costellazioni”, anche in questo ciclo di opere, interviene nell’ambito dell’arte un momento dell’infanzia, dove ai materiali di belle arti vengono sostituiti i giocattoli e le azioni prese dal momento del gioco. A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Davide Mancini Zanchi, Oggi finalmente posso dipingere anche se non so cosa, dettaglio, anilina su tela A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Davide Mancini Zanchi (Urbino, 1986) cinquanta studi per il quadro più brutto del mondo 2019 acrilico su tela 40 × 30 cm Note: Opera in vendita a gruppi di 7 dipinti. Prezzo euro 8200 iva inclusa. Il dibattito tra bello e brutto tra due artisti: https://www.artribune.com/professioni-e-professionisti/who-is-who/2019/06/versus- chiara-camoni-davide-mancini-zanchi/ A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Davide Mancini Zanchi, cinquanta studi per il quadro più brutto del mondo, 2019, acrilico su tela, dettaglio Davide Mancini Zanchi, cinquanta studi per il quadro più brutto del mondo, 2019, acrilico su tela, dettaglio installazione, ciasc 50x40cm installazione, ciasc 50x40cm Davide Mancini Zanchi, cinquanta studi per il quadro più brutto del mondo, 2019, acrilico su tela, dettaglio Davide Mancini Zanchi, cinquanta studi per il quadro più brutto del mondo, 2019, acrilico su tela, dettaglio installazione, ciasc 50x40cm installazione, ciasc 50x40cm A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Davide Mancini Zanchi (Urbino, 1986) untitled (costellazione) 2020 acrilico, carta insalivata su yuta Ø 40 cm Note: COSTELLAZIONI In questo ciclo i dipinti sono tutti caratterizzati da un fondo blu notturno sul quale emergono delle costellazioni di punti bianchi; questi punti sono in realtà palline di carta masticata e sparata sulla superficie pittorica tramite il tubo vuoto di una penna bic. Bagnandosi (di saliva) la carta riattiva la colla da cui è composta facendo sì che la palline si incollino al dipinto. Riflettendo sull’idea di “tocco poetico”, ovvero su quell’elemento che eventualmente sposta la direzione dell’opera d’arte mi sono chiesto se con questi interventi potessi annullare la carica poetica del gesto, prendendo in prestito quel giochino schifoso e fastidioso che alle scuole medie gli alunni del primo banco subivano. Trovo interessante l’incontro tra questo fare da “bulletto” e il romanticismo del cielo stellato; unendo queste due componenti si crea prima una sensazione piacevole, osservando da una certa distanza, poi avvicinandosi intervengono le palline ad interrompere il bel momento. Nei titoli emergono degli episodi in cui sono presentate più visioni della stessa costellazione; questo perché generalmente siamo abituati a vedere un gruppo di stelle dal punto di vista che abbiamo dalla terra, trovandoci ad osservarlo da un altro pianeta non saremmo in grado di distinguerlo, questo perché il nostro punto di vista ci mostra il cielo quasi bidimensionale, a onore del vero nella serie delle Costellazioni non c’è mai un rifacimento realistico a nessuna costellacostellazioni A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Davide Mancini Zanchi (Urbino, 1986) untitled (costellazione) 2020 acrilico, materia, carta insalivata su yuta length: 4 cm Ø 35 cm Note: COSTELLAZIONI In questo ciclo i dipinti sono tutti caratterizzati da un fondo blu notturno sul quale emergono delle costellazioni di punti bianchi; questi punti sono in realtà palline di carta masticata e sparata sulla superficie pittorica tramite il tubo vuoto di una penna bic. Bagnandosi (di saliva) la carta riattiva la colla da cui è composta facendo sì che la palline si incollino al dipinto. Riflettendo sull’idea di “tocco poetico”, ovvero su quell’elemento che eventualmente sposta la direzione dell’opera d’arte mi sono chiesto se con questi interventi potessi annullare la carica poetica del gesto, prendendo in prestito quel giochino schifoso e fastidioso che alle scuole medie gli alunni del primo banco subivano. Trovo interessante l’incontro tra questo fare da “bulletto” e il romanticismo del cielo stellato; unendo queste due componenti si crea prima una sensazione piacevole, osservando da una certa distanza, poi avvicinandosi intervengono le palline ad interrompere il bel momento. Nei titoli emergono degli episodi in cui sono presentate più visioni della stessa costellazione; questo perché generalmente siamo abituati a vedere un gruppo di stelle dal punto di vista che abbiamo dalla terra, trovandoci ad osservarlo da un altro pianeta non saremmo in grado di distinguerlo, questo perché il nostro punto di vista ci mostra il cielo quasi bidimensionale, a onore del vero nella serie delle Costellazioni non c’è mai un rifacimento realistico a nessuna costellacostellazioni A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Davide Mancini Zanchi (Urbino, 1986) Untitled (Monocromo) 2020 Acrilico su Tela 40 × 30 cm Note: listino: 1650 iva inclusa A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Davide Mancini Zanchi, Untitled (Monocromo), 2020, acrilico su tela, 40x30cm A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Michele Lombardelli (Piacenza, 1968) Untitled 2018 acrilico e tempera su tela 140 × 110 cm Note: MICHELE LOMBARDELLI (Piacenza 1969. Vive e lavora in provincia di Piacenza) La ricerca formalmente rigorosa di Michele Lombardelli si rifà alla realtà e alla sua riduzione grafica e geometrica. Un libero processo che si traduce in una serie di tempere e acrilici su tela di media e grande dimensione, ma anche ed in particolare, su piccole tavole preparate. I suoi lavori passando da una destrutturazione del dato reale, delineano percorsi di segno che non giungono mai a coagularsi nell'unità di significato ma si fermano alla soglia dell'indefinitezza e dell'indeterminatezza. Una ricerca costantemente essenziale e riduttiva. A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Michele Lombardelli senza titolo 2019 acrilico e tempera su tela 140x110cm Michele Lombardelli senza titolo 2019 acrilico e tempera su tela 140x110cm A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Michele Lombardelli (Piacenza, 1968) Senza Titolo 2020 acrilico e tempera su tavola 25 × 20 cm A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Michele Lombardelli (Piacenza, 1968) Senza Titolo 2020 acrilico su tavola 25 × 20 cm A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Michele Lombardelli (Piacenza, 1968) Untitled 2020 acrilico e tempera su tela 50 × 40 cm sul retro A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Michele Lombardelli (Piacenza, 1968) Untitled 2019 ceramica smaltata 15 × 90 × 1 cm ed. 3 sul retro A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Michele Lombardelli senza titolo (bianco),dettaglio b ceramica smaltata, 15x90 cm circa (Foto Cosimo Filippini).jpg A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Michele Lombardelli (Piacenza, 1968) Untitled 2019 UV print su moquette 210 × 240 cm ed. 3 A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Michele Lombardelli senza titolo (stella magenta) dettaglio c, stampa UV su moquette, 240x210 cm, (Cosimo Michele Lombardelli senza titolo (stella magenta) dettaglio c, stampa UV su moquette, 240x210 cm, (Cosimo FilippinI) FilippinI) Michele Lombardelli senza titolo (stella magenta) dettaglio c, stampa UV su moquette, 240x210 cm, (Cosimo FilippinI) A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Michele Lombardelli (Piacenza, 1968) Untitled 2018 UV print su pcv 270 × 560 cm ed. 3 A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
Michele Lombardelli, Untitled, 2018, UV print su tela pvc, 270x560cm A+B gallery • Corsetto Sant'Agata 22, 25128, Brescia, BS, IT • 3381324177 • dario.bonetta@gmail.com • www.aplusbgallery.it
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