GLI STRANIERI E L'AUSL DI PIACENZA - Elisa Cavazzuti - Direttore attività socio sanitaria
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GLI STRANIERI E L’AUSL DI PIACENZA - Elisa Cavazzuti - Direttore attività socio sanitaria
Art. 3 Costituzione Repubblica “Tuttii cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (cit. Protocollo Intesa)
EQUITA’ E SANITA’ • In ambito sanitario, il principio di giustizia si realizza idealmente con l’attribuire a ciascuno le cure minime necessarie per condurre una vita per lui dignitosa, secondo quella che è la sua concezione di dignità e decenza (Spinsanti, 2001).
I Livelli Essenziali d’Assistenza • un elenco delle prestazioni essenziali incluse o meno tra quelle erogabili dal nostro servizio sanitario pubblico di tipo sanitario o ad alta integrazione sociosanitaria
EQUITA’ IN SANITA’ • EQUITA’ D’ACCESSO • EQUITA’ DI PRESTAZIONI
EQUITA’ D’ACCESSO Il Piano Sociale e Sanitario RER 2008-2010 evidenzia tra obiettivi ed azioni a favore di immigrati: “ Informare ed orientare i cittadini stranieri per favorire l’accessibilità e la fruibilità dei servizi, supportandoli nell’utilizzare in modo idoneo i servizi e le attività offerte sul territorio”
AUSL Piacenza sull’equità d’accesso: • Guida dei servizi ad uso cittadini stranieri in 7 lingue • Opuscoli informativi su temi specifici • Area del Sito AUSL dedicato agli stranieri • Mediazioni culturali • Punti informativi URP • Ambulatorio
AMBULATORIO INFETTIVOLOGICO PER LA SALUTE DEL MIGRANTE E MEDICINA INTERCULTURALE L’ambulatorio è aperto tutti i mercoledì dalle ore 9 alle ore 12. E’ rivolto a tutti gli immigrati, anche non in regola con le norme sul permesso di soggiorno, che necessitano di: • Visita specialistica infettivologica. • Esami di screening e terapia per le malattie a trasmissione sessuale • Medicina generica per coloro che non sono in possesso della tessera sanitaria • Orientamento ai Servizi offerti dall’AUSL di Piacenza MEDIAZIONE CULTURALE • Un mediatore culturale è presente dalle ore 9 alle ore 11 nei locali dell’ambulatorio.
EQUITA’ DI PRESTAZIONI: alcuni dati …. A livello territoriale: • Pediatria di Comunità • Consultorio donna A livello ospedaliero: • Accessi Pronto Soccorso • Ricoveri Ospedalieri
PEDIATRIA DI COMUNITA’ EXTRACOMUNITARI SOGGETTI PRESTAZIONI VISITE PER AMMISSIONE IN COLLETTIVITA’ 498 498 CONTROLLI A SEGUITO DI MALLATIA 491 681 INFETTIVA VISITE PREVACCINALI 1.685 2922 -CONTROLLO TUBERCOLINICO: MANTOUX 766 1.532 -INVIO II° LIVELLO SE POSITIVO 60 68 CERTIFICAZIONI/PARERI 1013 1021 ECO ANCHE 196 205 AMBLIOPIA 501 501 RACHIDE 1°-3° M.I. 758 758
Attività Ostetrico- ginecologica 6.000 5.000 1.957 4.000 UTENZA 3.000 197 2.000 3.543 548 2.457 1.000 1.584 142 437 0 VAL TIDONE C.S.GIOVANNI PIACENZA VAL D'ARDA-FIORENZUOLA ALTA VAL TREBBIA- VAL NURE DISTRETTI ITALIANI STRANIERI
RICOVERI OSPEDALIERI:CITTADINANZA DEL RICOVERATO 50.000 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 STRANIERA ITALIANA
% DIMESSI STRANIERI 2007 PER DISCIPLINA P.O. AUSL PC LUNGODEGENZA GERIATRIA MEDICINA AREA CRITICA TERAPIA INTENSIVA DERMATOLOGIA OCULISTICA UNITA' CORONARICA NEFROLOGIA GASTROENTEROLOGIA ONCOLOGIA NEUROLOGIA CARDIOLOGIA MEDICINA E.R.I. MEDICINA ONCOLOGICA ED EMATOLOGIA UROLOGIA EMATOLOGIA E CENTRO TRAPIANTO MIDOLLO OSSEO DIABETOLOGIA PNEUMOLOGIA CHIRURGIA GENERALE, VASCOLARE E TORACICA CHIRURGIA GENERALE 2 MEDICINA D'URGENZA ORTOPEDIA TRAUMATOLOGIA OTORINOLARINGOIATRIA DIAGNOSI E CURA MALATTIE INFETTIVE PEDIATRIA NIDO PATOLOGIA NEONATALE OSTETRICIA E GINECOLOGIA 0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% 30,0%
PARTI:CITTADINANZA DELLA MADRE 2500 2000 1500 1000 500 0 2003 2004 2005 2006 2007 straniera italiana
L’art.3 della Costituzione che viene riportata dallo stesso Protocollo d’Intesa, che come Azienda ci accingiamo oggi a firmare, recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” . Il tema dell’equità in sanità è particolarmente attinente alla popolazione straniera che accede ai nostri servizi. Cosa significa equità in Sanità? Cito una bella definizione di Sandro Spinsanti, illustre filosofo e psicologo. “In ambito sanitario, il principio di giustizia si realizza idealmente con l’attribuire a ciascuno le cure minime necessarie per condurre una vita per lui dignitosa, secondo quella che è la sua concezione di dignità e decenza (Spinsanti, 2001)”. Questa definizione di “dignità e decenza”sottende un concetto di salute, come indicato dall’OMS, come ben-essere psicofisico, che si realizza grazie al concorso di “determinanti di salute”, che possono essere di ordine economico, culturale, oppure legate anche a un livello di istruzione adeguato, all’utilizzo di una casa salubre e a lavoro che garantisca sicurezza nell’operare. In ambiente scientifico sanitario è da anni conosciuto e misurato l’impatto di alcune determinati di salute, quale per es la variabile della scolarità, sulla morbilità e mortalità delle persone: notoriamente più alto è il livello di istruzione e più bassa è la mortalità e la morbilità. “Equità nella salute”significa garantire a ciascun cittadino la possibilità di usufruire di tutte le opportunità di salute in relazione alle sue condizioni personali e al suo bisogno. Il principio di equità, quindi, non corrisponde alla garanzia dello stesso livello di buona salute per tutti, ma richiede azioni a sostegno di un’adeguata redistribuzione di fattori sociali volti a favorire, per ciascun cittadino, la piena realizzazione delle potenziali aspettative di vita e delle migliori condizioni di salute possibile. E’ evidente che questo richiama un impegno politico, una condivisione di intenti tra tutti i soggetti pubblici , privati e del terzo settore, che a vario titolo concorrono alla salute dei cittadini. Gli esiti di queste azioni dovrebbero portare ad una riduzione o eliminazione dei differenziali di salute tra gruppi che presentano differenze socioeconomiche , mirando ad elevare lo standard di salute per i gruppi più svantaggiati, in un’ottica di continuo progresso e miglioramento del sistema di tutela. In questo senso il recente Piano Sociale e Sanitario della Regione Emilia Romagna ed il conseguente Atto di Indirizzo e Coordinamento della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, richiama alla responsabilizzazione e al contributo tutti i soggetti della rete della comunità locale, ai fini di una pianificazione di benessere comunitario ed individuale. Nell’ambito dell’offerta dei servizi sociosanitari, in particolare la risorsa economica limitata è solo uno dei molteplici fattori che contribuisce a determinare la genesi delle disuguaglianze di salute nella popolazione di un determinato territorio. In questo senso la definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza, come un elenco delle prestazioni essenziali incluse tra quelle erogabili dal nostro servizio sanitario pubblico di tipo sanitario o ad alta integrazione sociosanitaria, va intesa come una garanzia per tutti i cittadini, stranieri e non, su cui avviare una pianificazione locale, attenta ai problemi di QUELLA comunità. Il contributo che il sistema sanitario può apportare in questo quadro di pianificazione locale per la salute ed il benessere e per la riduzione delle disuguaglianze, dovrebbe prevedere interventi in grado di presidiare i seguenti ambiti di garanzia: • uguale accesso all’assistenza disponibile per uguale bisogno; • uguale livello di qualità dell’assistenza erogata.
L’impegno dell’Azienda USL di Piacenza è su ambedue i fronti, come testimoniato dai dati delle slide in allegato, che riguardano i punti più frequenti di contatto con la popolazione immigrata. In particolare sull’accesso riporto il Piano Sociale e Sanitario della Regione Emilia-Romagna 2008-2010 che evidenzia il seguente obiettivo a favore di immigrati: “ Informare ed orientare i cittadini stranieri per favorire l’accessibilità e la fruibilità dei servizi, supportandoli nell’utilizzare in modo idoneo i servizi e le attività offerte sul territorio”. Questo obiettivo è stato declinato dalla nostra Azienda attraverso: • Guida dei servizi ad uso cittadini stranieri in 7 lingue • Opuscoli informativi su temi specifici • Area del Sito AUSL dedicato agli stranieri • Consulenze di mediazione culturale • Informazioni presso gli URP Un discorso a parte merita l’Ambulatorio Infettivologico per la Salute del Migrante e la Medicina Interculturale, utilizzato dagli stranieri, non solo per interventi e prestazioni dirette, ma come facilitatore delle relazioni fra stranieri ed il complesso sistema sanitario locale: L’ambulatorio è aperto tutti i mercoledì dalle ore 9 alle ore 12. E’ rivolto a tutti gli immigrati, anche non in regola con le norme sul permesso di soggiorno, che necessitano di: • Visita specialistica infettivologica. • Esami di screening e terapia per le malattie a trasmissione sessuale • Medicina generica per coloro che non sono in possesso della tessera sanitaria • Orientamento ai Servizi offerti dall’AUSL di Piacenza • Mediazione culturale (un mediatore culturale è presente dalle ore 9 alle ore 11 nei locali dell’ambulatorio). Per quanto riguarda l’utilizzo delle prestazioni sanitarie, nelle slide si illustra l’attività svolta a favore degli immigrati, nei centri territoriali (dati della Pediatria di C comunità e del Consultorio per la salute della Donna) e presso il presidio ospedaliero . Queste informazioni evidenziano in contro-tendenza rispetto alle credenze diffuse anche dai mass media, un basso numero di ricoveri ospedalieri da parte dei cittadini stranieri, con l’eccezione del numero di presenze di donne straniere nei reparti di ostetricia e ginecologia e dei bambini nei reparti di Pediatria. Nei reparti maternità dei nostri presidi ospedalieri piacentini, infatti, quasi un terzo delle nascite registrate sono da genitori stranieri; mentre scarsissima è la presenza nei reparti di geriatria e lungodegenza. Questi dati confermano dunque necessità sanitarie legate a una popolazione giovane, che utilizza nel complesso i servizi con parsimonia ed appropriatezza. Mi preme precisare, infine, in riferimento alla tematica dell’accesso dei clandestini al Pronto Soccorso e al relativo dibattito pubblico di questi giorni, come più volte richiamato nel corso di questa mattinata, che, nelle nostre sedi di emergenza/urgenza durante il mese di febbraio 2009, è stato registrato un flusso di persone clandestine analogo a quello verificatosi nello stesso mese 2008. Va peraltro sottolineato che, comunque, al momento la normativa sui clandestini non è stata approvata dell’attuale governo.
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