Gli ospiti indesiderati: pidocchi, zecche, ossiuri PEDIATRI e INFERMIERI INSIEME PER LA SALUTE - Pinguini.net

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Gli ospiti
                           indesiderati:
                    pidocchi, zecche, ossiuri

 PEDIATRI e INFERMIERI      Dr.ssa Leila Bianchi
INSIEME PER LA SALUTE    SODc Malattie Infettive Pediatriche,
     DEL BAMBINO               AOU Meyer, Firenze
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Pediculosi
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Pediculosi

❖ Pediculus humanus capitis (pidocchio del capo)
     Forma più frequente nel bambino

❖ Pediculus humanus corporis (pidocchio del corpo)

❖ Phthirus pubis (pidocchio del pube)
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Pediculosi del capo

INFESTAZIONE ENDEMICA sia nei paesi occidentali
che in quelli a risorse economiche limitate
NON E' INDICE DI SCARSA IGIENE, può interessare
individui di ogni età e condizioni socioeconomiche
Impatto delle assenze su attività scolastica e
lavorativa
Spese sostenute per il trattamento
Disagio del bambino e ansia della famiglia
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Pediculus humanus capitis

                                     CICLO VITALE

Artropode, Classe Insecta
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Sintomi

• Prurito al cuoio capelluto e dietro le orecchie
• Eritema del cuoio capelluto
• Lesioni da grattamento
• Sovra-infezioni batteriche
• Tumefazione dei linfonodi cervicali
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Diagnosi
ISPEZIONE DEI CAPELLI E DEL CUOIO CAPELLUTO
COME CERCARE?
✓ BUONA ILLUMINAZIONE
✓ LENTE DI INGRANDIMENTO

✓ PETTINE A DENTI STRETTI

✓ CAPELLI ASCIUTTI

     DOVE CERCARE?
     ✓   NELLA REGIONE RETROAURICOLARE E SULLA NUCA

             COSA CERCARE?
              ✓ LE LENDINI SONO SALDAMENTE ADESE AL CAPELLO
              ✓ LE UOVA VITALI FANNO UN CARATTERISTICO “CLICK” SE

              SCHIACCIATE TRA LE DITA
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Terapia

INDICAZIONI GENERALI AL TRATTAMENTO
 • Emulsioni, gel, mousse e lozioni vanno applicate senza
 bagnare i capelli per evitare la diluizione del prodotto
 • Applicare uniformemente sui capelli (dalla radice alla
 punta) insistendo sulla nuca e dietro le orecchie
 • Dopo l’applicazione: shampoo neutro, pettine fitto,
 risciacquo
 • I prodotti a risciacquo devono essere preferiti agli
 shampoo pediculocidi
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Terapia

  PRODOTTI             PRODOTTI           RIMOZIONE
   TOPICI                ORALI            MECCANICA
    Piretroidi          Ivermectina   Pettine a denti fitti
Piretrine naturali    Trimethoprim/
   sinergizzate      sulfametossazolo
    Malathion
Pediculociti non
  neurotossici
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Terapia

    PRODOTTI IN COMMERCIO

  Permetrina 1%     emulsione   10’ posa
  Malathion 0,5%      gel       10’ posa
  Fenotrina 0,5%      gel       15’ posa
Piretrina 0,15%      mousse massaggiare 3’
+ piperonil- butossido 1,5%     10’ posa
Terapia

➢ DIMETICONE 4%
   Agisce incapsulando il pidocchio e lo uccide per soffocamento

SI PUO' USARE NEI BAMBINI > 6 MESI, NELLE DONNE IN
GRAVIDANZA, NEI SOGGETTI ALLERGICI AGLI ALTRI TRATTAMENTI
MENO IRRITANTE

       PEDICULOCITA NON                 Efficacia sovrapponibile al
         NEUROTOSSICO                    malathion e ai piretroidi
Terapia

E’ NECESSARIO RIPETERE IL TRATTAMENTO?
Permetrina → generalmente sufficiente un solo trattamento
(altrimenti ripetere dopo 8 giorni)
Malathion → generalmente sufficiente un solo trattamento
(altrimenti ripetere dopo 8 giorni)
Piretrine naturali → ripetere dopo 7-10 giorni
Dimeticone → ripetere dopo 7 giorni
Terapia
                       NOVITA’
➢ ABAMETAPIR (lozione 0,74%)
  inibitore delle metallo-proteasi

   Due studi di fase 3 randomizzati controllati:
  • 704 pazienti con pidocchi
  • 1/3 bambini > 6 mesi
  • Lozione applicata a capello asciutto, lasciata in posa
    per 10 min

              Bowles VM, et al. Pediatr Dermatol 2018
Terapia

Bowles VM, et al. Pediatr Dermatol 2018
Terapia

Adverse reactions           Abametapir lotion         Vehicle lotion
                                N = 349                 N = 350
Erythema                          14 (4%)                  6 (1.7%)
Rash                             11 (3.2%)                 8 (2.3%)
Skin burning sensation            9 (2.6%)                 0 (0%)
Contact dermatitis                6 (1.7%)                 4 (1.1%)
Vomiting                          6 (1.7%)                 2 (0.6%)
Eye irritation                    4 (1.2%)                 2 (0.6%)
Hair color changes                 3 (1%)                  0 (0%)

                 Bowles VM, et al. Pediatr Dermatol 2018
Terapia
PRODOTTI NATURALI
 -Echinacea purpura
 - Adhatoda vasica
 - Olio di geranio
 - Olio di timo
 - Olio di citronella
 - Succo di limone
 - Noce di cocco            NON
 - Anice
 - Ylang-ylang
                        RACCOMANDATI
 - Vasellina
 - Olio d'oliva
 - Maionese
 -...
Terapia

  METODI MECCANICI

   La rimozione delle lendini con un PETTINE
   A DENTI FITTI è l'unico trattamento
   raccomandato nei lattanti < 6 mesi ed è
   anche quello meglio accettato dai genitori
   Il trattamento va ripetuto ogni 2-3 giorni
   per almeno 2 settimane
   Va sempre utilizzato anche nei trattamenti
   topici
Terapia
             RECIDIVA
LA CAUSA PRINCIPALE E' L'UTILIZZO NON CORRETTO DEI PEDICULOCIDI
    ✓ Dosaggio
    ✓ Durata trattamento
    ✓ Tipo di formulazione
    ✓ Terapia ai conviventi
         - UTILIZZARE UN SOLO TRATTAMENTO PER VOLTA
         - CAMBIARE TIPO DI FARMACO SOLO IN CASO DI
         FALLIMENTO
         - FORME ALTERNATIVE DI TRATTAMENTO: AGENTI
         TOPICI NON NEUROTOSSICI, FARMACI PER VIA
         ORALE, METODI FISICI
Terapia
              RECIDIVA o RESISTENZA
Segnalate resistenze a permetrina e malathion
     1. E’ stato utilizzato uno dei prodotti raccomandati?
     2. E’ stato applicato adeguatamente?
     3. E’ stato ripetuto un trattamento dopo 7 giorni?
     4. E’ stata utilizzata una quantità adeguata di prodotto
     (min 50 mL)?
     5. Sono stati trattati i conviventi?
     6. Sono stati correttamente controllati i contatti?
     7. E’ stata una re-infezione (pidocchi adulti, NO
     lendini)?
     8. Sono presenti pidocchi o solo il prurito?
Prevenzione
•   Controllare i componenti della famiglia e i contatti stretti
•   Lavare la biancheria in acqua calda (> 60° o a secco) o chiudere
    in un sacchetto per 2 settimane
•   Trattare i pettini con pediculocidi o lavarli in acqua calda
•   Segnalare l'infestazione alle comunità frequentate dal soggetto
    (scuola, palestra, ecc.)
•   Non è indicata la disinfestazione dell’ambiente domestico o
    scolastico
•   Non è raccomandato l’utilizzo profilattico di insetticidi e il
    lavaggio preventivo dei capelli con prodotti pediculocidi
•   Il soggetto potrà fare ritorno a scuola dopo un adeguato
    trattamento
Ossiuriasi
Ossiuri (Enterobius vermicularis)

Nematode ubiquitario (anche aree a clima freddo o
temperato)
Elevata diffusione in età infantile
Patogenesi

i vermi adulti si localizzano nel cieco → la femmina fecondata non
depone le uova → migra verso l’ano → si disidrata e muore
liberando fino a 16.000 uova (il ciclo si completa in 6 settimane)

trasporto delle uova con le dita alla bocca → AUTOINFEZIONE
reinfesta ciclicamente lo stesso ospite e i conviventi
CONTAMINAZIONE BIANCHERIA E LENZUOLA
FORSE ANCHE INALAZIONE (le uova si attaccano alla polvere)
Le uova NON vengono eliminate con le feci
Sintomi

       causati dallo spostamento del verme
       femmina per raggiungere l’ano

       incubazione: 1-2 mesi

➢ irritazione, prurito in regione perianale   ➢ irritabilità e insonnia
➢ dolore lieve o acuto in ore notturne        ➢ perdita di appetito
➢ grattamento con escoriazioni                ➢ perdita di peso
➢ vulvite e prurito vulvare
Diagnosi

      SCOTCH TEST (esame microscopico diretto)

la mattina, appena svegli, prima
di lavarsi
se negativo → ripetere 3-4 volte
Terapia

• MEBENDAZOLO: 100 mg
• PYRANTEL PAMOATO: 11 mg/kg (max 1 gr)
• ALBENDAZOLO: 400 mg

        in dose unica da ripetere dopo 2-3 settimane

      TERAPIA FARMACOLOGICA a tutta la famiglia
Terapia

ACCURATO LAVAGGIO DEL BAMBINO
LAVARE BIANCHERIA A 60°C, SOLE, CALORE SECCO

le uova resistono nell’ambiente 2-3 settimane
Terapia
Pirantel Pamoato
  SINGOLA Dose: 11 mg/Kg
   Indicato > 1 anno di età
 Nelle ossiuriasi è necessario ripetere
 il trattamento dopo 2 settimane

      Assorbimento scarso
           meno del 15% viene escreto
      con le urine immodificato, la       Compresse masticabili 250 mg
      maggior parte nelle feci            Sospensione 250 mg/5 mL
Terapia
Pirantel Pamoato

 Meccanismo d’azione:
 Bloccante neuromuscolare →
 induce paralisi spastica nel
 verme

TOSSICITA’ ed EFFETTI COLLATERALI
      E’ un farmaco sicuro!
                                    Compresse masticabili 250 mg
                                    Sospensione 250 mg/5 mL
Terapia
     Mebendazolo

Indicato > 2 anni
tra 1 e 2 anni valutare rischio/beneficio

Dose: 1 cpr o 5 ml

Meccanismo d’azione:
Impedisce la polimerizzazione dei
microtubuli del parassita
Blocca la captazione del glucosio           Compresse masticabili 100 mg
                                            Sospensione 20 mg/ml
Terapia
       Mebendazolo

ASSORBIMENTO
✓ poco solubile in acqua
✓ poco assorbite nel tratto gastrointestinale

ESCREZIONE
✓ nelle urine solo in piccola parte immodificato
✓ la frazione assorbita viene metabolizzata dal
  fegato ed eliminata con la bile

TOSSICITA’
✓ scarsa, scarso assorbimento                      Compresse masticabili 100 mg
                                                   Sospensione 20 mg/ml
Terapia
Albendazolo

SINGOLA DOSE: 12 mg/Kg

Nelle ossiuriasi è necessario
ripetere il trattamento dopo
2 settimane

    Indicato > 2 anni           Compresse 400 mg
Terapia
       Albendazolo

Meccanismo d’azione:
inibisce l’assemblaggio della tubulina
e quindi varie funzioni del parassita
tra cui l’uptake di glucosio

TOSSICITA’: scarsa
solo per trattamenti prolungati (gastrointestinale,   Compresse 400 mg
midollare, ipersensibilità)
Prevenzione
➢ Lavarsi le mani prima di ogni pasto.
➢ Usare asciugamani separati per ciascun membro della famiglia e
  utilizzare sapone liquido con spazzolina per unghie
➢ Scoraggiare eventuali abitudini, quali la suzione del pollice.
➢ Detersioni della regione perianale ripetute utilizzando guanti monouso
➢ Tutta la biancheria notturna (lenzuola, pigiama e mutande) utilizzata dal
  bambino/a deve essere cambiata e adeguatamente lavata in lavatrice a
  60 C ogni giorno.
➢ Mutandine strette la notte.
        LE NORME IGIENICHE DEVONO ESSERE SEGUITE PER TUTTA LA
       DURATA DEL TRATTAMENTO E PER LA SETTIMANA SUCCESSIVA: LE
       UOVA RESISTONO NELL’AMBIENTE 2-3 SETTIMANE
Cosa fare in caso di
        recidiva?
➢ Verificare la corretta esecuzione della terapia farmacologica
➢ Verificare che siano state seguite scrupolosamente le norme
 igieniche
➢ Verificare che siano stati trattati tutti i membri della famiglia
➢ La terapia antiparassitaria è sicura, può essere ripetuta in
 più occasioni
                              Non noto perché in alcuni
                             bambini si verifichino episodi
                              con frequenza più elevata
Malattie trasmesse
     da zecca
Malattie trasmesse da zecca in Italia

     PATOLOGIA                   VETTORE
Malattia di Lyme                  Ixodes
Tick borne encephalitis           Ixodes
         (TBE)
     Rickettsiosi         Rhipicephalus sanguineus

      Tularemia                   Ixodes
Ixodes ricinus

✓ Detta anche ZECCA DEI BOSCHI
✓ Molto piccola (2-8 mm)
✓ Serbatoio naturale: roditori,
 uccelli e mammiferi
✓ In Europa predilige il caldo
 umido temperato, zone
 boschive, altitudini < 1200 m
Malattia di Lyme
Epidemiologia

Malattia infettiva a decorso
polifasico causata da una
spirocheta: Borrelia burgdorferi

       Descritta in Italia dal 1984
       • Liguria
       • Friuli Venezia Giulia
       • Veneto
       • Emilia-Romagna
       • Toscana
Fattori di rischio
•   Maggiore durata del pasto ematico (oltre 48 ore)
•   Morso della ninfa (più piccola dell’acaro adulto e difficilmente
    visibile, maggiore durata pasto ematico)
•   Periodo tra maggio e luglio (prevalenza delle ninfe)
•   Categorie a rischio: campeggiatori, escursionisti, ecc.
•   Residenza in aree endemiche (paesi a clima temperato, zone
    boscose e umide sotto i 1200 m)
•   Ampie aree del corpo scoperte (maniche e pantaloni corti,
    sandali)
•   Non segnalate infezioni congenite, né trasmissione da latte
    materno
Fasi cliniche

❑ Asintomatica o con sintomi aspecifici (febbre,
  cefalea, astenia, artromialgie) nel 50% dei casi

❑ Periodo di incubazione: 7-14 giorni (da 3 a 30 gg)

❑ 3 stadi clinici successivi:
      1- fase precoce con infezione localizzata
      2- fase precoce con infezione disseminata
      3- fase tardiva
Stadio precoce localizzato:

Stagione estiva. Lesione cutanea
eritematosa in estensione dal
punto di inoculo: erythema
migrans (60-80% dei casi)

                                          febbre   affaticamento   cefalea   artralgia

             Nachman S, Pediatrics 2009
Stadio precoce disseminato:

eritema migrante multiplo (15-20% dei casi)
                                                                   80%
                                                                             70%

                                                         45%

                                                       febbre   astenia   cefalea

          Feder HM, et al. Infect Dis Clin N Am 2008
Stadio precoce disseminato:

NEUROBORRELLIOSI: 15-20% dei bambini
non trattati. La manifestazione più comune
è la paralisi del VII n.c.
Meno frequenti: meningite linfocitaria, atassia,
neuropatia periferica, …

CARDITE: rara nei bambini (5% dei casi). La più comune
manifestazione della cardite è un blocco AV di II-III grado.

              Feder HM, et al. Infect Dis Clin N Am 2008
Stadio tardivo:
Il 60% dei bambini non trattati
sviluppa artrite tra 2 settimane-2 anni
(media 6 mesi).
Pauciarticolare: grandi articolazioni
soprattutto il ginocchio. Febbre
presente nel 25-50% dei casi di artrite
di Lyme.

Altre manifestazioni:
- oculari: congiuntivite, neurite ottica, cheratite, uveite
- più rare: encefalomielite, polineuropatia, acrodermatite cronica
   necrotizzante

            Feder HM, et al. Infect Dis Clin N Am 2008
Diagnosi

• Clinica (eritema cutaneo, artralgie-artriti, cefalea,
  paralisi del faciale, rigidità nucale)
• Esami di laboratorio (lieve anemia, aumento VES,
  transaminasi, LDH, IgM)
• Sierologia (ricerca IgM e IgG tramite ELISA, IFA, Western
  blot)
• Rx/ecografia articolazioni, ECG
• Isolamento borrelie da biopsia cutanea, liquor, liquido
  sinoviale (esame colturale, PCR)
Terapia

a   novità rispetto alle indicazioni del 2006
Terapia

a   novità rispetto alle indicazioni del 2006
Tick-borne encephalitis (TBE)
Meningoencefalite da zecche
Eziologia

causata da un arborvirus appartenente al genere
Flavivirus, molto simile ai virus responsabili della febbre
gialla, della dengue e chikungunya (trasmessi da zanzare).

   Tre virus appartenenti al genere Flavivirus
       • Sottotipo dell’est (o Russo)
       • Sottotipo Siberiano (anche detto virus Vasilchenko)
       • Sottotipo Europeo
Epidemiologia
 Vettore: zecca del genere Ixodes
 Serbatoio: animali selvatici o domestici (roditori, caprioli, ovini,
  caprini, uccelli, uomo)

 Trasmissione: in primavera ed estate nelle zone temperate e
  anche in autunno nell’area del Mediterraneo

 La trasmissione avviene entro pochi minuti dal morso, per cui la
  rimozione precoce non previene l’infezione

 Morso di zecca riportato solo nel 50% dei casi
 Trasmissione anche da latte e latticini infetti
Epidemiologia
Epidemiologia

Eurosurveillance 2012
febbre + encefalite
                        Clinica
                                           febbre
periodo di incubazione da 2 a 28 giorni

Andamento bifasico:
1. febbre + segni tipo simil-influenzale
2. può esserci febbre molto elevata e
   rigidità nucale, alterazione
   sensorio, convulsioni, segni focali.
   Nei bambini decorso più mite

nel 70% asintomatica/paucisintomatica
rara in età pre-scolare
Diagnosi e terapia
DIAGNOSI
 Clinica (sospetto diagnostico)
 Sierologia
 EEG aspecifico
 Anomalie RMN solo nel 18% dei casi

           TERAPIA e PROGNOSI
            Nessun trattamento specifico, ma
             terapia solo sintomatica e di supporto
            Gli anticorpi persistono per tutta la vita
             e sono protettivi
Prevenzione

- evitare morso zecca e latticini non pastorizzati
- prevenzione ambientale: camminare su sentieri, abiti lunghi e
chiari, repellenti…
- vaccinazione: raccomandata in soggiorni in aree boscose con
attività all’aperto in paesi endemici tra aprile e novembre
              formulazione pediatrica 1-15 anni (metà dose)
              3 dosi im: a 0, 1-3, 5-12 mesi
              (accelerato 0, 14 gg, 21 gg o 5 mesi)
              richiamo dopo 3 anni, poi ogni 3-5 anni
Rickettsiosi
(febbre bottonosa del Mediterraneo)
Eziologia

Malattia infettiva causata da Rickettsia conorii (batterio gram-),
trasmessa all’uomo da puntura della zecca del cane
(Rhipicephalus sanguineus)
Epidemiologia

                            Italia 2001-2009. Numero di casi di rickettsiosi

Italia: attualmente circa 1000 casi all’anno specie in Sicilia, Sardegna,
Calabria, Umbria, Lazio, Liguria.
Andamento stagionale: fine estate (Max. agosto-settembre)
Acquisizione intra o peri-abitazioni (Diffusione domestica)
Clinica
Incubazione: 5-7 giorni (rickettsiemia)

Inizio brusco con febbre subito elevata,
compromissione condizioni generali, cefalea, artro-
mialgie, linfoadenopatia, congiuntivite

In ≥50% dei casi presente escara nerastra, nel
punto di inoculo (puntura della zecca): tache noire

                                  Rash:
                                  In 3°-5°giorno di malattia esantema maculo-
                                  papuloso lenticolare, diffuso al volto, tronco,
                                  arti, palme mani e piante piedi
                                  componente petecchiale (vasculite)
                                  Epatomegalia :~ 35%
                                  Splenomegalia:~ 25%
Clinica

Tache noir
Clinica

SNC e altre manifestazioni cliniche
Raro obnubilamento del sensorio, meningite sierosa
Più frequente interessamento apparato respiratorio (polmonite
interstiziale)
Raro interessamento cardiaco

Laboratorio:
Lieve aumento VES e GB
Alterazione funzionalità renale (azotemia e creatininemia);
proteinuria++, cilindruria±
Alterazione funzionalità epatica (transaminasi)
Sierologia Rickettsia POSITIVA
Terapia

1a scelta a qualsiasi età:
Doxiciclina: 2-4 mg/kg/die (200 mg/die max), in 2 dosi
per 7-14 gg

Più efficace se iniziato in 1a settimana di malattia

(< 8 anni claritromicina o azitromicina, ma non 1a scelta)
Tularemia
Eziologia
..

Francisella tularensis

                         Coccobacilli, pleomorfi, molto piccoli,
                         Gram negativi
                         Parete esterna spessa
                         Molto resistenti (diverse settimane nel
                         fango, nelle carcasse di animali)
                         Sopravvivono e si replicano all’interno di
                         amebe (come la Legionella)
                         Alta capacità infettante
Modalità di trasmissione all’uomo
1) contatto con animali/carcasse infette,
2) morso di zecche,
3) carne (sopravvive al congelamento) o acqua contaminata
da urine o da carcasse (attività venatoria)
4) morso di animali infetti (rara).

                                                  Contaminazione
                                                  dell’acqua può
                                                  essere dovuta
                                                  alla capacità
                                                  del batterio di
                                                  sopravvivere
                                                  nelle amebe
Clinica
Incubazione breve, 3-5 (1-21) giorni

- Febbre, brividi, cefalea, mialgia
- Forma clinica dipende dalla modalità di trasmissione:

Forma più frequente nei bambini è ulceroghiandolare (o
ghiandolare senza ulcera)
Lesione maculo-papulare con conseguente ulcerazione e linfoadenopatia
regionale dolente, suppurativa che drena spontaneamente

    contagio da acqua
    o da puntura di zecca
Clinica

altre manifestazioni cliniche:
• oculo-ghiandolare
→ contaminazione attraverso dita contaminate
• faringotonsillare o stomatite essudativa grave, con linfoadenopatia
regionale
• tifoidea ( febbre elevata, epato-splenomegalia)
• intestinale (vomito, diarrea, dolori intestinali subentranti)
• polmonite severa
→ inalazione o ingestione di acque contaminate
• setticemica, febbre elevata
→ infezione di laboratorio
Diagnosi
Diagnosi… difficile!!!

Manifestazioni cliniche sono spesso di difficile interpretazione
Esami colturali difficili perché batterio tende a scomparire
rapidamente dal sito di infezione

Test sierologici dalla II settimana di malattia:
titolo > 1:128 (diagnosi presuntiva)
Incremento x 4v del titolo a distanza di 2 settimane
(più probativo)

PCR da sangue, tessuto, ulcere, biopsia, BAL
Terapia

Gentamicina 5 mg/kg in 2-3 dosi x 10 gg

Ciprofloxacina x 14-21 gg (> 18 anni), alternativa nelle forme
meno grave
Doxiciclina x 14 -21 gg (> 8 anni) associata a recidive, non
raccomandata di prima scelta
Se meningite: gentamicina + ciprofloxacina o doxiciclina
Come gestire il
morso di zecca?
Prevenzione puntura di zecca
  Prima di uscire di casa:
• Conoscere le aree a rischio (erba alta, cespugli)
  e attività a rischio (campeggio, giardinaggio,
  contatto con animali)
• Prediligere pantaloni e maniche lunghe. Trattare i vestiti con
  prodotti contenenti permetrina 0,5%
• Utilizzare repellenti registrati EPA (Environmental Protection
  Agency) contenenti DEET, picaridina, IR3535, oil of lemon
  eucalyptus (OLE), para-menthane-diol (PMD), 2-undecanone.
  I repellenti possono essere utilizzati sopra i 2 mesi di età
  (eccetto OLE e PMD > 3 anni)
Prevenzione puntura di zecca
      Al rientro a casa:
• Controllare la presenza di zecche
  nei vestiti. Utilizzare asciugatrice
  ad alta temperatura per 10 minuti,
  se i vestiti vengono lavati utilizzare
  alte temperature
• Controllare la presenza di zecche
  negli animali domestici
• Fare una doccia il prima possibile
  e comunque entro due ore
• Controllare in modo scrupoloso la
  presenza di zecche in tutto il corpo
Cosa fare in caso di morso di zecca?

• Rimuovere la zecca prima possibile (entro le 24 h)
• Con una pinzetta posta il più possibile aderente alla cute,
bisogna afferrare saldamente la zecca per la “testa”
• Rimuoverla con movimenti rotatori e di trazione delicati e ripetuti senza
schiacciarla
• Disinfettare la cute e la pinzetta con
un antisettico
• Verificare che non sia rimasto il rostro
ed in caso rimuovere con un ago sterile
• Verificare lo stato vaccinale del tetano

ISTRUIRE IL PAZIENTE SUI SINTOMI DA MONITORARE NEI
                 40 GIORNI SUCCESSIVI
Cosa non fare…

        Non usare metodi impropri di estrazione quali il
        caldo, sostanze come petrolio, acetone, olio
        → aumento del rischio di infezione
        Non toglierla con le mani o schiacciarla con le dita
        → rischio di contagio

NON EFFETTUARE TERAPIA
ANTIBIOTICA PROFILATTICA
Quando effettuare valutazione medica?

• se compare chiazza rossastra tondeggiante che si allarga
  sempre di più, spesso schiarendo al centro in modo da
  formare un’immagine ad anello
• se compaiono febbre, cefalea, malessere, artrite,
  artralgia, eruzioni cutanee, ingrossamento linfonodi
  vicino alla zona in cui sei stato punto nei successivi 40
  giorni
• nei 30-40 giorni di osservazione evitare di usare
  antibiotici. Se è necessario utilizzarli per altri motivi,
  avvisare il medico della puntura da zecca.
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